Da berlino a copenaghen in bicicletta

Informazioni generali La bellissima escursione ciclistica si snoda lungo un percorso di 1000 chilometri attraverso Germania, Svezia e Danimarca. Rispetto alla tradizionale ciclabile che si sviluppa longitudinalmente lungo la verticale Berlino-Rostock-Copenaghen, questa variante permette di visitare anche l’affascinante penisola di Zingst,...
Scritto da: bertolani
da berlino a copenaghen in bicicletta
Partenza il: 15/08/2007
Ritorno il: 03/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Informazioni generali La bellissima escursione ciclistica si snoda lungo un percorso di 1000 chilometri attraverso Germania, Svezia e Danimarca.

Rispetto alla tradizionale ciclabile che si sviluppa longitudinalmente lungo la verticale Berlino-Rostock-Copenaghen, questa variante permette di visitare anche l’affascinante penisola di Zingst, l’isola di Hiddensee, nota ai tedeschi per il suo fantastico patrimonio naturalistico, la penisola di Rugen ed infine la ventosa isoletta danese di Bornholm, paradiso dei ciclisti. Un traghetto per il sud della Svezia porta a raggiungere e conoscere le bellezze del breve tratto scandinavo. L’itinerario, si sviluppa in una ventina di giorni comprendendo anche un soggiorno a Berlino e nella mitica Copenagen. Ad eccezione della zona di Rostock e d’alcuni tratti svedesi, non esistono particolari problemi logistici e le sistemazioni alberghiere sono quasi tutte d’ottima qualità. In ogni città, la presenza dell’ufficio turistico (tourist bureau) può inoltre offrire un valido supporto informativo. Unico neo: i costi del pernottamento nel territorio danese e svedese sono abbastanza elevati.

Tappe • Milano – Berlino (aereo) • Berlino • Berlino-Orianenburg (Ger) 70 km • Orianenburg-Fustemberg (Ger) 80 km • Fustemberg-Ankershagen (Ger) 85 km • Ankershagen-Krakow (Ger) 75 km • Krakow-Luttenkline (Ger) 90 km • Luttenkline-Zingst (Penisola di Zingst) 80 km • Zingst-Vitte (Isola di Hiddensee) 40 km • Vitte-Schaprode-Glowe (Penisola di Rugen) 70 km • Glowe-Sassniz (Penisola di Rugen) 80 km • Sassniz-Ronne (Isola di Bornholm) 10 km • Ronne-Gudhjem (Isola di Bornholm) 50 km • Gudhjem-Ronne (Isola di Bornholm) 60 km • Ronne-Ystad –Maglarp (Svezia) 60 km • Maglarp-Loddekopinge (Svezia) 85 km • Loddekopinge-Helsinborg-Helsinor (Danimarca) 50 km • Helsinor-Copenagen 50 km • Copenagen • Copenagen- Milano Diario di viaggio Mercoledì 15 Agosto Arrivo a Berlino in tarda serata e trasferimento all’hotel per il pernottamento.

Giovedì 16 Agosto Le biciclette, dopo il trasporto aereo, presentano qualche difetto di funzionamento e richiedono la messa a punto da un ciclista, fortunatamente non lontano dall’albergo. Nel frattempo, cogliamo l’occasione per spedire a Copenaghen le pesanti borse utilizzate per il loro trasferimento. Le ritireremo prima del rientro in Italia.

Berlino si presenta come una città sconcertante perché affianca splendide geografie urbanistiche (Gerdamer Markt, Postdamer Platz, Brandeburg Tor) a soluzioni disordinate e sconcertanti (Alexander platz) presumibilmente dovute alla presenza di due culture architettoniche (Est-Ovest) differenti. Il tempo disponibile è scarso e si decide di rinunciare alla visita dei musei di cui va orgogliosa la metropoli e fare una lunga passeggiata a piedi per apprezzare meglio i monumenti più espressivi gustando poi angoli attraenti come il quartiere Nikolai rallegrato da graziose stradine a “ciottolato”.

Alla sera cerchiamo di raggiungere un ristorante che si trova nella zona ovest della città, ma non riusciamo ad orientarci nel labirinto delle differenti linee della metropolitana; abbiamo però l’occasione di spendere il nostro tempo in Orianensburger strasse un vivace quartiere ricco di ristoranti e locali notturni.

Venerdì 17 Agosto Inizia finalmente l’avventura ciclistica. Riattraversiamo nuovamente tutta Berlino da Alexander Platz alla Porta di Brandeburgo e al Castello di Charlottemburg splendida residenza estiva dell’imperatore Federico.

