Dear and Expensive Scotland
Ponte del 25 aprile-1° maggio, si parte per la Scozia, già vista in gioventù, quindi col timore di riportare un’impressione diversa e quindi di rovinare un magnifico ricordo, ma con la speranza e la curiosità di rivedere le cose, ormai dimenticate, ma che hanno lasciato un’impressione magnifica e quasi fiabesca della regione. A quel tempo si viaggiava a piedi e la visita si rivolgeva essenzialmente alle città. Alle 9 il figlio del portiere ci accompagna in aeroporto per 20 euro contro i 40 che avremmo speso rivolgendoci al solito Virgilio, ormai storico nostro autista a noleggio.
Come al solito abbiamo scritto un dettagliato programma di viaggio, utile quando si viaggia nell’ambito della famiglia ed indispensabile quando si viaggia in gruppo, per evitare discussioni defatiganti e tendenze centrifughe: “…È scritto nel programma che abbiamo accettato tutti prima di partire, o siamo d’accordo tutti a qualche cambiamento, oppure, anche se solo uno si oppone al cambiamento, si rispetta il programma…” L’ottimo sito http://www.Mapcrow.Info/ ci consente di programmare gli spostamenti con la cognizione delle distanze da località a località. Però qualche volta sottostima, tanto da far pensare a distanze in linea d’aria piuttosto che stradali e quindi perfettamente inutili da utilizzare. Una verifica al ritorno confermerà la buona approssimazione dei dati, nessuna confusione, quindi fra km e miglia, solo che avendo cambiato il programma in itinere, le distanze sono di conseguenza variate. E poi non facciamo di mestiere l’agente di viaggi, tutto è basato sul volontariato e come tale va considerato e…Forse anche apprezzato !!!! Fossimo stati la Francorosso, ma non lo siamo.
Abbiamo prenotato quasi tutte le località dove andremo, privilegiando i B&B, a volte più costosi degli alberghi e che reclamano il pagamento in contanti e non con la carta di credito. In genere, in periodo non di punta, quale questo, non prenotiamo per sentirci più liberi di regolarci, ma non essendo tutti d’accordo su questo, cediamo al bisogno di sicurezza di avere un tetto sulla testa ogni sera. Ci chiederemo, visto che nessuno rilascia ricevute, su che basi pagheranno le tasse su quanto incassano.
Cambiamo 735$ a 500 euro al rate di 0.68 £/euro, ottimo, visto che con la carta di credito il cambio oscillerà in Scozia fra 0.675 della VISA (conveniente) al 0.667 dell’American Express (Pescecani ..!!). Per il cambio abbiamo scartato, come al solito, le Banche, girato fra Western Union e cambiavalute attorno alla stazione Termini, optando questa volta per uno di questi ultimi. Con la Western Union avremmo speso 836 euro (ben 111 euro in più).
Siamo in 7, noi soliti 3, mia moglie e mia figlia di 16 anni e Norberto con moglie e 2 figli, un ragazzo ed un ragazza di 17 e 16 anni.
Volo Ryanair, prenotato al prezzo di 192.46€/pax A/R Roma Ciampino-Glasgow Prestwick con partenza il 25 aprile alle 11 e ritorno il 1° maggio alle 15.45. Una settimana dopo lo stesso volo sarebbe costato 40 €/pax A/R, perchè non è detto che i prezzi Ryanair salgano sempre.
Prepariamo bene i bagagli perchè la Ryanair accetta solo un bagaglio a persona di 15 kg. E se lo fa pagare 6 euro se dichiarato durante la prenotazione on-line 12 euro se in aeroporto. I kg. In eccesso si pagano a parte e sono salati. E’ consentito portare a bordo un bagaglio, di dimensioni opportune, che non superi 10 kg. Poichè una delle nostre valige grandi superava 15 kg ed una piccola no, abbiamo dovuto trasferire roba da una all’altra, pesando le valige in una bilancia dell’aeroporto dove non c’era fila. Nulla pagato in più quindi e ci dirigiamo al controllo bagagli a mano.
Al controllo bagagli la fila è enorme ma scorre:abbiamo dovuto svuotare le bottigliette di acqua portate da casa per non dare soddisfazione alla Ryanair acquistando qualcosa durante il volo. Le svuotiamo per passare il controllo bagagli ma le riempiamo di nuovo nelle toilette dell’aeroporto. Altra enorme fila al controllo passaporti perchè il Regno Unito non fa parte di Schengen… Come l’amico Norberto si premura di ricordare. Enorme fila anche al controllo carte di imbarco: viaggiare in aereo è sempre più faticoso…!!!.
Sono le 11.25 e partiamo: tocchiamo il suolo inglese alle 13.05 in perfetto orario ed un orgoglioso annuncio Ryanair non ci dispensa dal farcelo notare. Subito alla Hertz dove abbiamo prenotato una Ford Focus (gruppo C a 204,96 euro ed uno scoperto in caso di incidente di 550£ (820 euro). Visto che vogliamo stare tranquilli e non stare sempre sulle spine e visto che qui si guida a sinistra e c’è traffico e visti i precedenti, quasi sempre tragici di altri noleggi, facciamo la supercover (l’assicurazione kasko con eccesso zero) per i 6 giorni solari del noleggio al costo ragionevole di 84.6£ per i 6 giorni (14.1£/giorno) cioè 126.78 euro, pagando meno di quanto avevamo letto nel voucher inviatoci dalla Hertz per lo stesso tipo di assicurazione (145 euro). Questa assicurazione cancella lo scoperto ed in caso di incidente non pagheremo nulla anche se è colpa nostra. Sarà una scelta ottimale per tutti e due gli equipaggi, come si vedrà in seguito. La prenotazione fatta in Italia on-line ha consentito un piccolo risparmio anche se, in caso di non partenza, fino a 24 ore prima della partenza si perdono 45 euro, mentre se non si cancella si perdono 90 euro.
