Da Parigi a Rouen
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Io e Rita andiamo a Parigi ogni due anni, ci sono sempre cose nuove da vedere, comprendendo anche ciò che anni prima era in rifacimento o ristrutturazione, e quindi non visitabile.
Siamo partiti da Torino in Tgv il 4 /5/2015, arrivati a Parigi poco dopo le 13, spuntino veloce alla stazione poi a piedi al solito hotel Jules Cesar. Camera doppia con servizi, no bidet, doppi vetri, tv a schermo piatto (no canali italiani), dimensioni stanza buona, WIFI. 90 euro senza colazione. Iniziamo il soggiorno con una passeggiata agli Champs Elisèes, sotto una leggera pioggia. Vetrine eleganti, ma negozi di tipo medio, difficile trovare un bel bar, quasi tutti da tempo sono diventati ristoranti, i dehors all’aperto come bar funzionano praticamente solo al mattino. Alla sera andiamo a Les Halles, sono ancora in corso i lavori di risistemazione della zona, quindi ampie palizzate che sacrificano la chiesa di St. Eustache, poi cena al Ristorante Bianco, in rue Montorgueil, ristorante trovato per caso, arredamento moderno, tutto bianco, prezzi medi, c’è anche personale italiano, cucina nella media della città.
Maggio 5
Giro a S. Germain des Pres, in passato luogo di incontro di intellettuali, artisti e studenti, ora quartiere prevalentemente turistico. Entro nella chiesa di St. Sulpice che si affaccia sull’omonima piazza alberata con al centro una grande fontana detta dei “punti cardinali”. Lo stile è Barocco. E’ suddivisa in due livelli con colonne doriche, praticamente neoclassica, la parte alta sembra quasi una balconata, l’interno è grande, ai lati le cappelle di cui una era il motivo della mia visita: gli affreschi di Velasquez. Purtroppo la scarsa illuminazione e la giornata grigia non mi permettono di vederli bene. Ho comunque ammirato il pulpito in legno (trono) e il famoso organo, nelle altre cappelle dipinti e sculture di artisti francesi tra cui Pigalle. La chiesa fu utilizzata per girare alcune scene del film “Il codice da Vinci”. Poi pranzo al self service del Bazar dell’Hotel de Ville, un buon self service situato al 5 Piano, a lato dell’Hotel, con ampie pareti in vetro che trasformano la sala in un belvedere sulla città e sulla Senna, vasta la scelta della cucina divisa in aree: pasta, pizza, carne, pesce, verdure, insalate e dolci, quasi tutto preparato, poi frutta, formaggi, ecc., ci siamo venuti tutti i giorni a pranzo.
Nel pomeriggio visitiamo il Museo Picasso, riaperto da poco, dopo anni di ristrutturazione dell’Hotel Salè, ospitato in una storico palazzo barocco. Sono 37 sale su tre piani, un’ampia terrazza con bar, dipinti, sculture e oggetti sono presentati in ordine cronologico consentendo una completa visione dell’evoluzione del percorso artistico del grande pittore. All’ultimo piano è esposta la collezione delle opere raccolte dal pittore, opere di grandi artisti, quasi tutti impressionisti fra tutti: Cezanne, Renoir, Degas, Corot ecc. Di grande interesse le opere di Picasso con dipinti dello stesso soggetto delle opere esposte. Un museo da non perdere, da notare che abbiamo acquistato i biglietti on line da Torino senza sovraprezzo, in ogni caso non avremmo fatto molta coda. Poi passeggiata in zona Louvre, quindi cena al Bistrot des Vosges in zona Bastiglia, locale carino, buona zuppa di cipolle, servizio gentile, prezzi bassi per Parigi.