Da questo momento in poi il percorso si sviluppa in modo più articolato abbandonando i lunghi e immensi viali per addentrarsi nei quartieri periferici della città. Dopo qualche problema d’orientamento e superata Simens stadt, si apre la zona dei canali, lagune e specchi d’acqua, visione che non abbandoneremo più fino quasi a Rostock. Il paesaggio è dolce e contrasta con l’affollata Berlino. Lungo il canale Hoenzollern, delle pittoresche casette decorano le sponde e la nostra ciclabile. Dopo la grande metropoli tedesca, tranquillità e pace regnano in quest’area che diventa sempre più verdeggiante nei pressi di Hakenfelde.

La prima giornata si conclude ad Orianenburg, piccolo centro a nord di Berlino.

Sabato 18 Agosto Lasciata la graziosa gasthof del pernottamento, si raggiunge nuovamente la riva del canale ove la ciclabile s’interrompe nei pressi di un pontile dove un micro ferry fa servizio per i soli ciclisti. Un’esperienza gradevolissima anche perchè il trasporto è fatto per le sole nostre biciclette. Raggiunta la sponda opposta si riprende a pedalare e per 15 km attraversiamo un’enorme foresta d’aghifoglie simili a quelle che caratterizzano le nostre alpi. Superata l’ampia distesa verde senza incontrare nessuno, nei pressi di Zendenick il silenzio è improvvisamente interrotto dal lontano brusio di una folla che sta partecipando ad una manifestazione campestre. E’ giorno di festa e quando attraversiamo l’area, gli avventori stanno passeggiando, bevendo birra o visitando il parco seduti su un curioso vecchio trenino. La cornice agreste è poi completata con l’arrivo d’enormi trattori agricoli, vecchie moto e auto d’epoca. Lasciamo il simpatico quadro per rientrare lungo il canale e proseguire per Immelpfart ove il locale centro d’informazione turistica prenota il pernottamento a Fustemberg un piccolo villaggio adagiato in mezzo a graziosi laghetti.

Domenica 19 Agosto Mentre la cittadina è ancora addormentata dalla giornata festiva, si riprende a pedalare sotto un bel sole splendente. Il paesaggio è similare a quello vissuto nelle giornate precedenti: boschi, laghi e soprattutto tanta pace. L’impressione è quella di volare in un immenso parco naturale senza fine. Solo raramente s’incontrano piccoli nuclei di case. Le strade che attraversano i villaggi scorrono su “ciottolati” di porfido e obbligano le auto a procedere molto lentamente; i ciclisti purtroppo devono seguire stretti percorsi marginali. Fuori dai centri abitati invece le piste ciclabili aiutano a superare le distanze senza altre difficoltà e traballanti ponticelli riescono a scavalcare i numerosi canali di tanto in tanto solcati da variopinte canoe.

A Neustrelitz, cittadina che si stende ai bordi di un tranquillo laghetto, ci accorgiamo di aver allungato il percorso. La visita del grazioso luogo crea il leggero disagio di dover ripercorrere a ritroso un tratto di strada e riprendere la via delle colline lungo il consueto paesaggio forestale.

Una sosta ci permette di gustare un ottimo gelato e raggiungere poi Ankersagen, minuscolo paese sperduto nella campagna.

Si pernotta in una “gastatte”appena ristrutturata. Un urto involontario della bicicletta contro la porta d’accesso al locale di rimessaggio causa una reazione verbale inconsueta e convulsa da parte del proprietario; ovviamente faccio finta di non capire. Alla sera la cena, per qualità, non si dimostra all’altezza delle serate precedenti.

Lunedì 20 Agosto Un’altra giornata fortunata perché il sole splende. Il paesaggio continua ad essere collinare obbligando a continui saliscendi fino a Warren, un’altra piccola località lacustre affollata di turisti. Lungo le sue sponde, la pista ciclabile attraversa un singolare bosco paludoso ove ponticelli di legno sovrastano acquitrini popolati d’anatre. Usciti dal parco ci si avvia prima in aperta campagna verso Jabel e poi verso una splendida foresta oltrepassata la quale una “sosta gelato”, senza la possibilità di scelta dei gusti, preannuncia l’arrivo a Krakow am see che, in riva al lago, offre la sistemazione logistica per la giornata.

Martedì 21 Agosto La mattina ci riserva una sorpresa: è cominciato a piovere e l’entusiasmo per ripartire non è certo alle stelle. Le pessime condizioni climatiche suggeriscono di abbandonare il percorso ufficiale e seguire l’itinerario per strade asfaltate permettendo così di accorciare il tragitto di qualche chilometro. Ripresa la ciclabile, dopo una foratura riparata sotto il clima uggioso, incontriamo due simpatici tedeschi che essendo partiti da Copenaghen stanno percorrendo l’itinerario in senso opposto. Raccontano di aver attraversato una zona bellissima in mezzo a boschi incantati, paesaggio che accompagnerà la pedalata fino a Gustrow dominato da un imponente castello che ricorda quelli della Loira; un’occasione tra l’altro per una breve sosta pranzo e tregua dalla pioggia. Nel primo pomeriggio, infatti, dopo una schiarita, torna a splendere il sole che accompagnerà il trasferimento prima a Butzow e poi finalmente a Rostock una città trafficata e caotica. A tutto ciò si aggiunge un senso di smarrimento perché non disponiamo di una pianta stradale . L’ora è tarda e l’ufficio turistico è chiuso. Una signora ci rassicura dicendo che lungo la strada per il centro della città incontreremo numerosi hotel ove pernottare. Niente di più sbagliato perché a Rostock le sistemazioni logistiche sono scarsissime.