Inoltre, io scelgo la formula di riportare la macchina col serbatoio pieno mentre Norberto sceglie di pagare meno il pieno iniziale (sconto del 3%) e di riportare la macchina col serbatoio vuoto, situazione improbabile in quanto per essere conveniente dovrebbe portare la macchina col serbatoio pieno solo al 3%. Ora, la Focus dovrebbe avere un serbatoio di circa 50 l quindi, perchè la formula sia conveniente, occorre riportare l’auto quando contiene 1.5 l., cioè quando ha un’autonomia di circa 20 km, cioè quando la riserva è già cominciata da un po’ e quindi in zona rischio… Uno degli imbrogli delle Compagnie che passano le notti a pensare come possono guadagnare di più. Pensando che la lotta per la sopravvivenza sia già iniziata, usciamo sul piazzale, dove sono parcheggiate almeno 60 Focus ed individuiamo quella nostra dalla targa, riportata anche dalla chiave che ci hanno dato.
Partiamo dopo aver installato sul vetro dell’autovettura il nostro MIO 269, navigatore satellitare alla sua prima uscita abroad e, per provarlo, andiamo avanti noi. Il navigatore non si comporterà bene, diciamo da 5- perchè sbaglierà parecchie volte, specialmente all’interno delle città e non solo per i sensi unici: addirittura a Glasgow, fissata la via dell’albergo, ci porterà in periferia, in un prato dove c’è un distributore di benzina e qualche capannone. Si dimostrerà utile solo per uscire dalle città per raggiungere una località esterna, ma in città è una vera pena. Alle rotonde, poi, dice di uscire alla seconda o terza uscita, ma a volte c’è una stradina più piccola delle altre che non si sa se contare o meno. Però, diciamo, le buone intenzioni c’erano tutte: è proprio vero che quando uno si espone, in perfetta buona fede e spirito di gruppo, si può guadagnare le lodi, ma anche le critiche (derisioni ?), come in questo caso, dei compagni di viaggio. Anche questa è una legge di natura.
Prendiamo la Focus e comincia l’avventura di guidare a sinistra, già provata in Australia, ma lì guidavamo da soli in una pista desertica, qui un pò di traffico c’è, inoltre abbiamo il cambio manuale. Comunque ci si abitua presto anche se la tendenza è di deviare a sinistra e Norberto battezzerà la sua auto con una bella, profonda e lunga strisciatura della fiancata, che appunto non sarà addebitata grazie alla super cover. Dobbiamo ancora trovare l’assetto giusto e ci becchiamo i primi ed ultimi clackson di tutta la settimana.
La prima tappa è il Vallo di Antonino, bastione costruito nel 142 dall’imperatore romano per fermare le scorribande di Scoti e Piti ma che verrà poi abbandonato per ripiegare verso il più sicuro e consolidato Vallo di Adriano più a Sud.
Da Internet apprendiamo che resti del Muro sono conservati a Kirkintilloch e Twechar, verso cui ci dirigiamo decisamente. Dopo 57 km, via A77 che lambisce Glasgow, verso le 17.30 siamo a Kirkintilloch e dopo un bel girare e chiedere (nessuno conosce il Vallo e tanto meno quello di Antonino), giungiamo in un parco dove del Vallo nemmeno l’ombra, c’è solo una targa, coperta dall’erba, che dice che da lì passava il Vallo di Antonino. Ma non erano gli Inglesi a valorizzare qualunque resto antico a dispetto di noi che, pare, li distruggiamo ?? Forse valorizzano i resti che esistono ma non i fantasmi, che però valorizzano in altro modo. Insomma, una delusione e sento addosso le prime critiche tacite: ma che ne sapevo io che lì non c’era nulla, lo avevo letto da Internet. E poi come alcuni avevano scelto l’isola, noi abbiamo scelto il Vallo di Antonino, non è una gara di bravura, è solo una questione di fortuna, i risultati sono giudicabili a posteriori. La colpa, se di colpa si deve parlare, è collettiva.
Si potrebbe cercare nei dintorni di Twechar, ma, alla Compagnia, dei Romani non gliene importa proprio nulla, per cui proseguiamo, via A803 e guidati dal navigatore, per Edimburgo dove soggiorniamo al Cairn Hotel in Windsor Street, a 15 min. Di cammino dal centro e ottimamente trovato dalla moglie di Norberto dopo una ricerca certosina del più vicino al centro e del meno caro. Costa 87 euro la tripla con lauta colazione, inclusa, ottimo relativamente ai prezzi scozzesi e forse è conveniente perchè è in ristrutturazione ed hanno dovuto abbassare i prezzi, per cui non si garantisce per il futuro, anzi probabilmente dovranno rifarsi.
Facciamo una passeggiata sulla Royal Mile (detta oggi High Street) e la sera andiamo al ristorante nella via del Castello, The Royal Mcgregor, dove spendiamo 172 euro in sette, 24 euro a persona, che ci sembra troppo per un piatto di pollo ed una birra, ma comunque sapevamo che la Scozia è very expensive.
Norberto esplicita le modalità della spesa: noi paghiamo i 3/4 e la famiglia di Norberto i 4/7, avendo preso circa le stesse cose. Questo metodo è quello che in genere abbiamo sempre adottato anche noi in caso di viaggi collettivi e che anche Avventure nel Mondo adotta. Devo però dire che questo metodo, seppure da gentiluomini, quali tutti noi siamo, è un po’ limitante e lede la libertà di prendersi un cosciotto di agnello o una bistecca di haddock (una sorta di merluzzo) quando gli altri hanno optato per un’ insalatina. Potremmo fare i conti ma diventerebbe complicato scorporare il conto e fare le singole somme e poi…” ma non preoccuparti, prendi il merluzzo, prendi il dolce speciale scozzese, prendi, bevi quanto vuoi…” è un invito sincero per chi lo fa, ma imbarazzante per chi deve accettare. Certo, viaggiare in gruppo è bello, non ci si annoia, si chiacchiera e si scambiano impressioni, ma può portare a dinamiche di gruppo inaspettate, per cui la prudenza ed i patti chiari s’impongono prima della partenza. Sarebbe meglio, fin dall’inizio del pasto, stabilire conti separati.
