Danzica, capitale dell’ambra
Indice dei contenuti
Abbiamo prenotato il volo una settimana prima su wizzair.com, spendendo circa 100€ a testa, incluso un bagaglio da 23kg per ciascuna.
Prima di partire mi sono data da fare cercando in internet qualche info sulla città e mi sono resa conto che, rispetto ad altre mete, in rete non c’è moltissimo materiale a disposizione. Ho trovato molto utile gdansk.inyourpocket.com, da dove è possibile scaricare una guida aggiornata con eventi, attrazioni, ristornati e un sacco di altre info pratiche. Evitate di stampare il malloppo, troverete il cartaceo subito a disposizione in aeroporto!
Il volo è partito in orario da Bergamo e altrettanto puntualmente siamo arrivate all’aeroporto Lech Walesa di Danzica. Per prima cosa abbiamo cambiato qualche euro con la moneta locale, lo zloty. Il cambio è di circa 0,25, quindi è anche vantaggioso per fare rapidamente i conti. Proprio di fronte al Kantor (ufficio di cambio) si trova il punto informazioni, dove ci siamo rifornite di guida e mappa della città. Per arrivare in centro, abbiamo deciso di prendere il taxi, spendendo circa 60 zloty, ma ci abbiamo impiegato un po’ più del normale (circa 40 min) perché c’era abbastanza traffico, causato in parte dai cantieri per i lavori pre Euro 2012. Il taxi ci ha lasciate proprio davanti al Novotel Gdansk Centrum, prenotato su booking.com (590 zloty la doppia per due notti, colazione inclusa). Stanza e bagno erano abbastanza spaziose e molto pulite – da notare che il wc è in uno stanzino separato rispetto alla doccia. Da dieci e lode il buffet della colazione: dal dolce al salato, dalla frutta alla verdura, ce n’era davvero per tutti i gusti! Posate le valigie ci siamo subito dirette verso il centro per il nostro primo giro di ricognizione. L’hotel è a soli 5 min a piedi dalla porta verde o Zielona Brama che segna l’ingresso al centro storico di Danzica e l’inizio (o in realtà la fine) della Via Reale. Per arrivarci si attraversa il ponte da cui si gode la vista più fotografata della città: il fiume Motlawa con lo Zuraw, la gru che serviva a caricare le merci e a mettere in posizione gli alberi delle nevi sin dal Medioevo. Il centro è abbastanza limitato e lo si gira comodamente a piedi. La piazza centrale (Mercato lungo/Dlugi Targ), la Via Lunga (Ulica Dluga), la Porta d’Oro, l’arsenale, i vecchi mulini, la basilica di Santa Maria, la via Mariacka, le tipiche case a gradoni… Tutto crea suggestione e fascino nordico. Alla sera ci siamo concesse una cenetta allo Zuraw, ristorante proprio a lato della famosa gru, che si affaccia sul canale principale. Per circa 12€ a testa abbiamo mangiato antipasto e un piatto abbondante a base di pesce, davvero molto buono!
Secondo giorno
Il giorno seguente, vista la splendida giornata di sole, abbiamo deciso di andare a Sopot, cittadina che assieme a Danzica e a Gdinya forma il complesso delle 3 città. Prima di partire abbiamo fatto la KartaTurysty (opzione 72 ore, inclusi i trasporti pubblici, 75 zloty a testa) che ci ha permesso di utilizzare gratuitamente la Skm (treno di superficie). Sopot è una graziosa località turistica sul Baltico. La sua attrazione principale è il lungo molo di legno, il più lungo d’Europa (512m), cui si accede pagando 5,50 zloty. La zona del lungomare e del molo ha davvero un’atmosfera retrò, da stazione balneare chic di inizio secolo, con i grandi hotel storici affacciati sulla spiaggia. A Sopot abbiamo conquistato il vero obiettivo della giornata: immergerci (bè, almeno i piedi!) nel Baltico! Per la cena abbiamo scelto il Gdanska, che a detta della guida è uno dei ristoranti tradizionali più amati dagli stessi abitanti della città. L’ambiente vale senz’altro la pena: sembra di entrare in un negozio di antiquariato! Anche in questo caso abbiamo mangiato bene spendendo circa 15€ a testa. Nota di colore: la cantante in pseudo abito da sera che “allietava” i commensali con brani struggenti. Venerdì, per prima cosa, abbiamo acquistato i biglietti per un giro in battello (10 zloty a testa): il percorso porta dal centro a Westerplatte, il luogo dove ha avuto inizio la Seconda Guerra Mondiale, passando attraverso il porto. Volendo è anche possibile scendere e visitare il monumento dedicato ai Difensori di Westerplatte e rientrare con il battello successivo, ma noi abbiamo preferito ritornare subito in città, visto che il tempo non era al massimo. Al rientro abbiamo pranzato al ristorante Republicka, affacciato anch’esso sulla Motlawa, poco distante dall’attracco del battello. I piatti proposti sono semplici e veloci e noi ci siamo lanciate sulla patata ripiena, ovvero una patata al cartoccio condita con panna acida, crescione e ingredienti vari, servita con insalata. Io ho scelto la patata con i pezzi di aringa: semplicemente straordinaria! Anche il dolce, un cheesecake alla fragola, era davvero ottimo, con la salsa fresca fatta in casa. Il tutto per circa 8€.
