Da Milano a Capo Nord
Diario di viaggio da Milano a Capo Nord e ritorno in macchina, con qualche consiglio utile relativo anche a tempi e costi di viaggio.
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Siamo partiti in due noleggiando una Opel Astra SW che si è rivelata essere un’eccezionale compagna di viaggio. Prima di partire consiglio di registrare una carta di credito sul sito www.autopass.no, questo permetterà di pagare i pedaggi delle strade norvegesi direttamente con carta di credito, senza mettere piedi fuori dalla macchina. Consiglio anche di controllare l’olio di quest’ultima, il viaggio ne farà consumare un bel po’. È utile ricordare di comprare la vignetta autostradale Svizzera e Austriaca prima di entrare nei rispettivi paesi.
Altra cosa importante è quella di munirsi di connessione internet. Non è indispensabile ma è molto utile specialmente per trovare alberghi o altri alloggi o posti dove mangiare. Ben consci dell’elevato costo della vita in Norvegia, consapevolezza che successivamente abbiamo sperimentato, ci siamo muniti di abbondanti provviste. Avevamo con noi anche un fornelletto elettrico che si è rivelato totalmente inutile in quanto tutte le cabine dei campeggi , anche le più economiche, ne possiedono uno al suo interno.
Giorno 1 – verso la Germania
Siamo partiti da Milano la mattina presto con destinazione Germania. Dopo aver percorso 1172 infiniti e lunghissimi chilometri siamo arrivati a Bad Oldesloe dove avevamo prenotato una stanza al Tryp by Windam.
Giorno 2 – Svezia
Ci siamo svegliati di buon mattino e rimessi in macchina. Dopo qualche ora siamo arrivati a Puttgarden dove abbiamo preso il traghetto che ci ha condotti in Danimarca. Senza mettere piede in terra Danese, se non per fare benzina, siamo giunti allo spettacolare ponte dell’Oresund che collega la Danimarca con la Svezia, subito dopo avere attraversato una galleria sottomarina che sbuca in mezzo al mare.
Dopo qualche ora di macchina ci siamo fermati a Jonkoping dove avevamo in precedenza prenotato una stanza al Quality Hotel. Facciamo un breve giro del centro ma è stranamente deserto, non c’è quasi nessuno, tutti i negozi sono chiusi pur essendo solo le sei circa del pomeriggio di un sabato sera. Sorpresi da un forte acquazzone ci siamo rifugiati in pub a mangiare qualcosa e per poi tornare in albergo.
Km percorsi 614.
Giorno 3 – Stoccolma
Di buon mattino ci siamo rimessi in cammino verso Stoccolma dalla quale eravamo separati da soli 355 chilometri. Lasciati i bagagli in albergo, l’Ibis Spanga, abbiamo preso un treno per Stoccolma. Come soluzione si è rivelata abbastanza comoda. Dopo aver fatto un giro della città, meravigliosa, e dopo avere macinato chilometri a piedi ci siamo fermati a mangiare qualcosa per poi rientrare in albergo.
Giorno 4 – Stoccolma
Dopo tanti chilometri di macchina finalmente una giornata da dedicare a Stoccolma che merita davvero tantissimo. Abbiamo macinato altri chilometri a piedi girando in lungo e in largo. Tra le tante tappe abbiamo fatto visita al Vasa Museet costruito intorno al relitto di un vascello affondato subito dopo il suo varo, da non perdere assolutamente. Ci siamo fermati per cena all’Aifur, un pub in stile vichingo dove ambientazione e personale sono a tema, anche questo è secondo me da non perdere. Altro giro dopo cena finché, sfiancati, ce ne siamo tornati in albergo.
Giorno 5 – Anaset
Altra giornata dedicata interamente al viaggio. Partenza di buon mattino senza una meta precisa ma solo con l’obiettivo di percorrere più chilometri possibili verso nord. Purtroppo a partire da Stoccolma i chilometri percorsi giornalmente non possono più essere tanti. Le autostrade, come le conosciamo noi, cominciano a sparire in quanto sono a due corsie solo per brevi tratti mentre per la maggior parte del tempo vi è solo una corsia per senso di marcia.
