Cuba on the road 5

Scritto da: Ama
cuba on the road 5
Partenza il: 03/02/2018
Ritorno il: 17/02/2018
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
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PREPARAZIONE VIAGGIO

Si riparte! Dopo la bella esperienza a 4 in Sudafrica, si è deciso di riprovare con un nuovo itinerario, Cuba, la grande isola caraibica. Dopo diverse ricerche in internet per valutare l’itinerario da scegliere e un tour operator che ci possa consigliare, le mie ricerche cadono sulla piattaforma Evaneos.it che mi mette in collegamento con un’agenzia locale a Cuba (a Trinidad) nella persona di Regla Fernandez alla quale chiedo un primo preventivo per visitare gran parte dell’isola con due giorni finali in spiaggia. E il risultato dopo diverse comunicazioni per email ci ha permesso di essere pronti alla partenza il 03.02.2018:

Aereo prenotato con Air France (sia all’andata che al ritorno 2 ore di ritardo Parigi-L’Avana), visto richiesto tramite il consolato cubano a Berna, dichiarazione della Cassa malati che abbiamo un’assicurazione malattia

Diario di viaggio

03.02.2018

Partenza da Milano Malpensa in mattinata con Air France, scalo a Parigi CDG e di nuvo in volo con Wamos Airlines (Air France ha affidato a questa compagnia il resto del viaggio) dopo 2 ore di ritardo sull’orario previsto. Arrivo in serata a L’Avana, “veloce” cambio di valuta, e veniamo accolti da una burbero autista che con la sua auto stile anni ’50 (e a Cuba ce se sono parecchie) ci porta alla prima delle Casas particulars dove soggiorneremo, Casa Jaime Y Cuqui, camere spartane ma spaziose con il loro bagno privato. La stanchezza si fa sentire e dopo aver salutato i padroni di casa ci infiliamo a letto.

04.02.2018

Dopo un’abbondante e ottima colazione preparata da Cuqui, attendiamo la nostra guida che si rileva esser un insegnante di liceo in pensione, Luiz, che ci accompagnerà per tutti il giorno attraverso L’Avana, in particolare L’Habana Veja: Plaza Veja, Piazza di San Francisco de Assis, Plaza de La Catedral, Piazza della Chiesa che fu successivamente chiamata Piazza delle Armi. Attraversiamo strade, stradine, diverse piccole piazze/parchi ci fermiamo per un aperitivo a base di daiquiri, poi il pranzo in un ristorante che una volta era una farmacia, ammiriamo le grandi auto in stile americano, colorate e lucide, passiamo dalla Bodeguita del Medio, locale che ha ospitato personaggi illustri del mondo intellettuale, artistico e politico come. Salvador Allende,Pablo Neruda, Ernest Hemingway, Nat King Cole, Garcia Marquez, che attraverso foto, firme sulle pareti e oggettistica varia, hanno lasciato il segno del loro passaggio in questo ristorante. Arriviamo al Campidoglio uno degli edifici più particolari della città, simile al Campidoglio di Washingtong D.C, ma un metro più alto, un metro più largo, un metro più lungo e molto più ricco nei dettagli. In zona acquistiamo le tessera per poter accedere a internet e scopriamo che in ogni città troveremo delle “piazze WIFI” dove poterci collegare con la tessera acquistata. Una sosta al bar davanti al Parque Central, salutiamo la nostra guida e torniamo verso il nostro alloggio passeggiando lungo il Malecon, il lungomare che si snoda sulla costa nord dell’Avana centro e dove si fermano anche le navi crociera. Dopo una doccia rinfrescante, usciamo nuovamente per la nostra cena che si consuma a La Guarida, ristorante prenotato prima della partenza, dove gustiamo una buona cena. Piccola passeggiata ma le emozioni della giornata ci invitano al riposo.

