Da San Sebastian a Braga in Portogallo e ritorno
Venerdì 07 Settembre 2007 – 2° giorno Appena svegli prima bellissima sorpresa: tempo fantastico! Colazione in albergo (a buffet, da lupi!) e subito a San Sebastian, videocamera e macchina fotografica alla mano: non ci siamo persi neppure un’immagine di quel posto fantastico! Dopo una bella passeggiata alla luce del sole sul lungoceano, meravigliandoci per la velocità della marea oceanica, siamo andati a visitare l’Aquarium, in Plaza Carlos Blasco de Imaz s/n (www.Aquariumss.Com): il biglietto costa 10,00 Euro a testa, ed anche se l’acquario non è gigantesco è molto ben fatto, con i tunnel sommersi e tante specie di pesci, squali e tartarughe compresi, in più c’è una specie di incubatrice dove vedere i piccoli che vengono al mondo. Insomma, secondo me merita la spesa. Dopo la visita ai pesci ed un giro sul trenino Txu-Txu che ti porta per tutta la città, a pranzo siamo andati nel centro storico, in un piccolo ristorantino, chiamato “Kozka”, con un menù del dia di soli 12,00 Euro a testa (ma al pomeriggio questi menù speciali in Spagna si trovano praticamente ovunque!). Dopo la scorpacciata abbiamo preso la funicolare che porta al Belvedere sul Monte Igeldo, affacciato sulla Baia di San Sebastian, sulle sue spiagge e la Isla de Santa Clara, proprio al centro della baia: la Bahia de la Concha (questo il suo nome) è circondata da una mezzaluna formata dal Monte Igeldo a sinistra, le lunghe spiagge al centro ed il monte Urgull sulla destra, con il monumento del Sagrado Corazon, sulla sommità, a protezione della città (presente il Cristo di Rio de Janeiro? Uguale, ma più piccolo). Questo monte separa questa baia dall’altra spiaggia della città, la Playa de la Zurriola, affacciata sull’Oceano aperto e frequentata dai surfisti. Dopo questa pienissima giornata, culminata con un giro in centro per lo shopping-souvenir per gli amici, siamo rientrati all’albergo ed abbiamo cenato lì: non si mangia male all’Ibis ed abbiamo speso circa 40,00 euro in due. Quindi a letto, distrutti e soddisfatti.
Resoconto giornata: Tot. Spese extra: Euro 185,70 Euro.
Sabato 08 Settembre 2007 – 3° giorno Appena alzati abbiamo preso le valigie (o meglio,i nostri armadi ambulanti, visto che in un viaggio a tappe così numerose è assolutamente sconsigliato svuotarle!) e siamo partiti alla volta di Bilbao, percorrendo la strada panoramica al posto dell’autopista, scoprendo così che le strade del nord della Spagna sono percorribilissime ed organizzatissime: nelle zone “montane” vi sono tre corsie, due per i mezzi in salita, così che i tir non blocchino il traffico, ed una per quelli in discesa. Durante il viaggio abbiamo visitato Getaria (delusione, un villaggio senza niente di che), Elantxobe (piccolissimo borgo di pescatori ma molto carino, merita una piccola sosta per un caffè e qualche foto) e Guernica (Gernika in basco): la città è veramente carina, anche se dopo il tristemente famoso bombardamento a tappeto del 26 aprile 1937 è stata completamente ricostruita. A Guernica abbiamo visitato il Museo de la Paz, Foru Plaza,1 (www.Museodelapaz.Org): solo 4,00 Euro a persona l’ingresso, ed è veramente toccante, specialmente la stanza semi-oscura in cui ti “rinchiudono”,che è la ricostruzione di un piccolo salotto, e dove, in castillano, la voce di un’anziana donna ti racconta la sua