Da Messina alla Valle della Loira in moto

Report di un viaggio effettuato nel 2000, ricostruito grazie al mio diario scritto ogni sera, a conclusione delle tappe giornaliere
da messina alla valle della loira in moto
Partenza il: 28/10/2000
Ritorno il: 04/11/2000
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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Questo viaggio è nato in una domenica di metà ottobre, trattoria di montagna…..bel clima amichevole e rilassato….tante chiacchiere e ricordi di precedenti viaggi, ad esempio quello del 1997 in Normandia e Bretagna, e i bei ricordi che si fanno nostalgia e la sopita voglia di partire che riappare e si consolida sempre più forte ed attraente… e si incomincia a materializzare l’immagine di te e la tua moto in strada, chilometri da percorrere… tanti chilometri…e quella sensazione unica e appagante di iniziare una giornata con la consapevolezza di quanta strada dovrai oggi percorrere, una occhiata al percorso che hai delineato, gli appunti in bella vista nella tasca trasparente della borsa da serbatoio…

Verso la metà del pranzo, io dico al mio amico, quasi in un allegro tono provocatorio “… come sarebbe bello poter partire, noi con le nostre mogli, in questo fine mese per la Francia in moto, approfittando del ponte di Ognissanti….” E lui di rimando “….si, assolutamente, dammi solo il tempo di verificare i miei impegni!!”

A fine pranzo, avendo lui verificato la mancanza di impegni ed appuntamenti e potendo contare io su alcuni giorni di ferie, la decisione è presa! Partenza il 28 ottobre, da Messina, risalire velocemente l’Italia (….in autostrada obbligatoriamente, purtroppo, ma è inevitabile) ed essere in Francia il secondo giorno passando dalla Liguria sino in Costa Azzurra! Meta finale è la Valle della Loira con i suoi castelli.

Come per i viaggi precedenti, io ho piena delega fiduciaria sullo studio dell’itinerario di massima, sulle tappe da programmare, sulla logistica generale che occorre per un viaggio in moto. E’ una attività che tutte le volte mi coinvolge e mi consente di pregustare il piacere della strada, il fascino unico di un viaggio che man mano si concretizza e che tu riesci già ad assaporare. L’attesa del giorno della partenza, a questo punto, è punteggiata di piacevoli momenti di studio delle cartine stradali, la cui osservazione ti consente di delineare un itinerario che si snodi attraverso strade motociclisticamente “belle” e poi la raccolta di informazioni e notizie sulle zone che si attraverseranno…insomma, come tutte le volte, giorni fantastici!

E senza rendercene conto, ci siamo.. Tutto sistemato? Si! Le borse laterali ed il bauletto sono pieni, la borsa da serbatoio è già posizionata. Domani si parte.

28 ottobre

Alle 6,45 siamo già sul traghetto che da Messina porta a Villa San Giovanni. Abbiamo deciso di partire presto in modo da percorrere quanta più strada possibile. Del resto per noi che abitiamo in Sicilia raggiungere le mete europee presuppone, comunque, un lungo percorso stradale.

E così risaliamo abbastanza speditamente, con le normali soste tecniche. Il tempo è ottimo, fresco e soleggiato, le moto vanno alla grande. Una giornata di percorso serrato ci fa arrivare in serata, intorno alle 19,00, nelle Cinque Terre ed a Levanto decidiamo di fermarci per la notte. Buon albergo e ottimo ristorante chiudono questa prima e lunga giornata. Siamo contentissimi, appagati dalle quasi 12 ore trascorse in sella.

29 ottobre

Seconda tappa di avvicinamento e di arrivo in Francia. Partiti da Levanto intorno alle 9, abbiamo percorso la A10 sino al valico di Ventimiglia e poi in Francia la A8 sino a Montecarlo, dove abbiamo sostato per qualche ora. Breve giro a piedi della città, bella di sicuro ed attraente anche per la “ricchezza” che da tutti i dettagli traspare: le case, le barche ormeggiate, le concessionarie di auto di lusso, il “clima” che si percepisce….insomma, è proprio come te la immagini! Per me è stato emozionante vedere sull’asfalto tracciate le linee che delimitano la griglia di partenza del GP di Formula 1 (anche se non sono un grande appassionato e intenditore di automobilismo).

