Da Città del Messico a Cancun di tremila chilometri con una deviazione sull’oceano Pacifico
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Partiamo l’1/11/13 da Malpensa e con scalo a NY arriviamo a Mexico City alle 21.00. voliamo con la United, compagnia non eccezionale, ma i voli sono in orario e i bagagli arrivano: le uniche cose che contano per un viaggio aereo. Abbiamo prenotato i voli il 31/07/2013 per complessivi (due persone a/r compresa l’assicurazione nel caso avessimo voluto annullare il viaggio) 1412,70 €, faremo Malpensa/Mexico City e Cancun/Malpensa con in entrambi i casi scalo e cambio volo a NY. Dall’Italia abbiamo prenotato anche le notti a Città del Messico, l’ultima notte prima del volo di rientro a Cancun e il noleggio auto con la Hertz… il resto tutto on the road come piace a noi J.
Indicherò i prezzi in pesos o in dollari americani. Al momento del nostro viaggio 1 € = 17 pesos = 1.35 $ USA
Dall’aeroporto prendiamo un taxi per raggiungere il nostro hotel della Capitale. Abbiamo circa trenta minuti di strada per arrivare all’hotel San Salvador, un tre stelle comodissimo che consiglio. Si trova in una posizione ottima, 15 minuti dallo Zocalo e due dalla fermata della metro San Juan de Latran… con booking abbiamo pagato 130 $USA per quattro notti.
02/11/2013
Iniziamo dal centro di Città del Messico e dopo un’ottima colazione al cafè el Popular (Av, 5 de Mayo 52) visitiamo lo Zocalo, il Palacio National con lo splendido e imperdibile murales di Rivera, l’Antiguo Colegio de San Ildefonso, la casa de Lo Azulejos e le vie centrali, in particolare Avenida 5 de Mayo e Avenida Francisco Madero entrambe affollate, ma piacevoli. Nel pomeriggio andiamo alla Casa blu di Frida Kalo (80 pesos a testa)… sinceramente una tappa che, a meno di interessi specifici, si può anche saltare. Passeggiamo per il quartiere Coyoacan e un improvviso temporale ci obbliga a cercare riparo nel mercato artigianale in piazza Hidalgo. Quando il tempo lo permette percorriamo un lungo tratto di Avenida Francisco Sosa scoprendo un quartiere residenziale ricco. Alla prima metro prendiamo la direzione per la Basilica de Guadalupe (Metro La Villa) e visitiamo il famoso luogo religione, meta di pellegrinaggio di migliaia di fedeli che in particolare il 12 dicembre si ritrovano in questo Tempio per commemorare l’anniversario dell’apparizione della Vergine.
03/11/2013
Siamo sempre nella capitale. Ricordate che alla domenica molti edifici che normalmente hanno il biglietto a pagamento sono invece ad entrata free. Ci svegliamo ancora presto e dopo l’irrinunciabile colazione andiamo allo Zocalo e alle 8.00 assistiamo all’alza bandiera. Puntuale tutte le mattine e tutte le sere centinaia di militari escono o entrano al tramonto dal Palazzo Nazionale con un’enorme bandiere del Messico. Alla mattina andiamo nel meraviglioso parco cittadino, enorme polmone verde che, complice la giornata di festa (è domenica) pullula di messicani alla ricerca di svago e relax. All’interno del Bosque de Chapultepec si trova l’interessante Museo Nazionale di Antropologia (57 pesos a persona). Per la visita di tutte le stanze occorrono circa 2/3 ore e all’uscita con un piacevole sole percorriamo il Paseo della Riforma fino alla fermata Hidalgo della metro. Approfittiamo del gratuito della domenica per visitare il Palazzo delle Belle Arti e il Museo Nazionale dell’Arte. Pranziamo al vegetariano Madero e da un tavolino al primo piano affacciato proprio sull’Av. Madero spiamo la domenica del messicani: la strada pedonale è gremita di gente di tutte le età: è una città via e sempre in fermento a tutte le ore. A metà pomeriggio ci concediamo un the al raffinato Cafè de Tacuba e ascoltiamo la musica dei mariachi da vivo. Per la cena andiamo ancora in centro nel ristorante del Cafè el popular. All’esterno c’è la coda per entrare e l’attesa viene rallegrata da un gruppo di musicisti: in pochi minuti si radunano decine di persone di tutte le età che ballano al ritmo di salsa e merengue. I messicani sono un popolo molto incline alla music a e poi in questi giorni la ricorrenza die morti rende tutti ancora più predisposti ai festeggiamenti. Certamente abbiamo scelto le giornate migliori per visitare la capitale che si mostra addobbata e festosa per l’importante ricorrenza.
