Da Palermo ad Agrigento passando per le Egadi..

Quest’estate finalmente abbiamo deciso di rimanere nel nostro bel paese e la nostra meta è stata la Sicilia, in particolare la parte occidentale, da Palermo ad Agrigento, Egadi comprese. Inizio il racconto dandovi prima le informazioni principali, quelle informazioni che io stessa cerco come primo impatto nei racconti dei turisti per caso...
Scritto da: simars
da palermo ad agrigento passando per le egadi..
Partenza il: 20/07/2009
Ritorno il: 31/07/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Quest’estate finalmente abbiamo deciso di rimanere nel nostro bel paese e la nostra meta è stata la Sicilia, in particolare la parte occidentale, da Palermo ad Agrigento, Egadi comprese.

Inizio il racconto dandovi prima le informazioni principali, quelle informazioni che io stessa cerco come primo impatto nei racconti dei turisti per caso prima di partire.

Il viaggio si è svolto dal 20 al 31 luglio con protagonisti io (Simo) e Massi, tutto organizzato via internet da me, circa un mesetto e mezzo prima. Viaggio andata e ritorno da Roma su Palermo con blu-express.Com (80 euro circa a persona) e macchina a noleggio ritirata e riconsegnata all’aeroporto di Palermo con la sixt (convenzionata blu-express, 12 giorni 326 euro). I pernottamenti sono stati i seguenti: • Dal 20 al 26 luglio: Castellammare del golfo, b&b Scacciapensieri (25 euro a notte a persona) • Dal 26 luglio al 29 luglio: Favignana, Residence Favignana (40 euro a notte a persona, prenotato su booking.Com) • Dal 29 luglio al 31 luglio): Agrigento, Hotel Best Western Kaos (75 euro a notte a camera, mega offerta della best western) 20 luglio (Castellammare del golfo- Alcamo marina) Partiamo da Roma Fiumicino abbastanza presto e in perfetto orario arriviamo all’aeroporto di Palermo, dove ritiriamo il nostro pandino che ci scarrozzerà per circa 1500 km alla scoperta della terra siciliana. Fortunatamente (lo dico per il gran caldo) abbiamo deciso di non visitare Palermo e rimandare questa visita a un periodo autunnale con temperature più clementi e così ci dirigiamo verso Castellammare del Golfo. Prendiamo l’autostrada, anche se è un po’ lontana dal concetto che abbiamo noi di autostrada, in quanto non si paga il pedaggio e non ci sono distributori né tanto meno autogrill, e abbastanza agevolmente arriviamo alla cittadina ma non altrettanto facilmente troviamo il b&b. Purtroppo non ho stampato la cartina e il navigatore non riesce a fare il suo dovere, così dopo giri e rigiri, nonostante le indicazioni in siciliano fornite al telefono da Antonio (il gestore del b&b) che abbiamo buttato giù dal letto, indicazioni che Massi non capisce (non so se per il sonno o per il siciliano stretto) richiamiamo Antonio e ci facciamo venire a prendere davanti al bar Sorgente, dove poi assaggeremo il famoso sfincione (una specie di pizza alta rossa super condita con cipolla e caciocavallo…Buonissima!). Il b&b è a dir poco spettacolare: stile greco, colori dominanti bianco e azzurro, con piscina, sdraiette, divani e vista sul golfo…Molto meglio delle foto che erano pubblicate sul sito…Insomma un bellissimo posto dove tutti i pomeriggi ci rilasseremo dopo esserci abbrustoliti in spiaggia e dove faremo simpatiche conoscenze che hanno allietato la nostra permanenza.

Essendo già stanchi morti decidiamo di non allontanarci troppo e scegliamo di andare a perlustrare la spiaggia della vicina Alcamo Marina: la spiaggia è grande e c’è poca gente, peccato che il mare sia mosso… Massi naturalmente neanche il tempo di sdraiarsi già dorme, io mi rilasso al sole…Fino a quando veniamo accerchiati da simpatici ragazzetti che preparano la spiaggia per una specie di campo scuola estivo. Giusto il tempo di scappare prima che arrivino circa 200 bambini all’arrembaggio. Torniamo a rilassarci allo Scacciapensieri (mai nome fu più indicato) per poi concluedere la serata cenando al ristorante “Il Monsù” a Castellammare. Avevo letto di questo posto su un racconto di turisti per caso e devo dire che non ha deluso le aspettative: cibo ottimo, cortesia e prezzi accettabili. Dopo la cena breve passeggiata al porto in cui svetta il castello che dà il nome alla cittadina e poi dritti a dormire.