Dopo 713 chilometri ci siamo fermati al Lufta camping, nella piccola cittadina di Anaset, dove avevamo prenotato un piccolo cottage con cucina e bagno in comune solo qualche ora prima. Il camping si è rivelato essere molto carino, curato e pulito così, dopo una doccia rigenerante, abbiamo cucinato e mangiato qualcosa. Da questo punto si comincia a percepire di essere parecchio a Nord. C’è sempre meno gente in giro e sempre meno macchine in strada, inoltre anche dopo le 22 c’è ancora un forte bagliore, è praticamente giorno!
Giorno 6 – Rovaniemi
Partenza di mattina molto presto con l’intenzione di attraversare il circolo polare artico in Finlandia fermandoci a Rovaniemi. Lungo la strada abbiamo incontrato finalmente le prime renne le quali sono l’unica cosa positiva di questa tappa. Forse carichi di troppe aspettative siamo rimasti molto delusi.
Dopo avere percorso 458 chilometri, a due passi da Rovaniemi si attraversa il circolo polare artico dove è presente il Santa Claus Village nel quale fondamentalmente non c’è niente. È un vero specchietto per le allodole, solo negozi di souvenir e un ridicolo museo dove vi è un finto Babbo Natale che cerca di spillare dei soldi per farsi fare una fotografia con lui. Delusi andiamo a Rovaniemi dove abbiamo preso una stanza al Rudolf Hostel pensando di fare un giro della città. Oltre al fatto di trovarla deserta, Rovaniemi è proprio brutta, al di fuori della via principale è piuttosto anonima e squallida. Abbiamo cercato un posto dove mangiare un boccone (alette di pollo) dopodiché siamo andati a dormire.
Giorno 7 – Capo Nord
Finalmente si parte per Capo Nord. I chilometri da percorrere sono molti quindi siamo partiti molto presto la mattina. Da qui il paesaggio comincia a diventare sempre più bello, pochissime macchine in giro, alberi sempre più radi fino a vederli scomparire totalmente. Qui si incontra la vera vegetazione del nord: la tundra. Un tratto di strada molto bello da percorrere è quello che collega Inari a Marigasniemi: sembra di stare sulle montagne russe, un continuo saliscendi in un panorama meraviglioso!
Si costeggiano finalmente i primi fiordi Norvegesi e attraversano le prime gallerie. Quest’ultime, stranamente non menzionate da nessuno, sono davvero belle, non sono sostenute dal cemento ma solo da tiranti, quindi hanno l’aspetto di una grotta, inoltre ce ne sono di lunghissime! Siamo arrivati in prima serata a pochi chilometri da Capo Nord, precisamente a Honnigsvag, dove abbiamo preso una stanza al Vandrerhjem Hostel. Portate le nostre cose in camera, abbiamo mangiato un boccone poi via diretti a Capo Nord!
La strada che porta all’isola di Capo Nord è bellissima. Il collegamento con quest’ultima avviene attraverso un tunnel sottomarino che dal 2013 è gratuito. Molto caro è invece l’ingresso a Capo Nord ed è inevitabile a prescindere che entriate o meno nella struttura. Capo Nord è bellissimo. Quando siamo arrivati non c’era nessuno e la sensazione che si prova è davvero strana, ci si rende conto di avere percorso davvero molti chilometri. Purtroppo il tempo è brutto, il vento fortissimo e le nubi coprono il sole. Facciamo fatica pure a fare delle fotografie in quanto è difficile tenere ferma la macchina fotografica. Il centro non è niente si speciale: un negozio di souvenir, un ristorante, un paio di bar, un cinema dove si può vedere un filmato di circa mezz’ora sulle bellezze naturali di Capo Nord e un museo sulla storia dell’arrivo di diversi personaggi illustri al Capo. Siamo rimasti fino alle 23 ora nel quale si era ancora in pieno giorno! Non abbiamo aspettato il tramonto in quanto a causa delle nuvole comunque non lo avremmo visto quindi, stanchi, siamo rientrati in albergo. Arrivati ci siamo resi conto di una cosa strana, è passata da poco la mezzanotte e la luce invece di diminuire si intensifica: sta albeggiando.
