DANIMARCA: cortesia, ecologia senza frenesia

Luglio – Agosto 2006Partenza: 29 luglio 2006 ore 17,15 Km. 13.546 Rientro: 21 agosto 2006 ore 22,30 Km. 19.080 Percorsi: Km. 5.534 Fino a Puttgarden (D) …………………………………………………………….. Km. 1.590 In Danimarca...
Scritto da: Carla & Franco
danimarca: cortesia, ecologia senza frenesia
Partenza il: 29/07/2006
Ritorno il: 21/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Luglio – Agosto 2006

Partenza: 29 luglio 2006 ore 17,15 Km. 13.546 Rientro: 21 agosto 2006 ore 22,30 Km. 19.080 Percorsi: Km. 5.534 Fino a Puttgarden (D) ……………… Km. 1.590 In Danimarca …………………… Km. 2.229 Fino a Santena …………………. Km. 1.715

Equipaggio (CB Onda): Franco Carla Charlie (Yorkshire Terrier) E-mail: franco.Fanti@libero.It

Mezzo: Elnagh – Marlin 64 Ducato 2800 JTD Gemellaggio Italia-Danimarca

COSTI GASOLIO Luogo Euro/Litro Litri Importo Cambiano (I) 1,196 51,83 62,00 Vipiteno (I) 1,211 55,34 67,00 Dettingen (D) 1,194 51,94 62,02 Gottinghen (D) 1,144 57,38 65,65 Grossenbrode (D) 1,159 45,34 52,55 Roskilde (DK) 1,149 62,40 71,70 Arhus (DK) 1,234 57,26 70,69 Lokken (DK) 1,089 53,00 57,73 Struer (DK) 1,050 32,32 33,95 Romo (DK) 1,192 37,02 44,12 A7 Hannover (D) 1,144 45,07 51,56 Kalbach (D) 1,274 47,10 60,01 Fussen (D) 1,089 57,86 63,01 Piacenza (I) 1,226 61,17 75,00 TOTALI 712.03 836,99 In Danimarca pagato con Dkk o carta di credito.

PEDAGGI AUTOSTRADALI (in EURO) Santena (Villanova)-Piacenza (La Villa) 8,30 Piacenza (La Villa) – Brennero 19,80 Autostrada del Brennero 8,00 Vignette Austria 7,60 Vignette Austria 7,60 Autostrada del Brennero 8,00 Brennero-Piacenza (La Villa) 19,80 Piacenza (La Villa)-Santena (Villanova) 8,30 TOTALE 87,4 Traghetto Puttgarden (D) – Rodby (DK) 41,32 Pedaggio ponte Storebaelt 71,00 CAMPEGGI (con corrente elett. E cane) City Camp – Copenaghen (Dkk. 220) 29,30 FDM – Camping Billund (Dkk. 209) 28,31 TOTALE 57,61 VARIE (escluso regali, souvenir, pane, dolci, gelati, pesce e ristorante) Ingresso Egeskov Slot (x2: 190 Dkk) 24,00 Escursione in battello a vapore fiordo di Mariager (x2: 140 Dkk) 18,60 Ingresso Legoland (x2: 450 Dkk) 60,00 Ingresso Vikingecenter Fyrkat(x2: 110 Dkk) 14,60 Ingresso Hjerl Hedes (x2: 150 Dkk) 20,00 Ingresso Den Gamle By /x2:160 Dkk) 22,00 Bovbjerg Fyr (x2: 10 Dkk) 1,30 Sculture di sabbia a Sondervig (x2: 70 Dkk) 9,30 Parcheggi a pagamento (Odense, Fussen, …..) 30,0 Camper service 5,00 TOTALE 204,80

TOTALE COSTI …………….: Euro: 1.299,12 SABATO 29 Luglio 2006 (Santena, Innsbruck) Visto la temperatura molto elevata di questo mese di luglio ed il persistere del caldo soffocante, abbiamo deciso di partire nel tardo pomeriggio in modo da poter affrontare più agevolmente la prima parte del viaggio considerato che il sole cocente volge al tramonto. Siamo quindi partiti alle 17,15.

Avendo scelto di evitare la Svizzera per non incorrere in eventuali e noiosi controlli al mezzo soprattutto per quanto riferito al peso, abbiamo imboccato l’autostrada Torino-Piacenza per poi deviare per Brescia e quindi il Brennero, sperando di non trovare code essendo il primo giorno del grande esodo estivo. Per nostra fortuna abbiamo trovato traffico molto scorrevole per cui alle 20,45 dopo 356 Km di viaggio abbiamo fatto la prima tappa per la cena presso la stazione ERG poco prima di Trento.

Dopo il caffé e breve passeggiata abbiamo deciso di proseguire ancora il viaggio con direzione il confine con l’Austria. Alle 22 nuova sosta prima del confine per rifornimento gasolio presso una stazione di servizio con un market molto rifornito di oggetti locali fra cui un assortimento veramente vasto di ceste in vimini tra cui abbiamo trovato quasi per caso una bella cesta foderata per Charlie che abbiamo subito sistemato in cabina fra i due sedili.

Siamo quindi ripartiti per oltrepassare il confine dove abbiamo pagato 8 € per l’autostrada del Brennero.

Dopo Innsbruck alle ore 0,30 ci siamo finalmente fermati per la notte presso un’area di sosta dell’autostrada dopo aver percorso 566 km.,

Km. Percorsi oggi: 566 Km. Progressivi: 566

DOMENICA 30 Luglio 2006 (Innsbruck, Amburgo) Siamo stati svegliati bruscamente alle ore 6 dall’autista di un pulman che non riusciva a passare perché il nostro camper ostruiva il passaggio. Infatti la sera prima causa il buio non ci siamo accorti che avevamo posteggiato male. Tale errore l’abbiamo subito pagato il mattino successivo con “il dolce risveglio” di alcuni pugni picchiati molto carinamente sulla parete del camper. Dopo la colazione, alle 7,45, siamo quindi partiti per una nuova tappa di avvicinamento alla Danimarca. Alle 9,10 abbiamo lasciato l’Austria per fare ingresso in Germania.

Sosta gasolio e 4 passi per sgranchire le gambe a 40 Km da ULM. Partenza e nuova sosta per il pranzo alle ore 13,15 a circa 28 Km. Da Fulda. Nell’area di sosta abbiamo incontrato due camionisti italiani di Macerata diretti ad Amburgo con i quali Franco ha scambiato qualche parola. Visto la levataccia del mattino, abbiamo deciso di concederci una pausa di riposo, così mentre Franco si rilassava disteso su una panchina all’ombra di alcune piante, io e Charlie abbiamo girato in lungo e largo l’area di sosta sapendo che dopo poco tempo saremmo nuovamente stati costretti a stare fermi e seduti sul camper. Purtroppo le tappe di trasferimento sono costrittive e hai poche possibilità di movimento. Alle 15,30 siamo quindi ripartiti per poi fermarci a Gottingen per rifornimento gasolio.

Alle 19,15 altra sosta per la cena dopo aver percorso un totale di 1.316 Km. (750 km da questa mattina). Oggi la nostra avanzata verso la Danimarca è stata frenata da alcuni Km. Di coda causa cantieri di lavoro in autostrada; infatti in due ore siamo riusciti a percorrere solo 120 Km. Abbiamo notato che è un’autostrada molto frequentata dove il traffico è veramente incessante sia di giorno che di notte, per cui è sufficiente qualche piccolo intoppo per creare immediatamente delle code interminabili proprio per l’immenso traffico. Durante la cena pioggia e vento hanno accompagnato il nostro pasto.

Alle 20,40 siamo ripartiti per fermarci nuovamente per la notte in un’area di servizio autostradale molto ampia nei pressi di Amburgo. Sono le 22,30 quando inizia un nuovo temporale che ci accompagna a spizzichi e mozzichi per quasi tutta la notte.

Km. Percorsi oggi: 870 Km. Progressivi: 1.436

LUNEDI’ 31 Luglio 2006 (Amburgo, Puttgarden, Rodby, Nyord) Sveglia verso le 7 e partenza alle 8,30 con nubi, sole, vento e 20° di temperatura con direzione Lubecca / Puttgarden.

Dopo aver fatto l’ultimo rifornimento di gasolio in Germania (Grossenbrode) anche per approfittare ancora della valuta in Euro siamo ripartiti per il porto di Puttgarden dove alle 10,40, dopo aver pagato € 71,00, eravamo in coda in attesa dell’imbarco per la Danimarca. In attesa per l’imbarco Il traghetto Alle 11,15 ci siamo imbarcati con molti altri mezzi tra cui anche il treno, che avevamo proprio di fianco, e devo dire che ci ha fatto un certo effetto. Una volta sistemato il camper nella “pancia” della nave, siamo scesi e ci siamo diretti ai piani superiori dove abbiamo trovato oltre al bar ed al ristorante una svariata serie di bei negozi.

Alle 12,05 siamo sbarcati in Danimarca dopo aver navigato per circa 40 minuti. Alle 12,30 sosta per il pranzo a Rodby e quindi piccola passeggiata per assaporare da vicino il clima danese, le sue case e la sua gente. Bisogna dire che il primo impatto è stato più che positivo soprattutto per la semplicità e la quiete della piccola cittadina pur essendo a quell’ora molto animata e con tutti i negozi aperti.

Un piccolo danese Ponte di Faro per l’isola di Bogo

Alle 14,30 siamo partiti con destinazione MONS KLINT. Molto presto ci siamo trovati di fronte ad un tunnel stradale che, abbiamo scoperto in seguito, essere un passaggio scavato sotto il letto di un bacino d’acqua. Tale attraversamento serve per collegare la regione del Lolland alla Regione del Falster. Pochi chilometri dopo ci siamo quindi trovati di fronte ed abbiamo superato il bellissimo ponte di Faro che unisce la regione del Falster con l’isola di Bogo, famosa per il suo cioccolato, ed abbiamo quindi percorso la striscia di terra che unisce l’isola di Bogo all’isola di Mon.

Inizialmente l’intenzione era di andare a visitare Bogo e poi proseguire per Mon ma causa indicazioni stradali molto scarse, abbiamo visto in ritardo il bivio per Bogo. Abbiamo notato che le indicazioni stradali, in questa parte di Danimarca, sono molto diverse dalle nostre; infatti i cartelli indicatori sono posizionati in basso quasi a livello strada ed il più delle volte non sono preannunciati prima, per cui quando vedi il bivio fai appena in tempo a leggere l’indicazione ma spesso sei già andato oltre. In prossimità di MONS KLINT abbiamo lasciato la strada principale per seguire le indicazioni che ci hanno portato a percorrere una bella strada in terra battuta che attraversava un bosco con piante di alto fusto. Dopo 3 Km. Percorsi all’interno del bosco siamo giunti al parcheggio dove abbiamo trovato le indicazioni per raggiungere la scogliera alla quale si arriva mediante una scala creata nella boscaglia formata da 516 gradini di legno. Giunti in fondo ci siamo ritrovati su una lunga spiaggia di pietre sovrastata dalle bianche pareti di gesso della scogliera: spettacolo veramente unico ed imponente.

Mons Klint Abbiamo percorso tutta la spiaggia sempre con il naso rivolto all’insù per poter raggiungere i 128 metri di altezza della scogliera. La giusta luce e le ombre create dalle forme arrotondate della parete scolpite con il tempo dal vento portato dal mare hanno indotto Franco a scatenare la sua passione per lo scatto fotografico. La risalita è stata meno agevole della discesa ma nemmeno troppo faticosa. Alle 19,15 siamo ripartiti con l’intenzione di raggiungere l’isola di NYORD.

Finita la strada sterrata del bosco abbiamo visto ed imboccato l’indicazione del percorso Margherita con direzione STEGE. Tale percorso si è rivelato assai deludente . Dopo 21 Km abbiamo raggiunto STEGE e si è proseguito per ULVSHALE per 6 Km da dove mediante una sottile striscia di terra si è passati dall’isola di Mon all’isola di NYORD. Questa zona non è turisticamente conosciuta pur essendo veramente meritevole la visita: il villaggio di NYORD è veramente delizioso con le sue casette risalenti al 1500, il suo porticciolo, la cordialità dei suoi abitanti e la bellezza incontaminata di tutto il luogo.

