Dalla natura del Borneo ai grattacieli di Hong Kong

Una grande isola verde, un'esplosione di natura, una spettacolare scoperta
Scritto da: debsfo
dalla natura del borneo ai grattacieli di hong kong
Partenza il: 09/08/2014
Ritorno il: 23/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Il Borneo è un paese un po’ insolito, è una destinazione che offre come punto di forza una natura lussureggiante, una meta indicata agli amanti del trekking, delle immersioni, degli animali e della fotografia macro. Per 13 giorni circa la percentuale di cemento che si presenterà davanti ai nostri occhi sarà veramente bassa, saremo circondati da foresta e da un mare spettacolare!

Abbiamo deciso quindi di inserire 3 giorni a Hong Kong, sulla via di ritorno, in modo da riportare i nostri polmoni a un livello di inquinamento adeguato prima di rientrare a Roma. Mi scuso in anticipo per le fotografie postate, ma quest’anno la nostra scheda sd con tutte le foto del viaggio ha deciso di rompersi. Abbiamo tentato in tutti i modi di recuperarle, ma il costo esorbitante richiesto ci ha costretti, nostro malgrado, ad accontentarci di quelle fatte con il cellulare e con la gopro.

09/08/2014: Hong Kong

Partiamo che è tardo pomeriggio, il volo è con la China Eastern, e io riesco a dormire per tutto il tempo. Atterriamo a Hong Kong che sono le otto di sera, belli freschi e riposati, prendiamo il comodissimo treno che collega in 24 minuti esatti l’aeroporto alla stazione Central. (costo 10€ orario 5:50 – 1:15) Da li solo due fermate di metro e arriviamo all’ hotel prenotato poche ore prima della partenza.

Lasciamo gli zaini e ci dirigiamo subito verso la vicinissima Walk Street, la via delle stelle del cinema cinese, imperdibile, non certo per la fama degli attori asiatici a noi ovviamente sconosciuti, ma perché da qui si può godere uno dei panorami più belli sulla baia di Hong Kong.

Lo skyline di HK lascia veramente senza fiato, grattacieli altissimi, ultra moderni e illuminati a festa si specchiano sul mar cinese regalando uno spettacolo di grande impatto visivo.

Percorriamo tutta la via costeggiando la baia e ci fermiamo a sorseggiare un’ottima birra ghiacciata in uno dei tanti locali della zona continuando a godere di questa vista meravigliosa e iniziando a fantasticare su quello che ci attende in Borneo.

10/08/2014: Kota Kinabalu

La sveglia è puntata all’alba. A quest’ora il treno è chiuso, quindi raggiungiamo l’aeroporto in taxi. Un volo Airasia ci porta a Kota Kinabalu , capitale del Borneo malese. Con un comodissimo autobus (1,20€ – ogni 20 minuti) raggiungiamo la stazione da dove partono gli autobus diretti al Monte Kinabalu. In realtà sono minivan da 8 posti, che partono una volta pieni o comunque una volta che hanno raggiunto il numero di persone necessarie a coprire i costi della tratta (4,80€ solo andata). Passeremo due ore su una strada che sale e si immerge, fin da subito, in una lussureggiante natura. Man mano che passa il tempo l’aria che entra dal finestrino è sempre più fredda , arriviamo ai piedi del Monte Kinabalu che sono circa le quattro del pomeriggio. Ci dirigiamo subito verso il nostro alloggio, che dista solo qualche passo dal cancello d’ingresso del parco. Ora prendete carta e penna, questo posto è decisamente degno di nota. J. Residence è un hotel economico (20€ la doppia), tranquillo e immerso nel verde. Offre camere grandi, fornite di tutto il necessario con enormi vetrate che vi permetteranno di godere di una vista favolosa sulla foresta, tutte con un patio dove rilassarsi, anche se il freddo è davvero pungente. Se passate da queste parti cercate di accaparravi la stanza n. 5B, è quella che offre la vista più bella.