I chilometri percorsi in questa tappa sono 746.
Giorno 8 – verso le isole Lofoten
Avendo deciso di andare da Capo Nord direttamente alle isole Lofoten anche questa tappa è stata interamente dedicata al viaggio. Poco male perché il paesaggio è bellissimo. Ormai il concetto di autostrada è completamente da dimenticare. Si viaggia su strade statali con una corsia per senso di marcia le quali si snodano e si inerpicano tra fiordi e montagne. Questa volta non abbiamo prenotato niente, così siamo andati avanti cercando di resistere il più possibile e con l’intenzione di dormire dove capita.
Dopo 642 chilometri, che in queste strade sono tanti, ci siamo fermati in un campeggio sulla E6 , in un minuscolo aggregato di case che si chiama Setermoen. Abbiamo preso un bungalow in un campeggio, cena e poi siamo andati a dormire.
Giorno 9 – isole Lofoten
Partenza in mattinata verso le isole Lofoten con destinazione Svolvaer una delle principali città delle Lofoten. Abbiamo prenotato un giro in battello della durata di tre ore e mezzo per andare a vedere il Trollfjord, un po’ costoso ma ne vale assolutamente la pena, il panorama è stupendo. Dopo circa un’ora e mezza di navigazione l’equipaggio ha fermato il battello permettendoci di pescare, è stata un’esperienza divertente e il pescato è stato utilizzato dall’equipaggio per attirare gabbiani e falchi.
Poco prima di raggiungere il Trollfjord il battello si è affiancato ad un enorme nave da crociera e, dopo essersi attraccato ad essa, attraverso una piccola botola ha permesso ad un’orda di turisti tedeschi di salire nella nostra imbarcazione per poter vedere il Trollfjord: un’esperienza davvero emozionante. Rientrati abbiamo preso una stanza in un ostello dove dopo avere cucinato e mangiato qualcosa siamo andati a dormire. Chilometri percorsi 271.
Giorno 10 – Å i Lofoten
Partendo da Svolvaer siamo scesi verso sud ovest attraversando tutte le Lofoten. Dietro consiglio della Lonely Planet abbiamo provato a fare la passeggiata che porta dal paesino di Eggum a quello di Unstadd entrambi sull’isola di Vestvagoy. La Lonely Planet la descrive come passeggiata, ma in realtà si tratta di un trekking abbastanza impegnativo. Noi , impreparati, abbiamo deciso di lasciare perdere e tornare indietro dopo circa quattro chilometri di cammino. Ci siamo rimessi in macchina e dopo essere passati attraverso paesaggi mozzafiato siamo infine giunti in uno dei punti più a sud delle Lofoten alla fine della E10, Å i Lofoten.
Å è bellissima, un piccolo villaggio di pescatori costituito interamente da rorbu, l’impressione di essere rimasto immutato negli anni. Stupendo. Stanchi e con poca voglia di trovare una sistemazione che sulle isole sarebbe stata sicuramente poco comoda e molto costosa abbiamo deciso di andare direttamente a Bodo partendo da Moskenes attraverso un traghetto con un viaggio della durata di circa tre ore e mezzo. In nottata siamo arrivati a Bodo dove siamo andati direttamente a dormire al Rica Hotel nel quale poco prima di partire da Moskenes avevamo prenotato una stanza.
