Da Torino alla Costiera Amalfitana a tappe

Vista la situazione sanitaria un viaggio in Italia con la propria auto è più facile. Non c'è il rischio di cancellazione voli, spostamento orari, ecc. Come consuntivo è stato un viaggetto molto gradevole dal punto di vista paesaggistico e gastronomico.
Scritto da: Lurens55
da torino alla costiera amalfitana a tappe
Partenza il: 01/09/2021
Ritorno il: 13/09/2021
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Da Torino alla Costiera Amalfitana a tappe

01/09/21 – 13/09/21

Partecipanti: io e Franca

Prologo:

Nel 2020 causa covid si poteva fare poco o nulla come viaggi, ma almeno in Europa ci si poteva muovere con una certa facilità. Nel 2021 ci sono i vaccini e i vincoli per muoversi sono ancora peggio. Un grande miglioramento!

Le regole stabilite dai governi europei cambiano di frequente in modo diverso da paese a paese così c’è il rischio che se si parte poi ci siano difficoltà per tornare o, peggio, anche di non partire nemmeno.

Anche le compagnie aeree danno una mano a peggiorare le cose con cancellazioni di voli, spostamenti di orari, ecc.

Se poi ti prendi un raffreddore che causa qualche linea di febbre non puoi salire su un mezzo pubblico.

A fronte di tutte queste rogne il mezzo più sicuro è la propria auto e un itinerario in Italia sembra essere la soluzione con minori rischi di problemi.

E così ha preso forma il viaggio da Torino fino alla costiera amalfitana con tappe intermedie all’andata e al ritorno.

Mercoledì 1 settembre 2021

Partenza ore 8.15. Sulla A21 e la A10 i cantieri non si contano, ma il traffico è limitato e quindi abbastanza scorrevole fino a Recco dove, causa lavori, c’è una coda di 4 km che ci fa perdere mezz’ora.

Poi la viabilità migliora e procediamo abbastanza spediti fino a Lido di Camaiore dove abbiamo preso una camera al B&B “la locanda di Gioele”. Sono le 12.15 e il check in è alle 14.

Il lungomare è a 10 minuti a piedi e ci sono ristoranti uno a fianco all’altro. Non è un problema mangiare. La passeggiata a mare è molto larga ma il mare non si vede a causa di ristoranti e negozi vari.

Passeggiamo con indolenza e leggiamo i tabelloni esposti con le varie proposte gastronomiche, prevalentemente a base di pesce. Ci convince il ristorante Buoni Amici che ha interessanti primi a base di pesce. La scelta si è rivelata positiva, tant’è che uscendo prenotiamo un tavolo per cena.

Tornati al B&B per le 14, prendiamo possesso della camera. E’ un po’ spartana, ma il letto è comodo. Il bagno invece è molto piccolo con la doccia dalle dimensioni assurde 45×90. Per una notte va bene.

Torniamo alla spiaggia (che qui chiamano arenile). Oltre agli stabilimenti balneari c’è una spiaggia libera molto grande con sabbia fine (nemmeno un sasso) e doccia pubblica gratuita. Una bella sorpresa la costa della Versilia!

Giornata di sole con venticello. Acqua a temperatura gradevole.

Poco lontano c’è un molo che entra nel mare per un centinaio di metri in punta al quale c’è un bar da cui si può vedere il tramonto. L’ideale per un aperitivo.

Andiamo poi a cena al ristorante Buoni Amici che propone tra i suoi piatti il cacciucco. Un must se sei in Versilia. Buono.

Passeggio sul lungomare.

Il primo giorno è stato molto positivo

Giovedì 2 settembre 2021

Dopo una colazione ampiamente soddisfacente alle 8:45 partiamo alla volta del B&B Antico Mulino di Lubriano (VT).

Il traffico sulla A1 è stranamente scorrevole e alle 11.30 siamo in prossimità della struttura identificata con le coordinate GPS, perché situata in una zona un po’ isolata. La strada per accedere è stretta e ha un tratto lungo un centinaio di metri sterrato e abbastanza malandato con dossi e avallamenti. Seguono poi circa 200 metri di fondo cementato e quindi va un po’ meglio. Bisogna comunque fare attenzione e andare molto piano.

Questo B&B, come dice il nome stesso, è stato ricavato in un vecchio mulino con parti di epoca etrusca, parti che risalgono all’epoca romana e parti più moderne.

