Curiosando in Provenza

ARLES Il primo giorno è stato dedicato al viaggio in auto, di circa 600 km, dalla provincia di Novara ad Arles, dove abbiamo soggiornato in un piccolo hotel nella campagna immediatamente fuori dalla città. La scelta di Arles è stata “strategica”, nel senso che ha permesso di minimizzare le distanze dei successivi viaggi giornalieri nelle...
Scritto da: Giorgio Arienta
curiosando in provenza
Partenza il: 20/08/2004
Ritorno il: 27/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
ARLES Il primo giorno è stato dedicato al viaggio in auto, di circa 600 km, dalla provincia di Novara ad Arles, dove abbiamo soggiornato in un piccolo hotel nella campagna immediatamente fuori dalla città. La scelta di Arles è stata “strategica”, nel senso che ha permesso di minimizzare le distanze dei successivi viaggi giornalieri nelle località provenzali che avremmo visitato. Alla sera abbiamo visto il piccolo centro città che, ad essere sinceri, non ci ha particolarmente colpito. Ma dov’erano tutti gli altri turisti? ARLES – ABBAZIA DI MONTMAJOUR – FONTVIEILLE Al mattino visitiamo i monumenti principali di Arles: les Arènes (l’anfiteatro), la cattedrale romanica di St. Trophime (molto bello il chiostro), le terme di Costantino e facciamo una passeggiata lungo il Rodano, che offre buoni scorci fotografici. Tuttavia, l’impressione complessiva è di una città che… potrebbe essere migliore! Nel pomeriggio visitiamo la vicina Abbazia di Montmajour (che merita una sosta) e, proseguendo sulla D17, “scopriamo” Fontvieille: il paesino è famoso per aver legato il proprio nome a quello dello scrittore Alphonse Daudet ma, oltre a questo dettaglio, è un vero gioiello provenzale! Tutto è pulito, tranquillo, fresco e caratteristico: il mulino St. Pierre, il castello di Montauban, le casettine di pietra, il viale alberato con i negozietti, la piazza con i bar all’aperto, l’antica fonte che ha dato il nome al paese… inoltre le persone sono molto cordiali! Decidiamo quindi di tornare tutte le sere in questo piccolo incanto, anche perché abbiamo scoperto un delizioso ristorante dove la cucina provenzale si incontra con la fantasia di una cuoca italiana… con risultati sublimi! LES BAUX – SAINT REMY – TARASCONA Il borgo ed il castello di Les-Baux da soli valgono il viaggio! Non a caso, questo è il luogo più visitato dai Francesi dopo Parigi. Il borgo è caratteristico e anche molto “turistico” (ristoranti, negozi, souvenir, ecc.) ma il vero punto di forza di questa località sono le rovine del castello e l’ampio, magnifico panorama che si gode dall’altopiano su cui questo è situato. Consigliamo l’utilizzo delle audioguide, ricchissime di informazioni, che accompagnano il turista lungo un percorso di visita ragionato. Nel pomeriggio visitiamo la vicina Saint Rémy che, a nostro giudizio, viene un po’ sopravvalutata dalle guide; molto interessanti sono però i due monumenti gallo-romani denominati “les Antiques”, all’ingresso sud del paese. Proseguiamo per Tarascona, dove segnaliamo il magnifico castello e la vicina chiesa di Ste Marthe. La Santa, secondo la leggenda, avrebbe domato la Tarasque, il mitico mostro infestante le acque del Rodano che ha dato il nome agli abitanti della città.

AIGUES MORTES – CAMARGUE – SAINT GILLES Oggi è la giornata dedicata alla Camargue: scegliamo di visitare Aigues-Mortes, anziché la più nota Saintes-Maries-de-la-Mer, perché a detta di molti più “vera” di quest’ultima. In realtà anche Aigues-Mortes presenta, all’interno delle sue fortificazioni, un’ottima organizzazione turistica: piazzetta e dintorni con ristoranti e negozi, trenino, giro a pagamento sui bastioni e… crociere nei canali circostanti, con vista su saline, fenicotteri e tori. Abbiamo scelto la crociera più lunga (ore 2.30) e ce ne siamo pentiti! Il paesaggio della Camargue è monotono, non troppo diverso dalle nostre risaie, e gli animali “esotici” sono lontani dalle rotte dei battelli. A Saint Gilles visitiamo la chiesa del monastero ma non ci suscita particolari impressioni.

