Da Verona a Corfù in moto

Alla scoperta della Grecia più vicina a noi. Mare fantastico, gente meravigliosa e cibo da far invidia all'Italia... per visitare una Grecia un po' più italiana andate a Corfù
Scritto da: dubliner04
da verona a corfù in moto
Partenza il: 11/07/2011
Ritorno il: 21/07/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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La meta di quest’anno è stata Corfù, una ridente isoletta greca che si trova proprio di fronte al confine che separa la Grecia stessa dall’Albania. Il motivo che ci ha spinto a scegliere Corfù come meta delle nostre vacanze è stato un insieme di fattori che vanno dalla voglia di Irene, la mia ragazza, di visitare la Grecia, alla mia voglia di fare un bel viaggetto in moto. Perché si, c’è la terza incomoda (nel nostro caso molto comoda) che di cognome fa Honda e di nome XL700V, per gli amici semplicemente Transalp. E’ nata da poco, nella fattispecie ha solo due anni, ma denota fin da subito l’innata versatilità d’uso e la propensione al viaggio nonché il fatto che le piaccia essere caricata come un mulo (quando ci si porta in viaggio la ragazza si scopre che niente è superfluo, e che quello che un uomo porta riempiendo mezza valigia alla sua lei corrisponde un volume di ingombro pari ad una valigia e mezza… ma l’importante è compensare!). Nella scelta della meta ha anche influito il fatto che, essendo il nostro primo viaggio in moto, non volevo che venisse fuori una sorta di rally dei faraoni, perché altrimenti avrei visto relegare il mio desiderio di macinatore di chilometri su due ruote nei miei sogni, e Irene non sarebbe mai più salita su una moto a vita. La partenza è fissata per il 10/07 alle ore 6.00 da Villafranca di Verona. Dopo due soste in autostrada, a 150 e 300 km circa arriviamo ad Ancona mentre la nave sta ancora scaricando i turisti che provengono dalla Grecia e siamo costretti a sciropparci due buone ore sotto al sole prima che vengano espletate le operazioni di imbarco. Dopo 15 ore di navigazione su un mare liscio come l’olio attracchiamo al porto di Igoumenitsa. Da li, in 40 minuti circa di traghetto raggiungiamo Kerkira, il capoluogo dell’ omonima isola.

Corfù è un’isola relativamente piccola ed è ricca di posti da visitare, e non c’è niente di meglio che avere un mezzo a due ruote per potersi muovere in assoluta libertà, anche se bisogna fare attenzione alle strade che non sono certo all’altezza dello standard a cui siamo abituati: asfalto vecchio e buche, radici degli alberi che alzano la sede stradale ai lati della carreggiata e una generale incuria la fanno da padrona, se poi vogliamo aggiungere che esistono poche strade “principali” ben tenute, mentre la maggior parte delle restanti vie di comunicazione in Italia sarebbero considerate delle mulattiere, ci possiamo fare un’idea di come bisogna essere prudenti quando si guida a Corfù. Completano il quadro le segnalazioni stradali che sono spesso incomplete o seminascoste dalla vegetazione.

Primo giorno corfiota 11/07/2011

Appena sbarcati dal traghetto proveniente da Igoumenitsa, ci dirigiamo verso il paesino ad Agios Gordis, quello che diventerà per una settimana il nostro punto di riferimento. Situato al centro dell’isola, affacciato sulla costa di ponente, Agios Gordis è un piccolo paese che vive del turismo dei mesi estivi. Oltre ad avere una grande spiaggia in parte coperta da ciottoli ed in parte sabbiosa, sono presenti diversi servizi quali un negozio che affitta moto/scooter/auto, diversi supermarket, panifici, negozi di souvenir e ristoranti, alcuni molto romantici affacciati sulla spiaggia, dalle cui terrazze si può godere di un incantevole tramonto. E’ utile sapere che è presente un presidio medico fisso 24h su 24. Arrivando da Kerkira si raggiunge Agios Gordis in circa 40 minuti, attraversando l’isola da est ad ovest. Da Agios Gordis si possono raggiungere facilmente sia l’estremo nord che l’estremo sud di Corfù nel tempo massimo di un’ora, ecco perché abbiamo scelto di pernottare qui. Abbiamo scelto un monolocale all’interno di un residence scovato su internet ad un prezzo conveniente per le nostre tasche, le cui uniche pecche erano la presenza di un po’ di zanzare, vista la vicinanza ad un corso d’acqua relativamente stagnante, e l’arredamento non certo di prim’ordine, aspetto del tutto ininfluente ai fini della nostra vacanza dato che abbiamo passato la maggior parte del tempo girovagando per l’isola. Appena preso possesso della stanza decidiamo di scoprire cosa ci riserva la spiaggia. Dato che venivamo da più di mezza giornata sotto al sole in jeans e casco, tuffarsi nell’acqua cristallina del mare corfiota è stata una vera libidine! Spiaggia grande con fondale sassoso e acqua cristallina. Io e Ire decidiamo di farci abbracciare dal caldo sole pomeridiano fin quasi ad ora di cena, dato che dall’indomani vogliamo partire all’esplorazione dell’isola.