maggio 6
E’ la mattinata dei giardini, Rita al Trocadero io al Luxembourg. I giardini del Trocadero, situati tra la Torre Eiffel e la Senna, costituiscono una grande area verde decorata con molte sculture e una vista mozzafiato sulla torre. Impressionante la grande Fontana di Varsavia formata da una fila di fontane a cascata, zampilli molto alti, che per effetto della giornata ventosa spesso costringevano i turisti a docce impreviste. Piacevoli le statue in bronzo dorato e in pietra che la decorano. Il palazzo Chaillot che fronteggia il giardino non mi ha colpito particolarmente. Il Palazzo del Lussemburgo è in stile barocco ed è la sede del Senato francese. I giardini omonimi sono stati voluti da Caterina de Medici nel XVII secolo. Sono tra i più grandi della città, ben tenuti, come si vede dal numero degli addetti che ho visto lavorare nelle aiuole e nel parco. C’è anche un piccolo laghetto-vasca circondato da sedie a disposizione dei visitatori, liberamente spostabili. Infatti, se ne vedono ovunque. Non mancano giochi per bambini, tennis, pony, qualche chiosco e un ristorante, peraltro tutti ben nascosti nelle aree alberate del parco, infatti si vedono poco. La giornata era grigia, non c’era molta gente, ho anche visto la Fontana de Medici, una fontana con una vasca lunga e stretta, con sculture ciclopiche. La trovo un po’ deludente, peraltro negli anni fu spostata. Alcune sculture furono aggiunte. Insomma, dell’originale rimane ben poco. Dopo il pranzo con la metro 1 raggiungiamo il Bois de Boulogne per visitare il Museo Vuitton, una costruzione mozzafiato in vetro e acciaio a forma di caravella, opera di uno dei piu grandi architetti viventi (Franck Gehry), che anche da solo vale la visita. Aperto da pochi mesi, eccezionale l’esposizione temporanea “les clefs d’une passion” con opere di grandi pittori moderni e contemporanei fra tutti: Munch, Bonnard, Kandisky, Monet, Matisse, appartenenti a collezioni museali e private di ogni parte del mondo. Abbiamo quindi visitato la collezione permanente di arte contemporanea, un po’ deludente. Finiamo la visita andando sulle terrazze degli ultimi piani da cui si gode un bellissimo panorama sulla Parigi moderna. Anche qui poca coda, noi avevamo prenotato per prudenza, peraltro anche qui senza commissioni
Maggio 7: Rouen
Seguendo le nostra abitudini, un giorno lo dedichiamo alla visita di un’attrazione lontana, è stato il turno di Rouen, una delle città storiche della Francia. Partiamo di buon mattino dalla Gare ST. Lazare, dopo 80 minuti, scendiamo alla gare Rive Droite (costo del biglietto 10 euro a tratta). Nella zona compresa tra la stazione e la Senna si concentra il patrimonio storico della città. La città è nota per il martirio di Giovanna D’Arco, ma è anche una città con un patrimonio di arte medioevale tra i maggiori di Francia. Fu più volte devastata dalle guerre, fino al 1945, trovandosi a ridosso delle zone dello sbarco alleato. Imbocchiamo la Rue Jeanne d’Arc, che attraversa tutta la zona storica. Infatti, nelle strade perpendicolari si trovano tutti i monumenti storici. Il primo che incontriamo è la Tour de Jeanne d’Arc dove fu sottoposta a tortura la santa (1431), di forma cilindrica è quello che rimane di una fortezza. E’ visitabile (euro 1), ma non siamo saliti sulla cima perché non ci sentivamo di affrontare la stretta ripida scala (123 scalini). Arriviamo poi all’abbazia benedettina di Saint Ouen, costruita in 200 anni dal 1300 al 1500, stile gotico fiorito, l’attuale facciata è del XIX secolo, le vetrate istoriate (circa 80) sono del XIV sec, in parte rifatte dopo la rivoluzione francese. La chiesa è una delle più grandi di Francia. Continuiamo con la chiesa, sempre in stile gotico fiammeggiante, di St Maclou, la vediamo solo dall’esterno, è giorno di chiusura. Bello comunque il portico con cinque arcate scolpite.
