Cuba fai da te – consigli pratici
Costo del viaggio Approssimativamente 1700 € a testa di cui 850 per il volo.
21 dicembre – arrivo aeroporto Josè Marti-La Habana.
Al controllo dei passaporti prepararsi a lunga e paziente coda e non contraddire il/la funzionario/a che tende ad irritarsi facilmente.
Prepararsi all’assalto dei taxisti: 10-12 dollari sono sufficienti col taxi ufficiale a tassametro ad andare dall’aereoporto in centro, ma i privati ne chiederanno 20.
21-24 dicembre. La Habana Casa particolar al Vedado, quartiere bellissimo, ma senza auto si è costretti a prendere un mezzo per andare in centro, meglio alloggiare all’Habana Veja o Centro. I pochi autobus o cammelli sono strapieni, le fermate non segnalate ed i percorsi non prevedibili. Tutto sommato il mezzo che costa meno è il taxi statale a tassametro o per brevi percorsi il bicitaxi.
Camminare a piedi in Habana centro, fatiscente, ma viva e affascinante. Da non perdere le onde dell’Atlantico sul Malecon. Se il mare e’ calmo, aspettare che si agiti. Lo spettacolo con i bambini che giocano a “chi schiva l’onda” vale il viaggio.
Evitare di consumare alla Bodeguita del Medio, carissimo ed il servizio non è simpatico.
Farsi un Mojito all’Hotel Inglaterra, costa poco (2 dollari) ed è ottimo.
La prima sera, mentre camminavamo al Vedado alcune persone ci hanno invitato ad entrare in casa per unirci alla festa di compleanno di uno di loro, abbiamo ballato salsa e bevuto birra con loro. C’erano una ventina di persone fra bambini, zie, cugini e nonne. E’ stato molto bello.
24-25 dicembre. Cienfuegos Ci si arriva in circa 5 ore con l’autobus Viazul per 20 dollari. 2 corse al giorno: 8.15 e 13.00. Prenotare in anticipo di almeno 2 giorni, anche per telefono. Paese simpatico, molti calessi, vivace, alcuni negozi, bella piazza.
La spiaggia nei pressi dell’hotel Faro Luna (squallidissimo) non è granchè, si può saltare. C’è un buon diving center (25 dollari ad immersione + 10 di attrezzatura).
26-29 dicembre. Trinidad.
Bella città, felicemente posizionata vicino alle montagne, al mare ed alle piantagioni di canna da zucchero e la valle degli antichi zuccherifici. Ci sono molte bellissime grandi case coloniali con mobili antichi e bei patii in cui si può soggiornare. Vale la pena di sbattersi a vederne un po’ prima di scegliere. Nella guida del Routard sono segnalate alcune delle più belle. Un indirizzo special per l’accoglienza, anche se la casa non è particolarmente bella, è quello di Orlando Garcia, Calle Frank Paìs, n. 454 (Carmen) entre Simon Bolivar y Fidel Claro. Tel. 3164. Lui e la sua famiglia sono persone stupende, disponibili, affidabili e ci si mangia bene e abbondantemente. Lui lavora al Museo Historico e vi accompagnerà nella visita permettendovi di portare la macchina fotografica anche sul terrazzo (cosa che normalmente non viene consentita). Un bellissimo ricordo.
Da non perdere il tramonto dalla chiesa diroccata sulla collina ed il panorama dalla torre del Museo Historico, possibilmente verso il tramonto. Bel mercatino artigianale con prezzi bassi. La spiaggia della penisola di Ancon è molto bella. Si raggiunge col taxi, cocotaxi o bici. Da non perdere lo snorkeling sulla barriera, veramente ricco. Molto disponibile il ragazzo del diving center davanti all’hotel Ancon.
La sera a Trinidad si trovano complessini di vecchietti tipo Buena Vista Social Club in un cortiletto vicino alla cattedrale.
30 dicembre. Santa Clara.
Si raggiunge in circa 3 ore con autobus Viazul (ore 14.40 da Trinidad). C’è una bella piazza. Da non perdere per 3 pesos l’assaggio di un trancio di torta rosa (chiamata senorita) della pasticceria di fianco al teatro. Attenzione, da non fare se non si dispone di salviette umide dato che viene spiattellata in mano senza tovagliolo e la crema è una dolcissima ed appiccicosissima meringata, buona però! Una camera pulitissima ed una vera doccia calda si trova da Jorge Garcia Rodriguez, Calle Cuba 209, entre Serafin Garcia y Morales, tel. 53 (42) 20 2329. Hanno una cagna boxer dolcissima.