Vicino al lodge c’è un piccolo ristorante dove poter cenare, pranzare e fare colazione.

11/08/2014: Monte Kinabalu

Alle 9 siamo davanti l’ingresso del monte Kinabalu. Acquistiamo i biglietti che permettono l’accesso ai sentieri del parco (3,60€ a persona). Apro una piccola parentesi. Noi non abbiamo scalato il monte, sinceramente mi sono fatta convincere che l’impresa poteva essere troppo impegnativa per noi e che senza la giusta preparazione fisica non saremo riusciti a portarla a termine. Il monte Kinabalu raggiunge i 4000 metri d’altezza, la salita viene fatta in due giorni. La mattina del primo giorno si parte presto e si cammina per circa 6 ore fino a raggiungere nel primo pomeriggio il rifugio dove si passa la notte. Il giorno seguente, alle 2 del mattino, si raggiunge la vetta, dove si arriva giusto in tempo per ammirare l’alba. La discesa richiede altre 6 ore. Sicuramente non è una passeggiata di salute, e bisogna essere attrezzati con un abbigliamento adatto per ripararsi dal freddo. Inoltre non è proprio economica come impresa, ma secondo me ci siamo persi una bellissima avventura, e mi sono pentita amaramente. Ma, per chi come noi decide di non scalere il monte, il parco offre diverse decine di km in sentieri più o meno battuti e segnalati da poter percorrere in completa solitudine! Decidiamo di addentrarci in uno di questi e camminiamo per diverse ore, passando da un sentiero all’altro circondati da una fittissima vegetazione, talmente tanto che in molti punti il sole non riesce a penetrare.

La foresta sotto al monte Kinabalu fa capire subito quanto la natura qui sia imponente e meravigliosa!

I sentieri sono tranquillamente percorribili con delle buone scarpe da ginnastica, ma io vi consiglierei comunque delle scarpe da trekking magari anche impermeabili. Usciamo dal parco che è quasi l’ora di pranzo, ma decidiamo di non fermarci e proseguiamo subito verso le Poring Hot Springs. Sorgenti di acqua termale immerse nella foresta che fanno parte del parco Kinabalu (si entra con lo stesso biglietto) anche se distano circa 40 km da questo. Altra piccolissima parentesi. Avevamo letto sulla Lonely Planet dell’esistenza di un servizio navetta messo a disposizione del parco verso e da le Poring Hot Springs, in realtà non c’è nulla al di fuori di un taxi che vi ci possa portare (20€ a/r).

Il nostro tassista si ferma lungo la strada in un punto dove c’è un cartello che riporta la scritta “rafflesia3 day”. Paghiamo circa 10€ per poter ammirare quello che è il fiore più grande del mondo!

La rafflesia è un fantastico fiore parassita, senza radici e foglie, dal colore rosso acceso, che vive solo in Borneo e può raggiungere circa un metro di diametro e più di 11 kg di peso, ma che purtroppo gode di vita breve, solo 10 giorni, ed è per questo che non è facile avvistarlo. Noi siamo particolarmente fortunati, è nel pieno del suo splendore, di una bellezza unica!! Superate le piscine termali (alle quali non siamo interessati e che, secondo me, non meritano una sosta) si raggiungono una serie di canopy walkway , passerelle di legno cigolanti che permettono di camminare sospesi a 40 metri d’altezza sopra la foresta, una vera figata!! Peccato per la troppa presenza di turisti ma sinceramente la passeggiata è davvero divertente seppur breve. Proseguiamo lungo un percorso che porta a delle cascate d’acqua dolce dove volendo è possibile fare il bagno. Abbiamo impiegato circa due ore per la visita al parco. Torniamo indietro, recuperiamo i zaini e aspettiamo il minibus, che partirà alle 16 e ci riporterà a Kota Kinabalu (20rm a persona). La giornata non finisce di stupirci! L’autista dopo pochi minuti accosta e ci fa scendere indicando alle nostre spalle la vetta di una montagna. E’ uscito il sole, nuvole e nebbia sono sparite e quella che ci indica è la vetta del Monte Kinabalu, un regalo inaspettato!!! Scattiamo qualche foto e proseguiamo.

