Cuba te quiero
Una sera però ci ha proposto se volevamo l’aragosta, la cena ci sarebbe costata 10 CUC per persona (8 Euro). Io ed il mio moroso ci siamo fatti una scorpacciata di aragosta che ce la ricorderemo per tutta la vita. Candida ci ha cucinato due aragoste enormi, io di così grandi non ne avevo mai viste, erano squisite, abbiamo mangiato fino a scoppiare, era un peccato lasciarle nel piatto.
Havana è una città molto interessante e piena di contraddizioni. Per esempio l’America è bandita ma è piena di auto d’epoca americane che scorrazzano per tutte le strade della città. In una settimana siamo riusciti a vedere bene le cose principali: il Capitolio, Plaza de la Revolucion, la cattedrale, la Plaza Veja, il Malecon. Abbiamo girato sempre a piedi e a volte con il coco-taxi, abbiamo fatto un giro anche con il bus scoperto. In giro per l’Havana ci sono diversi negozietti di souvenir, ma sicuramente il mercatino più grande e rifornito è quello di San Josè, vicino alla stazione centrale. Qui si possono fare ottimi affari, contrattare il prezzo ed avere una vasta scelta tra statuine, oggetti in legno, collanine, magliette, cappellini ma soprattutto dipinti su tela con i colori vivaci e frizzanti di Cuba. Ricordatevi, se acquistate una tela, di pagare la relativa tassa di 2 CUC, noi non l’abbiamo fatto e all’aeroporto abbiamo dovuto pagare 7 CUC. Se andate al mercato di San Josè fermatevi a mangiare, il piatto unico (riso-carne-verdura) costa solo 1,50 CUC.
Un giorno l’abbiamo dedicato al mare. Abbiamo preso il bus turistico –HabanaBeachBus- in partenza dal Parque Central che passa ogni mezz’ora e porta a Playa de l’Este al costo di 5 CUC A/R. Sono d’obbligo un salto alla Bodeguita del Medio –ci abbiamo mangiato una sera, si mangia un’ottima cucina creola ad un costo leggermente superiore degli altri ristoranti- ed al bar Floridita per un Daiquiri.
Attenzione ai Paladar, alcuni ti vogliono fregare, controllate sempre il prezzo sul menu prima di ordinare. Ottimo il guarapo frio –succo di canna da zucchero appena spremuta-, anche se un po’ lassativo. Puoi trovare lungo le strade de l’Havana queste baracchine che ti spremono lì per lì la canna e costa appena 0,05 CUC al bicchiere. A me sinceramente piace di più con l’aggiunta di rum, allora devi sederti al bar e costa 2 CUC.
Diffidate da chi propone un cambio per strada, solitamente sono furbi che credono di esserlo più di te e vogliono rifilarti i pesos nazionali, è la loro moneta che non vale niente. Bisogna cambiare invece sempre nelle banche o nei CaDeCa (Casa De Cambio) in CUC ovvero pesos convertibili, il tasso di cambio è sempre lo stesso. Noi abbiamo cambiato in tre momenti diversi a 1,21 – 1,25 – 1,22 CUC per 1 Euro.
Pedro, il marito di Candida, ci ha proposto un acquisto di sigari ad un costo veramente conveniente. Il mio moroso, che se ne intende, ha detto che erano di buona qualità. I sigari si possono comprare alla Partagas, la fabbrica che è dietro il Capitolio ma sono molto cari. Nei pressi della Partagas vieni sempre avvicinato da alcune persone che ti propongono l’acquisto di sigari a meno della metà. Bisogna stare attenti, si possono prendere delle fregature, se non ve ne intendete, o fare ottimi affari se sapete riconoscere un buon sigaro, perché di solito solo gli stessi sigari che produce la Partagas e che vende in negozio a dei prezzi esagerati.
Rum. Abbiamo sempre snobbato l’Havana Club, che il mio moroso dice essere per turisti, ed abbiamo portato a casa quelli che in Italia non si trovano o è difficile trovarli e cioè: il Caney, il Varadero, il Legendario Elixir, il Guayabita del Pinar nella sua versione “seca” e “dulce”. Fra me e ed il mio moroso ne avevamo 7 bottiglie in valigia, avevamo paura che ci facessero delle storie all’aeroporto, ma neanche ci hanno guardato in faccia. Stessa cosa per i sigari, non ci hanno chiesto niente.
Lasciamo dopo 7 notti a malincuore questa affascinante città, allo stesso tempo povera e ricca, allegra e triste, colorata e grigia e prendiamo il pullman della Viazul per il secondo capitolo della nostra vacanza: Varadero.
Non dirò molto su questa arcinota località turistica se non che è la mèta ideale che chi cerca relax, sole, spiaggia, mare cristallino ed il solito all inclusive. Ma la vera Cuba è altrove. Noi ci siamo goduti la nostra settimana di riposo e dolce far niente all’Htl Cuatro Palmas in posizione semi centrale, abbiamo girato tutta la penisola con il bus scoperto –VaraderoBeachBus al costo di 5 CUC- che non è altro che il giro panoramico di tutti gli alberghi di Varadero, eccezione fatta per il Ristorante La Casa di Al, vecchia dimora estiva del famoso Al Capone, della Maison Xanadù ed il campo da golf.
Arrivate all’aeroporto de l’Havana con largo anticipo, le procedure di controllo passaporto possono durare anche un’ora e a loro non interessa molto se il vostro aereo è in partenza. Al check in ci hanno proposto la sistemazione nel ponte superiore (una categoria leggermente superiore) al modico sovrapprezzo (mancia) di 20CUC e noi abbiamo accettato. Complimenti all’Air France: sempre puntuale ed ottima per il resto. All’aeroporto Charles de Gaulle per passare da un terminal all’altro si cammina per oltre 20 minuti.
Questo viaggio è appena finito e, come sempre, si pensa già al prossimo. Per ora la destinazione più gettonata è Santiago, di Cuba, naturalmente. – Cesena, 29.03.2010