Da Sofia a Varna, passando nel cuore bulgaro

Perchè Bulgaria Ci presentiamo al classico appuntamento di agosto con una perdita importante, David logorato da campagne elettorali e carente dal punto di vista economico, ma con un nuovo acquisto, Simone. La missione di questa estate prevede Sofia, la capitale della Bulgaria come nostro obiettivo, ovviamente con una puntatina sul Mar Nero e...
Scritto da: Mariachi76
da sofia a varna, passando nel cuore bulgaro
Partenza il: 10/08/2007
Ritorno il: 16/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 500 €
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Perchè Bulgaria Ci presentiamo al classico appuntamento di agosto con una perdita importante, David logorato da campagne elettorali e carente dal punto di vista economico, ma con un nuovo acquisto, Simone.

La missione di questa estate prevede Sofia, la capitale della Bulgaria come nostro obiettivo, ovviamente con una puntatina sul Mar Nero e precisamente a Varna.

La Bulgaria ci sembrava un posto abbastanza misterioso, difficilmente si sente parlare di questo Paese.

Se ci pensiamo un po’…Al massimo ci vengono in mente Aldo, Giovanni & Giacomo, Hristo Stoichov, Elio e il Pippero, Ali Agca e i servizi segreti russi.

Per il resto, tutto è avvolto da un interessante velo misterioso che ci ha indotto a organizzare il viaggetto estivo in questo paese. L’arrivo a Sofia e le prime impressioni La partenza, in data 10 agosto, è prevista dall’aeroporto di Ciampino con la Wizz Air.

All’aeroporto Bat fa presagire (vedi i prossimi racconti intitolati “The Terminal” ) la sua particolare relazione con gli scali internazionali.

Viene immediatamente bloccato al metal detector ed è costretto a farsi sequestrare l’intero kit bagno completo di tutto che aveva sbadatamente infilato nel suo bagaglio a mano.

Arriviamo a Sofia, e allo scalo, completamente nuovo, ci attende una donna tipicamente bulgara con la scritta Why Not che ci condurrà al suo appartamento. Si chiama Dora.

Saliti sulla sua macchinina con vetri oscurati abbiamo immediatamente la possibilità di testare il traffico terribile della capitale bulgara…E meno male che ci doveva essere l’esodo di agosto dalle città! Arriviamo nei pressi dell’appartamento. Prima impressione : Sofia è la città dell’Est più “scarcata” che abbiamo mai visto ma ciò non ci deprime anzi…Basta con modernità e globalizzazione! Avevamo detto di tornare al vecchio e caro Est diroccato dunque tutto ok! Anzi i marciapiedi con qualche buca qua e là, gli edifici in evidente degrado, segnali e indicazioni in cirillico…Tutto ciò ha un fascino particolare che vi consigliamo di provare.

Saliamo nel nostro apt, che si trova al sesto piano, con un ascensore simil montacarichi, poco raccomandabile, ma una volta entrati all’interno ci meravigliamo per la modernità e la pulizia delle stanze, la Tv via Cavo e le poltrone confortevoli.

Daniele, svolge le normali pratiche di rito con la signora Dora mentre Bat tenta un nuovo record condominiale di zapping anche a Sofia fino a soffermarsi su una improbabile telenovela bulgara che mostrava una famiglia intenta a battezzare il proprio figlio con il rito ortodosso.

E qui scoppia la risata grassa di Bat che viene alimentata quando il suo telecomando si imbatte su un gruppo musicale folcloristico bulgaro che suona tra le montagne balcaniche.

Ovviamente il tutto al cospetto della povera Dora che si domanda “What’ so funny?” in difesa delle sue tradizioni bulgare-ortodosse.

Congediamo la donna e ci sistemiamo per bene non prima però di essersi procurati un bel boccione da 1 litro e mezzo di birra Kamenica.

Usciamo in città e notiamo come il nostro apt sia in ottima posizione, molto centrale e a due passi dalle vie commerciali della città, in particolare dalla Vitosha, il viale principale.

Notiamo subito i saldi nei negozi e in generale prezzi molto convenienti.

La prima sera Ritorniamo a casa abbastanza carichi, e dopo operazioni di lavaggio alla Preston usciamo per dirigerci presso il Planet Club, locale di lusso della Sofia bene, localizzato dietro la Cattedrale.

All’esterno macchine di grandi cilindrate acquistate con proventi di stampo mafioso, all’interno il locale è molto accogliente.

Ci sediamo comunque nei tavoli all’aperto e una volta avuto il menu ci accorgiamo che sebbene fossimo nel locale più prestigioso della città e forse della Bulgaria, i prezzi sono davvero abbordabili.

Ordiniamo quindi tre bocce di vino bianco, misto di affettati, formaggi, tramezzini e altri stuzzichini, il tutto per la modica cifra di 12 euro a cranio.

Intorno alla mezzanotte, il locale si riempie di personaggi : mafiosoni accompagnati da modelle, giovani nuovi imprenditori che ostentano i propri vestiti griffati e qualche isolato turista.

Anche il bagno è di lusso e appena all’uscita ci si imbatte in una boutique. Ovviamente non può mancare la foto di Valeri Bojnov, l’idolo locale.