I chilometri percorsi sono stati solo 182
Giorno 11 – molstrom di Saltstraumen
Dopo esserci svegliati con calma e avere fatto un’abbondante colazione al Rica Hotel abbiamo fatto un breve giro a Bodo nella quale non c’è granché da vedere così seguendo i consigli della Lonely Planet siamo andati a vedere i molstrom di Saltstraumen, dei vortici che si formano al variare della marea in un lembo di mare che unisce due fiordi. Lo spettacolo è bello solo se si è appassionati del genere altrimenti sembra semplicemente di vedere scorrere un fiume con l’unica differenza che ciò che si sta guardando è il mare. Nel pomeriggio ci siamo rimessi in viaggio fino a fermarci a Kilboghamn dove, dopo avere percorso in tutto 253 km abbiamo preso un bungalow al Polar Camping. Il tratto di strada 17 da Bodo a Kilboghamn che fa parte della Kristensveien è davvero bello, si allunga un po’ ma vale decisamente la pena.
Giorno 12 – ghiacciaio Svartisen
Ci siamo messi in viaggio di buon mattino con l’intenzione di andare a vedere il ghiacciaio Svartisen a pochi chilometri da Mo i Rana. Dopo avere lasciato la macchina, avere percorso quattro chilometri di sentiero fangoso in mezzo al bosco, esserci arrampicati per altri tre chilometri si arriva ai piedi del ghiacciaio. La stanchezza passa in secondo piano perché la vista mozza letteralmente il fiato. Personalmente è una delle cose più belle viste in Norvegia. Lo Svartisen è semplicemente imponente e meraviglioso! Si può evitare di passare a piedi per il bosco a piedi attraversando un lago che porta ai piedi del ghiacciaio con un battello che offre questo servizio. Dopo avere percorso qualche altro chilometro ci siamo fermati al Mosjoen Camping dove anche in questo caso abbiamo preso un bungalow. In tutto i chilometri percorsi sono stati 253.
Giorno 13 – Kristiansund
Dopo esserci svegliati e avere fatto colazione ci siamo rimessi in macchia in direzione Kristiansund. I chilometri percorsi erano 574 quindi la giornata è stata quasi interamente dedicata al viaggio. Nel tardo pomeriggio siamo arrivati a Kristiansund dove, dopo avere lasciato le nostre cose al Byskogen Camping a due passi dalla città, siamo andati a fare un giro. Alle sei del pomeriggio a Kristiansund non c’era anima viva, nessuno in strada, solo una strano senso di desolazione. Un po’ infreddoliti abbiamo quindi deciso di andare a mangiare un boccone e la scelta è ricaduta sullo SMIA fiskerestaurant dove avevo letto si servisse carne di balena e un’ottima zuppa di pesce. Le aspettative non sono state disattese: tutto buonissimo.
Giorno 14 – Alesund e Geiragefjord
Partiti dal pessimo Byskogen Camping siamo ci siamo diretti verso Alesund ma attraversando prima la Strada Atlantica, una spettacolare strada considerata tra le più belle del mondo, che collega, passando da un’isoletta ad un’altra, Kristansund a Molde. Vale davvero la pensa passarci! In mattinata siamo arrivati ad Alesund che si è rivelata essere molto ma molto carina. Per poterla vedere dall’alto si può salire attraverso una lunghissima scalinata sulla collina Aksla sulla cima della quale vi è un bar, il Fjellstoua, dalla terrazza del quale è possibile godere di una vista mozzafiato.
Nel tardo pomeriggio abbiamo lasciato Alesund e ci siamo diretti verso Geiranger dove abbiamo trovato un’ottima sistemazione, la migliore di tutta il viaggio, presso il Westeras Restaurant, che, con grande sorpresa, si è anche rivelato essere il punto di partenza delle escursioni a piedi che si fanno sul Geiragefjord. Prima di percorrere gli undici finali bellissimi tornanti che portano al Geirangerjford ci siamo fermati in un punto panoramico, l’Ornevegen, dal quale è possibile ammirare il fiordo dall’alto. È una sosta da non perdere, vale assolutamente la pena.
I chilometri percorsi sono stati 293.