05.02.2018

Incontriamo il nostro autista Alejandro e a bordo di una peugeot anni ’70 lasciamo L’Avana con destinazione Valle di Vinales. Tappa ad un vecchio essiccatoio del caffè e a un giardino di orchidee e arrivo verso le 13.00 a Vinales. Sistemazione a Villa Candida Tatio, pranzo e… cavalcata di 4 ore attraverso il verde paesaggio di Vinales, per ammirare dapprima il Murales della preistoria che si trova sulle pendici del Mogoto de las Dos Hermanas, alto 120 metri e largo circa 80 metri e che si presenta con colori molto vivi che ogni anno vengono ridipinti. Si prosegue nel mezzo delle coltivazioni di tabacco con fermata alla azienda della famiglia Montesinos dove ci viene spiegato il procedimento della coltura del tabacco e la realizzazione dei famosi sigari che acquistiamo.

Tappa successiva ad una piantagione di caffè dove ci gustiamo pure qualche cocktail, tanto il cavallo è “semiautomatico” come ci viene detto dal capo guida. Al termine della passeggiata, gambe e fondo schiena sono alquanto indolenziti. Torniamo al nostro alloggio e meno male che abbiamo deciso di cenare in casa, un’ottima cena a base di pesce e poi a nanna.

06.02.2018

Lasciamo Vinales e la sua valle. Lunga tappa di trasferimento fino a Cienfuegos, con fermata a Playa Larga, località di mare che è nella parte settentrionale dell’isola, e ad un allevamento di coccodrilli a Guamá. In un complesso turistico all’interno del Parco Naturale della Penisola di Zapata si trova il più grande allevamento di coccodrilli di tutta Cuba con oltre 10.000 coccodrilli, classificati per aree e dimensioni. Prima di lasciare la zona di Playa Larga riusciamo a trovare un piccolo ristorante dove consumare il nostro pranzo a base di aragosta e poi di nuovo in auto fino a Cienfuegos. Siamo accolti all’Hostal San Fernando dall’affabile Olga, camere e bagno ampi e puliti. Anche qui decidiamo di fermarci a cena. Prima però, con il nostro autista che abita proprio a Cienfuegos, chiamata anche la perla del Sud, visitiamo la città partendo dal centro storico. È una città sul mare affacciata sulla Bahia naturale de Jagua, la più maestosa di Cuba, celebre per il suo ricco ecosistema marino, le sue coste da sogno e i suoi paesaggi naturali di straordinaria bellezza, oltre ad essere tra i porti commerciali più importanti del Mar dei Caraibi. Qui, a difesa della città dagli attacchi dei pirati, gli spagnoli alla fine del XVIII secolo costruirono la Fortaleza de Nuestra Señora de los Ángeles de Jagua. Raggiungiamo Punta Gorda dove si possono vedere magnifiche ville signorili per ammirare il tramonto sul mare con passeggiata sul lungomare. Rientriamo per la cena e d’accordo con il nostro autista, il giorno dopo ci troviamo più tardi del solito così abbiamo la possibilità di visitare più comodamente il centro di Cienfuegos.

07.02.2018

Variopinto e caratteristico è il centro storico di Cienfuegos, con le sue strette stradine lastricate e viali eleganti, costeggiati da edifici coloniali in cui risaltano le tonalità del verde e turchese, che nel 2005 ha acquisito lo status di patrimonio mondiale dell’Unesco, uno dei 9 riconoscimenti ricevuti dalla Repubblica di Cuba. Arriviamo al Parque José Marti, il cuore della città, circondato da edifici e monumenti come il Teatro Tomas Terry, in stile coloniale spagnolo, la Catedral de la Purisima Concepcion e la splendida Casa de la Cultura Benjamin Duarte. Al centro del parco di Cienfuegos si trovano la statua del poeta ed eroe nazionale Jose Martì e l’Arco di Trionfo dedicato all’indipendenza cubana. In una delle stradine che portano al mare è allestito un mercatino dove facciamo i primi acquisti e poi raggiungiamo il mare per una breve passeggiata, non prima di aver utilizzato il WIFI della piazza per una breve comunicazione a casa. Torniamo al nostro hostal dove puntuale il nostro autista ci aspetta per la prossima tappa: Trinidad, la colorata città coloniale di Cuba con palazzi affrescati e strade acciottolate e dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1988. Depositiamo i bagagli a Hostal D Nelson dove troviamo la nostra guida che ci porta a conoscere Trinidad non prima di aver prenotato per il giorno dopo un’escursione al Parco Guanayara. Visitiamo il Museo Histórico Municipal che ospita ricchissimi e pregevolissimi arredi e, soprattutto, regala una splendida vista su Trinidad. Giriamo fra le stradine e le belle piazze e dopo pranzo e una piccola siesta torniamo a girare la città con sosta a La Canchanchara per assaggiare il famoso liquore creato dagli schiavi nelle piantagioni di zucchero. Cena e sosta alla piazza della musica.

