Cuba: in bilico tra paradiso e inferno

Cuba dista 10.000 km e poco meno di undici ore di volo dall'Italia, con -6 ore di fuso orario rispetto all'Italia. A seconda di come si intende approcciare il viaggio, può diventare un paradiso o un inferno. Schiacciata tra turismo rampante ed embargo, offre al turista medio un "prodotto turistico" decisamente svantaggioso rispetto ad altre...
Scritto da: Carlo E marika
cuba: in bilico tra paradiso e inferno
Partenza il: 15/06/2000
Ritorno il: 07/07/2000
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Cuba dista 10.000 km e poco meno di undici ore di volo dall’Italia, con -6 ore di fuso orario rispetto all’Italia. A seconda di come si intende approcciare il viaggio, può diventare un paradiso o un inferno. Schiacciata tra turismo rampante ed embargo, offre al turista medio un “prodotto turistico” decisamente svantaggioso rispetto ad altre destinazioni. Per il turista alla ricerca di un’esperienza, invece, Cuba rappresenta una difficile ma interessante meta. Da dimenticare igiene e pulizia.

La moneta correnta è il peso, ma gli stranieri pagano tutto in dollari, cosa che rende la vacanza abbastanza costosa.

Il nostro approccio è stato “a tutto tondo”, nella seconda metà di Giugno, abbiamo fatto 6 notti a Santiago de Cuba, 6 notti in un resort all-inclusive a prova di Italioti a Guardalavaca e 6 notti a l’Havana. Da leggere prima della partenza: ” Questa notte ho sognato in cubano”, C. Garcia. Un ottima guida: “Cuba”, di Lonely Planet.

Un elenco di foto lo trovate qui .

Santiago de Cuba A Santiago abbiamo alloggiato all’Hotel S.Juan, con frequenti disagi dovuti alla mancanza d’acqua: livello medio. Il nostro primo giro della città è stato traumatizzante: assaltati dalla totalità della popolazione di Santago alla ricerca di penne, saponi, qualche dollaro. Impossibile chiedere qualcosa a qualcuno che non sia un poliziotto. Interessante dal parque Cespedes, la piazza centrale, abbiamo visitato il Balcon de Velasquez , in posizione panoramica molto suggestiva, poi un giretto per le strade di Santiago , piene di vecchi mezzi di epoca pre-castrista. Abbiamo avuto immediatamente il quadro della situazione, con un popolo molto forte che lotta con delle restrizioni incredibili, dovute in parte alla politica castrista ed, per la maggior parte, all’embargo americano. I mezzi pubblici sono off-limits per i turisti: molto meglio il taxi. Dopo una giornata di orientamento in città, abbiamo cenato al paladar, notevolmente più costoso dei ristoranti statali: se ne trovano di ottimi in Plaza Dolores . Per il dopo cena siamo andati alla Casa de la Trova, la scuola di musica e ballo popolare: salsa e meremgue d’autore. Da non perdere. Il secondo giorno abbiamo fatto un giro alla fortezza del Castillo del Morro , ad una ventina di km da Santiago, direttamente in taxi. La fortezza è perfettamente conservata ed offre un panorama suggestivo . Riservatevi un paio di ore per la visita. Nel pomeriggio, mare a Playa Siboney , il litorale di Santiago. Per il dopo cena abbiamo tentato “Il patio de los dos abuelos”, pub-bar con musica dal vivo. Meglio la Casa de la Trova. Il terzo giorno lo abbiamo dedicato alla storia di Cuba, da Plaza de la Revolucion alla Caserma Moncada , al Museo Bacardi . Sono tre luoghi importanti per comprendere la storia di Cuba, dall’indipendenza Spagnola alla lotta contro il regime di Batista, da parte di Raul e Fidel Castro, Abel Santamaria ed il Che. Il quarto ed ultimo giorno a Santiago lo abbiamo dedicato alla visita della Granjita Siboney , la fattoria da cu è partito l’assalto alla caserma Moncada ed al mare, a Playa Siboney.

Guardalavaca Per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, ci siamo fatti una settimanella di riposo a Guardalavaca , al Resort Las Brisas . Uno di quei paradisi all-inclusive che tanto piacciono al turista medio. Interessante per i sub e per chi vuole spegnere il cervello per una settimana. Ottimo livello, ma nulla da riportare, salvo dei paesaggi mozzafiato , la strada che passa per Alto Cedro , il paesino della canzone dei Buena Vista Social Club, e le stupende occasioni fotografiche sulla strada che porta all’aereoporto di Holguin. Havana L’Havana è la capitale ed il centro pulsante di Cuba. Abbiamo alloggiato a 20km dal centro, a Santa Maria del Mar , Playas de L’Este. Il primo giorno lo abbiamo dedicato a l’Havana vecchia , dalla Plaza de la Catedral (la facciata della cattedrale è su progetto del Borromini) , dopo una visita d’obbligo alla Bodeguita del Medio (il pub di Hemingway), circondata da tipi interessanti , abbiamo proseguito per Plaza des Armas, il Castillo Real de la Fuerza , la Iglesia de S.Francesco de Asis . Passando per Plaza Vieja abbiamo visitato il Capitolio Nacional , monumento dell’epoca dittatoriale voluto da Machado sull’impronta del Campidoglio di Washington. A seguire, le fabbriche di sigari Real Fabrica de Tabacos Partagas e Montecristo, poi il Teatro Nacional ed il Pavillon Granma, dove è esposto il 18 metri a motore con cui il Che organizzò il secondo attacco al dittatore Batista, a Santiago. Dopo una giornata di mare a Playas de L’Este, abbiamo terminato il nostro giro della capitale passando per Vedado ed il suo Malecon per una indimenticabile passeggiata, l’Università, Plaza de la Revolucion . Al termine della giornata abbiamo visitato il Museo de la Rivolucion: da non perdere per comprendere appieno la storia di Cuba e del suo forte popolo. Una curiosità: abbiamo ritrovato la casa del film Frisa y Chocolate (che poi è la stessa del più commerciale “Facciamo Fiesta”): in condizioni molto peggiori di come appare nel film, ma molto suggestiva.



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