vita ed il giorno bombardamento, aiutata da luci e suoni da una finestra. Incredibile, è fatto così bene che sembra di essere lì, veramente bello, va visto. In un corridoio successivo, con macerie sotto il pavimento a vetro, foto e testi narrano quel giorno, e la copia del quadro di Picasso “Gernika” troneggia sulle scale (e finalmente ho scoperto cosa voleva rappresentare il pittore: il bombardamento!). Inoltre siamo stati fortunati, perchè il Museo ospita anche mostre itineranti, e quel giorno abbiamo trovato la mostra su Nagasaki ed Hiroshima, ed ho scoperto cose che a scuola non mi hanno mai detto sull’esplosione e gli effetti devastanti dell’atomica. Dopo questa costruttiva ed emozionante visita ed il giro foto nel centro città (dove abbiamo trovato un matrimonio con costumi e canti tipici baschi) siamo ripartiti e ci siamo fermati a mangiare in un ristorante lungo la strada: se andate nei Paesi Baschi DOVETE andarci, per forza! Il ristorante è l'”Asador Cannon”, Alto de Sollube Gane (tel. +34 946 883 769), si trova sulle alture sopra la città di Bermeo: si mangia da Dio, ha un giardino con un belvedere mozzafiato sulla città e l’oceano, si mangia benissimo, ha un immenso camino dove tutto il giorno (noi abbiamo pranzato alle 16!) cuociono carne tenerissima alla griglia, ed abbiamo speso solo 45,00 Euro in due (antipasti, primi, secondi, dolce e vino)! Alle 18 arrivo a Bilbao, dove abbiamo preso una stanza all’hotel “Etap”, che è fuori città, vicino alla zona industriale, a circa un quarto d’ora di macchina, ma la stanza viene soltanto 40,00 Euro a notte. Appena posati i bagagli siamo andati a fare un giro per la città: sul momento siamo rimasti delusi, soprattutto perchè siamo arrivati all’orario sbagliato (abbiamo scoperto più tardi), visto che lì i negozi al sabato chiudono alle 15 per riaprire al mattino dopo e i cittadini fino alle 23 non mettono il naso fuori di casa…Ma dopo quell’ora è il caos nel centro storico, ragazzi e musica ovunque, anche nei ristoranti! A cena abbiamo mangiato solo due tapas al volo in giro, perchè eravamo ancora strapieni dal pranzo luculliano di Bermeo! E siamo andati a letto tardi, incuriositi dalla movida della città. Resoconto giornata: Tot. Spesa Diesel: Euro 20,00. Tot. Spese extra: Euro 146,15.
Domenica 09 Settembre 2007 – 4° giorno Dopo la colazione in albergo (in Spagna conviene sempre visto che costa quanto quella nei bar ma solitamente è a buffet, quindi mangi quanto vuoi!) siamo andati in città per visitare il Guggenheim Museo, Abandoibarra Et. 2 (www.Guggenheim-bilbao.Es). Abbiamo parcheggiato in strada (era domenica e quindi non si pagava!) e siamo arrivati al museo a piedi passando dal lungofiume, bellissimo e modernissimo, con i suoi ponti particolari, ed abbiamo fatto bene, perché arrivati vicini al Guggenheim siamo rimasti abbagliati dalla sua grandezza, dalla sua struttura particolare…E dalla luce del sole che ci rifletteva sopra e ci ha accecati! Siamo entrati nel museo (Euro 25,00 in due più l’audio-guida nella lingua preferita) e siamo rimasti molto soddisfatti: l’esposizione al piano terra è fissa ed è molto interessante, mentre quelle sugli altri due piani sono itineranti (a me non è che siano interessate un granché, ma al mio ragazzo si, quindi credo che sia soggettiva la cosa). Usciti dal museo siamo andati a fare le foto di rito