Per tutta questa serie di motivi abbiamo deciso di cenare e pernottare nel parcheggio adiacente l’entrata del villaggio. Nyord: è l’alba, anche per loro finisce il riposo L’alba a Nyord

Km. Percorsi oggi: 154 in Germania fino a Puttgarden Traghetto da Puttgarden a Rodbyhaavn (40 minuti) 150 in Danimarca da Rodbyhavn a Nyord

Totale km. Oggi: 304 Km. Progressivi: 1.740

MARTEDI’ 1° Agosto 2006 (Nyord, Koge) Come immaginato, la notte è trascorsa a meraviglia, nel silenzio e nella tranquillità più assoluti. Alle 6, come al solito, Franco ha deciso di fare qualche scatto fotografico di prima mattina e con Charlie ha raggiunto il mare distante poco meno di 2 Km. Alle 7,15 era nuovamente in camper per la colazione che abbiamo poi consumato fuori sui tavoli di legno presenti nel prato adiacente il parcheggio. Alle 8 il sole faceva già sentire il calore dei suoi raggi e con un cielo più che azzurro preannunciavano una giornata di tempo splendido. Dopo qualche corsa sul prato con Charlie abbiamo deciso di ripartire lasciando un pochino a malincuore quel luogo di pace.

Non avendo visto Bogo il giorno precedente abbiamo deciso di fare una puntatina visto che la distanza non era eccessiva. Alle 8,45 quindi siamo partiti e dopo una breve passeggiata per Bogo By abbiamo lasciato definitivamente l’isola di MON ed iniziato l’avvicinamento a Copenaghen. A spasso per Bogo By Stevns Klint: il faro di Store Heddinge Durante il tragitto fatto sosta per il pranzo a PRAESTO, cittadina sul Mar Baltico molto graziosa e dove abbiamo deciso si consumare il pasto presso un chiosco a base di pesce e dove Franco ha voluto acquistare delle aringhe affumicate per la cena, il tutto per un costo di Dkk 116 pari a € 15.

La successiva tappa è stata a RODVIG da dove abbiamo visto le scogliere di Stevns Klint e poi proseguimento per il faro nei pressi di STORE HEDDINGE.

Dopo una breve escursione sulla scogliera siamo ripartiti per VALLO, incantevole paesino con strade acciottolate, case giallo senape ed un magnifico castello rinascimentale (Vallo slot) all’interno di un immenso e curatissimo parco a cui si può accedere senza problemi e gratuitamente. Abbiamo proseguito poi per KOGE dove ci siamo fermati per la cena ed il pernottamento in uno dei numerosi parcheggi. Dopo cena breve passeggiata nel centro storico di Koge interrotta bruscamente dall’arrivo di un bel temporale. Abbiamo comunque fatto in tempo ad ammirare ed apprezzare il centro storico caratterizzato da strette stradine ed antichi edifici uno dei quali risalente ai primi anni del 1.600. Piccola sorpresa nel trovare anche qui alcune vecchie e stupende case a graticcio conservate egregiamente. Una caratteristica delle casette danesi è data dal fatto che sul davanzale di ogni finestra vengono esposti ogni sorta di oggettistica come ad esempio statuette, vasi con fiori e senza, candelabri, bicchieri a calice, bicchierini, bottigliette in vetro ecc. Ecc. A volte anche le tendine sono create appositamente per permettere l’esposizione perché terminano con dei grandi festoni fra il cui vuoto è possibile inserire gli oggetti. Abbiamo notato questa usanza in ogni luogo visitato fino ad ora, dalle case di campagna alle case di città e devo dire che il risultato è più che piacevole.

Koge: una qualsiasi finestra danese Acquisti self-service lungo le strade Come d’altro canto è piacevole l’impatto che si ha arrivando nei paesi e cittadine nel vedere la fila di casette che delimitano le vie. Abituati a vedere principalmente palazzi e grandi assembramenti abitativi, il fatto di vedere queste piccole e graziose abitazioni colorate o il più in mattoni rossi e finestre bianche, con il tetto spiovente e piccoli giardinetti davanti all’ingresso senza recinzione o con recinzioni con la sola funzione di abbellire e coronare il giardino, è una vera gioia per gli occhi e si ha l’immediata sensazione di pace e serenità. Abbiamo infatti riscontrato questa assenza di stress nella popolazione locale sempre sorridente e pronta ad un cenno di saluto.

Altra cosa sorprendente sono i carrettini, evidenziati dalle bandierine della Danimarca, che si trovano qua e là lungo le strade e davanti alle case. Durante il percorso fatto fin qui abbiamo trovato ogni tipo di articolo in vendita: piantine grasse, cetrioli, scarpe, patate, oggettistica varia. Dove sta però la caratteristica? Nel fatto che vicino ai banchetti non c’è nessuno e se vuoi comprare qualche cosa, dopo aver scelto, devi mettere i soldi in una cassettina posta di fianco alla merce…CHE NESSUNO TOCCA ! La giornata di oggi è stata particolarmente caratterizzata dal tempo splendido con sole caldo e vento che ci ha accompagnato per tutto il giorno. I trasferimenti tra un luogo e l’altro sono avvenuti percorrendo strade delimitate principalmente da campi di cereali (grano, orzo, avena) vastissimi e la presenza di case di campagna quasi tutte con tetto di paglia. Solo in questo periodo i contadini iniziano la mietitura per cui molto spesso abbiamo incontrato le mietitrebbia al lavoro. Il profumo del grano appena tagliato, il colore giallo dorato dei campi con sullo sfondo l’azzurro del Mar Baltico hanno creato un’atmosfera veramente inverosimile. Sono le 23,30 ed il temporale serale è finito. Speriamo quindi in bene per domani.

Km. Percorsi oggi: 183 Km. Progressivi: 1.923 MERCOLEDI’ 2 Agosto 2006 (Koge, Copenaghen) Le speranze di ieri sera sono rimaste tali, perché poco dopo un secondo temporale ci ha benedetti e per tutta la notte e gran parte della mattinata ha continuato a piovere. Infatti siamo arrivati a COPENAGHEN alle 10,10 sotto una pioggia scrosciante. Per fortuna Tom Tom (il navigatore) ci ha guidati magistralmente fino all’ingresso del campeggio City Camp che si trova a circa venti minuti a piedi dal centro della città. E’ molto comodo, i servizi sono spartani ma molto puliti con doccia ed acqua calda sempre, corrente elettrica ed il costo è ragionevole : 220 DKK pari a € 29,33 fino alle 21 di domani.

Finalmente verso mezzogiorno è smesso di piovere così subito dopo pranzo siamo partiti a piedi per iniziare la nostra prima escursione in città. Strada facendo un bel temporale ci ha colti in pieno e fortunatamente una grossa pensilina all’ingresso di una banca ci ha evitato una bella doccia fuori programma. Per fortuna non è durato molto così poco dopo abbiamo ripreso il cammino e ci siamo ben presto trovati di fronte il TIVOLI con le sue attrazioni che si possono vedere e sentire anche dall’esterno: due strutture altissime con la cupola dorata mandano le persone ad un’altezza vertiginosa; mentre una li fa poi scendere giù di colpo con grandi urla dei passeggeri, l’altra li fa girare vorticosamente una volta raggiunta la sommità e sempre girando inizia a farli scendere. Avevamo già deciso precedentemente di non visitare il parco di divertimenti anche perché Charlie non era ben accetto e non facendo parte delle attrazioni da noi preferite, abbiamo continuato la nostra camminata verso il centro. Copenaghen: il pittoresco canale Nyhavn Copenaghen: l’HARD ROCK CAFE’ Ben presto ci siamo trovati nel caos di H. C. Andersen Avenue, uno dei corsi principali della città, con biciclette che sbucavano da ogni dove, macchine, mezzi pubblici e pulman turistici: per chi arriva come noi da oasi di pace visitate nei giorni scorsi, l’impatto con la città è sempre un pochino traumatico. Ben presto però ci siamo ambientati ed il palazzo del Comune si è presentato davanti ai nostri occhi in tutta la sua bellezza come altrettanto bello era tutto ciò che ci circondava. Una puntatine all’HARD ROCK CAFE’ è stata d’obbligo per acquistare i souvenir ai nostri ragazzi e quindi via per lo STROGET, la via più commerciale di Copenaghen ricca di negozi di ogni genere e spettacoli di strada, che sbuca su una piazzetta in fondo alla quale inizia il Canale Nyhavn, un’altra chicchera della città con tutti i suoi bar e ristorantini sotto le vecchie case di Copenaghen. Il canale oltre ad ospitare vecchie imbarcazioni è anche il punto d’imbarco per le escursioni in battello per i canali della città. Abbiamo quindi approfittato anche noi di questa possibilità ed abbiamo così avuto l’opportunità di vedere la città dall’acqua e dobbiamo dire che è veramente uno spettacolo eccezionale.

Terminata la gita in battello e prima di rientrare al campeggio abbiamo fatto ancora una tappa al Cristiansborgh. Stanchi ma soddisfatti abbiamo quindi raggiunto il camper e dopo cena ci siamo rilassati con un bel film in DVD e quindi a nanna.

La Radhus Pladsen, (piazza del Municipio) rappresenta il punto di partenza per chi vuole visitare la città. Da qui inizia la via pedonale più lunga del mondo: lo Stroget.

Sul palazzo di fronte al Municipio è piazzato un particolare barometro che segna le previsioni del tempo: se esce la ragazza con la bici, il tempo sarà bello, se invece esce con l’ombrello il tempo non sarà dei migliori. Noi l’abbiamo vista con la bicicletta e possiamo confermare che non non si era sbagliata a lasciare dentro l’ombrello.

Lo Stroget è la strada pedonale più lunga al mondo, non sono ammesse neanche le biciclette, misura poco meno di due chilometri attraverso il centro della città. Parte dalla piazza del Municipio (Radhuspladsen) finisce in Kongens Nytorv, questa via sempre molto animata è famosa per lo shopping in quanto numerosi sono i negozi, le butique ed i grandi magazzini e per gli artisti di strada che qui si esibiscono.

Il Nyhavn (porto nuovo) è il vecchio porto di Copenaghen. In passato era il quartiere meno raccomandabile della città invece oggi è uno dei più visitati se non il più visitato in assoluto. Uno dei due lati è un susseguirsi di bar e ristoranti che abbiamo visto affollati di turisti. Al numero 67 ha abitato H. C. Andersen. A rendere particolare questo luogo sono i vecchi palazzi che fanno da contorno alle numerose imbarcazioni a vela ormeggiate lungo tutto il canale.

Km. Percorsi oggi: 40 Km. Progressivi: 1.963

GIOVEDI’ 3 Agosto 2006 (Copenaghen, Helsingor) Questa mattina giornata stupenda di sole con 19° alle ore 8. Ci attende una giornata in bici per Copenaghen:  SIRENETTA  AMALIENSBORG  ROSENBORG SLOT La Sirenetta , protagonista di una fiaba di H. C, Andersen, è una piccola statua di bronzo sistemata su una roccia nel mare che rappresenta una sirena. Lo sguardo nostalgico e rivolto verso il mare. Nonostante non incontri i favori di molti è diventata il simbolo di Copenaghen.

Amalienborg Slot. Questo castello costituito da quattro palazzi perfettamente uguali posti ai quattro angoli della piazza rappresenta la residenza dei sovrani di Danimarca a partire da 1794. Quando l’attuale regina (Margherita) è presente nel palazzo, su questo sventola la bandiera danese. Ogni giorno alle 12 si può assistere alla parata militare che annuncia il pittoresco cambio della guardia.

Rosenborg Slot si trova all’interno di un vastissimo parco frequentato da numerosissime persone, giovani e non. E’ un castello del periodo rinascimentale e viene utilizzato dai sovrani danesi come residenza per alcuni periodi dell’anno.