Arrivati a Kota Kinabalu, tempo di cambiarci e siamo in strada, più esattamente al mercato notturno. Ho una passione smisurata per i mercati, specialmente quelli asiatici, permettono di calarsi esattamente nell’ atmosfera, capire le abitudini della popolazione, osservare e assaporare. Sono un’estasi di odori e colori. E questo di Kota Kinabalu è uno dei mercati più vivi dell’Asia! Ci sono un sacco di banchetti dove mangiare piatti tipici cucinati al momento e naturalmente non possiamo tirarci indietro!

12/08/2014: parco marino Tunku Abdul Rahman

Questa mattina ci dirigiamo verso il molo perché abbiamo intenzione di visitare alcune delle isole che compongono l’arcipelago di fronte a Kota Kinabalu. In rete si trovano pareri discordanti sul visitare o meno queste isole, ma opinione comune è il fatto che sono prese d’assalto da turisti asiatici. Di questo posso dare conferma, ce ne accorgiamo subito anche noi mentre attendiamo la partenza delle barche. Il numero di turisti è davvero considerevole! Ci sono diverse compagnie che propongono tutte lo stesso giro a prezzi praticamente identici, partono alle 9 e rientrano alle 16. L’arcipelago è formato da 3 isole principali e si può scegliere se visitarne una sola oppure tutte e tre. E’ possibile anche fare gite di mezza giornata. Noi decidiamo di vederne due , Palau Manukan e Palau Sapi. (15€ a/r a persona). La prima molto più grande, ma si gira tutta con meno di due ore, ha una fitta vegetazione e una bella spiaggia super affollata. La cosa buona è che la maggior parte dei turisti asiatici rimane sotto le palme per proteggersi da sole (ho visto persone addirittura con indosso il kayway ) e quindi in acqua c’è poca gente. La seconda isola molto più piccolina, ha un bellissimo resort, bella spiaggia e decisamente meno affollata della prima. Tirando le somme la giornata passa velocemente tra sole, tuffi e relax, ed è quello che ci voleva per riprendersi dal lungo viaggio di ieri. Sicuramente queste isole non sono motivo di una sosta a Kota Kinabalu, ma se siete nei paraggi sono una piacevolissima deviazione. Ce ne torniamo in città e questa sera ci fermiamo al mercato del pesce dove con 10€ a testa ci strafoghiamo di riso e pesce freschissimo mangiato rigorosamente come i locali, tutto con le mani, una goduria!

13/08/2014: fiume Kinabatangan

Il nostro volo Airasia per Sandakan parte prestissimo e alle 8,30 siamo già atterrati in questa anonima città. Abbiamo appuntamento alle 12 a Sepilok con Gert uno dei due proprietari del lodge che abbiamo scelto per trascorrere 2 giorni immersi nella foresta sul fiume Kinabatangan, The Last Frontier Resort. Il costo del pacchetto per due giorni e due notti, comprensivo di pasti, escursioni e spostamenti è di 160€ a persona. Dobbiamo quindi far passare queste 3 orette a Sandakan e sinceramente facciamo molta fatica, non c’è praticamente nulla! Ci fermiamo così a un bar di un hotel fronte mare e approfittiamo delle poltrone esterne e del wife per occupare il tempo. Verso le 11 ci muoviamo in direzione della stazione degli autobus per prendere quello diretto a Sepilok. Come al solito è un minibus da pochi posti che partirà solo al completo. Il costo è di 6rm a personae impiega circa 20 minuti per arrivare a Sepilok. L’autista ci lascerà proprio davanti al centro degli oranghi dove Gert ci sta aspettando con la sua macchina insieme a quelli che saranno i nostri compagni di viaggio per questi due giorni, una coppia olandese. Dopo le dovute presentazioni si parte!

