Da Sacile a Pordenone, tra canali e borghi

Si giunge poi alla Cappella Gentilizia (1615), venne costruita e decorata dopo la morte di Giacomo Ragazzoni secondo le sue volontà . Le decorazioni in stucco sono testimonianza artistica di trasformazione dal barocco al rococò.
Dal 1936 l’edificio appartiene al Comune, che lo utilizza come sede di rappresentanza e di Consigli comunali, oltre che per eventi culturali e turistici di pregio.
Andiamo verso Piazza del Popolo dalla pianta irregolare e dall’aspetto molto signorile, era in origine un emporio destinato allo scalo delle merci del porto fluviale.
Gli edifici presenti sulla piazza hanno tre livelli, nei portici si trovava l’attività commerciale, al piano superiore la residenza ed infine il deposito. Disponevano inoltre di due accessi, uno sulla piazza e l’altro a livello del fiume Livenza.
Tra gli edifici che si ergono sulla piazza, vi è il Palazzo Comunale (1483), sede comunale dal 1930.
Attraversiamo poi uno dei ponti sul fiume Livenza per bere un ottimo caffè presso la torrefazione Grosmi Caffè, una vera e propria istituzione.
Il Grosmi Caffè vanta una storia di oltre 60 anni, negli anni hanno sempre più selezionato i migliori caffè del mondo per proporre una vasta selezione di miscele. Dietro ogni tazzina di caffè c’è il sapiente lavoro degli artigiani torrefattori attraverso un lavoro molto delicato, individuano il giusto grado di tostatura.
Il Grosmi Caffè è sicuramente uno dei posti che non può mancare se visitate Sacile, la presenza della simpaticissima proprietaria è il tocco in più per gustare non un semplice caffè, ma una vera e propria “opera d’arte”.
Si possono scegliere tra diverse tipologie di miscele, io ho provato la Colombia Barrique Rum, caffè arabica fermentato in barili di Rum per circa 3 mesi.
Non si tratta di un caffè corretto, ma un caffè normale con la particolarità di avere queste note, anche olfattive, di Rum quando lo si gusta.
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Grosmi Caffè
Via G. Garibaldi, 6
Sacile (PN)
Email: [email protected]
Tel.: 0434-71597
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Situato proprio di fronte si trova Palazzo Ettoreo (XVI sec.), antica residenza signorile appartenuta alle Famiglie Ettoreo e Vando, ora proprietà comunale.
La dimora conserva l’aspetto tipico dell’architettura veneziana rinascimentale, è caratterizzata da un ampio porticato, una quadrifora in pietra d’Istria e una finestra angolare e alcune tracce di antichi affreschi.
Sul pilastro angolare del portico sono presenti i bassorilievi che rappresentano un grifone ed un drago, mentre nella colonna centrale è scolpito lo stemma della Famiglia Ettoreo.
Il palazzo, ospitò per oltre un secolo la locanda del “Leon d’oro”, il 25 marzo 1822 vi pernottò Silvio Pellico durante il suo trasferimento alle carceri della fortezza asburgica di Spielberg.
Ci dirigiamo poi verso la Chiesa di Santa Maria della Pietà (XVII secolo), piccola chiesa a pianta esagonale che si affaccia sul fiume Livenza. La costruzione avvenne in seguito ad un evento miracoloso avvenuto nel 1609, quando una immagine della Madonna aveva incominciato a lacrimare.
L’interno della chiesa è costituito da un’unica aula esagonale coperta con volte e da un profondo presbiterio che accoglie l’altare in pietra (1626), sopra di esso si trova la sacra scultura della Pietà (XV sec.), oggetto di grande venerazione da parte dei fedeli.