04/11/13
Ci svegliamo presto, colazione al cafè El Poular e veloci raggiungiamo il Terminal Norte da cui, alle 7.00 dal Gate 8, parte il bus per Teotihuacan. Il tragitto è di circa un’ora e il costo a/r è 80 pesos a testa. Alle 8.00 siamo al sito e praticamente siamo soli. Il biglietto costa 57 pesos a testa. Il silenzio e la certezza di essere in un luogo unico avvolgono le piramidi e i palazzi. La piramide del sole, circa a metà del viale dei morti, e la più piccola, ma egualmente fantastica piramide della luna appaiono in tutto il loro splendore. Ci godiamo la visita con calma, saliamo sulle piramidi e siamo certi che la levataccia ci ha ripagato con la possibilità di una visita in solitaria. Verso le 11.00 arrivano i gruppi, ma comunque è bassa stagione e la folla non è invadente, né fastidiosa. Per il sito si deve considerare un tempo di almeno tre ore per poter vedere con calma tutti gli edifici. Prendiamo il bus per Città del Messico alle 13.30 e arriviamo in hotel per depositare i souvenir che abbiamo acquistato. È pomeriggio inoltrato e al posto di un pranzo comodamente seduti in un ristorante optiamo per una bancarella di strada: tacos in piedi, come i messicani veri, mangiate con le mani, ma non in fretta, con calma, copiando gli autoctoni. Gironzoliamo per le vie del centro, torniamo alla piazza… la città pur essendo enorme è molto piacevole. Essendo l’ultima sera nella capitale ceniamo al Cafè de Tacuba, dove il giorno prima abbiamo preso il the, con due ottimi tomales (gnocchi avvolti in una foglia di granoturco) e una splendida enchiladas mixta. Meravigliosa serata. Città del Messico ci ha stregati.
05/11/2013
Inizia il tour. Con il taxi raggiungiamo l’aeroporto e il banco della Herts si trova all’interno, alla porta 1 degli arrivi. Sbrighiamo le formalità per il ritiro dell’auto. Terremo la nostra piccola vettura fino al 17/11 per un totale di 12 giorni a 394 € pagati con carta di credito dal sito EasyTerra car rental; nel prezzo è incluso anche il secondo autista così possiamo guidare io e mio marito in alternanza. Patente internazionale: noi l’abbiamo fatta direttamente all’ACI (150 € complessivi per due patenti, tempo per il rilascio circa tre settimane). Non so dirvi se è indispensabile, in realtà non dovrebbe esserlo, ma tutte le volte che ci hanno fermato per i controlli l’hanno sempre guardata nonostante presentassimo anche la patente italiana.
Bene, circa alle 10.30 partiamo diretti verso la prima tappa Oaxaca. Dall’aeroporto seguire per Zaragozza e per Puebla… sempre dritto! L’autostrada costa parecchio rispetto alla vita messicana e si paga prima di iniziare il tratto… arriviamo a destinazione alle 16.00 (470 km circa 5 ore) e alloggiamo nella Posada Hotel Chapulin in ottima posizione centrale vicino al mercato, molto semplice, ma pulito e con un’ottima connessione Wi-Fi (300 pesos a notte). Usciamo subito per sgranchirci dopo una giornata in auto. La cittadina è molto carina, a misura d’uomo raggiungiamo il vicino zocalo e plaza santo Domingo con l’omonima meravigliosa chiesa. Ceniamo alla casa Maria Lombardo e rientriamo perché fa freschino.