La strada è lunga ma in ottime condizioni, ogni tanto qualche buca ma insomma noi romani siamo abituati a molto peggio, il paesaggio è sempre lo stesso, distese su distese di piantagioni di palme. E’ tutto molto bello solo se non ci si sofferma a pensare che fino a qualche decina di anni fa al posto di quelle palme c’era la foresta pluviale abitata da oranghi, elefanti, scimmie e milioni di uccelli! Tutto questo è stato distrutto per mano dell’uomo, spinti come sempre dalla sete di soldi. Perché a quanto pare la produzione di olio di palma è molto più redditizia per i malesi rispetto alla conservazione del loro territorio. Ma in tutto questo mi spiace dire che noi europei abbiamo dato un forte contributo, a quanto pare siamo uno dei maggiori consumatori al mondo di olio di palma. La situazione è lunga e complessa magari ve ne parlo in un secondo momento.

Arrivati a destinazione, Gert parcheggia l’auto ai piedi di una scalinata che sale addentrandosi nella giungla. Lui ci invita a lasciare il superfluo in uno stanzino e portare su solo il necessario avvisandoci che la salita sarà abbastanza dura, sono circa 600 gradini! Ci aveva avvisati, e ovviamente aveva ragione! Già a metà strada sono morta dalla fatica ma per fortuna un rumore tra le foglie degli alberi attira la nostra attenzione costringendoci a fermarci. Cerchiamo di capire cosa può essere, quando il ragazzo insieme a noi ci indica in alto e in lontananza una macchia marrone muoversi fra gli alberi, è il nostro primo orango!! L’emozione è fortissima , siamo nella foresta, circondati solo da alberi altissimi e davanti a noi c’è un esemplare di orango!! Mai avrei pensato di poter essere così fortunata!! L’euforia ci fa terminare la salita dei restanti gradini con meno fatica e al nostro arrivo i ragazzi dell’hotel ci accolgono con abbondante acqua fresca e succhi di frutta!

Prima ancora di assegnarci le camere ci servono il pranzo e il cuoco si presenta con un ottimo piatto di spaghetti alla bolognese. Avevo letto su Tripadvisor che la cucina era degna di nota, effettivamente posso solo che confermare, in questi due giorni mangeremo benissimo! Il menù è fisso, ma attento alle esigenze degli ospiti. Si assicurano di eventuali intolleranze, e su richiesta cucinano sia venetariano che vegano. Le camere sono semplici ma molto ampie, dotate di condizionare e bagno con acqua calda e una vista che da sola merita tutta la fatica fatta per salire fin quassù!

Giusto il tempo di rilassarci un pochino e siamo pronti per la nostra prima crociera sul fiume Kinabatangan. Dobbiamo riscendere i 600 gradini e proseguire a piedi per altri 10 minuti circa fino a raggiungere la nostra imbarcazione.

La barchetta naviga veloce sulle acque marroni del Kinabatangan, riusciamo a vedere subito coccodrilli e diversi uccelli. La vegetazione che circonda questo tratto di fiume è favolosa, si sentono i versi delle scimmie e ne vediamo parecchie, ma purtroppo nessuno orango.

In compenso vediamo diversi esemplari di nasiche e anche da molto vicino! Sono delle buffe scimmie dal pelo roscio e dal naso molto pronunciato , vengono chiamate anche scimmie proboscidi. Sono troppo simpatiche! L’escursione dura un paio d’ore, torniamo che è quasi totalmente buio, e affrontiamo la lunga salita verso il nostro resort con le torce accese. Il tempo di una doccia e siamo a cena! Immaginate una piccola piattaforma in legno con due tavoli e 4 persone affacciata su una fitta giungla tropicale. E’ notte e la foresta si anima dei suoi tanti abitanti, invisibili all’occhio umano, nascosti nella vegetazione, ma il loro suono è forte e incessante. Ora immaginate di cenare in uno scenario del genere, con una luce soffusa e in religioso silenzio, perché quel “concerto” durerà solo pochi giorni e vogliamo immagazzinarlo per bene nella nostra memoria.

