Da West Sumatra alle isole Mentawai
Da West Sumatra alle isole Mentawai
Dopo un lungo periodo di preparazione il 9 febbraio siamo partiti per questo viaggio che avrebbe toccato località dell’Indonesia poco frequentato dai turisti. A conferma di questo basti dire che spesso ci chiedevano di potersi far fotografare con noi. Abbiamo visitato siti archeologici, trascorso alcuni giorni su isole coralline pressoché disabitate e incontrato una comunità di indigeni che vivono in maniera primitiva. In questo diario di viaggio mi limiterò a descrivere le parti più significative per contenere il testo. Se qualcuno poi vorrà informazioni più dettagliate mi può scrivere una e-mail all’indirizzo bocnoroma@libero.it
Il gruppo era composto da sei persone motivate ad accettare i disagi che il programma comportava pur di vivere un’esperienza che l’avanzare del “progresso “ cancellerà nel giro di pochi anni. Da Milano Malpensa, con Emirates, siamo volati a Dubai quindi abbiamo preso il volo per Giakarta e da qui, con un volo interno, siamo arrivati la domenica sera a Padang dove abbiamo passato la prima notte in terra Indonesiana. La prima parte di questo viaggio comprendeva un tour ad anello che partiva ed arrivava a Padang. Durante questo mini tour abbiamo raggiunto la Valle di Harau percorrendo una strada attraverso risaie e visitando alcuni palazzi monumentali tipici della civiltà Minangkabau. La valle di Harau è un parco e la mattina, attorno al lodge, abbiamo potuto vedere alcune scimmie che cercavano cibo nei pressi del locale cucina. Dal lodge, con una passeggiata di circa 2 Km, abbiamo raggiunto alcune piccole cascate camminando lungo una strada che fiancheggia le risaie. Lasciata la valle di Harau abbiamo raggiunto Bukittingi dove abbiamo visitato il mercato ed il martedì sera abbiamo assistito, al Medan Nan Balinduang, ad uno spettacolo di musica e danze tradizionali. Eravamo gli unici stranieri e come tali considerati “ ospiti d’onore “ . Lasciata Bukittingi siamo ritornati a Padang da dove, alle 20,00 del giovedì, parte il traghetto per l’isola di Siberut nell’arcipelago delle Mentawai. Siamo sbarcati dopo 11 ore di navigazione ed abbiamo trovato ad attenderci Paulus e Rilus con un furgoncino su cui abbiamo caricato i bagagli e raggiunto il resort “ Manai Koat “ dove siamo rimasti fino al 21 febbraio. Durante questo soggiorno abbiamo noleggiato una barca che ci ha fatto attraversare canali con mangrovie e portato su isole coralline disabitate. Il pezzo forte del viaggio lo abbiamo avuto proprio su quest’isola dove abbiamo avuto la possibilità di incontrare una comunità di indigeni che vive nella foresta in maniera primitiva. Per raggiungere il villaggio abbiamo risalito un corso d’acqua utilizzando dei “pon-pon” piccole canoe a motore scavate nel tronco degli alberi. Dal villaggio abbiamo percorso un sentiero che, a causa delle piogge dei giorni precedenti, si era trasformato in acquitrino rendendo molto disagevole il cammino. Dopo circa 1 Km di questa “ pista “ abbiamo raggiunto la radura dove c’è la scuola del villaggio che è finanziata da un sacerdote Italiano.
Il giorno dopo il nostro arrivo si sarebbe tenuta una cerimonia per il rifacimento del tetto di una delle capanne. Per i riti del caso sono stati chiamati alcuni shamani che hanno tratto gli auspici esaminando le viscere degli animali sacrificati. A completamento della cerimonia hanno eseguito alcune danze rituali ritmate dal suono dei tamburi. L’incontro con gli indigeni è stato particolarmente amichevole e le foto scattate sono state innumerevoli. La sicurezza è massima e le nostre guide, gente del posto, conosce bene il fiume, la foresta e la sua gente. Il nostro tour è proseguito trasferendoci, con una barca veloce da noi noleggiata, dall’isola di Siberut a quella di Sipora dove abbiamo alloggiato al resort “ Aloita”, una struttura dotata di tutti i confort. L’isola è abitata quasi esclusivamente dallo staff del resort e dai suoi ospiti. Passeggiando lungo le spiagge orlate di palme si trovano enormi conchiglie e tantissimi coralli.
Dopo quattro giorni di relax abbiamo ripreso il ferry boat per ritornare a Padang e da qui a volare a Yogjakarta facendo scalo a Giakarta. Yogjakarta è un importante centro turistico per due siti monumentali che, per la loro importanza storico/artistica, sono sotto tutela dell’Unesco. Si tratta del tempio buddista di Borobudur e del tempio Indu di Prambanan. Il pomeriggio dell’1 marzo abbiamo iniziato i voli di rientro in Italia dove siamo arrivati il 2 marzo. Questo viaggio ci ha dato la rara possibilità di entrare in contatto con persone che vivono in maniera “ primitiva “. Sottolineo che bisogna valutare se si è in grado di superare le difficoltà dovute, durante il soggiorno in foresta, alla mancanza più completa delle comodità che siamo abituati ad avere. Se Vi ho incuriosito sono a Vostra disposizione per darVi le informazioni utili ad organizzare il tour e soprattutto segnalare i possibili disagi ed i rimedi per attenuarli. Questa destinazione offre un’occasione unica per incontrare gente semplice e ben disposta nei confronti dei viaggiatori.
Buon viaggio
Paolo