Le parti antiche sono scavate nella roccia, mentre le parti più moderne sono state realizzate sulla parte esterna con blocchi di tufo. E’ gestito da una energica e gentilissima signora milanese che da qualche anno ha deciso di cambiare il suo paradigma di vita. Ci fa fare un tour della struttura che sembra un labirinto con corridoi strettissimi e camere scavate nel tufo.

Si riconoscono alcuni segni di una chiesa paleocristiana dentro una grande grotta.

Dopo esserci sistemati in camera andiamo al lago di Bolsena e approfittiamo di una trattoria con terrazza sul lago per pranzare.

Fa abbastanza caldo. Ma la visita di Civita di Bagnoregio è il motivo per cui abbiamo fatto tappa qui.

Civita ha 11 abitanti residenti ed è soprannominata il paese che muore (sigh!).

Per andare a Civita si deve parcheggiare l’auto a Bagnoregio. C’è un grosso parcheggio in Piazza Battaglini (1.50 ora). Per accedere a Civita occorre acquistare il biglietto (5€) alla biglietteria che c’è in piazza.

Da qui si può prendere un minibus (1€ A/R) con corse abbastanza poco frequenti oppure andare a piedi per 1 km in piano arrivando ad un altro parcheggio (piccolo) dove arriva anche il minibus. Da lì si vede Civita sul cucuzzolo e il ponte (brutto) di accesso al borgo. Si parte con una bella scalinata che scende, poi un tratto di strada in discesa, si arriva quindi al ponte e si comincia una salita abbastanza faticosa verso Civita (che mazzo). Giriamo su e giù per i vicoletti di questo affascinante borgo medievale per un paio d’ore affacciandoci qua e là sulla valle dei calanchi, un fenomeno di erosione del terreno che si produce per l’effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose. Lo scenario al tramonto è molto suggestivo.

Tornati con non poca fatica alla macchina andiamo a cena da Jovez a Lubriano. Questo ristorante è un po’ particolare. Ha solo un paio di piatti del giorno oppure il menù antipasti. Optiamo per il secondo e ci ritroviamo una quantità inverosimile di cose da mangiare per cui ci vorrebbero due o tre stomaci per mangiare tutto.

I cosiddetti “antipasti” erano:

Pasta e fagioli con guanciale croccante, prosciutto crudo e formaggio, supplì, crostino salsiccia e stracchino, mozzarella in carrozza, gnocchi alla romana e gnocchi di spinaci, verdure grigliate, focaccia alle cipolle, bistecchina di pollo. Il tutto in porzioni molto generose.

Con acqua grande, ¼ vino abbiamo speso 35€ in 2. E ci hanno pure offerto l’amaro (in realtà sarebbe stato utile un potente digestivo, data la quantità di cibo).

Venerdì 3 settembre 2021

La signora Ginevra, molto premurosa, ci ha preparato una sostanziosa colazione con salumi, formaggi e marmellate fatte da lei.

Satolli partiamo alla volta di Todi. Nella parte bassa della città c’è un ampio parcheggio (1,50 €/h) da cui parte la funicolare gratuita che porta al centro storico nella parte alta.

Anche a Todi ci si perde nei vicoletti e si visitano varie chiese. Girulando vediamo pubblicizzata, come specialità gastronomica, la torta al testo. Vuoi non assaggiarla?

E’ un pane piatto e sottile non lievitato che a mio parere non è molto diverso dalla piadina. Si farcisce in vari modi.

Da Todi andiamo poi a Orvieto. Il magnifico Duomo vale da solo la visita. Anche qui chiese a volontà e caratteristici edifici medievali.

Tornati a Lubriano abbiamo la bella sorpresa di un tramonto fantastico che ci consente di vedere dalla piazzetta antistante la chiesa uno spot magnifico su Civita infuocata dai radenti raggi del sole

Per cena siamo andati al ristorante Orchidea. Nulla di speciale con servizio lento e approssimativo.

Sabato 4 settembre 2021

Oggi il meteo è piuttosto incerto. Volevamo farci un po’ di strada per raggiungere Perugia e Assisi, ma vederle sotto la pioggia non ci entusiasma. L’alternativa vicina è Viterbo che vanta il più vasto centro storico d’Europa, con quartieri medievali, dicono, ben conservati tra cui quello di San Pellegrino.

Non abbiamo avuto difficoltà a trovare parcheggio a pagamento (1€/h) dentro le mura.

La prima impressione purtroppo è che questo centro storico è piuttosto mal tenuto. Per essere giustamente valorizzato richiederebbe una approfondita manutenzione.

