Dalla Svizzera al Canada Occidentale
Dopo aver trovato un volo ad un prezzo ragionevole con partenza da Francoforte, decidiamo di prolungare la nostra vacanza di qualche giorno dedicandoci alla visita della Svizzera durante il nostro viaggio in macchina verso il capoluogo tedesco.
28 luglio da Milano a Lucerna Finalmente si parte! Lasciamo in fretta e furia Milano per addentrarci nella nostra amata Svizzera. Il sole splende e la pace di questo paese ci fa sentire immediatamente in vacanza! Arriviamo a Lucerna, tranquilla località sul lago dei quattro cantoni: è una bellissima città medievale circondata da mura e con due caratteristici ponti di legno (Kapellbruche e Spreuerbruche) interamente ricoperti di fiori proprio nel centro della città. Prendiamo il traghetto fino al Lido, dove c’è il museo dei trasporti, per poi tornare in centro facendo una rilassante passeggiata in mezzo al verde.
29 luglio lo Jungfrau Ci svegliamo presto per recarci a Interlaken dove cominciamo la nostra avventura in treno che ci porterà a quasi 3500 metri a vedere la cima dello Jungfrau! All’andata cambiamo trenino a Lauterbrunnen e Wengen e facciamo il giro inverso, passando da Grindelwald, al ritorno.
All’arrivo lo spettacolo è mozzafiato, quasi ci gira la testa per l’altitudine e ogni passo o scalino che facciamo sembra una fatica enorme! Scopriamo che nella stazione di arrivo c’è un curiosissimo Palazzo del Ghiaccio che contiene sculture di animali di ghiaccio e incredibilmente il pavimento, il soffitto, le pareti, tutto è fatto di ghiaccio! Armati di giacca a vento e cappello ci apprestiamo a uscire sul ghiacciaio dove tira un vento fortissimo, ma la vista è davvero indimenticabile. Sulla via del ritorno ci fermiamo alla stazione di Kleine Scheidegg dove ci abbuffiamo (e riscaldiamo) con la classica raclette locale (anche se in realtà qui si può mangiare anche cibo indiano…) Ritornati a Interlaken, ancora un po’ storditi dalla quota, ci rimettiamo in viaggio verso Friburgo, la nostra prossima meta.
30 luglio da Francoforte a Calgary Il viaggio con la Condor è molto meglio di quanto ci aspettassimo: purtroppo il volo è in ritardo di quattro ore, ma ci viene offerto un pranzo in aeroporto per ingannare l’attesa.
Arrivati a Calgary (quasi a notte fonda) ritiriamo l’auto a noleggio che avevamo prenotato (la Sebring) e ci dirigiamo subito verso l’albergo che ci sembra introvabile, sarà la stanchezza! 31 luglio da Calgary a Jasper National Park Animale del giorno: il cariboo Dopo una breve visita di Calgary (che oggi già ci sembra più facile da girare) ci dirigiamo verso il parco nazionale di Banff: per fortuna non ci sono molti turisti, c’è il sole e il parco è infinito e incantevole. Ci stupiamo come due bambini quando incontriamo il primo animale della vacanza, un caribù comodamente seduto a guardarci. In questo parco immenso ci sentiamo veramente piccoli, come due ospiti in una posto da favola in cui gli unici abitanti sono gli animali. Su consiglio della carta turistica che ci è stata consegnata all’ingresso, visitiamo Johnson Canyon, un percorso di circa 2 km in cui riusciamo a fotografare cascate meravigliose.
In questa splendida prima giornata in Canada vediamo anche un cervo, delle capre e tanti scoiattoli e ci impegnamo ogni giorno ad eleggere l’animale del giorno: oggi il premio spetta al cariboo, il nostro primo animale avvistato.
Prima di arrivare a Crossing, che sarà la nostra casa per tre notti, ci fermiamo a fotografare Bow Lake e Peyto Lake, due laghi dal colore indimenticabile.
Dopo aver letto lungo il viaggio tutte le raccomandazioni delle guide sui possibili incontri con gli orsi, siamo ormai convinti che il mito dell’orso sia purtroppo solo una trappola per turisti, ma per fortuna dobbiamo presto ricrederci: all’improvviso, come un miraggio, un orso nero compare sul ciglio della strada e si ferma a guardarci: rallentiamo, cerchiamo di avvicinarci ma l’orso prontamente se ne va. Non riesco a descrivere la felicità che ho provato in quel momento, mi sembrava che il cuore potesse scoppiare dalla gioia, il mio grande sogno si era già realizzato il primo giorno di vacanza e io ero già soddisfatta così, la vista di quella dolcissima palla di pelo mi aveva già pienamente ricompensata del lungo e faticoso viaggio del giorno prima.