Giorno 15 – Geiragefjord
Attirati dalla bellezza del Geirangerfjord, felici della nostra ottima sistemazione comoda, bella, e con una spettacolare vista sul fiordo, abbiamo deciso di fermarci un’altra giornata qui dedicandola interamente alle numerose escursioni che è possibile fare a piedi, escursioni che portano a vedere molte bellezze naturali compresa una bellissima passeggiata dietro una cascata. A Geiranger merita una visita il Chocolate With A View una cioccolateria dove si lavora artigianalmente il cioccolato. L’odore del cioccolato si sente già fuori a diversi metri di distanza e il sapore non è da meno!
Giorno 16 – Flamsbana
Dopo un meritato giorno di riposo ci siamo rimessi in marcia in direzione Flam, che abbiamo raggiunto dopo 310 chilometri, per andare a vedere e a prendere la Flamsbana, la ferrovia più ripida del mondo. Il tratto di strada che collega Geiranger a Manheller che è lo stesso tratto di strada che porta al Dalsnibba è stupendo anche se nessuna guida ne parla. Sempre senza nessuna pubblicità abbiamo attraversato, senza pagare alcun pedaggio, il tunnel di Laerdal che è il tunnel stradale più lungo del mondo, ben 24 chilometri! Arrivati a Flam, abbiamo preso una stanza al Brekke Garden Hostel, e successivamente siamo andati a prendere la Flamsbana. Purtroppo è davvero molto costosa complice il fatto che i turisti sono numerosissimi però vale la pena fare un giro. Al rientro, dopo avere mangiato un boccone siamo andati a bere una birra al Aegir Brewery & Pub dove, seppur pagandola molto, la birra artigianale è fantastica e così come l’ambientazione.
Giorno 17 – Bergen
Di buon mattino ci siamo rimessi in marcia con destinazione Bergen che, pur essendo molto vicina a Flam, abbiamo raggiunto dopo ben 294 chilometri a causa della chiusura per lavori del Gudvangatunnelen. Arrivati ad ora di pranzo abbiamo lasciato le nostre cose al Thon Hotel Bergen Brygge , dove avevamo prenotato una stanza, e siamo andato a fare un giro della città. Abbiamo fatto visita al favoloso quartiere Brygge con le sue stupende costruzioni in legno, abbiamo mangiato dello squisito pesce al mercato del pesce al porto dove quasi tutti i pescatori sono italiani e abbiamo girato in lungo ed in largo la città che è molto molto bella. Stanchi in serata siamo rientrati in albergo.
Giorno 18 – Kristiansand
Dopo una ottima colazione al Thon Hotel abbiamo passato la mattinata ancora in giro per Bergen e ad ora di pranzo ci siamo rimessi in viaggio verso Kristiansand che dista da Bergen 485 chilometri. Dopo qualche chilometro di strada Statale E34 si passa alla E9 la quale si è rivelata essere bellissima! Pur trattandosi di un viaggio abbastanza lungo la bellezza della strada lo ha reso molto piacevole. A Kristiansand non siamo riusciti a trovare un albergo economico a causa di un raduno di ciclisti. È comunque abbastanza probabile trovare gli alberghi pieni in quanto i traghetti da qui per la Danimarca sono solo due al girono e sono molto comodi perché fanno risparmia moltissimi chilometri di macchina. Abbiamo trovato un bungalow all’ottimo Aros Feriesenter a qualche chilometro dal porto di Kristiansand dal quale ahimè si lascia la Norvegia.
Giorno 19 – di nuovo in Germania
Pur avendo preventivato almeno un altro giorno in Norvegia un po’ per la pioggia un po’ per la stanchezza abbiamo deciso di metterci in cammino verso l’Italia. Nel prendere il traghetto da Kristiansand verso Hirtshals si lascia, a malincuore, la Norvegia. La giornata è quindi dedicata interamente al viaggio così dopo ben 945 siamo giunti a Kunsell, vicino Fulda dove abbiamo preso una stanza nel bellissimo Gasthof Zur Linde dove oltretutto abbiamo potuto godere di un’ottima cena.
Giorno 20 – rientro in Italia
Prima di rientrare a Milano, dopo avere percorso 813 chilometri, abbiamo fatto un’ultima tappa a Verona dove ci siamo fermati per la notte.