Secondo giorno corfiota 12/07/2011

Il secondo giorno di permanenza sull’isola lo dedichiamo alla visita della rinomata località balneare di Paleokastritsa.

Paleokastritsa non si sviluppa come una normale città ma come un insieme disomogeneo di case nascoste tra la vegetazione che digrada verso piccole baie sassose. Non è quindi presente una vera e propria spiaggia, ma un insieme di insenature raggiungibili unicamente da alcune scale che, dalla strada principale, scendono verso il mare. Unico neo per i più pigri è quello di dover parcheggiare la moto/auto alla fine della discesa che attraversa il “centro” ed arriva al porticciolo, e di dover risalire la strada per poter raggiungere una delle calette che tanto hanno reso famoso questo luogo. Paleokastritsa è conosciuta, oltre che per la bellezza delle acque che la bagnano, anche per la presenza di uno dei monasteri più belli e meglio conservati dell’isola, quello di Panagìa Theotòkou, del XVIII secolo. Dopo aver mangiato in una “taverna” vista mare decidiamo di partire alla volta di Angelokastro, una fortezza del XIII secolo ubicata sul cucuzzolo di un monte e raggiungibile solamente a piedi.

Meritano una sosta lungo la strada per Angelokastro una pasticceria di nome “Dolce”, con caffè e paste di produzione propria (il paradiso di ogni golosone) e con una terrazza con vista mozzafiato su Paleokastritsa, e Krini, piccolissimo borgo di montagna che ha la caratteristica di avere una piazza lastricata minuscola tanto quanto pittoresca. Dopo aver visitato la fortezza la nostra voglia di scoprire l’isola ci fa andare ancora in direzione nord, precisamente ad Agios Georgios dove troviamo una grande spiaggia di sabbia, un po’ troppo anonima e senza fascino. Rientriamo alla base per cena e ci fermiamo a mangiare alla “Taverna Elena”, rustico ristorantino sulla spiaggia di Ag. Gordis dalla cui terrazza godiamo di un tramonto spettacolare sull’Adriatico meridionale.

Terzo giorno corfiota 13/07/2011

La sveglia suona relativamente presto anche il terzo giorno, ed oggi dedichiamo la mattinata ad una gita storico-culturale: visitiamo l’Achillion, la dimora greca di Sissi (1837-98), l’imperatrice d’Austria, situato su una collina dieci minuti a sud di Kerkira. La parte più suggestiva è sicuramente il parco, purtroppo accessibile solo in parte, caratterizzato dalla presenza delle due grandi statue: l’”Achille morente” e l’”Achille Vittorioso” commissionate rispettivamente da Elisabetta e dall’imperatore Guglielmo II. Terminata la visita al palazzo decidiamo di raggiungere la vicina spiaggia di Benitses, ma ahinoi dalla sella della nostra moto ci imbattiamo in un paesaggio che ha veramente poco a che fare con la Grecia: le spiagge lungo il tratto di costa che va da Benitses a Messongi sono decisamente troppo vicine alla strada e non tanto belle, inoltre sono prese d’assalto da orde di ragazzi, per la maggior parte anglosassoni, che si apprestano ad andare a “riposare” sulla sabbia con birre e stereo in mano. Decidiamo che tutto ciò non giova alla nostra salute fisica e mentale, quindi attraversiamo l’isola nella sua parte più stretta, e da Messongi arriviamo a Paramona. Difficile, se non impossibile spiegare come abbiamo raggiunto questa remota spiaggia protetta alla vista da un bosco di ulivi veramente pittoresco, ma lo scenario che si dipana davanti ai nostri occhi è, rispetto alle spiagge di Benitses e Messongi paradisiaco: una spiaggia di sabbia bianca e sassolini con pochissime persone sdraiate a crogiolarsi sotto il sole ed un’acqua cristallina che sembrava aspettare solo il nostro arrivo. Completa il quadro la presenza di una piccola pensione ed annesso ristorante con i tavoli posti all’ombra di una pergola. Tutto ciò, percorrendo il bosco verso nord, a meno di 20 minuti da Agios Gordis.