Dopo altre indicazioni ricevute da un taxista, iniziamo la caccia al tesoro in altre parole la ricerca di un albergo, ma tutti quelli contattati sono al completo. Con un certo sconforto e sotto la pioggia che nel frattempo è tornata a cadere, raggiungiamo la stazione dove un ufficio informazioni ancora aperto non può far altro che confermarci l’assenza di soluzioni per un pernottamento.Riceviamo inaspettatamente un aiuto da un poliziotto che ci suggerisce di prendere un treno fino a Luten kline, un sobborgo a nord di Rostock, dove c’è una “gastatte” in cui dormire. Considerata l’ora tarda, anche la cena sfuma e ci si deve accontentare del classico panino con i wuster a conclusione di una giornata un po’agitata.

Mercoledì 22 Agosto Ci avviamo per arrivare a Wandermunde località sul Baltico che dista pochi chilometri da Luttenkline.

L’avvicinarsi al mare è preannunciato dal profumo salmastro dell’aria e dalla nebbia mattutina che ovatta ogni cosa. Improvvisamente il traffico aumenta e comprendiamo di essere vicini al litorale protetto da dune di sabbia. Uno sguardo alla spiaggia trasmette una visione abbastanza spettrale con la nebbia che sorge dal mare e accarezza la lunga striscia di sabbia. Pedaliamo sino a raggiungere il centro abitato oltre il quale un traghetto collega le due vicine sponde che chiudono il golfo della zona industriale marina della grande Rostock. Scesi a terra incontriamo un gruppo di ciclisti italiani provenienti da Lubecca che stanno percorrendo la ciclabile del mar del nord. Qualcuno di loro si attarda per una foratura ma il capo gruppo non sembra preoccuparsi molto dei ritardatari .

Il tempo si rischiara e permette finalmente di osservare i luoghi all’intorno. Abbiamo l’impressione di pedalar verso l’interno; in realtà da molto tempo stiamo seguendo la costa, ma la vista del mare è ostacolata dalle alte dune di sabbia che affiancano la strada.

L’attraversamento di un bel bosco in compagnia dei colleghi italiani ci porta a Muritz preannunciata dall’incontro con alcune deliziose casette in classico stile danese: il loro tetto spiovente è di paglia e le porte sono decorate con curiosi disegni di girasoli, pesci e cicogne, tutti elementi della natura.

Un ampio piazzale sabbioso in riva al mare offre lo spunto per una sosta e qualche chiacchera con una famiglia tedesca che conosce l’Italia. Purtroppo il tempo è peggiorato, ma qualche goccia di pioggia non impedisce di ammirare il bellissimo paesaggio che sembra uscito da una cartolina. Da questo punto in poi il percorso, infatti, si snoda affiancando cespugli di rose selvatiche delimitate da dune di sabbia e boschi meravigliosi: splendida visione che è preclusa a chi non viaggia in bicicletta.

E’ sicuramente il panorama più bello osservato dall’inizio della nostra avventura ciclistica e ci accompagna fino ad Ahrenshop e poi a Zingst grazioso paesino sul mare che dà il nome a tutta la penisola . Ottimo albergo e splendida cena a base di salmone.

Giovedì 23 Agosto Alle 9 precise c’imbarchiamo su un traghetto diretto a Hiddensee, una minuscola isola al largo della costa occidentale di Rugen. Navighiamo in acque basse attraversando un parco marino fatto di lagune e canneti: il clima è nebbioso e in lontananza enormi gruppi di cigni creano l’impressione di essere in mezzo ad un lago e non al mare. Sbarcati sull’isola, rimaniamo sorpresi dall’assenza d’auto: gli unici esentati sembra siano il poliziotto e il postino. I mezzi di locomozione utilizzati sono rappresentati da qualche carrozzone trainato da cavalli e una moltitudine di biciclette. Chi è giunto con noi e n’è privo non perde tempo per noleggiarne una.

C’è anche chi arriva con i bagagli che sono deposti in piccoli carrelli trainati a mano o dalle biciclette messe a disposizione dai pochi alberghi presenti sull’isola.