Copenaghen: anche Charlie in bicicletta Copenaghen: ore 12, cambio della guardia ad AMALIENSBORG Rientro al camper ore 17 e dopo una bella doccia, cena, carico e scarico acqua e partenza alle 20,20 per HELSINGOR percorrendo la strada che corre lungo la costa. La cosa straordinaria è che a vista d’occhio la costa svedese ci ha accompagnati fino destinazione dove siamo giunti alle 21,15. Ci siamo sistemati a meraviglia nel porticciolo a nord della città potendo usufruire, con nostra grande sorpresa, gratuitamente della corrente elettrica, dell’acqua e dei servizi con doccia assolutamente puliti. Lo spettacolo non é mancato perché dalla finestra del bagno vedevamo a circa 500 metri il castello di Kronborg Slot, il mare e la spiaggia. Dalle finestre della cellula e della mansarda si vedevano le case illuminate della città svedese di Helsinborg e le numerose imbarcazioni ormeggiate nel porticciolo. Tutto questo nel silenzio rotto solo dal rumore del mare e dal verso dei gabbiani. Dopo cena passeggiata sulla passerella in legno del porticciolo poi una breve puntatina al castello, che nonostante l’ora (23,00) era ancora aperto in quanto si era da poco conclusa la rappresentazione naturalmente dell’Amleto che in Agosto si tiene quasi tutte le sere. E’ stata anche in questo caso una bella inaspettata esperienza che ci ha mandati a dormire più che soddisfatti e ben carichi per la visita di domani programmata al castello e con l’intenzione di Franco di alzarsi all’alba per fotografare tutto il contesto.

Km. Percorsi oggi: 50 Km. Progressivi: 2.013

VENERDI’ 4 Agosto 2006 (Helsingor, Gilleleje, Hillerod, Roskilde, Trelleborg, Korsor) Questa mattina, nonostante i buoni propositi, sveglia molto tardi: ore 7,00. Purtroppo in Danimarca, in questo periodo, il sole sorge molto prima che da noi quindi alle 7 l’alba è già passata da un bel pezzo. A questa ora ci sono già 23° e si preannuncia una giornata molto calda.

Alle 8 partenza in bici per le belle stradine acciottolate di HELSINGOR e la nostra più grande sorpresa è il vedere l’innumerevole quantità di negozi che vendono birra e liquori. Leggendo la guida abbiamo scoperto che la cittadina è meta ambita dagli svedesi che dalla città di Helsinborg con pochi minuti di traghetto si recano a fare scorta di alcolici in quanto a prezzo inferiore. Anche noi abbiamo approfittato della convenienza dei prezzi per acquistare della buona birra da portare in Italia. Helsingor: Kronborg Slot Helsingor: abbiamo la scorta di birra Sistemato l’acquisto in camper ci siamo quindi recati al Kronborg Slot (Castello che ispirò Shakespeare alla realizzazione dell’Amleto. La visita al castello si è rivelata molto interessante ma ciò che ci ha fortemente impressionato è stata la visita alle prigioni ricavate nei sotterranei del maniero. Dobbiamo dire che, nonostante tutti i castelli visti fin ’ora, è la prima volta che ci viene data la possibilità di visitare le prigioni rimaste totalmente allo stato originale compresa la scarsa luce dei locali. Naturalmente le ambientazioni sono state ricreate per far capire al visitatore le condizioni di vita dei prigionieri con un risultato veramente sorprendente. Non nascondiamo il fatto che nel percorrere quei corridoi bui e umidi ci sono venuti in mente alcuni personaggi a cui vorremmo regalare volentieri un bel soggiorno in tali locali alle condizioni del tempo.

Siamo quindi rientrati al camper e considerato che a fianco del porticciolo c’era una bella spiaggetta di sabbia, abbiamo deciso di passare qualche minuto di relax al sole in attesa dell’ora di pranzo. L’acqua era talmente invitante ed il sole così caldo che Franco non ha esitato a tuffarsi in mare. D’altra parte non capita tutti i giorni di poter fare il bagno nel Mar Baltico nel canale dell’Oresund con la Danimarca da un lato, la Svezia dall’altro e dall’alto un bel castello. Pranzo alle 13 ed alle 14,30 partenza in direzione Gilleleje cittadina sul mare la cui attività principale è basata sulla pesca e dove ogni giorno viene fatta l’asta del pesce. Giunti al porticciolo abbiamo fatto un giro fra i numerosi pescherecci ormeggiati e prima di ripartire abbiamo approfittato dei vari negozietti del porto per acquistare aringhe e salmone affumicato. E’ stato sorprendente scoprire che la cottura a fumo veniva fatta direttamente nel locale in appositi forni.

Ripartiti in direzione HILLEROD dove siamo giunti verso le 16,30 per visitare il castello di FREDERIKSBORG SLOT molto particolare perché costruito su tre isolette di un lago. Il castello è molto bello come altrettanto belli ed immensi sono i giardini che lo circondano.

Hillerod: Frederiksborg Slot Storebaelt Non ci è spiaciuto il fatto che solo la visita ai locali del castello è a pagamento mentre l’esterno del maniero, giardini e parco sono completamente gratuiti come pure il parcheggio.

Ripartiti alle 18,30 con destinazione TRELLEBORG. Durante il trasferimento un bel temporale ci ha accompagnato per un lungo tratto di strada e abbiamo così approfittato anche per dare una lavatina al camper. Giunti a Trelleborg abbiamo cenato e, approfittando del fatto che alle 21 è ancora molto chiaro, abbiamo fatto un giretto fra le rovine di un villaggio vichingo parzialmente ricostruito per rendere l’idea di come era in origine.

Abbiamo quindi deciso di riprendere il viaggio per avvicinarci all’ingresso del ponte STORE BAELT che collega l’isola di SEJLLAND con l’isola di FYN per vederlo illuminato.

Alle 23 avevamo già scattato alcune foto in notturna alla struttura spettacolare del ponte illuminato e siamo poi andati alla ricerca di una sosta per passare la notte. Abbiamo individuato un parcheggio in una piazza (Gl Banegardsplads) nella vicina Korsar di fronte alla biblioteca comunale.

Alle 24 tutti a nanna.

Km. Percorsi oggi: 201 Km. Progressivi: 2.214

SABATO 5 Agosto 2006 (Korsor, Storebaelt, Nyborg, Odense, Egeskov, Faaborg, Helnaes) La notte è trascorsa tranquillamente, la mattinata promette bene, ci sono 20° con un cielo azzurro con qualche nuvoletta bianca ed un pochino di vento che non manca mai e non dà assolutamente fastidio, anzi.

Partenza alle ore 8,40 con direzione ODENSE, città natale di H. C. Andersen. Ben presto ci siamo trovati in coda al casello di pedaggio per l’ingresso al ponte. Abbiamo optato per la porta con pagamento manuale dove abbiamo avuto l’opportunità di utilizzare la carta di credito.

L’attraversamento del ponte è stato più che mai emozionante. La struttura è formata da due tronconi: uno lungo 7.900 metri l’altro 6.600 metri. A fianco della strada c’è la ferrovia che nel secondo troncone corre a lato carreggiata mentre nel primo troncone il treno passa in un tunnel costruito sotto il mare. Lo spettacolo dall’alto del ponte è veramente eccezionale.

Poco dopo le 10 siamo arrivati ad ODENSE e dopo aver parcheggiato a fianco del centro storico dove si trova la casa natale di H. C. Andersen , siamo partiti in bicicletta alla scoperta della città.

Odense: la casa natale di H. C. Andersen Odense: mercatino delle pulci dei bambini Dopo aver visitato la casa natale del narratore, che si è rivelata molto interessante, ed aver effettuato alcuni acquisti abbiamo proseguito la visita nel vecchio borgo dove abbiamo scoperto case antichissime risalenti al 1500 e 1600 ancora ben conservate e di una bellezza incredibile. Girando per la città siamo giunti davanti al Palazzo Comunale dove, con nostra grande sorpresa, abbiamo visto il primo mercatino delle pulci per bambini. Le bancarelle cariche di giocattoli usati erano gestite in parte da ragazzini. La varietà dei giocattoli era veramente straordinaria e molto bello e gioioso tutto il contesto. A lato del mercatino, su un piccolo palcoscenico, un gruppo di ragazzine allietava la gente con canti e balletti ispirati alle fiabe.

Nelle vie adiacenti la piazzetta c’era il classico mercato delle pulci. Odense ci è veramente piaciuta molto ed abbiamo notato che la città è strutturata e presta molta attenzione alle esigenze dei bambini, cosa che abbiamo ritenuto particolarmente giusta.

Dopo pranzo siamo partiti per EGESKOV dove siamo arrivati alle 16. Anche qui un magnifico castello ci attendeva: Egeskov Slot interamente costruito su una struttura di tronchi di quercia immersi nel terreno al centro di un lago. Il castello è circondato da curatissimi giardini dove fra l’altro dei curiosi cespugli tagliati a forma di spirale, di scoiattolo e lumaca ecc danno un aspetto singolare d alcuni vialetti.

Nel parco del castello abbiamo trovato anche il museo dell’agricoltura molto interessante ed una sorprendente collezione di auto d’epoca, di motociclette, di biciclette e di mezzi dei Vigili del Fuoco tutto sistemato in quattro capannoni diversi e ben selezionati con marca ed anno di appartenenza. Nel settore delle vecchie auto abbiamo potuto vedere anche una casa mobile veramente incredibile, antenata dei nostri camper.

Uscendo abbiamo notato ancora il labirinto formato da siepi e che ha fatto impazzire alcune persone che si sono addentrate.

La visita terminata alle 18,30 è stata molto interessante e soddisfacente tanto da non farci rimpiangere le 95 DKK pari a € 12,00 a cranio pagate per l’ingresso.

Dopo una breve pausa sul prato del parcheggio sgranocchiato qualche biscotto e bevuto alcune sorsate di succo di frutta, giocato un pochino con Charlie, siamo ripartiti per FAABORG dove abbiamo trovato, per la prima volta da quando siamo giunti in Danimarca, una forte ed esplicita avversione verso i camper. Infatti abbiamo girato in lungo ed in largo per trovare un posto dove fermarci ma non ci è stato possibile perché ovunque c’era il cartello con il divieto per i camper. Finalmente lungo un porticciolo, sullo sterrato a lato strada, abbiamo trovato un tratto senza divieto e ci siamo fermati. Ci stavamo sistemando per la cena quando abbiamo sentito bussare ala porta: un’incaricata del Comune ci invitava ad andarcene perché là non era possibile sostare, nonostante Franco le abbia fatto notare che in quel tratto non esisteva il divieto ma non c’è stato verso. Alla nostra richiesta di dove poterci sistemare, ci è stato proposto a pagamento il piazzale antistante riservato ai dipendenti di una qualche azienda. Ci è sembrato veramente ingiusto farci pagare per quel parcheggio perché visto che il cartello diceva che era riservato ai dipendenti non era quindi possibile usufruirne. Ritenendo questo un gran abuso e l’ennesimo segnale dell’insofferenza verso i camperisti, abbiamo deciso di andarcene. Partendo abbiamo notato che la pseudo vigilessa aveva già fatto il biglietto per il parcheggio che non abbiamo ritirato e che è stata chiamata da un proprietario di una barca ormeggiata lì vicino; quindi abbiamo capito come mai è arrivata così velocemente. Il barcaiolo non ha gradito la nostra presenza: forse in questo paese pensano che i camperisti portino malattie infettive e non hanno capito che invece i camper possono portare benefici di tanti generi come quello di fare buona o cattiva pubblicità sui luoghi visitati. FAABORG è proprio un luogo che non merita una sosta. Peccato per uno dei suoi ristoranti che a perso due coperti a base di pesce.

Un tantino alterati ce ne siamo andati ma ben presto abbiamo capito che non tutti i mali vengono per nuocere avendo trovato a poca distanza un luogo veramente delizioso sul percorso di avvicinamento a BILLUND. Abbiamo impostato Tom Tom con il nome di un paese sul mare e casualmente abbiamo scoperto che da quel posto una stretta striscia di terra con strada asfaltata faceva da collegamento ad un isolotto con tanto di faro: il faro di HELNAES. Non abbiamo esitato a percorrere la strada in mezzo al mare e ben presto ci siamo ritrovati dall’altra parte su un piccolo promontorio con un panorama eccezionale. Ci siamo fermati nel parcheggio panoramico a consumare la cena con un tramonto sul mare veramente stupendo. Dopo cena abbiamo deciso di raggiungere il faro. Strada facendo abbiamo constatato che si trattava di zona prettamente agricola con cascinali e villette stupende quasi tutte con tetto di paglia. Dopo una decina di chilometri siamo giunti al faro che risale al 1900 e dopo breve escursione, abbiamo deciso senza indugio di fermarci per la notte anche perché nei dintorni c’erano alcune abitazioni.

