Cuore d’africa
Finalmente è giunta l’ora di salire sull’aereo, io non riuscivo quasi più a tenere gli occhi aperti (erano le 5.50 del mattino, erano quasi 24 ore che ero sveglia!).
29/07 – Eccole: le luci di Entebbe, siamo arrivati in Uganda.
Recuperate le valigie, ci accolgono la corrispondente di Kel 12 e la guida-autista. Cambiamo subito qualcosa al cambio e poi andiamo in albergo; il viaggio vero e proprio inizia domani mattina.
30/07 – La nostra jeep è un Land Cruiser ed è tutta per noi.
La nostra prima tappa è il parco Queen Elizabeth.
Arriviamo a destinazione nel tardo pomeriggio, in tempo per poter ammirare un bellissimo tramonto dall’alto di una collina, dal nostro lodge. Ospiti del lodge, alcuni facoceri “addetti” a mantenere l’erba dei prati sempre in ordine. L’impressione che ho avuto è, però, stata molto diversa da quella della Namibia dove, in un lodge, c’erano due facoceri “obesi” per colpa dell’uomo e troppo abituati alla presenza dei turisti, si facevano addirittura accarezzare. Sono molto contraria a queste situazioni, sono dell’idea che gli animali devono essere rispettati e lasciati liberi! 31/07 – Sveglia prima dell’alba, una tazza di tè ed un muffin e poi via per un game drive nel parco. Avvistiamo anche un gruppo di tre leonesse impegnate a tenere a bada una iena maculata che forse gli voleva portare via i resti di una loro preda.
Rientriamo al lodge, facciamo un’abbondante colazione (come al solito quando siamo in vacanza abbiamo sempre fame e mangiamo tutti e due come dei porcellini) e poi ci dedichiamo un po’ alla lettura, bevendo una birra, ammirando lo stupendo panorama e facendo qualche foto.
Subito dopo pranzo Malè (la nostra guida) veniva a prenderci per portarci a prendere il ferry per una gita sul Kazinga Channel, un canale naturale che collega il Lago George al Lago Edward, ma non ci trova all’ingresso e deve farci cercare: noi eravamo intenti ad ammirare un bushback che si era avvicinato moltissimo alla terrazza del bar! La gita in barca è stata molto bella, abbiamo visto ippopotami, elefanti, bufali, aquile pescatrici (una l’abbiamo vista anche a riva con un pesce sotto gli artigli), pellicani, …. . Mentre stavamo tornando indietro la barca si è avvicinata alla riva dove c’era un piccolo villaggio di pescatori e per l’equivalente di 1 euro ha comprato 2 grossi pesci; dopo aver visto quella scena ho provato contemporaneamente una sensazione di rabbia nei confronti dell’autista della barca e pena per il ragazzo che gli aveva venduto i pesci, così, d’accordo con Roberto, sono corsa a dargli qualcosa. L’autista voleva fermarmi, perché diceva che sbagliavo, facendo così lo avrei indotto a continuare a chiedere soldi ai turisti di passaggio, mi ha proposto di darli a lui, che li avrebbe dati a chi gli avrebbe comprato dei libri per andare a scuola, ma io non mi sono fidata ed ho insistito a volerglieli dare personalmente. Lo so anch’io che il gesto non è dei più giusti, ma in quel momento continuavo a pensare alla miseria che l’autista aveva pagato i pesci, che forse sarebbero poi finiti nel ristorante di qualche lodge. Ritornata da Roby, dopo pochi istanti, mi è venuto da piangere, non so neanch’io bene il perché.
01/08 – Dopo colazione ci dirigiamo verso la Foresta di Maramagambo, dove facciamo una leggera passeggiata per andare a vedere la Bat Cave. Avevo letto che i pipistrelli puzzavano tantissimo, ma non è vero, quello che mi ha colpito è stato il calore che tutti quei corpi insieme riescono a produrre, d’altronde è normale. La mia speranza, non quella di Roby, era quella di vedere anche alcuni serpenti, ma purtroppo c’era solo un pitone, al buio e non troppo vicino.
Ritornati alla jeep la nostra prossima tappa è: Bwindi Impenetrable Forest.
