Dal Sannio alla Riviera dei Cedri
Telese Terme, Frasso Telesino, Amorosi, Melizzano, Solopaca, S. Salvatore Telesino, Puglianello, S. Lorenzo Maggiore, Castelvenere, Faicchio, Cerreto Sannita, Cusano Mutri, Guardia Sanframondi, Pietraroia, S. Lorenzello, sono piccoli centri del beneventano facenti parte della Valle Telesina. Antiche dimore a palafitta, fossili, castelli medievali, resti di vita romana, testimonianze della civiltà sannitica, abbondano in questa vitale parte del Sannio. Ma ogni provincia campana si presenta con monumenti di immenso valore. La Reggia di Caserta – un grande complesso di 1200 stanze e 1790 finestre – esemplifica egregiamente questo immenso patrimonio: grazie a Vanvitelli, pietra, marmo, piante, acqua e colori, diventano poesia e parlano al cuore. La favola ci introduce in un mondo di cose belle, dolci, poetiche; ci cala in un mondo di re, principesse, streghe, tesori, palazzi dorati… Pietrelcina, S. Agata De’ Goti, Avellino, Napoli, Capri, Ischia, Salerno, Sorrento, Amalfi, Positano, Pompei, Ercolano, Paestum, Agropoli… La lista dei luoghi incantevoli non finirebbe mai. Quante fotografie del Vesuvio, della Costiera amalfitana o anche soltanto dell’angolo di un vicolo sono ancora gelosamente conservate nel cassetto di un vecchio mobile in qualche angolo d’Italia, in Francia o in Olanda, in Inghilterra o in Germania, in Canada, in Australia…
La strada che unisce la Campania alla Calabria scorre per pochi chilometri attraversando un lembo di territorio lucano. Nei piccoli centri della Basilicata permane un’atmosfera dolce, sognante, misteriosa. Famosa in tutto il mondo per i Sassi di Matera, la regione prediletta dei Briganti è costituita da tante incantevoli località. Maratea, con l’enorme statua del Redentore, domina il Golfo di Policastro; Rivello, tradizionalmente abitata da calderai – persone che costruivano e riparavano le caldaie di rame spostandosi di paese in paese – si estende su un colle, con strade a forma di gradini e case dai colori vivaci. Oltrepassando il comune di Lagonegro, incuneandosi nei verdi monti della Valle del Noce, si scende gradatamente sul litorale tirrenico della Calabria. Tutta colli e monti, valli e conche, bagnata da fiumi e torrenti, da laghi di alta montagna e piccole cascate, oltre che da due mari, questa regione offre un paesaggio così vario e bello da sembrare, a tratti, costruito in modo artificiale. Vi si trovano splendide spiagge, grotte, sorgenti d’acqua termale, antichi villaggi, castelli, oliveti, vigneti che producono ottimi vini. Grandi alberi allignano un po’ ovunque, dai monti alle marine. Sul Pollino e sull’Orsomarso vivono i più vecchi alberi d’Europa (uno di essi ha quasi mille anni), appartenenti ad una specie, il Pino loricato, considerata un relitto botanico della preistoria. In Sila Grande e sull’Aspromonte, invece, svettano i pini larici, alcuni dei quali risultano essere tra gli alberi più grandi d’Europa (sino a 2 metri di diametro e 40 di altezza). Dai coloni greci al popolo albanese, ai valdesi in fuga dai Turchi, l’antica terra dei Brutii per secoli è stata luogo di accoglienza, di riparo e di protezione per i popoli mediterranei. Borgate e città si raccolgono sulle pendici dei colli o si distendono su piccole pianure vicine al mare. Visitare la Riviera dei Cedri significa farsi prendere dal fascino della sua natura, della sua cultura e della sua lunga storia che vede tra i protagonisti principali l’uomo preistorico. Qui si possono passare intere giornate viaggiando per musei, castelli, chiese, gallerie d’arte, e trascorrere le serate divertendosi in un parco acquatico o in uno dei tanti graziosi locali. Un giorno ci si può ritemprare lo spirito con le curiosità della festa contadina, un altro giorno ci si può riempire l’anima seguendo manifestazioni culturali di spicco. Passando per il comune di Tortora, si scorge l’isola di Dino, le cui pareti scoscese terminano con una serie di grotte. L’isola, che fronteggia Praia a Mare, è incastonata nella legenda che vuole Ulisse approdato da queste parti. A Praia, sul fianco del monte Vinciolo, è situato il Santuario della Madonna della Grotta, raggiungibile mediante una scalinata che si sviluppa all’interno di una caverna. L’abitato di S. Nicola Arcella sorge a strapiombo sul mare, a pochi chilometri di distanza. Dal suo punto più alto lo sguardo spazia da Capo Scalea a Maratea, su un panorama costituito di tante piccole meravigliose baie e spiagge. Su uno sperone roccioso si erge la Torre Saracena in cui soggiornò