21 luglio (Riserva dello Zingaro – Scopello- Erice) Sveglia abbastanza presto visto la luce che entra nella nostra graziosa stanza soppalcata (io adoro dormire al buio!!!) e colazione in veranda servita dalla simpaticissima Maria…Dopodiché decidiamo di scoprire subito le bellissime acque della Sicilia e ci dirigiamo alla Riserva dello Zingaro dalla parte di Scopello, dopo aver acquistato acqua e panini (in quanto nella riserva non ci sono punti ristoro). Pagata l’entrata (3 euro a persona) iniziamo la nostra camminata; la Riserva si snoda sulla costa per circa 8 km da Scopello fino a San Vito lo Capo. Tra una foto e l’altra arriviamo alla prima caletta (Cala Capreria). Già qui iniziamo ad ammirare i colori stupendi di questo mare ma l’affollamento che si vede sul piccolo lembo di spiaggia ci spinge a continuare la scarpinata per raggiungere la seconda caletta (Cala Disa). E questa è stata una delle decisioni più errate della vacanza: sono infatti già le 10.30 passate e il sole picchia alto…La strada è lunga e tortuosa, ci vuole circa un’ora per raggiungere Cala Disa e ho rischiato veramente di svenire. Se volete affrontare questa “passeggiata” portatevi tanta acqua, cappello, ma cercate di andare nelle prime ore del mattino. Certo lo spettacolo che vi aspetta è davvero incantevole e una volta arrivati la fatica si dimentica in un attimo…Quell’attimo che ci vuole per tuffarsi tra i tanti pesciolini in un azzurro fantastico. Dopo circa tre ore di dolce far nulla sui ciottolini della caletta torniamo indietro affrontando con calma il percorso che ci riporta indietro, questa volta consapevoli della strada da affrontare e per questo percorsa con più serenità. Giunti alla macchina prima di far ritorno alla nostra “casa” delle vacanze decidiamo di premiarci con un buonissimo gelato gustato nella piazzetta di Scopello. Questa piccola frazione (circa 80 abitanti) di Castellammare è davvero graziosa: è costituita da un antico baglio attraverso il quale si accede all’unica piazzetta, dominata da una quercia secolare circondata da qualche bar e ristorante e da un bancomat che sbuca da una finestrella, e da pochi negozietti e tante casette che si alternano tra un vicolo e un altro. Prima di accedere alla piazzetta c’è un largo piazzale con una fontana al centro: alle 16 del pomeriggio, sotto il sole cocente e senza anima viva, sembra davvero di essere nel far west.

Tornati al b&b e dopo il consueto bagnetto in piscina decidiamo di terminare la giornata ad Erice. Impostato il navigatore ci avventuriamo per una strada tutta curve; Erice è un paesino medievale della provincia di Trapani a 750 m di altezza, infatti per raggiungerla si sale sempre di più, tanto che a un certo punto le nuvole sono così basse che ne siamo circondati. Parcheggiata la macchina ci perdiamo tra i tanti vicoletti ciottolati, ammirando purtroppo dall’esterno (visto l’ora tarda) le bellezze monumentali del posto (il castello, la Chiesa Madre). Calato il sole cerchiamo un posto dove mangiare…Decidiamo di fidarci della nostra guida Lonely Planet e andiamo al ristorante “Monte san Giuliano”; a parte la “scortesia” iniziale per far desistere un po’ di gente nell’attendere un tavolo il posto è davvero carino, con una terrazza con vista sulle Egadi e anche il cibo è buono. Scelta azzeccata! Il dolce però lo prendiamo nella famosa pasticceria di Mara Grammatico sulla strada principale: io che non sono golosa di dolci apprezzo le bontà di questo negozio…Ci spazzoliamo subito una genovese calda appena sfornata (pasta frolla ripiena di crema pasticcera) e portiamo via vari dolcetti alle mandorle e qualche cassatella (dolci fritti a forma di mezzaluna ripieni di ricotta con gocce di cioccolato)…Che dire: gnam gnam!!! Al ritorno optiamo per una strada con meno curve che attraversa la Valderice e facciamo ritorno alla nostra base. Un piccolo inciso sulla viabilità: le strade, statali e provinciali, sono tutte a doppio senso di marcia e quindi un po’ pericolose…Tanto più che sono percorse a tutta velocità da autoarticolati che superano senza timore e si immettono senza guardare! Arriviamo cmq sani e salvi…L’importante è essere sempre prudenti alla guida.