alla scultura della famosa “Arana embarazada” (la ragna incinta) sul retro della struttura, dopodichè abbiamo preso una birra ed una sangria al bar esterno del museo: non fatelo, vi spellano, lo immaginavamo già ma abbiamo voluto rischiare. Dopo questa scorpacciata di cultura abbiamo preso il tram che collega il lungofiume al Casco Viejo (una specie di trenino verde su rotaie, economico, comodo e veloce) e siamo andati a pranzare a tapas (una salasso, 20 euro quattro piccoli panini e due birre piccole, datemi retta, andate ai ristoranti, costano meno e mangiate di più!), poi siamo tornati nella zona del Museo: abbiamo fatto un giro esterno del Palacio de Congresos y de la Musica, dopodichè abbiamo visitato il Parque de Dona Casilda Iturrizar, proprio davanti al Palacio, ed arrivati alla fine dei giardini abbiamo avuto la fortuna di imbatterci nella festa della Casa des Asturias de Bilbao, dove ci siamo “imbucati”, abbiamo bevuto sidro ed assistito alla gara dei “versatori di sidro”: troppo bravi! Dopo un passo in albergo per un meritato riposino ed una doccia d’obbligo, visto il caldo che faceva nonostante fosse settembre, siamo poi tornati in città per la cena, e siamo entrati a mangiare in un pub che faceva cucina tedesca: si, lo so, è un po’ assurdo, ma quella sera ci andavano salsicce e crauti, e abbiamo mangiato bene! Resoconto giornata: Tot. Spese extra: Euro 110,95.
Lunedì 10 Settembre 2007 – 5° giorno Dopo avere lasciato l’albergo, siamo andati a Bilbao per visitare il Mercado de La Ribeira, presentato dalle guide come il Mercato coperto tra i più grandi d’Europa: delusione gigantesca. E’ utilizzato solo il piano terra ed è un mercato normalissimo, il piano superiore è dismesso…E noi che credevamo di trovare un mercato come quello della Rambla a Barcellona. Dopo il giro in metropolitana ed il giro souvenir (niente boina basca, troppo cara, sono scemi dove si pettinano!) nei negozi del Casco Viejo, dove abbiamo trovato delle t-shirt bellissime a prezzi bassissimi ed un negozio con vestiti per neonati “rock” (comprato body degli AC/DC per un bambino di sei mesi, fantastica!), siamo saliti in macchina ed abbiamo ripreso il nostro viaggio alla volta di Santillana del Mar. Prima fermata per il pranzo a Castro Urdiales, molto carino: abbiamo pranzato sul mare, allo “Serman”, dove fanno gli hamburger sul momento, veramente buoni. Seconda sosta a Santander, ma siamo ripartiti subito: deludente. Arrivati a Santillana siamo rimasti piacevolmente colpiti: è una cittadina dichiarata Complesso storico-artistico medievale, che è stata mantenuta allo stato originario. Abbiamo trovato una stanza alla bellissima Posada “Araceli”, c/ La Robleda 20 (www.Posadaaraceli.Com), tutta in legno e molto tranquilla, a 40,00 Euro a notte più colazione. Dopo aver preso possesso della stanza, siamo andati in giro per la cittadina: bellissima, talmente bella che sembra finta. Sul posto abbiamo appurato che il modo di dire degli abitanti della città è vero: dicono infatti che “Santillana es la ciudad de las tres mentiras: no es santa, no es llana y no està sul mar” (Santillana è la città delle tre bugie: non è santa, non è piana e non è sul mare)! Abbiamo mangiato in un ristorante con la corte esterna, “El Porque”. Poi a dormire, sfiniti. Resoconto giornata: Tot. Spesa Diesel: Euro 20,00. Tot. Spese extra: Euro 196,19.