Percorriamo una delle vie principali e arriviamo in una Piazza dove è esposta la “macchina di Santa Rosa”. Una struttura alta circa 30 metri che pesa oltre 5 tonnellate (!!!!) che il 3 settembre (ieri, peccato non averlo saputo) viene portata in processione a spalle da un nutrito gruppo di forzuti viterbesi.

Il cielo è grigio, ma non piove così possiamo girare per un po’ le viuzze del centro storico, ma non c’è nulla di particolarmente bello che attiri la nostra attenzione.

Carino invece il quartiere medievale di San Pellegrino. Questo è conservato meglio che il resto.

Nel frattempo è spuntato persino un po’ di sole. Pranziamo in un baruccio con consueta lunga attesa e poi reputando di essere fortunati con il meteo partiamo alla volta del lago di Bolsena per trascorrere un paio d’ore al sole sulla spiaggia. Strada facendo il cielo si rannuvola di nuovo. Quasi arrivati gocciola. Poi smette. Ci mettiamo in spiaggia al nuvolo invece che al sole. Gocciola e smette. Poi si mette a piovere. Torniamo in camera.

Si rasserena di nuovo. Questo ci permette di assistere ad un bellissimo tramonto che incendia la valle dei calanchi.

Per cena andiamo alla pizzeria Antico Callaro. Pizza particolare. Sottilissima e croccante. Forse per i puristi non è corretto chiamarla pizza, ma è buona.

Domenica 5 settembre 2021

Alle 9.30 partiamo alla volta di Agerola 630 m. slm), nel parco regionale dei Monti Lattari sulla penisola Sorrentina che sovrasta la costiera amalfitana.

Il traffico in autostrada è abbastanza scorrevole. Usciti a Castellammare di Stabia ci piantiamo in un bell’ingorgo. Con un po’ di pazienza ne usciamo e alle 13.30 siamo al B&B Costa Blu. Una piccola struttura nella frazione Bomerano ristrutturata di recente con molto buon gusto.

Dopo esserci sistemati facciamo un giro di ricognizione in paese per mangiare qualcosa. L’idea è di prenderci qualche succulenta sfogliatella, ma data l’ora sono già sparite tutte.

Proprio accanto al B&B c’è il ristorante Antichi Sapori dove prendiamo salumi e formaggi della zona. Un piatto enorme con prosciutto crudo, salame, coppa, provola e mozzarella fiordilatte letteralmente FANTASTICA costa 10 €.

Un po’ appesantiti da questo mega spuntino, andiamo a fare un sopralluogo all’imbocco del Sentiero degli Dei. Troviamo l’ufficio della Travelmar che propone dei trasporti dal fondo del Sentiero degli Dei ad Agerola. Prendiamo gli orari per pianificarci il giro di domani.

Pensavamo anche di scendere con l’auto ad Amalfi, ma il titolare del B&B ci ha caldamente sconsigliato di farlo, visto che è domenica e ad Amalfi c’è il mondo. Così ne approfittiamo per leggere un po’ di informazioni sul Sentiero degli Dei.

Tra l’altro meno male che non siamo andati ad Amalfi, perché il cielo è diventato nero ed è venuto giù uno slavazzo bestiale per quasi un’ora.

Cena al ristorante Antichi Sapori che abbiamo eletto come nostro ristorante di fiducia. Si mangia benissimo, sono gentili, prezzi contenuti.

Lunedì 6 settembre 2021

Sveglia sul presto in modo da partire prima che cominci a fare troppo caldo. Alle 8 siamo all’ufficio della Travelmar dove acquistiamo i biglietti per la barca che da Positano ci porterà ad Amalfi (15.30) e del bus da Amalfi ad Agerola (19.30). Il costo del servizio è 15€ a persona.

Alle 8.20 partiamo. All’inizio il sentiero ha un fondo lastricato su cui si cammina bene, ma ben presto cominciano saliscendi rocciosi con alcuni tratti anche ripidi con gradoni abbastanza alti. Ho visto qualcuno che usava delle buone scarpe da ginnastica, ma personalmente sono contento di aver utilizzato gli scarponcini da trekking con la suola di vibram.

Alle 10.50, gonfi di orgoglio per la nostra prestazione atletica, siamo al chiosco di Nocelle che vende ottime granite di limone e ne approfittiamo. Dopo il mazzo che ci siamo fatti ci meritiamo una sosta.