Non avrei mai immaginato che durante la vacanza ne avrei visti altri! 1 agosto verso Jasper Animale del giorno: il muflone Partiamo di buon mattino dal nostro albergo-stazione di servizio nel cuore del parco di Jasper e ci dirigiamo a nord, dove incontriamo subito un branco di mufloni fermi a mangiare sulla strada che sembra proprio che vogliano farsi fotografare.
Ben presto arriviamo ad Athabasca Glacier dove ovviamente facciamo la famosa gita con lo Snowcoach: con un pullman arriviamo alla partenza dello snowcoach, una specie di gatto delle nevi gigante che ci porta nel bel mezzo del ghiacciaio dopo aver affrontato delle salite e discese veramente mozzafiato.
Appena scesi dallo snowcoach, ci attende uno spettacolo fantastico: siamo circondati dal ghiacciaio da ogni parte, sembra incredibile! Siamo a 2600 metri sulle Montagne Rocciose ed uno splendido sole colora il ghiacciaio di un azzurro quasi magico.
Riprendiamo il nostro cammino verso Jasper fermandoci ad ammirare le splendide Sunwapta Falls e Athabasca Falls con i loro indimenticabili giochi di luce. Sui sentieri incontriamo ancora capre e scoiattoli, ci fermiamo poi a Leach Lake e Cavell Lake, due piccoli laghi incantevoli non segnalati su nessuna guida. Facciamo una deviazione per arrivare sul monte Edith e poi raggiungere, con una breve ma intensa camminata, Angel Lake: la strada è sterrata e ogni tanto abbiamo la sensazione di aver sbagliato, ma anche stavolta è valsa la pena di inerpicarsi fin quassù: sulla superficie di Angel Lake ci sono tanti piccoli iceberg, è stupendo! L’acqua è verde smeraldo, sembra quasi un colore arteficiale, indescrivibile. Arriviamo infine a Jasper, unico centro abitato del parco dove c’è una trafficatissima stazione ferroviaria in cui vediamo transitare treni lunghi chilometri! Qui facciamo per la prima volta rifornimento di benzina: la nostra Sebring è talmente nuova che l’etanolo 85 che andrebbe usato qui non esiste neanche! Dopo un iniziale momento di panico, ci fidiamo di un camionista che ci dice che la regular va bene lo stesso. Facciamo una prova arrivando fino a Maligne Canyon, un canyon che si può attraversare a diverse altezze utilizzando sei diversi ponti; ci dirigiamo quindi verso casa (e si sta già facendo buio…) con l’ansia di rimanere per strada. Per tutto il tragitto stiamo attentissimi a non investire qualche animale che attraversa temendo di non vederlo in tempo. All’improvviso in effetti vediamo un bellissimo cervo fermo dall’altra parte della strada, per niente spaventato dai fari della nostra auto; arriviamo poi a casa giusto in tempo per cena.
2 agosto i laghi intorno a Jasper Animale del giorno: l’anatra Oggi decidiamo di tornare verso Jasper per poi visitare i famosi laghi nelle vicinanze: il sole ci accompagna anche oggi, regalandoci una temperatura perfetta! Visitiamo dapprima il Medicine Lake, un bellissimo lago praticamente deserto, in cui regna davvero la pace, peccato solo che non ci siano sentieri nei dintorni. Ci spostiamo poi al famoso Maligne Lake che temiamo essere pieno di turisti. Siamo fortunati anche qui e facciamo la famosa crociera verso l’unica isola del lago che si trova esattamente dalla parte opposta. Il paesaggio è veramente da cartolina, tutto così selvaggio e incontaminato, illuminato da una luce quasi irreale. Dopo la gita, ci riposiamo un po’ a Edith Lake e Annette Lake, due piccoli laghi in cui i canadesi sono soliti fare il bagno. La nostra ultima giornata nel parco di Jasper purtroppo vola via e torniamo soddisfatti verso casa, dopo aver visto dei cerbiatti spaventati che attraversavano la Highway (piena di tir immensi e velocissimi e di altrettanti camionisti infuriati sia con gli animali che con i turisti) e anche oggi gli immancabili mufloni, scoiattoli e anatre sul lago.
3 agosto Banff National Park Animale del giorno: la pica (gazza) Dopo aver salutato a malincuore la nostra graziosa casetta a Crossing, ci dirigiamo verso Lake Louise, famosa meta sciistica invernale in cui ogni anno si tiene la coppa del mondo di sci.
Tutte le guide descrivono un orrendo albergo sulle rive del lago, ma in realtà dobbiamo ricrederci: seppure imponente, lo Chateau non è per niente brutto.