Lingua di terra verso Helnaes Helnaes: il parcheggio sotto al faro Il silenzio era nuovamente assoluto ed ogni tanto giungeva il rumore della risacca delle onde, mentre il buio era rotto solo dalla luce del faro e dalle stelle veramente numerose. Ci aspettava quindi una giornata di sole. Km. Percorsi oggi: 166 Km. Progressivi: 2.380

DOMENICA 6 Agosto 2006 (Helnaes, Kolding, Billund) Come immaginato, la notte è trascorsa senza intoppi e molto tranquillamente. Come al solito Franco si è svegliato molto presto ed ha potuto così assistere dalla finestra della mansarda all’arrivo dell’alba. Erano le 4,15 ed all’orizzonte una striscia color rosso vivo preannunciava l’arrivo del sole. Alle 5 la luce era già così intensa tanto da svegliare anche me. Bisogna proprio dire che le giornate danesi, rispetto alle nostre, sono molto più lunghe, almeno in questo periodo. Siamo ripartiti alle 8,30, dopo colazione ed aver ancora fatto una breve passeggiata ai piedi del faro. Il sole era ormai alto e la temperatura esterna era di 20°.

Siamo giunti a KOLDING verso le 10 dove avremmo dovuto vedere, secondo alcune informazioni, un castello da fiaba che però non si è rivelato tale, almeno per nostri gusti: si tratta di una fortezza (oltretutto in restauro) posta su un piccolo promontorio. Ci siamo quindi immediatamente diretti verso il centro della città dove abbiamo potuto vedere la casa più antica della cittadina risalente al 1589. Con nostra sorpresa abbiamo scoperto che potevamo visitarla grazie alla mostra di arte moderna che si teneva al suo interno.

Abbiamo notato che il centro città era molto vivace con negozi aperti, la gente che passeggiava rilassata e sorridente, tanti bambini e lungo un canale all’interno un complessino sistemato dentro ad un vecchio barcone suonava musica anni 60 – 70.

Nella piazza del comune poi, abbiamo assistito ad una dimostrazione dei Vigili del Fuoco i quali coinvolgevano i bambini nella loro attività. E’ stato ancora una volta molto sorprendente e positivo per noi scoprire come in Danimarca i bambini sono così in primo piano per ogni circostanza e come gli adulti dedichino loro così tanto tempo.

Abbiamo lasciato Kolding sereni e soddisfatti della visita.

Ripartiti verso BILLUND, abbiamo fatto sosta per il pranzo in un parcheggio all’interno di un bosco.

Alle 15,00 eravamo già piazzati al FDM BILLUND CAMPING dove ho potuto fare il bucato e la pulizia all’interno del camper mentre Franco piazzava l’antenna satellitare che ci ha permesso, dopo una settimana, di rivedere la TV e avere così notizie dall’Italia.

Alla sera abbiamo fatto una passeggiata per il campeggio, che fra l’altro è molto organizzato, ed abbiamo preso un gelato ad un dei bar interni. La nostra sorpresa è stata grande quando dopo aver pagato i gelati ci è stata data una ciotola di vetro e ci è stato detto di servirci da soli senza limiti di quantità.

Dopo aver visto un po’ di TV, alle 1,30 siamo andati a dormire assaporando già la giornata successiva dentro il parco di LEGOLAND.

Km. Percorsi oggi: 125 Km. Progressivi: 2.505

LUNEDI’ 7 Agosto 2006 (Billund, Arhus) Sveglia alle 7,20, ci sono 19° gradi scarsi ed è molto nuvoloso. Fatta colazione, carico e scarico, siamo usciti dal campeggio per parcheggiare nel posteggio libero a 300 mt. Dall’ingresso di LEGOLAND che apre alle 10.

Come siamo entrati, abbiamo immediatamente approfittato per effettuare gli acquisti all’interno del LEGO Market prima che troppa gente affollasse il locale e ci rendesse quindi difficoltosa la scelta. E’ stata una decisione più che azzeccata perché abbiamo potuto scegliere in santa pace i ricordi da portare a casa. Da quel momento in poi e fino alle 15, esclusa una breve pausa per il pranzo al sacco, abbiamo girato e visitato il parco con tutte le sue ricostruzioni di luoghi e città esclusivamente fatti di centinaia di migliaia ed in qualche caso anche oltre ad un milione di blocchetti LEGO. Ad esempio la testa di Geronimo è stata fatta con l’utilizzo di 1.400.000 blocchetti. Molte di queste ricostruzioni sono meccanizzate e rappresentano scene di vita quotidiana. Legoland: una ricostruzione Legoland: non sono solo i ragazzi si divertono Oltre al parco Mini Land ci siamo addentrati nel parco divertimenti dove abbiamo trovato molte attrazioni a cui potevano accedere anche gli adulti. Naturalmente anche queste attrazioni come la macchina sulle montagne russe o le canoe sul fiume erano fatte con i LEGO.

Molto grazioso anche il paco dedicato ai bambini più piccoli tutto costruito con blocchetti di misura assai superiore. Naturalmente questo è un luogo dedicato prettamente ai bambini che trovano a loro completa disposizione anche locali con tavoli predisposti per l’assemblaggio dei blocchetti o grandi vasche lungo il parco piene di LEGO. Gli adulti comunque non hanno di che annoiarsi sia perché il parco divertimenti è anche per loro ma soprattutto perché le ricostruzioni effettuate sono talmente belle e perfette che solo dei professionisti e degli appassionati del settore possono apprezzare pienamente. Abbiamo lasciato LEGOLAND veramente soddisfatti per dirigerci ad ARHUS città con un grande porto, un centro storico rinomato ma che a noi non è piaciuto, forse perché abbiamo da poco visto quello di ODENSE che è veramente eccezionale.

In ogni caso anche qui abbiamo trovato una rarità: il museo all’aria aperta DEN GAMLE BY. Trattasi della rappresentazione della vita in un villaggio di oltre 500 anni fa e la cosa stupefacente è data dal fatto che i 75 edifici che lo compongono sono originali dell’epoca e provenienti da più parti della Danimarca, per cui sono reali e stati letteralmente spostati dal loro luogo di origine. Siamo entrati nel villaggio dopo l’ora di chiusura delle 18, quando è possibile entrare liberamente e passeggiare per le strette vie acciottolate. Abbiamo così potuto fotografare in tutta tranquillità ogni angolo del villaggio che è veramente stupefacente. Anche Charlie ha avuto la sua attrazione grazie alla presenza di alcune galline dentro ad un recinto che l’hanno letteralmente fatto impazzire! Siamo ritornati per una breve visita anche dopo cena ed abbiamo potuto vedere l’interno illuminato di alcune abitazioni.

Visto che abbiamo trovato parcheggio a pochi metri dall’ingresso del villaggio, è nostra intenzione ritornare domani mattina per poter finire la vista vedendo i figuranti all’opera svolgendo le varie mansioni che venivano effettuate dagli artigiani del tempo.

Nonostante abbiamo notato che i parcheggi per i camper erano al porto, abbiamo provato ad addentrarci nella città ed avvicinarci al villaggio. Infatti abbiamo trovato molti parcheggi lungo la strada ed abbiamo approfittato di uno di questi parcheggiando davanti al n° 37 di Eugen Warmings Vej senza aver avuto problemi. Alle 23,45 tutti a nanna stanchi ma soddisfatti.

Km. Percorsi oggi: 101 Km. Progressivi: 2.606

MARTEDI’ 8 Agosto 2006 (Arhus, Hobro, Mariager) Come immaginato, la notte è trascorsa tranquillamente e senza problemi. Siamo in una zona residenze con di fronte un vastissimo e curatissimo parco. Sole, un po’ di vento e 18° sono le caratteristiche di questa mattina. Alle 9,00 ci siamo recati nuovamente in visita al villaggio, questa volta a pagamento, per vederlo animato, con le abitazioni e le botteghe aperte e visitabili. La nostra abitudine di arrivare sempre nei luoghi di buon’ora e comunque all’apertura ci consente di godere al meglio i siti prescelti perché non ancora affollati dai visitatori.

Arhus: immagini d’altri tempi al Den Gamle By Girando nuovamente per il villaggio abbiamo così potuto assaporare completamente il tempo che fu ed ambientarci immediatamente nell’atmosfera creata dal rumore degli zoccoli dei cavalli che percorrevano le stradine acciottolate nelle quali sono visibili botti, carretti, balle di paglia e paperi che gironzolano qua e là. Abbiamo potuto godere tranquillamente dell’atmosfera antica che regnava dentro le case ricche di suppellettili e mobili dell’epoca (dal 1500 al 1800) ed essere emotivamente coinvolti nel vedere le botteghe con tanto di laboratorio dei vari artigiani come l’orologiaio, il cappellaio, il tipografo, il ciclista, la modista, il fornaio (dal quale abbiamo acquistato pane e dolci, che sono poi risultati entrambi molto buoni), la tabaccheria con le varie fasi della creazione dei sigari, il birraio, la bottega della lavorazione del rame, della lana, ecc. Assolutamente intrigante è stato il vedere l’esposizione dei giocattoli delle varie epoche: cosa da lasciarci veramente il cuore. Prima di uscire abbiamo ancora avuto la fortuna di incontrare un’intera scolaresca con la maestrina, tutti completamente vestiti con gli abiti dell’epoca e quasi tutti scalzi.

Terminata la visita siamo partiti con destinazione HOBRO dove abbiamo visitato la fortezza e la fattoria Vichinga (Vikingcenter Fyrkat). Questa fattoria è una riuscita ricostruzione delle case vichinghe ed anche qui l’animazione è gestita da volontari che in costume svolgono le attività del tempo. La destinazione successiva è stata MARIAGER. Abbiamo trovato un posticino delizioso per la sosta lungo il porticciolo sul fiordo e qui nessuno ci ha invitati ad andarcene. Come già successo qualche giorno fa, nel porticciolo di Hillerod, anche qui possiamo usufruire della corrente elettrica, dell’acqua e dei servizi igienici tutto senza alcuna spesa.

Una volta sistemati, abbiamo preso un vecchio battello a ruota che in un’ora ci ha fatto fare il giro del fiordo. Mariager: il battello a ruota Mariager: il fiordo Dopo cena abbiamo effettuato una breve passeggiata per il paese ma come già successo in altre occasioni abbiamo costatato che anche qui dopo le 20,00 non c’è più nessuno in giro ed i locali sono quasi tutti chiusi. Addirittura abbiamo notato che i negozi hanno chiuso i battenti alle 16.

Naturalmente è inutile precisare che anche qui regna il silenzio più assoluto.

Km. Percorsi oggi: 92 Km. Progressivi: 2.694

MERCOLEDI’ 9 Agosto 2006 (Mariager, Skagen, Grenen, Skagen) La giornata di oggi è importante per due motivi: il primo è perché il 9 di agosto è il compleanno di Franco ed il secondo è che oggi raggiungeremo la punta più estrema della Danimarca ove il Mare del Nord ed il Mar Baltico si incontrano. Per pura combinazione tale meta cade proprio nel giorno del compleanno di Franco ed è da considerarsi un bel regalo perché il luogo dove stiamo andando è quello a cui lui ambisce maggiormente. Dopo aver trascorso una notte serena siamo ripartiti da Mariager alle 9,45 dopo aver fatto il carico e scarico acqua. Il tempo pare rivolto al bello e con un po’ di emozione abbiamo fatto i 150 Km per arrivare a SKAGEN dove siamo giunti alle 12,30. Breve sosta per il pranzo nei pressi del grande porto e quindi partenza in direzione di GRENEN che dista 5 Km e rappresenta il punto più a nord della Danimarca.

