Cuzco, Machu Picchu e Tu..

Il viaggio di Alessio e Michela a Machu Picchu
Scritto da: Alessio e Micky
cuzco, machu picchu e tu..
Partenza il: 15/08/2009
Ritorno il: 19/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Erano passate poche ore da quando il volo Lan aveva lasciato Rapa Nui (This is… Rapa Nui) che gia’ un altro aereo, sempre della suddetta compagnia sudamericana, si apprestava ad atterrare nel piccolo aeroporto di Cusco. La mia presunta capacita’ organizzativa aveva funzionato anche stavolta, ero riuscito ad abbinare due mete uniche in un solo viaggio, mete che sarebbero poi diventate tre, e il paragone tra le due alla fine dello stesso sarebbe stato improponibile. A prescindere dal tempo di cui ognuno di noi puo’ disporre, avevamo optato per Cusco e, sopratutto Machu Picchu per il semplice fatto che l’ idea di vedere Nazca e le sue linee ma sopratutto Lima non ci ha mai entusiasmato…in fondo, quando si parla di Peru’, qual’e’ la prima immagine che affiora dal cassetto dei ricordi… ? Lima? Arequipa? Puno? La risposta e’ sempre e comunque Machu Picchu ! Andiamo con ordine…avevamo programmato la visita alla cittadella per il 17 Agosto, quindi avevamo meta’ del 14 e tutto ferragosto per visitare il piu’ possibile di Cusco ed i fantastici siti che la circondavano. Il primo hotel scelto per il nostro soggiorno e’ stato il Pascana, un hotel 3*** situato in ottima posizione, alcune finestre si affacciavano addirittura nel tempio del Coricancha, dico “nel” perche’ le antiche mura dell’ originario tempio del sole erano veramente a tre metri dalle finestre del Pascana. L’ hotel e’ carino, pulito e conveniente (40$ la doppia) ma la serieta’ del titolare, come vi spieghero’ nel proseguo del racconto, lascia molto a desiderare. La raccomandazione che tutti danno, e non a torto, e di muoversi molto lentamente, perlomeno durante le prime ore di acclimatizzazione, Cusco si trova infatti a 3399 m di altitudine, quindi disturbi vari legati all’ ipossia sono in agguato. La prima cosa da fare, sempre che ne abbiate l’ intenzione e naturalmente la voglia, e’ acquistare l’ oramai celeberrimo Boleto Turistico, una sorta di bigliettone che previo il pagamento di 130 soles (30 euro) vi permettera’ di accedere a gran parte dei siti ubicati nella valla sagrada, quasi tutti tranne sicuramente uno, e voi avrete gia’ capito di quale sto parlando. Cusco e’ veramente una citta’ bellissima, e nonostante la devastazione che gli Spagnoli portarono durante il periodo della loro conquista, sono ancora numerosi i tratti di mura Incas molto ben conservati e dai quali potrete capire l’ eccellente capacita’ che questo popolo aveva acquisito nel lavorare la pietra e nell’ urbanisitca in genere. Sarebbe superfluo sottolineare che il fulcro delle attivita’ della citta’ si svolge intorno alla favolosa Plaza des Armas, ma anche la vicina Avenida del Sol, nonche’ strada principale di Cusco, offre al turista numerosi diversivi oltre agli onnipresenti ristoranti, e’ concentrato qui, infatti, il maggior numero di banche, call center ed uffici. Non perdetevi la salita per costa San Blas, su, fino alla omonima piazzetta. Un dedalo di strade ciottolate, con centinaia di scorci deliziosi e altrettante istantanee da cogliere fino al momento in cui la vostra macchina fotografica vi chiedera’ pieta’. Se c’e’ una cosa di cui non dovrete preoccuparvi durante il vostro soggiorno in Peru’ e’ come fare a spostarvi per raggiungere un altro luogo. Oltre ad un efficiente servizio di autobus, sono