Cuba Pigre
CUBA PIGRE
Partiamo dall’Italia all’ultimo momento per 12 giorni con in mano solo l’EDT e qualche consiglio dato da qualche buonanima del forumviaggiatori.
Siccome Cuba è battuta e strabattuta mi limito a qualche considerazione rivolta principalmente a chi ama viaggiare libero.
ITINERARIO
Arriviamo all’Avana a notte fonde grazie...
CUBA PIGRE Partiamo dall’Italia all’ultimo momento per 12 giorni con in mano solo l’EDT e qualche consiglio dato da qualche buonanima del forumviaggiatori. Siccome Cuba è battuta e strabattuta mi limito a qualche considerazione rivolta principalmente a chi ama viaggiare libero. ITINERARIO Arriviamo all’Avana a notte fonde grazie all’Airfrance, senza nessuna prenotazione, indirizzo o altro. Ci rivolgiamo al kiosco informazioni che dopo una mezz’ora e varie telefonate ci da l’indirizzo di una casa particular. Finiamo alla fine di San Rafael dove non c’è molto ma la casa è spaziosa anche se non molto caratteristica. La padrona era mica tanto normale a mio giudizio ma ci ha trattato bene. 30$ compresa tangente penso, poca scelta o prendi o dormi in aereoporto. L’AVANA. A me è piaciuta, sia le sue piazze coloniali, che per le viuzze meno battute dell’Avana vieja dove scorre lenta la vita degli Habaneros, parte migliore secondo me. Carino il Maleçon spazzato dalle onde ed anche la zona del Capitolio. La sera, e non solo, nei locali più o meno storici si beve e si sta in compagnia. Nonostante avessi sentito pareri contrastanti anche molto negativi a me l’Avana è piaciuta molto nonostante il tempo infausto, è una città che possiede una sua anima, sta a chi la visita se coglierla. Noleggiamo uno scatolino di macchina e ci dirigiamo a VINALES. Il villaggio è rilassante e carino, musica in tutti barettini alla sera, ci si ferma volentieri a riempirsi di mojito. La valle è caratteristica e paesaggisticamente notevole, girando si ha occasione di osservare la vita rurale nelle piantagioni, dove ancora gli aratri sono tirati dai buoi.. Le principali attrazioni sono invece deludenti, la Cueva dell’Indio è una tavanata per turisti anche se è d’obbligo la visita, così anche il Mural della preistoria, mentre la Cueva de san Tomas, che pare sia la più bella la troviamo chiusa (che culo). L’altra cueva la saltiamo causa poco tempo, optiamo per il mare. Se tornassi farei il trekking diretto lì saltando le altre visite. Andiamo a Cayo Jutias, spiaggia a nord, percorrendo una bella strada fra le piantagioni e le colline. La spiaggia è bianca e stretta, c’è solo un ristorantino e quasi nessuno. Il mare verde e turchese fa da sfondo ad uno spuntino di gamberi e refrescos. Camminando un po’ sulla sabbia ed un po’ fra le mangrovie ci si trova subito soli sotto qualche palma. Se non siete gente da Cayo Coco è un gran bel posto. Di ritorno da Pinar ci fermiamo a LAS TERRAZAS. Pozze d’acqua limpida e fresca in mezzo alla foresta. Luogo di villeggiatura locale, notare i casermoni stile socialista all’entrata, è un posto particolare, molto caratteristico e sopratutto pieno di turisti cubani. Merita una sosta per un bagno nell’acqua fresca e per la bella foresta. Incubo l’Avana per prendere la Carettera per SANTA CLARA, ci perdiamo a raffica ma alla fine ce la facciamo. La città del Che non è particolarmente attraente, la sosta è d’obbligo per la dovuta riverenza al Comandante ma è una città viva, vivacissima alla sera. La piazza, i parchi con le panchine, i negozietti leggermente più forniti le danno un’aria briosa che compensa la mancanza di