14/08/2014: fiume Kinabatangan

Alle 5 siamo già in piedi, ci attende una crociera mattutina (questa è extra non compresa nel pacchetto, l’abbiamo pagata € 15 a persona). Arriviamo alla nostra imbarcazione che la luce inizia a far capolino , navighiamo per circa 2 ore e incontriamo pochissime altre barche, passiamo attraverso mangrovie e seguiamo percorsi diversi da ieri , teniamo gli occhi spalancati, la mia speranza è di avvistare un gruppo di elefanti pigmei ma a quanto pare non è così facile, e noi non siamo molto fortunati. Ci riconsoliamo con scimmie, uccelli, nasiche e coccodrilli.

Ma l’avvistamento più bello ce lo riserva ancora una volta la scalinata che conduce al nostro lodge. Anche oggi come ieri infatti abbiamo la fortuna di avvistare un esemplare di orango ma molto più da vicino e con il suo cucciolo!!! Il mio cuore è a mille, queste grandi scimmie pelose sono dolcissime e hanno uno sguardo malinconico che arriva dritto al cuore. Guardandole negli occhi infatti non riesco a non pensare al male che l’uomo riesce a fare a queste fantastiche creature, i miei pensieri viaggiano veloci, mi soffermo sul fatto che ben presto se le cose non cambieranno rischieremo di non poterli più ammirare nel loro abitat naturale e forse, se non mettiamo un freno alla deforestazione, non potremmo più ammirare neanche il loro abitat!! Il Boneo potrebbe diventare una grande isola ricoperta solo di palme da olio e gli oranghi e tutte le altre specie solo un bellissimo ricordo. Come si fa a guardarli negli occhi e a rimanere indifferenti a quello sguardo che sembra proprio chiedere aiuto. Arriviamo su che è l’ora di colazione e dopo 600 scalini la fame si fa sentire! Il nostro “chef” ci fa trovare una valanga di favolosi pancake al caramello!! Una vera delizia!! Ma la giornata è appena iniziata e prevede ancora , in mattinata un’uscita a piedi di circa due ore nella foresta intorno al lodge, e nel pomeriggio una nuova uscita in barca alla ricerca di oranghi. Cerco di riempirmi gli occhi il più possibile di questi colori spettacolari, non so quando riuscirò a ritrovarmi in un posto così, circondata da tanta natura!

15/08/2014: Sepilok

Ci svegliamo presto, ci attende la nostra ultima colazione prima della partenza , una colazione con sorpresa visto che un orango decide di venirci a far visita dondolandosi sugli alberi ad una manciata di metri proprio di fronte a noi. FAVOLOSO! La reflex ovviamente è rimasta in camera, ma forse questo ci ha permesso di goderci appieno questo regalo del Kinabatangan! (e con il senno di poi, direi per fortuna). Sono stati due giorni bellissimi, lontano dalla civiltà, senza telefoni e internet, circondati da tanto verde e da creature spettacolari. Abbiamo scoperto che la natura è potente, da vita a forme e colori meravigliosamente perfetti, riempie il cuore e rigenera la mente.