22 luglio (San Vito Lo Capo) Sveglia, colazione con gli altri occupanti lo scacciapensieri, con i quali al mattino ci si scambiano dritte su posti da visitare e luoghi in cui mangiare, e via alla volta della tanto decantata San Vito Lo Capo. Dopo circa 40 minuti arriviamo e posteggiata l’auto in un parcheggio comunale a pagamento andiamo a fare provviste da portare in spiaggia. Ci fermiamo in un forno dove acquistiamo niente di meno che…Il mitico PANE CUNZATO!! Un terzo di filone farcito con pomodoro acciughe e caciocavallo…Insomma un pasto tipico da spiaggia! Soddisfatti per l’acquisto ci dirigiamo verso il mare e ci accampiamo su una parte di spiaggia libera. San Vito è una delle poche località che abbiamo visitato in questa vacanza con spiagge attrezzate; ha un’unica spiaggia semicircolare dove c’è parecchia gente ma essendo mercoledì non c’è la folla del week end, quando soprattutto palermitani prendono possesso del posto con armi e bagagli al seguito. Il mare è spettacolare (nonostante le alghe secche che si sono depositate sulla battigia e sul fondale, probabilmente trasportate da una recente mareggiata)!! Niente da invidiare a quello caraibico (e io a santo domingo ci sono stata!)…Un azzurro chiarissimo…Che diventa più blu in lontananza, là dove aumenta di profondità…Ora si che mi sento davvero in vacanza! Anche qui restiamo per un paio d’ore (Massi di più non resiste, nonostante passi il suo tempo a leggere e dormire), dopodiché ci addentriamo per le viuzze del paese sotto un sole cocente alla ricerca di una bella granita. In realtà scopriamo che la granita non è tipica di questa parte della Sicilia, e allora ci accontentiamo di un buon gelato …Anche se in seguito mi sono pentita di non aver assaggiato il caldofreddo che non ho più trovato nelle altre gelaterie (delizioso gelato al caffè, biscottino immerso nel liquore, panna montata, e sopra cioccolata calda!!).