E’ proprio vero, quando ti stai avvicinando, vedi il panorama cambiare e la foresta diventare sempre più fitta, ti emozioni all’idea di pensare a chi vive lì! Ad un certo punto della strada, Malè parcheggia, Roby ed io ci guardiamo e scendiamo dalla macchina. Saliamo una scalinata ed arriviamo in un piccolo piano dove ci sono una piccola casetta adibita a reception e negozietto ed una costruzione più grande adibita a bar e ristorante (tutto perfettamente integrato nell’ambiente: tetto in makuti, arredamento molto essenziale ed in legno, ma la cosa più bella è che c’è il muro solo dietro, ai lati e davanti hanno fatto solo un muretto, il resto è tutto aperto!). Ci accoglie una ragazza che ci offre subito qualcosa di fresco da bere e ci spiega come funziona il lodge (Gorilla Forest Camp). Dopo ci accompagnano alla nostra camera: è fantastica e molto romantica! Ci facciamo una doccia, ci riposiamo un po’ e poi andiamo al bar a prendere qualcosa da bere e sfogliamo alcuni libri di foto di gorilla prima di mangiare cena. Sempre più romantico: ci accoglie un’altra ragazza che ci fa sedere al tavolo, avvicinandoci la sedia e mettendoci addirittura il tovagliolo sulle gambe (ci sono solo 8 camere, quindi pochissime persone a mangiare), è tutto a lume di candela e c’è, vicino ad ogni tavolo, un secchiello di ghisa contenente dei carboni ardenti utili per riscaldare l’ambiente, è meraviglioso! La cena è servita al tavolo ed è veramente squisita!! 02/08 – Ci siamo, oggi è il fatidico giorno. Dopo aver fatto colazione, ci danno un contenitore a testa con dentro il nostro pranzo al sacco e ci riforniscono di tutta l’acqua che vogliamo.
Andiamo al punto di partenza, dove ci dividono in tre gruppi (uno per ogni famiglia di gorilla) e dopo averci spiegato brevemente come si sarebbe svolto il trekking, partiamo.
Noi siamo abbinati al gruppo M (Mubare).
Siamo stati fortunatissimi, dopo solo due ore di scalata li abbiamo trovati! Mi sentivo veramente appagata, ci ero riuscita, li stavo ammirando! La cosa che più ci ha colpito è quanto sono pacifici: loro stavano tranquillamente seduti a mangiare, le guide, piano piano, cercavano di togliere i rami e le foglie che li nascondevano e loro non facevano niente; noi eravamo gli intrusi in “casa” loro e loro ci hanno accolto molto bene.
Ad un certo punto hanno iniziato a dirci che mancavano solo più cinque minuti, poi ci hanno detto che dovevamo andare via. Roby continuava a scattare foto ad un giovane blackblack che era mezzo coricata con un piede in alto appoggiato su di un ramo, ed io ero in contemplazione, ma mi rendevo conto che, PURTROPPO, era giunto il momento che sapevo già che avrei odiato. Così ad un certo punto io e Roby abbiamo dovuto levare le tende.
Durante il tragitto del ritorno continuavamo a parlare di quello che avevamo visto, eravamo molto contenti e soddisfatti.
Dopo esserci fermati a mangiare il nostro pranzo, siamo ritornati al punto di partenza, lì c’era ad aspettarci Malè, che, riportandoci al nostro lodge, ci ha chiesto se nel pomeriggio eravamo interessati a fare una passeggiata nella foresta per andare a vedere delle cascate. Noi gli abbiamo detto che andava bene, visto che avevamo il pomeriggio libero.
Dopo esserci rinfrescati e riposati un po’, partiamo per la nostra passeggiata.
Dopo circa 10 minuti di cammino, una guida ci fa fermare e ci fa segno che a circa 4/5 metri dal sentiero c’è un gruppo di 5 gorilla. Roby ed io ci guardiamo a ci diciamo che non è possibile, abbiamo una fortuna sfacciata. Ricominciamo a fare foto, ma solo per 10 minuti (comunque devo dire che le guide sono state molto generose e si sono meritate una bella mancia!).
Mentre camminiamo nella foresta, dico a Roby che, secondo me, quando saremmo tornati indietro gli avremmo di nuovo incontrati, perché avevo letto che in un giorno si possono spostare anche solo di circa 200 metri, quindi credevo che nel giro di 2 ore non si sarebbero mossi di molto (se continuavamo ad essere fortunati!).
In effetti, così è stato; dopo aver raggiunto le cascate ed essere tornati indietro, loro erano ancora lì, e noi abbiamo di nuovo avuto in regalo 10 minuti per osservarli.
E’ veramente stata una giornata molto intensa ed emozionante! 03/08 – Già durante la notte ci siamo svegliati a causa di un forte temporale che ha continuato ancora il mattino. Mentre stavamo facendo colazione, eravamo dispiaciuti per chi, quel giorno, andava a fare il trekking per vedere i gorilla.
La prossima tappa era il Lake Mburo National Park.
Si tratta di un parco in stile savana, dove vivono ancora alcuni esemplari ugandesi di eland, la più grande antilope africana, che purtroppo non siamo riusciti ad avvistare.
04/08 – Prima di andare via, abbiamo fatto un ultimo game drive e poi ci siamo diretti verso il Kibale Forest National Park.
Durante questo viaggio, siamo rimasti colpiti dall’enorme quantità di persone che incrociavamo lungo la strada; anche negli altri Paesi in Africa che abbiamo già visitato ce n’erano, ma qui abbiamo visto molti più villaggi e moltissime persone in più lungo le strade. La domanda che ci facciamo sempre è: “Ma quanti chilometri fanno?” Arriviamo allo Ndali Lodge un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, a causa delle condizioni delle strade non molto belle, ma riusciamo ugualmente a mangiare pranzo. E che pranzo! Spaghetti al ragù con vere e proprie polpettine, insalata verde con pomodori e cipolla (come condimento avevamo a nostra disposizione olio d’oliva ed aceto balsamico italiani!!). Era tutto veramente buono ed abbiamo spazzolato via tutto! Ci siamo messi a ridere pensando ai commenti dei dipendenti del lodge vedendoci mangiare tutta quella roba.
Dopo aver ammirato un po’ il panorama del lago vulcanico, siamo andati in camera, ci siamo fatti una doccia e mentre Roby si è riposato un po’ io ho letto in veranda con la compagnia dei 4 cani del titolare del lodge.
Prima di cena siamo andati al bar a bere una birra e a fare due chiacchiere con il titolare, un ragazzo giovane molto brillante che sapeva fare benissimo il suo lavoro.
Ad un certo punto ci hanno detto che la cena era pronta e potevamo accomodarci in sala da pranzo.
Immaginatevi una sala con un lunghissimo tavolo per una ventina di persone (sì, perché ci sono solo 8 cottage), tutto illuminato da candele e lampade a petrolio. La cena è servita al tavolo ed è anche molto buona! Italiani siamo solo noi due, ma ci divertiamo tantissimo, perché il titolare ci fa vedere come si fa a creare un pollo con un tovagliolo di stoffa, fa il musicista con bicchieri e forchette, un altro ragazzo ci fa vedere come fa a far rimanere una bottiglia sull’angolo di un muro, ovviamente non appoggiata per terra ed un altro come fa a togliere un tappo dentro ad una bottiglia vuota con l’aiuto di un tovagliolo di stoffa. Quella sera siamo andati a dormire “tardissimo”, verso le 23.30, cosa rarissima in Africa per noi, visto che il mattino al massimo alle 6 siamo già in piedi! Abbiamo riso proprio tanto.
05/08 – Dopo aver fatto colazione, Malè ci porta al punto di partenza per il trekking per gli scimpanzé. Dopo il solito disbrigo delle pratiche burocratiche, siamo partiti per la nostra passeggiata nella foresta.
Ad un certo punto inizia a piovigginare, ma è anche piacevole perché fa un po’ caldo.
Gli scimpanzé li abbiamo visti, abbiamo anche dovuto fare attenzione a non essere colpiti dai frutti (una specie di fico) vuoti che lasciavano cadere per terra dopo aver mangiato la polpa ed anche alla “doccia della foresta”, così soprannominata dalla nostra guida, cioè la loro pipì! Ad un certo punto uno scimpanzé è sceso dall’albero, ma non siamo riusciti a stargli dietro e dopo circa 15 minuti abbiamo deciso di lasciare stare e di tornare indietro.
Ci ha un po’ deluso questa passeggiata, perché credevamo che sarebbe durata di più, invece dopo aver trovato gli scimpanzé, siamo ritornati alla base; non era più bello se avessimo ancora fatto un giro in quella magnifica vegetazione? Così, visto che era presto siamo andati a fare la passeggiata sulle paludi, per cercare di vedere altre specie di scimmie e molti uccelli.
Rientrati al lodge, abbiamo pranzato ed abbiamo passato un altro pomeriggio di relax in quel posto fantastico.