06/11/2013
Alle 7.30 colazione al cafè Alex con the e ottimo pan dulce. Il pan dulce non è proprio una brioche, è un pane con zucchero o con lavorazioni varie, più o meno croccante a seconda della tipologia, ma ha un costo bassissimo… Terminato il ristoro ci dirigiamo verso il sito Monti Alban, a circa 15 km dalla cittadina. La più grande città zapoteca (ingresso 57 pesos a testa) si manifesta in tutto il suo splendore visto che praticamente siamo soli. In questo periodo dell’anno si riesce veramente ad assaporare e a godere di queste magnifiche, straordinarie opere di ingegneria senza il frastuono e il disturbo delle mandrie di turisti urlanti. Visitiamo con calma: tranquillità e silenzio per gustare ogni angolo. Rientriamo in hotel per le 12.00 e il caldo si fa sentire: andiamo al vicino mercato 20 novembre per un ottimo pranzo a una bancarella di frutta. Tipicamente spagnola la tradizione di mangiare frutta frullati e correlati al mercato e anche qui possiamo gustare macedonie ricche e saporite, frullati freschi e nutrienti. Da consigliare, anzi da non perdere. Trascorriamo il pomeriggio gironzolando per la cittadina: lo zocalo è un continuo via vai di persone di tutti i generi. Musici, cantastorie, venditori, bimbi, adulti, nonni, giovani ragazzini innamorati, uomini d’affari… la piazza è viva ed è meravigliosa spiare la vita dei messicani. Per cena andiamo all’Amarantos sotto ai portici e continuiamo a godere lo spettacolo della vita che gira attorno alla piazza. In continuazione, senza sosta si trova di tutto. Pochissimi turisti. Siamo convinti di aver scelto la meta giusta nel periodo dell’anno migliore.
07/11/2013
Ci alziamo con calma e facciamo colazione al mercato nella bancarella della frutta che ormai ci vede come affezionati clienti. Le bancherelle della panetteria sono ancora chiuse e per bere almeno un the torniamo al cafè Alex. Oggi ci dedichiamo al relax: prima visitiamo la vicina Mitla (circa 50 km da Oaxaca), piccola cittadina con edifici precolombiani decorati da mosaici. E’ presto… la giornata inizia dopo le 10 e noi siamo notevolmente in anticipo… passeggiamo con calma e acquistiamo in un negozietto il famoso mezcal (aperitivo distillato dall’agave) con gusano (verme che assicura l’elevata gradazione alcolica della bevanda) e la più leggera crema di mezcal. Continuiamo sulla strada principale verso Hierve el Agua: il percorso è panoramico e benvenuto. Paghiamo 20 pesoso epr il mantenimento della strada e a dire la verità dopo il dazio le condizioni della carreggiata peggiorano notevolmente… per entrare a Hierve el Agua paghiamo altri 40 pesos. Le pozze d’acqua sulfurea sono spettacolari… anche qui siamo soli e le piscine naturali a strapiombo nella vallata sono avvolte dal silenzio che dà un fascino speciale a tutto il sito. L’acqua è fresca, ma il sole scalda. Ci sdraiamo bordo laghetti e godiamo di una pace che invade l’anima. Pranziamo in una delle comide che si trovano all’ingresso e torniamo alle pozze ancora per un pochino. Alle 15 lasciamo questo paradiso per tornare in città. Complessivamente ci sono circa 120 km e arriviamo all’hotel che ormai sta tramontando il sole. Ceniamo sempre allo zocalo nell’ottimo Cafè Jardin.