Dopo aver raccolto qualche info sui locali migliori della città comincia la vera nightlife. Grazie al basso costo dei taxi e al nostro ardore ci giriamo 3 o 4 discoteche.

Passiamo dal grande Sin City che però era quasi vuoto, al Chervillo con clienti più giovanili per poi finire all’Alcohol, disco pub frequentato soprattutto da giovani locali.

Il girovagare è accompagnato da frequenti drinks… ma quest’anno è certamente il vodka martini ovviamente “agitato ma non mescolato” che va per la maggiore. Daniele segnala un bel 1,83 di grado alcolico all’uscita dell’Alchool (il nome è tutto dire), Simone è quasi in coma cardiocircolatorio mentre Manuel prende le sembianze dell’hooligans e viene richiamato da una pattuglia di polizia.

Torniamo in appartamento stanchi morti. Secondo giorno a Sofia Il giorno dopo la sveglia è tutto sommato decente. Daniele si alza per primo perché il giorno precedente aveva avuto problemi con il bancomat (a proposito la Bulgaria è a rischio clonazione…Quindi attenzione) e intendeva risolvere subito il problema.

Gli altri si svegliano con lentezza.

A pranzo andiamo al Lavazza, ristorante italiano sulla Vitosha. Tuttavia a parte il locale e l’avvenenza delle cameriere siamo ben lontani dalla nostra cucina italica.

All’uscita ci facciamo una bella passeggiata sul viale con Manuel assalito da solito incontrollabile impulso di acquisti. Le coq sportif sono sue!! Daniele invece si allontana per incontrare un personaggio italiano conosciuto on line per parlare di affari commerciali in terra bulgara.

Ci si trova nuovamente a casa pronti ad uscire.

Stavolta optiamo per un ristorante tipico “Pri Yafata” e la scelta non si rivelerà sbagliata.

Andiamo..Il locale è davvero carino, arredato con oggetti della tradizione locale, tappeti e attrezzi agricoli ovunque, camerieri con costumi folkoristici. Ci sediamo ed ordiniamo una ricca grigliata di carni locale (prevalentemente maiale, agnello e pollo) accompagnata da buon vino rosso locale (Bulgaria più nota per i bianchi ma anche i rossi non sono male).

Poi ci si avvicina un piccolo gruppo musicale tradizionale che appena scoperte le nostre origini ci intona nientepopodemenoche “una lacrima sul viso ” di Bobby Solo.

Noi commossi li ricambiamo con una mancia sostanziosa.

Usciamo dal locale, non prima di aver degustato la famosa grappa bulgaria, Rakia, e soddisfatti e ci avventuriamo per una nuova serata di stravizi.

Un tassista con cui diventeremo poi amici, ci porta al Kamasutra…Locale abbastanza anomalo…

In viaggio per Varna La mattina dopo…Toc toc…”it’s Dora”. Daniele corre ad aprire e la nostra amica bulgara ci comunica che ci sono problemi con la polizia.

Immediatamente pensiamo a qualche estorsione tipica dei paesi dell’Est ma poi veniamo a sapere che si trattava solo di lamentele dei nostri coinqulini che durante la notte erano stati molestati dai nostri schiamazzi..

Corriamo in aeroporto per prendere possesso della nostra Opel Astra…Ops..All’ufficio dell’Avis una gentile e carina ragazza ci dice che purtroppo la macchina non è disponibile e che ci saremmo dovuti accontentare allo stesso presso di una Mazda 6 wagon.

Fatti i controlli di sorta sulla macchina, grazie all’esperienza di Simone, si parte alla volta di Varna.

Il viaggio è molto lungo ma ci permette di constatare come la campagna bulgara sia ancora ridotta in uno stato di totale degrado.

Carretti trainati da asini che rischiano di essere investiti per la strada, bancarelle che vendono cose vane ed inutili e poi le periferie stile sovietico delle città.

Tra gli aneddoti da ricordare ci sono le soste di viaggiatori bulgari che parcheggiano ai bordi della strada aprendo tutti il cofano.

Bisogna stare attenti agli autovelox, che in effetti, essendo domenica, sono frequenti ma appena possibile Manuel si lascia andare mettendo tutto il suo peso sull’acceleratore raggiungendo i 220 km orari.

Segnali positivi che abbiamo ricavato da questo viaggio sono i rifacimenti delle strade che procedono senza sosta grazie anche ai finanziamenti UE.

Dopo 5 ore arriviamo finalmente a Varna e ci accorgiamo che la città è molto vivace. Ovviamente non manca anche qui un po’ di degrado ma c’è molto movimento e tanta gente in giro.

Il nostro appartamento si trova lungo la strada che porta a Golden Sands, ma non sappiamo perfettamente a che altezza.

Ci fermiamo in un residence, che aveva tutta l’aria di essere al posto giusto. Ci fermiamo e Daniele accompagnato da Bat entra nella hall per informarsi.

Il posto era davvero lussuoso, si trattava di un centro benessere molto raffinato e Bat stimolato dall’atmosfera così fine, si allunga sul bancone della reception, sbadigliando in faccia a una carinissima receptionist imbarazzata.

