Dalmazia: da Zara a Dubrovnik
Dopo il fortunato viaggio spagnolo dell’anno precedente (vedi Spagna “da Barcellona a Bilbao” inserito il 09/04/2006) ho seguito un po’ la stessa formula utilizzando come mezzo di trasporto l’inseparabile compagna: la mia mitica Ibiza 1400. Naturalmente il trio è completato da mia moglie Cristina. Quest’anno, ho prenotato attraverso tramite agenzia (verificando i luoghi in internet) con operatore FIRMATOUR, il quale permetteva di soggiornare in vari luoghi potendo prenotare liberamente svincolandosi dalla canonica settimana sabato-sabato, senza sovraprezzi aggiuntivi.
Il tragitto sarà il seguente: Zadar (n. 3 notti), Dubrovnik (n. 4 notti), Trogir (n. 4 notti), Sibenik (n. 3 notti), Plitvice(n. 2notti).
Spesa complessiva, per n. 2 persone, tutto compreso (mangiare, visite, benzina ecc..), euro 2.090 11 Luglio – Io (Simone) e Cristina partiamo da Nogara (Verona) alle 06.00 in macchina per intraprendere il viaggio. Attraversiamo l’Italia e giunti in Crozia prendiamo la statale lungo il mare, invece dell’autostrada. La strada è più tortuosa ma ci permette di apprezzare tutta la costa del Quarnaro e le isole. Su questa strada, con il traffico estremamente modesto ci sono molti lavori in corso (soprattutto da Jablanac a Starigrad) e più di una volta passiamo sotto a bracci di gru in lavoro, con i lavoratori croati che ci fanno passare. Comunque, senza particolari problemi arriviamo a Zadar verso le 16.30 del pomeriggio (percorsi Km 570). Alloggiamo in un appartamento nella località PuntaMika, parte periferica di Zara, ad alcuni Km dal centro. Alcuni passi per capire dove siamo ed andiamo sul mare in zona di alcuni complessi alberghieri “Borik”, ma per i nostri gusti c’è troppa gente e il mare non è il massimo. Ritorniamo nel nostro appartamentino, ricavato al piano seminterrato in un’abitazione privata, e a riposo. 12 luglio – Questi primi giorni li vogliamo dedicare principalmente al mare e cerchiamo posti più tranquilli verso nord in direzione di Nin. All’altezza di Zaton troviamo un posto con spiaggia di ciotoli. Verso metà pomeriggio ci dirigiamo verso Nin, per visitare il suo piccolo centro storico. Si entra da un caratteristico ponte e porta in pietra. Alcuni pregevoli resti romani ed alcune chiese di origine bizantina, ma nel complesso il piccolo paese si caratterizza con povere abitazioni di cui molte in degrado. Sulla strada del ritorno verso Zara s’incontra la chiesetta romanica di San Nicola, dalla caratteristica forma con torretta di vedetta. La sera la passiamo, naturalmente nel centro storico di Zara. Da punta Mika, dopo una cena di pesce al ristorante “Roko” (niente di particolare), con la macchina raggiungiamo il centro di Zara, il quale per la sua disposizione ad isola ed alcune magnifiche chiese romaniche, merita sicuramente la visita. La città è, inoltre, molto viva ed animata.
13 luglio – Altra giornata di mare, sempre dalle parti di Zaton, con la nota che, dopo duecento metri dalla partenza ci ferma la polizia locale, che in sola lingua croata ci affibbia una bella multa di 40 euro perché non avevamo i fari accessi.
La sera ritorniamo nel centro di Zara.
14 luglio – Partenza per Dubrovnik: partiamo verso le 9.00 con autostrada fino a Spalato e poi tutta strada statale sul mare. La strada è tortuosa, con traffico normale, ma la costa dalmata è uno spettacolo unico. Verso le 13.00 ci fermiamo a Makarska, per un veloce giro al centro; la città sembra carina, con mare da una parte e l’imponente catena montuosa che la cinge.