Martedì 11 Settembre 2007 – 6° giorno Colazione alla Posada e, dopo aver ricaricato la macchina, siamo andati a visitare Santillana con la luce del sole: meno romantica rispetto alla notte ma più caratteristica. Abbiamo visitato il Museo dell’Inquisizione, esposizione fissa della città. Consiglio di andare a visitarlo solo se non ne avete mai visto uno, altrimenti lasciate perdere: dopo aver visitato quello di Ronda due anni fa, questo è risultato molto piccolo e deludente, e troppo caro per quello che offre (Euro 7,00 a testa!). Dopo l’ormai di rito giro-souvenir siamo partiti in direzione Gijon. Durante il viaggio (sempre utilizzando le strade panoramiche) abbiamo visitato velocemente Llanes, Ribadesella e Llastres: l’unico dei tre che effettivamente merita la piccola deviazione per essere visitato è Llastres, che ha un centro storico carino, gli altri sono due piccoli paesetti di pescatori senza niente di che. Pranzo in un bar lungo la strada, per la precisione a “El Salon” a Caravia Baja: menù del dia 13,00 euro a testa, mangiato bene e…Troppo! Verso le due siamo arrivati a Gijon, spuntando non dalla zona ovest, industriale, ma dalla zona est, quella universitaria, e siamo rimasti piacevolmente colpiti: la città in sé ricorda molto la nostra Trieste, soprattutto nella zona del lungomare, ma a mio parere è un po’ più triste, anche perché nel Casco Viejo stanno facendo molti lavori di ristrutturazione, quindi per adesso non è il massimo. Inoltre siamo arrivati nell’ora della siesta, quindi era anche poco animata…Ma la nostra solita fortuna ci ha fatto incappare nella mostra di foto itinerante del National Geographic. Bellissima e toccante! Nonostante fosse una meta di due giorni del nostro viaggio, abbiamo deciso di ripartire, visto che la città in sé non sembra offrire molto in quanto turismo e cultura. Alle 18 circa siamo quindi partiti in direzione del Faro di Cabo Penas, ed a Banagues, dato che era ormai tardi per visitare il faro, ci siamo fermati a prendere una stanza all’”Hotel Brisamar”, La Ribera s/n (www.Brisamarhotel.Com) , a soli 5 km. Dal faro: un po’ caro, in realtà, rispetto alla media, visto che, con la colazione, ci è costato 60,00 Euro, però le stanze erano belle e accoglienti ed il personale molto gentile e disponibile. Vicino all’hotel c’è un ristorante “La Ponderosa”, dove abbiamo mangiato benissimo per soli 35,00 euro in due, e dove dopo siamo rimasti al bar a chiacchierare con alcune persone del posto: è un ristorante di paese, che è pieno solo in luglio ed agosto, e negli altri periodi è facile trovare poche persone e familiarizzare con loro. Alla fine siamo rimasti a chiacchierare con gli asturiani fino alle 3 di notte! Che bella la Spagna! Resoconto giornata: Tot. Spesa Diesel: Euro 20,00. Tot. Spese extra: Euro 142,15 Mercoledì 12 Settembre 2007 – 7° giorno Nuovo giorno, nuova corsa! Dopo la colazione in albergo siamo andati a visitare il Faro di Cabo Penas: molto bello, con una vista mozzafiato, tanti gatti nella zona “giardino” ed un piccolo museo sui fari, i naufragi causati dall’imprevedibilità dell’oceano e la fauna marina del posto (l’ingresso viene solo 1 Euro, quindi ne vale la pena, anche se piccolo). Finita la visita al faro siamo ripartiti in direzione La Coruna, e ad Aviles siamo andati in un supermercato a fare la spesa per il pranzo, visto che avevamo deciso di pranzare per strada con i panini, per non perdere troppo tempo e goderci la splendida giornata: lasciate perdere, alla fine si spende tanto quanto mangiare al ristorante! Dopo la spesa abbiamo tirato dritto fino a Luarca: carino, ma alle 14, ora in cui siamo arrivati, era tutto chiuso, anche se abbiamo trovato il mercatino (solita fortuna, hi hi!). Ci siamo fermati a mangiare vicino a Navia: lungo la statale abbiamo notato un cartello che indicava una playa, e