Quarto giorno corfiota 14/07/2011

Il quarto giorno lo dedichiamo al riposo più assoluto. Prendiamo la moto solo per gustarci, verso metà pomeriggio, un caffè greco nel villaggio di Pentati, a cinque minuti da Ag. Gordis in direzione sud.

Quinto giorno corfiota 15/07/2011

Fino al quinto giorno mi era sembrato tutto troppo facile, posti belli, niente intoppi, tutto procedeva a meraviglia… non avevo fatto i conti con la variabile Paleo Perithia. Ma procediamo con ordine.

Alle 8:30 siamo già in sella alla moto pronti per dirigerci verso il monte Pantokrator che, con i suoi 906 metri di altezza, è la cima principale dell’isola. Da Ag. Gordis prendiamo la strada che ci porta verso Paleokastritsa, all’altezza di Tembloni deviamo sulla destra e, prendendo una strada che taglia l’isola perpendicolarmente, sbuchiamo nei pressi di Gouvia. A questo punto abbiamo la prima disavventura della giornata: attraversando (l’ennesimo) boschetto di ulivi nei pressi di Gazatika Irene viene punta da un insetto che le lascia come ricordo una protuberanza che si gonfia alla velocità della luce finché ci costringe a fermarci alla prima taverna disponibile elemosinando del ghiaccio per lenirne il dolore. In questo bar ci sono la proprietaria ed un unico avventore, sulla sessantina, che appena capisce quello che è successo si avvicina a noi e, in un misto di italiano, greco ed inglese maccheronico ci dice di seguirlo fino alla sua macchina, parcheggiata proprio di fronte al bar in questione. Stefanos, questo è il suo nome, estrae dal baule una tanica di plastica contenente dell’aceto, ne versa qualche goccia sulla puntura dell’insetto e promette che in pochi minuti il dolore sparirà… in effetti dopo poco il dolore scompare e la puntura svanisce come d’incanto. Per ringraziarlo gli offriamo da bere tzizimbira (limonata di zenzero tipica di quelle zone… squisita!) e provando ad avere una sorta di chiacchierata gli chiediamo indicazioni sui luoghi più belli da visitare nella zona. Ecco, chiacchierata è un parolone nel senso che lui capisce poco inglese, noi non capiamo il greco quindi.. fatto sta che inizia a ripetere come un mantra le parole “Korakiana, Sokraki, Zigos, Sgourades, Strinilas”. Vuole farci da cicerone e noi glielo concediamo, ci porta alla scoperta del Pantokrator finché non arriviamo nel grazioso paesino di Sokraki. E’ un tipico paese di montagna, in cui sembra che il tempo si sia fermato. Popolato per la maggior parte da anziani che si ritrovano al bar ubicato ai margini di una graziosa piazza con al centro un magnifico ulivo. Ci fa conoscere sua moglie e vedere la sua casa, beviamo un caffé greco, stavolta offertoci da Stefanos, e dopo averlo salutato e ringraziato per la piacevole gita ripartiamo per la vetta del monte che raggiungiamo nel giro di pochi minuti. Proprio in cima, sotto il terribile pilastro di un’antenna, si erge un piccolo monastero eretto nel 1347, al cui interno sono presenti affreschi del XVII secolo. Pranziamo a Strinilas e decidiamo, prima di scendere verso la spiaggia, di andare a visitare Paleo Perithia.