Torniamo in albergo verso le 11 e subito a letto. La stanza è ampia e nuova, non mancano le solite bustine di te, caffè, decaffeinato, con l’immancabile Kettle. Domani mattina dobbiamo provvedere a spostare le macchine, che abbiamo lasciato nella nostra equivalente “fascia blu” perchè le multe sono molto salate.
2° 26 Aprile 2007 Giovedì Edimburgo Edimburgo alle 6 di mattina, dobbiamo spostare la macchina perchè il parcheggio libero va dalle 17.30 alle 8.30 di mattina e le multe sono salate e vanno da 30 a 60£. Vedremo se c’è un parcheggio libero o in alternativa metteremo la macchina in garage. Le tariffe sono di 70 pence/ora per un massimo di 4 ore, poi bisogna o rifare il biglietto per altre 4 ore oppure spostare la macchina. Non è possibile cioè pagare per più di 4 ore. I residenti possono parcheggiare ma pagano 80 £ l’anno e 41£ per 6 mesi per parcheggiare dove hanno la residenza.
Dall’albergo arriviamo al centro storico dopo aver percorso una breve salita. I biglietti del bus per un giorno intero costano 2.50£, e 1£ per una tratta. Andiamo al castello di Edimburgo percorrendo la Royal Mile, molto pittoresca e regale. Facciamo un biglietto cumulativo (57£ per 3 adulti) che può durare 3, 5 o 7 giorni e che ci consentirà, a volte gratuitamente a volte con un forte sconto, di vedere anche i Castelli di Stirling e di Urquart e qualche altra proprietà statale elencata in un apposito elenco (74 siti storici) che ci consegnano; anche l’abbazia di Iona è inclusa ma ce ne dimenticheremo. Il biglietto cumulativo e’ comunque sicuramente conveniente se nel programma che ci si è proposti sono incluse almeno 3 visite. Al Castello prendiamo l’audioguida: interessanti sono il Mons Meg, un enorme cannone medievale, abbandonato dopo qualche decina di anni perchè poco maneggevole e che poteva sparare solo una palla ogni tot minuti a causa dell’enorme calore sprigionato, i gioielli della corona, anche per la storia della loro scomparsa e riscoperta e le carceri militari antiche con una porta in legno tutta intagliata da scritte di carcerati. Alle 11 finisce la, tutto sommato, deludente visita al castello di Edimburgo (i castelli vedeteli da fuori, lasciate perdere l’interno, specialmente quelli grandi trasformati ormai in uffici o sale da esposizione, mentre i piccoli ancora conservano un certo fascino ed alcuni sono ancora abitati, con ciò che ne consegue in termini di arredo e atmosfera). Saltiamo la camera oscura, un attrazione vicinissima al Castello dove si vedono immagini particolari e tridimensionali di Edimburgo e dopo un rapido pasto al Fish and Chips della Royal Mile, 14 £ per 3 porzioni di fritto con patatine (very expensive), andiamo al Castello di Maria Stuarda il palazzo di Holyroodhouse, che sta dalla parte opposta della Royal Mile rispetto al Castello.
I prezzi sono 9.50£ adulti, 5.50£ under 17 e 24.5$ il biglietto Family (2 adulti e fino a 3 17 enni). Nostra figlia si aggrega alla famiglia di Norberto e sono in tutto 2 adulti e 3 under 17enni… Stiracchiati e pagano 24.5£: noi restituiamo 5£ per mia figlia: in totale spendono 19.5£. Noi 2 adulti spendiamo 19£, più le 5£ restituite fanno 24£. Come è possibile ? Noi siamo in 3 e abbiamo speso 24£ e la famiglia di Norberto, di 4 persone, ha speso 19.5£ !!! Forse è la finanza creativa che fa sparire da una parte e riapparire da un’ altra… In un ora e mezza visitiamo il palazzo compreso l’appartamento di Maria Stuarda molto ben conservato in senso medievale. Ad un certo punto tutti, turisti e custodi, si avvicinano alle finestre del Castello, e lo facciamo anche noi. Vediamo 2 macchine, una berlina gran lusso nera e una monovolume e dopo un po’ esce dal Castello la principessa Anna, sale sull’auto e saluta una nutrita schiera di funzionari che se ne sta quasi sull’attenti e se ne va.
All’uscita visitiamo la Holyrood Abbey, il vero pezzo forte dell’area, una stupenda ex-abbazia diroccata e senza tetto del 1100, che conserva un incredibile fascino medievale, col suo, credo, stile gotico, e non è difficile pensare ai re ed ai vescovi che hanno calpestato quel suolo determinando lo svolgersi della storia.
Facendo una via alternativa e ben guidati dal figlio di Norberto riguadagniamo, ormai stanchi ma sempre a piedi, l’albergo. Prendiamo quindi le macchine e andiamo al porto per vedere il Britannia, la nave di crociera dei reali di Inghilterra, usato anche da Carlo e Diana per il viaggio nozze del 1981, ed ora in pensione dal 1997 e, passando, vediamo il bellissimo Palazzo moderno del parlamento scozzese. L’ultimo ingresso al Britannia (9.50£ adulti, 7.50 studenti, 5.50£ fino a 17 anni e biglietto famiglia a 26.50£ per 2 adulti e 3 ragazzi), ormeggiato vicino ad un enorme Centro Commerciale, è alle 16.30 e la visita finisce alle 18: dobbiamo pregare perchè aspettino i nostri amici che hanno parcheggiato lontano perchè hanno seguito le indicazioni per il porto commerciale. La visita dura un’ ora, si vedono le stanze del re e della regina (separate), le cucine, le sale dei ricevimenti, l’infermeria, gli alloggi degli ufficiali e dei semplici marinai, le lavanderie e la sala macchina. C’è persino un baracchino dove vendono cioccolato. Visita interessante ed istruttiva: consigliata. Fanno uno sconto del 10% portando un voucher che si trova su tutte gli opuscoli informativi distribuiti dagli alberghi. Il Britannia poteva, in caso di emergenza, essere trasformato in nave infermeria in 6 ore ed avrebbe ospitato la famiglia reale in caso di guerra nucleare scatenata dall’ Unione Sovietica.