realmente migliaia i tassisti che per pochi soles vi porteranno in ogni dove. Cosi’, la mattina del 15 Agosto, fermammo un taxi, che, per la modica cifra (per noi Europei sicuramente lo e’) di 50 soles ci scorrazzo’ fino alle rovine di Pisac distanti una trentina di chilometri da Cusco, ci accompagno’ durante la visita al sito per poi riaccompagnarci in hotel. La visita alle rovine di Pisac e al relativo pueblo e’ un escursione imperdibile. Il primo foro sul boleto turistico ci permise l’ accesso all’ antico villaggio arroccato su di un colle, le cui case versano in uno stato di conservazione che definirei egregio, manca soltanto il tetto, ovviamente le canne e il legno hanno per forza dovuto soccombere all’ avanzare dei secoli. Non e’ un sito particolarmente grande, ma e’ comunque godibilissimo, una stradina in terra battuta fiancheggia la montagna, fino ad aprirsi all’ Intihuatana per mostrare l’ ennesimo, sbalorditivo panorama. Ai piedi delle rovine, come ho gia’ accennato, si trova il vecchio pueblo, un nutrito gruppo di casette ad un solo piano e un intricato labirinto di stradine che sfociano comunque sulla piazzetta del paese (dove e’ ubicato tra l’ altro, l’ unico bancomat !) e poi conseguentemente al coloratissimo mercato. Non crediate di fare ottimi acquisti a Pisac, i prezzi migliori li troverete sempre a Cusco, poiche’ in definitiva coloro che vendono al mercato non sono altro che rivenditori e, ovviamente ci ricaricano la loro percentuale. Rientrammo in hotel alle 13,30, giusto il tempo di darsi una rinfrescata che gia’ la moglie di Danilo, dell’ agenzia Danilo Tours, ovviamente, ci venne a chiamare per partecipare al City Tour. Il pulman da 50 persone era pieno per 2/3…la conoscenza con 2 coppie di Milanesi fu pressoche’ immediata, e le opinioni sul viaggio di conseguenza. Dunque, il city Tours ti propone, per una cifra veramente irrisoria, la visita al Coricancha, (facoltativa perche’ a pagamento) alla fortezza di Sachsayuaman, e ai siti di Tambomachay, Q’enqo e Puca Pucara. Il piu’ bello tra questi che ho elencato e’ sicuramente Sachsayuaman…sebbene molte delle pietre che costituivano gli antichi bastioni della fortezza siano state asportate dagli Spagnoli per costriure le loro case, la fortezza ha mantenuto comunque una straordinaria imponenza. Pietre enormi, del peso di svariate tonnellate, si ergono ancora, zigzaganti, a delineare quella che, veniva considerata la dentatura del Puma, si ritiene infatti che Cusco, originariamente avesse la forma del suddetto felino, cosi’ come Machu Picchu l’ avesse del condor. La gita si concluse verso le 19.00, il ritorno in hotel fu quasi istantaneo, poiche’ la necessita’ di una bella doccia era impellente. Al contrario di quanto avevamo letto, Cusco e’ una citta’ sicurissima anche di notte. La polizia presidia la piazza principale e le strade attigue in modo pressoche’ costante, il turista e’ considerato un patrimonio ed e’ giusto che la sua sicurezza venga tutelata. Cena in un ristorantino che si affaccia sulla piazza (sono innumerevoli) e giratina per San Blas, Plateros e Procuradores e poi a nanna, l’ indomani sarebbe stato il giorno dell’ avvicinamento a Machu Picchu. Lasciammo il Pascana con la rassicurazione da parte del personale che, al nostro ritorno dall’ escursione, la camera al primo piano ci sarebbe stata riservata anche per le ultime due notti restanti… La prossima tappa era Ollantaytambo… Bene, perche’ non ripetere l’ esperienza con il taxi…ne fermammo uno, dopo una breve contrattazione ci