Lake Louise è veramente spettacolare, soprattutto per il colore che assume l’acqua grazie ai raggi del sole. Iniziamo la nostra passeggiata sulla riva del lago per poi inerpicarci a fatica lungo un sentiero ripido e molto duro per chi non è per niente allenato come me! Bisogna però ammettere che la stanchezza viene subito dimenticata all’apparire di un grazioso rifugio in cui divoriamo un indimenticabile formaggio di capra della zona. La camminata continua (in compagnia di scoiattoli addomesticati che vogliono a tutti i costi un pezzo del nostro muffin) fino a plain des six glaciers, una valle in cui si uniscono sei diversi ghiacciai, quel che resta degli immensi ghiacciai che un tempo arrivavano fino a dove ora c’è il lago. Lake Louise sembra lontanissimo, ma la vista è davvero favolosa. Ipnotizzati da questo spettacolo, ci convinciamo a proseguire nel nostro cammino verso Mirror Lake e Lake Agnes: su questo sentiero che sembra non finire mai non incontriamo proprio nessuno e più di una volta temiamo che ci sia qualche orso in agguato nelle vicinanze. Mirror Lake è un piccolo lago molto carino, Lake Agnes è decisamente più grande e più in alto ma ha sempre colori stupendi, siamo quindi ripagati della faticata. Torniamo a Lake Louise passando per il sentiero percorso dai cavalli, per poi dirigerci a Morraine Lake, un altro lago degno di nota nelle vicinanze. E’ ormai quasi l’ora del tramonto e questo lago ci regala una luce perfetta per delle splendide foto. Con le gambe a pezzi ma soddisfatti dell’intensa giornata, ci dirigiamo al nostro albergo a Banff.
Dopo tante giornate nella pace del parco, ci sembra quasi impossibile che qui ci siano tanti ristoranti e negozi come in una grande città.
4 agosto da Banff a Vancouver Animale del giorno: il cervo Prima della partenza per l’interminabile viaggio che ci porterà in British Columbia, non resistiamo alla tentazione di fare shopping nei rinomati negozi di Banff. Recuperiamo un’ora di tempo grazie alla differenza oraria al di là delle Rockies e ben presto ci avventuriamo per ben 1000 km sull’autostrada canadese che all’inizio è a corsia singola, passa in mezzo alle città ed è piena di tir, per poi diventare una deserta autostrada a tre corsie, dove vediamo per la prima (e unica) volta una galleria. Il costo dell’autostrada è di ben 10 dollari canadesi (circa 7 euro), siamo quasi sconvolti! Nel bel mezzo di un cantiere sull’autostrada, vediamo addirittura spuntare un branco di cervi per niente turbati dal traffico.
E’ ormai tardi quando finalmente arriviamo a Vancouver e questa volta per fortuna troviamo subito l’albergo.
5 agosto Vancouver Animale del giorno: il procione Oggi ci avventuriamo subito alla scoperta di questa immensa città: entriamo in Christ Church Cathedral mentre una funzione è in corso, a Canada Place visitiamo il porto dove vediamo attraccate anche delle navi da crociera e da qui prendiamo il famoso Big Bus Hip on Hip off, ovviamente molto turistico ma comodo per spostarsi e vedere in poco tempo tutta la città.
Ci fermiamo dapprima a Granville Island dove ne approfittiamo per mangiare al famoso Public Market per poi dirigerci verso il grandissimo Stanley Park in cui ci perdiamo in mille passeggiate.
La vista sulla baia è veramente da “one million dollar” come ci dicono, ci avventuriamo poi sul ponte che conduce a North Vancouver da dove riusciamo a vedere la partenza delle navi da crociera.
Passeggiamo nel parco fino a raggiungere le spiagge e mentre costeggiamo un laghetto dentro il parco vediamo dei tenerissimi e timidi procioni che ci osservano. E’ difficile staccarci da questo angolo di paradiso per tornare al traffico della città percorrendo la famosa Robson street.
Tornando a casa in autobus, purtroppo siamo costretti a passare da Hastings street, una zona che gli homeless hanno fatto un po’ diventare la loro casa, lo spettacolo è veramente toccante e ci si chiede come possa coesistere a due passi dalla ricchezza del centro.
6 agosto Vancouver Animale del giorno: lo scoiattolo Dopo un pochino di shopping in uno dei famosi mall, in cui troviamo già anche il merchandising delle olimpiadi del 2010, oggi andiamo a cercare il famoso Steam Clock, per poi dirigerci al Science World; con il seabus arriviamo a North Vancouver da cui si ha una bellissima vista della città “dall’altra parte”: anche questa zona è molto verde e gli scoiattoli non mancano, purtroppo arriviamo troppo tardi al Capilano Suspension Bridge per poterlo visitare, quindi ritorniamo in centro per la cena.