Poichè il pomeriggio è ancora lungo, ce ne andiamo a vedere un quartiere residenziale alla periferia di Edimburgo, Cramond, che viene descritto dalla Lonely come il più pittoresco della città. Una cosa banale e insulsa con 4 barche a vela ormeggiate in un’insenatura. Di un certo interesse, anche se ridotti a 4 sassi, i resti di un forte romano, ed un antico cimitero protestante dove si può passeggiare fra le tombe di un giardino pubblico. Abbiamo perso tempo, accettando questa visita proposta da uno di noi, ma nessuno critica nessuno per nulla, in quanto nessuno poteva sapere…
Usciamo per cena e puntiamo decisamente verso un ristorante Marocchino segnalato da una guida, ma ha chiuso qualche mese fa. Nel tragitto Norberto ha adocchiato una “Trattoria Siciliana” e, sfatata l’abitudine un po’snob, di non andare nei ristoranti italiani all’estero, scendiamo le poche scale che dividono la strada dal ristorante che si trova in un seminterrato. Mangiamo da schifo, quasi quasi preferiamo la cucina inglese, la pasta è scotta e Norberto giustamente ne chiede conto al gestore e, idealista com’è, attacca con i discorsi tipo “Voi siete gli ambasciatori dell’Italia all’estero, il primo incontro che hanno gli inglesi con la cucina italiana è tramite voi “, etc. I 2 siciliani rispondono che a loro non gliene frega proprio nulla, che non rappresentano nessuno e non sono ambasciatori di nulla e che la pasta che abbiamo mangiato è stata cotta una settimana fa, messa in congelatore e scongelata apposta per noi nel forno a microonde, tanto per gli inglesi va bene e sono contenti così. Terrorizzati da tanta cialtroneria, Norberto li definirà Cialtroni per il resto del viaggio, ed abbandonato il mito dell’emigrato per necessità, esule e lontano dalla sua patria, torniamo in albergo disgustati in ogni senso ed imprecando contro i Cialtroni.
3° 27 Aprile 2007 venerdì Edimburgo-Alloa Tower (42 km), Alloa Tower-Stirling 10 km), Stirling – Inverness (151 km).
Facciamo colazione e subito dopo, prima delle 8, andiamo a spostare le macchine in una via limitrofa dove il parcheggio è libero: mentre sposto la macchina vedo già il vigile che sta controllando le auto in sosta e gli chiedo se mi ha messo la multa. Finora no…!! risponde. Che bella la Scozia, alterna il rigore alla libertà ed uno può scegliere dove mettere la macchina, pagando o parcheggiando gratis poco più in là. Carichiamo i bagagli e paghiamo l’albergo, 116 £ per 2 notti stanza tripla. La gentilissima signorina della Reception ci fa fare una decina di telefonate per prenotare il B&B a Inverness, anche se in realtà non ce ne sarebbe bisogno perchè non è un periodo di gran turismo e ne avremo conferma al nostro arrivo: troveremo una via con centinaia di B&B con fuori il cartello “vacancy”. Alla fine troviamo e prenotiamo. In effetti abbiamo fatto 3-4 telefonate e non c’era posto, però sceglievamo tutti B&B presenti sulla Lonely Planet, e come noi evidentemente tutti i turisti che si trovano in Scozia nel nostro stesso periodo. Usciamo con le nostre Focus da Edimburgo, facciamo il ponte di Edimburgo sul Firth of Forth (si paga 1 euro di pedaggio) con la M90 (Motorway), che porta in bocca al ponte, davvero bello e leggero. Sono le 10.50 e siamo diretti, via A985, alla Alloa Tower, poi al Castello di Stirling e quindi al Castello di Macbeth a Cawdor vicino a Inverness. Alle 11 siamo vicini alla Alloa Tower che ora visiteremo utilizzando il biglietto cumulativo comprato al Castello di Edimburgo e che vale anche lì. Grande delusione: la Alloa Tower apre dalle 13 alle 17, ora è chiusa e di questo me ne assumo la colpa perchè avendo fatto il programma non ho avuto l’accortezza di controllare; eppure sulla Lonely Planet c’era scritto: ore 13-18 da Aprile a Ottobre. Andiamo allora direttamente al castello di Stirling. Sono le 11.45 ed abbiamo perso quasi tutta la mattina. Alle 12.30, dopo 30 min, siamo al castello dove paghiamo 2£ per il parcheggio ed usufruiamo della seconda gratuità. Il Castello è in ristrutturazione e mezzo diroccato ma riescono a renderlo comunque interessante, secondo loro !!: per esempio prendendo l’audioguida, a pagamento, ed entrando in una sala con le impalcature da muratore e mezzo imbiancata, con nulla dentro, la voce dice “Immaginate che sulla parete di destra ci sia una schiera di trombettieri ed alla vostra sinistra da quella porta entra la regina, poi il corteo, immaginate ora che una nutrita schiera di soldati entri dalla parte opposta con l’usurpatore”, e così via… Insomma riescono, da alchimisti, a trasformare il ferro in oro, però lo possono fare perchè hanno la Cultura, non paragonabile a quella italiana e con la Cultura rendono tutto interessante, anche con la sola immaginazione, perchè è fatto con buongusto, senza esagerare, senza eccessi. Saltiamo il Doune Castle per mancanza di tempo ed ovviamente anche Perth dove ci attendeva lo Scone Palace.