accordammo per 60 soles one way. Il tragitto era decisamente piu’ lungo rispetto al giorno precedente quando visitamo Pisac ed il prezzo, ancora una volta, ci sembro’ ottimo. Perche’ non passi di qua e ci fermiamo a Chinchero ? La mia proposta non entusiasmo’ il tassista, che dopo qualche borbottio accetto’ la deviazione, seppur leggera sull’ itineraio. Chinchero e’ un’ altra cittadina che merita di essere visitata, sia per la chiesetta e relative rovine che per il grande mercatino artigianale situato alla base del paesino, anche qui il boleto turistico fece il suo dovere. Bene, riprendemmo il cammino, e dopo pochi chilometri ci fu un’ altra illuminazione…”Gia’ che siamo qui sarebbe un peccato non visitare Moray…!?” Il tassista adesso sembrava veramente contrariato..il tragitto in effetti si allungava notevolmente e la strada che conduceva al sito era decisamente malridotta e perdipiu’ era senza sfondo, praticamente dovevi ripercorrerla a ritroso una volta visitato il sito. Basto’ la promessa di aggiungere 10 soles alla tariffa prestabilita che il sorriso torno’ sul volto del giovane peruviano. La vecchia utilitaria attraverso’ il bellissimo pueblo di Moras per poi iniziare a inerpicarsi su di una strada polverosissima e piena di buche, ma anche questa volta ne valse al pena. Il terrazzamento circoncentrico di Moray e’ semplicemente sbalorditivo. Gli Incas avevano studiato gia’ allora un sistema agricolo che anche ai giorni nostri puo’ essere considerato validissimo. Tramite una coltivazione settoriale, quindi un insieme di microclimi, coltivavano ortaggi, frutta e quant’ altro a profondita’ e temperature sensibilmente diverse, in relazione ovviamente allo specifico prodotto. Ok…adesso Ollantaytambo ci aspettava….ma ecco l’ inconveniente, l’ imponderabile che pero’ va sempre considerato durante un viaggio. Il vecchio taxi non frenava piu’…il giovane autista provo’ a dare la colpa alla strada che avevamo percorso pochi minuti prima, e che le pastiglie si erano spostate per colpa della terreno estremamente dissestato, mentre ne aveva gia’ li, nel vano portaoggetti, fin dalla partenza da Cusco, un paio nuove, nella consapevole convinzione che presto gli sarebbero servite. Da’ retta nacchero, ma icche’ tu voi rubare in casa de’ ladri, fu la mia solomonica risposta. Ci fermammo cosi’ ad Urubamba, ed essendo domenica non fu, in un primo momento affatto facile trovare un meccanico. L’ equivalente di 2 euro, questo costo’ al ragazzo la manodopera dell’ operaio per ripristinare l’ impianto frenante della scarcassina. Arrivammo infine ad Ollantaytambo, una cittadina che il popolo Peruviano ricorda con relativo piacere, fu qui infatti che le truppe di Manco II fecero la festa a quelle di Hernando Pizarro, prima che, gli ulteriori rinforzi Spagnoli obbligarono il sovrano Inca alla fuga a Vilcabamba. E’ un altro sito spettacolare, i terrazzamenti sui due versanti della montagna incorniciano quella che in origine doveva essere una fortificazione maestosa, anche qui l’ altitudine si fa sentire, e l’ arrampicata sui gradoni risulta alquanto faticosa, ma la vista finale sulle rovine e sulla attuale citta’ ti gratifica ancora una volta dello sforzo prodotto. La stazione ferroviaria si trova leggermente fuori dal paese.. Un lungo rettilineo ti conduce letteralmente sui binari da dove partono i treni bicolore (blu e giallo) della Peru’ Rail. Avevamo prenotato via internet due posti sul Vistadome, il treno con le ampie vetrate che ti permettono un visuale molto piu’ ampia rispetto all’ altro, il Backpacker, piu’ spartano e sicuramente meno comodo. Il viaggio duro’ circa un’ ora e trenta, fu molto piacevole, e, nel seppur breve tratto che ci separava da Aguas Calientes ci fu’ servito anche un gradito snack.