Giunti a GRENEN dopo pochissimo tempo, abbiamo trovato posto per il parcheggio in un piazzale sterrato gratuito. A piedi ci siamo quindi incamminati per raggiungere la mitica punta dove il Mare del Nord ed il Baltico si incontrano. Già lungo il tragitto che da SKAGEN porta a GRENEN abbiamo notato notevoli dune di sabbia ricoperte di vegetazione che davano un po’ l’impressione di paesaggio lunare. Per raggiungere la spiaggia abbiamo dovuto percorrere alcuni sentieri fra le dune di sabbia e pur consapevoli dello spettacolo che ci attendeva, siamo comunque rimasti stupefatti quando ne abbiamo raggiunto la sommità. L’immensità della spiaggia che ci siamo trovati di fronte ci ha lasciati letteralmente senza fiato. Dall’alto abbiamo potuto vedere bene che nella punta più estrema dove i due mari si incontrano la spiaggia è sempre meno profonda fino a formare solo una striscia. Dalla nostra postazione abbiamo avuto l’impressione che la distanza che ci separava dalla punta non fosse molta ma poi notando che le persone già presenti sul luogo erano poco più che dei puntini abbiamo compreso che un bel po’ di strada ci attendeva. Non abbiamo atteso oltre e ci siamo tuffati anche noi in quel mare di sabbia bianca e soffice. Grenen: a sinistra il Mare del Nord, a destra il Baltico Grenen: il Sandormen Naturalmente non abbiamo esitato a camminare anche nell’acqua limpida e nemmeno troppo fredda, abbiamo rinunciato, con piacere, a farci trasportare sul punto di incontro dei due mari dal mezzo a pagamento: il Sandormen, un vagone molto simile ad una carrozza ferroviaria trainata da un trattore. Anche il tempo ha contribuito a dare un tocco positivo a tutto il contesto con il suo cielo azzurro appena striato da qualche nuvola bianca, un sole caldissimo ed un giusto venticello. Direi che più fortunati di così non si poteva visto che essendo molto a nord è molto facile trovare brutto tempo e vento fortissimo anche in piena estate. Raggiunta la punta dopo circa 30 minuti di camminata, non abbiamo esitato ad entrare in acqua per provare l’emozione di avere il piede destro in un mare e quello sinistro in un altro mare con le onde che ti arrivano da tutti e due i lati: è una sensazione straordinaria ed un’emozione incredibile anche perché non capita tutti i giorni di assistere ad un evento simile. Dopo le foto di rito abbiamo preso la strada del ritorno lasciando Charlie libero di scorrazzare per l’immensa e stupenda spiaggia. La cosa curiosa è che correndo con Charlie sulla sabbia abbiamo notato che non facevamo alcuna fatica perché i piedi non affondavano completamente nella sabbia come capita invece sulle nostre spiagge. Qui la sabbia pur essendo molto soffice crea una superficie molto compatta che evita appunto lo sprofondamento e di conseguenza non ti distrugge i muscoli delle gambe.

Al ritorno abbiamo sostato per qualche minuto ai piedi delle dune dove sono presenti alcuni bunker risalenti all’ultima guerra mondiale. Qui la spiaggia è meno vasta ma è molto caratteristica perché formata da piccole insenature davanti alle quali hanno costruito dei piccoli moli. Guardando dall’alto si ha l’impressione di vedere una spiaggia a “festoni”. Siamo tornati al camper veramente entusiasti e abbiamo deciso di prendere le bici, per raggiungere SKAGEN e fare una passeggiata nel centro città.

La cittadine non è molto grande e subito abbiamo individuato il centro e l’area pedonale ricca di negozi e piena di gente.

Anche qui niente palazzi ma solo villette deliziose dai colori tenui e dai tetti rossi bordati di bianco. Quasi tutte hanno la mansarda che dona loro il classico tono di casetta delle bambole. Le case di SKAGEN, pur essendo piccole sono meno basse ed hanno il tetto meno appuntito. Quelle degli altri paesi visti fino ad ora erano molto basse e con il tetto molto alto e molto spiovente. Naturalmente anche sotto questi tetti c’erano le mansarde ma non erano visibili come queste. Certamente, in un paese dove il freddo non manca è sicuramente molto più semplice riscaldare questo tipo di costruzioni piccole, compatte e dove il calore del piano terreno viene sfruttato anche per riscaldare il piano mansardato. La sensazione piacevole che si ha quando si incontra un assembramento di queste piccole e graziose abitazioni, tutte con giardino davanti e ben curate, con le finestre ornate da oggetti graziosi e tendine ricamate, è quella di passare nel paese dei balocchi o di rivivere le atmosfere descritte proprio da H. C. Handersen, danese doc, nelle sue fiabe. E poi guardando in giro ti viene da chiederti come fanno i danesi, popolo che ha avuto come antenati i vichinghi e che quindi per razza è tutt’altro che piccola e minuta, vivere in spazi così ridotti. Altro particolare che fa ulteriormente riflettere è, che da cosa abbiamo potuto constatare, in Danimarca l‘incremento demografico non deve essere certamente in calo, anzi, è da un bel po’ di tempo, infatti, che non vedevamo così tanti bambini, rigorosamente biondi, e tante giovani signore in gravidanza. Questo, secondo il mio personale parere, è un chiaro segno di prosperità e serenità. Finita la perlustrazione delle vetrine abbiamo raggiunto il porto dove abbiamo approfittato per acquistare del pesce fresco da consumare a cena.

Tornati al camper ci siamo organizzati per cuocere il pesce che si è rivelato molto buono e poi siamo tornati nuovamente sulle dune per assistere allo spettacolo crepuscolare su quel luogo incredibilmente fantastico.

Piccolo particolare non del tutto insignificante: alle ore 22, dopo il tramonto la temperatura esterna era di 15° e per la prima volta abbiamo sentito freddo.

Skagen: il pittoresco porticciolo dei pescatori Skagen: un pescatore Abbiamo quindi deciso, se pur a malincuore, di lasciare GRENEN per passare la notte a SKAGEN in quanto abbiamo saputo che ogni mattina dalle 6 alle 7 viene effettuata l’asta del pesce, spettacolo a cui Franco vorrebbe assistere, sempre che la sveglia faccia il suo dovere.

Abbiamo parcheggiato nei pressi del porto dove si presume venga effettuata l’asta e ci siamo finalmente fermati stanchi ma molto soddisfatti. Il più stanco di tutti è Charlie che come noi si è fatto tutta la spiaggiona, andata e ritorno, più le vie del centro e come ha visto la dinette del camper si è fiondato sopra e non si è più mosso! Km. Percorsi oggi: 211 Km. Progressivi: 2.905

GIOVEDI’ 10 Agosto 2006 (Skagen, Tilsandede, Gammel Skagen, Rabjerg Mile, Hirtshals) La sveglia puntualmente ha fatto il proprio dovere e Franco alle 6,15 era già in giro per il porto a cercare l’asta del pesce. La ricerca è stata però infruttuosa perché l’asta non c’era. Si è quindi dovuto accontentare di vedere arrivare alcuni pescherecci verso le 7,30 ed assistere ad una normale vendita a tutti coloro che si presentavano per acquistare pesce appena pescato. Questa mattina, purtroppo, il tempo non è più bello come nei giorni scorsi ed ha già iniziato a piovigginare.

Siamo partiti da SKAGEN alla volta di TILSANDEDE KIRKE che è la famosa chiesa sepolta da una tempesta di sabbia della quale rimane visibile solo la parte superiore del campanile. Trattasi infatti di una zona molto sabbiosa dove il vento spostando la sabbia ha creato delle dune ora completamente ricoperte di vegetazione.

Per fortuna durante la visita della chiesa piovigginava appena mentre invece quando siamo ripartiti pioveva abbondantemente. Quindi abbiamo deciso di fare la sosta per il pranzo a GAMMEL SKAGHEN a pochi chilometri di distanza con la speranza che il tempo si rimettesse un po’.

Tilsandede Kirche Rabjerg Mile: pioggia sulle dune Dopo pranzo abbiamo quindi deciso di raggiungere le dune mobili di RABJERG MILE, piccolo deserto di sabbia in Danimarca, che sono uno spettacolo incredibile. Purtroppo piovigginava ancora ma nonostante questo abbiamo raggiunto la sommità della duna più alta con ombrello e sotto una pioggerellina fastidiosa. Proprio perché il tempo non era bello e non ci ha permesso di apprezzare al meglio la bellezza del luogo, abbiamo deciso di non allontanarci troppo così se domani il tempo sarà con noi più clemente, potremo ritornarci. Pertanto ci siamo diretti e sistemati su una falesia a HIRTSHALS sul Mare del Nord. Sempre in compagnia degli ombrelli abbiamo fatto il giro del piccolo e grazioso paesino di pescatori con un porto alquanto animato per una importante attività di pesca e per i numerosi collegamenti quotidiani con la vicina Norvegia. Infatti abbiamo saputo che i Norvegesi vengono molto spesso in questa cittadina a fare acquisti di generi alimentari e soprattutto carne danese perché a prezzi migliori e più convenienti che nel loro Paese.

Al ritorno dal paese abbiamo proseguito la camminata sulla falesia fino a raggiungere un bellissimo faro bianco che dall’alto domina tutto il paesaggio. Con nostra sorpresa, una volta raggiunto il faro, abbiamo scoperto che da lì iniziava un museo all’aperto fatto di case matte e bunker risalenti all’ultima guerra. Abbiamo quindi percorso tutti i vari sentieri che ci hanno portato alle varie postazioni di combattimento e controllo radar, fino a raggiungere la bellissima e lunghissima spiaggia dove un ennesimo bunker veniva lambito dalle onde del mare. Tutta questa camminata aprendo e chiudendo gli ombrelli.

Avendo individuato un ristorantino italiano nella via centrale del paese, abbiamo deciso di consumarci la cena a base di pesce. Al ritorno, cessata finalmente la pioggia, abbiamo potuto assistere ad un lungo tramonto eccezionale e mozzafiato. Il cielo ed il mare cambiavano colore ad ogni batter d’occhio ed i grandi nuvoloni davano un tocco spettacolare con il loro gioco di ombre e di luce. Abbiamo quindi compreso perché le guide turistiche segnalano questa zona anche per i bellissimi tramonti.

Hirtshal: il faro Hirtshal: gabbiani al tramonto Tutto sommato, nonostante pioggia ed ombrelli rompiscatole, è stata una giornata molto attiva, fruttuosa e più che positiva. Speriamo però che domani il tempo si rimetta al meglio perché la voglia di salire sulle dune a piedi scalzi, correre su quella distesa immensa di sabbia morbida deve essere una cosa veramente unica anche perché siamo al punto più estremo di un paese del nord e non nel deserto africano. Già questo è unico! Inutile dire che anche oggi il nostro cagnolino è super stanco anche se molti tratti di percorso li ha fatti in braccio a me o a Franco per permettergli di ripararsi sotto l’ombrello. Nonostante questo al nostro ritorno al camper ha atteso che Franco si mettesse comodo e si è disteso comodamente in braccio a lui e si è addormentato. Km. Percorsi oggi: 83 Km. Progressivi: 2.988

VENERDI’ 11 Agosto 2006 (Hirtshals, Rabjerg Mile, Hirtshals, Tornby Strand, Lonstrup, Rubjerg Knude, Lokken, Spottrup) Questa mattina a differenza di ieri c’è il sole e non fa freddo quindi abbiamo nuovamente la tenuta estiva. Alle 8,45 partiamo un’altra volta con destinazione RABJERG MILE sperando di essere più fortunati di ieri. Siamo quindi ritornati indietro di 40 Km. Ma ne è valsa veramente la pena perché sulla duna mobile c’è un bel sole. Conoscendo già il percorso per arrivare alle dune, in brevissimo tempo abbiamo raggiunto ed iniziato a scalare la prima montagna di sabbia e poi la seconda e poi la terza con il nostro entusiasmo sempre più in crescendo. Rabjerg Mile: il deserto di sabbia in Danimarca Fra una duna e l’altra ampi spiazzi ci permettevano di riprendere fiato, fotografare e goderci il panorama veramente spettacolare. A quella ora poi c’era pochissima gente ed abbiamo così avuto modo di scorrazzare in ogni dove, camminare sulla sabbia non ancora calpestata da nessuno tanto da indurre Franco a scrivere i nostri nomi sulla parete di un duna non ancora martoriata da alcun piede. La sabbia ancora un pochino umida a causa della pioggia del giorno precedente stava lentamente asciugando e schiarendo sotto i raggi del sole mettendo in risalto le ondine di sabbia formate dal vento e creando così un gioco di luci veramente straordinario. Talmente era bello camminare e correre scalzi su quella sabbia morbida, che ci siamo spinti fino ad una delle estremità della duna che casualmente era proprio quella che spostata dal vento avanza di 40 metri ogni anno e sommerge il bosco di pini che ha di fronte. Infatti abbiamo potuto vedere la sommità di alcune piante che emergevano dalla sabbia ed altre parzialmente intaccate e destinate a scomparire alla prossima tempesta di vento. Ripartiti verso le 11,15 abbiamo fatto nuovamente tappa a HIRTSHALS per fare carico d’acqua in una fontanella del porticciolo dove abbiamo casualmente avuto modo di vedere all’opera una scultrice che stava incidendo e levigando una grossa piovra sulla superficie di un macigno di pietra rossiccia. Questo potrebbe essere un riferimento per i camperisti che il prossimo anno, passando per questo paese avranno bisogno d’acqua. Abbiamo quindi raggiunto TORNBY STRAND dove pensavamo di vedere altre dune ed invece oltre a queste abbiamo trovato una spiaggia enorme dove erano parcheggiate auto e camper e naturalmente non abbiamo esitato a sostare sulla spiaggia, a pochi passi dall’acqua, per consumare il pranzo. Visto che il sole continuava ad accompagnarci, dopo Tornby Strand: parcheggio sulla spiaggia Salmone affumicato pranzo abbiamo fatto una bella passeggiata sulla spiaggia, raccolto qualche conchiglia e fatto giocare Charlie che ha scorrazzato come un pazzo in qua ed in là senza disturbare nessuno considerata la vastità della spiaggia.