Alle 14 partiamo per Inverness via A9, dopo un precipitoso ritorno al Castello dove pensavamo di aver dimenticato uno dei walky-talky fornitoci dalla moglie di Norberto. Quello in carico a noi non si trovava più ed era finito in uno dei nostri zaini, ma con la macchina in moto non si sentiva quando lo chiamavamo con l’altro…Fermatici al Castello lo abbiamo chiamato ed è ricomparso. Abbastanza stress, comunque, perchè sono apparecchi costosi ma davvero molto utili quando si viaggia in carovana. Fra Stirling e Inverness ci va in fumo una ruota dopo aver preso coraggio ed aver fatto numerosi sorpassi. Sentivamo già un po di odore di bruciato ma non ci facevamo caso e poi un rumore di “clap, clap, clap…” sulla sinistra. Poi, all’improvviso, l’odore aumenta, apro il finestrino per controllare se viene da fuori e vedo alla mia sinistra un fumo nerissimo che entra anche nell’abitacolo. Mi figlia urla “aiuto, aiuto…” Per fortuna c’è subito una piazzola di emergenza, mi fermo e cambio la ruota con l’ aiuto di Norberto e figli, dopo essere riuscito ad interpretare le istruzioni non chiarissime, peraltro presenti in una sola autovettura. Continueremo il viaggio senza ruota di scorta anche se all’aeroporto di Inverness dove andremo per segnalare l’avvenuto, ci diranno che possiamo comprarla da un gommista e venire rimborsati, ma non abbiamo tempo da perdere. L’incidente è stato probabilmente causato dal periodo di guida iniziale, quando la tendenza a guidare verso sinistra ci ha fatto prendere di brutto alcuni marciapiedi, provocando sfregamenti e colpi alla gomma che, essendo tubeless, deve essersi sgonfiata, anche leggermente, e surriscaldata in fase di guida ad andatura sostenuta. Ringraziamo il nostro Patrono che ci ha fatto optare per il super cover così non pagheremo nulla. In più, nell’innestare il cavalletto, grazie alle istruzioni poco chiare, sbaglio inizialmente posizione e imbarco la carrozzeria verso l’alto. Ci viene allora il dubbio che essendo il danno provocato da imperizia, non sia coperto dal super cover e mi preparo una balla del tipo “Danno causato da un marciapiede”, ma fortunatamente rientrerà nell’assicurazione come constateremo alla riconsegna dell’auto.
Arriviamo al Bed and Breakfast segnalato dalla guida: 75$ in tre mentre la doppia 55$/camera per 2 persone, con un ottima colazione abbondante, English o Continental a scelta. Il tempo è splendido, non c’è una nuvola in cielo mentre a Roma piove. Andiamo ad un Pub (il Johnny Foxes) definito dalla guida il più brutto di Inverness, un ambiente con giovani, ed anche anziani, dove ci chiedono se con noi c’erano minori di 18 anni e rispondiamo bugiardamente di no. Il clima è bello, ci servono delle bistecche molto buone e saporite con patatine fritte. Alla fine un’ orchestra all’interno del locale comincia a suonare musiche scozzesi. Torniamo in B&B dietro a 2 ubriachi che si dividono barcollando i marciapiedi.
4° 28 Aprile 2007 sabato Inverness – Loch Ness (Drumnadrochit) (21 km), Drumnadrochit – Dornie (62 km), Dornie – Armadale – Mallaig (36 km) via mare Armadale – Mallaig.
Via A82 cominciamo a costeggiare il Loch Ness da nord a sud.
Dopo 15 km c’è una piazzola di sosta con una scala per scendere al lago e toccare l’acqua. Ci sono dei cartelli che illustrano il lago ed il mostro la cui apparizione fu segnalata nei primi anni del novecento e costituisce ancora oggi il migliore business della regione. Non sapevamo che, anche se non molto largo, il Loch Ness è profondo 200 metri !! Tramite dei canali è collegato con il Mare del Nord. I dintorni sono molto belli, colline verdi chiazzate da cespugli e fiori gialli. Notiamo la differenza con l’Inghilterra, qui i colori sono più belli, più accesi e poi il tipo di erba è corto per cui si ha l’impressione di una rasatura continua, anche se naturale, e questo da un’impressione di ordine ed armonia oltre che di bellezza.
Arriviamo poi al Centro visitatori di Drumnadrochit dove la smania per il mostro raggiunge il massimo storico: c’è un “Centro Mostro” ma non lo visitiamo perchè è l’apice del kitch e della banalità. Un biglietto 6£ e 15£ quello famiglie (2 adulti fino a 3 figli di 16 anni). Non ce ne importa niente del mostro che non esiste e ce ne andiamo via.
Poco dopo Drummanochit, facciamo il nostro primo ed unico rifornimento in viaggio: la benzina sta a 97.9 pence/litro (1.46 euro, toh più cara che in Italia). Mettiamo 36.76 l. Spendendo 36 £. Visitiamo il Castello di Urquhart, del 1200, mezzo diroccato ma suggestivo. Non è che provoca molte emozioni, però si affaccia sul Lago e la giornata è soleggiata.
Andando verso il Molvern ci accorgiamo che non potremo fare il nutrito programma che avevamo previsto con arrivo a Fort William, giro di tutto il Molvern e pernotto a Strontian. Decidiamo, arrivati nei pressi di Fort Augustus, di deviare a destra prima sulla A887 e poi sulla A87, arrivare a Invernmoriston e dopo 54 km arrivare al villaggio di Dornie dove c’è il Castello di Eilean Donan, uno dei più pittoreschi di tutta la Scozia. E cosi è. La strada per arrivare al castello è stretta e a curve e un po’ stancante. Non c’è un bel panorama, le montagne sono rasate, aride e brulle e serpeggia fra alcuni un sentore trasversale di Abruzzo, si Abruzzo, queste colline non piacciono perchè anche l’Abruzzo non piace, tutto sommato se ne poteva fare a meno. Sostengo, quasi isolato, che un viaggio non si giudica dalle cose belle o brutte che si vedono, allora dovremmo restare in Italia, che è il paese più bello del mondo, ma dalle sue particolarità che non esistono da altre parti, come non esistono, quando si viaggia, cose belle o brutte ma cose che non si conoscono e che si uniscono al carniere delle proprie conoscenze. Per arrivare al Donan Castle si passa su un ponte che durante l’alta marea è circondato dall’acqua. Il Castello è abitato da un Conte che al momento è a caccia. Il castello è bello anche all’interno, con i passagetti sulle mura ed i mobili antichi molto ben conservati. Per non tornare indietro, il figlio di Norberto ha una bella pensata, andare avanti fino all’isola di Skye, raggiungibile con un ponte, e imbarcarsi a Armadale da dove arriveremo dopo 1/2 ora a Mallaig, nel Molvern, e da lì a Strontian dove dobbiamo pernottare. Alle 16 siamo a Armadale e un’ora dopo ci imbarchiamo, 3.40£/persona, 1.70$£ per under 16 anni e 18.40£ per l’auto.