7 agosto Da Vancouver a Victoria Animale del giorno: la foca Ci dispiace un po’ abbandonare già questa città stretta da mare e monti che abbiamo solo “assaggiato”, ma ci aspetta il traghetto che ci porterà su Vancouver Island; il tragitto da Tsawwassen a Swartz Bay è di circa un’ora e mezza, ma il traghetto è modernissimo e prima di attraccare si vedono una miriade di piccole isolette disabitate. Mentre osserviamo il paesaggio vediamo spuntare anche una foca dall’acqua! Raggiungiamo in fretta Victoria dove facciamo una bella passeggiata in questa città molto “british”: anche il tempo qui ricorda l’Inghilterra, infatti per la prima volta in questa vacanza troviamo nuvole e vento. Il Victoria Parliament Building è imponente, visitiamo poi l’Inner Harbour, Beacon Hill e Bastion Square. Per l’unica notte a Victoria ci siamo concessi un albergo mozzafiato di cui approfittiamo di tutte le comodità, non sapendo cosa ci aspetterà nei prossimi giorni sull’isola.
8 agosto Da Victoria a Port Alberni Animale del giorno: l’orca Prima di laciare Victoria, anche se il tempo è nuvoloso, decidiamo di fare un’escursione in barca per avvistare le balene. All’inizio siamo un po’ perplessi, ma dopo circa mezz’ora di tragitto vediamo spuntare da ogni lato branchi di balene e orche che saltano fuori dall’acqua. All’esterno della barca fa un pochino freddo, ma lo spettacolo è impagabile: le balene sono così eleganti e veloci nei loro movimenti che ben presto ci rassegniamo all’idea di non riuscire a fotografarle ma le ammiriamo per più di due ore. Sulla via del ritorno riusciamo anche a vedere alcune foche che “prendono il sole” sugli scogli al largo.
Partiamo quindi verso la nostra prossima destinazione e lungo la strada quasi ci dimentichiamo di essere su un’isola, infatti incontriamo anche qui un sacco di tir.
Prima di arrivare a Port Alberni ci fermiamo a Cathedral Grove, un ecosistema forestale tagliato a metà dalla strada principale in cui ci sono cedri altissimi vecchi anche 800 anni, un vero capolavoro della natura.
9 agosto Pacific Rim Park e Tofino Animale del giorno: i “pettiblu” Partiamo da Port Alberni per effettuare qualche escursione nel Pacific Rim Park, in cui per la prima volta vediamo la foresta pluviale fino in riva al mare, uno spettacolo davvero affascinante. I sentieri sono bellissimi e poco battuti, oggi più che l’orso temiamo il famoso cougar (il puma) perché ci sono cartelli di avvistamento ovunque. Nel parco ci sono diverse specie di uccelli tra cui anche dei pettirossi che in realtà hanno le piume blu, bellissimi! Ci dirigiamo poi nella famosa Tofino dove ceniamo in un ristorante alla moda e prenotiamo un’escursione per il giorno dopo.
10 agosto Tofino e Ucuclet Animale del giorno: il cerbiatto Sveglia all’alba per poter fare “bear watching”! Anche se molto assonnati (tanto che ci rovesciamo addosso il caffè bollente), ci dirigiamo verso una piccola barca che ci porterà alla scoperta degli orsi neri sulla spiaggia. Fa un pochino freddo, l’acqua non è ancora increspata da nessun’altra barca e sembra che anche la natura si stia svegliando in quel momento.
Ci avviciniamo piano a motore spento verso la spiaggia, quando vediamo da lontano la sagoma di un orso alla ricerca di cibo. Lo osserviamo come incantati e sembra che anche lui si sia accorto della nostra presenza, ma continua a mangiare indisturbato. A breve distanza, sulla stessa riva, scorgiamo poi un altro orso che passeggia sulla spiaggia. Dopo averli osservati a lungo (e sono veramente uno spettacolo, così buffi e ciccioni!) decidiamo di spostarci in un’altra insenatura dove riusciamo ad avvicinarci tantissimo all’orso che avevamo intercettato da lontano e finalmente gli scattiamo delle foto.
Le tre ore di escursione volano letteralmente e ben presto ritorniamo a Tofino, dove facciamo una passeggiata sulla spiaggia mentre scende la marea e ci mettiamo a prendere il sole guardando i surfisti. Decidiamo poi di fare un’altra escursione in un sentiero del Pacific Rim Park che porta sulla spiaggia dove poi improvvisiamo un picnic, purtroppo disturbati dai corvi.