(Il biglietto costava 53 $ a testa solo andata, altro che snack !!!) Vabbe’…o te magni sta minestra…ad ogni modo va benissimo anche l’ altro, piu’ economico, per raggiungere la destinazione, chi sceglie il Vistadome, probabilmente lo fa per immergersi maggiormente nell’ atmosfera che lo circonda, come gia’ detto, le grandi vetrate rendono senz’ altro piu’ piacevole il tragitto verso la mitica cittadella. Avevamo chiesto informazioni al Gringo Bill’s (3***), un alberghetto di Aguas Calientes riguardo ad una doppia, e ci avevano chiesto 75$. Non avevamo confermato con il pagamento, ma soltanto chiesto se ci potevano venire a predere alla stazione per menarci (non massacrare di botte eh !) all’ hotel. Beh, al binario non c’era nessuno, ma decidemmo comunque di optare per il Gringo Bill’s. Adesso l’ hotel e’ quasi nascosto da un edificio municipale e non ha piu’ la visuale sulla piazzetta principale di Aguas Calientes, risulta perfino difficile trovarlo…comunque si trova alla sinistra di Pachupateq, a 5 metri dall’ ufficio postale. Abbiamo fatto finta di non avere una prenotazione, come in effettti era, e ci hanno proposto una tripla per 50$, colazione (che nessuno fa) inclusa. Vista e presa. Doccetta riparatrice e fuori a caccia del biglietto d’ ingresso per Machu Picchu. La biglietteria per il sogno la trovate alla destra della chiesa, guardando la facciata, appena inizia la strada dove quasi certamente consumerete un pasto. Il biglietto per Machu Picchu non te lo regalano, e obiettivamente e’ giusto cosi’, sono 124 soles. Ok, adesso bisogna comprare anche il biglietto per il bus che l’ indomani ci avrebbe portato alla cittadella. Bene, attraversare la solita piazza direzione fiume, svoltare a sinistra, e li’, davanti alla pensilina, troverete la biglietteria. Anda e rianda per 2 persone per l’ equivalente di 24 euro. Sorbole ! Siamo a posto…non ci resta che mettere qualcosa sotto i denti, e qui non c’e’ che l’ imbarazzo della scelta, e poi a nanna, che domani e’ levataccia !!! E cosi’ fu…cenetta non certo tipica in uno dei numerosi ristorantini, passeggiatina non molto romantica per le viuzze di questa base turistica e poi tutti a letto !!! Sono le 03.45…..la sveglia’ suono’ impassibile…gli zaini erano gia’ stati preparati la sera precedente per accellerare i tempi, rapida lavata generale e tutti fuori nel buio della notte peruviana. Il paese alle 04.00 era deserto, nel tragitto dall’ hotel alla pensilina degli autobus incontrammo soltanto una guardia insonnolita…gia’ solamente una guardia, perche’ i turisti erano gia’ tutti in fila !!! Alle 4 di mattina c’ erano gia 100 persone….la sensazione piu’ che di disappunto fu di stupore, nei minuti seguenti la coda si allungo’ a dismisura, e come un lunghissimo serpente occupava adesso tutta la strada, nessuno pero’, e questo mi sorprese nuovamente, tentava di fare il furbo, guadagnando posizioni per salire prima sui bus. Il motivo della coda cosi’ mattutina lo saprete senz’ altro…le prime quattrocento persone che si registrano al capanno che da l’ accesso al Wayna Picchu, avranno il diritto di tentare la scalata alla suddetta montagna. (Duecento potranno entrare nel turno delle 7 am, le altre dalle 10 alle 11 circa.) Ok….sono le 05.30, arrivano i bus….e quanti !!! Una processione