Alle 17.35 arriviamo a Mallaig e prendiamo la strada per Strontian. Uscendo da Mallaig la strada è strettissima e ci sono piazzole per far passare le auto che vengono dal lato opposto: se la piazzola sta alla nostra sinistra, la imbocchiamo ed aspettiamo che la macchina passi, mentre se sta alla nostra destra è l’auto che viene che deve fermarsi alla sua sinistra e se non si è fermata allora ci fermiamo in mezzo alla strada all’altezza della piazzola alla nostra destra ed è quindi l’auto che viene dalla parte opposta che imboccherà la piazzola alla nostra destra e proseguirà.
Alle 19 circa arriviamo a Strontian dove abbiamo prenotato in 3 B&B diversi uno da 3 posti e due da due posti ciascuno. Mia moglie non si prende con la moglie del gestore che veramente è un pò furastica e campagnola. C’è un enorme maiale in un orto e tutto intorno è coltivato. I nostri amici vengono accompagnati alle loro stanze dal nostro gestore. Paghiamo 22£ a persona colazione inclusa. Data l’accoglienza, la mattina seguente pagheremo ed andremo via senza salutare.
Ceniamo in un ristorante al quale si arriva attraverso una foresta che mette un po’ paura. Mangiamo le solite cose senza infamia e senza lode della cucina inglese. Senza lode anche le critiche al programma, evidentemente il Molvern non piace ed iniziano le recriminazioni della serie “Io lo avevo detto…” Si, avevi detto di entrare nel Molvern da una parte (Oban) ed uscire dalla stessa parte (Oban), mentre la proposta, peraltro scritta dal programma era di variare, cioè entrare da Lochaline ed uscire da Oban per vedere un’ altra parte di Scozia”.
.Non raccogliamo … Provocazioni per non rovinarci la vacanza che a conti fatti è stata splendida come il tempo che ci ha accompagnato.
5° 29 Aprile 2007 domenica Inverness – Loch Ness (Drumnadrochit) (21 km), E’ domenica e alle 9.00 partiamo da Strontian per andare a Lochaline, il punto di imbarco, a sud, per l’isola di Mull. Alle 9.40 siamo a Lochaline. Per la seconda volta foraggiamo la Caledonian MacBrayne (http://www.Calmac.Co.Uk/) che gestisce tutto il traffico ferry delle isole Ebridi. La traversata è breve e ci troviamo a nord dell’isola a Fishnish. Le strade sono tutte strette con piazzole laterali ogni 300 m. Per consentire la circolazione nei due sensi. L’isola risulterà splendida e sarà stata azzeccata questa scelta rispetto alla precedente che contemplava l’isola di Arran. Norberto è stanco e non vuole fare le strette stradine dell’isola, ma insomma c’è un programma scritto.!! Ipotizziamo di trovarci stasera in albergo, loro prenderanno la strada più breve e noi visiteremo l’isola. Ma poi la scissione viene meno ed andremo insieme a fare il giro dell’isola che si rivelerà molto bello. Appena sbarcati andiamo però a sinistra verso Craignure dove acquistiamo i biglietti del traghetto per il ritorno come ci hanno consigliato ed infatti erano rimasti pochi posti. Nella stessa agenzia ci danno una bella e dettagliata cartina dell’isola con le figure delle cose caratteristiche da vedere. Torniamo indietro e ci dirigiamo decisamente verso Tobermory con la A849, con una fermata intermedia Salem per un caffè in quello che risulterà un ristorante italiano, ma è chiuso, oggi è domenica. La moglie di Norberto prenota l’albergo a Glasgow, la solita tripla per noi e 2 doppie per loro che sono in quattro. Propone di far fare l’esperienza di far dormire insieme le nostre figlie che per una notte si sentiranno sorelle e si dovranno autogestire: nobile proposta che accettiamo contenti. Noi siamo abituati a rivolgerci all’ufficio turistico della zona o ad andare di persona, basandoci sulla Lonely Planet, ma forse il bisogno della sicurezza di un tetto è forte e ci accodiamo. Da Salem la strada diventa A849 e dopo un’ora arriviamo a Tobermory, uno splendido paese con un piccolo lungomare con case colorate che girano a ferro di cavallo attorno al porto. Purtroppo la distilleria di whisky che contavamo di visitare è chiusa. Ripieghiamo per una passeggiata sul lungoporto, il sole scotta e dobbiamo stare all’ombra. Alla fine del lungomare prendiamo una salita sulla sinistra per ritrovarci dopo qualche decina di metri su una collina dove si snoda una strada parallela a quella del lungoporto, costellata da ville bellissime, costruite in modo armonioso e non invasivo, ognuna con il suo giardino intorno. Il materiale preponderante sembra il legno ed alcune colpiscono il nostro senso estetico e non smetteremmo di guardarle. C’è anche un festival della musica ed un’orchestrina che suona musica country e molti giovani ascoltano, ognuno con il suo bel boccale di birra. Partiamo alle 14.30 da Tolberry, passiamo per Salem e giriamo a destra sulla strada che fa la costa occidentale, la B8035 e poi prenderemo la A849 fino a Fionnphort. Avremmo dovuto, come da programma, partire da Tobermory, fare anche la costa occidentale dell’isola prendendo la B8073, che passa per Dervaig e Calgary e, al bivio, prendere a destra per la B8035, e poi la A849 fino a Fionnphort. Sono le 15.30 e siamo sulla B8035 una striscia argentata che ha a sinistra una montagna di basalto nero e a destra la spiaggia fatta da rocce di basalto e poi il mare. La strada è molto bella, ogni tanto la strada sale un po’ ed allora a destra ci troviamo lo strapiombo, pecore ed agnelli dappertutto, ci fermiamo e cerchiamo di prendere un agnellino ma è più difficile di quello che si pensi: la mamma scappa per prima lasciando solo il figlio ma rimane in prudente vicinanza. Corriamo vanamente per prendere l’agnellino che si ricongiunge con la madre ed i 2 se ne vanno trotterellando.