Si riparte, sempre con la A8, verso Aix En Provence e si prosegue in direzione di Arles percorrendo le meravigliose strade nazionali e dipartimentali francesi…N7…D572…N113…paesaggi sempre affascinanti e strade che sembrano progettate da un motociclista, tanto sono ben asfaltate e con curve irrinunciabili!

L’ultimo tratto di strada per arrivare ad Arles, dove ci fermiamo per la notte, lo percorriamo che è già buio…i fari della moto illuminano giusto la strada ma la Francia, anche se poco vediamo, ci accompagna con i suoi odori: bosco, campagna, fieno…..e questo è un piccolo privilegio di noi motociclisti: acquisire conoscenza e consapevolezza del territorio che stai attraversando attraverso i suoi odori, in macchina non è possibile!

Anche ad Arles ceniamo bene, in una trattoria tipica per locali ed infatti siamo gli unici stranieri.

30 ottobre

Dedichiamo la prima parte della mattinata alla scoperta del centro di Arles e poi ripartiamo verso Avignone. Il cielo è grigio, basso, umido. Non piove ancora. Lungo la N 570 un cartello attira la nostra attenzione “Museo dei profumi di Provenza” e ci fa inoltrare in una strada secondaria, ricoperta di autunnali foglie che elegantemente si sollevano e svolazzano al passaggio delle nostre moto!! Intorno estesi campi, in questa stagione di colore marrone e grigio, ma che immaginiamo coloratissimi nel periodo di fioritura.

Arriviamo ad un tipico, grande e suggestivo casolare immerso nella campagna che è sede di una azienda profumiera e del museo. All’interno delle sale dedicate al museo vi sono antichi macchinari per il trattamento e la distillazione dei fiori e delle essenze di profumeria. Le bottigliette di svariate decine di essenze sono posizionate, a vista, in un grande espositore e noi ne odoriamo tante, incuriositi e divertiti. Le nostre signore comprano alcune delle essenze, io prediligo in assoluto quella di agrumi.

Si prosegue verso Avignone, dove ci fermiamo per una bella passeggiata nelle vie del centro con l’immancabile sosta nel Palazzo dei Papi.

Inizia a piovere, ma non è una sorpresa e non ci preoccupa: per fortuna siamo ben attrezzati e possiamo continuare la nostra strada. Via verso Orange e poi Montelimat e poi ancora Aubenas. L’itinerario ci porta prima sulla N 7 e di seguito N 102, stiamo risalendo verso il centro della Francia, la strada gradatamente sale di quota. Continua a piovere ma per noi è stupendo continuare a percorrere queste strade, con prudenza e con gli occhi sempre pronti a cogliere le bellezze dei paesaggi che attraversiamo. Siamo nel territorio del fiume Ardeche e la strada lo costeggia e lo supera con vari ponti in muratura.

Intanto si è fatto buio ed il clima è sempre più umido e fresco.

Nei pressi di Neyrac les Bains ci fermiamo per fare benzina. Alla simpatica signora del distributore chiediamo informazioni su alberghi in zona e lei ci indica, poco più in alto, in mezzo ad un bosco, un hotel che si intravede tra gli alberi e del quale ci dà buone referenze. E’ l’Hotel du Levant, con annesso un ottimo ristorante, esattamente nella località di Vals les Bains. Il titolare, che è anche il cuoco, ci accoglie con simpatia e curiosità e ci fa ambientare immediatamente con una meravigliosa bottiglia di bianco A.O.C., servita come aperitivo al banco bar ed accompagnata da vari stuzzichini tipicamente francesi.

La cena è tuttora, nei nostri ricordi di viaggio, una delle migliori in assoluto!! Pietanze di alta qualità e del territorio, cucinate in modo impeccabile ed esaltate da un paio di bottiglie di ottimo Merlot.