Salutiamo i ragazzi dello staff che sono stati eccezionali, ripercorriamo per l’ultima volta i 600 scalini (ma credo che questo non ci mancherà per niente) e con poco meno di due ore d’auto arriviamo a Sepilok. Sepilok è famosa per il centro di recupero degli oranghi, il Sepilok Orang-Utan , sicuramente uno dei luoghi più conosciuti di tutto il Borneo, e rappresenta forse il principale motivo per il quale i turisti si spingono fin qui. A differenza di molti, io decido di fermarmi due giorni a Sepilok e scelgo come sistemazione Paganakan Dii Tropical Retreat, un lodge ecosostenibile, costruito interamente con legno riciclato, immerso in una straordinaria vegetazione. Con il senno di poi sono stata contentissima della mia scelta, vale la pena fare una sosta più lunga anche solo per godere appieno dell’atmosfera che si respira al Paganakan Dii Tropical, un posto semplice, economico, tranquillo, con tanti spazi dove rilassarsi, dove il tempo sembra essersi fermato e la parola d’ordine è relax! Il nostro bungalow è delizioso, il bagno è privato ma esterno, e la vista sulla foresta è la cornice perfetta! Il lodge mette a disposizione la navetta gratuita per i parchi più vicini, ma solo a orari stabiliti Noi iniziamo con il Borneo Sun Bera Conservation Centre (9-15 ingresso 7€), appena aperto, nato per recuperare l’orso più piccolo del mondo, una delle specie più a rischio di estinzione, soprattutto a causa della tradizionale medicina cinese che crede nelle proprietà miracolose della bile prodotta da questi piccoli orsetti, sottoposti per questo ad atroci torture. Per ora il parco ha solo 6 piccoli orsi , e lo spazio aperto al pubblico è molto ristretto, ma credo che le cose cambieranno velocemente e sicuramente vale la pena entrare sia per vedere un animale non facile da osservare in natura ma soprattutto per sostenere e aiutare i ricercatori e i volontari che dedicano il loro tempo al recupero di questi tenerissimi animali! Proprio di fianco al parco degli orsi c’è il Sepilok Orang-Utan Rehabilitation Centre (9-16 ingresso 7€) dove vengono recuperati oranghi feriti o rimasti orfani. Errore comune è pensare di essere a uno zoo. Non è così! Il parco non è recintato o chiuso, è una tratto di foresta dove nasce appunto un centro di riabilitazione, e gli oranghi sono liberi di entrare e uscire, quindi l’avvistamento di questi bellissimi animali non è garantito! Naturalmente stiamo parlando di una delle specie animali più intelligenti al mondo, quindi è molto probabile che durante gli orari dei pasti (alle 10 e alle 15) almeno uno o due esemplari si lascino tentare dall’abbondanza di frutta offerta dai volontari sulla piattaforma.

Noi siamo stati fortunati, sulla via d’uscita del parco, due esemplari ci hanno letteralmente attraversato la strada! Più vicino di così non potevamo vederli!

16/08/2014: Sepilok

Tramite il lodge abbiamo prenotato il taxi (19€ a/r a persona) per raggiungere al Proboscis Monkey Sanctuary, (14€ ingresso). Questa è una riserva privata di 600 ettari, che attira circa 300 esemplari di scimmie nasiche. Ad essere sinceri ne abbiamo viste parecchie sul fiume Kinabatangan, potevamo anche evitare questa escursione, ma vi assicuro che non siamo rimasti delusi, anzi! Anche qui vengono forniti pasti “gratuiti” alle simpatiche scimmie, e si ha quindi la possibilità di vederle davvero da vicino e scattare bellissime fotografie! (Che io non ho più). Nel modo di lavorare dei parchi presenti a Sepilok io non ho visto nulla che vada contro il rispetto di questi animali. Non c’è contatto con l’essere umano, non sono chiusi o legati, non vengono offerti “spettacoli”.

Sinceramente mi sentirei di consigliarli, è un modo semplice per poterli ammirare da vicino, anche se non sostituisce e non provoca le stesse emozioni che offre la giungla del Kinabatangan.

Navigare sul fiume, scrutare tra gli alberi, non avvistare nulla per ore e poi all’improvviso vedere un orango nella fitta giungla è una grande soddisfazione ed emozione , paragonabile solo a un safari. Ed è per questo che sono stata contenta anche di aver fatto i parchi successivamente la visita del Kinabatangan.