La giornata prosegue con il solito break pomeridiano in piscina, chiacchiere e lettura allo Scacciapensieri (io divorerò un romanzo di Camilleri preso in presto gentilmente dalla libreria di Antonio), durante il quale decidiamo di cenare al fatidico ristorante consigliato dalla mia collega Angela a Castelluzzo. La strada non è poca ma ne vale veramente la pena; è il posto in cui abbiamo mangiato meglio in tutta la vacanza!! Tanto più che veniamo accolti in maniera particolarmente calorosa in quanto raccomandati dalla famiglia della mia collega! Sarde al beccafico, caponata di melanzane, cous cous… insomma un trionfo di sapori che consiglio vivamente a tutti! AH dimenticavo..Il ristorante si chiama “Al Ritrovo” e si trova a castelluzzo sulla via per San vito ( è anche hotel)…Andateci e non vi pentirete! 23 luglio (Catamarano’s day) Solita sveglia e solita colazione…Ma questa volta è proprio a colazione che si cambia programma e insieme ad altre due coppie del b&b (Giampietro&Francesca, Serena&Calogero) si decide di fare una bella gita sul catamarano tutti insieme. Ebbene si…Seguiamo infatti il consiglio di Antonio, che ci consiglia un suo amico skipper, Pigi, che ci condurrà lungo tutta la costa, da Castellammare a San Vito, bagno dopo bagno, aneddoto dopo aneddoto, solo noi e il mare…E’ stata davvero una bella giornata…Mare piatto che ci ha permesso di rimanere fuori tutto il giorno (noi tutti timorosi avevamo pensato di rimanere fuori giusto un due o tre ore…E invece alla fine non volevamo più tornare indietro!!)..Pesci stupendi ma soprattutto tanta simpatia! Ormai presi dall’entusiasmo della nostra nuova amicizia abbiamo poi trascorso la serata nel b&b accompagnati da una bella grigliata e da un fantastico piatto di pasta con pesto di pistacchi preparato da Serena! E così tra vino risate e chiacchiere è passato un altro giorno… 24 luglio (Segesta – Selinunte – Marsala) Visto l’inaspettato ma piacevole cambio di programma del giorno precedente e vista la scorpacciata di mare e sole, decidiamo di dedicare la giornata ai siti archeologici e di fare i turisti. Ecco, questa è stata la seconda scelta sbagliata della vacanza! Non fraintendete, i posti visitati sono bellissimi, ma davvero luglio non è il periodo più adatto per queste visite. Il caldo è soffocante…Clima africano, che non ci ha permesso di apprezzare le bellezze dei luoghi. E’ stata infatti tutta una toccata e fuga, alla ricerca continua di zone d’ombra in cui rifiatare: dapprima Segesta, con visita con pulmino al teatro greco e poi al tempio (ingresso 6 euro), poi Selinunte, dove abbiamo optato per farci scorrazzare tra un sito e un altro da cart elettrici(ingresso 6 euro più 6 euro per il cart), e infine Marsala, dove abbiamo passeggiato rapidamente alla ricerca di qualche bibita fresca. Tutto bellissimo…Ma andateci ad ottobre…Quando il clima permetterà anche di passeggiare tra le rovine e immergersi nella storia che si respira in questi posti magici.

Non so con quale forza torniamo a Castellmmare, dove decidiamo di cenare; in particolare andiamo nel locale di Antonio, Booga Wooga, ristorante moderno ma anche adatto per aperitivi e dopo cena.

25 luglio (Castelluzzo- Trapani) Oggi è sabato e tutti ci hanno messo in guardia sul grande affollamento da week end…Decidiamo cosi di provare una spiaggia isolata consigliataci dalla mitica coppia catanese Serena&Calo. Questa spiaggia si trova circa 8 km prima di San Vito lo capo sulla sinistra; si seguono le indicazioni e si arriva su lunghe distese di sabbia e scogli, contornate solo da camper. Anche qui non resistiamo molto, in particolare fino a quando un ombrellone a causa del forte vento mi piomba sulla testa, per fortuna senza conseguenze, ma capiamo che questo è il segnale giusto per andare via.

La sera decidiamo di andare a Trapani (circa una mezz’oretta di macchina da Castellammare), più che altro per sperimentare la famosa pizzeria “Calvino” consigliata da tutti. Parcheggiata la macchina al porto cerchiamo la pizzeria ma una volta trovata (è veramente nascosta, infatti dall’esterno sembra solamente una pizzeria da asporto) riceviamo la brutta notizia che il primo tavolo libero ci sarà per le 23, ma sono appena le 20 e quindi decidiamo di rinunciare. Ma noi non ci perdiamo d’animo e ci ricordiamo di un’altra pizzeria consigliata da Antonio, pizzeria “da Aleci”: grazie al nostro navigatore che funziona anche a piedi eccoci arrivati. Il posto è molto spartano, ma a noi i posti così piacciono! E’ frequentato da persone del posto (il fratello, cognato, amici del cameriere), tavoli e sedie di plastica all’aperto, e tra una zanzara che “frigge” e un‘altra consumiamo patate vastase (un miscuglio di patate, mozzarella e peperoncino al cartoccio) e pizza trapanese. Tutto ottimo anche se non riusciamo a finirlo! Per smaltire facciamo un giro per il centro storico perdonale di Trapani, molto carino e poco affollato, e dopo una bella passeggiata torniamo al porto dove, dopo aver acquistato i biglietti per l’aliscafo per il giorno successivo per andare a Favignana, riprendiamo il nostro pandino.