Successivamente ed un po’ a malincuore siamo ripartiti verso RUBJERG KNUDE. Il rincrescimento per aver lasciato la spiaggiona è immediatamente svanito perché lo spettacolo che abbiamo trovato davanti ai nostri occhi aveva dell’incredibile. Dopo aver percorso un breve tratto di sentiero ci siamo trovati di fronte ad una parete di sabbia altissima che abbiamo iniziato a scalare non senza fatica. Giunti alla sommità, a circa 40 metri di altezza, abbiamo avuto la visione di un panorama mozzafiato: altre immense dune di sabbia, un faro in gran parte già ricoperto, le casette circostanti oramai scomparse sotto la sabbia e solo qualche tetto sfondato era ancora visibile ed all’orizzonte un mare dalle tonalità stupende. Rubjerg Knude qualche anno fa Rubjerg Knude oggi Per un attimo siamo rimasti attoniti davanti a quello spettacolo incredibile e molto indecisi sulla direzione da prendere perché ogni angolo attirava la nostra attenzione. Quindi, girovagando qua e là siamo giunti alla sommità più estrema verso il mare e nuovamente abbiamo provato altro immenso stupore. Tutta la costa sottostante era formata da spiaggia e immense falesie di sabbia modellate dal vento e dalle onde.

Non è stato facile lasciare quel paradiso ma purtroppo abbiamo dovuto intraprendere la strada del ritorno ed è qui che abbiamo potuto vedere come il vento soffiando sposta la sabbia e quindi cambia continuamente forma alle dune.

Tornati al camper, ci siamo ripuliti un po’ e siamo ripartiti con direzione LOKKEN, paese sul mare e luogo di villeggiatura preferito dai giovani danesi. Abbiamo poi proseguito e sostato nel piazzale del castello di SPOTTRUP, che secondo la nostra guida viene indicato come maniero annidato nel mezzo del nulla. In effetti è posto in mezzo alla campagna e del classico castello ha proprio poco anche se è circondato da un bel fossato ed ha il ponte levatoio. Nota positiva è data dalla presenza di un bel laghetto abitato da tantissimi cigni.

Abbiamo quindi deciso di cenare con vista lago e passarci la notte. Altri camper hanno avuto la stessa nostra idea. Considerato che il luogo non offriva alcun tipo di distrazione abbiamo deciso di passare la serata guardando un film in DVD e dopo tutti a nanna.

Km. Percorsi oggi: 292 Km. Progressivi: 3.280

SABATO 12 Agosto 2006 (Spottrup, SHAL (Hjerl Hede), Thyboron, Ferring (Bovbjerg Fyr)) Giornata così così, ma non piove. Alle 9,15 siamo partiti dal castello, dove abbiamo dormito in assoluta tranquillità e ci siamo diretti a SHAL per visitare un museo all’aperto che ripercorre l’evoluzione di un tipico borgo danese dove viene svolta la vita di un tempo. Siamo giunti al villaggio di HJERL HEDE alle 10 giusto in tempo per l’apertura.

La visita al villaggio si è presentata subito interessante perché oltre ad avere la possibilità di entrare dentro le abitazioni completamente arredate, abbiamo avuto modo di vedere anche gli abitanti svolgere le diverse mansioni naturalmente con i vestiti ed costumi dell’epoca (1550 – 1800). Presso il fornaio abbiamo acquistato degli ottimi dolci ancora caldi che in parte abbiamo consumato durante la visita.

Shal: immagine di altri tempi a Hjerl Hede Thyboron: la casa del pescatore Pedersen Dopo il pranzo al sacco e quattro risate usando le biciclette di ferro dell’epoca e dei trampoli messi a disposizione del pubblico, alle 15,30 abbiamo deciso di lasciare il villaggio e riprendere il viaggio. Appena giunti in camper ha iniziato a piovere a scrosci. Abbiamo atteso un attimo e poi siamo partiti in direzione THYBORON dove siamo andati a vedere una casa decorata esternamente e completamente con conchiglie raccolte nel corso di 25 anni da un pescatore che ha pensato di costruire una bella casa per sua moglie. In effetti il risultato ottenuto è veramente straordinario e sorprendente è stata la vena artistica del pescatore. Durante il tragitto abbiamo avuto modo di vedere alcune pale eoliche enormi, forse le più grandi, piazzate su una striscia di terra riportata in mezzo all’acqua di un fiordo. Mentre ancora a THYBORON abbiamo visto un bel tratto d spiaggia fortificata con una quantità elevata di bunker. Tutto questo sempre sotto la pioggia battente.

Siamo quindi ripartiti per raggiungere FERRING dove siamo giunti verso le 20 e ci siamo piazzati proprio ai piedi del faro (BOVBJERG FYR) sopra una falesia. Inizialmente ci eravamo fermati ai piedi del faro di fronte al mare ma poi essendo aumentata l’intensità del vento tanto da far ondeggiare il camper, non essendo tranquilli, ci siamo spostati nel piccolo piazzale dietro al faro in modo da essere più riparati. Infatti qui abbiamo cenato e qui passeremo la notte sperando che domani il tempo sia con noi più clemente visto che questo posto ha nuovamente dello stupendo. Alle 21,30 la temperatura esterna era di 14°. Km. Percorsi oggi: 180 Km. Progressivi: 3.460 DOMENICA 13 Agosto 2006 (Ferring (Bovbjerg Fyr), Sondervig, Lingvig Fyr, Hvide Sand, Nymindegab, Ribe) Nottata più che tranquilla anche per la scelta di aver sostato nel piccolo piazzale sotto il faro dove nessuno ci ha disturbato. Alle 7,45 all’esterno ci sono 15° ed all’interno 18°. C’è un po’ di nebbia ma non piove ed iniziamo la giornata incrociando le dita. Approfittando di ciò e di un pallido sole che cercava faticosamente di uscire, alle 9 eravamo già in bicicletta lungo un tratto di falesia che dal faro porta alla chiesetta TRANS KIRKE purtroppo in restauro. La chiesetta bianca è posta alla sommità di una falesia ed in una posizione eccellente per lo straordinario panorama sottostante. Abbiamo deciso di scendere la scalinata di 105 gradini di legno che conduce all’immensa spiaggia dove abbiamo passeggiato per circa un’oretta godendoci il pallido sole, il rumore delle onde ed il canto dei gabbiani. Tornati al camper, abbiamo trovato il faro aperto e così dopo aver infilato in una cassettina tipo salvadanaio due monete da 5 DKK, mediante 90 scalini siamo arrivati in cima da dove si può vedere tutto il fantastico panorama sottostante. Alle 10,45 partenza per percorrere la striscia di terra che separa il Mare del Nord al NISSUM FJORD. La strada corre a fianco delle dune di BOVLING KLIT.

Ferring: sosta al Bovbjerg Fyr Nissum Fjord: Una centrale eolica Alle 12 abbiamo fatto sosta a SONDERVIG dove, prima di pranzo, abbiamo avuto modo di visitare pagando la somma di 35 DKK a testa, le stupende sculture di sabbia realizzate da artisti provenienti da varie parti del mondo in occasione del festival 2006 con tema la mitologia vichinga. Pranzo e breve passeggiata con shopping.

Da SONDERVIG inizia l’HOLMSLAND KILT che separa il mare del Nord dal RINGKOBING FJORD ed abbiamo iniziato a fare questo percorso dove abbiamo fatto una beve sosta al faro LINGVIG FYR purtroppo non visibile perché ricoperto da impalcature e teloni per il restauro. Abbiamo però approfittato per recarci nell’attigua spiaggia che ci ha letteralmente stupiti per la sua immensità.

Ripartiti alle ore 16 per HVIDE SANDE dove abbiamo sostato, fatto alcune compere e breve passeggiata per il piccolo centro con porticciolo molto animato. Purtroppo qui ha iniziato a piovere improvvisamente e siamo dovuti rientrare di corsa al camper bagnandoci un po’. Considerato che ormai il tempo si era nuovamente guastato, abbiamo deciso di ripartire e strada facendo nel porticciolo abbiamo notato una colonnina con acqua e corrente elettrica e così né abbiamo approfittato per fare una bella doccia in camper, rifare il pieno d’acqua e utilizzare l’asciugacapelli. Senza questa opportunità l’indomani ci saremmo dovuti sistemare in un campeggio.

Ripartiti soddisfatti ed in ordine abbiamo iniziato a pensare alla sosta per cena e notte. Intanto dal cielo l’acqua non cessava di scendere. Abbiamo individuato un piazzale per cenare a NYMINDEGAB ma essendo direttamente sulla strada non ci andava di passare la notte ed abbiamo così deciso di raggiungere RIBE dove siamo giunti verso le 22 ed abbiamo parcheggiato in Sct. Peders Gade a 500 metri dal centro e dove abbiamo trovato altri camper anche se un cartello indica che i camper non possono sostare dalle 21,30 alle 9,30. Nota positiva: il parcheggio è gratuito ed è fornito di servizi.

Vento e pioggia continuano a tormentarci e continuiamo a sperare che il giorno dopo sia migliore.

Km. Percorsi oggi: 184 Km. Progressivi: 3.644

LUNEDI’ 14 Agosto 2006 (Ribe) Sveglia alle 7,30 dopo una notte tranquilla, per ora non piove ma il cielo non è molto rassicurante.

Alle 9 siamo partiti a piedi per conoscere la città con tanto di pantaloni lunghi e felpe.

Abbiamo scelto di percorrere alla lettera l’itinerario suggerito dalla nostra guida che ci ha portati passo a passo a conoscere ogni angolo caratteristico della città più antica della Danimarca: La magnifica Cattedrale che risulta essere la chiesa più antica della Danimarca, la vecchia chiesa di Santa Caterina, le pittoresche stradine acciottolate, le vecchie case a graticcio alcune antichissime del 1580, il vecchio Municipio (Den Gamle Radhus) famoso perché è il più vecchio palazzo municipale della Danimarca ma soprattutto perché sul suo tetto c’è un grande nido rotondo dove ogni anno in primavera fa ritorno una coppia di cicogne. Un’attrattiva particolare di Ribe sono alcune porte delle sue case, colorate, decorate e veramente uniche. Rientrati al camper alle 13 senza felpa ed affamati.

Dopo pranzo pennichella di Franco e quindi ritorno in città per fotografare le porte che hanno attirato maggiormente la nostra attenzione.