08/11/2013
Giornata di trasferimento. Partiamo alle 6.00 direzione Zipolite sulla costa Pacifica che nei nostri precedenti viaggi non abbiamo mai avuto l’occasione di vedere. Percorriamo la strada 175 e fino a Miahuatlan un strada a scorrimento veloce ci permette di ridurre i tempi di percorrenza rispetto al previsto. Poi la strada è tutta curve e topes. I lavori per continuare la superstrada sono in atto, ma per arrivare sulla costa pacifica è indispensabile percorrere la strada che scavalla decine di colline, un continuo salire e scendere per una strada stretta e con tantissime curve. Ci fermiamo a San Juan sul Pacifico per colazione e poi ancora curve, curve e tope, tope e curve. Attenzione se vorrete percorrere qesuto tratto: in molti punti la strada, a strapiombo sulla vallata, presenta parti con cedimenti, le curve sono spesso a gomito e i tope sono difficilmente visibili perché mimetizzati dai riflessi del sole che si insinua tra le foglie degli alberi. Arriviamo a Zipolite alle 12.00 (282 km); abbiamo impiegato un tempo abbastanza ridotto anche rispetto a quanto ci aspettavamo, ma la strada è stata abbastanza faticosa. Abbiamo prenotato con booking, quando eravamo a Oaxaca, due notti al Castello Oasis e se avete voglia di una sistemazione pulita, ma particolare ve lo consiglio. Bagno in comune, terrazza con amaca fuori dalla stanza, camera piccola simile alla cabina di una barca, location caratteristica e piacevolissima. Lungo la spiaggia mangiamo un’ottima macedonia di frutta fresca con yougurt: oceano, sole, onde… un paradiso!! La spiaggia è lunga circa 2 km, la percorriamo tutta e poi ci rilassiamo sdraiandoci in riva all’oceano. Per la cena andiamo in un ristorante del “centro”… di sera è meglio andare in auto e non a piedi perché la spiaggia non è consigliabile e la strada buia nemmeno.
09/11/2013
Relax. Oceano. Sole. Sabbia. Amaca. Pranzo e cena in centro. Si sta benissimo a Zipolite.
10/11/2013
Alle 5.00 siamo in auto. Oggi il programma prevede il trasferimento fino a San Cristobal ma da quello che abbiamo letto sembrerebbe che non sia fattibile in un giorno quindi ci diamo come destinazione della giornata Tuxla Gutierrez, la capitale del Chapas. Il viaggio procede molto scorrevole e un tratto di autostrada tra Salina Cruz e la Ventosa ci permette di risparmiare un bel po’ di tempo. Attenzione su questo tratto al vento che in alcun tratti è fortissimo e mette in pericolo la tenuta della strada. Arriviamo a destinazione alle 13.30… ma arriviamo a San Cristobal la Casas… abbiamo fatto davvero presto a percorrere i 557 km… siamo molto soddisfatti. Non avevamo ovviamente prenotato l’hotel e quindi lo cerchiamo in loco. Arriviamo dall’oceano in pantaloncini canotta e infradito e tutti ci guardano straniti visto che qui pioviggina e ci sono meno di 10 gradi… andiamo a Le gite del Sole, niente di eccezionale, ma ci adattiamo (2 notti a 500 pesos compresa la colazione e Wi-fi). Gironzoliamo nel centro pedonale: gradevole, così come la piazza con la chiesa… fa davvero fresco rispetto alle temperature dei giorni precedenti.
11/11/2013
Facciamo colazione in centro senza usufruire di quanto offerto dal nostro “padrone di casa”. Fotografiamo la piazza che si sveglia e che prende vita e in tarda mattinata andiamo con l’auto a San Juan di Chamula per visitare la chiesa e per osservare i devoti di questa setta dalle caratteristiche molto particolari. Parcheggiamo al cimitero dove sono visibili le croci di tre colori, bianche, nere e blu a seconda che il defunto sia giovane, anziano o adulto. Nel tragitto verso la chiesa si intuisce che il paesino è molto particolare: le donne indossano l’abito tipico con la gonna nera in lana molto pesante, pur essendo abituati ai turisti comunque i bianchi creano disturbo, veniamo osservati sen non altro perché ai loro occhi siamo portatori sani di pesos e dollari. Questo si sente molto e non è piacevole. Per entrare nella chiesa è necessario pagare e la cosa non è di mio gradimento soprattutto perché i fedeli a mio parere procedono con le orazioni e le devozioni più spettacolari per guadagnarsi l’interesse dei turisti. Tutto mi ha deluso: il paese la chiesa e le persone. Torniamo a San Cristobal: visitiamo il mercato e immancabile è un ulteriore passeggiata nella piazza sempre affollata. Per cena andiamo nell’ottimo San Paulo Restaurante Guadalupe Victoria 18 Centro San Cristobal Las Casas. Lo consiglio assolutamente. E’ all’interno di un patio, dovrebbe essere cibo brasiliano in realtà il cibo messicano è ottimo, economico e servito con grande attenzione anche alla cura dei piatti.