Ricordando l’esperienza di Rostock, ci affrettiamo a cercare una sistemazione logistica che troviamo in un albergo che affitta bellissime casette dai tetti in paglia dotate d’ogni confort. Depositati i bagagli dedichiamo l’intera giornata a visitare questa oasi.

L’isola è lunga una ventina di chilometri. Ciò che affascina è sicuramente la natura con le sue dune, il mare e le distese agricole. Cavalli, pecore e mucche sono i veri abitanti di questa realtà fiabesca e il piacere di pedalare è davvero intenso nonostante la presenza di stradine dissestate che mettono a dura prova il fondoschiena.

Alla sera cala nuovamente la nebbia e con lei anche la sensazione non di scivolare su un velo d’acqua rischiarata dalla luce della luna. Tutto sarebbe perfetto se non fosse per il disturbo e la dispettosa presenza di zanzare, gli unici indesiderati abitanti di questa meravigliosa isola.

Venerdì 24 Agosto Alla mattina di buon’ora, saliamo su una nave che in meno di un’ora ci traghetta a Schaprode sull’isola di Rugen.

All’arrivo, una nuvola di ciclisti è nell’attesa di salire e ripercorrere l’esperienza da noi già vissuta. Riprendiamo a pedalare per alcuni chilometri, superiamo un altro braccio di mare con un nuovo traghetto e arriviamo ad Altekline dove si dirama la via per Arkof, piccolo nucleo di case adagiato ai piedi di un promontorio dove svettano due bellissimi fari. Da questo punto il quadro sul mare anche se velato dalla nebbia, regala la visione di uno spazio infinito.

Il sentiero, percorribile con la bicicletta segue poi la costa a picco sul mare fino a Vitt un caratteristico villaggio di pescatori. Una sosta non programmata dona l’opportunità di assaggiare una fetta di torta di mele con un bicchiere di melissa preparate da un baffuto oste che ha posizionato il suo tendone lungo la pista ciclabile in discesa dal promontorio.

Abbiamo il piacere di gustare tutto ciò, davanti ad una splendida vista.

Pochi chilometri ci separano da Glowe meta della tappa odierna che è raggiunta nel primo pomeriggio. Ottima sistemazione logistica e buona cena a base di pesce.

Sabato 25 Agosto Il luogo molto ventoso spiega la presenza sulla spiaggia di una lunga fila di bianche poltrone in vimini dalla struttura molto caratteristica . Ogni postazione è dotata di una cupola a difesa del vento e di comodi cuscini che permettono rilassanti riposi. La spiaggia è deserta nonostante la giornata soleggiata ma probabilmente il clima odierno scoraggia l’afflusso dei bagnanti. Usciti da Glowe, il programma prevede di arrivare ad un luogo chiamato “Stubbenkammer” per poi accedere alla “Konigstuhl” conosciuta per le sue bianche scogliere di calcare e dove è possibile accedere in modo regolamentato: servizi navetta collegano ampi parcheggi all’ingresso del centro. Purtroppo il richiamo turistico così ampiamente citato dalle guide, si dimostra poi deludente e non all’altezza delle attese; l’osservazione del panorama è, infatti, ostacolata dalla rigogliosa vegetazione e dall’infelice posizione del posto. Sicuramente migliore sarebbe stata la visione dal mare. Una lunga discesa in mezzo ad un bosco porta a Sassniz. Nel pomeriggio decidiamo di caricare le biciclette sul carrello di un autobus di linea con il proposito di farci portare a Binz e rientrare pedalando. La località è famosa in tutta l’isola di Rugen per la sua posizione e le ampie spiagge che la circondano. Benché la cittadina sia sul mare nessuno è abbronzato. In verità da quando ci troviamo sul Mar Baltico, il tempo, pur essendo spesso soleggiato, è quasi sempre accompagnato dal vento e spesso da nebbia. Inoltre osservando il sensibile affollamento, abbiamo l’impressione che i tedeschi preferiscano camminare lungo la “seepromenade” satura di bar e ristorantini piuttosto che gustarsi pigramente la spiaggia.

Percorriamo anche noi la bellissima passeggiata a mare e poi le strade interne ove rimaniamo affascinati dal contesto urbanistico di tipo coloniale: bianche abitazioni con caratteristiche strutture ad arco in stile vittoriano.

Al rientro, costeggiamo il lunghissimo golfo attraversando il piccolo centro di Prora rimanendo impressionati dalla presenza di numerosi orrendi palazzi fatiscenti che la nostra guida turistica indica come frutto di decisioni prese dalla lontana ideologia nazista che intendeva in tal modo valorizzare (gulp!) la zona.

Alla sera, pernottamento e cena al porticciolo di Sassniz.

