Da Barcis a Venzone, tra natura e mummie

Dal paese si snodano numerosi sentieri che consentono di ammirare la bellezza della natura circostante del Parco delle Dolomiti Friulane.
Da visitare anche la Chiesa di San Nicolò Vescovo, che presenta nella sua facciata bianca ottocentesca un mosaico che raffigura il Santo Patrono.
La struttura attuale risale al XVII secolo ma fu oggetto di continue ristrutturazioni dovute anche alle frequenti scosse di terremoto.
Al suo interno si conserva un altare ligneo dorato del XVII secolo, mentre altri arredi sono andati persi a causa delle numerose ristrutturazioni.
Interessante anche la sua posizione a dominare la vallata circostante.
Tra dicembre e gennaio si svolge la manifestazione “Poffabro, presepe tra i presepi“, in ogni angolo del borgo si possono vedere centinaia di presepi realizzati da artisti ed appassionati.
Mi sposto alla vicina Frisanco, un altro piccolo borgo inserito nel Parco delle Dolomiti Friulane, caratterizzato da abitazione in pietra a vista e legno.
Interessante il Museo “Da Li Mans di Carlin”, l’ex latteria conserva un’esposizione di costruzioni tipiche della civiltà contadina della Val Colvera in miniatura.
Le miniature realizzate in scala 1:10, rappresentano le attività tradizionali con annesse le strutture quali la fabbricazione della calce, il mulino, il battiferro, la latteria, la stalla, le Chiese e molto altro, tutto con arredi ed oggetti funzionanti.
Ogni prima domenica di settembre si tiene la tradizionale manifestazione “Paesi Aperti“, per far conoscere il territorio della Valcellina con le sue tradizioni e i piatti tipici.
Dopo i due borghi di Poffabro e Frisanco mi dirigo a Venzone.
Venzone, il borgo delle mummie
Chi lo dice che le mummie sono solo in Egitto, ci sono anche a Venzone!
Venzone é un borgo fortificato completamente ricostruito dopo i terremoti del 1976, dichiarata Monumento Nazionale nel 1965, ed eletta “Borgo dei Borghi 2017“.
Il borgo di Venzone è circondato da un ampio fossato e una doppia cinta muraria del XIII secolo, accedo al borgo da Porta San Giovanni (anni ’20), dove ci si imbatte nei resti della Chiesa di San Giovanni Battista (XIV sec.), distrutta dal sisma del 1976 di cui rimane solo la facciata con il portale gotico.
Si raggiunge poi Piazza del Municipio con il Palazzo Comunale (XV sec.), struttura gotica dotato della torre dell’orologio, le cui facciate presentano eleganti bifore e decorazioni con stemmi delle famiglie nobili locali.
L’imponente edificio è suddiviso in due parti, quella inferiore a loggia aperta, con affreschi dell’artista Pomponio Amalteo, mentre si accede alla parte superiore tramite una scala esterna, che presenta unaserie di bifore.
Nel Salone Consiliare del primo piano, si trovano una scultura lignea della Madonna col bambino (XV sec.) ed un affresco raffigurante S. Eligio e due cavalieri giostranti (XIV sec. ).
La torre, oltre all’orologio, presenta una scultura raffigurante il Leone di San Marco, simbolo dell’antica dominazione veneziana.
Di fronte ad esso si trova Palazzo Radiussi (XV sec.), residenza nobiliare dalla facciata con trifora gotico-veneziana e portale del 1600.
Si raggiunge Casa Calderari (XVI sec.), sede dell’Ufficio Turistico con bel cortile interno, da qui la funzionaria dello IAT mi accompagna verso la Cappella di San Michele, nei pressi del Duomo.