26 luglio (Favignana) Oggi è l’ultimo giorno allo Scacciapensieri e con un po’ di tristezza consumiamo la nostra ultima colazione, salutiamo tutti e ci dirigiamo verso Trapani, dove l’aliscafo delle 12.50 ci attende! Dobbiamo trovare un posto dove lasciare la macchina e avendo un po’ di timore per la franchigia che abbiamo sul furto optiamo per un parcheggio a pagamento (7 euro al giorno) vicino al porto, dotato di navetta che ti porta al molo e al ritorno ti viene a riprendere. Dopo aver perso tempo in un bar mangiando arancini, saliamo sull’aliscafo e in circa mezz’oretta, con sosta a Levanzo, storditi dall’aria condizionata con pinguini inclusi, arriviamo a Favignana. Al nostro arrivo, non avendo stampato neanche qui la cartina per raggiungere il residence, chiamiamo per avere informazioni e invece simpaticamente il tipo del residence ci viene a prendere, anche se il tragitto è davvero breve. Il residence (Residence Favignana) è carino e pulito, posizione centralissima e comoda e ci permette di muoverci in libertà. Decidiamo di noleggiare le bici per spostarsi (4 euro al giorno noleggiate sul posto, con cestino e catena) e via alla scoperta di Favignana. Questa isola, la più grande delle Egadi, ha una forma che ricorda vagamente una farfalla; è divisa a metà dal monte Caterina, alto circa 400 metri. Noi siamo nella parte occidentale dell’isola che poi è quella pianeggiante e che, visto il nostro mezzo di locomozione, abbiamo potuto esplorare. Per chi volesse comunque c’è la possibilità di noleggiare anche scooter o portarsi la macchina…Ma quest’ultima opzione la sconsiglio. E’ cosi bello perdersi per le stradine sterrate alla ricerca delle calette più nascoste! Dopo un giretto esplorativo facciamo ritorno al residence, per poi uscire per cenare nel centro. Su questo punto devo dirvi che Favignana è carissima e sinceramente non abbiamo mangiato nemmeno bene: sono disorganizzati e lentissimi, quindi se potete compratevi qualcosa e cucinatelo a casetta! Abbiamo sperimentato un ristorante sulla vietta principale ma oltre ad aver mangiato male naturalmente abbiamo speso una fortuna (mi pare si chiamasse i “Sapori del Mare”).

27 luglio (Favignana) Sveglia, bici e via…Colazione al bar “Uccio” in piazza (carino e personale cortese, se consumate al banco risparmiate. Ottimo il cornetto al pistacchio e le cassatelle), poi al forno a fare scorte per il pranzo, acqua e si pedala!! Decidiamo di andare a vedere Cala Rossa, ma non riusciamo a trovarla…Pedala, pedala, chiedi informazioni (a quelle poche anime vive nei giardini di villette sperdute) e pedala… finalmente arriviamo. Dall’alto la vista è spettacolare, ma scendendo purtroppo ci accorgiamo che la mareggiata ha portato tutti detriti e sporcizia, inoltre il mare è un po’ mosso ed essendoci solo scogli è un po’ difficile farsi il bagno. Un po’ delusi dopo una breve sosta rimontiamo in sella e continuiamo il periplo dell’isola…E pedala, pedala, chiedi informazioni, pedala…Arriviamo a Cala Azzurra. Il mare è un incanto! Peccato che la spiaggetta sia un po’ affollata e dobbiamo attendere che qualcuno si alzi per stenderci…O almeno provarci! Ma nell’attesa un bel bagno non me lo toglie nessuno…E pluf ..Nell’azzurro più azzurro che c’è! L’acqua è un po’ freddina ma davvero rigenerante. Anche questa spiaggia non è attrezzata ma c’è un piccolo bar poco sopra dove cercare un po’ d’ombra e bere qualcosa di fresco… Dopo qualche oretta decidiamo di cambiare spiaggia…E pedala, pedala, e stavolta senza chiedere informazioni, arriviamo a Lido Burrone. Qui la spiaggia è attrezzata, c’è anche chi fa acqua gym!! Prendiamo altro sole, altro bagnetto (Massi continua a leggere…Si finirà la trilogia di Larsson in vacanza!!!!!!!!!!!!!!!!) e via sulla bici a fare un giro al centro. Qui consumiamo un buon aperitivo al “Camarillo Brillo” e nel frattempo decidiamo se fare o meno una gita in barca. Alla fine optiamo per la visita alle grotte di Marettimo organizzata da un’agenzia di viaggi e prenotiamo per il giorno seguente.