monumenti coloniali di rilievo. Ci dirigiamo poi a REMEDIOS dove scopriamo che il 24 dicembre si tiene una delle feste più esagerate di Cuba: la Parranda. Il post festa è la morte civile tipo dopobomba, abbiamo mezza giornata da spendere e andiamo a CAIBARIEN dove c’è uno strascico di Parranda. Il villaggio è un porto con una eco di un passato coloniale. Ci sono banchetti e giostre che dire spartane è poco, autocostruite con ferro e saldatrice, sembra di essere 50 anni indietro. Siamo gli unici turisti e ci perdiamo fra porchette e gente vestita a festa, non riusciamo a bere nemmeno una birra perchè non abbiamo pesos socialisti. Bello. Imperdibile il monumento al gambero. Sia Remedios che Caibarién hanno un fascino di caraibica decadenza coloniale e meritano una sosta per la visita con sempre caraibica calma. A Remedios passa pure il pres. Del Venezuela Chavez con tanto di folla acclamante. Ci dirigiamo a CAYO SANTA MARIA. La strada “sul mare” delle cayeras del norte è sicuramente bella, cormorani ed aironi fra le mangrovie a fare da contorno. Arriviamo al Cayo e fatichiamo a trovare la spiaggia, scopriamo che una serie di resort hanno inglobato grosse parti di battigia. La vegetazione impedisce di arrivare al mare lasciando la macchina a lato della strada. Mi fido anche poco a lasciarla incustodita dico la verità. Scopriamo che pagando si può accedere da un resort, non ci passa nemmeno nell’anticamera del cervello e li fanculizziamo. Indicazioni per la spiaggia degli “sfigati”, Las Brujas: è appena dopo l’aereoporto a sinistra, piccolo sterrato senza problemi e si arriva dove c’è qualche ombrellone fatiscente e poco altro se si escludono palme, mangrovie e mare verde blu. Qualche turista locale, qualche straniero e due italiani. Anche qui la spiaggia è assai stretta ma camminando un po’ più in la volendo si può fare il bagno nudi…e non solo, visto che siam biotti, approfittiamone! Non sarà Varadero ma è un mezzo paradiso. Torniamo direttamente a Santa Clara per la notte e per un’altro gelato di Coppelia, non ci credevo ma è una bontà. Alla mattina presto ci dirigiamo verso la Topa de Collantes via Manicaragua e Jibacoa. Ruta consigliata che attraversa la sierra fra boschi e panorami, molto bella. La strada è un piena di buche ma percorribile senza problemi. Sosta ai punti panoramici, sopratutto al Mirador ed annesso barettino. A Topa visitiamo il salto del Carbunì, facile trekking che tramite un bel sentiero nella foresta pluviale, discesa all’andata, salita al ritorno porta ad una cascata ed a un laghetto fra le rocce dove il bagno è d’obbligo. L’ambiente è molto bello e nell’insieme tutta la gira merita d’essere fatta, volendo anche al contrario da Trinidad. I serpenti, numerosi, non sono pericolosi. Finalmente arriviamo a TRINIDAD, poche parole, da sola merita il viaggio, case coloniali, strade ciottolate, musica, rum a go go. Qui ci fermiamo un po’ perdendoci fra le stradine e le bettole e la famosa scalinata. La Boca, quartiere costiero invece non mi esalta, meglio pernottare in città per godere della vita serale, anche perchè il mare è ad uno sputo, infatti andiamo a Playa Ançon, bella, sempre corta, spiaggia con solito mare verde e blu, sempre pochissima gente, faccio fatica a tirare fuori la morosa dall’acqua. Attenzione al tramonto escono le pulci di mare che beccano a manetta, sono incredibilmente numerose ed aggressive, meglio andare via un momento prima. Il giorno dopo prendiamo il battello dalla Boca recandoci alla mattina direttamente