Da Nocelle per andare a Positano ci sono due opzioni. Scendere una scalinata di circa 1700 gradini o il bus.

Le ginocchia hanno detto bus.

Il biglietto si può acquistare o ad un minimarket lungo la strada o a bordo per 1.80€ (forse c’è un sovrapprezzo).

Per fare 7 km di stradina tortuosa ci sono voluti 40 min. L’abilità dell’autista a districarsi nel traffico caotico è sorprendente.

Siamo arrivati alla spiaggia con scarponcini da trekking, che non sono proprio le calzature più adatte. Il sole spacca le pietre. La spiaggia è molto affollata e piena di alghe (speravo di meglio), però l’acqua è pulita e ha una temperatura gradevole.

La mia personale opinione su Positano è che di giorno è molto meno suggestiva che di notte. Le case sono accatastate una sopra l’altra appoggiate al fianco della montagna.

Girando per le stradine in attesa della barca troviamo un forno che ha ancora delle sfogliatelle ricce e non resistiamo alla tentazione.

Saliamo a bordo della barca per Amalfi. Dal mare si nota quanto sia impervia la costa con montagne alte che scendono a strapiombo nel mare.

Arrivati ad Amalfi cominciamo ad accusare un po’ di stanchezza. La città è strapiena di gente e passeggiare nel centro storico in mezzo alla calca non è così piacevole. Il Duomo è aperto solo un paio d’ore al mattino e un paio d’ore nel tardo pomeriggio e siamo fortunati a trovarlo aperto.

Anticipiamo il rientro e alle 18 prendiamo il bus. Alle 19 siamo in camera sfatti dalla fatica

Ci premiano con una pizza ottima.

Martedì 7 settembre 2021

Oggi andiamo a Meta dove abbiamo appuntamento con Luigi (conosciuto in occasione del viaggio in Nepal). Ci rivediamo dopo un bel po’ di tempo. Ci eravamo salutati all’aeroporto di Istanbul a gennaio 2019 e finalmente riusciamo a rivederci.

Il giro di oggi è iniziato con la visita alla Basilica Pontificia di S. Maria Del Lauro, patrona della città e protettrice dei naviganti. Le pareti della chiesa sono ricoperte da una quantità incredibile di ex voto offerti dai marinai scampati a pericoli in mare.

Percorrendo la strada per arrivare a Sorrento ogni tanto Luigi ci fa fermare per ammirare la scoscesa costa (80-100 metri di strapiombo).

Giunti a Sorrento lasciamo l’auto in un nuovo parcheggio sotterraneo (2€/h) e iniziamo la visita della città con Luigi che ci fornisce un sacco di informazioni turistiche e storiche.

Visitiamo la Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo. Le decorazioni sono molto ricche. Il soffitto è decorato con un bell’affresco e lungo le pareti ci sono belle tavole in legno intagliato che rappresentano la via crucis.

Dopo una lunga passeggiata nel centro e una gradevole sosta per riposare i piedi, riprendiamo l’auto per andare allo spettacolare “Bagno della Regina Giovanna” a capo di Sorrento.

Arriviamo ad un parcheggio privato (anche qui 2€/h) dove non abbiamo difficoltà a trovare posto. Da qui parte una stradina pedonale abbastanza lunga in parte lastricata e in parte sterrata che porta ad una specie di piscina naturale di acqua di mare da cui si può andare in mare aperto attraverso un arco di roccia. L’accesso non è proprio facile. Ci sono roccette appuntite che è meglio affrontare con calzature da bagno (scarpette, sandali o altro).

Ce ne stiamo un po’ a mollo in questo piccolo paradiso e poi riprendiamo la strada (in salita!!) per il parcheggio.

Continuiamo il tour con sosta pranzo a Massa Lubrense dove assaggiamo ottimi ravioli alla caprese.

Facciamo ritorno a Meta a casa di Luigi dove ci fa assaggiare il limoncello che produce, i fichi del suo gigantesco albero (sia freschi sia secchi) e una buonissima uva tipica della zona raccolta dal pergolato sotto cui siamo seduti.

Rientriamo al B&B con un vassoio di fichi (la proverbiale ospitalità napoletana). Il parcheggio come sempre è un po’ pieno ma per fortuna un posto lo troviamo. C’è ancora molto turismo

Cena dal solito ristorante. Questa sera ho provato gli scialatielli con cozze e vongole che però non sono stati all’altezza della cucina dei pasti precedenti.