dopo esserci inoltrati per circa un km. Attraverso una specie di bosco, siamo sbucati in uno spiazzo attrezzato con tavolini davanti all’oceano: magnifico, un po’ ventoso ma magnifico! Dopo il lauto pic-nic ed una visita veloce a Ribadeo (carino), siamo andati a visitare il Faro de Estaca de Bares, il punto più settentrionale (e direi ventoso, visto che avevo problemi a sentire quello che mi diceva A.!) della Spagna, con un panorama spettacolare. Dopo questa visita abbiamo deciso di eliminare le altre mini tappe del viaggio (troppo tardi e troppo stanchi) e siamo andati direttamente a La Coruna dove, dopo essere passati dall’Ufficio Informazioni turistiche, abbiamo trovato un bellissimo albergo l’”Hotel Almirante”, Paseo de Ronda 54 (www.Hotel-almirante.Com) dove la stanza piccola (che era due volte il salone di casa mia!) costava 39,00 Euro a notte, si affacciava sull’oceano ed eravamo quasi in centro! Mancava la colazione, ma la stanza era troppo bella: presa al volo! Verso le 22, ora canonica della cena in Spagna, siamo andati in centro, dove abbiamo trovato tantissimi ristorantino con prezzi abbordabilissimi e tanto pesce: ovviamente il più gettonato e presente è il “puelpo a la gallega”, piatto tipico della Galizia. Ultima tappa in una creperia, dove ho preso una crepe dolce con crema di castagne e sidro, quindi a dormire.
Resoconto giornata: Tot. Spesa Diesel: Euro 30,00. Tot. Spese extra: Euro 192,72.
Giovedì 13 Settembre 2007 – 8° giorno Appena svegli abbiamo lasciato la camera, un po’ controvoglia visto che saremmo rimasti volentieri a La Coruna un giorno di più, ma il viaggio era ancora lungo e abbiamo caricato la macchina. Siamo quindi andati a visitare il faro della città, la Torre di Ercole, dichiarata Patrimonio dell’Umanità: mentre andavamo là abbiamo costeggiato il lungomare della città, pedonale e ciclabile, che misura più di 15 km. E circonda quasi completamente La Coruna, che è costruita su una piccola penisola. La Torre di Ercole è molto semplice, ma per 4,00 Euro si può salire fino alla sua sommità e godere dello spettacolare panorama. Dopo un giro nella Ciudad Vieja (carina ma un po’ desolante, molto meglio la parte nuova) siamo partiti alla volta di Cabo Finisterre: molti credono erroneamente che sia il punto più occidentale della Spagna, che in realtà è Cabo Tourinan, poco più a nord. Finisterre è semplicemente il più famoso e caratteristico: all’inizio della strada che porta al faro c’è un’antica chiesa tutta in pietra, che era il vecchio rifugio dei pellegrini che, facendo il Cammino di Santiago, passavano da lì. A Cabo Finisterre c’è infatti la pietra miliare d’arrivo di una parte del Cammino, ed i pellegrini, ancora oggi, lasciano ricordi lungo la scogliera e c’è un piccolo quadrato di cemento dove possono accendere un fuoco e bruciare qualcosa del loro equipaggiamento come omaggio. La vista, inoltre, è spettacolare: oceano a perdita d’occhio. All’interno del faro vi è una mostra gratuita con le foto dei fari più importanti della Galizia. Dopo questa visita, circondati da pellegrini, siamo partiti alla volta di Santiago (ovviamente in macchina!) e ci siamo fermati a pranzo in un restaurante-marisqueria, “O Feitizo”, a Caldebarcos-Carnota (tel. +34 981 760 347): abbiamo mangiato benissimo ed a buon prezzo. Abbiamo parlato con la proprietaria, che ha vissuto in Italia ed è felice di parlare la nostra lingua, che ci ha spiegato che la spiaggia del paese è la più lunga della Galizia (7 km. Di mezzaluna di sabbia bianca, quel giorno deserti nonostante la splendida e calda giornata di sole: un film!) e che lì si possono trovano case private che fanno bed&breakfast, a circa 20 Euro, anche in agosto! Che spettacolo! Il paese non offre granché, in effetti, ma meriterebbe una vacanza solo per la spiaggia ed il mare: sembra di stare ai