Un bel giro a piedi nella capitale della Corea del Sud
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Seul è una megalopoli con quasi 24 milioni di abitanti, non è sicuramente stata una delle mie preferite in Oriente ma di cose da fare ce ne sono diverse e nonostante per visitare la città occorrono diversi giorni, ci sono itinerari da fare a piedi realizzabili con tranquillità in una giornata. Partendo dalla stazione di Seul, un’immensa struttura più simile ad un centro commerciale che altro si può decidere di lasciare il bagaglio, qualora lo si abbia al seguito, in una delle tante cassette di sicurezza disponibili vicino ai binari del treno proveniente dall’aeroporto oppure, ancora più comodo, al piano centrale dove si trova anche un punto di informazioni turistiche al quale far riferimento per reperire info sulla città o prendere una mappa se come me, siete irriducibilmente affezionati a questo sistema d’orientamento ormai declassato negli ultimi anni con arrivo delle mappe digitali. Per dirigersi verso la Namsan Tower ovvero la Torre di Seul, simbolo indiscusso della città, l’uscita da prendere è la numero uno praticamente la principale. Alla stazione di Seul è indispensabile comprendere da quale porta uscire altrimenti si finisce, come è capitato a me, per ritrovarsi nella direzione opposta. Appena fuori dalla stazione si apre agli occhi del visitatore il panorama su enormi palazzi, specchiati e un immense strade trafficatissime, poco più a sinistra dall’uscita ci sono le scale da salire per allontanarsi da questo incessante scorrere automobilistico per ritrovarsi su un silenzioso, si fa per dire, parco sopraelevato chiamato Seoullo. Seoullo è diventato una vera e propria attrazione cittadina ed un luogo dove, soprattutto i locali, vengono a consumare il pasto o a bere un caffè seduti alla panchina. Qualche vaso con piante sempre verdi danno un pò l’impressione di essere in un parco cittadino vero e proprio, nonostante si sia sopra al traffico. Questa specie di parco cittadino è carino in modo particolare a Natale quando non è raro trovare qualche elfo che intrattiene i bambini in alcune delle piccole aree ludiche realizzate sempre su questo cavalcavia pedonale. Non sarà di certo il parco pubblico più bello e verde che io abbia mai visto ma di sicuro rappresenta una bella occasione per superare gli enormi incroci cittadini senza l’ansia del semaforo e soprattutto scattando delle foto al panorama circostante che da queste parti è composto prevalentemente da alti grattacieli, sedi di hotel, banche e altri uffici. Continuando a camminare su Seoullo si trovano le prime indicazioni per la Nam Mountain, la montagna di Seul sulla quale è installata la Torre delle comunicazioni più famosa della città quella alla quale nessun visitatore che si rispetti può esimersi dal visitare. Il sentiero a piedi fino alla Torre è fattibile in due modalità: la prima sicuramente più consigliata è quella di usare le proprie gambe, la seconda quella di avvalersi di una Cable Car che raggiunge la cima dal basso in una decina di minuti, in entrambi i casi il punto di partenza è quasi lo stesso, poco distante dal Millenium Seul Hilton Hotel in via Sowol- ro 50, a questa struttura si arriva dalla stazione in una decina di minuti seguendo le indicazioni dal Seoullo. Il percorso a piedi per salire i 260 metri della Nam Mountain necessità di almeno una trentina di minuti soprattutto se vi fermate lungo il sentiero a fotografare il paesaggio sottostante visibile dalle terrazze panoramiche, al contrario in Cable car si fa più in fretta sicuramente ed il costo del biglietto di sola andata è di 7000 Won, l’equivalente di 5 euro circa. Arrivati in cima se si sceglie di salire all’interno della torre si deve fare la fila alla biglietteria per il titolo d’ingresso, il cui prezzo è di 8 euro. La Torre è molto bella o meglio fa il suo effetto forse proprio per la posizione sopraelevata che consente una vista di tutto il perimetro immenso della città, inoltre grazie alla nascita di alcuni bar e ristoranti si ha la possibilità di mangiare al cospetto di essa, di certo non si tratta di ristoranti a buon mercato ma sicuramente molto gettonati tra i turisti. La torre è aperta sia di giorno che di sera e con l’arrivo dell’oscurità regala l’emozione più grande poiché s’illumina di una luce molto suggestiva che richiama molta gente. La visita alla Torre di Seul non richiede molto tempo se il percorso è fatto in Cable car anche se con questa modalità perde un pò di scoperta che sta proprio nella sosta nel mezzo della natura di Seul, infatti molti locali la domenica mattina sono soliti fare questo trekking per staccarsi dal trambusto delle auto e respirare aria migliore che in città. Ad ogni modo qualsiasi sia stato la modalità per raggiungere la Seul Tower alla fine della visita l’appetito non mancherà e non ci sarà posto migliore dove fermarsi che il Namdaemun Market, un posto pazzesco che si raggiunge sempre partendo dalla Seul Station e salendo verso Seoullo dove si trovano le indicazioni anche per questo mercato, senza dubbio uno dei più famosi della città. Il Namdaemun Market è immenso, all’ingresso vi è anche un punto info dove recuperare la mappa del mercato stesso, a volerlo vedere tutto forse non basterebbe una giornata in modo particolare se si decide di curiosare in tutte le botteghe, tra le quali ci sono quelle più insolite, definite in Oriente erboristerie dove trovare radici di ogni tipo, come la famosa radice di Ginseng rosso coreano, un portento della natura fortemente energizzante, divenuto ormai famoso anche in Occidente. Per mangiare al mercato di Namdaemun si deve andare a tentativo o meglio a naso, non tutti gli ambulanti parlano inglese e le cose che preparano sono tantissime dai Tteokbokki, gli gnocchi di riso immersi nel sugo di pesce agli Hoddeok specie di pancakes con ripieno di cannella e nocciole, un’esplosione di gusto. La cucina coreana vede come protagonista carne e pesce e durante la mia permanenza in città ho faticato non poco per trovare pietanze vegetariane ma con pò di documentazione e un minimo d’istinto sono riuscita a trovare sempre qualcosa da mettere sotto i denti o da bere come ad esempio il Sikhye una bevanda nazionale largamente consumata in estate e che a fatica ho trovato in pieno inverno proprio al Namdaemun Market, un liquido dal colore beige a base di riso fermentato che a dispetto del suo aspetto, non proprio invitante, è delizioso e che cura anche disordini intestinali grazie al riso, una chicca questa che mi sono concessa spesso dopo qualche bella e intensa camminata tra le vie di Seul.
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