Domenica 26 Agosto Per oggi è programmato il trasferimento a Bornholm, l’isola adorata dai danesi per la sua natura : a nord un litorale costruito su rocce e scogli , a sud lunghe distese sabbiose. Al centro foreste senza fine che richiamano il paesaggio alpino. I ciclisti ne possono apprezzare le bellezze per merito di un’ampia rete di piste ciclabili che riescono a raggiungere ogni angolo recondito dell’isoletta. Dopo circa tre ore di navigazione, approdiamo a Ronne il capoluogo. E’ domenica e l’ufficio turistico è chiuso creando un po’ di delusione ai ciclisti come noi in cerca di una sistemazione logistica che in ogni modo è trovata nel centro della cittadina senza molte difficoltà. La maggior parte dei turisti tedeschi e danesi sono, infatti, rientrati nelle loro sedi facilitando così la sistemazione dei nuovi arrivati.

Girovagando senza meta per la cittadina cogliamo subito gli aspetti più gradevoli: micro casette colorate dai tetti spioventi, viuzze con i caratteristici ciottolati, finestrelle da presepio. Molte di esse mostrano curiosamente in esposizione, gli oggetti più diversi: tazzine, teiere, candelabri, statuine e vasetti. Ipotizzo subito che tutto ciò possa rivestire un significato affettivo e o artistico. Una lunga fila di bottiglie vuote di vino fa ipotizzare un particolare interesse del proprietario di casa…

Nei pressi del porto, un bianco faro riflette la calda luce del sole.

A sera, siamo a cena in un rinomato ristorante del centro.

Lunedì 27 Agosto Finalmente riusciamo a raccogliere le necessarie informazioni dall’ufficio del turismo e programmiamo la visita dell’isola: ne faremo il periplo nonostante il forte vento che da due giorni sta flagellando mare e coste. Caricati i bagagli sulle bici facciamo una breve deviazione verso Nyker con l’obiettivo di andare a vedere una delle quattro chiese a pianta circolare che anticamente venivano utilizzate non solo come luogo di culto ma anche di difesa dalle scorribande piratesche provenienti dal nord della Germania. All’arrivo troviamo dei “colleghi” inglesi che ci aiutano a ritrovare il percorso lungo la costa. Esistono pochi cartelli indicatori e molte volte dobbiamo affidarci al nostro senso di orientamento.

La pista ciclabile scorre rapidamente e porta a riprendere la via lungo il mare dove il vento è decisamente forte e rende più difficoltosa la pedalata.

I nuclei abitati che incontriamo sono tutti villaggi di pescatori. Qualche famiglia dallo spirito imprenditoriale si è anche organizzata costruendo piccole strutture per affumicare il pesce. Ce ne accorgiamo incontrando casette affiancate da curiosi alti bianchi camini utilizzati allo scopo.

Continuando a seguire la costa arriviamo nei pressi di un richiamo turistico, la St. Jons Kapel: non è una chiesa ma un enorme dirupo roccioso che si tuffa nel mare in un punto particolarmente suggestivo. Per vederlo, infatti, dobbiamo abbandonare le biciclette e salire per un ripido sentiero in mezzo a della vegetazione arborea e camminare per una buona mezz’ora nel bosco dove incontriamo altri cicloturisti.

Recuperate le bici, il percorso successivo si snoda sempre lungo il mare attraverso dei ripidi saliscendi richiesti dall’alta natura rocciosa della costa fino a raggiungere un vecchio maniero in rovina di nome Hammershus ed successivamente lo sperone nord dell’isola dominato da un faro e dal minuscolo villaggio di Sandvig. L’ora tarda e il vento intenso c’inducono a tralasciare una visita approfondita per proseguire fino a Gudhjem incantevole località sul mare ove pernottiamo.

Martedì 28 Agosto Da Gudhjem a Swaneke la costa mostra tutto il fascino con le sue profonde fenditure e profili rocciosi che protendono sull’acqua. Il fascino di Swaneke erompe dalla presenza d’incantevoli casette a graticcio dai tetti rossi, intervallate dai minuscoli negozi che si affacciano lungo le strade.

Tre chilometri a sud nei pressi di Arsdale vediamo anche un bianco mulino a vento ancora in funzione mentre nei pressi, un affumicatoio che dispone di tavolini all’aperto fornisce l’occasione per gustare la specialità del luogo: l’aringa (rogetsild).

Da questa località si decide di abbandonare la costa per rientrare a Ronne attraversando l’ampia foresta che domina la parte centrale dell’isola: un’immensa distesa d’abeti che trasmettono l’impressione di pedalare in alta montagna e in completa solitudine. In mezzo al parco protetto incontriamo una struttura costruita per l’osservazione di rari volatili che però non riusciamo a vedere. Gli ultimi chilometri del rientro sono rallentati da un’inaspettata foratura che non impedisce comunque di raggiungere l’albergo nei tempi programmati. Mercoledì 29 Agosto Lasciamo con un po’ di dispiacere l’incantevole isola con i suoi piccoli villaggi di pescatori, le aspre scogliere e le magiche foreste; c’imbarchiamo su un traghetto che da Ronne ci porta a Ystadt sulla costa svedese. Il progetto di massima è quello di arrivare a Malmo, seguire la costa per poi risalire verso nord fino a Helsinborg e traghettare nuovamente in Danimarca. La nostra completa assenza d’informazioni induce a rivolgerci subito all’ufficio turistico che fornisce una cartina delle piste ciclabili e aiuta a ricercare la sistemazione logistica per la sera; soluzione che si dimostrerà insoddisfacente sotto ogni punto di vista.