Caraibi! Alle 18 siamo arrivati a Santiago, dove abbiamo trovato un albergo in centro, vicino a Plaza Galicia, l’Hotel “Hòrreo”, Calle el Hòrreo 40 (www.Hotel-horreo.Com), che era l’unico con una stanza libera: una mansarda, carina e pulita, a 60 Euro a notte (colazione compresa). La macchina l’abbiamo lasciata nel parcheggio sotterraneo di Plaza Galicia, visto che il giornaliero veniva solo 10 Euro ed i posti macchina a Santiago scarseggiano…E comunque eravamo in centro, quindi potevamo uscire a piedi. Dopo aver sistemato le valigie e fatto una doccia, siamo usciti convinti di trovare una città piena di devoti, pia e triste, con un monastero stile Lourdes, pieno di gente che aspetta la grazia…Che sorpresa! Abbiamo trovato una città viva, piena di locali e di ragazzi, di musica e di vita, in alcuni punti anche romantica, niente a che vedere con l’idea che ci eravamo fatti di una cittadina bigotta e piena di pellegrini preganti! Felicissimi di questa scoperta, dopo una cena un po’ costosa (unico difetto di Santiago, se ne approfittano con i prezzi!) ed un giro per locali, siamo rientrati in albergo.
Resoconto giornata: Tot. Spese extra: Euro 173,25.
14 Settembre 2007 – 9° giorno Dopo una mega-colazione a buffet, siamo corsi alla Cattedrale, curiosi di visitarla internamente, visto che dall’esterno è bellissima. Dentro è…Spaziale! Non mi vengono altre parole, tutta dorata con un doppio organo gigantesco ed un mega-incensiere d’argento sospeso al centro dell’altare. Abbiamo trovato la messa in corso, con tutti i cardinali (o quello che erano) vestiti con una tunica nera con la croce di Santiago rossa sul petto (sembrava quasi più una setta satanica che una congrega di sacerdoti: che bello!), e visto che tutte le persone erano intente ad ascoltare la funzione, siamo riusciti a visitare la cripta e la statua del santo senza dover fare la kilometrica fila che si trova immancabilmente! Quando è partito l’organo, a fine funzione, per accompagnare la processione dei sacerdoti attraverso la navata, è stato impressionante. Dopo aver girato la cattedrale in lungo e in largo siamo entrati nel Museo de la Catedral, unico modo per arrivare alla camminata superiore e vedere la città dall’alto: peccato però che nel museo non ci sia niente di che da vedere (a meno che non interessi l’arte iconoclastica) e l’ingresso costa 5 Euro. Però devo ammettere che non abbiamo visitato la Cripta del Portico de la Gloria e il Palacio de Gelmirez, ingressi compresi nel prezzo del biglietto, perché non avevamo tempo, quindi non ho effettuato la visita completa. Dopo un giro mattutino nel centro di Santiago (veramente molto bella) ed aver assaggiato la torta tipica (molto buona) abbiamo ripreso la macchina per raggiungere la nostra tappa successiva: Braga, in Portogallo. Alle 14 abbiamo superato il confine (e messo indietro di un’ora l’orologio, visto che c’è il fuso orario) e ci siamo fermati a mangiare al restaurante-bar “Aquarium” a Valenca (cibo molto buono e a prezzo ottimo). Alle 15 ora locale siamo arrivati a Braga ed abbiamo trovato una bellissima e spaziosa camera alla Pensione “Dora”, Largo Senhora A. Branca, vicinissima al centro città, a soli 35 Euro a notte. Nel pomeriggio abbiamo visitato la città e ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi: veramente molto carina, con le sue vie pedonali (praticamente il centro è tutto pedonale), le sue belle e moderne piazze ed i suoi giardini curati e colorati. Abbiamo avuto un attimo di smarrimento, perché dopo una settimana con i ritmi della Spagna, ci siamo ritrovati all’improvviso, senza che ce lo aspettassimo, con i ritmi italiani: in Portogallo i negozio chiudono alle 19 (al massimo), alle 20 si cena ed i locali a mezzanotte iniziano a chiudere. Inoltre abbiamo avuto un po’ di difficoltà a cena: non conoscendo il portoghese, e