Da Lisbona in Algarve
L’itinerario da noi scelto prevedeva viaggio in aereo fino a Lisbona e visita alla città da lì saremmo scesi in macchina fino nell’Algarve. Le prenotazioni del viaggio le ho fatte in una agenzia del CTS di Roma dove ho acquistato due biglietti aerei andata e ritorno per Lisbona (all’andata abbiamo fatto il viaggio in business class, mi sembra giusto per quello che si spende per viaggiare), un albergo tre stelle a Lisbona per le prime due sere e una albergo sempre a Lisbona 10 giorni dopo (in realtà si tratta di un residence), la spesa è stata di 795,66 euro. Sempre tramite la stessa agenzia abbiamo noleggiato per otto giorni una vettura di terza categoria, ovvero dotata d’aria condizionata (devo essere sincero, all’inizio ero scettico sul noleggio di una vettura con aria condizionata, ma mi sono ricreduto presto una volta lì!), la spesa è stata di 204,82 euro, me deve essere aggiunta una cifra di circa 90 euro di assicurazione aggiuntiva per i danni, (l’assicurazione non è obbligatoria, ma se quando la macchina viene riconsegnata non è nelle condizioni in cui viene consegnata, si deve poi pagare una cifra molto alta, ma molto, circa 900 euro, per qualsiasi danno!!!!).
L’ ultima spesa è stata fatta per la “Lisboa Card”, una tessera che consente di viaggiare gratis su autobus, metrò, tram, consente di avere sconti in musei, monumenti ecc., (molto spesso consente l’entrata gratis).
I primi giorni della nostra vacanza sono trascorsi a Lisbona. Appena arrivati ritiriamo le nostre “Lisboa Card” presso l’ aeroporto e ci rechiamo in albergo, l’ albergo è il Vip Berna, situato vicino la stazione metropolitana di Campo Pequeno e si presenta molto accogliente. Il tempo di una doccia e si va a mangiare in un ristorantino situato nella zona di Baixa/Chiado, le vie di queste zone sono molto caratteristiche e si “arrampicano” ovunque.
Il giorno seguente ci rechiamo a Belem, lì abbiamo visitato il monumento agli scopritori (Padrao dos Descombrimentos), siamo saliti anche in cima, da dove è possibile vedere molto bene la rosa dei venti che è situata davanti al monumento, la torre di Belem, “Ponte 25 de Abril” e il monastero di Jeronimos. Dopodiché ci siamo recati alla Torre di Belem, siamo entrati, (ne vale la pena!) e successivamente abbiamo visitato il monastero di Jeronimos. Il monastero è davvero bello, l’architettura del chiostro è qualcosa di incantevole! Il tempo di un panino e prendiamo il tram per andare a Praca do Commercio tra l’altro era stata allestita una mostra fotografica.Da li ci rechiamo verso il quartiere del “Rossio” e “Bairro Alto”.
Il giorno successivo vado a ritirare la macchina, torno in albergo, carichiamo le valige e via! Per recarci verso l’ Algarve decidiamo di prendere l’ autostrada A2 e per fare ciò dobbiamo necessariamente attraversare “Ponte 25 de Abril”; il ponte collega Lisbona con il sud del paese e si presenta come un’ imponente struttura di acciao, molto bella per i mie gusti, (che volete uno studente di ingegneria meccanica gode con poco…!!!!) assomiglia molto al ponte di Brooklyn. L’autostrada A2 si presenta molto bene, le segnalazioni per gli itinerari sono sempre presenti e ben visibili (proprio come le nostre autostrade) ciò rende tranquillo e gradevole il nostro viaggio per circa 260 km. Dopo circa 2 ore e mezzo di macchina usciamo a “Paderne” (anche perché li l’autostrada finisce), paghiamo al casello la cifra di 16,50 euro e ci rechiamo verso Albufeira dove alloggeremo in un residence prenotato a parte molto tempo prima.
Questa settimana di mare non è stata concepita con l’idea si stare tutti giorni sulla stessa spiaggia, bensì di visitare il più possibile la regione dell’ Algarve; per la prima gita abbiamo scelto Lagos dove è possibile visitare il forte, la chiesa di Santo Antonio (Igreja de Santo Antonio), considerata monumento nazionale, la vecchia dogana e la statua di Enrico il Navigatore “Infante don Henrique”. Tornado verso Albufeira ci fermiamo lungo alcune spiagge, quella che ricordo con molto piacere e “Praia de Alvor” costituita da piccole baie circondate da scogli dai colori bellissimi; al dire il vero in Algarve non c’è una spiaggia più bella dell’altra, ogni spiaggia è diversa e ogni spiaggia è qualcosa di indescrivibile secondo me.