Paleo Perithia, è un villaggio montano fondato da coloni veneziani sulle pendici del Monte Pantokrator. Venendo dalla cima del monte scendendo verso Agios Spiridon ci si imbatte in un cartello che indica la strada breve per questo villaggio di montagna fondato al tempo della colonizzazione dell’isola da parte dei veneziani, oggi abbandonato, che ci fa vedere com’era un villaggio di montagna di 200 anni fa. L’indicazione è da non seguire, in quanto conduce ad una stradina di sassi che circumnaviga letteralmente il monte con rocce appuntite come piccole piramidi che spuntano dal terreno e uno strapiombo a lato. Il brutto è che, una volta imboccato il sentiero, è impossibile girarsi; è addirittura molto difficoltoso per una moto da enduro come la mia arrivare fino alla fine. Dopo quasi un’ora a passo d’uomo con una enorme paura di cadere o di rimanere bloccati su quella strada, raggiungiamo il villaggio che, viste le difficoltà per raggiungerlo, non riusciamo a visitare preferendogli una più rilassante e rigenerante visita alla spiaggia più vicina. Scendendo dal monte arriviamo a Kassiopi, e decidiamo di fermarci in una spiaggia consigliataci da Stefanos: quella di Kanoni. Qui l’acqua è sicuramente la migliore di tutta l’isola, di contro però la spiaggia non è sabbiosa ma ha sassi grossi, un po’ come le spiagge sul lago di Garda o come a Sirolo, nelle Marche. A parte questo piccolo “appunto” sul tipo di spiaggia direi che quello di Kassiopi è il tratto di mare più bello dell’isola.

Sesto giorno corfiota 16/07/2011

Altro giorno di relax tra Ag. Gordis e Paramona. Di questa giornata mi preme soprattutto segnalare il pranzo consumato al “cafè Angela”, a Pentati, in un localino che tutto aveva tranne l’aspetto di una taverna corfiota. Quando abbiamo chiesto al marito della Sig.ra Angela il menù, per decidere cosa mangiare, il padrone di casa ci ha invitato a dare uno sguardo in cucina per farci vedere cosa stava cucinando e per farci scegliere il menù direttamente dalle pentole sul fuoco! Abbiamo mangiato abbondantemente e, soprattutto, molto bene anche in virtù del fatto che tutte le verdure presenti nel pantagruelico menù provenivano dall’orto retrostante. Da provare!

Settimo giorno corfiota 17/07/2011

Il settimo giorno è stato il penultimo di permanenza sull’isola di Corfù. Oltre a visitare Kerkira, ci restava da vedere il “trono dell’imperatore”, che sorge a Pelekas, sulla cima di una collina. Guglielmo II amava guardare il tramonto da quello che era anticamente un fortino mentre oggi è purtroppo solo un ammasso di macerie con di fronte un hotel. Ciò non toglie che la vista che si ha da qui su tutta l’isola è bellissima. Dal trono dell’imperatore siamo andati poi in spiaggia a Glifada per starci tutto il giorno. Sulla spiaggia non ho nulla di particolare da dire oltre a segnalarla come grande e con la presenza di qualche ristorantino (come quasi dappertutto sull’isola).

Ottavo giorno corfiota 18/07/2011

L’ottavo ed ultimo giorno di permanenza sull’isola l’abbiamo dedicato alla visita del capoluogo, Kerkira, l’unica vera città di tutta Corfù e sicuramente una delle più belle di tutta la Grecia. Essa offre la possibilità ai suoi visitatori di ammirare due antiche fortezze e molti interessanti musei, gustare cibo tipico in ottimi ristoranti nonché di fare shopping nella tranquillità di una calda atmosfera mediterranea. Il centro di Kerkira si sviluppa tra le due fortezze: ad est, su un’isola collegata alla città da un ponte, si erge il maestoso forte vecchio, mentre ad ovest, affacciato verso l’interno dell’isola, vi è il forte nuovo. Tra loro si sviluppa il Cambiéllo, o città vecchia, un dedalo di viuzze strette e tanto intricate da assomigliare a Venezia o Napoli, con la caratteristica di avere i panni stesi ad asciugare dalla facciata di una casa all’altra.