Ci spostiamo poi a Ucuclet, dove passeggiamo su un’altra spiaggia fino a raggiungere il faro; nel parcheggio un grande cerbiatto uscito dal nulla si avvicina a noi, per nulla spaventato dal rumore della macchina.
11 agosto da Port Alberni a Port Hardy Animale del giorno: mamma orsa con due cuccioli Partiamo presto da Port Alberni per raggiungere l’estremità nord di Vancouver Island, Port Hardy, per poi imbarcarci sulla nave che ci porterà a Bella Coola: la distanza non è molta ma non sappiamo che tipo di “autostrada” ci aspetta.
Ci fermiamo a Campbell River a fare la spesa: compriamo delle coperte, cuscini e sacchi a pelo per affrontare ben due notti sulla nave (ci hanno detto che non ci sono cabine, ma ognuno si “accampa” come può).
Ripartiti da Campbell River, un vero e proprio acquazzone ci coglie di sorpresa, ma riusciamo comunque ad arrivare a Port Hardy con largo anticipo.
Port Hardy è una tipica cittadina di porto che sembra quasi pericolosa, ci mettiamo quindi ben presto in coda per salire sulla nave. Mentre aspettiamo, un megafono ci avvisa che sono stati avvistati tre orsi di fronte al porto! Dopo la levataccia della mattina precedente per vedere gli orsi sulla spiaggia, ci sembra quasi uno scherzo, ma invece sono proprio lì, di fronte alla nave, sull’altra riva, una mamma orsa con due tenerissimi cuccioli che mangiano tranquilli sebbene ci siano molti umani a osservare ogni loro minimo movimento.
Sento una felicità immensa nel vederli così vicini, così semplici e affascinanti.
All’ora dell’imbarco, prima salgono tutti gli indiani nativi a piedi (che quindi ci rubano tutte le poltrone migliori) e poi noi con la macchina; quando raggiungiamo il ponte, troviamo posto solo vicino a un nativo che russa.
Io sono sconvolta, meno male che eravamo preparati e ci avevano detto che su questo tipo di nave, la mitica “Queen of Chilliwack” degli anni cinquanta, non è certo un moderno traghetto come quello che collega Vancouver con Vancouver Island, ma una nave in cui bisogna dormire sulle poltrone per due notti (in effetti ci sono anche persone che dormono per terra).
Forse vedendo la mia espressione di disgusto, due canadesi ci avvisano che ci sono due poltrone vicino a loro e ci spostiamo lì: senza pensarci più di tanto ci adattiamo e riusciamo a dormire anche abbastanza bene.
12 agosto Bella Bella, Sherwater, Klemtu Animale del giorno: la balena Oggi siamo proprio nel pieno della nostra crociera verso nord, infatti ci aspetta un’intera giornata in mezzo al mare! Purtroppo però ci capita l’unica giornata dell’intera vacanza in cui piove a dirotto, quindi siamo costretti a guardare i magnifici paesaggi che si aprono al nostro passaggio all’interno della nave per la maggior parte del tempo.
Dall’oceano, oggi cominciamo a risalire lungo l’Inside Passage dove ci aspettano numerosi fiordi incantevoli. Ci fermiamo dapprima all’isola di Bella Bella, dove sbarcano numerosi nativi, per poi dirigerci verso Sherwater: il paesaggio si fa sempre più selvaggio e i fiordi che si aprono man mano alla nostra vista sono enormi. Ci sentiamo gli unici in un mondo di natura incantevole ancora incontaminata. Sbarchiamo poi a Klemtu dove la nostra mitica nave fa una sosta. Sull’isola c’è una sola strada (corta per la verità), eppure tutti le persone che abitano qui hanno una macchina! I nativi sono molto gentili e ci fanno visitare la loro woodhouse ultra moderna in cui si ritrovano e danzano attorno al falò.
Appena ripartiti da Klemtu, smette di piovere, finalmente riusciamo ad uscire sul ponte della nave e ammiriamo uno stupendo tramonto in mezzo ai fiordi; nell’acqua che ha assunto un’incredibile tonalità verde riusciamo anche a vedere una balena che si tuffa. Anche stasera ci addormentiamo senza difficoltà appena si fa buio.
13 agosto Da Bella Coola a Williams Lake Animale del giorno: il semibisonte Sveglia quasi all’alba per ammirare per l’ultima volta i fiordi insieme alla natura che si risveglia, accompagnati da una luce quasi magica. Ci dispiace un po’ lasciare la nostra nave a cui ci eravamo affezionati! Salutiamo i nostri compagni di avventura e sbarchiamo quindi a Bella Coola dove, ancora un po’ addormentati, visitiamo le cascate locali chiamate Clayton Falls. Iniziamo poi quindi il nostro lungo viaggio verso Williams Lake, un pochino preoccupati perché non sappiamo ancora bene cosa ci attenderà: Bella Coola fino a qualche anno fa era isolata e raggiungibile solo con il battello, pare che gli abitanti del villaggio si siano costruiti da soli la strada che li collega con il resto della British Columbia.