Mercoledì 8 settembre 2021

L’idea di oggi è di girare la costiera amalfitana fermandoci nei vari paesi. Con una buona dose di pazienza ci avventuriamo sulle tortuose stradine della penisola. La media oraria è sotto i 30 km/h. Ma il paesaggio è così bello che è persino meglio andare adagio.

Prima tappa prevista: Ravello. Il titolare del B&B ci aveva avvisati di un senso unico alternato con semaforo e consigliato di proseguire solo se la coda fosse stata contenuta. Ci è andata bene. Giusto 4 o 5 auto. Arrivati a Ravello il Park Duomo (3€/h) ha dei posti liberi.

Giro per il paese, visita della chiesa, stradine e vicoletti fino ad arrivare alla terrazza che si affaccia sul mare qualche centinaio di metri sotto.

Recuperata l’auto (se sfori anche solo di un minuto sono altri 3 €) ci dirigiamo verso Minori. Parking a pagamento completo e nessun posto libero (sempre a pagamento) lungo la strada. Ma ad agosto come fanno?

Vabbé dai! Andiamo a Maiori. Idem come sopra.

Dopo c’è Cetara. Un bel borgo di pescatori. Anche qui parcheggiare è una pia illusione.

Rimane Vietri sul mare. Arrivati ci rendiamo subito conto che in città non c’è un posto per lasciare l’auto. Scendiamo verso il mare e lì troviamo un parcheggio (1,50 €/h) per botta di fortuna (2 o 3 auto stavano andando via).

Andiamo alla spiaggia libera che è vergognosamente sporca. La gente è incivile, ma se ci fossero dei cassonetti per l’immondizia magari un po’ meglio sarebbe. Quello che inquieta è che ci sono vari stabilimenti balneari e vari cartelli di “divieto di balneazione”.

Torniamo nella parte alta di Vietri sperando di trovare parcheggio. Nemmeno per sogno. Ci mettiamo anche noi in coda come altri davanti al piccolo parcheggio nella piazza aspettando che qualcuno vada via. Per fortuna il ricambio è abbastanza veloce e nel giro di un quarto d’ora riusciamo ad entrare (2 €/h, se sgarri di un minuto sono altri 2 €).

Andiamo al Duomo (X sec.) ma è chiuso. Giriamo un po’ per il paese che pullula di botteghe di ceramiche. Belle, ma dopo un po’ sono ripetitive.

Per tornare ad Agerola prendiamo l’autostrada. Molto più lunga, ma molto più rapida.

Giovedì 9 settembre 2021

Oggi prendiamo la strada del ritorno a tappe. Il titolare del B&B, sempre in omaggio alla proverbiale ospitalità partenopea, ci chiede se vogliamo portarci qualcosa da mangiare per il viaggio. Avendo fatto una buona colazione lo ringraziamo declinando l’offerta. Si parte. Appena entrati in autostrada c’è un intasamento superato il quale si va poi spediti. Alle 12 siamo al B&B Lineablu di Formia.

E’ situato al primo piano in un condominio piuttosto brutto da fuori. Dentro invece è stato ristrutturato bene e arredato in modo funzionale. C’è un parcheggio riservato ai condomini e agli ospiti del B&B ma notoriamente la gente è in larga parte maleducata e se ne frega. Quindi non è così certo trovare posto. A noi capita uno che è appena andato via e quindi riusciamo a parcheggiare.

Dopo esserci sistemati in camera e preparati per un pomeriggio balneare andiamo verso il mare. Al fondo della via c’è la pescheria con cucina Bellablu che propone un Aperifish al costo di 10€ che consiste in un piattino di pesce (scelta tra crudo o cotto) buono e calice di prosecco. In quasi tutti i bistrò, bar, ecc. gli aperitivi non hanno una aggiunta di coperto, qui invece ti appioppano ben 2€. Per portare un piattino e un calice di vino e appoggiarlo su una tovaglietta di carta mi sembra un filino esagerato. Se fai pranzo o cena lo posso capire (anche se mi aspetterei almeno tovaglia e tovaglioli di stoffa), ma per un aperitivo no.

Pomeriggio in spiaggia libera. Noleggio 2 lettini e ombrellone 8€

Nonostante ci abbia indispettito pagare 2€ di coperto per un aperitivo, alla sera torniamo da Bellablu per cena perché il pesce è freschissimo e molto buono e soprattutto nei dintorni non ci sono molte alternative.