Lungo la costa incontriamo pochissimi nuclei abitati che si affacciano sul mare disturbato dal forte vento. Viviamo la sensazione di attraversare un Paese di una tranquillità assoluta. In cinquanta chilometri incontriamo solo un ristorante e un chiosco per i gelati; ci fermiamo e dobbiamo suonare un campanello per chiamare il gestore a servirci… La persona umana è al centro d’ogni rispetto e attenzione. La popolazione è gentile, le automobili viaggiano a velocità moderata, si fermano davanti ai passaggi pedonali e danno la massima precedenza alle biciclette. A Trelleborg, abbiamo un gradito incontro con nostro connazionale originario di Firenze che fermiamo casualmente per chiedere un’informazione. Vive e lavora in questa cittadina da tanti anni è felice e non sente nostalgia per l’Italia. Abbiamo l’impressione che la sua qualità della vita sia decisamente superiore alla nostra…

Superiamo Trelleborg e con grandi difficoltà riusciamo a scovare la località fantasma che si chiama “Maglarp” ove abbiamo prenotato la sistemazione logistica: spartana, cara e priva di ristorante. I nuclei abitati sono abbastanza lontani e impongono purtroppo per la sera un digiuno forzato.

Giovedì 30 Agosto Iniziamo a pedalare con il tempo molto incerto e con un forte vento che ostacola il nostro progredire. Dopo una ventina di chilometri, seguendo la pista ciclabile a tratti su strade poco trafficate, ci si inoltra verso l’interno fino a raggiungere Malmoe la grande città del sud della Svezia. Nonostante la dimensione urbanistica, il contesto trasmette un clima di grande tranquillità coadiuvata dalla presenza degli ampi giardini nella periferia. Comincia a piovere e una breve sosta si dimostra più che opportuna per un attimo di riposo consumato in un fast food.

Il centro si apre ai nostri occhi con la visione delle splendide attrattive turistiche: il municipio con la sua bella facciata del 1500, il palazzo del governatore, la cattedrale e la vivace “Lille Torg” una piazzetta su cui si affacciano affollati ristoranti e caffé all’aperto.

L’uscita dalla città è molto più complicata del previsto perché il percorso ciclabile si snoda lungo l’enorme area portuale e dove le indicazioni non sempre si dimostrano molto chiare. Finalmente riusciamo a prendere la giusta direzione che porta ad attraversare “Lund” nota per la sua gigantesca cattedrale e infine a raggiungere “Loddekopinge” dove è presente l’unico hotel della zona. Contrariamente alla Germania e alla Danimarca ove le possibilità di pernottamento sono molteplici, in Svezia occorre infatti programmare al meglio le soste logistiche spesso poco numerose.

Venerdì 31 Agosto Il tempo si è nuovamente messo al brutto con un forte vento e un’irritante pioggerella autunnale ci accompagna fino a “Landskrona” un gran centro portuale che si affaccia sul mare al termine dell’ampio golfo di “Lundakrabukten”. Di fronte si specchia la verdeggiante isola di “Ven”, riserva naturale svedese la cui visione ci accompagnerà fino quasi a “Helsinborg”. Da questa città in poi il paesaggio diventa affascinante: sicuramente il più bello da quando abbiamo varcato il suolo svedese. Pedaliamo con l’impressione di sfiorare con la mano l’acqua, mentre alla nostra destra si aprono le immense distese verdeggianti dei campi da golf e ampi maneggi che accolgono cavalli al pascolo. La pioggia continua a cadere, ma lo sguardo si allunga anche verso il mare regalando la visione, di tanto in tanto, di candidi cigni e altri pennuti tranquillamente arroccati su piccoli scogli. Un altro panorama dove la natura è sovrana. Con questa meravigliosa fotografia negli occhi raggiungiamo finalmente “Helsingor” ove un breve trasferimento in traghetto fa raggiungere “Helsinor” nota per il suo celebre castello di “Kronborg”; la leggenda riferisce, infatti, che in questo luogo sia stato ambientato il dramma d’Amleto.

Il maniero con la sua poderosa cinta muraria domina lo stretto e il passaggio delle navi che nel secolo passato, erano obbligate al pagamento del dazio.