Sulla nave ci siamo informati sulle condizioni di questa strada (ce la faremo mai con la nostra Sebring?) ma tutti ci hanno detto di non preoccuparci: la strada è sterrata per “soli” 50 km (piccolo dettaglio: in mezzo c’è un passo di montagna).
Dopo un po’di chilometri di strada asfaltata durante i quali ci siamo rincuorati perchè abbiamo visto arrivare dei camper dall’altra parte, ecco che inizia la nostra avventura a velocità quasi zero sulla stretta strada sterrata; in realtà è stato meglio di come ci aspettavamo e, anche se lentamente, abbiamo superato il grande ostacolo. Per la prima volta, notiamo un sacco di pini rossi misti a quelli verdi e ci stupiamo di questo strano spettacolo. Quando ci fermiamo ad una ”area pino” però, scopriamo che i pini rossi non sono in realtà naturali, ma pini morenti vittime dell’attacco di alcune larve che negli ultimi anni, grazie alla temperatura mite, si sono moltiplicate a dismisura.
Questo strano spettacolo ci accompagnerà attraverso tutta la British Columbia fino al confine con l’Alberta. Il viaggio verso Williams Lake è abbastanza lungo (forse anche perché siamo stanchi, visto che abbiamo dormito per due notti sulla nave), per strada incontriamo poche altre macchine, riusciamo a mangiare in un posto semplicissimo sulla strada due gustosi hamburger.
In una delle numerose tappe-foto incontriamo uno strano animale che ci osserva: in realtà è una mucca, ma è talmente grande che la definiamo un “semibisonte”.
Facciamo una piccola escursione al Dull Canyon prima di arrivare a Williams Lake, una vera e propria città. Il nostro resort si affaccia sul Tyee Lake, ben 14 km di strada sterrata ci separano da lì, ma ormai oggi ci siamo abituati! Dopo aver incontrato un sacco di mucche per la strada, si apre davanti a noi uno spettacolo favoloso: un enorme lago sulla cui riva c’è il nostro bellissimo e sperduto resort, così accogliente che ci sembra di essere a casa! Anche la cena qui è deliziosa, passeggiando sul lago intorno al resort notiamo un silenzio quasi irreale, siamo veramente in un posto da sogno! 14 agosto Da Tyee Lake a Valemont Animale del giorno: la lince Dopo una breve passeggiata in riva al lago, con sommo dispiacere lasciamo il Tyee Lake che ci è entrato subito nel cuore, ci promettiamo di ritornarci assolutamente! La nostra prossima destinazione è Valemont, un posto di montagna alle porte del Jasper National Park, ma durante la giornata facciamo un po’ di tappe.
Ci fermiamo dapprima a Mc Lease Lake, vicino a Williams Lake, poi a Lac Le Hache Park e a Lac de Roches.
Nel pomeriggio, decidiamo di visitare il Wells Gray Park, un parco poco pubblicizzato in cui abbiamo la fortuna di incontrare un sacco di animali. Qui non c’è quasi nessuno e veniamo avvolti da una vera sensazione di pace: facciamo un sacco di foto alle Spahats Falls, le Dawson Falls, le Mushbowl (dove ci sono le rapide!) e le Helmcker Falls (chiamate “Little Niagara”) che sono quasi più belle delle cascate che avevamo visto nel parco di Jasper.
Negli spostamenti tra una cascata e l’altra, incontriamo un cerbiatto, un cervo, due volpi, numerosi scoiattoli e una lince (che da lontano temevamo addirittura fosse un piccolo cougar!) tutti tranquilli sulla strada: che meraviglia! Arriviamo verso sera a Valemont un po’ stanchi del lungo viaggio ma molto soddisfatti della splendida giornata.