Passeggio sul lungomare dove non c’è nulla.

Venerdì 10 settembre 2021

Oggi ci rilassiamo. Colazione (così così) e poi in spiaggia. Giornata soleggiata e ventilata.

Nel pomeriggio andiamo a Gaeta. Il centro storico è un po’ trasandato. Dovrebbero fare una bella manutenzione degli edifici.

Abbiamo assaggiato la tiella (una specie di quiche). Non so se fosse fatta bene o meno. Non l’ho apprezzata. Pasta troppo spessa.

Sabato 11 settembre 2021

Si parte in direzione nord con meta Scarlino, tra Castiglione della Pescaia e Follonica.

Durante il viaggio si riesce a prenotare l’accesso alla spiaggia di Cala Violina (1€ a persona) che ha un numero di bagnanti contingentato a 700. Bisogna anche prenotare il parcheggio (10€ fisso) che ha una capienza massima di 150 auto. Il sito web funziona malissimo e sono necessari vari tentativi per arrivare a buon fine. Finalmente ce la facciamo.

Nel primo pomeriggio siamo a destinazione. Abbiamo preso una camera all’Agriturismo Cerro Sughero.

Il primo impatto è positivo. Prato ben tenuto con piscina abbastanza grande.

Poi abbiamo visto la camera. Arredamento moooolto modesto. Il letto matrimoniale è sul soppalco ed è molto scomodo da raggiungere. La scala è troppo ripida e circa a metà c’è lo split del climatizzatore che ostacola la salita. Perché non lo abbiano messo sulla parete di fronte è un mistero. Oltretutto posizionato in quel modo rinfresca solo la parte bassa e il soppalco rimane molto caldo.

Altra perla: da sopra non si può spegnere la luce sotto. Per cui si deve salire al buio. Mettere almeno una luce notturna a led migliorerebbe. E non costa nemmeno poco.

Almeno il wifi funziona abbastanza bene.

La giornata è soleggiata e ventilata così rimaniamo a prendere il sole nel prato con breve nuotata nella piscina (l’acqua e abbastanza fredda).

Alla sera ceniamo da “Il ristoro da Lisa” nelle vicinanze. Poi giro serale a Castiglione della Pescaia dove c’è una quantità esagerata di auto e di gente. Troviamo un buco dove parcheggiare (si paga fino a notte fonda 2€/h) e andiamo verso il centro storico. Molto bello ma la salita per arrivare in cima è ripidissima. Così ci accontentiamo di salire un pezzo.

Domenica 12 settembre 2021

La colazione non è male. I prodotti sono di qualità. E’ curioso che essendo disponibile anche del prosciutto crudo non diano una forchetta. Ci sono solo coltello e cucchiaino. Non credo dia lavoro più di tanto aggiungere una forchetta.

Il parcheggio di Cala Violina è ad un paio di km. Lasciata l’auto c’è una strada sterrata a saliscendi lunga un altro paio di km (consigliato andare con scarpe da ginnastica) e finalmente siamo in una spiaggia magnifica con mare limpido. Non ci sono attrezzature di nessun tipo, né docce. C’è un camioncino un po’ prima della spiaggia che vende panini e bibite (con modesto ricarico rispetto ad un bar normale).

Essendo arrivati presto prendiamo posto fronte mare.

Quando il sole è allo zenit e fa un caldo tremendo ce ne andiamo all’ombra nel boschetto dove ci sono parecchi tavoli da picnic.

Si torna in spiaggia quando la temperatura è un po’ più mite.

Rientrati in camera riscontriamo che non passano a rassettare la camera (e nemmeno mettono a disposizione prodotti di pulizia per fare da soli). Non abbiamo scelto bene.

Questa sera andiamo a cena da Bubula. Tagliere salumi e formaggi un po’ deludente, primi della tradizione maremmana buoni. Un po’ caro.

Dopo cena facciamo un giro a Follonica. Una città poco attraente con condomini alti e bruttini. La spiaggia invece è bella. Grande e sabbiosa.

Lunedì 13 settembre 2021

Dopo colazione si parte verso nord. Non rimpiangiamo di lasciare questa camera che è risultata la peggiore del viaggio.

C’è un bel sole, 29°, arietta. Così invece di fiondarci a casa ci fermiamo per un ultimo bagno a Forte dei Marmi. Bello, ma Lido di Camaiore mi è piaciuto di più.

Tra un cantiere e l’altro sulla A10 e sulla A21 alle 17 siamo a casa.



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