Memori della mazzata subita la sera prima compriamo il pollo allo spiedo e ce lo mangiamo in appartamento comodi comodi!! 28 luglio (Marettimo) Sveglia, bici, colazione al bar “Uccio” (chi lascia la strada vecchia per quella nuova…) e via al porto dove ci aspetta Sandokan, un barcone che ci porterà alla scoperta di Marettimo, seconda isola per estensione delle Egadi. La giornata prevede la visita dalla barca delle grotte, vari tuffi e bagnetti (anche se molto rapidi, vista la presenza delle meduse), pranzo a bordo con pasta e cocomero, e giretto a piedi dell’isola di un paio di ore.

Nelle grotte c’è il divieto di balneazione in quanto tutta la costa è zona protetta, ma Sandokan ha il permesso per entrare fin dove riesce!! I colori sono mozzafiato…E non si resiste alla tentazione di tuffarsi! Il paesino è molto grazioso; perdendoci tra le stradine osserviamo come i colori predominanti delle abitazioni siano il bianco e l’azzurro. Regna un silenzio di tomba, interrotto solamente dalla voce di un fruttivendolo che annuncia in un siciliano incomprensibile il suo arrivo con il carretto per la vendita dei suoi freschissimi e genuini prodotti. Ed ecco che come per magia si materializzano diverse signore in abiti casalinghi per fare la spesa.. E quasi ci sentiamo estranei all’atmosfera che si crea, incredibile per noi animali da metropoli quali purtroppo siamo.

Un po’ malinconici e con quei soliti pensieri di cambiare vita che in queste occasioni si presentano ci dirigiamo di nuovo verso Sandokan che ci aspetta per portarci dopo un’oretta di navigazione a Favignana.

La gita non è stata male, ma molto turistica; forse è preferibile farsi portare dai pescatori sulle loro barchette, sicuramente più caratteristico…E più economico (noi abbiamo speso 39 euro a persona, anche se con pranzo compreso)… niente a che vedere con la fantastica giornata trascorsa sul catamarano di Pigi.

La sera decidiamo di dare un’altra possibilità alla ristorazione dell’isola, per poi rimanere di nuovo delusi e “rapinati”; mangiamo infatti alla ristorante “El Pescador” dove dopo un’attesa di 40 minuti per l’ordinazione e di altri 30 minuti per ricevere la nostra spigola alla piastra, ci arriva un conto di 98 euro per il pesce, due contorni, una frutta e un sorbetto…A voi le vostre valutazioni.

29 luglio (Saline nella Riserva dello Stagnone – Mazara del Vallo – Agrigento) Sveglia, colazione e via al porto per tornare sulla grande isola. Anche questa volta il viaggio gelido sull’aliscafo scorre tranquillo e veloce, così come il rientro al parcheggio dove riprendiamo possesso del nostro mitico pandino che per fortuna nessuno ha toccato!! Il nostro itinerario prevede di raggiungere Agrigento con tappe intermedie; le saline di della Riserva dello Stagnone e Mazara del Vallo. Le saline sono a dir poco affascinanti: vasche di colori diversi, i riflessi del sale, il mulino in lontananza con degli omini che lavorano sotto il sole cocente.. Questo è il paesaggio che si propone ai nostri occhi e che immortaliamo con la nostra macchinetta fotografica! Decidiamo di non fare la visita all’isoletta di Mozia a causa del gran caldo e così ci rimettiamo in marcia. La seconda tappa è Mazara del Vallo dove ci fermiamo per mettere un freno ai brontolii della pancia. Facendo due passi quello che colpisce è l’influenza araba che ha subito la cittadina ma vista l’ora (sono le 13) non riusciamo a visitare niente dall’interno e ci accontentiamo di osservare le numerose chiese monumentali del centro storico dall’esterno. Con il pancino pieno riprendiamo la rotta verso Agrigento, sempre attraverso strade statali dove sfrecciano camion e macchine, nemmeno fossimo in formula uno. Arriviamo nel pomeriggio e subito ci dirigiamo nello splendido hotel Kaos: l’hotel è carinissimo e noi abbiamo una delle camere nuove, ultra moderna e con un letto ultra enorme!! E questo naturalmente sempre grazie alla mia abilità nella ricerca delle offerte su internet! Il resto del pomeriggio lo trascorriamo nella piscina di 2000 mq dell’hotel…Ah che relax! La sera finalmente incontriamo i nostri amici (Adriana e Alessandro) che ci portano a scoprire la bellezza dei luoghi ma soprattutto la bontà della cucina (Cena di pesce stratosferica in un ristorante a Porto Empedocle).