08.02.2018

Colazione e partenza con jeep 4×4 per il Parco Guanayara (ci avevano proposto anche a cavallo ma il nostro fondo schiena è ancora dolorante dopo l’escursione a Vinales) con sosta in un punto panoramico dove si ammira tutta la valle sottostante e Trinidad. Arrivati al parco, soft trekking immersi nel verde, fiori e qualche uccello. Visitiamo una grotta e poi troviamo una prima cascata che forma una piccola piscina naturale dove `possibile fare il bagno. Ma lo spettacolo migliore è la cascata più alta (mi sembra circa 43 m) che si può avvicinare fino a “bagnarsi”. Qui qualcuno ha fatto il bagno, l’acqua è fredda ma molto rigenerante. Terminiamo il giro e sosta per il pranzo al terme del quale veniamo portati verso le piantagioni di caffè e la casa del caffè dove assaggiamo un ottimo caffè, proposto in diverse ricette e modi ma quasi sempre corretto da rum cubano. Rientro a Trinidid, cena, passeggiata per le stradine per acquistare le tovagli che el donne di Trinidad ricamano a mano e rientro al nostro alloggio.

09.02.2018

Colazione in terrazza e partenza per Camaguey, la provincia più orientale, di maggior ampiezza e la più pianeggiante del centro dell’isola di Cuba con poche catene montuose. Prima però ci fermiamo alla torre Manaca-Iznaga che si trova in un vecchio fondo zuccheriero, a 15 km dalla città di Trinidad, nella vasta Valle de los Ingenios. Questo campanile di 45 m d’altezza permetteva il controllo sulle piantagioni di zucchero, evitando così la possibilità di fuga degli schiavi. Le campane, situate nella parte alta della torre, segnalavano l’inizio e la fine dell’orario di lavoro. Inoltre, venivano utilizzate per avvisare in caso di incendio nei territori circostanti. Riprendiamo il viaggio e chiediamo al nostro autista di fermarci a Sancti Spiritus, un’affascinante città attraversata dalla Carretera Central. Sancti Spiritus è una delle sette villas originali di Cuba, essendo stata fondata da Diego Velàzquez. Il cuore del centro storico è il Parque Serafin Sanchez, la piazza centrale circondata da numerosi palazzi neoclassici. Passeggiando lungo la via pedonale arriviamo vicini alla gialla Iglesia Parroquial Mayor del Espiritu Santo.