Le uniche cose da vedere sono il Mausoleo del Che ed il Tren Blindado. Basta mezza giornata. Se ci si passa la notte, si può andare a mangiare (e dormire) al Florida Center, Maestra Nicolasa n. 56 entre Colon y Maceo, tel. 208161, bellissima casa coloniale, si mangia nel patio, i camarones sono buoni (per lo standard di Cuba) e si può sentire musica al club Mejunje, vicino alla Cattedrale, tenendo presente che è frequentato prevalentemente da gay.
31 dicembre – Remedios. Cayo Santa Maria Da Santa Clara in taxi per 55 dollari (anche in 4) per la giornata intera con taxi di stato. I cubani privati non possono andare al Cayo, c’è un posto di controllo. Necessario il passaporto. La strada di 48 km sul mare è proprio bella. Farsi portare al Cayo Ensenacho per il bagno. Anche Cayo las Brujes è molto bella. Remedios è carina, il 24 dicembre c’e’ una specie di carnevale con enormi carri allegorici.
1-2 gennaio-Vinales Autobus Viazul da Santa Clara per Habana alle 7.25 con arrivo in circa 4 ore e poi taxi perché l’autobus per Vinales c’è solo al mattino alle 9.
Il paese è delizioso. Le case particolar di livello piuttosto basso, non c’e’ praticamente nulla da comprare. Paesaggio molto bello. Escursione a cavallo carina. Evitare il Mural della Preistoria.
L’Hotel Ermita e l’hotel Rancho Vincente sono molto belli ma ci si mangia da schifo.
3 gennaio – Cayo Levisa Escursione in minibus + barca da Vinales, 28 dollari senza pranzo. Il cayo è molto bello: mangrovie e pini. C’e’ un diving center che sembra un po’ scalcagnato. Lo snorkeling non è granchè, ma il mare è mosso.
4 gennaio – La Habana Se si vuole il timbro sul passaporto bisogna chiederlo al funzionario, altrimenti timbrerà solo il visto che viene trattenuto da loro.
Consigli generali Evitare se possibile il viaggio in alta stagione. Gli spostamenti sono davvero molto difficili. E’ assolutamente impossibile trovare automobili da noleggiare. Anche prenotando anticipatamente o tramite agenzia la garanzia di avere l’auto è tutt’altro che assicurata. E’ difficile trovare posto sugli autobus di lusso Viazul ed e’ impensabile viaggiare sugli autobus normali, sempre stipati fino all’inverosimile e prenotabili solo con anticipo di giorni se non settimane e davvero in pessime condizioni. A volte riesce anche difficile trovare taxi e comunque sono davvero cari. Abbiamo speso 60 dollari americani da Habana a Vinales, circa 250 km. Opportuno cercare dei compagni di viaggio per dividere la spesa. Nelle case private l’acqua calda, quando c’è, e’ fornita da uno strano marchingegno posizionato sul telefono della doccia, la temperatura non si regola: o calda (a volte bollente a volte nemmeno tiepida) o fredda.
Quando cominciano a chiedere di che paese sei e poi di quale città, rispondere gentilmente e dire subito che si e’ alla fine della vacanza ed i soldi sono finiti.
Se non sono procacciatori i cubani sono estremamente accoglienti ed ospitali. Se si riesce conviene portate una bottiglietta di olio di oliva, a Cuba c’è solo l’olio di soia che da condire l’insalata è davvero una schifezza.
Se si mangia l’aragosta bisogna chiedere che la cuociano poco altrimenti arriverà un ammasso stopposo di carne bianca.
Il clima dell’inverno cubano è stupendo: ventilato, non tanto umido, temperatura di 25-28 gradi di giorno e di 20-22 di sera. Il cielo è sempre terso e grandissimo, stupendo.
Le banche sono sempre chiuse dal 1 al 3 gennaio ovunque.
Procurarsi una guida aggiornata. Sono cambiati TUTTI i numeri di telefono nel 2001.
Procurarsi un piccolo quantitativo di pesos cubani, qualcosa ci si riesce a comprare lontano dai luoghi più frequentati dal turismo.
Viaggio impegnativo, interessante, umanamente coinvolgente.