non avendo un vocabolario con noi, abbiamo scoperto che nessuno conosce l’italiano ed i menù sono solo ed esclusivamente in portoghese, quindi abbiamo ordinato a caso. Abbiamo cenato al “Portugalia”, molto caratteristico in quanto all’interno ha un lungo bancone a ferro di cavallo dove si mangia, mentre i cuochi cucinano al centro (in realtà è stato proprio questo ad attirarci all’interno): è vicinissimo all’albergo dove abbiamo dormito, si mangia di tutto, dalla carne al pesce, abbiamo mangiato benissimo, tantissimo e speso solo 19 Euro in due! Quel che c’è di bello è che sembra che il Portogallo sia meno caro della Spagna, che già è meno cara rispetto all’Italia: fantastico! A mezzanotte, visto che tutto stava chiudendo, siamo andati a dormire. Resoconto giornata: Tot. Spesa autostrada: 11,20 Euro. Tot. Spese extra: Euro 256,28.
Sabato 15 Settembre – 10° giorno Dopo una sostanziosa colazione, siamo partiti per tornare in Spagna e dirigerci verso Pamplona, ma prima di lasciare Braga, ci siamo diretti verso le sue alture per andare a visitare il Santuario del Bom Jesu e la sua caratteristica scalinata: veramente bella, se andate là non lasciatevi scappare l’occasione di vedere questa particolarità architettonica. Durante il viaggio di rientro abbiamo deciso di non fare l’autostrada, visto che la statale passava attraverso la mesa-castillana, quindi curiosi di vederla abbiamo imboccato quella strada. Presente la route 66 americana che si vede nei film? Ecco, uguale: ogni tanto si incrociavano minuscoli paesini desolati e deserti, con qualche anziano seduto sul bordo strada, stazioni di servizio apparivano improvvisamente nella pianura brulla, così come i silos e qualche sparuta mandria di mucche pezzate…Mancavano solamente i coyote ed i cespugli rotolanti! Molto pittoresco! Non fatela mai di agosto, però: faceva già caldo a settembre, figurarsi… Arrivati vicini a Palencia abbiamo deciso di mangiare e ci siamo fermati nel primo paesino che capitava, a Villamartin de Campos, dove abbiamo trovato il restaurante “Los Gallegos” (tel. +34 979 769 051): esternamente sembrava quasi disabitato, con un trattore rugginoso abbandonato davanti, in realtà era a gestione familiare, abbiamo mangiato benissimo con un menù del dia di 10 Euro a testa! Alle 18 finalmente siamo arrivati a Pamplona, senza sapere che di sabato trovare una stanza in quella città è praticamente impossibile! Alla fine l’abbiamo trovata all’”Hotel Yoldi”, Avenida San Ignacio 11 (www.Hotelyoldi.Com), stanza piccolissima a 73,00 Euro a notte, senza colazione e con vista sul muro! Che tristezza. L’unica consolazione è che era in centro, il parcheggio non si pagava e siamo andati a piedi…E siamo rimasti piacevolmente sorpresi. Ci eravamo immaginati una Pamplona polverosa e con le vie strette, una cittadina sullo stile di Cordoba, anche perché questa è l’immagine che dà la tv quando trasmettono la corsa dei tori. In realtà è una città con un centro storico pedonale veramente bello, pieno di locali, animatissimo, e l’Encierro, ovvero il percorso della corsa dei tori, in realtà è formato da strade larghe, che vengono ristrette il giorno dello spettacolo! Abbiamo cenato in Plaza del Castillo, al restaurante-bar “Bearin”: abbiamo speso tanto e mangiato non molto bene, come ci immaginavamo visto che era come mangiare in Piazza San Marco a Venezia, per fare un paragone, ma era l’unico locale con un posto a sedere. Potete immaginarvi la movida di Pamplona che caos è! Siamo rimasti in giro per i locali della Calle San Nicolas fino quasi alle 4, ora in cui siamo rientrati in albergo…Solo noi! La città era ancora in pieno fermento: ogni locale all’una di notte fa sparire sedie e tavolini ed attacca la musica! Che città meravigliosa! Resoconto giornata: Tot. Spesa Diesel: Euro 53,00. Tot. Spese extra: Euro 87,05.