Subito dopo il Ben More, la cima più alta dell’isola, giriamo a destra verso Fionnphort dove arriviamo verso le 18.
Prendiamo possesso del B&B, ACHABAN HOUSE (105£. La quadrupla e 90£. La tripla con colazione). Noi abbiamo una camera tripla senza bagno e la moglie di Norberto prende le nostre difese e, dato l’alto prezzo, ci fa assegnare 2 stanze, una doppia ed una singola, ambedue con bagno. Anche qui non accettano carta di credito, l’hanno chiesta solo al momento della prenotazione per e-mail per assicurarsi l’arrivo, ma secondo noi se uno da un numero falso non se ne accorgono nemmeno. Andiamo a piedi in paese sotto una luna chiarissima. La figlia di Norberto si avventura in quello che credeva un cespuglio e si bagna fino al collo. L’amoroso Norberto la riporta al B&B per cambiarsi e ci raggiungono poi in macchina. Cena al Keel Row Pub, prenotato in anticipo appena arrivati. Bel posto, caratteristico e pieno di avventori con birra e whisky. Ci sistemiamo in 2 tavoli in quanto il rigido regolamento del Pub non consente di unirne due assieme. Dopo le 20 non si accettano più avventori e, mentre preparano, esco a vedere il tramonto. Nel rientrare noto su una panchina una scheda di una macchina fotografica da 2 Gb, la vedo lì incustodita e la prendo. Trionfante la inserisco nella macchina fotografica di mia figlia per vedere se funziona. Funziona benissimo e ci sono anche delle foto all’interno. Non fa nulla, pensiamo, le cancelleremo e riuseremo la scheda: le foto sono le nostre !!! Qualche scozzese ha trovato la scheda che mia figlia, per non smentirsi, si è persa e l’ha appoggiata su una panchina aspettando che il legittimo proprietario se la venisse a riprendere… Che lezione, ragazzi. Meditiamo sulla differenza fra la nostra semenza e su quella anglossassone e cominciamo a cenare: salmone, pollo e filetto di Haddock, il tutto innaffiato da una McEwans che non è però fra le preferite dell’esperto del gruppo che è il figlio di Norberto. La moglie di Norberto ha un’ idea geniale: perchè andare solo all’abbazia di Iona se possiamo anche visitare l’isola di Staffa, che ispirò Mendelssohn nella composizione di Overture delle Ebridi? Incastriamo i tragitti dei traghetti ed è fatta, prima visiteremo Staffa e poi Iona. Dopo 10 minuti, quando siamo vicini al B&B vediamo davanti a noi qualcosa di indistinto che si avvicina, è basso, potrebbe essere un cane, una volpe, un animale insomma, sicuramente non una persona perchè manca completamente la parte superiore. Si avvicina senza rumore, sarà a 20 metri, le ragazze si spaventano e la forma continua ad avanzare. Alla fine riconosciamo Norberto che viene verso di noi !! Per uno strano gioco di luci, di luna e di vestiti, la parte superiore di Norberto si confonde completamente con l’ambiente e si vede solo la parte inferiore. Ci riprendiamo dallo spavento ed arriviamo al B&B dove chiediamo informazioni sulla gita di domani alla padrona di casa, che verrà subissata di domande e sembrerà un po’ scocciata anche perchè ha ospiti.
6° 30 Aprile 2007 Lunedì Staffa, Iona, Craignure, Glasgow, via Lochmond and Trossachs National Park (150 km ca).
Alle 9.30 siamo al porto dove vediamo 2 camion con targa spagnola, che vengono riempiti con granchi pescati al largo di Mull con particolari gabbie di corda, dove i granchi entrano e non ne possono più uscire. Alle 10 partiamo per Staffa, il tempo è anche oggi splendido. Ieri il padrone di casa ci raccontava dell’umidità fortissima che in genere regna sull’isola col freddo ed anche lui non si capacita di questo caldo non umido. Il biglietto si fa a bordo. Saremo 30 persone in un piccolo battello con 2 marinai. Alle 11 siamo a Staffa, ci danno 1h e 1/2 per fare il giro dell’isola. Andiamo sulla collina più alta per vedere le pulcinelle di mare (Puffin) che, ci dicono, quando ci sono le persone non scappano ma anzi, si avvicinano perchè sanno che così sono protette da eventuali predatori. A noi non si avvicinano e continuiamo a vederle da lontano. C’è un percorso che consente di arrivare alla costa opposta a quella di sbarco, dove ci sono i Puffin, ci incamminiamo ed arriviamo ma i Puffin stanno appollaiati sul mare e si intravede solo da lontano il becco arancione. Ma la cosa più bella è l’odore del salmastro del mare probabilmente messo in giro dalle onde sempre in movimento che si infrangono sull’isola. La cosa migliore, a posteriori, è farsi il giro della costa andando sulla sinistra appena si scende dalla barca dove ci sono rocce fantastiche di forma prismatica ed onde che si infrangono con violenza sugli scogli. Questo posto è chiamato Fingal’s Cave e pare che abbia ispirato Mendelsohn. C’è una stradina che porta vicino alla grotta anche se non dentro. Il basalto solidificandosi si è contratto e ha dato origine a prismi adiacenti che sembrano le canne di un organo. La località è nota fin dal ‘700 ed e’ stata meta di famosi turisti. Ritorniamo a Fionnphort e con lo stesso battello andiamo a Iona a vedere la famosa Abbazia prima della quale c’è un cimitero dove entriamo. Poi invece di tornare indietro ed entrare dall’ingresso dell’abbazia, per abbreviare il percorso scavalchiamo un muretto che porta direttamente al cortile dell’abbazia e ci accorgiamo dopo che abbiamo…Bypassato la biglietteria ma nessuno ci dice niente. L’abbazia ha un suo fascino ma noi italiani siamo ormai immuni a certe cose per cui, tempo 15 minuti, usciamo fuori dalla chiesa ma, per tornare al porto, non passiamo per la biglietteria, facciamo un percorso alternativo lungo il mare, aprendo un cancello ed attraversando un pezzo di paese. Torniamo a Fionnphort ed andiamo al supermercato. Alle 14.30 partiamo per Craignure, da dove ci imbarcheremo per Oban, dopo aver fatto un po’ di spesa nel supermercato vicino al porto. Da Fionnphort a Craignure sono 63 km. Alle 15.25 siamo all’imbarco per Oban. Poichè siamo in anticipo, andiamo lì vicino al Duart Castle che però vediamo solo da fuori facendo una passeggiata nel parco antistante. Andando, vediamo il trenino d’epoca che avremmo dovuto prendere se questa ventilata ipotesi avesse avuto seguito. Ci diciamo che è stato meglio così. Parcheggiamo la macchina nel parcheggio più vicino al Castello, quello per i pullman, che è deserto, ma ce la fanno spostare lo stesso e mettere al parcheggio auto. E’ uno Stato etico ?, no siamo noi che non osserviamo la legge amministrativa, come al solito, e riteniamo che ciò che apparentemente non rechi danno sia lecito. Alle 16.30 torniamo al porto e, dopo una breve fila, alle 17 ci imbarchiamo alle 17 per Oban (39.38 £ in 3 con auto) dove arriviamo alle 17.45.