AVIGNONE – PONT DU GARD Avignone è troppo famosa perché si possa dirne qualcosa di nuovo; sotto una pioggia fuori stagione visitiamo il Palazzo dei Papi (da vicino sembra meno imponente di quanto non appaia in fotografia!), la bella chiesa di Notre-Dame-de-Doms, il ponte St. Bénézet e… l’antica zona dei tessitori che gravita intorno a Rue des Teinturies. L’impressione complessiva è che, al di fuori della zona strettamente turistica, la città sia un po’ trascurata: ed è un peccato. Il Pont du Gard, situato tra le boscose rive del Gardon, è imponente e fa riflettere, ammirati, sulle capacità ingegneristiche dei romani ma… è una visita breve! Se non si approfondisce con il vicino museo, per l’intera permanenza è sufficiente una mezz’ora… che costa 5 euro di parcheggio! Il prezzo è fisso ma, per fortuna, lo stesso cartello annuncia anche che l’abbonamento annuale costa solo 8 euro! COLORADO DI RUSTREL – SENANQUE – FONTAINE DE VAUCLUSE Il Colorado di Rustrel è un’altra meta che, da sola, vale il viaggio! Percorrendo i sentieri ben segnalati all’interno del parco, ci si immerge in un mondo affascinante dalle tonalità rosso ocra, che richiama in scala ridotta i paesaggi americani da cui attinge il nome. I percorsi formano anelli di una mezz’ora circa che alternano passaggi nella vegetazione ad aperture in cui il colore delle diverse sfumature dell’ocra crea delle coreografie naturali straordinarie: da non perdere! Rimanendo in zona, passiamo da Gordes (impossibile non fotografare da lontano il borgo arroccato!) e ci rechiamo all’Abbazia di Sénanque: purtroppo le visite sono possibili solo se guidate, in francese e ad orari determinati… incompatibili con la nostra “tabella di marcia”. Proseguiamo verso le “chiare, fresche et dolci acque” celebrate dal Petrarca: ovvero verso Fontaine-de-Vaucluse. Ai piedi di un’impressionante falesia calcarea, visitiamo la risorgiva della Sorgue (che d’estate purtroppo è soltanto una pozza fangosa), quindi il successivo piacevole verde lungofiume e il mulino della fabbrica di carta. Tutto qui è molto fresco, sa di natura incontaminata e di tranquillità.

AIX-EN-PROVENCE Ultima meta (dopo una sofferta scelta che ha penalizzato Nimes) è stata l’elegante Aix-en-Provence, l’antica capitale della Provenza nota per le sue 101 fontane. In realtà di fontane belle ce ne sono poche (quelle rappresentate nelle cartoline e nei depliant) e le restanti sono poco più che dei rubinetti con annesse piccole sculture! Inoltre è una cittadina caotica, con il traffico congestionato lungo i boulevard che la circondano; le possibilità di sosta sono limitate al numero di posti liberi nei parcheggi (silos o sotterranei) al di fuori della circonvallazione! Per fortuna, il centro storico non è molto grande e ci si può godere una passeggiata piacevole tra bancarelle e bar all’aperto, in quella che è la cittadina “più alla moda” della Provenza. Attenti, però: nella cosiddetta zona pedonale è altamente probabile dover scansare una delle tante automobili… di passaggio! RITORNO A CASA Ci aspettano altri 600 km; il traffico francese è piacevole in autostrada, dove tutti rispettano i limiti e nessuno sfanala alle spalle per un sorpasso lento; diventa invece molto più stressante viaggiare in prossimità delle grandi città, dove la guida degli indigeni è molto più azzardata (pur rimanendo sempre nei limiti, però!). La segnaletica è generalmente buona, anche se le indicazioni per raggiungere le autostrade talvolta sono abbastanza “enigmatiche”. Consigliamo comunque di procurarsi una carta stradale con scala 1:200 000 (o più dettagliata) Un bilancio sintetico? Pensiamo che, almeno una volta, si debba visitare la Provenza, che è una bella terra vicina all’Italia, ricca di storia e di natura: occorre però fare attenzione a scegliere, all’interno di un territorio così vasto e multiforme, quelle realtà che più interessano. La nostra scelta è stata di sperimentare ogni giorno aspetti diversi della Provenza, evitando quindi i possibili “doppioni” (Arles o Nimes? Aigues-Mortes o Saintes-Maries-de-la-Mer? ecc.) per ragioni di tempo : tuttavia riteniamo che anche una sola settimana, come la nostra, risulti sufficiente per farsi un’idea abbastanza precisa della zona e scegliere se… approfondire l’anno successivo!



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