La cittadina appare al nostro sguardo moto graziosa: strade pedonali ciottolate, musei e vecchie case di mattoni rossi. Sulle vie, nei pressi del piccolo porto, si affacciano negozietti che vendono alcolici e bottiglie di vino offrendo occasione di shopping ai numerosi svedesi in visita.

Una piacevole serata in un tipico ristorante del luogo conclude la nostra prima giornata sul suolo danese.

Sabato 1 Settembre Una lunga pedalata che ci porterà verso sud fino a Copenaghen. Il paesaggio non si discosta molto da quello svedese: le scogliere, i boschi e minuti villaggi fanno da contorno al nostro trasferimento verso la capitale. Il quadro cambia con l’avvicinarsi alla grande metropoli: lasciamo gradualmente la natura per tuffarci nei contesti monumentali e urbanistici ormai meta del turismo di massa. Anche il traffico automobilistico aumenta ma fortunatamente ci vengono incontro delle funzionali piste ciclabili che ci aiutano a raggiungere il centro della città senza problemi : un marciapiede per i pedoni, un altro per le biciclette e a sinistra la corsia per le auto e i bus. Agli incroci piccoli semaforici dedicati a noi ciclisti evitano ogni possibile rischio di collisione con le auto. Unica avvertenza…: pedalando adagio ci si deve tenere strettamente a destra per non essere investiti dai ciclisti più veloci! Osservando il numero delle biciclette in circolazione e quelle posteggiate riceviamo l’impressione che questo mezzo di trasporto sia decisamente quello preferito dagli svedesi : impiegati, postini, studenti, professionisti pedalano con la velocità del fulmine e sembrano gareggiare per raggiungere la “pole position” allo scattare del semaforo verde.

Nonostante il brio trasmesso dalla componente ciclistica, la prima impressione trasmessa è quella di trovarci però in una città abbastanza fredda: lunghi viali, severi palazzi, grandi piazze per lo più spoglie di fontane e importanti monumenti. L’unica nota allegra peraltro stonata, una luminosa pubblicità cartellonistica che degrada la più importante piazza della città sede del municipio (Radhus pladsen).

Superato il primo impatto offerto dalla capitale, un’utile mappa stradale fornita dall’efficiente ufficio del turismo ci aiuta a raggiungere l’hotel da tempo prenotato e trascorrere le ultime ore della giornata percorrendo il lungo centro pedonale chiamato “stroget”, la spina dorsale della capitale danese. Alla sera gustiamo l’atmosfera di una festa nei pressi del quartiere latino vivacizzato dalla presenza di militari nelle loro uniformi ottocentesche e donne nei costumi tipici dell’epoca dedite a preparare specialità culinarie della regione sotto dei bianchi tendoni.

Domenica 2 Settembre Dedichiamo la mattinata al recupero delle borse necessarie per “impachettare” le bici e che utilizzeremo il giorno successivo prima della partenza dall’aeroporto di Copenaghen. Il luogo è abbastanza lontano e dobbiamo faticare non poco per raggiungerlo anche perché una parte del percorso programmato è precluso alla circolazione delle biciclette e dobbiamo avvalerci della gentile collaborazione di una signora che ci illustra strade alternative.

Recuperato il bagaglio, rientriamo all’albergo e ci rimettiamo in moto per seguire l’itinerario “pedestre” suggerito dall’ufficio del turismo e vedere tutte le più note attrattive di Copenaghen tra cui la “gettonata “ sirenetta e il vivace e pittoresco canale di Nyhavn. La bicicletta ci aiuta moltissimo ad utilizzare al meglio il poco tempo disponibile gustando anche dei piacevoli percorsi nei parchi periferici della città.

Nel tardo pomeriggio una sosta in una tipica birreria danese ci offre l’occasione per conversare con un giornalista italiano, da diversi giorni in Danimarca per preparare un servizio giornalistico sui luoghi più belli della penisola. Ci parla in modo meraviglioso della sua esperienza vissuta nel piccolo centro di Skagen all’estremo nord della Danimarca. Un punto d’incontro tra immense distese di sabbia, tre mari e un villaggio di pescatori, sogno di ogni artista. La sua affascinante descrizione ci coinvolge e stimola ad ipotizzare per il prossimo anno un altro viaggio ciclistico in questa bellissima zona.

Alla sera il tempo cambia, comincia a piovere e c’invita a trascorrere le ultime ore della giornata in un simpatico locale nel quartiere latino.

Lunedì 3 Settembre Le ultime ore della nostra permanenza in Danimarca le trascorriamo nel procurarci le informazioni per programmare il nostro probabile viaggio in questo paese paradiso dei ciclisti. In città, infatti, esiste un negozio, sede della Dansk Cyklist Forbund che ha tutte le mappe ciclistiche del Paese ed è un ottimo punto di riferimento per avere ogni informazione sui percorsi.