12/11/2013
Partiamo alle 9.30 direzione Palenque. Lungo la strada, più o meno a metà tragitto, ci starebbe la sosta ad Agua azul, cascate e laghetti per una nuotatina rigenerante. Questo tratto di strada nel Chapas in realtà non sembra sicuro: spesso veniamo fermati da bambini che con insistenza chiedono l’elemosina bloccando l’auto. Si attaccano agli specchietti della macchina e se non ci si ferma si rischia di investirli. Non è una bella sensazione. Decidiamo quindi di non fermarci e di proseguire fino all’hotel Xibalba di Palenque prenotato con booking per due notti a 1100 pesos. L’hotel è ottimo, pulito e confortevole. Usciamo verso le 17.00 e a piedi raggiungiamo quello che dovrebbe essere il centro. Palenque è davvero una delusione: si intuisce la curiosità morbosa verso il turista. Nei giorni precedenti passavamo inosservati e se avevamo bisogno tutti si prodigavano per aiutarci con infinita gentilezza. Qui invece ci sentiamo osservati: non è per niente una bella sensazione tanto che, pur per una distanza di pochi metri, prendiamo un taxi per il ritorno. La sensazione di insicurezza che abbiamo avuto lungo il tragitto continua nella cittadina. Per cena andiamo nel vicinissimo ristorante Maya Canada, curato ma troppo caro. La povertà di questo stato si percepisce e i turisti non fanno altro che insegnare a mendicare e a pretendere soldi senza fare nulla. La popolazione è anche più aggressiva. Attenzione al tratto in auto perché, senza esagerare, ad ogni topes, dovendo rallentare obbligatoriamente, i bimbi accerchiano l’auto e non è semplice ripartire.
13/11/2013
Piove. Ha diluviato tutta notte e nemmeno con il giorno dà segni di voler smettere. Dobbiamo cambiare i programmi e posticipiamo la visita alle rovine sperando in una tregue metereologica. Usciamo verso le 8.00 per la colazione e con l’auto andiamo in un localino molto semplice vicino alla fermata dei bus. Alle 9.30 anche se non pare voglia smettere di piovere, andiamo alle rovine comunque armati di ciabatte infradito di plastica per affrontare le pozzanghere, mantella e ombrello. Circa 3 km prima del sito si pagano 27 pesos a persona per l’accesso al parco. Proseguendo si incontra il museo e successivamente in parcheggio del sito. L’ingresso è come sempre 57 pesos a persona. Il museo e il sito sono raggiungibile con un sentiero pedonale ma vista l’inclemenza del cielo andiamo in auto. Il sito merita e alle 11.00 esce pure il sole e fa anche parecchio caldo considerata anche l’elevata umidità. E’ possibile uscire e rientrare dal sito durante la giornata quindi per pranzo andiamo Mayabell vicino alle rovine e poi rientriamo per una seconda visita approfittando del sole: la diversa luce, pioggia e grigio della mattina e sole e cielo blu del pomeriggio fa scoprire un sito diverso affascinante sempre! Non per fare terrorismo psicologico, ma semplicemente per consigliarvi di stare attenti in queste zone: dal benzinaio abbiamo dovuto discutere perché ci ha dato un resto completamente sbagliato. Per 80 pesos di carburante abbiamo dato 500 pesos e ce ne restituiva solo 50… quindi, state attenti, ma senza preoccuparvi troppo! Per cena andiamo al Don Muchos ristorante italo mexicano vicino all’ingresso del parco, dove si paga il primo ticket. Mangiamo molto bene, c’è musica dal vivo e il locale è confortevole. L’umidità è sintomo di zanzare: portate l’Autan!