Dopo questo gesto molto elegante veniamo a sapere che il posto che avevamo prenotato non era quello.

Telefoniamo quindi al nostro contatto di Varna che accorre subito in nostro aiuto. Arriviamo al residence, paghiamo il saldo e ci sistemiamo in appartamento.

Anche questa volta la scelta è stata azzeccata! Apt davvero di ottimo livello, molto grande anche troppo ma ciò non ci esime dal fare il solito spostamento di letti per evitare di essere travolti dai molesti rumori notturni di Manuel.

Il residence ha anche una bella piscina ma purtroppo zeppa di cloro..Bastava un tuffo per cancellare l’abbronzatura e trasformarsi in bielorusso! Consuma-crepa a Golden Sands Una volta sistemati in apt, ci prepariamo per affrontare la prima serata folle sulla costa del Mare Nero.

Chiuso il ristorante di pesce più noto della Bulgaria, Capitan Cook, sito in Varna, decidiamo di prendere un taxi e di farci consigliare dal taxi driver un buon ristorante a Golden Sands. Scelta quanto mai avventata! Veniamo portati in un posto squallido il cui titolare era probabilmente un parente stretto del tassista.

Manuel e Daniele si prodigano in un enorme sforzo psicologico pur di mangiare qualcosa…Simone molla subito e si lascia andare ad imprecazioni violente accentuate quando un gatto sale indisturbato su un tavolo vicino per fare una succulenta scarpetta.

Lasciata alle spalle questa terribile esperienza ci facciamo portare al centro di Golden Sands..Una las Vegas in piccolo, una ricostruzione molto artificiosa di una città dei balocchi, clubs, bar, casino, night club tutti in schiera..

Insomma è il solito posto che noi definiamo consuma&crepa che piace tanto ai turisti nordici.

Niente cultura, niente storia, niente locali alternativi, localetti nascosti; un ambiente un pò finto e artificioso.

Comunque non ci facciamo problemi e dopo una veloce perlustrazione diamo inizio alle nostre soste ai box per benzinarci.

Dopo una bella Guiness ad un iris pub ci addentriamo al Malibu.

E’ una discoteca che si trova sulla spiaggia con una parte super affollata e una esterna con un bar molto gradevole. E’ frequentata soprattutto da scandinav, di bulgari nemmeno l’ombra, mentre affiora ogni qualche piccola presenza dell’Est europeo (polonia, russia, ucraina). Buona la partecipazioni dei pizzettari, riconoscibili dal modo con cui camminano in modo spaesato.

In generale età media molto bassa…Immaginatevi una schiera di svedesine mocciosette, che ti prendono a spinte mentre suonano i Green Day! Usciamo e insieme a due nuove amiche finlandesi, una delle quali si rende protagonista di un fragroroso rotto sul collo di Daniele, ci dirigiamo al Pr Club che è una discoteca di tutt’altro genere. Molto dispersiva e musica techno.

Il locale non è niente male ma è domenica sera e probabilmente si tratta del giorno meno movimentato.

Abdichiamo senza salutare le cafonissime finlandesi, probabilemente impegnate in qualche gara di rutto o di sputo a distanza.

Colazione al Mac Donald in cui Bat fa la voce grossa e poi torniamo a casa.

Il giorno successivo, la sveglia è quanto mai lenta e dopo una colazione italica al centro commerciale Piccadilly e un bagno nella nostra iperclorica piscina torniamo a Golden Sands per fare un bagno nello sporchissimo Mar Nero.

Le spiagge a dire il vero sono abbastanza attrezzate, massaggi, moto d’acqua, disco beach, lettini a prezzo molto conveniente, e servizio drinking agi ombrelloni.

Il mare viene così definito da Manuel “Ecco perchè si chiama Mar nero..Non riesco a vedermi neache le mani”. Insomma non siamo alle Maldive però tutto sommato niente da invidiare a Montalto di Castro.

Daniele e Manuel arrivano al momento della scelta: 1) massaggio rilassante realizzato da ragazze accattivanti o 2) una bella birrozza al bar immersi nella musica house e nela massa scandinava.

Optano per la seconda, e dopo circa mezzora, la birrozza si triplica e viene accompagnata da una vodka con ghiaccio.

Sono le 17 e i ragazzi, ai quali si è aggiunto anche Bat, sono “stontoliti”.

E’ bello ammirare le diverse strategie di rimorchio attuate dai nordici e dagli italici. I primi dotati di fisici statuari pensano ad ubriacarsi e poi “se ci scappa” abbordano qualche preda.

Gli italici hanno come unico e centrale obiettivo il rimorchio, non frega un c***o della musica house, del divertimento tra amici ecc. E per fare questo sono disposti a tutto sino a rendersi ridicoli. Abbiamo visto un connazionale che faceva giochi di prestigio con delle biglie per accattivarsi un paio di imbarazzate donzellette.

Torniamo a casa ci rilassiamo e decidiamo di dedicare la serata a Varna..Dove potremo vivere un pò di Bulgaria vera. Per maggiori dettagli e foto e video…

www.Whynotviaggi.Eu



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