Nel pomeriggio visita della Cattedrale di Notre Dame, architettura gotica con alcuni elementi di origine romanica. Bellissimi i portali decorati con centinaia di sculture con storie della Bibbia e della vita di Cristo. Ci è piaciuto molto il timpano del portale con le sculture della Passione, le due torri (una la St. Romain ha la base romanica il resto è gotico, mentre l’altra la Torre du Beurre è del XV secolo). L’interno ha tre navate piuttosto strette. Eccezionali le vetrate istoriate con storie dell’antico e nuovo testamento alcune sono del XIII secolo, le ultime sono del XVI secolo, quasi una storia dell’arte vetraria. Ricordo che il grande pittore impressionista Claude Monet dipinse una serie di tele per evidenziare l’effetto della luce sul portale nelle diverse ore del giorno sulla cattedrale. Poi imbocchiamo la Rue du Gros Horloge, così chiamata per l’esistenza di un grande orologio del XIV secolo decorato con figure allegoriche collocato su di un arco in stile rinascimento sopra la strada, a lato una torre. Nella zona, a partire dalla rue Saint Romain, le famose case a graticcio, anche se nella parte vecchia si trovano un po’ ovunque, sono edifici con strutture in legno a vista, che sembrano quasi elementi decorativi dell’edificio. A New York avevo visto le case con struttura in ghisa. Qui la struttura è in legno. Noto anche come alcuni di questi edifici terminano con frontoni simili a quelli di Belgio e Olanda. Arriviamo quindi alla piazza du Vieux Marché, luogo dove avvenne l’esecuzione di Giovanna D’Arco. Un alto crocefisso indica il punto esatto del rogo. A lato la moderna chiesa dedicata alla santa. E’ un’architettura moderna a forma di nave rovesciata, lo si nota visitando l’interno con la volta in legno. L’altare è piccolo. Belle le vetrate istoriate rinascimentali, salvate da una chiesa antica distrutta dai bombardamenti nel 1944. Poi sguardo alla Senna e ritorno a Parigi. Alla sera cena al ristorante Lepic nel quartiere di Pigalle, nella vicinanze del famoso Moulin de la Galette immortalato da Renoir. Locale simpatico, piccolo, originale con le pareti tappezzate di foto di grandi attori del passato. Ambiente elegante ma informale, prezzi nella norma, ottima cucina, spero di ritornarci.
Maggio 8
Visita alla chiesa del Sacrè Coeur. Bello il panorama che si gode dalla cima della collinetta del sito, poi alla Place du Tetre, dove acquistiamo un piccolo quadro da un pittore. Quindi con la metro verso lo storico cimitero di Père Lachaise, dove sono sepolti personaggi anche non francesi (Chopin, Moliere, Modigliani, Pissarro, Wilde, Prous, Callas, Piaff e molti altri) che hanno fatto epoca in tutti i settori. Purtroppo le mappe del sito erano esaurite, cerchiamo alcuni grandi quali Chopin, che troviamo, mentre non siamo riusciti a trovare quella di Proust. Il cimitero è molto grande. Nel pomeriggio andiamo alla Cattedrale di Notre Dame. C’è molta gente sulla piazza dove è in corso una grande sagra della baguette. Naturalmente visito la chiesa del XIII secolo, con le magnifiche vetrate, ma non originali, poi il coro con i suoi bassorilievi, poi usciamo e ci godiamo i portali della facciata, con le belle sculture. Da non perdere il portale del giudizio universale. Verso le 8 andiamo in zona Beaubourg, meno affollata del solito ma comunque sempre animata, sempre piacevole la vista dell’originale edificio del Centre Pompidou, rivediamo la fontana Stravinsky, fontana di concezione moderna.
Maggio 9
È il giorno della partenza, decidiamo di andare a rivedere la Place des Vosges, che considero la più bella piazza di Parigi. La raggiungiamo passando attraverso l’Hotel de Sully, monumento storico del XVII secolo con una artistica facciata con un cortile d’onore e giardino. Il palazzo è adibito ad uffici, ma c’è anche un bookshop di libri d’arte e guide, non solo di Parigi. Quindi accediamo alla Place fatta costruire dal re di Francia nel 1600. Per nostra fortuna la giornata è soleggiata e possiamo goderci il fascino di questa magnifica piazza, quadrata con edifici tutti uguali in pietra rossa con portici e tetti in ardesia, con ampio giardino e fontana. Sotto i portici bar e negozi, dopo una foto di rito, leggero spuntino e partenza per Torino.
Ferny forner – rita risoli