14/11/2013
Alle 6.00 partiamo per Sant’Elena (495 km) e arriviamo a destinazione alle 13.30. pernottiamo alla Cabanas del Sache Bungalow (25$) prenotata su booking. Siamo in mezzo alla foresta, non c’è nulla… questa tappa l’abbiamo inserita strada facendo. Abbiamo sostituito i siti verso il Guatemala (Bonampak e Yaxchilan), raggiungibili con un’escursione giornaliera da Palenque, per visitare Uxmal. E per questo facciamo tappa a Sant’Elena. Nei dintorni ci sono molti siti e nel pomeriggio visitiamo Kabah: piccolo e sconosciuto alla massa di turisti merita comunque un salto essendo la città allora più importante dopo Uxmal. Ceniamo prestissimo in un ristorante vicino alla Cabanas. L’unico posto accettabile del paesino.
15/11/2013
Colazione al ristorante della cena e poi ci dirigiamo verso Uxmal. Il sito ci è piaciuto molto, ma è percepibile la vicinanza alle zone turistiche: i prezzi sono spropositati. 22 peso per il parcheggio e 193 pesos a testa per l’ingresso. Lasciamo i bagagli a mano al deposito e visitiamo. L’ellittica piramide dell’indovino vale, da sola, il biglietto. Negozietti, deposito bagagli, barettini all’ingresso denotano che… passano molti, moltissimi turisti. Verso le 11.30 partiamo per Merida: 88 km di strada senza topes che percorriamo velocemente e dopo poco più di un’ora siamo all’Hotel Reforma (34$), prenotato sempre con booking. Lo consiglio: ottima posizione, ottima connessione e parcheggio gratuito in un silos vicino all’albergo. Usciamo per pranzo e scegliamo il consigliato Azul Marlin per un ottimo cervice di pesce a 200 pesos; ci concediamo un gelato all’altrettanto consigliato El Colon in piazza. La cittadina è molto carina, la visitiamo con entusiasmo e alle 17.00, inizia a piovere, e ci rintaniamo in hotel. Usciamo per cena e dopo il pasto complice una splendida serata, passeggiamo nel centro. E’ sabato sera e la piazza è colma di persone: ci imbattiamo in uno spettacolo itinerante per le vie del centro. Attori con costumi recitano la storia, arricchita con leggende e aneddoti, davanti alle chiese e ai monumenti della città e ad ogni fermata il pubblico diventa più numeroso. Piacevolissimo.
16/11/2013
Colazione alle 7.00 in hotel compresa del prezzo della stanza e partiamo poco prima delle 8.00 per Pistè, tappa comoda per il sito di Chichen Itza. Arriviamo all’hotel alle 10.30 (136 km con strada veloce e un tratto di autostrada a pagamento, 86 pesos). Abbiamo prenotato con booking il Best Western (52.12 $ colazione inclusa), lasciamo i bagagli perchè il check-in è possibile solo dopo le 15.00 e andiamo al sito. Il biglietto di ingresso è doppio: 57 pesos a persona come sempre più un biglietto, quota dello Stato federale dello Yucatan, di 125 pesos sempre a persona. Totali sono circa 10 €. Parcheggiamo prima della stanga risparmiando i 34 pesos del parcheggio. Il sito è certamente un must del Messico, un impedibile, ma sono sincera, grande delusione. E’ tutto quello che non mi piace vedere. Già l’ingresso, la hall prima del controllo ticket, sa di caccia al turista: bar, negozi dai prezzi esorbitanti, tutto per il turista. Poi entri e percorri il breve tratto prima di arrivare a El Castillo con la speranza di aver lasciato alle spalle venditori, souvenir & C. E invece, assolutamente, tutto quello che era fastidioso all’ingresso si ripresenta ancora più seccante all’interno del sito. Rispetto agli altri posti visitati qui ci sono moltissime persone pur non essendo periodo di alta stagione. Diciamo che eravamo abituati alla solitudine e invece adesso per scattare una foto senza 20 persone davanti si deve attendere il momento buono, ma si riesce. Cosa che penso a luglio e agosto sia assolutamente impossibile. Le stradine che collegano i vari monumenti sono invase dai venditori di maschere e oggetti vari che continuamente chiamano per attirare