31 ottobre

Dopo la meravigliosa serata trascorsa al ristorante e dopo una buona notte di sonno nelle confortevoli camere, ripartiamo intorno alle 10. Seguiamo ancora la N 102 e, nei pressi di Pradelles, svoltiamo sulla N 88 in direzione di Mende. Attraversiamo il Massiccio Centrale con paesaggi di mezza montagna, mentre il clima si fa freddo ed in alcuni tratti troviamo qualche banco di nebbia. All’altezza di Mende ci immettiamo sulla A 75 direzione Clermont Ferrand. Ora fa freddo! Mia moglie indossa un altro maglione e, sotto i pantaloni da moto già imbottiti, delle calze pesanti. A tratti piove. Ma è meraviglioso continuare ad andare, attraversare queste zone della Francia che sono al di fuori dei classici circuiti turistici. Dopo Clermont Ferrand proseguiamo sulla A 71 verso Bourges; di seguito percorriamo la N 76 verso la Loira. All’arrivo del buio, come al solito, decidiamo di fare tappa ed a Vierzon troviamo posto in uno spartano albergo della catena francese “Marmotte”.

1 novembre

Mi sveglio alle 5, fuori pioviggina. Non ho sonno ed ho desiderio di risalire in sella e riprendere la strada. Se non temessi la reazione di mia moglie e degli amici, sveglierei tutti per partire subito! Di fatto, ripartiamo intorno alle 10 in direzione di Chenonceau, seguendo ancora la N 76. La giornata è ventosa e fredda. Piove. Giunti a Chenonceau visitiamo con calma il castello ed il parco e poi proseguiamo verso Amboise. Anche qui visitiamo il Castello e di seguito trascorriamo piacevolmente il pomeriggio nel centro della città, mentre la pioggia si infittisce ed il freddo è pungente. A noi Amboise ha lasciato una ottima impressione: piccola, pulita, turistica ma senza perdere la sua impronta identitaria.

Smette di piovere e decidiamo di proseguire verso Chaumont sur Loire. Tutta la zona che contorna Amboise è disseminata di grotte scavate nel tufo delle colline, utilizzate come siti di invecchiamento e conservazione degli ottimi vini prodotti nel territorio, Lungo la strada D 751 veniamo attratti da un piccolo cartello “Hotel de campagne – 3 Km” Imbocchiamo la deviazione e ci ritroviamo in un posto meraviglioso: le Moulin de Vandon, un piccolo hotel di charme ricavato da un antichissimo mulino, costruito in mezzo ad un fitto bosco, lambito da un piccolo canale d’acqua la cui corrente serviva ad azionare il movimento della ruota!

A soli 3 chilometri da una strada nazionale, un sito che sembra collocato in uno spazio temporale antecedente di un paio di secoli! Anche le camere sono meravigliosamente antiche, restaurate ma preservandone le caratteristiche architettoniche originali.

Prima di cena ritorniamo ad Amboise per approfondire la visita e per una sosta alla “Cave de Amboise”, dove è possibile assaggiare ed acquistare, appunto, i vini del territorio. Con la giovane, gentile e competente addetta entriamo in simpatica confidenza e, partendo dal verbo “essayer” (riferito al vino), decliniamo le diverse articolazioni della lingua francese per specificare il verbo italiano “provare”:

1. essayer, nel senso più generale, ad esempio una macchina

2. degouter, i vini ed i prodotti alimentari

3. tester, i maschi (come abbiamo convenuto tutti su sua precisa definizione)!

2 novembre

Dopo una magnifica prima colazione con panini dolci, burro, marmellate della casa e altre delizie artigianali, riusciamo a partire verso le 10. Piove intensamente e si è levato un forte vento di ponente. Iniziamo il percorso di ritorno, riattraversando Amboise e poi dirigendoci verso Chenonceau, Vierzon. Da qui viaggiamo nuovamente in autostrada e percorriamo di seguito la A71-A72-A27 in direzione Clermord-Ferrand-St. Etienne-Lyon.