all’imbarcadero senza biglietti o prenotazione, non ci sono problemi ed andiamo a Cayo Blanco. La gita prevede snorkeling in una graziosa barriera corallina con i dovuti pesci colorati e sosta al Cayo dove c’è una bella spiaggia, finalmente un po’ più lunga, palme, iguane a bizzeffe e i paguri più grandi che abbia mai visto. E’ una gita carina che merita di essere fatta se non altro per il beveraggio incluso ab libitum, infatti, è l’ultimo dell’anno ed alle cinque del pomeriggio sono già stinco come un paletto. Lasciata purtroppo Trinidad ci dirigiamo verso Cienfuegos lungo la strada costiera e sostiamo a RANCHO LUNA, un’altra bella spiaggia un poco più animata. Da segnalare l’aragosta del ristorantino all’ombra degli alberi, notevolmente buona. Arriviamo poi a CIENFUEGOS, località che ci ispirava poco sulla carta ma che invece è una bella scoperta. Città viva, animata, dalla bellissima architettura ottocentesca e con un caratteristico lunghissimo paseo dove è bello osservare gli abitanti . La nostra casa è pure a due passi da Coppelia. Dopo quasi una giornata a zonzo in città il giro a Punta Gorda per un doveroso caffè al moresco bellissimo Palacio De Valle si torna all’Avana e poi, con rammarico a casa. CASE PARTICULAR Il sito di prenotazione internet non funziona. Ci ho provato parecchio ma non c’è stato verso e sinceramente è stato meglio così. Abbiamo sempre trovato da dormire nonostante l’altissima stagione, a volte in modo eccezionale a volte in dimore più modeste ma siamo sempre stati molto bene. Se dove vi fermate non c’è posto si mette in moto il sistema “ho un amico”, che in una mezzora vi sistema da qualche parte. E’ il modo migliore per vivere Cuba, una formula di lodging che andrebbe imitata alla grande. Le signore che ci ospitavano ci hanno sempre preparato cene deliziose e trattati quasi come figli. Volendo si può prenotare una casa giorno per giorno facendo telefonare da chi vi ospita che sempre ha un conoscente nella prossima località in cui andrete. Costi fra i 20 e 30 $ a seconda del posto, tenete presente fra Natale e Capodanno presentandosi all’ultimo momento. Cena 15$ per due aragoste e contorni vari. Non siamo mai riusciti a finire tutto quello che ci portavano. Siamo finiti una sera anche da due simpaticissimi mulatti abusivi con tanto di vedette antipolizia ogni volta che entravamo ed uscivano. Case consigliate: Aleida Hernandez Hernandez Calle Adela Azcui 10 Vinales Tel. 0152238765. Tranquilla e ottima cucina. Dona Amalia Calle 37 4417 44 y 46 Cienfuegos Tel. 516370. Bellissima casa coloniale con giardino interno, ottima cucina e nonna ultraottantenne che vi racconterà la sua vita con il rivoluzionario seduti sulla sedia a dondolo. Hostal Montesol , Marlene Naranjo y Orlando Garcìa, Frank pais 454/Simon Bolivar i Fidel Claro Trinidad. Tel (0141) 993164 e-mail orgaro@yahoo.com. La casa non è un granchè viste le meraviglie di Trinidad ma questa famiglia numerosa è veramente coinvolgente. Se volete entrare in contatto con i cubani qui vi sarà impossibile non farlo. Ed ad un prezzo assolutamente equo, nessuna speculazione nonostante la moltitudine di turisti. Vivamente consigliata, sono veramente carini e gentili. La senora Lourdes Calle Brigadier Gonzalez 12 Santa Clara Tel. 398128 Questa vulcanica signora è una forza della natura nonchè una ottima cuoca. Conosce praticamente tutti e vi può prenotare una vacanza intera presso amici e parenti per tutta Cuba. Troppo simpatica. HOTEL Chiesti due prezzi e saltati a piè pari.