15 agosto Da Valemont a Edmonton Animale del giorno: l’aquila Sulla strada per Valemont ieri sera avevamo visto una pubblicità di un safari sul fiume, oggi quindi torniamo sui nostri passi per avventurarci in questo Blue River Safari. Dotati di giubbotti salvagente, insieme a pochi altri turisti partiamo per questa escursione sul fiume, sperando anche stavolta di vedere gli orsi. Navighiamo nell’incantata Grizzly Valley, luogo di natura incontaminata in cui gli unici esseri umani siamo noi. Riusciamo ad avvistare ben quattro aquile e dopo esserci spostati ancora un po’, ecco finalmente comparire un orso nero! Una gioia indescrivibile ci pervade, in effetti eravamo un po’ scettici, la guida ci aveva detto che gli orsi si fanno vedere in “quasi” tutti i tour e noi non volevamo essere proprio quei “quasi”! L’orso è molto buffo, continua a mangiare anche se ha notato la nostra presenza, cammina lungo la spiaggia e noi lo seguiamo con la barca da riva; ad un certo punto, ci accorgiamo che nei dintorni c’è anche una mamma orsa con il suo cucciolo: osserviamo attentamente il comportamento di questi animali come se volessimo fare un documentario su di loro.
La mamma orsa si accorge dell’altro orso e fa allontanare il piccolo: siccome l’altro orso è abbastanza giovane (4/5 anni), mamma orsa “predomina” sul territorio e cerca di allontanare l’altro orso, perché non vuole che prenda il cibo destinato per il suo cucciolo. L’orso maschio comprende il segnale e cambia zona, mamma orsa a questo punto con un segnale avverte il figlio che può tornare accanto a lei.
E’ uno spettacolo affascinante che vorremmo non finisse mai, una scena che credo non dimenticheremo più. Gli orsi poi si ritraggono all’interno della foresta e noi li salutiamo convinti che saranno gli ultimi orsi canadesi che vedremo. Con il cuore pieno di gioia ripartiamo per tornare alla base. Sulla strada verso Valemont, vediamo delle macchine ferme lungo la strada: non ci possiamo credere, ci sono due orsi proprio sul ciglio della strada! Ogni volta questo spettacolo della natura ci stupisce e commuove sempre più, questi animali che nessuna fotografia può descrivere appropriatamente sono la nostra gioia, quegli sguardi un po’ tristi e sulla difensiva ci faranno sorridere una volta tornati a casa e saranno tra i ricordi più belli che rimarranno per sempre nei nostri cuori. Uno degli orsi si allontana mangiando, mentre l’altro resta fermo davvero molto vicino a noi, finchè il suono del treno lo fa scappare.
In questa giornata fortunata incontriamo sulla strada anche due alci femmina e un cerbiatto durante il nostro viaggio che ci porterà in Alberta. Ci fermiamo a vedere il monte Robson e Robson park, Moose Lake e Yellowhead Lake prima di spostare la lancetta dei nostri orologi indietro di un’ora: siamo tornati a Jasper! Da qui, vorremo ricominciare da capo la nostra strepitosa vacanza! Dopo aver visto Jasper Lake e Talbot Lake (come sempre con colori magnifici), ci avviamo verso Edmonton, la prima grande città che incontriamo dopo giorni e giorni in mezzo alla natura selvaggia. Purtroppo in autostrada vediamo un incidente in cui una macchina ha ucciso un cervo che attraversava la strada: siamo proprio tornati alla civiltà e già si sente vicino il ritorno a casa! Edmonton è immensa e le luci della città si scorgono già da molto lontano, quasi non ci siamo più abituati. Per fortuna, nonostante il fatto che ormai sia già buio, riusciamo con facilità a raggiungere il nostro albergo, Edmonton sembra davvero molto facile da girare! 16 agosto Edmonton e Elk Island Park Animale del giorno: il bisonte Visto che il nostro albergo è “casualmente” vicino al famoso West Edmonton Mall (pare che sia il più grande mall del mondo!) non possiamo fare a meno di andare a visitarlo. Ovviamente ci sono un’esagerazione di negozi, ma quello che ci colpisce di più è la parte dedicata all’”intrattenimento” (che è molto più grande rispetto a quella dei negozi): sembra incredibile ma qui dentro c’è una pista di pattinaggio, una vasca in cui si esibiscono le foche e i leoni marini e addirittura un’enorme piscina con le onde e gli scivoli, una specie di Aquafan, troppo bello! Ci fa un po’ effetto ritrovarci in mezzo al caos della città, in mezzo a tanta gente dopo giorni e giorni di pace e solitudine, ma approfittiamo per prendere qualche regalo perché purtroppo ormai il nostro viaggio sta volgendo al termine (sigh!). Dopo un po’ però il richiamo dell’ecosistema “parco” (che ci sembra proprio essere il nostro habitat naturale) è sempre più insistente e decidiamo di visitare un piccolo parco vicino ad Edmonton in cui dovrebbero esserci i bisonti.