Riprendiamo il viaggio, anche se ogni tanto bisogna fermarsi, per scattare qualche foto; passiamo due volte l’assurda dogana Croazia- Serbia (i controlli sono comunque quasi inesistenti) e verso metà pomeriggio arriviamo a Dubrovnik. Alloggiamo in un appartamento in zona Babin Kuk, la parte iniziale della città. Per portare le valigie in appartamento bisogna fare molti gradini, per la particolare conformazione della città che è tutto un dislivello; ed è proprio su questi gradini che Cristina con una valigia in mano si ribalta dalle scale, procurandosi vari escoriazioni alle ginocchia. Alla sera raggiungiamo il centro di Dubrovnik con l’auto, ma l’intera città essendo composta da piccole strade, con solo sensi unici, diventiamo matti a trovare un parcheggio e decidiamo che sarà meglio d’ora in poi girarla con i mezzi pubblici. Il primo impatto serale di Dubrovnik è come ce lo aspettavamo: magnifico 15 luglio – Oggi si visita completamente Dubrovnik con le sua meravigliosa cinta muraria. Si parte dalla fortezza di Lovrjenac, all’esterno del centro, da dove si possono ammirare bellissimi scorci sulla città murata. Proseguiamo, successivamente, con il giro completo della cinta muraria, di cui è impossibile descrivere le sensazioni provate. Credo che solo questo meriti un viaggio: gli scorci sul mare, le mura e le viste sulla città sono veramente qualcosa di unico. 16 luglio – Questa mattina ci alziamo un po’ tardi (già è difficile svegliarsi a casa, figuriamoci in vacanza), per cui optiamo per una visita all’isoletta che fronteggia Dubrovnik: Lokrum che è collegata con battelli ogni mezz’ora fino alle otto di sera.
L’isola , che vista da Dubrovnik sembra disabitata con soli alberi, si rileva una bella sorpresa, con le rovine di un monastero, bei percorsi tra un folto verde e in cima all’isola da un forte austriaco si può ammirare uno splendido panorama.
17 luglio – Oggi escursione all’Isola di Mjlet, definita la perla verde dell’Adriatico. Preciso che in Croazia ci sono varie escursioni organizzate per isole varie; mentre per questo non abbiamo trovato nulla, per cui un po’ allo sbaraglio abbiamo prenotato il collegamento giornaliero all’isola con nave veloce. Il viaggio dura solo un’ora, con partenza alle otto, dal porto nuovo.
Arriviamo a Solba e noleggiamo un’auto (una 600 cabrio ghepardata) per raggiungere il punto forte che sono i due laghi salati all’interno dell’isola. Attraversiamo tutta l’isola e raggiungiamo Polace e il parco, ma qui scopriamo che in macchina non si può entrare e siccome costeggiare i laghi è un percorso di una decina di Km, noleggiamo le bici (manca solo l’aereo … E poi abbiamo preso tutti i mezzi). Comunque il posto è splendido: il lago ha un colore smeraldo da favola, l’acqua, soprattutto nel lago piccolo è caldissima, l’isoletta con il monastero al centro dei laghi altamente suggestiva. Nel biglietto d’ingresso al parco è compresa la barca per raggiungere l’isola, ma per questioni di tempo, preferiamo girare con la bici la strada che costeggia il lago e fare qualche bagno qua e là.
Consiglio per chi vuole andare a Mjlet di non andare a Solba ma di prendere la nave per Polace (anche se è molto più costoso che quello per Solba), poi a Polace potete noleggiare una bici e raggiungere i laghi che sono molto vicini e girare il parco all’interno.
Alla sera Ultima cena a Dubrovnik con una meravigliosa grigliata di pesce alla Konoba Amoret vicino al porto vecchio nel centro di Dubrovnik.
18 luglio – Si riparte per la risalita della Dalmazia, per giungere in serata a Trogir (km 250), ripercorrendo la statale lungo la costa. Si segnala, però, la sosta (di parecchie ore) in un spiaggia collocata in una piccola cala, appena dopo il paesino di Drvenik, che Cristina aveva adocchiato nel viaggio d’andata; il mare è veramente splendido. In serata arriviamo al hotel Medena, sito a circa 5 Km da Trogir, in cui abbiamo la mezza pensione.
L’hotel è un enorme complesso, che per dimensioni e per le finiture di tutti gli arredi, ancora anni 60, ci ricorda più un ospedale. Comunque ce lo aspettavamo visto che era l’albergo meno costoso (e anche di un bel po’) dell’intero catalogo. Comunque la posizione è bella (un’intera pineta circonda il complesso, a cui si giunge direttamente sul mare) e la camera ha la vista sul mare e il golfo di Trogir. Il complesso, inoltre, possiede una bella passeggiata lungo mare, molto piacevole da fare alla sera.
19 luglio – Andiamo a visitare la vicina Trogir, cittadina medievale posta in mezzo al mare, molto bella e caratteristica in cui sovrasta imponente la cattedrale romanica. Cristina è rimasta, inoltre particolarmente colpita dai bei negozietti e vetrine del centro. 20 luglio – Oggi si visita Spalato (circa a 40 km da Trogir), la cui particolarità è che all’interno dell’antico ed immenso palazzo romano di Diocleziano si è sviluppato tutto il centro dell’antica città. Premettendo che Spalato era un po’ il mio “pallino” e non vedevo l’ora di visitarla, ribadisco l’estrema particolarità della città, che si rileva molto suggestiva.