Le strade principali del Cambiéllo sono quelle in cui si situano i negozi, mentre in quelle più periferiche hanno trovato posto per la maggior parte le abitazioni dei corfioti. Il tutto inframezzato da una miriade di chiese e cappelle. La città è facile da visitare a piedi ed un giorno basta ed avanza per girarla tutta. Noi abbiamo visitato entrambe le fortezze (da tutte e due si godono bellissimi panorami della città);

La esplanada con il suo Listòn, passeggiata lastricata in marmo fiancheggiata da portici che è in tutto e per tutto uguale al marciapiede più famoso della mia città, Verona, anch’esso detto appunto Listòn;

la residenza del Lord britannico che svolgeva le funzioni di alto commissario;

La chiesa di Agios Spiridon… e poi ci siamo lasciati trasportare alla scoperta dalla bellezza della città girandola tutta, con calma, a piedi, tra un pranzo da “Bellissimo” e una sosta pomeridiana nel parco della residenza del Lord britannico, sorseggiando un buon Caffè greco.

I consigli che desidero dare a chi ha voglia di scoprire Corfù sono i seguenti:

• Chi fosse interessato a visitare Corfù trova importanti informazioni in “Corfù, Léucade-Itaca-Cefalonia-Zante, ed. Dumont”, nella quale si trovano dettagliate informazioni su cosa vedere, dove mangiare, ed altre informazioni riguardanti la mobilità interna e fra le isole ioniche.

• Corfu road-tourist and navy map, ed. Rama editions Mappa stradale dettagliatissima ed indispensabile per visitare l’isola.

Alcune taverne / ristoranti in cui abbiamo mangiato:

• Cafe Angela, Pentati – Corfù

• Alexis’s restaurant/bar/camere e appartamenti, Agios Gordis – Corfù, tel: 2661053294-2661056343-6946023749, alexissbar@gmail.com

• Taverna Sebastian www.sebastians-taverna.gr

• Dolce, a Lakones in direzione Makrsdes.

• Bellissimo (ingresso tra i civici 67 e 69 di odos N. Theotoki) Kerkira

• Taverna Elena, sulla spiaggia di Agios Gordis • Irene apartements www.irene-apartments.com

Costi:

• Per mangiare non si spende mai più di 15€ a testa (e si mangia tanto e bene, almeno dove siamo stati noi).

• Traghetto Ancona-Igoumenitsa andata e ritorno €152 in due con moto e poltrone (non cabina) prenotando con largo anticipo (noi abbiamo prenotato in febbraio risparmiando un centinaio d’euro almeno). Il traghetto Igoumenitsa-Corfù consiglio di prenderlo direttamente al porto di Igoumenitsa dato che ce ne sono parecchi di numerose compagnie e costa intorno ai 15 euro.

• Monolocale per due per sette notti circa 350€.

Corfù è un’isola a dimensione di moto/scooter, l’ideale sarebbe visitarla su due ruote.

Informatevi su internet e guardate le opinioni di chi ci è già stato così vi potette fare un’opinione delle zone più adatte al tipo di vacanza che state cercando (se di relax, di notti brave o altro..).

Evitate come la peste la zona sud est dell’isola: piena di inglesi ubriaconi casinisti e attaccabrighe. Le parti migliori sono nord ed ovest.

Mangiate greco! Non cercate ristoranti italiani, almeno in vacanza. Assaggiate tutto, dagli antipasti (dolmadakja, sadsiki) alle zuppe (fasolada, psarosuppa), dalle insalate (anguri salata, tomato salata, koriatiki salata) alle portate principali (kleftiko, pyta, briam, ksifias, sofrito, pastisada) ai dolci (baklava).. è tutto molto buono!

Ps: vi può capitare di mangiare un’insalata di anguria con cipolle, olive e formaggio feta fresco.. la fine del mondo!

Non state tra italiani, ma parlate con chi è del posto, è bello scambiare quattro chiacchiere e vedere come se la passano anche altre persone che non hanno lo stesso nostro modo di vivere… apre la mente.

Comunque vogliate l’importante è che vi divertiate!

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