30 luglio (Agrigento) Sveglia (dopo una notte un po’ movimentata per capire come spegnere l’aria condizionata della stanza super tecnologica) colazione e via al mare…I nostri amici ci hanno portato in una bellissima spiaggia a salleonardo: la spiaggia è enorme e poco affollata, mare splendido..Insomma una favola. Dopo il bagnetto, un intermezzo divertente a schiaccasette e pranzo al sacco, ormai saturi andiamo a prenderci un gelato buonissimo (direttamente in un cannolo) ad una gelateria molto rinomata (“Le Cuspidi”) e non rimaniamo per niente delusi!! La sera si cena in una pizzeria ad Agrigento (pizza gorgonzola e pistacchi) per poi concludere con una passeggiata tra le bancarelle di San Leone. Agrigento di per sé non è bellissima da vedere, dominata da palazzoni enormi uno diverso dall’altro…Ma quello che è davvero caratteristico e vale la pena visitare è la valle dei templi. Noi l’abbiamo vista solo da fuori ed è meravigliosa anche da qui..Soprattutto di notte tutta illuminata; dopo l’esperienza proibitiva a Segesta e Selinunte non ce la siamo sentiti di provare la stessa cosa…In realtà avremmo voluto visitarla di sera dopo il tramonto, ma abbiamo scoperto che le visite notturne sarebbero iniziate solamente la settimana successiva.

31 luglio (Mondello- Duomo di Monreale) Sigh sigh.. Siamo arrivati all’ultimo giorno di vacanza. A malincuore lasciamo il fantastico hotel e ci dirigiamo verso Palermo. Il nostro volo è in tarda serata quindi abbiamo a disposizione l’intera giornata: su suggerimento dei nostri amici andiamo a Mondello, dove pranziamo al ristorante “da Calogero”. A parte il caldo stiamo molto bene, pesce buonissimo e ottimo prezzo…Con vista sulla spiaggia affollatissima. Con i bagagli in macchina non abbiamo voglia di andare al mare…Cosi ci rimettiamo in macchina, e dopo aver attraversato l’Isola delle Femmine senza scendere dal pandino ci dirigiamo a Monreale, ultima tappa del nostro viaggio. Visitiamo il duomo, che è davvero affascinante. E’ pieno di turisti e iniziano a fare capolino i primi invitati di un matrimonio che si celebrerà a breve…Decidiamo quindi di andare via e ritornare alla macchina, passando per vicoletti pieni di laboratori di ceramica e mosaici.

Arriviamo un po’ prima all’aeroporto (dopo aver perso però un sacco di tempo per trovare un distributore per fare il pieno alla macchina!!!) perché ormai siamo distrutti…Il volo è un po’ in ritardo ma tutto si svolge tranquillamente.

Mi avevano detto che la Sicilia era bella ma mai mi sarei aspettata un paesaggio e un mare così. Ero stata in passato nella zona di Taormina, ma a mio avviso non arriva alla bellezza di questa parte. Il tutto poi è condito da una cucina ottima e dalla simpatia dei siciliani (una volta superata la diffidenza inziale).

Che dire…Andate in Sicilia!! Questo mare non ha niente da invidiare ai Caraibi! Simona



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