Nel viaggio di ritorno volevamo visitare qualche castello dell’omonima riviera che collega Spalato a Trogir, ma c’è da dire che non sono per niente segnalati ed ormai ne sono rimasti ben pochi. Dopo qualche giro a vuoto siamo riusciti a trovare quello di Kastel Gomilica, il quale è effettivamente molto caratteristico, seppur nella trascuratezza del luogo. 21 luglio – Giornata di pieno relax al mare del complesso Medena, che possiede una spiaggia di ciotoli, con un mare che comunque è un lontano ricordo di quello visto in precedenza.
22 luglio – Si riparte in direzione di Sibenik (Sebenico) e durante il tragitto ci fermiamo a visitare il paesino di Primosten. Un po’ prima di Primosten, però lungo la strada vediamo ai bordi di una pineta, qualche macchina parcheggiata e ci viene la curiosità di andare a curiosare anche noi. Troviamo un punto, in cui non esiste spiaggia, ma solo questa ripida pineta che finisce direttamente in un golfo che possiede un’acqua limpidissima con un fondale di sabbia bianca. Non si può resistere e ci fermiamo due ore a fare il bagno. Come da programmi, visitiamo poi Primosten, che è molto più bella vista da fuori, in quanto posizionata su un’isoletta, che da dentro, dove non si segnalano emergenze di nota. Arriviamo, così al complesso alberghiero Solaris (a 7 km da Sebenico), in cui alloggeremo tre sere in mezza pensione. Il complesso è molto più moderno del precedente Medena, anche se ci affibbiano una stanza piccolina senza balcone.
23 luglio – Anche oggi si va in giro. Visitiamo il parco di Krka, nella sua parte più suggestiva cioè quello delle cascate. Dall’entrata del parco, ti portano in bus, sino ai piedi del fiume in cui iniziano i sentieri . Tale parte di parco non è molto grande e in circa un paio d’ore, con molta calma, lo si visita. Il commento è più che positivo e il parco ci è piaciuto moltissimo. Nel pomeriggio ci fermiamo a Sebenico, che di domenica, è completamente deserta. Forse per tale aspetto non ci colpisce più di tanto anche se la cattedrale e la zona attorno ad essa, valgono la visita. Inoltre da non perdere la visita al castello che domina la città, da cui si gode una magnifica vista su Sebenico e sul suo frastagliato golfo. 24 luglio – Giornata di pieno relax al mare del complesso Solaris, che possiede una spiaggia di ciotoli, ma, anche qua mi ripeto, il vero mare bisogna andarselo a cercare lontano dai centri alberghieri.
25 luglio – Oggi è l’ultimo giorno sulla costa dalmata. Si parte per l’interno al parco Plitvice. Ne approfittiamo per l’ultima giornata di mare, in una spiaggia posta tra Vodice e Tribunj. Nel primo pomeriggio si riparte per arrivare (dopo 215 km) a Plitvice, dove ci colpisce un vero e proprio temporale, che ci fa preoccupare per la visita al parco di domani. Alloggiamo al hotel Bellevue, posto all’interno del parco. Segnalo che, per le ultime due cene, optiamo per il ristorante Licka Kuca, posto sempre all’interno del parco sulla strada statale. Menù di carne e verdure (ormai siamo in montagna) veramente ottimi.
26 luglio – La giornata, per fortuna, è soleggiata per cui si può tranquillamente dedicare tutta la giornata alla visita del parco. Ci sono diversi sentieri di diversa durata. Optiamo per quello in cui percorrere a piedi le parti più interessanti intorno ai fiumi ed alle cascate, con lo spostamento in barca nel lago principale. Tale tragitto occupa circa 5-6 ore e non è per niente difficoltoso, visto che i percorsi si snodano proprio sull’acqua con tratti maggiormente pianeggianti. Che dire… Il posto è unico, si perde in conto delle cascate e l’acqua ha dei colori dal bianco al verde; in molti tratti ci si cammina sopra perché apposite passerelle in legno (senza parapetti) attraversano i vari laghetti. 27 luglio – Il giorno peggiore delle vacanze cioè quella del ritorno a casa. In serata, dopo aver percorso 515 km ritorniamo nel nostro paesino della Bassa padana, con l’immancabile malinconia post-vacanziera.