Ribe: partenza della ronda notturna Ribe: la più antica città della Danimarca Cena alle 19,00 in quanto alle 20 e poi anche alle 22 dalla piazza principale (Torvet) partiva la ronda della guardia notturna. Infatti giunti sul luogo abbiamo trovato di fronte all’osteria più antica di Ribe la “Guardia Notturna” con tanto di lanterna e bastone. Ci siamo incamminati quindi tutti negli stretti vicoli dove venivano effettuate delle soste dedicate al racconto (in danese ed inglese) di vecchie storie o aneddoti del luogo. Questa rappresentazione che ha luogo ogni sera d’estate vuole rievocare la figura della guardia notturna istituita al tempo per vigilare le notti di Ribe in seguito all’assassinio di una guardia da parte di un ubriaco. Terminata la visita che si è rivelata molto simpatica, abbiamo avuto modo di rivedere la città sotto le luci dei lampioni e quindi siamo rientrati al camper per trascorrere la notte. Siamo andati a dormire tranquilli e soddisfatti anche perché oggi non abbiamo preso pioggia.

Km. Percorsi oggi: 0 Km. Progressivi: 3.644 MARTEDI’ 15 Agosto 2006 (Ribe, Isola Romo (Lakolk poi Havneby)) Partenza da RIBE alle 11 dopo gli ultimi acquisti con direzione l’isola di Romo dove siamo giunti dopo circa mezz’ora. Fortunatamente non piove anche se il cielo non promette nulla di buono.

Giunti a destinazione ci siamo diretti nella spiaggia di LAKOLK dove si può accedere direttamente con il camper. E’ veramente immensa sia in profondità che in lunghezza. Abbiamo trovato un via vai continuo di macchine, camper e moto la qual cosa ci ha veramente divertiti perché non siamo abituati a certe visioni mentre abbiamo capito che sulle spaggione danesi è la normalità.

Purtroppo un vento fortissimo ci ha impedito di godere al meglio il luogo e dopo pranzo ci siamo concessi una beve passeggiata fino al mare ed abbiamo raccolto qualche conchiglia da portare a casa. Abbiamo deciso di ripartire perché il vento stava alzando parecchia sabbia e non ci sentivamo a nostro agio.

Ci siamo diretti verso TOFTUM dove abbiamo visitato la Kommandorgarden che è la casa appartenuta ad un ufficiale di marina, risalente al 1748, che aveva lavorato sulle baleniere nelle acque della Groenladia. Oltre all’interno della casa con il suo bell’arredamento, è possibile vedere anche lo scheletro di una balena perfettamente conservato. Abbiamo poi proseguito fino a JUVRE dove la strada termina in quanto inizia la zona militare inaccessibile al pubblico. Tornati indietro, siamo andati all’estremità opposta dell’isola ad HAVENBY dove abbiamo trovato un piccolo e pittoresco porticciolo ed abbiamo acquistato del pesce affumicato per la cena. Nel tragitto abbiamo fatto sosta a KIRKEBY che è una piccola e graziosa chiesetta bianca risalente al 1711. Tornando indietro da Havneby, anche perché qui finisce l’isola, abbiamo deviato per l’immensa spiaggia di SONDERSTRAND alla quale si arriva mediante una comoda strada asfaltata, la Soldestrandvej, che finisce direttamente sulla spiaggia anzi volendo prosegue lungo la spiaggia per parecchi chilometri. Ci siamo sistemati nel parcheggio con servizi igienici ricavato sopra una delle tante dune. Isola di Romo: la vastità Isola di Romo: Charlie si riposa Nonostante il forte vento non abbiamo potuto resistere alla tentazione di uscire per renderci conto dell’immensità che ci siamo trovati di fronte: chilometri di spiaggia e dune all’orizzonte. Abbiamo quindi deciso di fermarci per qualche ora e così abbiamo avuto occasione di assistere ad un fenomeno simile all’arrivo dell’alta marea. In questo caso però non si trattava di alta marea bensì all’arrivo dell’acqua del mare, distante circa 3 Km, spinta dal forte vento verso l’interno. Nel giro di un’ora la spiaggia è stata completamente ricoperta di acqua. Isola di Romo: una delle attività sulla spiaggia Isola di Romo: a spasso in bicicletta Abbiamo cenato ammirando quello spettacolo incredibile come sono stati incredibilmente bravi i due ragazzi del luogo che, approfittando del forte vento, si sono esibiti sull’acqua facendosi trasportare da una tavola trainata da un paracadute. Prima di buio siamo ripartiti in cerca di un posto più riparato, perché il vento in quel luogo faceva ondeggiare paurosamente il camper.

Ci siamo quindi sistemati in un parcheggio nel vicino centro abitato di HAVNEBY.

Km. Percorsi oggi: 100 Km. Progressivi: 3.744

MERCOLEDI’ 16 Agosto 2006 (Isola Romo (Havneby)) Ieri sera siamo andati a dormire con due speranze: la prima che non piovesse e la seconda che calmasse il vento.

Come al solito Franco è molto mattiniero ed essendo perennemente a caccia di qualche fotografia in esclusiva, come apre gli occhi ha l’abitudine di guardare fuori, così ha potuto subito notare che i nostri due desideri si erano avverati e la nostra pazienza è stata premiata perché vento e pioggia avevano lasciato il posto ad un bel cielo azzurro striato di rosso: un’alba spettacolare.

Così ha deciso di mettere in moto il camper, lasciandomi a letto e di dirigersi nuovamente alla spiaggia sostando nel solito parcheggio gratuito, per uscire subito dopo a scattare fotografie. Alle 8,30, dato il bel tempo, abbiamo deciso di farci una scorrazzata in bicicletta per quella immensità. L’acqua arrivata la sera prima si era quasi completamente ritirata lasciando delle pozzanghere qua e là. Ci siamo diretti quindi verso il centro dell’isola, attraversando la spiaggia di HAVISAND ed abbiamo raggiunto l’inizio della spiaggia di LAKOLK percorrendo solo all’andata circa 8 Km. Durante la pedalata non abbiamo assolutamente sentito la fatica perché lo spettacolo era talmente inverosimile che non lasciava spazio ad altri pensieri. Giunti alla spiaggia di Lakolk abbiamo raggiunto le dune e così abbiamo potuto vedere che dietro di esse c’era ancora una bella spiaggia di una profondità sconcertante. Con le biciclette siamo arrivati finalmente al mare e qui ci siamo concessi una bella sosta. Tolte le tute abbiamo passeggiato sulla battigia coperta di conchiglie, camminato nell’acqua e giocato con Charlie che sembrava impazzito e che in quello spazio infinito sembrava ancora più piccolo.

Tornando al camper abbiamo constatato che sulla spiaggia vengono svolte le più disparate attività: chi semplicemente si diverte con gli aquiloni, chi si fa trainare dal vento mediante una vela od un aquilone, chi va a cavallo, chi in bicicletta, chi in moto, chi in camper, chi in auto, insomma è veramente incredibile. Molto soddisfatti e divertiti siamo rientrati per il pranzo che erano quasi le 14. Il pomeriggio è poi trascorso in assoluto relax sulle poltroncine a prendere il sole.

Alle 21,30 abbiamo lasciato il parcheggio sulla duna perché ci hanno sconsigliato di passarvi la notte, quindi siamo tornati in paese, in un piazzale nei pressi del porticciolo.

Con noi ci sono altri due camper, in cielo non c’è nemmeno una nuvola e strada facendo abbiamo visto uno strato di nebbiolina molto bassa ricoprire i prati tanto da dare un tono surreale a tutto il paesaggio.

Km. Percorsi oggi: 38 Km. Progressivi: 3.782

GIOVEDI’ 17 Agosto 2006 (Isola Romo, Hojer, Tonder) Ieri sera avevamo appena spento la luce per andare a dormire quando abbiamo sentito una macchina fermarsi nei pressi del camper e dopo pochi minuti ci hanno bussato alla porta: era la “politi” cioè un poliziotto che ci invitava a lasciare il parcheggio perché era vietato sostare per la notte. Così noi e gli altri due camper abbiamo dovuto rimettere in moto e spostarci di un centinaio di metri in un parcheggio sulla banchina di fronte all’imbarco per l’isola di Lyst. Ci siamo spostati pur non capendo che fastidio si poteva dare in quel luogo ma abbiamo ringraziato il fatto che non abbiamo pagato alcuna multa. La notte è poi trascorsa tranquilla e questa mattina siamo nuovamente tornati al parcheggio della spiaggiona in quanto é nostra intenzione fare ancora un giorno di mare visto che il tempo regge ed anche oggi il cielo promette sole e temperatura mite.

Alle 9,15, zaini in spalla e partenza per la camminata alle dune più lontane dove siamo giunti dopo poco più di mezz’ora di camminata. L’acqua aveva lasciato quasi del tutto il terreno e quindi non è stato assolutamente difficoltoso. Solo Charlie ha dovuto vincere la sua ritrosia per l’acqua perché attraversare quelle che per noi erano semplici pozzanghere per lui erano dei grandi ostacoli, ma alla fine ce l’ha fatta egregiamente.

Giunti sul lungo mare abbiamo lasciato gli zaini, ci siamo messi in costume per approfittare del sole e per scorrazzare sulla spiaggia, nell’acqua e per raggiungere le numerose secche. E’ stato veramente fantastico tanto che non ci siamo accorti che era quasi l’una. Così a malincuore abbiamo lasciato la spiaggia per tornare al camper. Altra camminata di circa 3 Km per il ritorno e quindi bella spaghettata.

Dopo pranzo pennichella al sole e verso le 16 abbiamo deciso di raggiungere Havneby per fare scorta di salmone e aringhe affumicate da portare a casa. Il tempo nel frattempo si era un po’ guastato per cui è stato meno doloroso il distacco dall’isola di Romo. Siamo quindi ripartiti con destinazione TONDER e nel tragitto abbiamo fatto una piccola sosta ad HOJER, piccolo borgo danese con antiche case di mattoni rossi con tetto di paglia ed un vecchio mulino a vento che non abbiamo visto perché in restauro.

Siamo quindi giunti a TONDER verso le 19,30 ed abbiamo immediatamente trovato un bel parcheggio in centro con servizi igienici, adiacente un piccolo parco e non ci sono cartelli di divieto di sosta per la notte.

Dopo cena passeggiata per la cittadina che, come primo impatto, si è subito dimostrata molto bella. Anche qui strade acciottolate ma con case veramente particolari e graziose con facciate a doppia falda, porte stupende e finestre finemente ornate.

Passando davanti alla bella Chiesa abbiamo notato che era aperta e tutta illuminata e quindi breve visita all’interno dove abbiamo potuto vedere un organo antichissimo, bellissimo e molto particolare.

L’impatto è stato più che favorevole, per cui ci siamo ripromessi di ritornare domani mattina per le consuete foto di rito e magari alcuni acquisti visto che fra l’altro abbiamo notato che le vie centrali sono ricche di negozi di ogni genere.

La nota positiva è che a differenza degli altri paesi e cittadine visitate fino ad ’ora a TONDER, alle 21,30 abbiamo trovato locali ancora aperti e gente in giro per le strade.

Ritornati al camper abbiamo iniziato a sentire la stanchezza per tutti i chilometri che in questi giorni hanno percorso le nostre gambe per non parlare di Charlie che alla sera è sempre più cotto.

Km. Percorsi oggi: 23 Km. Progressivi: 3.805

VENERDI’ 18 Agosto 2006 (Tonder, Mogeltonder) Sveglia alle 8,30 e dopo colazione passeggiata in Tonder dove abbiamo trovato numerosi negozi molto belli, grandi e con merce di alta qualità a prezzi forse inferiori rispetto al resto della Danimarca. Qui c’è la possibilità di acquistare tutto ciò che abbiamo visto in giro nei giorni precedenti, con larga scelta. Ad averlo saputo anticipatamente, gli acquisti fatti qua e là, li avremmo concentrati tutti a Tonder. In particolare vogliamo segnalare un negozio di articoli da regalo di ogni genere, situato su tre piani uno dei quali, quello inferiore, è completamente dedicato al Natale. La vecchia casa dove è stato aperto il negozio, era la vecchia farmacia (APOTHEKE) di Tonder e quindi è anche interessante potervi accedere anche solo per ammirare l’interno.