In effetti ne vediamo già una mandria dall’autostrada e, anche se ci fanno un po’ paura, non vediamo l’ora di fotografarli da vicino! Facciamo un po’ di sentieri nel parco, dove incontriamo anche un elk, ma sul “sentiero dei bisonti” di bisonti non ce ne sono proprio! Un po’ delusi, ci rimettiamo in marcia sulla strada principale: il sole che sta tramontando ci abbaglia e siamo costretti a rallentare perché non vediamo più dove va la strada: proprio in quel momento, come una visione, notiamo che ci sono 2 bisonti che camminano tranquillamente sulla strada! Riusciamo ad avvicinarci tantissimo e a fare delle splendide foto a questi grossi e buffi animali che ogni tanto si fermano a guardarci, “sbavano” un po’ e poi continuano il loro cammino.
Attraversiamo l’autostrada (anche se sembra una follia, in certi punti è permesso) e intraprendiamo un sentiero alla ricerca della mandria che avevamo visto prima, ma ben presto si fa buio e, sempre con la paura di incontrare il famoso cougar, decidiamo di tornare indietro.
Ci gustiamo la nostra ultima cena canadese (con tanto di doggy-bag) in un bellissimo locale nel centro di Edmonton e poi a malincuore cominiciamo a preparare le valigie.
17 agosto da Edmonton a Calgary E così purtroppo è arrivato il giorno della partenza! Partiamo da Edmonton con destinazione Calgary dove ci aspetta l’aereo che ci riporterà in Europa. Dopo una breve sosta a Red Deer, riconsegnamo la nostra cara Sebring che ci ha accompagnato in questo lungo viaggio (7500 km!) e ci imbarchiamo sul nostro volo con destinazione Francoforte.
18 agosto da Francoforte a Friburgo Dopo 10 ore di volo e un bel po’ di sonno arretrato perché abbiamo viaggiato di notte, recuperiamo i bagagli e il pulmino ci riporta al parcheggio dove siamo felici di rivedere la nostra macchina che abbiamo abbandonato lì per quasi tre settimane. Ci mettiamo in viaggio verso Friburgo, ma ci fermiamo un paio di volte lungo la strada a riposarci, siamo un po’ provati dal fuso e dal lungo viaggio.
Dopo aver cenato nel centro di Friburgo facciamo una passeggiata in questa città molto viva, piena di gente per la strada, molto diversa da quando l’avevamo vista all’andata in una sera di pioggia.
19 agosto da Friburgo a Berna, passando per Schaffhausen Prima di ripartire, facciamo un giretto per Friburgo: dopo aver visitato la cattedrale e il Rothaus, ci dirigiamo a Schaffhausen, dove ci sono le famose cascate sul Reno.
Qui ritroviamo quell’atmosfera tipicamente svizzera che avevamo ormai dimenticato; le cascate sono spettacolari, c’è anche una roccia in mezzo su cui si può salire arrivando con una piccola barca (solo gli svizzeri possono avere queste ideone!) Ovviamente prendiamo la barca e ci apprestiamo a fare un sacco di foto alle cascate da ogni punto, anche se purtroppo sono piene di turisti. Riprendiamo poi la barca che ci porta sull’altra sponda del fiume, così possiamo fare il giro completo delle cascate. Molto contenti di questa gita (soprattutto perché c’è il sole!) procediamo verso Berna, dove arriviamo ancora un po’ stanchi e sottosopra per il fuso.
20 agosto da Berna a Milano, passando per Interlaken e Thun Oggi purtroppo è davvero l’ultimo giorno di vacanza! Ci dedichiamo a Berna, che è veramente molto caratteristica, decorata con allegre bandiere in tutto il centro storico: visitiamo Bunderhauser (il parlamento), Munster (la cattedrale) e Zytglogge (la torre dell’orologio). Dopo aver visto il Zentrum Paul Klee, andiamo alla famosa fossa degli orsi, dove due dolcissimi orsi bruni ci guardano dal basso. Sembrano quasi ammaestrati, hanno perso l’istinto di ricerca del cibo perché vengono nutriti più volte al giorno, sono così diversi dai selvaggi orsi canadesi a cui ci eravamo abituati! Sebbene la fossa non sia piccola, ci fanno quasi pena, anche loro dovrebbero vivere nei parchi sconfinati che abbiamo visitato. Purtroppo il tempo volge al brutto e pian piano ci avviciniamo all’Italia. Ci fermiamo a mangiare a Interlaken dove piove e fa freddo, quindi optiamo per la raclette per riscaldarci un po’. Dopo aver dato una rapida occhiata al castello di Thun, ci rimettiamo in viaggio verso casa.
Nel nostro cuore e nei nostri occhi rimangono come segno indelebile i ricordi di questo magnifico viaggio nei due paesi che amiamo più al mondo, dove abbiamo visto paesaggi e animali che hanno reso il nostro viaggio unico e veramente indimenticabile.