ininterrotta di mezzi inizio’ a caricare le orde pacifiche di turisti affamati di cultura ma soprattutto, credo, di emozioni. Tocca a noi…siamo sul terzo bus, ottimo….io vorrei provare la scalata al Wayna Picchu…dovrei farcela ad entrare nei quattrocento…gia’, ma ci sono anche da considerare anche i temerari che hanno deciso di avventurarsi a piedi, nel cuore della notte, percorrendo gli 8 chilometri che separano il purgatorio dal paradiso….Vediamo….Il pulmann percorse qui chilometri, perlopiu’ tornanti, ad andatura moderata, nel mezzo pubblico regnava un silenzio assoluto, nessuno parlava, il pensiero di tutti era rivolto a cio’ che avrebbero visto di li a poco. Il pullman si fermo’ in una piazzola per far si che gli occupanti del mezzo scendessero, a pochi metri dai cancelli d’ ingresso del sito. Anche qui tutti in coda, nessuno sbuffava, tutti impazienti, sicuramente. Entrammo nel sito… “Cara, mi tieni lo zaino che io faccio una corsetta..?!” Alla mia ragazza la scalata alla superba montagna, solenne dirimpettaia del piu’ famoso sito Incas esistente non interessava un granche’, ma a me interessava, eccome se interessava. Non sono magrissimo, ma in quei 500 metri abbondanti che mi separavano dalla meta mi trasformai in un ghepardo e raggiunsi l’ agognato traguardo guadagnando una posizione utile che mi permise di accedere al Wayna. Scelsi di entrare nel turno delle 10.00…Il sito alle 06.00 del mattino era ancora parzialmente coperto dalle nuvole, e noi, come la quasi totalita’ dei turisti presenti, ci dirigemmo verso la capanna del custode della roccia funeraria. Che fatica….ma adesso guarda giu’ !!! La sensazione che provai in quel momento e’ indescrivibile, e chi c’e’ stato lo puo’ confermare…non ci sono parole, ne espressioni, niente…niente che possa descrivere la bellezza che i tuoi occhi percepiscono in quei primi istanti, quando ti volti e vedi la totalita’ delle rovine, e’ qualcosa di meravigliosamente bello, una sensazione che mi portero’ nell’ anima per moltissimo tempo, forse finche’ vivro’.Le foto si contarono a centinaia, il tempio delle tre finestre, il tempio del sole, quello del condor, l’ intihuatana…solo per citare alcune delle meraviglie che vedemmo quel giorno. Nel lento girovagare per quel luogo magico perdi quasi la cognizione del tempo, e cosi’ arrivarono le 11.00…il Wayna Picchu mi aspettava….la cittadella voleva essere vista anche dall’ alto. Appena prima di entrare, gli inservienti ti fanno firmare un registro che riporta il tuo nome, numero di accesso ed ora di entrata, se non torni, e’ ovvio che sei precipitato da qualche dirupo. La scalata alla montagna e’ impegnativa, non credete a chi vi dice che e’ facile perche’ non e’ vero…il dislivello e la ripidita’ del sentiero, nonche’ il fatto che sia molto sconnesso, vi faranno imprecare piu’ di una volta. Una volta giunti in cima troverete delle costruzioni…scale molto ripide e sconnesse, fino a raggiungere la vetta, delimitata da grosse lastre di pietra liscia, buttate li un po a casaccio (cosi’ puo’ sembrare), e luogo dove chi ha intrapreso la scalata, si ferma a riposare per qualche minuto prima di ridiscendere. Il panorama e’ notevolissimo, ovunque ti giri vedi montagne verdissime….ecco la sotto si intravede, impetuoso, l’ Urubamba, la c’e’ il Putucusi, piu’ in la il Machu Picchu con l’ omonima cittadella…ma io il condor, proprio non riesco a vederlo. Ridiscendo, e le gambe vanno da sole…ci metto meno della meta’ rispetto alla salita, torno al punto di partenza, convalido la