l’attenzione. Il rischio è di essere distratti dai richiami e di non vedere nulla! Con fatica e in alcuni casi solo dopo risposte secche si riesce a godere delle bellezze del sito. Allora, è un sito da vedere, ma noi siamo rimasti delusi. Il contorno rende meno affascinante il sito. Quello stesso contorno che dava un’atmosfera unica, magica, speciale agli altri siti, qui rende tutto molto riminense… senza nulla togliere a Rimini, ma è difficile immaginare i Maya con decine di venditori ambulanti che elencano i loro prodotti e l’unicità dei loro articoli. In questo sito arrivano pullman di turisti che soggiornano sulla costa e che con un’escursione giornaliera vengono scaricati qui… in gregge girano tra i monumenti… tutti insieme vanno in bagno… insieme mangiano e insieme devono… Usciamo dal sito alle 12.00 e andiamo al cenote Ik Kil (70 pesos a testa). Il posto è ben organizzato: spogliatoi, docce, armadietti… si scende per una scala fino a raggiungere il pelo dell’acqua. E’ difficile da descrivere e da vedere. Riusciamo a fare un bagno veloce e dopo pochi minuti la pace e il silenzio si trasformano in schiamazzi, urla, risate di due comitive che sono state scaricate. Anche per il Cenote la stessa sensazione di Chichen Itza. Scappiamo in fretta. Visitiamo Valladloid: niente di eccezionale e torniamo in hotel. Per cena andiamo un un ristorante di fronte al Best Western. I ristoranti chiudono alle 20.00 quindi anche questa volta mangiamo con le galline.
17/11/2013-21/11/2013
Partiamo dopo colazione per Cancun seguendo la strada libera, non a pagamento. Arriviamo all’aeroporto e lasciamo la nostra macchina pagando con la carta di credito il costo per aver consegnato l’auto in una città diversa da dove l’abbiamo ritirata (400 $). Complessivamente abbiamo percorso 2771 km. Prendiamo un taxi collettivo per raggiungere porto Juarez (300 pesos a coppia). Alle 13.10 con la barca partiamo per Isla Mujeres (260 pesos a coppia andata e ritorno). Abbiamo prenotato con booking 5 notti alle Cabanas Maria del Mar su playa Norte (295 $ con colazione). L’oceano è a 10 metri, la struttura è confortevole, ma la colazione è scarsa ed è servita in un bar della spiaggia separato dall’hotel. Wi-Fi non è presente se non nel ristorante della colazione che comunque è lontano dall’hotel e dalle stanze. La signora proprietaria è piuttosto scortese e molto rigida. Trascorriamo giorni di relax. Il sole tramonta alle 16.30 e questo rende le giornate corte. Per mangiare cerchiamo di scegliere locali defilati rispetti alla movida di via Hidalgo. Vi segnalo l’escursione piacevole che facciamo con la barca: 700 pesos per 4 ore in barca compreso il pranzo.
22/11/2013
Dopo pranzo prendiamo la barca per tornare a Cancun. Con un taxi andiamo all’hotel prenotato dall’Italia. Soggiorniamo all’Holiday Inn Express (54$ con colazione), bella struttura, un po’ fuori dalla zona dei locali alla moda, ma comunque consigliabile per la notte pre partenza. Raggiungiamo il centro a piedi con un tragitto di circa 45 minuti. Per cena scegliamo un localino spartano bordo strada e anche questa volta azzecchiamo la scelta: mangiamo benissimo spendendo una sciocchezza.
23/11/2013
Con il taxi raggiungiamo l’aeroporto (300 pesos). Alle 12.00 abbiamo il volo per il rientro.
Il bilancio del viaggio è molto più che positivo. Consiglio veramente il Messico e considerato che è uno stato molto vario è facilmente visitabile per tutti. In aereo salgono solo i nostri corpi: cuore e mente sono ancora tra le onde messicane, gli occhi vedono ancora il blu del cielo e del mare, il naso sente ancora i profumi del meraviglioso cibo. La carica accumulata ci aiuterà nelle giornate fredde che ci aspettano in Italia.
Cari Turisti per Caso, vi auguro buon viaggio e se volete ulteriori informazioni scrivetemi a paolatriaca@gmail.com, vi risponderò sicuramente.