per un lungo periodo lo scrittore lord Marion Crawford. Lungo la bella e frastagliata costa, la grotta detta dell’Arco Magno viene visitata quotidianamente da moltissimi turisti. A pochi chilometri di distanza un’altra rinomata località accoglie turisti provenienti da tutto il mondo: Scalea, capoluogo della Riviera dei Cedri. Sopravvivendo alla cementificazione selvaggia degli anni ‘80, la bella cittadina è rimasta un luogo piacevole in cui abitare, una pietra preziosa in una montatura idillica. Sospeso com’è tra cielo e terra, l’intero abitato del suo centro storico è interamente collegato da scalee di pietra lavorata. Dalle abitazioni pendono piccoli balconi impreziositi di piante grasse e fiori rossi e nei vicoli si avverte ovunque l’inconfondibile aroma del basilico. È in una di queste antiche case che è nato il filosofo Gregorio Caloprese. La Chiesa di S. Nicola in Plateis conserva la tomba dell’ammiraglio angioino Ademaro Romano. Il Palazzo Palamolla con il suo finestrone ad arco è ben visibile dalla marina. All’interno del Palazzo dei principi Spinelli sono conservati stupendi affreschi del Seicento. Torre Cimalonga, utilizzata come prigione fino a non molti anni fa, oggi accoglie l’Antiquarium che custodisce reperti archeologici della Valle del Lao. In alto, sulla collina, si trovano i ruderi del Castello Normanno, dove nel 1250 nacque Ruggiero di Lauria. Il panorama visibile da questo punto è meraviglioso. Nubi variopinte di fiori si trovano sparse qua e là anche nei giardini pubblici e sul lungomare. La villetta comunale, ricca di palme e piante mediterranee, è vicinissima alla torre simbolo della città, Torre Talao. Quasi interamente circondata da fichi d’India, questa torre permette ai visitatori di apprezzare al meglio, in ogni ora della giornata, l’affascinante centro storico. Nei locali scaleoti ci si può fermare ad assaggiare sapori che affiorano da una tradizione d’altri tempi. Scalea è rimasta impressa come un marchio indelebile in molti scrittori e artisti alla ricerca dell’ispirazione; ma le persone veramente innamorate della sua bellezza, della sua storia, sono forse i visitatori anonimi che, senza avere scritto nulla per i posteri, salvo forse una cartolina illustrata o una firma e una data incise nella corteccia di un albero hanno saputo diffondere nel mondo il fascino e la magia di questo luogo. Nelle cedrerie del vicino comune di S. Maria del Cedro, i contadini coltivano il frutto che i rabbini di ogni angolo del mondo vengono ad acquistare per la celebrazione della Sukkoth, la festa delle Campane. La peculiarità gastronomica della Riviera dei Cedri, il suo legame a una tradizione antica e incorrotta, ha origine dalla particolare conformazione del suo territorio. In ogni angolo, sulla tavola e sui balconi, in una cornice di profumi tipicamente mediterranea, è il peperoncino a farla da padrone. Bello, grande, carico di storia, elegante, a strapiombo sulla Valle dei mulini, situato in uno scenario naturale che lascia senza respiro, nel comune di Majerà, è sorto il museo unico al mondo, il Museo del peperoncino. Città d’arte per via dei murales che punteggiano il centro storico, Diamante è invece sede dell’Accademia nazionale del peperoncino. Raccolto su un’incantevole scogliera, il territorio comunale, che comprende la frazione di Cirella, è noto per essere il Paese dei murales, il Paese dei nasi all’insù, il comune più dipinto d’Italia. Un’inchiesta giornalistica del Sole 24 Ore lo definì l’unico museo d’arte contemporanea all’aperto realizzato nel Mezzogiorno. Sono molti gli spunti per un’escursione turistica in questa terra storicamente abitata anche da campani e romani: l’isolotto di Cirella, l’anfiteatro, le rovine meritano senz’altro di più di una semplice visita. La Torre del Tirone e le opere d’arte racchiuse nelle chiese di Belvedere Marittimo sono di rara bellezza. Cetraro, dotato di un porto turistico da cui partono quotidianamente imbarcazioni per le vicine isole Eolie, ha antichissime origini e, come tante altre comunità della Riviera, ha subito numerose incursioni barbariche. Il suo centro storico, un grande labirinto di vicoli e palazzi antichi, è tra i più interessanti del sud Italia. Da visitare sono la Chiesa dei Cappuccini, la Chiesa di S. Benedetto e il Santuario del Monte Serra. Da una qualunque località della Riviera dei Cedri non è difficile raggiungere Papasidero, luogo famoso per la più alta espressione di arte rupestre rinvenuta su di una roccia: il Bos Primigenius della Grotta del Romito.