firma precedentemente posta sul registro ed esco. E’ stato faticoso, ma stavolta non posso dire che ne e’ valsa la pena…mi e’ piaciuta molto di piu’ la visuale che hai dalla capanna del custode rispetto a quella dalla vetta del Wayna Picchu. Comunque, e’ stata senz’ altro una bella esperienza nonche’ un modo ultrarapido per perdere peso. Sono quasi dieci ore che siamo quassu’, abbiamo visto e fotografato davvero tutto…e’ ora di tornare ad Aguas Calientes. E’ banale dire che a malincuore abbiamo lasciato quella vetta incantata, sarebbe mellifluo dire che ci torneremo, il mondo e’ grande e cose da vedere ce ne sono tantissime, ma questo posto, e’ innegabile, occupera’ sempre un grande spazio nei ricordi di ogni viaggiatore. Il Backpackers e’ l’ opzione di viaggio per il ritorno ad Ollantaytambo…che lo prendi a fare il Vistadome di notte ? Arrivammo ad Ollantay nel medesimo tempo che abbiamo impiegato all’ andata, anzi, forse qualcosina in meno, ci sembra che all’ andata il treno abbia sostato piu’ volte. Autobus, e via a Cusco con 5 soles !!! E fin qui, giornata memorabile…siamo al Pascana alle 23.00 passate, il gestore ci informa che la nostra camera al primo piano e’ stata sostituita con un altra situata nel patio esterno, piu’ brutta, piu’ fredda, e senza finestre. Alle mie rimostranze, e memore di cio’ che mi avevano garantito al momento della partenza per Machu Picchu, ho cercato di far valere i miei diritti, ma, di fronte all’ arroganza del titolare e incapacita’ dello stesso di trovare una risposta all’ accaduto, ho chiesto il check-out e abbiamo prontamente levato il disturbo. In pratica, avevano dato la nostra camera ad altri turisti perche’ piu’ facilmente vendibile di quella nel patio, speranzosi del fatto che a noi sarebbe comunque andata bene anche l’ altra.Le sistemazioni a Cusco sono numerosissime, e, fatte poche decine di metri, abbiamo chiesto e ottenuto una doppia al Taypikala (90$), un hotel decisamente migliore del Pascana. Beh, se amate lo shopping, il Peru’ e’ decisamente una meta imperdibile. La manualita’ di queste persone e’ impressionante. Le maglie in lana di alpaca sono bellissime e scaldano moltissimo, i ponchos, i cappelli, gonne, cinture in pelle, orecchini, collane, solo per dirne alcuni, fanno parte della immensa produzione manufatturiera di questo povero, ma dignitoso popolo. Il giorno seguente lo abbiamo dedicato alla visita dei musei di Cusco, e come gia’ accennato, all’ acquisto di innumerevoli capi di abbigliamento e accessori in genere, anche perche’ i prezzi, sono bassissimi per i nostri standards. Una visita, se avete tempo, concedetela anche alla colonna di Pachupateq. All’ interno della statua raffigurante l’ antico sovrano e’ stato allestito un piccolo museo che ricorda, tramite posters, la sequenza dei sovrani che si sono susseguiti al comando del favoloso impero Inca. Arrivo’ infine il 19 Agosto, nel primo pomeriggio un aereo ci avrebbe condotto a Buenos Aires…Abbiamo visto una piccola parte di questo straordinario paese; soltanto il desiderio di vedere sempre cose e paesi nuovi ci spinge a non tornarci in un futuro imminente, ma, se posso, vorrei consigliare una cosa a chi ancora non ci e’ andato o a chi ha intenzione di andarci….. Andate, andate in Peru’, e anche voi rimarrete estasiati come lo siamo rimasti noi. Un saluto a tutti gli amici di Turisti per caso, e a Te, che mi hai gentilmente concesso il tuo tempo. A presto……………………………..

Alessio & Michela



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