Da Miami a Bayahibe, esperienza unica

A distanza di mesi ho finalmente trovato il coraggio per raccontarvi la mia indimenticabile vacanza. Sono partita da Napoli col mio ragazzo mercoledi 30 gennaio, scalo a Milano e poi via verso il caldo. Volo alitalia abbastanza preciso e dopo 10 ore finalmente siamo Miami. Il primo impatto all'aereoporto non è dei migliori a causa delle lunghe...
Scritto da: Sara_Ciro
da miami a bayahibe, esperienza unica
Partenza il: 30/01/2008
Ritorno il: 12/02/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
A distanza di mesi ho finalmente trovato il coraggio per raccontarvi la mia indimenticabile vacanza. Sono partita da Napoli col mio ragazzo mercoledi 30 gennaio, scalo a Milano e poi via verso il caldo. Volo alitalia abbastanza preciso e dopo 10 ore finalmente siamo Miami. Il primo impatto all’aereoporto non è dei migliori a causa delle lunghe file per i vari controlli ma, ovviamente, è giusto che sia cosi. Il tragitto in taxi verso il centro mi fa sentire in un film. Tutto enorme, tutto all’eccesso… Arriviamo in poco tempo al nostro albergo a south beach su ocean drive, il waldorf tower hotel. Abbiamo una junior suite con vista sull’oceano, logicamente enorme, prenotata on line ad un prezzo conveniente 😉 Il tempo di una rapida rinfrescata e siamo già in giro. Il bello di Miami è che non sai mai cosa ti aspetta e soprattutto ti colpisce che pur essendo negli Stati Uniti si parla prevalentemente in spagnolo che io adoro. Non sto a raccontarvi per filo e per segno i due giorni a Miami ma quello che vorrei suggerirvi è di non perdere il Bayside Market per fare i vostri acquisti, li’ infatti i prezzi sono più convenienti. Per gli amanti di Cuba è d’obbligo una tappa a Little Havana dove tra una sosta al club del domino e ai vari negozi di sigari vi sembrirà di essere i in quella magica isola. Altra tappa obbligatoria, almeno per me, è il Johnny Rocket accanto all’Hotel Colony. Vi consiglio di prendere un bel peanut butter shake with cream, è fantastico! I bambini ne vanno matti ma anche i grandi 😉 Non fatevi mancare la foto davanti al Colony, l’hotel più fotografato al mondo (per intenderci è quello del film Scarface) e se vi piace la musica di Will Smith altra sosta necessaria è al Denver dove è stato girato il video di Welcome to Miami. Dopo questi tre giorni passati velocemente a girare in lungo e in largo è arrivato il tanto atteso momento di riprendere l’aereo. Destinazione Repubblica Dominicana. Cosa dirvi? Non me l’aspettavo cosi’ bella. Mi è sembrato un paradiso. E pensare che quando siamo arrivati all’aereoporto di Santo Domingo (volo american airlines puntualissimo) erano le 22.00 del 3 febbraio e c’erano 20gradi. A Napoli ne avevamo lasciati 8!! La nostra destinazione è Bayahibe, a circa due ore di strada dall’aereoporto. Di sera ovviamente il viaggio in auto non è l’ideale ma purtroppo è andata cosi. Il nostro resort è il Canoa Oasis Hotel della Hilton. Lo abbiamo scelto perchè abbiamo capito che era uno di quelli non frequentato dagli italiani e noi avevamo proprio voglia di parlare spagnolo (è stato un enorme vantaggio) e non pensare al nostro bel paese per almeno 9 giorni. E cosi’ è stato. Eravamo gli unici italiani. Quindi per chi preferisce l’animazione nella nostra lingua non è il posto ideale. Ci colpisce subito la cortesia e l’allegria dei dominicani. Ti accolgono sempre tutti con un sorriso e sono sempre disponibili. Che belle persone! Ci ho lasciato un pezzettino di cuore in quella terra..