Dedichiamo la seconda parte della giornata al Reinforest Discovery Centre o RDC (8-17 ingresso 2,5€) un parco dove passeggiare circondati da una rigogliosa natura, scimmie, un laghetto, un giardino botanico, otto piattaforme aeree collegate da passerelle sospese che offrono una vista a 360 gradi sulla vegetazione di Sepilok. Se vi piace camminare si possono trascorrere divere ore in questo parco, e saranno davvero piacevoli, ma preparativi ad un caldo massacrante!

17/08/2014: Semporna

Questa mattina ci attende uno spostamento di 5 ore per attraversare gran parte del Sabah e arrivare fino a Semporna. I biglietti dell’unico autobus che parte alle 7 da Sandakan costano 40 rm a persona. Teoricamente devono essere acquistati a Sandakan, così abbiamo fatto anche noi, ma credo proprio che riuscirete a salire sull’autobus anche senza biglietto pagando direttamente al conducente e fermandolo in qualsiasi punto lungo il suo percorso. Dovete sapere che io ho il terrore degli autobus, ma posso dirvi con estremo stupore che, a differenza di altri posti nel mondo, qui in Borneo la guida è rilassata, nessun sorpasso in curva e nessuna corsa folle! Il viaggio quindi scorre tranquillo e arriviamo a Semporna sani e salvi! Questo è il punto di partenza per uno dei posti più famosi al mondo tra i sub, l’arcipelago delle Sipadan. Da qualche anno sono state fortunatamente adottate norme ristrettive, non è più possibile dormire sull’isola di Sipadan e inoltre hanno limitato gli ingressi giornalieri a 120 subacquei, ed è per questo che se viaggiate in alta stagione e volete ammirare la bellezza di questi fondali dovete prenotare le immersioni con largo anticipo.

Giunti a Semporna si hanno tre possibilità:

1. Se si ha un budget veramente ridotto si è costretti a utilizzare Semporna come base e spostarsi giornalmente in barca per le immersioni.

2. Con budget medio/alto si può scegliere l’isola di Mabul dove si trovano sistemazioni abbastanza economiche e un paio di resort di lusso.

3. Se avete un budget alto, be in questo caso si ha l’imbarazzo della scelta!

Ci sono diversi atolli sperduti, con resort esclusivi e spiagge fantastiche, ma preparatevi ad aumentare il plafond della vostra carta di credito! Noi ci collochiamo nel centro, e abbiamo scelto di affidarci sia per il soggiorno sia per il diving allo Scuba Junkie Dive Lodge. Per 4 notti, pensione completa, in camera doppia con a/c, trasporto da e per l’isola di Mabul e 13 immersioni, di cui 4 a Sipadan paghiamo € 550 a persona. Facciamo un giro per la cittadina, e se posso sbilanciarmi credo che sia uno dei posti più brutti visti in vita mia! Semporna è sporca, molto sporca, puzza da morire e non offre praticamente nulla ai turisti se non qualche ristorante dove si mangia pesce a pochissimo prezzo! Ed è quello che facciamo! Questa notte dormiremo nell’hotel messo a disposizione sempre da Scuba Junkie per 20€ a notte la doppia.

Dal 18/08/2014 al 22/08/2014: Mabul

Alle 9 siamo pronti per partire. Impiegheremo circa un’oretta per raggiungere Mabul. L’arrivo è spettacolare! Il pontile dello scuba Junkie è proprio adiacente ai water bungalow del fantastico e costosissimo resort Water Village Mabul. Dentro di me ho sperato fortemente che quelli fossero i nostri bungalow, ma ovviamente la barca ha deviato e ci ha portato sul pontile giusto! La prima cosa che ci fanno fare è scegliere e provare l’attrezzatura (forniscono tutto loro) che ci accompagnerà per i prossimi giorni. Lasciamo gli zaini alla reception, neanche abbiamo il tempo di vedere la camera che siamo già pronti per mettere la testa sott’acqua! Le prime 3 immersioni vengono effettuate nei pressi dell’isola di Mabul, e sono state le 3 immersioni più belle, escludendo ovviamente Sipadan. Qui il fondale è artificiale e ospita una quantità esagerata di tartarughe e branchi di pesci enormi, ma poco colore e niente coralli.