Da qui ci dirigiamo verso Glasgow, modificando leggermente il programma che prevedeva la visita, l’indomani, al Castello di Prestwick, ma va bene così perchè siamo stanchi di Castelli rifatti e re-intonacati.
Attraversiamo la magnifica zona del Loch Lommond con acqua e verde dappertutto e scorci bellissimi: acqua e laghi dappertutto. E’ la metà degli abitanti di Glasgow.
Alle 21.10 alcune disavventure col navigatore che, come un cretino, ci porta in periferia. Troviamo quindi l’albergo con la mappa cartacea e dopo 20 minuti siamo all’albergo Adelaide in Bath Str. 2009 (120.19 £). Abbiamo fame e cerchiamo qualche posto per mangiare ma, strano a dirsi, è più difficile di quello che si pensi, si riconferma che per gli Scozzesi il cibo non è una priorità. Vaghiamo un po’ qui e là, ma alle 22 è tutto chiuso, “provate dalle parti della stazione” ci dicono, “qualche fast food dovrebbe essere aperto”. Vediamo una pizzeria, ma volevamo festeggiare con una cena degna di questo nome. Finiamo in un Cinese dove “you can eat as much as you want”. Paghiamo un fisso e mangiamo di tutto, tutto con lo stesso sapore. Usciamo dopo aver fatto provviste di frutta. Passeggiamo per la via principale di Glasgow e visitiamo un locale rock dove c’è un chiasso infernale con un’orchestrina che suona. Guadagniamo poi rapidamente l’albergo. Le ragazze dormono assieme, avevamo deciso di far provare loro questa esperienza di autonomia che, ahimè, costerà a noi un esborso maggiore (54 $ la doppia più metà doppia 54/2 £ = 81 $, (invece delle 63 $ previste per la tripla) ed alla famiglia di Norberto un risparmio corrispondente. Loro avrebbero pagato 54×2=108 £ e noi 63 £. Bell’affare!! non concordato e che non siamo stati nemmeno noi a proporre !!!! La prossima volta ognuno a casa sua o meglio in … Camera sua…
7° 1° Maggio 2007 Martedì Glasgow – Prestwick Di mattina andiamo alla Glasgow School of Art che sta vicinissima all’albergo, progettata, incluso il mobilio, da Mackintosh, un architetto scozzese dei primi del novecento. Facciamo una visita guidata molto interessante, anche perchè la scuola e le suppellettili sono pienamente attive ed usate e vediamo anche molti studenti. La biblioteca è aperta solo agli studenti, i soli che si possono sedere sulle sedie quasi centenarie. Persino i bagni sono rimasti in stile compresi gli… Accessori. Facciamo poi una passeggiata per Buchnan Street, isola pedonale del centro dove vediamo la Willow Tea Rooms, sala da tè progettata sempre da Mackintosh. Prese le macchine, ci dirigiamo verso l’aeroporto con un’ottima autostrada. Nel paese di Prestwick facciamo il nostro secondo pieno, badando di superare appena la tacca dei 8/8 per pagare di meno. Riportiamo l’auto all’aeroporto della Hertz e consegniamo le chiavi al funzionario, al quale spieghiamo l’incidente che ci è successo con la gomma andata in fumo ed otteniamo rassicurazione che non ci verrà addebitato nulla, né pare accorgersi che il serbatoio non è completamente pieno. Non ci fanno compilare nessuna dichiarazione, si prendono le chiavi e tutto finisce in quel momento.
La macchina si è comportata bene, confortevole, veloce e maneggevole nonostante il cambio manuale, al però ci si abitua. Ci è costata 204 €. L’affitto, 127 €. La super cover, più la benzina (2 pieni per un totale di 101 €.) per un totale di 432 € in 3 per 6 giorni pieni. Girovaghiamo per l’aeroporto Ahimè si torna a casa. Partiamo alle 15.45 ed alle 19.40 siamo a Ciampino. Prendiamo il bus Cotral fino a Anagnina, la metro A e con il 63 siamo a casa.
PS: Sulla carta di credito mi verranno addebitate 22 £., la benzina mancante alla riconsegna, 1/8 di serbatoio, ma in seguito alle mie proteste per non essere stato avvertito al momento della riconsegna, mi verranno stornate dalla carta di credito.