Nel tardo pomeriggio, è arrivato un gruppo di turisti italiani; Roby era contento, credeva che a cena avrebbe chiacchierato un po’. Purtroppo devo dire che non ci siamo trovati molto bene con loro: quando siamo arrivati in sala da pranzo loro erano già tutti seduti (questa volta il titolare non c’era, era rientrato tardi e non cenava con noi); ad iniziare i discorsi siamo stati Roby ed io, loro facevano abbastanza i fatti loro; durante il dolce, oltretutto, hanno iniziato a discutere su cosa avrebbero fatto l’indomani, perché c’erano alcuni problemi da parte di alcuni di loro che non stavano bene.
Finita la cena si sono alzati subito, siamo rimasti solo noi due a rimpiangere la sera precedente, senza nessun nostro compaesano, ma MOLTO più umana e divertente! Così dopo aver scattato una foto di noi due a quella tavola così romantica e caratteristica e dopo essere andati a salutare ed a complimentarci con il titolare per il suo carattere ed il suo lodge, siamo andati a letto.
06/08 – Dopo aver fatto un’abbondante colazione (abbiamo anche mangiato la nutella, ma non era come quella che mangiamo a casa nostra, anche se era quella originale, della Ferrero di Alba!), siamo partiti per l’ultima nostra tappa: il Murchinson Falls National Park. Ci aspettava una giornata intera di viaggio.
Devo dire che, però, non mi sono mai annoiata durante gli spostamenti, perché ero sempre intenta a cercare di catturare tutte le immagini possibili ed anche tutti gli odori; certe volte mi scappava anche di dormire un po’.
Siamo arrivati al lodge nel pomeriggio.
Cena e nanna.
07/08 – Dopo colazione siamo partiti per un game drive.
Il parco è molto bello.
Tra l’altro abbiamo visto due leoni adulti molto lontano, due leonesse nascoste dietro dei cespugli e poi un’altra che ci stava venendo incontro e poi ci ha attraversato la strada a circa 3 metri dalla macchina.
Rientrati al lodge, abbiamo pranzato e nel primo pomeriggio avevamo appuntamento con Malè che ci avrebbe accompagnato a prendere il battello per la gita sul Nilo Vittoria, fino alle cascate Murchinson.
All’inizio il tempo non era molto bello, ma poi si è ripreso.
E’ stata una bella gita: abbiamo visto tantissimi ippopotami, anche tanti cuccioli, e moltissimi coccodrilli.
Purtroppo ho dovuto bisticciare con una signora che non sapeva cosa voleva dire il senso civico e l’educazione. Questa persona fumava, ma non è questo il problema, il fatto è che buttava i mozziconi nel fiume. Dopo il quarto non ci ho più visto, ho preso coraggio, le sono andata vicino e le ho toccato la schiena, lei si è girata ed allora le ho chiesto scusa, ma volevo solo chiederle se aveva intenzione di buttare ancora tanti mozziconi nel fiume, a me non sembrava tanto il caso. Lei non mi ha neanche risposto e si è rigirata.
Il caso vuole che quella signora alloggiasse nel nostro stesso lodge e che ci ritrovassimo vicino di tavolo a cena. Da questo punto in avanti stendo un velo pietoso, perché credevo che avesse capito di aver sbagliato, invece lei era sicura di essere dalla parte della ragione e si è rilevata ancora più IGNORANTE e CAFONA di quello che pensavo!! Mentre stavamo finendo di mangiare, abbiamo visto che era arrivato un gruppo di ragazzi che si stava preparando per uno spettacolo attorno al fuoco, vicino alla piscina. Così abbiamo finito il nostro dolce e siamo andati a prenderci due posti in prima fila.
Spettacolo di canti e balli, veramente bravi! Anche qui gli spettatori si sono comportati da veri altruisti; ad un certo punto un ragazzo ha detto che erano bene accette le offerte, Roby si è girato e tutti tranne altre quattro persone oltre a noi, se ne erano andati! Va bè! 08/08 – Oggi è l’ultimo giorno che passiamo nella nostra AMATISSIMA Africa, ed io sono un po’ triste.
Dopo colazione abbiamo fatto l’ultimo game drive nel parco, poi siamo andati a vedere le cascate dall’alto e poi, a nostro malincuore, ci siamo diretti verso Kampala.
Arrivati ad Entebbe siamo ancora passati in albergo per rinfrescarci un po’ e poi Malè è venuto a riprenderci per portarci in aereoporto.