Il giorno seguente ci siamo recati a “Praia de Choela” e “Praia do Castelo”, mentre la sera siamo andati ad Albufeira per assaporare la vita notturna, movimentata da locali con musica di tutti i generi. Il giorno dopo siamo andati a “Praia de Sao Rafael”, spiaggia molto bella, costituita da una baia dove sono presenti faraglioni di colore chiaro nei pressi del bagnasciuga, uno molto grande e uno un po’ più piccolo da cui è possibile tuffarsi; la spiaggia è circondata da rocce dai colori caldi e vegetazione.
I giorni quando si sta bene passano velocemente e il tempo per fare tutto non si trova, per questo motivo decidiamo di muoverci; l’idea è quella di fare un giro verso l’entroterra del Portogallo per poi andare verso la costa atlantica e “scendere” fino a Cabo de Sao Vicente (ovvero l’estremo sud-ovest d’Europa). Partiamo da Albufeira (di mattina) e ci dirigiamo verso Silves per ammirare il castello edificato dai mori e la cattedrale; il castello è molto bello, ed assieme alla cattedrale possono essere visti dalla strada che si percorre per arrivare a destinazione. Mangiamo in un ristorantino vicino la cattedrale e rimontiamo in macchina per dirigerci verso Monchique; la strada si arrampica su per le montagne fino ad un’altezza di circa 900 metri. La natura che ci circonda è splendida, ma purtroppo la sua bellezza è deturpata in buona parte dai resti dell’incendi che verso fine luglio ha distrutto gran parte dei boschi dell’Algarve. Monchique è un piccolo paesino e l’unica cosa ci ha ispirato è stata una piccola chiesa che ha un bellissimo portale in stile manuelino. Il nostro viaggio ora prosegue verso Aljezur per poi attraversarela Costa Vicentina e giungere a Cabo de Sao Vicente. Attraversando la Costa Vicentina è impossibile non fermarsi lungo il percorso per ammirare le splendide spiagge che si affacciano sull’Oceano Atlantico; la prima spiaggia che incontriamo è Praia de Amoreira, una spiaggia grande rispetto alle piccole baie cui ci eravamo abituati, le cui lunghissime onde si infrangono sulla riva; nelle spiagge della costa atlantica si pratica molto il Surf e il Wind Surf, e vedere tantissimi ragazzi destreggiarsi su quelle onde è un vero spettacolo (non vedo l’ora di sviluppare le foto fatte ai surfisti). Purtroppo il tempo passa molto velocemente e per arrivare a Cabo de Sao Vicente, prima che il sole tramonti, decidiamo di fere solo una breve sosta a Praia do Amado, una delle spiagge dell’Atlantico che ha anche una scuola di surf; lo spettacolo che ci appare è davvero indescrivibile: Praia do Amado è una grande spiaggia di sabbia chiara alle cui spalle è possibile ammirare la scogliera dai bellissimi colori rossastri. Ci fermiamo al bar della spiaggia vicino la scuola di surf per prenderci qualcosa di fresco e poi decidiamo di salire sulle scogliere che circondano la spiaggia (il bar della spiaggia ho bevuto una pinacolada veramente buona, fatta con l’ananas fresco e non con il succo d’ananas). Una volta saliti sulla scogliera il paesaggio che ci appare di fronte è davvero imponente, la vista sull’oceano è splendida e sembra non finire mai, cespugli, piante ed erba, circondate da quei colori rossi e il sole che comincia a tramontare sono uno spettacolo bellissimo e caldo.
Lasciamo Praia do Amado con molta tristezza e ci dirigiamo verso Cabo de Sao Vicente; la strada è facile da seguire grazie all’indicazioni ubicate lungo il perso è possibile vedere un grande impianto che sfrutta l’energia eolica (l’animo dell’ingegnere è sempre presente!). Appena arriviamo a destinazione parcheggiamo la macchina indossiamo una felpa, poiché tira molto vento e ci sediamo sulla scogliera aspettando il tramonto del sole mentre io gusto delle frittelle fritte vendute dai “chioschetti” vicino al faro. Lo spettacolo è bellissimo. Cerco di fotografare il sole via via che scompare e una volta scomparso del tutto i presenti, e vi assicuro che c’ erano tante persone, partecipano ad un lunghissimo applauso. (Anche non ci uniamo a loro). Riprendiamo la macchina ci dirigiamo verso la statale N° 125 (quelle che consente di tornare ad Albufeira e prosegue fino al confine spagnolo).