Torniamo alla piazza e risaliamo in auto con destinazione Camaguey. Al nostro arrivo il padrone di casa ci comunica che ha un problema idrico e che, purtroppo, ha dovuto trovarci un’altra occupazione. Io e Claudio in casa di due simpatici anziani a pochi passi dall’abitazione originale, Enzo e Elena in un casa poco lontano. Peccato non aver avuto la possibilità di alloggiare dal signor Yaneva, la casa era molto carina. Sistemiamo i bagagli, il nostro autista ci accompagna fino al boulevard di Camaguey (pedonale) dove riusciamo a trovare un ristorante aperto per un buon pranzo al termine del quale ci dirigiamo alla scoperta della città, con il suo centro storico, le chiese e i musei. Purtroppo arriviamo sempre tardi e non riusciamo ad ammirare l’interno della Catedral de Nuestra Señora de la Candelaria. Rientriamo ai nostri alloggi per un attimo di relax e usciamo in serata per la cena. La nostra guida di Cuba nomina un apprezzato ristorante ma quando arriviamo al locale ci viene detto che stanno chiudendo (sono le 20.30!). Gironzoliamo per il centro senza trovare altri locali aperti, incredibile! Ci fermiamo in panetteria a comprare del pane (al limite ci facciamo uno spuntino) e poi proviamo a passare allo stesso ristorante del pranzo che fortunatamente è aperto. Non riusciamo a capire il motivo della chiusura di diversi locali visto che tutti portano come orario di chiusura le 22.00.

10.02.2018

Lasciamo Camaguey per Bayamo e prima del nostro arrivo decidiamo di fare una sosta “per sgranchirci le gambe” a Las Tunas che, per mezzo della guida, scopriamo essere soprannominata la città del sesso. Il nostro interesse non è per questo soprannome, ma troviamo comunque la cittadina molto carina. Un giro a piedi e poi ci fermiamo per un cocktail al primo locale che incontriamo, un’ottima Pinacolada. Torniamo all’auto per raggiungere Bayamo nel primo pomeriggio dove ci attende un’altra sorpresa poco piacevole… una delle camere non è disponibile e Tony (il proprietario de Hostal Bayamo) ci accompagna in quello che sarà l’alloggio di E&E: una vera sorpresa! Camera pulita ma poco funzionale, per avere l’acqua calda un filo elettrico passa appena al di sopra della doccia con la paura di un corto circuito, poca luce (l’unica finestrella si trova in bagno dalla quale si ammira un pollaio). Non abbiamo scelta e dopo aver deposto i bagagli ci facciamo portare dal nostro autista al ristorante che Tony ci ha consigliato ma che purtroppo non è all’altezza di quanto trovato finora: poca scelta (quasi tutti i piatti non sono disponibili) e attesa di un’ora per avere le nostre ordinazioni con la conseguenza di aver perso tempo nella visita della città.

Raggiungiamo la zona pedonale, il Paseo bayames, e cerchiamo l’agenzia per prenotare una carrozzella per la visita della città. Ma non riusciamo a trovarla. Al suo posto un edificio in ristrutturazione. Raggiungiamo il Parque Céspedes uno dei principali luoghi di incontro degli abitanti di Bayamo. Chiediamo ad alcune donne all’interno del museo della musica e ci viene detto che l’agenzia è stata spostata dall’altra parte della città, lontano da raggiungere a piedi. Giriamo la piazza (le piazze a Cuba sono molto ben tenute visto che si tratta sempre di un punto di ritrovo), la superiamo per arrivare alla Piazza dell’Inno e alla Iglesia Parroquial Mayor de San Salvador e dall’altra parte troviamo una carrozzella-taxi. Stabilito il prezzo per un giro della città saliamo a bordo e ammiriamo la città in questo modo. Il conducente mi mostra pure la foto dei suoi 6 cavalli di cui ne va molto fiero. Al termine del giro, torniamo sul paseo e ci dirigiamo ai nostri alloggi, sosta relax e di nuovo in centro dove con sorpresa lo troviamo super animato, tavoli e sedie in strada, griglia, musica ad ogni angolo e piazza, dimostrazione di judo. Dopo cena ci fermiamo ad ascoltare un po’ di musica e ammiriamo due attempati ballerini di salsa: ragazzi la signora aveva i capelli bianchi ed era senza denti ma che grinta e che ritmo!

