Dahab: l’oro dei surfisti

E’ stata la danza “Raqs Sharqi” a spingermi a visitare l’Egitto; la danza orientale ha per ogni donna qualcosa a che fare con il destino…Volevo inserirmi in quella tradizione storica e culturale, senza però finire in un paradiso patinato per turisti. Eccomi così a Dahab, a metà strada tra Sharm el Sheik e Nuweiba, ai piedi del biblico...
Scritto da: lula
dahab: l'oro dei surfisti
Partenza il: 10/03/2006
Ritorno il: 17/03/2006
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
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E’ stata la danza “Raqs Sharqi” a spingermi a visitare l’Egitto; la danza orientale ha per ogni donna qualcosa a che fare con il destino…Volevo inserirmi in quella tradizione storica e culturale, senza però finire in un paradiso patinato per turisti.

Eccomi così a Dahab, a metà strada tra Sharm el Sheik e Nuweiba, ai piedi del biblico Monte Sinai. In origine era un insediamento delle tribu’ dei Maizena, i beduini del Sud; oggi invece i beduini sono sempre piu’ degli emarginati in patria: il governo li ha espropriati dei territori sulla costa e la loro tradizione nomade li ha resi un fenomeno da baraccone per turisti in viaggio organizzato che vogliono cavalcare un dromedario o cenare nel deserto.

Comunque Dahab ha preservato la sua anima beduina, con la sua atmosfera rilassata che invita al dolce far niente. Il sentiero lastricato che percorre come un serpente tutto il lungomare di Assalah è fiancheggiato da locali con tappeti, cuscini, tavolini bassi e bracieri accesi che creano un’atmosfera molto suggestiva, ideale per fumare il narghilè (shesha) o bere shai (tè beduino).

Ma se l’ozio non è il vostro sport preferito, qui potrete scegliere tra: trekking, snorkelling, immersioni subacquee, windsurf.

Questa località è un ottimo punto di partenza per la scoperta dell’entroterra, attraverso il deserto roccioso del Sinai di incredibile asprezza e di stupefacente bellezza, verso i canyons.

Il “Canyon Colorato” presenta una magnifica formazione rocciosa: arenarie, graniti e vene di basalti; camminando all’interno del Wadi Watir ci si sente avvolti dalla forza dell’acqua che milioni di anni fa ha creato queste forme fantastiche. Se poi siete stanchi, con i piedi doloranti, dirigetevi al “White Canyon”, lanciate le scarpe e camminate a piedi nudi tra la sabbia finissima e bianca come la neve.

I beduini hanno resistito per secoli alle durissime condizioni di vita del deserto, imparando a conoscere profondamente questo ambiente naturale, le cui risorse sono protette, oltre che dalle tradizioni, anche da leggi severe.

Un’area protetta dove fare immersioni o snorkelling è quella di “Ras Abu Gallum”: le montagne a picco sulla costa, le strette valli, le dune di sabbia ne fanno un luogo di affascinante bellezza, molto frequentato dagli hippies.

Ma per trovare la famosa spiaggia dorata a cui Dahab (oro) deve il nome, da Assalah, dove la costa rocciosa si trasforma immediatamente in barriera corallina, potete prendere un taxi per poche lire egiziane e farvi portare fino alla “laguna”, il paradiso dei surfisti.

Lungo la spiaggia ci sono numerosi centri ben attrezzati per il windsurf che affittano tutta l’attrezzatura.

E’ possibile surfare nella baia protetta, dove pero’ il vento è un po’ rafficato, oppure si puo’ surfare nel secondo spot (“speedy”) raggiungibile dal Planet Windsurfing Center, con un solo bordo si arriva davanti ad una piccola lingua di terra dove il vento aumenta grazie all’acqua piattissima si plana all’infinito. Per gli appassionati di wave invece c’e’ un terzo spot (“kamikaze”), fuori dalla baia, dove il vento crea onde fino a 2 metri di altezza.

Potrete scegliere le tavole e le vele a seconda delle condizioni del vento ed imparare a strambare (jibe), esibirvi in una manovra spaccacaviglia (air jibe), impostare il body drag al lasco al massimo della velocità, Nettuno permettendo, o virare volando (vulcan). Manovre, tricks…Io guardo tutte queste diavolerie e non riesco neanche a capire da che parte s’inizia! Qui l’adrenalina è alta e dura finchè le mani vi reggono o Eolo cessa di soffiare..! In Egitto il tramonto arriva presto ed i centri chiudono alle 16, eccezionalmente alle 17; le ombre si allungano e la luna fa già capolino.

Guidando a luci spente, con un cielo stellato da Mille e Una Notte, il pulmino mi riporta all’aeroporto di Sharm el Sheikh per il rientro in Italia.

Ma’as salaama Dahab!



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