I giorni passano e prima di preparare i bagagli decidiamo di visitare ultima città: Sagres. A Sagres è possibile visitare una fortezza che, dall’alto di un grandissimo promontorio, consente di godere vista sull’oceano e sulle scogliere intorno. Dall’alto della fortezza è possibile ammirare Praia de Tunnel un’altra bellissima spiaggia per gli appassionati di surf, ( visto il vento che c’era direi di wind surf!). In realtà la “Fortaleza de Sagres” nasce come una scuola di navigazione fondata da Enrico il Navigatore “Infante don Henrique”, per sviluppare le tecniche di navigazione. La fortezza è di colore bianco, all’interno è possibile vedere un grandissimo cortile occupato da una “rosa dei venti” (di diametro di circa 40 metri), da una piccola colonna sormontata da una croce (credo sia il monumento agli scopritori, ma non ho ben capito), e da una cappella al cui interno è custodita una statua raffigurante San Vincenzo: il santo è rappresentato con una barca in mano e una piuma di corvo nell’altra, (proprio come narra la leggenda di San Vincenzo), se non sbaglio le reliquie sono custodite nella cattedrale di Lisbona. Lasciata la fortezza andiamo a mangiare in un ristorantino: per la modica cifra di 36 euro prendiamo un piatto di sardine, (che in realtà andavano bene per due visto che le sardine non è che siano tanto piccole), un risotto con pesce e frutti di mare, (che era consigliato per due persone, ma ci è stato fornito in un pentolone bella grossa e corrispondeva a tre belle porzioni!. Antipasto, vino ed acqua. Eravamo pieni! Ma mangiato così! Che si fa allora?? Ci si rilassa?? Riposino?? Macche! Si prende la macchina e ci dirigiamo a Praia de Tunnel. Lo spettacolo è incantevole; un’enorme roccia rossa e gialla circondata di verde si mostra davanti a noi imponente e di li scendiamo per dirigerci in questa grandissima spiaggia che èra gia possibile vedere dalla fortezza in tutto il suo splendore. Il vento è forte, un vero paradiso per gli amanti del wind surf, gli scogli che la circondano sono imponenti e colorati e il mare con le sue lunghissime onde sembra non finire mai. Sinceramente le spiagge sulla costa atlantica mi hanno lasciato una sensazione bellissima, veramente difficile da descrivere, a parer mio sono molto più belle e selvagge delle piccole baie che avevo visto fino a poco tempo, quelle baie che inducono alla tranquillità e non alla voglia di prendere una “tavola” e cominciare a “cavalcare” le onde! Alla fine è giunto il momento di lasciare l’Algarve; la strada con le indicazioni delle spiagge è ormai lontana e s’incominciano a vedere i cartelli autostradali con le indicazioni di “Lisboa”. Il viaggio procede con tranquillità ed in poco più di due orette ci troviamo di fronte il grande ponte 25 de Abril, come all’andata, ma con la consapevolezza che questa sarebbe stata l’ultima volta, in questo viaggio, in cui l’avremmo visto. Arriviamo in hotel verso mezzogiorno, per una sola sera (e meno male, visto il posto! In realtà per una notte andava più che bene!) alloggiamo al residence “Residencia America”, ma prima di rilassarci decidiamo di andare e visitare la zona nuova di Lisbona ovvero quella dove sorge l’Oceanario e c’è la torre Vasco de Gama. Il viaggio è un po’ lungo poiché dobbiamo arrivare fino al capolinea della linea metropolitana rossa, ovvero Oriente; appena giunti al capolinea e prima di uscire dalla metro rimaniamo esterrefatti di fronte al fatto che si accede direttamente al grandissimo centro commerciale Vasco de Gama, un centro commerciale a tre piani, ma grande tanto da contenere una multisala Warner Village. Usciti dal centro commerciale ci dirigiamo verso l’Oceanario per andarlo a visitare, ma durante il nostro percorso abbiamo potuto ammirare l’architettura delle zone moderne di Lisbona, che a mio parere è molto bella e trova il massimo della sua bellezza e creatività con la torre Vasco de Gama, una torre molto alta e concepita con l’idea di rappresentare una nave La torre rappresenta l’albero maestro e se si sale fino in cima si può notare la prua. Dall’alto della torre si ha una bella panoramica della città nuova e si può anche vedere molto bene il ponte Vasco de Gama, che collega Lisbona con la parte nord del paese; il ponte è davvero lunghissimo, molto più lungo del Ponte 25 de Abril.
Ultima tappa: l’Oceanario, è il più grande d’Europa, l’ingresso è un po’ costoso , ma vale la pena visitarlo. Un giro per il centro commerciale e poi in hotel per preparare i bagagli, visto che l’indomani si ritorna a Roma, città che ha molta storia dietro la sua lunga vita, ma che di moderno offre davvero poco, se la zona dell’eur deve rappresentare la nostra architettura moderna, allora alzo le braccia al cielo sconcertato, ma questa è solo una mia modestissima opinione! Loro hanno la torre, noi abbiamo il fungo, fate voi.