11.02.2018

Colazione tutti insieme a Hostal Bayamo e partenza per Santiago de Cuba con qualche fermata per scattare foto al paesaggio. Prima di arrivare a Santiago chiediamo al nostro autista di portarci a El Cobre, il posto della basilica della Madaonna della Caridad del Cobre, santa patrona di Cuba. È uno dei posti di pellegrinaggio più popolari della regione. Scopriamo che il nostro autista non ci è mai stato ed è contento di avere questa possibilità. E’ domenica e quando arriviamo la messa domenicale è in corso e, con discrezione, entriamo nel santuario per una visita. L’altare è pieno di fiori, in particolare corone di fiori, portate dai fedeli. La devozione alla Virgen risale al 1606 quando tre pescatori trovarono una statuetta di legno alta circa sessanta centimetri che galleggiava nelle acque della Bahia de Nipe, nella costa nord occidentale di Cuba, con incise le parole “Virgen de la Caridad”. Dopo il ritrovamento, l’immagine sacra fu portata presso il centro minerario di El Cobre (cobre in spagnolo significa rame) dove, nel 1684, fu costruito un santuario per ospitare la statua, che rappresenta la Madonna con in braccio il Bambino Gesù che sorregge il globo terrestre.

Lasciamo El Cobre per arrivare a Santiago e alla nostra Casa particolare nel primo pomeriggio. Lasciati i bagagli su suggerimento del padrone di casa pranziamo in un locale vicino e poi partiamo alla scoperta di Santiago, seconda città più popolosa di Cuba, ai piedi della Sierra Maestra, dove si trova il monte più alto dell’isola, il Pico Turquino.

Procediamo lungo Calle José Antonio Saco, che conduce alla Plaza de Dolores, e quindi alla vasta Plaza de Marte, così chiamata perché in epoca coloniale era il luogo di addestramento delle truppe, ma anche delle esecuzioni capitali. Oggi è chiamata anche Plaza de la Libertad per via della colonna commemorativa al centro in onore dei veterani dell’esercito.

Torniamo verso il centro e raggiungiamo Parque Céspedes, la piazza principale di Santiago de Cuba, sistemata a giardino, ove si affacciano il palazzo del municipio, la cattedrale barocca “Nuestra Señora de la Asunción”, l’antica casa Diego Velázquez e lo storico albergo di epoca coloniale “Casa Granda” ove soggiornò lo scrittore Graham Green. Gironzoliamo per le vie di Santiago, ci fermiamo per un cocktail e rientro a Casa Esperenza per la cena con uscita notturna per Santiago.

12.02.2018

Dopo colazione raggiungiamo il porto di Santiago per un saluto al mare e poi direzione Castillo del Morro (anche questo sito non è mai stato visitato dal nostro autista), la fortezza militare Castillo de San Pedro de la Roca del Morro, anche conosciuta come “Castillo del Morro”, dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1997, per il suo grande valore storico e architettonico. Un vero spettacolo di fronte al Mar dei Caraibi.

Lasciata la fortezza e acquistati alcuni ricordini partiamo per la prossima tappa, Holguin. La provincia di Holguín è la terza provincia più grande di Cuba e, con il passare degli anni, è diventata una delle principali zone industriali dell’isola. La bellezza delle sue terre e delle sue spiagge ha reso la provincia il terzo polo turistico del paese. Il nostro interesse non è per la spiaggia, ma per la città. Dopo la sosta a Hostal Sol y Aire saliamo verso Loma De La Cruz, una piccola collina che deve il suo nome ad una croce collocata sulla sommità e sempre creduta simbolo di protezione. Ci fermiamo per pranzo ma il menù non promette niente di buono. Soffia un forte vento e scopriremo in seguito che il cibo abbinato al vento causa ad alcuni di noi problemi di stomaco. Dopo pranzo scendiamo i 458 gradini, con pianerottoli e panchine per il riposo, durante la salita. La scalinata è stata dichiarata monumento storico archeologico coloniale dell’isola di Cuba. Veniamo raggiunti dall’autista che ci porta nel centro di Holguin per la nostra visita a piedi. Passeggiando per il centro della città, ci troviamo al Parque Céspedes, con la storica chiesa, Iglesia de San José; arriviamo al Parque Calixto García Íñiguez, che costituisce il Parco Centrale del municipio. Gironzoliamo fra le vie ammirando gli edifici e una sosta per il nostro cocktail quotidiano, ci facciamo consigliare per la cena che sarà al Ristorante 1990.

13.02.2018

Ritroviamo il nostro autista e partenza per Moron, piccola cittadina senza particolare storia, ma vicina alle spiagge di Cayo Guillermo e Cayo Coco che visitiamo nel pomeriggio. Nella zona denominata “Giardini del Re”, si trova Cayo Guillermo. Fu Diego Velasquez il primo a definirli “Jardines del Rey”, in omaggio al Re di Spagna, Ferdinando il Cattolico. A quell’epoca questi isolotti erano perlopiù disabitati, mentre ora sono una delle attrazioni turistiche più amate di Cuba. Infatti, gli isolotti dei Giardini del Re, sono tutti collegati da un terrapieno che parte da Ciego de Avilla e li attraversa tutti, uno per uno. Cayo Coco è un’isola tropicale nota per le spiagge di sabbia bianca e la barriera corallina, la costa settentrionale è caratterizzata da resort all-inclusive. Le attrazioni naturali includono lagune e paludi che ospitano uccelli come l’ibis bianco e una colonia nativa di fenicotteri rosa, considerata la più grande delle Americhe. Giornata quindi in spiaggia e cena alla casa Lyemi e Rosalia.

14– 15.02.2018

Si parte per Cayo Santa Maria, una piccola isola al largo della costa settentrionale cubana. È celebre per le spiagge e gli sport acquatici. Playa Gaviotas, nel nord-est, è incorniciata dalla rigogliosa vegetazione del parco faunistico di Cayo Santa María, che ospita una grande quantità di uccelli. Il complesso di Pueblo La Estrella, in centro, offre mercati di prodotti artigianali, ristoranti e bar. L’Acuario Delfinario Cayo Santa María propone spettacoli con delfini e leoni marini. Restiamo due giorni che diventano 1 e mezzo visto che il checkin in hotel avviene alle 16.00 (assurdo) e quindi rimaniamo in relax sulla spiaggia per tutto il nostro soggiorno a Cayo Santa Maria. Il resort scelto è troppo grande (ma sembra che siano tutti così), camere ampie, spiaggia bianca e pulita ma troppa gente soprattutto al buffet centrale che gira con piatti stracolmi.

16.02.2018

È ora di rientrare a L’Avana e dopo aver ritrovato il nostro autista (fuori dalle mura di Cayo Santa Maria, per delle regole imposte che non abbiamo ben capito) si parte per il rientro non prima di aver visitato Remedios con la tipica piazza centrale, la chiesa e il parco e una sosta a Santa Clara passata alla storia, perché fu teatro dell’ultima battaglia tra i militari del dittatore Batista e la terza colonna di ribelli, comandata da Ernesto Che Guevara.

Fu grazie al suo genio che il treno blindato, e pieno di soldati che rappresentavano l’ultimo baluardo di Batista, fu fatto deragliare e dato alle fiamme, costringendo alla resa l’esercito batistiano e determinando la fine della Revolucion di Fidel. Si possono visitare i il Mausoleo del Che dove riposano i suoi resti mortali e quelli dei suoi compagni caduti in terra Boliviana nel 1967; il luogo dove fu fermato il treno blindato che ancora conserva alcune delle carrozze che trasportavano le truppe governative.

Raggiungiamo L’Avana, salutiamo il nostro autista con la promessa di sentirci ogni tanto ed entriamo in aeroporto in tempo per cambiare gli ultimi cuc rimasti e per il check-ing (tanto l’aereo è in ritardo di due ore).

Arrivo a Milano nel tardo pomeriggio del 17.02.2018.

Tour operator: Evaneos/Passion Adventours/Regla Fernandez Bulit

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