Girando poi per la cittadina, che si disputa con Ribe il titolo di più antica città danese, abbiamo riscontrato una pace ed un’atmosfera così rilassante tanto da farci rammaricare del fatto che non potevano immortalarla, quindi non ci è rimasto che imprimerla nella nostra memoria e trasmetterla per quanto ci è possibile ai futuri camperisti che avranno avuto la pazienza di leggere questo lungo memoriale.

Partenza dopo pranzo per MOGELTONDER.

Tonder Durante il trasferimento di pochi km che separano TONDER dal villaggio di MOGELTONDER é iniziato a piovere ed è stata vana la nostra speranza che smettesse in fretta. Infatti è piovuto incessantemente tutto il pomeriggio. Dopo cena abbiamo optato per un film in DVD e poi tutti a nanna.

Km. Percorsi oggi: 6 Km. Progressivi: 3.811

SABATO 19 Agosto 2006 (Mogeltonder, Amburgo, Wurzburg) Sveglia alle 8 e fortunatamente non piove più. Quindi dopo colazione passeggiata per il borgo antico molto caratteristico per le sue antichissime abitazioni di mattoni rossi e tetto di paglia. Le più belle e caratteristiche sono concentrate nel bel viale alberato centrale, all’inizio del quale si trova la residenza reale abitata da uno dei figli dell’attuale regina di Danimarca, visibile dalla strada.

Mogeltonder Dopo le foto di rito abbiamo fatto gli ultimi acquisti presso un singolare negozio situato in una vecchia abitazione del viale alberato dove anche la vecchia stalla è stata adibita ad esposizione.

Alle 11 siamo partiti per lasciare definitivamente la Danimarca, alle 11 e 30 si varcava il confine con la Germania il contachilometri segnava 3.819 Km che stava ad indicare che in Danimarca abbiamo percorso in tutto 2.229 Km.

In Autostrada sosta per il pranzo nei pressi di Amburgo, verso le 15 abbiamo percorso il tunnel che passa sotto il fiume Elba ed alle 20 sosta per la cena, ancora in autostrada. Volendo raggiungere ancora in serata, WURZBURG, città da dove inizia la Romantic Strasse, siamo ripartiti nel momento in cui iniziava a piovere. Durante il tragitto abbiamo incontrato due temporali molto forti con lampi che illuminavano quasi a giorno, tuoni e raffiche di vento fortissime. Alle 22,30 siamo finalmente giunti a WURZBURG. Abbiamo pernottato nel parcheggio del LIDL in Leistenstrasse in quanto vista l’ora tarda non abbiamo ritenuto dover girare a lungo per trovare un parcheggio per camper. Km. Percorsi oggi: 729 Km. Progressivi: 4,540

DOMENICA 20 Agosto 2006 (Wurzburg, Rottemburg ob der Tauber, Fussen) Sveglia alle 8 e perlustrazione veloce della città in quanto sarebbe nostra intenzione futura di dedicare una vacanza alla Romantic Strasse. Pertanto in questa appendice di viaggio visiteremo velocemente Wurzburg, Rothenburg ob der Tauer e Fussen con i suoi castelli.

Per la visita alla città abbiamo utilizzato un parcheggio lungo il fiume Meno in Dreikronenstrasse a due passi dal centro che nei giorni feriali è a pagamento ma essendo oggi domenica è gratuito.

Siamo ripartiti verso le 10,30 consapevoli che la città merita una visita molto più approfondita perché bellissima. Uscendo dalla città abbiamo notato un bel parcheggio consentito anche ai camper che si trova in Mergenthelmerstrasse.

Un’ora dopo, percorrendo la Romantic Strasse quindi passando per piccoli e graziosi centri abitati, prati verdissimi e pinete, siamo arrivati a ROTHENBURG dove abbiamo trovato posto nel parcheggio P3 che sarebbe costato € 0,50/ora oppure € 6 per 24 ore, ma il parchimetro non funzionava.

Dopo pranzo abbiamo raggiunto a piedi il bellissimo borgo medievale ed abbiamo subito avuto la consapevolezza che ne era valsa la pena perché è veramente da vedere. Abbiamo fatto una lunga passeggiata per le vie dell’antico centro storico e sostato nella meravigliosa piazza del mercato. Alle 15 partenza in direzione Fussen dove siamo giunti poco prima dell’ora di cena. Dopo cena breve passeggiata per la città e ritorno al camper pensando già alla visita ad almeno uno dei castelli che vorremmo effettuare domani mattina.

Km. Percorsi oggi: 320 Km. Progressivi: 4.840

LUNEDI’ 21 Agosto 2006 (Fussen, Santena) Sveglia alle 7,30 ed alle 8,30 facevamo ingresso in uno dei diversi parcheggi a pagamento, 6 € per tutto il giorno, situati prima dei due castelli. Ci siamo quindi diretti alla biglietteria lontana poche decine di metri. Prima di fare il biglietto abbiamo chiesto informazioni circa la possibilità di portare anche Charlie. Come immaginavamo la risposta è stata negativa per cui abbiamo evitato di fare i biglietti. Per raggiungere i castelli si hanno tre possibilità: a piedi, con carrozza trainata dai cavalli o con il bus/navetta. Abbiamo deciso di raggiungere il castello a piedi e dopo circa 20 minuti di camminata in salita sotto una bella pineta, siamo giunti al castello Neuschwanstein per fare alcune fotografie e visitarlo dall’esterno. Fussen: il castello di Neuschwanstein A dire il vero il colpo d’occhio che abbiamo avuto quando abbiamo visto il maniero da lontano è stato sorprendente e ci ha immediatamente ricordato molte scene dei film di W. Disney, mentre alquanto deludente è stato vederlo da vicino: secondo il nostro parere ha perso molto del fascino che invece esprime in lontananza. Dopo le solite fotografie abbiamo deciso di raggiungere il secondo castello (Hohenschangau) molto più piccolo e modesto. Quindi di buon passo abbiamo ripercorso a ritroso la strada alberata fino al bivio per l’altro maniero che abbiamo raggiunto in dieci minuti.

Alle 12,30 dopo aver girovagato un po’ nei diversi negozietti di souvenir, siamo tornati al camper per il pranzo. Alle 14,00 siamo partiti con destinazione Italia. Dopo una breve sosta a Fussen per rifornimento carburante, dove abbiamo trovato un prezzo tra i più bassi in assoluto da quando siamo partiti, € 1,089/l., in pochi minuti abbiamo raggiunto il confine con l’Austria. Attraverso un paesaggio bellissimo, prettamente montano, fra pini, prati verdissimi, case di pietra e legno con balconi carichi di gerani, campanili con punte altissime e belle montagne come sfondo, alle 15,30 abbiamo iniziato il Brennero ed alle 16,10 siamo finalmente entrati in Italia.

Alle 22,30 entravamo nel cortile di casa, dopo l’ultima sosta a Piacenza per rifornimento e cena.

La nostra bella e lunga vacanza è finita. Km. Percorsi oggi: 674 Km. Progressivi: 5.534 CONCLUSIONI Che cosa dire quando un bel viaggio giunge al suo epilogo? Ogni frase risulta fatta e scontata e nulla sembra poter descrivere i veri sentimenti e le sensazioni contrastanti che si provano: la felicità di essere tornati a casa e la precoce nostalgia dei luoghi appena lasciati. Certamente la sensazione che predomina è quella della gran soddisfazione che si prova per avercela fatta, di esserci riusciti e di aver messo in pratica e realizzato, senza intoppi, ciò che prima era solo pianificazione teorica. Tanto per cominciare abbiamo subito iniziato il nostro viaggio andando contro tendenza avendo scelto di entrare in Danimarca mediante l’imbarco a Puttgarden in Germania sul Mar Baltico e rientrare in Germania dalla terra ferma sulla costa del Mare del Nord. Studiando l’itinerario sulla carta abbiamo notato che la costa del Mar Baltico era molto più ricca di luoghi da visitare e città importanti mentre la costa del Mare del Nord è per la maggior parte ricca di spiagge, per questo, conoscendo le nostre abitudini ed i nostri limiti, abbiamo immediatamente optato per la soluzione scelta. Abbiamo quindi preferito dedicare la prima parte del nostro viaggio, solitamente pieno di entusiasmo ed energia, ad attività più impegnative come la visita di città e castelli e rilassarci maggiormente nella seconda parte soffermandoci e godendoci maggiormente il mare. Per quanto ci riguarda e nel senno di poi tale scelta si è rivelata più che azzeccata e quindi la nostra soddisfazione è più che mai appagata. Altro particolare che potrebbe apparire inizialmente poco importante ma che invece si è rivelato positivo è dato dal fatto che seguendo la rotta del nostro itinerario si ha costantemente il mare a destra e di conseguenza quasi sempre visibile: anche l’occhio vuole la sua parte. Le condizioni meteorologiche, che solitamente sono quelle che preoccupano maggiormente soprattutto se si scelgono i paesi dell’Europa settentrionale, sono state nel loro complesso più che favorevoli e le giornate di sole e di temperatura mite sono risultate molto superiori alle giornate piovose o nuvolose. Su questo argomento forse ci rendiamo conto di essere stati alquanto fortunati.

Il fattore tempo è stato un altro elemento a nostro favore perché sicuramente ci ha permesso di girare in lungo ed in largo e di visitare tutto senza affanno.

Cosa dire della Danimarca? Ci è piaciuta molto, abbiamo apprezzato la pace, la semplicità e la serenità. La scarsa densità demografica e la gran distesa di terreni dedicati alle colture, le immense distese di sabbia lungo le sue coste, l’estensione dei suoi fiordi, la grandezza dei suoi ponti, la quantità di fari, la solennità dei suoi castelli e la maestosità dei suoi mulini a vento, danno l’impressione di percorrere un territorio vastissimo ma che in realtà tanto grande non é. I villaggi con le loro casette di mattoni rossi, le finestre bianche con la maggior parte dei tetti in paglia, i porticcioli ricchi di pescherecci variopinti, creano un’atmosfera magica e la sensazione di rivivere il tempo che fu, quando la parola stress non era contemplata nemmeno dai vocabolari più importanti. Anche nelle città più importanti si prova la stessa impressione nonostante il grande traffico, che per la maggior parte è dato d una quantità infinita di biciclette che sfrecciano a tutta birra nelle piste a loro dedicate. In Danimarca esistono chilometri di piste ciclabili, fuori e dentro i centri abitati, e le biciclette hanno la precedenza assoluta.

Forse questo é sinonimo d’intelligenza o semplicemente di una cultura appropriata e di un senso di rispetto nei confronti del loro territorio: e così con meno inquinamento abbiamo avuto nuovamente modo di vedere molte farfalle e lucciole. D’altra parte la presenza di numerosi mulini per la fornitura dell’energia eolica denota che la mentalità del popolo danese è ecologicamente molto avanzata rispetto all’Italia.

E’ altresì vero e forse discutibile il fatto che dopo le 17 i negozi aperti sono pochissimi e che dopo le 18 non si vede più anima viva. Per noi popolo delle notti bianche, tale condizione è inizialmente sconcertante. E’ altresì vero che ciò denota il carattere tosto del popolo danese che continua a sostenere il proprio tenore di vita e mantenere le proprie abitudini nonostante le esigenze diverse dei vari turisti senza lasciarsi ammaliare da facili introiti stagionali, anche a costo di incorrere in critiche e contestazioni. Chi decide di andare in Danimarca deve sapere che si dovrà adattare agli usi e costumi del luogo e non dovrà pretendere di imporre le proprie esigenze. Nulla da eccepire in ogni modo del comportamento del popolo danese: noi abbiamo avuto solo rapporti cordiali, dolci sorrisi, saluti spontanei e molta disponibilità.

Com’è bello vedere la bandiera danese presente in ogni casa, usata come logo pubblicitario o come segnalazione della presenza di qualche attività commerciale o di punti vendita. E’ stato quindi inevitabile e triste pensare che noi Italiani esponiamo la nostra bella bandiera solo in occasione della vincita dei mondiali di calcio. Piccolo neo? Forse il consumo di birra è alquanto elevato ed un po’ eccessivo ma d’altra parte, anche se marginale, dobbiamo trovare qualche difetto a questo popolo integro discendente dai vichinghi, etnia proverbialmente coraggiosa, combattiva e tutta di un pezzo.

Carla, Franco e Charlie.



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