Domenica 16 Settembre 2007 – 11° giorno Tanto è viva Pamplona al sabato notte, tanto è deserta e tranquilla alla domenica mattina: non sembra più neanche la stessa città, e perde anche quel tocco di romanticismo che i suoi vicoletti hanno durante le ore notturne. In ogni caso dovevamo ripartire, anche se non avremmo voluto, e saremmo dovuti rientrare in Italia in giornata, magari con una tappa in Francia per la notte, ma visto che San Sebastian ci era rimasta nel cuore, e nella prima tappa non avevamo fatto neanche un bagno nell’oceano, abbiamo deciso di tornare lì per un ultimo giorno di vacanza. Siamo arrivati alle 12, siamo riusciti a trovare subito una bella pensione, l’“Amara”, Avenida Isabel II, 2-1° A (tel. +34 943 460 861) con una stanza grandissima con balcone a 50 Euro a notte. Appena posate le valigie siamo corsi alla Playa de la Concha, a prendere un po’ di sole ed a farci un bel bagno nell’oceano: sarà che eravamo in una baia, ma l’acqua non era fredda come pensavamo, oltretutto a metà settembre, si stava benissimo! Al ritorno alla pensione abbiamo preso due bocadillos, dopo la doccia ce li siamo mangiati sul balcone, dopodichè siamo usciti nuovamente per fare un giro in centro e visitare una zona che non avevamo visto la volta precedente. Abbiamo trovato i negozi aperti, c’era anche un mercatino nei giardini (la nostra solita fortuna!). Per la cena volevamo fare i signori, almeno una volta, e cenare in un cafè affacciato sull’oceano, ma c’era troppo vento e quindi era chiuso, per cui abbiamo ripiegato su un restaurante della Ciudad Vieja, l’”Ubarrechena”, carne buonissima ma troppo caro (45 Euro per due piatti e due birre, lasciate perdere). Dopo una lunga e romantica passeggiata nel vento sul lungoceano, siamo rientrati alla pensione e siamo stati, una volta di più, fortunatissimi: neanche il tempo di toglierci le scarpe e fuori è venuto il diluvio universale! Resoconto giornata: Tot. Spesa Diesel: Euro 53,00. Tot. Spese extra: Euro 258,23.
Lunedì 17 Settembre 2007 – 12° giorno Giorno del rientro in Italia, vacanza finita. Siamo partiti intorno alle 08.45 circa, dopo avere comprato dei bocadillos da mangiare a pranzo per evitare di fermarci in Francia, dove abbiamo fatto sosta in area pic-nic, siamo arrivati a La Spezia alle 20 .45 circa.
Resoconto giornata: Tot. Spesa autostrada: 61,94 Euro. Tot. Spesa Diesel: Euro 60,00. Tot. Spese extra: Euro 18,91.
Resoconto viaggio: Totale Km. Percorsi: 5082. Totale spesa a testa: Euro 1188,26 Se volete vedere alcune foto (poche, per adesso) collegatevi all’indirizzo http://alisben.Splinder.Com/.