Le giornate dei sub vengono organizzate dai dive master ed esposte nella bacheca del resort. Quindi a cena scopriamo che il giorno dopo siamo a Sipadan!

È il giorno che attendiamo da quando siamo partiti, abbiamo parecchie aspettative, tanti racconti di amici entusiasti dall’esperienza fatta, dire che siamo stra-carichi di adrenalina è poco! Non vi faccio rimanere con il fiato sospeso, vi dico subito che le immersioni a Sipadan sono fuori da ogni immaginazione! Ancora in superficie e senza erogatore in bocca basta mettere la testa leggermente sott’acqua e si apre un mondo fantastico fatto di miliardi di pesci colorati e tartarughe, onnipresenti a Sipadan, se ne vedono talmente tante che dopo un po’ non ci si fa neanche più caso! Poi si inizia a scendere e si incontrano i primi squali, aquile di mare, murene, pesci palla, pesci pappagallo giganti, polipi, jackfish in quantità industriale, mostruosi bumphead parrot fish e molto altro.

E quando pensi che tutto questo possa bastare a giustificare il viaggio fatto per arrivare qui, ecco che ti fanno immergere al Barracuda Point, classificato trai i primi 5 siti d’immersioni nel mondo. E il nome parla chiaro, davanti ai nostri occhi migliaia di barracuda nuotano insieme formando un vortice impenetrabile che riesce a oscurare la luce del sole! E’ impressionante e indescrivibile a parole!

Ovviamente l’emozione è forte e sulla barca l’adrenalina è a mille e siamo tutti li a raccontarci quello visto un attimo prima! Gli altri due giorni trascorreranno sempre immersi sott’acqua, ma secondo me tutto il resto che si vede non regge essolutamente il confronto con le immersioni alle Sipadan. Possono essere interessanti solo se si è appassionati di fotografia macro, e non è il nostro caso.

Finiscono così questi 4 giorni. Sono stati moto stancanti, 13 immersioni in così poco tempo non sono poche, almeno non per noi, ma credo che da oggi sarà dura farne altre dello stesso livello!

Se amate questo sport un viaggio qui è d’obbligo. Anche se siete subacquei datati , tornerete a casa appagati da quello visto, ne sono sicura!! Noi invece , novelli sub, in poco più di un anno di brevetto ci siamo già immersi in posti favolosi come Belize e Borneo, siamo troppo felici!

23/08/2014: Kota Kinabalu

Si torna sulla terraferma e con un minibus privato raggiungiamo Tawau dove abbiamo un volo Airasia verso Kota Kinabalu. (7€ a persona se si è i 4 oppure 11€ a persona se si viaggio in due. Il bus pubblico costa 5€ a persona ma parte quando è pieno)

Sarà stata la serenità raggiunta grazie a questi giorni passati nella natura, o la voglia di rivedere qualche segno di civiltà, sarà stato il bellissimo tramonto e la spettacolare mangiata di pesce fresco in riva al mare, ma oggi Kota Kinabalu appare molto meno peggio di come me la ricordavo, sono stata contenta di averci passato questa mezza giornata.

Rileggendo tutto quello scritto fino a qui ho notato che ci sono parole che si ripetono più volte come “natura”, “verde”, “rigogliosa”, “spettacolo” ma non riesco proprio a trovarne altre per descrivere quello che il Borneo è stato per noi.

Una grande isola verde, un’esplosione di natura, una spettacolare scoperta!

Finisce così la nostra avventura e con questa meraviglia ancora negli occhi voliamo verso Hong Kong (il diario lo trovate separto)

Qui tutte le foto del viaggio http://www.appuntidiviaggio.net/asia/item/92-dalla-natura-del-borneo-ai-grattacieli-di-hong-kong

Qui il video del nostro viaggio https://www.youtube.com/watch?v=qX0IoyIkqsI&x-yt-cl=84503534&x-yt-ts=1421914688



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