Prima della partenza dell’aereo decidiamo infine di recarci a visitare un’area di nome “Christians havn” dove esiste un villaggio (Cristiania) peraltro abbastanza difficile da trovare , sede dei giovani “ribelli” di Copenaghen. Si rifiutano di pagare le tasse e vivono in case disastrate molto simili ad una bidonville. Non è possibile fotografare e l’ambiente non invita certo a soste di compiacimento. Il luogo è in ogni caso meritevole di una visita (durante il giorno) offrendo notevoli motivi di curiosità per il singolare ambiente in cui si sviluppa questo tipo di vita.

La breve visita anticipa la decisione di ritornare in hotel per il recupero dei bagagli e il successivo trasferimento all’aeroporto che raggiungiamo con un comodissimo treno che in quindici minuti ci permette di raggiungere la meta e terminare in bellezza l’affascinante viaggio di oltre mille chilometri.

Il percorso Berlino-Copenaghen è stato sicuramente tra i più belli tra quelli sperimentati soprattutto per i continui cambiamenti del paesaggio e si differenzia sensibilmente da quello del Danubio. Scenari favolosi che si spostano dalla meravigliosa sequenza di laghetti e canali incontrati lungo il percorso verso Rostock, alle incantevoli visioni delle isolette di Hiddensee e Bornholm costellate da pittoreschi villaggi di pescatori, selvagge distese di sabbia, verdi foreste e aspri dirupi. Non meno bello il litorale svedese con i suoi immensi spazi verdi e il mare.

Abbiamo avuto l’impressione di pedalare quasi sempre in un paesaggio quasi irreale che ha trasferito nei nostri occhi immagini difficili da dimenticare: Penisola di Zingst Le sinuose dune di sabbia accarezzate dal vento I cespugli delle rose selvagge lungo il percorso.

I boschi che si specchiano nel mare L’isola di Hiddensee I prati d’erica Le casette dai tetti di paglia La brughiera La nebbia che ovatta il paesaggio L’isola di Bornholm Le scogliere, le baie e i villaggi Il paesino di Swaneke Le foreste all’interno dell’isola La penisola di Rugen Binz e i suoi bianchi edifici La costa nei pressi del faro d’Arkof Copenaghen Il canale di Nyhavn La sirenetta… Le piste ciclabili Il quartiere latino E per terminare qualche consiglio: Non spedire la bici in aereo perché è troppo complicato Non dormire a Rostock perché affollata e con poche sistemazioni logistiche.

Raggiungere Wandermunde da Rostock con il treno è molto più semplice.

In Svezia e Danimarca prenotare gli alberghi tramite gli uffici turistici.

Bertolani Giorgio bertolani.Giorgio@ libero. It Le sistemazioni logistiche sperimentate durante il viaggi e valutate secondo il rapporto prezzo-qualità sono state le seguenti: – sufficiente * – discreto ** – buono *** Berlino: Quality Hotel – Landsberger Allee – Tel +49 3097808 – 60E ***+ Orianensburg: Gasthof Oranjehus – Tel 033 0170 1244 -60 E **+ Fustemberg: Gastatte Zum Holzwurm – Tel 033 093 61661 – 36 E (no bagno) ** Ankershagen: Gestatte Silberschaechen- Tel 039 9213210 – 62 E ** Krakow am see: Hotel An der Seepromenade – Goetheallee 2 – 60 E – Tel: 038 45723609 *** Lutten Kline (Rostock): Gastehouse Lutten Kline -Olsoer strasse Tel 0381776970 50 E * Zingst: Hotel Seebrucke – Seestrasse 53 Tel 038 232840 -100 E **+ Vitte (Isola di Hiddensee): Hotel Heiderose (cottage)- Tel 038 300630- 95 E **+ Glowe (Penisola di Rugen): Hotel Schaabe –Haupstrasse- Tel 038 302 7100- 66E **+ Sassniz (Penisola di Rugen): Pension Villa Maria- Tel 0383 9222955- 66E ** Ronne (Isola Bornholm): Det Lille Hotel –Ellekongstraede 2b-tel +4556907700- DDK 600 **.

Gudhjem (Isola Bornholm): Pension Koch – Melstedvej n° 15- DKK 780 **.

Maglarp (Svezia): Pensionat Vandrachem – Tel 0410330704- SEK 550 *.

Loddekopinge (Svezia): Hotel Scandic- Marknadsvagen n°1- Tel +46 462852400-SEK 1350 **.

Helsingor (Danimarca): Hotel Skandia –Bramstraede n°1- Tel +45 49210902- DKK 800 * Copenaghen: Hotel Cab Inn Scandinavia-Vodroffsvej 55- Tel +45 35361111- DKK 645 *+.

NB: I prezzi indicati si riferiscono a camera doppia con servizi e prima colazione.

DKK = corone danesi SEK= corone svedesi



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