Torniamo alla descrizione del resort… Allora… La nostra camera era al piano terra del Blocco 9, con accesso diretto al giardino e molto ampia. Un lettone enorme. Frigo pieno. Tutto molto pulito. Sono quasi le due del mattino, stanchi morti ci addormentiamo felici e contenti con al braccio il nostro braccialettino arancione dell’all inclusive che ci permetterà di mangiare e bere a dismisura e a tutte le ore. Al mattino dopo ci tuffiamo subito al Pagoda dove ci aspetta una colazione galattica e poi via in spiaggia. Il canoa è l’ultimo resort del litorale e quindi sulla sinistra la spiaggia è libera ed incontaminata per centinaia di metri. Un sogno! Se volete tranquillita basta spostarvi verso quella direzione con il vostro lettino e vi sentirete su un’isola deserta. Il mare è bellissimo, dai colori indescrivibili che fanno contrasto con quella bella spiaggia bianca. Buttate via l’orologio, non vi servirà a niente. Non c’e’ più stress, niente più fretta. Relax totale. Oltre al Pagoda ci sono altri tre ristoranti: uno italiano (il rigoletto), uno messicano e un altro dominicano e un bellissimo bar in piscina. I giorni sono passati cosi’ velocemente… Abbiamo fatto anche due escursioni. La prima alla Isla Catalina. Divertentissima e completa! Viaggio in lancia che definirei “avventuroso” e poi sosta per alcune ore sulla spiaggia. Il mare qui era veramente indescrivibile. Molto molto piu bello di Bayahibe. Adatto anche per chi ama ammirare la vita sott’acqua. Immancabile pranzo con aragosta buonissima e poi ripartiamo. Destinazione Altos de Chavon. Un villaggio costruito nel 1970 ma creato sullo stile di un pueblo spagnolo del Cinquecento. Molto affascinante. L’escursione è continuata con la risalita del fiume Chavon in cui sono state girate alcune scene del film Rambo. Il giorno successivo abbiamo scelto di visitare la capitale. La prima tappa è una sosta inutile in un centro commerciale dove cercano di farvi comprare roba di scarsa qualità a prezzi elevati. Quindi meglio evitare 😉 Poi si riprende il viaggio per circa 200 km. Durante il tragitto ci si ferma ad asservare un mausoleo eretto per Colombo, un palazzone a forma di croce molto poco attraente. Diciamo che come inizio non sembra entusiasmante ma, arrivati finalmente in città il parere cambia velocemente. Si riesce a stare a contatto con la gente ed è quello che volevamo. Visitiamo la casa di Diego Colombo, un nipote del nostro connazionale accompagnati da Peppe, una guida del posto simpatica e con 30anni di esperienza alle spalle. Poi attraversiamo Calle Las Damas, la via principale del passeggio all’epoca di Colombo e in cui oggi si concentrano la maggior parte dei monumenti. Abbiamo visitato la Cattedrale, la prima costruita nel nuovo mondo. La giornata è proseguita con un bel pranzo al Conuco, un ristorante tipico e per finire una visita al Parco Nazionale de Los Tres Ojos. Il parco è in realtà una serie di caverne naturali, enormi disposte su livelli differenti, contenenti lagune dall’acqua dolce che possono essere percorse con delle zattere. Questa qui è un’escursione adatta a chi non ha bambini al seguito. E’ abbastanza faticosa ma ne vale la pena. Prima di partire abbiamo svaligiato vari negozi di souvenir. Ci siamo portati via parecchi pacchettini di mama juana, un preparato di erbe da mescolare a rum e miele che è a dir poco fantastico; una valanga di cd per portare con noi in Italia quella musica che ci ha accompagnato giorno e notte; alcune collane fatte di larimar, la pietra tipica dell’isola (attenzione quando l’acquistate! Vendono delle imitazioni in plastica resistenti alla “prova del fuoco” che fanno per convincervi a prenderla) e per finire un bellissimo quadro con el mapa, ovvero la mappa dell’isola che rappresenta il primo acquisto per la casa che stiamo arredando in vista del nostro matrimonio del prossimo anno. Rivivere il viaggio anche solo a parole è stato molto emozionante. La repubblica dominicana è una terra che ti resta dentro per tanti motivi, per la bellezza dei luoghi ma soprattutto per la gente che pur essendo generalmente molto povera riesce a vivere sempre sorridendo e confidando nell’aiuto di Dio. noi speriamo vivamente di tornarci presto e la consigliamo a tutti.

Buone vacanze e viva la repùblica dominicana!! Sara e Ciro.



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