NOLO AUTO E STRADE Noleggiata utilitaria presso una compagnia statale all’Hotel Cuba Libre, la scelta è stata per quella con meno fila al desk. Non ricordo il costo esatto, intorno ai 40 dollari circa. Attenzione al rientro, sembra routine che facciano storie alla riconsegna. A noi ci hanno un po’ pressato per la sabbia all’interno, che pare una cosa terribile (??) e per un segnettino sulla carrozzeria. Teoricamente bisognava recarsi a fare la denuncia alla polizia, li abbiamo mandati cortesemente ma fermamente a stendere e la cosa è finita li. Le strade non sono il massimo ma nemmeno nulla di problematico. Visto il traffico inesistente, Avana a parte, non ha senso nemmeno correre. Chiaro che ci vuole prudenza, le buche ci sono ed anche notevoli, i carri trainati da buoi in autostrada contromano pure. Abbiamo fatto strade secondarie senza il minimo problema, la benzina non è così a buon mercato ma venendo dall’Italia non ci si può lamentare. Per i parcheggi notturni sono organizzati con turni di guardia ovunque, basta chiedere dove pernottate e vi indicheranno il luogo più vicino. Può essere un cortile chiuso o una via di città dove con 1$ un omino farà la guardia tutta notte. ROMPIMARRONI E PERICOLI Cuba è abbastanza sicura e la si può girare in assoluta tranquillità. A l’Avana e forse in qualche altra località di turismo di massa ci sono i succhiaturisti. Noi ne abbiamo incontrati due. Si riconoscono dalla parlantina loquace e dalla conoscenza quasi maniacale della vita italiana, dalla politica al calcio. La tecnica è la solita, sembra un incontro occasionale, venite al bar con noi, vi facciamo conoscere la vera Cuba e quando siete storditi di chiacchere e mojito cercano di vendervi qualcosa, o comunque di spillarvi denaro. Noi ce la siamo cavata pagando qualche mojito in amicizia, entrando nel paladar consigliato (40$ una cena) e fuggendo poco dopo. Non è il caso di arrabbiarsi, così va il mondo. Le ruote. Una tecnica di furto molto usata, più di un report di turisti sentito in loco, è quella di mandare a terra una ruota dell’auto, mentre voi la cambiate vi fregano qualcosa. Io me ne sono partito con la ruota a terra fino ad un posto tranquillo, li mortacci loro. Se vi capita fate lo stesso. Le case sono assolutamente sicure, generalmente le stanze sono all’interno e c’è sempre qualcuno. Autostoppisti. Noi abbiamo dato un passaggio a due pescatori che ci hanno fregato un paio di superga e con questo ho detto tutto, poveri martiri. I cubani hanno la fissa delle scarpe. Di solito fanno l’autostop e basta, è un modo di spostarsi normale a Cuba, caricate pure chi vi sta più simpatico non sono li per rapinarvi. Conclusione: Credevo di trovare solo mare e auto d’epoca condite dalla musica di Buena Vista invece l’isola mi ha conquistato, per la cultura, la bellezza delle città coloniali, la giungla, naturalmente il mare meraviglioso, ed in assoluto per la gente, fantastica, variopinta, a volte persino irreale. Credo che sia da pazzi chiudersi in un resort quando si può vivere così caraibicamente. Cuba è un paese da visitare con caraibica lentezza dove quello che ad una prima vista può sembrare fatiscente e poco interessante, sedendosi ed osservando, meglio con una birra o un mojito in mano, può rivelarsi denso d’attrattive, chiaramente dipende anche da cosa si cerca nel viaggio. Io mi sono perso fra le nonnette in sedia a dondolo di Caibairièn e Remedios dove i turisti si contano sulle dita e la vita è decisamente autentica. Torniamo con il rammarico di esserci stati poco e la voglia di tornare a completare il giro.
Chi volesse qualche info più particolareggiata può mandarmi una mail, sarà un piacere rispondere: pipot-pipot@virgilio.it Per le foto: