Cuba music agosto 2005 visto da Katia
Il viaggio si chiama Cuba Music e, come si può facilmente dedurre, è orientato allo “studio” della musica, con la partecipazione a concerti dal vivo di vario genere.
In ufficio sono già partite le scommesse sul totale dei giorni che riuscirò a passare con il gruppo. C’è molta attesa per la conoscenza con “il” Paolo.
Ok partiamo. Appuntamento alle 6,30 con il contatto di ANM a Linate. Il ragazzo è puntuale, anche se io nell’attesa ho importunato 2 personaggi di tour operator diversi.
Ci mettiamo in coda per il check-in: per la legge di Murphy, la ns fila non si muove! Arriva anche Mauro, un mio collega, con la moglie; lui è in agitazione per la curiosità per Paolo. Ed eccolo: finalmente è arrivato! La ns sensazione che anche lui partisse da Milano era giusta! È giovane, con la faccia pulita pulita.
Stiamo tutti e cinque insieme a chiacchierare ed il tempo trascorre in fretta.
Volo in orario ed arrivo a Madrid molto tranquillo.
Non avendo il problema dei bagagli, Nico ed io cerchiamo Paolo e decidiamo di andarci a fare un giretto a Madrid, viste le ore di attesa per il volo per Cuba (7).
La metropolitana è molto comoda: parte dall’aeroporto ed arriva direttamente in centro.
Dopo esserci rifocillati (spendendo nulla), prendiamo uno dei pullman scoperti che effettuano il tour della città. Avendo poco tempo, la visita vera e propria è da rimandarsi ad altra data, ma mi sembra davvero vivace Tornati in aeroporto, ci uniamo al resto del gruppo. La prima impressione non è negativa (per fortuna mia e loro!). Netta predominanza di donne, 8 contro 2 ometti. Composizione: Anna Rosa, la capogruppo, di Firenze; Angela e Gianluca, di Ravenna; Barbara, Francesca e Valentina, di Roma e Napoli; Silvia, che viaggia da sola, di Firenze ed infine noi milanesi.
Dopo ben 9h e ½ di volo atterriamo a La Habana. Il caldo ci accoglie e ci abbraccia forte forte. Che umidità! Dopo ben 2 h d’attesa ed uno zaino non consegnato, finalmente possiamo abbandonare l’aeroporto. No, errore: prima c’è una piazzata di Anna Rosa con un’addetta della dogana cubana. Abbiamo dovuto rovistare nei cestini del pattume per ritrovare i tagliandini del bagaglio.
Ad accoglierci, troviamo Marco (contatto ANM), Boris (guardia del corpo?) e Manuel (ns autista nelle prossime settimane).
Ci portano alle case particular, dove staremo per 2 notti. Carine! “Piccolo” incontro per decidere cosa fare domani e finalmente a letto! 7 agosto Sveglia biologica un po’ prima del previsto, sia per Nico che per me. Ricongiungimento con il resto del gruppo e poi colazione con i 3 personaggi di ieri sera (tranne Manuel, gli altri 2 non riesco a capire che ruolo hanno…) Poi ci portano in centro.
Finalmente, iniziamo a parlare degli aspetti positivi della vacanza: itinerario quasi completamente deciso ed approvato, sulla terrazza dell’hotel Ambos Mundos: spettacolare! Brindisi con il primo mojito… Via, si parte! A piedi, gironzoliamo per La Habana: plaza de Armas (dove troviamo un gruppo di acrobati-musicisti), Parque Central e Capitolio. Alle 16 abbiamo fissato un appuntamento con questo Marco alla casa della musica per ascoltare musica dal vivo (nome conosciuto!) e ballare. Come quando avevamo 15 anni! Ci dividiamo in due gruppi e purtroppo, quando ci ritroviamo, scopriamo che Valentina è stata scippata: le hanno rubato la macchina fotografica digitale.
Entriamo nel locale. Ci sono praticamente solo cubani ed è molto carino.
Marco è venuto con tutta la famiglia (moglie, suocera) più alcuni amici, chiamati ad hoc per fare ballare noi.
Io resisto finché non arriva un rasta, che però cedo subito a Silvia! Verso le 20 usciamo e, dopo qualche momento di tensione, andiamo a mangiare al paladar Nerei al Vedado: niente di speciale.
Mi sono offerta di andare con Silvia all’aeroporto a recuperare lo zaino. La trattativa con il taxista è poco proficua, ma la missione viene portata a termine brillantemente.
8 agosto Oggi abbiamo deciso di andare a Viñales. Tappa lunga! Primo stop alla Cueva del Indio, una grotta dove dopo una breve passeggiata si prende una barchetta per poter ammirare, con molta fantasia, qualche forma, creata dall’erosione dell’acqua. Nulla di particolare.
La grotta di Santo Tomas vista solo dall’esterno.
Ci siamo fermati alla Casa de la Caridad (giardino botanico), che è già curiosa fin dal principio, con il cancello decorato da pezzi di frutta fresca. Dentro si scopre uno scenario grandioso: un giardino con piante importate dall’Oriente. La signora che ci ha fatto da guida, oltre ad essere molto simpatica (albero del turista) è anche dispensatrice di consigli utili (ananas). Alla fine, ci viene offerto un assaggio di frutta tipica cubana. Per uscire, ci fanno attraversare la casa, dove alcune persone erano stese a letto: che impressione! Arrivata abbondantemente l’ora di pranzo, casualmente incontriamo un ragazzo che ci invita a seguirlo a casa sua. Titubanti, decidiamo di andare. Scena surreale: lui davanti in bicicletta che pedala come un pazzo e noi dietro con il pullmino.
Casa con vista da urlo. Più che a Cuba mi sembra di essere in Svizzera. Il pranzo poi… Aragosta ed ancora aragosta! Mentre aspettiamo che ci preparino da mangiare, socializziamo un po’, sia tra noi che con i bambini di casa.
Credo che davanti a tutto questo ben di Dio, si sia creata un po’ di confidenza nel gruppo… Lasciato a malincuore questo piccolo angolo di paradiso, ci avviamo verso il Mural de la Prehistoria. Già guardandolo da lontano non ci ispira e quindi decidiamo di fare una passeggiata. Cerchiamo anche una comunità amish, che naturalmente alla fine non troviamo.
Bella questa parte della valle di Viñales, con i campi di tabacco ed i bohios (le tipiche capanne di legno con i tetti spioventi ricoperti di palme, utilizzati per far asciugare il tabacco).
Dopo varie ore di pullman torniamo a La Habana e prendiamo possesso della ns nuova camera: una bella stanzona per 8 persone con bagno senza porta! L’ideale per entrare in intimità… L’albergo è bellissimo. È una parte del convento Santa Clara. A cena andiamo nella plaza Vieja, al bar dell’Antiguo Colegio Santo Angel. Divertente, con biberon di birra! Poi si è deciso di andare a sentire musica al diablo tun tun. Che tristezza, tutti turisti a caccia! Oltretutto, non suonavano neanche… 9 agosto Partenza per Trinidad. Sosta al mare a Playa Rancho Luna, dove ho rimpianto vivamente di non aver messo il costume in albergo. Bagni inaffrontabili! Sfiniti dal sole, andiamo a Cienfuegos, cittadina sul mare con una bella piazza. Giretto tranquillo (la bambina con il tutù mi è rimasta impressa!) e poi ancora sul pullman. I danni dell’ultimo uragano sono evidenti: un sacco di case scoperchiate, alberi e pali della luce divelti. Anche a Trinidad l’uragano ha colpito, ma la maggior parte degli edifici è già stata messa a posto. Forse, l’ulteriore decadenza la rende ancora più affascinante.
Trattiamo con la proprietaria della casa: 23 cuc pernottamento e cena. Ok, aggiudicato! Io dormo con Nicoletta e Silvia.
Dopo una sostanziosa cena, anche perché a pranzo si è mangiato solo frutta, andiamo alla casa della musica. Bello, i gruppi si alternano e tutti ballano. Molto divertente! 10 agosto Dopo un’abbondante colazione (ma siamo sicuri che il gruppo si chiami Cuba music e non Cuba food?!?), andiamo a fare un giretto a Trinidad. Plaza Mayor bella bella! Devo ammettere che Trinidad è sempre molto intrigante.
Avendo già fatto il tipico giro turistico, non ho ansia di girare. Quindi, appena sento della musica provenire da una casa, chiedo ai musicisti se posso entrare ad ascoltarli. E, in buona compagnia, passo lì almeno un’ora.
Poi si va in spiaggia, esattamente al grill della Playa Maria Aguilar. La sorpresa è che non c’è nulla da mangiare.
Al ritorno dal mare, per divertirci, abbiamo prenotato una lezione di salsa. Valentina, Anna Rosa, Nicoletta, Francesca e Paolo con 2 ballerini presso un hotel, Silvia ed io, direttamente nella casa particular dove alloggiamo, con la professora, una ragazzina che sta studiando danza, teatro e tutto ciò che è spettacolo. Ulteriore conferma che sono proprio portata per questo genere di ballo! Dopo un’altra abbondante cena (abbiamo completamente saltato il pranzo!), si decide di andare alla casa della trova per bere l’ennesimo mojito.
Peccato che la descrizione del locale coincida perfettamente allo stile del palenque dello Concos reales: tristissimo! Per fortuna, arrivano Angela e Gianluca ad illuminarci, così ci spostiamo e devo dire che la situazione migliora notevolmente. Anche perché arrivano Valentina e Jimmi e noi siamo molto interessati…
Ad un certo punto, diventa obbligatorio per me andare a casa: sono un po’ imborrachata! 11 agosto Ancora un giretto per Trinidad e poi partenza verso Sancti Spiritus, attraverso la valle de los Ingenios. Prima tappa: torre Iznaga. Carina ma, secondo me, merita molto di più la visita la casa annessa.
Sancti Spiritus è molto particolare. Dopo una passeggiata per la città ed il mercato agroalimentare, ci fermiamo a mangiare a El Meson de la Plaza. E qui c’è la sorpresona: un complesso con una cantante bravissima, per cui scatta l’acquisto del CD.
Si riparte e per strada troviamo un sacco di persone che vendono formaggio. Dopo averlo assaggiato, ne acquistiamo mezza forma.
Prima cantata in pullman con rispolvero dei grandi successi italiani.
Arriviamo a Camaguey. La prima impressione non è granché. Dormiamo in 4 diverse case particolar. Io sto con Silvia (rischio la vita nella doccia!) Dopo una veloce doccia, passeggiata per la città. Il tour per me si conclude con l’aperitivo sulla terrazza del Gran Hotel, da cui si possono ammirare le 9 chiese per cui Camaguey è famosa. Ariettina fresca dopo una settimana di umidità… Cena ottima con il primo scazzo…(nel quale non sono coinvolta!).
Per me la giornata è finita! 12 agosto Colazione ognuno nella propria casa particular.
Giretto veloce per la città con incontro con ometto che è stato a Bergamo tre mesi e che quindi ci prende sotto la propria ala protettrice. Bello il murales! Tornando verso la ns casa, Silvia ed io ci fermiamo in un negozio, dove facciamo la spesa (noi solo acqua) con le casalinghe cubane.
Ricomposto il gruppo, si parte alla volta di Santiago de Cuba.
Sosta con picnic. Il posto è proprio squallido, pieno di mosche e con un teschio di maiale per terra (!?!), ma la situazione è divertente.
Assaggiamo il guarapo, il succo della canna da zucchero, (Silbia caña!) e dei frutti rotondi da sbucciare.
Io dormo fino alla basilica della Virgen de la caridad del Cobre a Santiago.
Qui, per non farci mancare nulla, ci fermiamo per assaggiare il latte di cocco ed il cocco, venduti per strada. Foto di rito.
Dalla chiesa si può ammirare un panorama un po’ particolare. Infatti, la zona circostante è piena di cave, ora in disuso. Finalmente arriviamo in città. Dopo aver trascinato la mia valigia fino al secondo piano (la padrona di casa si è intenerita e mi ha aiutato) e dopo un riposino, facciamo una passeggiata con immancabile sosta al Parque Cespedes e poi andiamo a cena al paladar Las Gallegas. Troppo ridere, Paolo è caduto da una sedia rompendo anche una gamba della stessa, ma nessuno ha pensato di sostituirgliela! Dalla casa al ristorante quante offerte di aiuto abbiamo ricevuto? Chi può dirlo! Dopo cena, andiamo alla casa del coro madrigalista. Ambiente molto cubano, dove anch’io mi lancio in una salsa scatenata, casualmente con un bellissimo ragazzo di nome Jorge. Peccato che per lui sia praticamente un lavoro! Poi andiamo in piazza, dove c’è un gruppo che suona. È il compleanno di Fidel e quindi bisogna festeggiare! Si balla anche lì, con strusciamenti vari. Meglio andare a casa! Insomma… Vero, Silvia?!? 13 agosto Colazione e poi in giro a piedi per Santiago. È proprio bella! Camminiamo per i vicoli ed arriviamo fino a calle Padre Pico, da cui si può vedere tutta la città, ma soprattutto i tetti rossi del quartiere spagnolo.
Ora stiamo partendo per Baracca. La prima sosta dovrebbe essere Guantanamo.
Ed invece ci fermiamo prima al mare. La spiaggia è quella di San Antonio del Sur.
Bella l’acqua ma la spiaggia proprio allo sbaraglio.
A Guantanamo non ci fermiamo, tanto non si riesce a vedere quasi nulla e quel poco è pure a pagamento. Oltretutto c’è Angela che non si sente bene e quindi si va diretti a Baracoa.
Francesca ed io capitiamo in una casa molto carina, con proprietari simpatici. Dividiamo il bagno con una coppia di francesi, che ci fanno compagnia durante la cena.
Dopo cena, incontro con il resto del gruppo nella Plaza Principal. Essendo sabato sera, mi aspettavo un pochino più de movimiento… In teoria c’è un concerto lungo il malecon, ma gli strumenti non funzionano. Dopo un po’ mi rompo pure io e quindi vado a casa.
14 agosto Oggi giornata dedicata al relax.
Colazione presso la casa particular (con una cioccolata calda squisita!).
Appuntamento in piazza con Daniel, lo storico della città, per visitare la cattedrale ed il museo. Persona preparata e divertente e pure, secondo me, carino! Finita la spiegazione al museo (Silvia ricorderà questo posto per altri motivi!), andiamo al mare e precisamente a Playa Villa Maguana. Bella spiaggia ed incontro con alcuni bambini fantastici. Altra particolarità: in spiaggia, oltre a noi, ai bambini, ai cani, c’erano anche i maiali (animali)… Poi andiamo al fiume Duaba, dove facciamo un ulteriore bagno e dove Manuel ha organizzato per noi la cena, a base di maiale. Io non l’ho mangiato, ma è stato molto particolare usare come piatti dei pezzi di bambù: molto isola dei famosi! Torniamo a casa e dopo la doccia, dopo un aperitivo alla Cafeteria Rumbos con Francesca (dove incontriamo un intelligentissimo bambino milanese) e dopo la cena, andiamo all’immancabile casa della trova. Stiamo lì un pochetto poi andiamo sul malecon, dove finalmente un gruppo sta suonando… ed io imparo cosa sia il reaggeton… Bella serata! 15 agosto Che peccato! Piove e quindi la gita a El Yunque credo salterà… Da una parte, sono anche contenta, così eviterò di farmi del male fisico… Cazzeggio generale fino a che non smette di piovere. Si va all’hotel El Castillo. Essendo situato in collina, il panorama che offre è proprio carino! Anche Nicoletta avrà i suoi motivi per ricordare Baracoa… Il mistero del cellulare nel water! Poi ci si divide: alcuni vanno a fare la “passeggiata”, mentre altri tornano alla spiaggia di ieri. Secondo voi, io quale opzione scelgo? Bravissimi! Ci sono ancora i ragazzini di ieri ed il tempo passa velocemente. Nicoletta, Francesca ed io decidiamo di mangiare l’aragosta: credo la più buona fino ad ora! Manuel viene a recuperarci per andare a prendere gli altri. Mentre aspettiamo, veniamo invitate per un caffè e quindi entriamo in casa di persone sconosciute. Io adoro i cubani! Tornati a Baracoa, cena e mojito tutti insieme. Poi ognuno segue il proprio cuore! 16 agosto Alle 10 partenza alla volta di Santiago. Io dormo quasi tutto il tempo, sorridendo e guadagnandomi il soprannome di Winnie… Strada facendo, ci fermiamo presso una missione a San Antonio del Sur, dove lasciamo un po’ di cosette.
Il ns pranzo odierno consiste in gallette e cioccolato: non male, ma soprattutto sano! Nei dintorni di Santiago, c’è il Castillo del Morro, fortezza che ha il notevole vantaggio di una posizione fantastica. Il resto è irrilevante.
Cena a casa di Ondina (personaggio!), poi andiamo a vedere lo spettacolo di tumba, il nome del posto non lo so, ma ecco l’indirizzo: calle Los Maceos 501, angolo San Bartolomè. Cercando il luogo, piuttosto imboscato, abbiamo rischiato i reni! Bello lo spettacolo, con la musica dal vivo, i tamburi spaziali! Sosta alla casa della trova e poi a casina a dormire con Silvia.
17 agosto Colazione e poi in giro per Santiago. Io non sto bene, quindi non riesco a godermela bene.
Andiamo dalle parti del porto e ci fermiamo alla casa de las tradiciones. Vecchietto che preparava i sigari troppo avanti! Ed un sacco di poster e quadri osé appesi alle pareti.
Trovandoci al Tivoli, “prenotiamo” uno spettacolo tradizionale di rumba al Tornati in centro, decidiamo di dividerci. Dopo aver mangiato una buonissima pizza al queso e bevuto un caffè alla banana al bar Isabelica, io vado a casa.
L’incontro è alle 16, ma io stranamente non capisco dove e torno a dormire.
Cena alla casa particular di Angela e Gianluca (la migliore, a mio modesto parere) e poi via al Tivoli. Lo spettacolo presso il Fundo Cultural de Tivoli è divertente e coinvolgente, ma non è quello che mi aspettavo.
Parlando con alcuni ragazzi al Parque Cespedes, decidiamo di andare a ballare al La Claqueta. Qui anch’io ho la sensazione di saper ballare la salsa, grazie ad un ragazzo simpaticissimo e molto paziente.
Bella serata, anche se mi hanno “fottuto” 30 cuc: 5 per un cd e 25 dal portafoglio! Notte movimentata: avviso dei messaggi sul mio cellulare e tentativo di dare una risposta in spagnolo. Grazie Silvia per il tuo aiuto! 18 agosto Si parte per Cayo Coco. Onestamente, non sono molto di compagnia: dormo quasi tutto il tempo! Siamo partiti alle 9 ed arriviamo al cayo alle 18. Direttamente in spiaggia a fare il bagno. La spiaggia si chiama Accademia.
Queste 2 prossime sere staremo in albergo. E devo dire che rimpiango le case particular… Piccola riflessione: cayo Coco e cayo Guillermo sono unite a Cuba da una strada, creata ad hoc. Anche se è una forzatura ed è completamente contro natura, mi ha fatto ancora (essendoci già stata) impressione essere in pullman avendo il mare sia a destra che a sinistra.
Cosa decisamente negativa: Manuel, essendo cubano, non può stare in stanza con noi e quindi dormirà sul pullmino. Questa è veramente pazzia! Alloggiamo al “villaggio” che si chiama Villa Los Cocos. Piuttosto triste! Decido di utilizzare il mio sacco lenzuolo. Si ricrea il trio Nicoletta, Silvia e la sottoscritta.
Alcuni di noi decidono di andare a ballare e finalmente trovano musica internazionale (finalmente eh Barbarita?).
19 agosto Giornata dedicata alla vita da mare.
Andiamo a Cayo Guillermo, a Playa Pilar. Spettacolo della natura! Credo di non essere mai stata così tanto in acqua… a rischio ustione! Una parte del gruppo va a fare snorkeling alla barriera corallina. Io non ne ho voglia, anche perché l’ho già vista l’altra volta. Trionfo di pennichelle, lettura e bagni. Cosa posso chiedere di più? Manuel ci organizza la cena sulla spiaggia. Bellissimo, con il tramonto a fare da coreografia.
Non essendoci molta attività notturna, stasera rimaniamo in camera nostra (trasformata per l’occasione in un centro estetico: la french manicure di Nicoletta è indimenticabile, anche i ragazzi decidono di usufruire del servizio…), in compagnia di una bottiglia di Havana Club e di molte altre di tukola. Questo fa sì che le zanzare siano tutte qui e la notte passa non molto velocemente a cercare di eliminarle… Mentre Silvia dorme serena… 20 agosto Stamattina partiamo prestissimo da Cayo Coco, diretti a Remedios.
La cittadina è carina, coloniale e piccola piccola.
Dopo aver visitato la chiesa di San Juan Bautista, andiamo al mare a Caibanien. Non mi è proprio piaciuta: c’era un odoraccio! Però è molto molto cubana. Tutti a divertirsi al mare il sabato pomeriggio! Cena a base di aragosta a casa di un pescatore. I tovaglioli erano pezzettini di carta igienica… Serata trascorsa ad ascoltare musica alla casa della cultura e poi a ballare al Las Leyenda. Dormiamo in un hotel. Sì, è proprio carino. Si chiama Mascotte. Dormo con Barbara, che è quasi più contenta di me per la scelta dell’alloggio… Domani sarà l’ultimo giorno che passeremo con Manuel, visto che arriveremo a L’Habana.
21 agosto Oggi giornata molto emozionante per la sottoscritta.
Siamo stati a Santa Clara, cittadina consacrata al Che.
Sosta al museo del treno, prima vittoria ottenuta contro Batista.
Poi il Mausoleo. Per me è un’esperienza memorabile. Senz’altro il personaggio è sfruttato da Castro per i propri scopi, ma intanto è entrato a far parte della storia e del mito. E che mito! Il tutto è piuttosto carino. A differenza di altri posti, non si deve neanche pagare per entrare.
Andiamo a visitare anche il centro. Carina, ma mezz’oretta è sufficiente.
Strada facendo, scopriamo nuove funzioni dei sedili del pullmino: uno sopra l’altro! Arrivati a L’Habana, alloggiamo ancora al Santa Clara.
Dopo aver “posato” i bagagli, andiamo al mercato dell’artigianato. Peccato sia tardi e stiano sbaraccando… Passeggiata sul malecon e visita con aperitivo annesso all’hotel Nacional: che lusso! Cena nello stesso ristorante in Plaza Vieja.
Passeggiando, capitiamo nei dintorni dell’hotel Florida. Che concentrazione di bei ragazzi! Casualmente (!), decidiamo di entrare e ballo un reaggeton con un rasta veramente notevole! Nonostante la stanchezza, decidiamo di fermarci in un altro locale per festeggiare il compleanno di Gianluca.
Torniamo in albergo. Nell’intimità della stanza (siamo solo in 6!), mi addormento! Visto che non ho mai dormito con Valentina, i ns lettucci sono vicini vicini… 22 agosto Incontro con Marco per il ns pernottamento al Santa Clara. Noi abbiamo già pagato una notte direttamente a lui, ma il “signore” vorrebbe trattenersi l’importo a titolo di rimborso. Gianluca blocca sul nascere ogni possibile discussione. Giro per la città con un ragazzo che avevo conosciuto a Baracoa, Marlon.
Andiamo al Vedado, in centro e poi a Marianao, a casa di suo padre. Viaggio ai confini del mondo! Cena in un locale di lusso, tabierna Habanera, preceduta dall’immancabile aperitivo al Floridita.
Non sono più abituata a tutto ‘sto lusso, addirittura il cameriere che accende la sigaretta a chi fuma… Vorremmo andare a ballare, ma, con il fatto che ha piovuto, non troviamo nulla che ci piaccia.
23 agosto Devo cambiare gli euro e quindi mi avvio verso il centro da sola.
E’ incredibile come cambi l’aspetto di una città dalla notte al giorno, e L’Habana non fa eccezione, anzi… Durante il giorno non ho assolutamente problemi a girare da sola (un po’ me la godo anche), mentre di notte non lo farei di certo! Incontro gli altri. Pranzo per strada (mitica calle Obispo) con l’ultima pizza al queso, acquisti alla casa del rum.
Dopo esserci fatti la doccia (condivisa con Paolo), siamo pronti per andare all’aeroporto.
Non mi sembra vero che siano già passate più di 2 settimane da quando siamo arrivati… Rimarrei ancora, ed ancora… La prima esperienza con ANM, devo dire che è stata una bella sorpresa. Il gruppo non mi ha assolutamente stancato, anzi ho conosciuto delle persone molto simpatiche e carine. Non credo di esserci dati più di tanto fastidio l’un l’altro. O, per lo meno, io non l’ho percepito. Rifarei un viaggio con loro e questo è già un indizio di quanto sono stata bene. La cosa che mi rimarrà impressa nel cuore sono le persone che abbiamo incontrato nel ns girovagare, gente che ha veramente poco ma che conserva la dignità: abbiamo più o meno quello che ci serve… per il resto ci attrezzeremo.
Rispetto alle mie 2 precedenti esperienze a Cuba, in villaggio, ho riscontrato forse più miseria. Quello che mi ha maggiormente colpito è che ora la gente dice che non è per niente contenta di come Castro sta governando, anzi… Sono convinta che, dopo la sua morte, le cose cambieranno, spero non in maniera brutale e violenta.
Sono sull’aereo per Madrid. Ora della fine, Francesca ha avuto veramente dei problemi ai reni per una colica. Non dovevamo tirarcela addosso, con la storia del “…E anche stasera abbiamo salvato i reni…”! È quasi finito tutto. So già che qualche lacrima scenderà…