Lungo il percorso autostradale, alcune forti raffiche di vento impensieriscono un po’ facendo sbandare la moto, ma applicando la giusta prudenza riusciamo a proseguire tranquillamente.

Arriviamo a Lyon nel tardo pomeriggio e riusciamo a trovare alloggio in un hotel centrale, sistemando le moto nel garage coperto realizzato lungo l’argine del fiume Rodano che insieme alla Saona attraversano la città, confluendo proprio a Lyon.

A piedi ci addentriamo nelle vie dello splendido centro storico e ci rendiamo conto che Lyon merita davvero il titolo di Parigi del sud: bei palazzi ottocenteschi e liberty lungo le rive del Rhone, grandi piazze e vita vivace con tanti locali e molta gente in giro.

A cena, dopo aver adocchiato e vagliato tante opzioni, ci accomodiamo in uno degli antichi e tradizionali ristoranti della città, Le bistrot del Lyon, con arredi liberty e con ottimo menu sia di mare che di carne; da ricordare la assiette de fruits de mer, il patè de foi, il saucisson de Lyon (un salume tipico della regione)…..accompagniamo le varie pietanze con tre diversi vini (un bianco e due rossi)….insomma una serata gourmand da ricordare.

3 novembre

Iniziamo le grandi tappe del rientro. Io mi sveglio alle 7 e, silenziosamente, mi sistemo ed esco da solo per una passeggiata nel centro, con la mia reflex. Lungo il fiume, si sta sistemando il settimanale mercato rionale e le varie bancarelle sono in via di approntamento: la charcouterie, la bolunangerie, le pepinier… bella atmosfera popolare e primi clienti che fanno i loro acquisti. E fotografo anche il mattino della città, con la luce particolare di queste ore che illumina il fiume e le belle facciate degli eleganti palazzi.

Dopo che tutti si sono svegliati e preparati, partiamo in tarda mattinata ed alle porte di Lyon incomincia a piovere!

Lungo l’autostrada A43 andiamo verso il tunnel del Frejus e, sempre sotto una pioggia che aumenta man mano, attraversiamo l’ultimo tratto di Francia ed imbocchiamo il tunnel. All’uscita italiana ci accoglie la neve che ricopre le montagne ed anche il tracciato stradale! Per fortuna la carreggiata è già libera dalla neve, sciolta dal passaggio delle decine di TIR, e con prudenza percorriamo la A 32 verso Torino e poi la A21 direzione sud. A Piacenza, oramai è già buio, decidiamo di fermarci anche perché avvertiamo la stanchezza della lunga tappa e l’umidità accumulata in tante ore trascorse sotto una costante e forte pioggia. Dopo esserci sistemati in hotel e dopo una tonificante doccia calda, a piedi ci dirigiamo verso il centro città e ci accomodiamo al ristorante Agnello, una tipica trattoria con cucina del territorio. Tra i vari piatti della cena, io sperimento lo stufato di asina che trovo ottimo.

4 novembre

Alle 8,15 partiamo da Piacenza e ridiscendiamo l’Italia verso casa nostra. Dopo Chiusi la pioggia si ripresenta con forza e tra Orvieto ed Attigliano ci accompagna anche una intensa grandinata! Ma noi andiamo, ben protetti dal nostro abbigliamento. Oramai il nostro obiettivo è arrivare in serata. Pioverà per tutto il pomeriggio e, nel tratto montuoso calabrese della A3, ci farà compagnia anche una fitta nebbia.

L’arrivo a Villa San Giovanni ci regala un tempo ormai migliorato e, sul traghetto che ci riporta a Messina, scattiamo le ultime foto di noi quattro e delle nostre moto: siamo appagati, contenti, è stato un bel viaggio! In otto giorni abbiamo percorso 5.072 Km, raggiungendo la Loira in pieno autunno e godendo delle bellezze della Francia in questa stagione. Alla prossima.



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