Nel pomeriggio abbiamo visitato la Dom Uphagena, dimora patrizia del XVIII secolo perfettamente ricostruita (ingresso gratuito con la Karta) e poi ci siamo finalmente dedicate allo shopping.
Cosa comprare a Danzica? Naturalmente ambra, ambra e ancora ambra. La città è infatti la vera capitale dell’ambra, come si può facilmente intuire dalle decine di negozietti che espongono gioielli favolosi, soprattutto nella via Mariacka. Questa stradina lastricata, con le tipiche case a gradoni alte e strette, dall’aria vagamente gotica, risplende di mille riflessi dorati tanta è la ricchezza delle collane, dei bracciali, degli orecchini esposti in ogni angolo. Vorrei segnalare in particolare due negozi, visto che sono convenzionati con la Karta: Il primo è Moja Forma Studio Bursztynu Rispetto agli altri, è più innovativo e propone gioielli più moderni. Qui ho comperato il regalo di compleanno per la mia mamma e la signora, oltre al 10% di sconto dovuto con la Card, mi ha applicato un ulteriore ribasso. Tutt’altra storia al Galeria “Pod Trzema Gracjami”, nella piazza principale, che pur esponendo il logo della Card fingeva di non capire la nostra richiesta di sconto e voleva farci pagare il prezzo pieno. Venerdì sera ci siamo poi trasferite a Oliwa, sobborgo di Danzica, all’hotel Oliwsky (www.oliwski.pl). L’hotel di per sé non è male, tutto nuovo e pulito, lascia un po’ a desiderare sui pasti, che vengono portati caldi da un’altra struttura e non prevedono molta scelta. Oliwa, a parte un museo d’arte, un parco davvero notevole e la cattedrale, non ha molto da offrire ai turisti che si trovino a passare di lì. Anzi. Volevo approfittare per comperare della vodka genuina ma è stata davvero un’impresa trovare un negozietto in cui si parlasse inglese o tedesco!
Un giro in centro
Il giorno dopo, mentre Valentina era impegnata al lavoro, io ne ho approfittato per un ultimo giro in centro. Ho visitato l’esposizione “Roads to Freedom” (ingresso ridotto con card 3 zloty) dedicato a Solidarnosc e sono arrivata fino ai cancelli del porto di Danzica, suo luogo di nascita. L’esposizione, un percorso sotterraneo, ripercorre la storia del movimento con ricostruzioni, documenti audio e video e pannelli interattivi. Davvero un ottimo esempio di immersione nella storia recente, a partire dall’ingresso dove si è accolti da un tank e da urla che evocano la repressione subita dalle autorità sovietiche. Domenica, infine, abbiamo fatto le valigie e abbiamo salutato Danzica. In generale, Danzica è veramente una città affascinante dove vale senz’altro la pena trascorrere un fine settimana lontano dalle mete più gettonate, senza incappare nelle consuete folle di connazionali e, soprattutto, senza spendere cifre esorbitanti.
Consigli al volo:
Se volete comperare la Goldwasser, la tipica vodka con foglia d’ora, e le altre vodke polacche (a me hanno consigliato la Zubrowka, da bere con succo di mela), approfittate tranquillamente del duty free prima del volo di ritorno: i prezzi sono leggermente più bassi che in centro e eviterete di occupare spazio in valigia! Per gli amanti del genere, in via Stagiewna, c’è un negozietto che propone le tipiche ceramiche polacche: fantasie tradizionali declinate su piatti, pentole, vasi… a prezzi molto onesti. Ci vanno anche le casalinghe della città! Io ho “investito” in particolare in ambra verde, che da noi non si trova così facilmente. Anche con pochi euro si possono portare a casa dei bijoux squisiti! Se avete necessità di cambiare i vostri euro con gli zloty, non fermatevi in hotel ma cercate i Kantor in città: in centro ce ne sono davvero molti e i tessi di cambio sono abbastanza omogenei. Noi abbiamo trovato il più conveniente in una dietro la Via Lunga. Ultimo consiglio: non dimenticate di provare la “super patata” del Republicka!