Cuba difficile dimenticarti

La meta sognata da molto tempo è finalmente realtà: Cuba. Questa volta siamo in quattro, oltre a me e mia moglie Roberta anche Claudio e Milena. Per comodità scegliamo un villaggio a Varadero che alla fine del nostro soggiorno sarà una scelta azzeccata rispetto alla più selvaggia Cayo Coco. Una scelta ponderata dalla possibilità di visitare...
Scritto da: luigi paonessa
cuba difficile dimenticarti
Partenza il: 13/06/2007
Ritorno il: 24/06/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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La meta sognata da molto tempo è finalmente realtà: Cuba. Questa volta siamo in quattro, oltre a me e mia moglie Roberta anche Claudio e Milena. Per comodità scegliamo un villaggio a Varadero che alla fine del nostro soggiorno sarà una scelta azzeccata rispetto alla più selvaggia Cayo Coco. Una scelta ponderata dalla possibilità di visitare agevolmente La Habana e di trovare un tempo più clemente essendo il nostro viaggio organizzato a giugno, ad un pelo dal periodo peggiore. Invece, nonostante le pessime previsioni di un meteorologo “portasfiga” ad aspettarci solo un acquazzone, la notte dell’arrivo, venti minuti di pioggerellina due giorni dopo e poi solo bellissime e assolate giornate di sole e serate a base d’autan, un’inezia per noi collaudati Turisti per caso che abbiamo trovato un acqua caldissima e una sabbia incantata. Il villaggio eden club è bellissimo e ottimamente organizzato. Cibo ottimi così come l’animazione portata avanti da diversi giovani fra i quali spicca il simpaticissimo Alex. Un gruppo affiatatissimo che lavora sodo e che ogni sera organizza spettacoli e balli nell’arena del villaggio dove chi è interessato può partecipare. Per gli altri, musica nell’area bar, mercatino serale e ben cinque bar a disposizione dove “sversarsi” allegramente di rum. Inutile dire che le escursioni organizzate dal tour operator sono sconsigliate, soprattutto per il costo e per l’affollamento di partecipanti. Se si ha la fortuna di essere almeno in quattro è consigliabile optare per uno dei tanti taxi che stazionano davanti agli hotel e villaggi della zona. Scegliete quello che vi sembra più simpatico e contrattate con lui il prezzo. Facilmente sarà a vostra disposizione l’intera giornata e in un paio di ore vi porterà nella capitale dove potrete stare quanto vi pare per poi essere riaccompagnati in villaggio. Durante il viaggio se sarete fortunati vi potrà raccontare di come funziona la vita a Cuba, dei suoi problemi, della sua storia e indicarvi monumenti importanti o aneddoti curiosi. Compreso nel prezzo abbiamo optato anche per un veloce giro a Varadero. Veloce è proprio la parola più appropriata visto che il centro della piccola cittadina è davvero minuscolo. Una via principale, fitta di ristorantini e negozi e una piazza dove troverete decine di bancarelle. La meta è anche raggiungibile da un pullman di linea dedicato ai turisti che ferma davanti ai maggiori villaggi o anche da uno dei caratteristici e scassatissimi autobus che trasportano i lavoratori impiegati nei vari villaggi che a causa delle restrizioni che assillano il Paese non possono rimanere a dormire nei villaggi. Da preferire la città di Matanzas, “l’Atene cubana” posto poco lontano, dal suo fascino coliniale da farla sembrare una piccola Avana. Da fare assolutamente la visita della capitale. Per questa è consigliato documentarsi prima su una guida mentre una volta giunti in città basta lasciarsi andare e ammirare il vecchio centro storico caratterizzato dalle sue quattro piazze. Rimarrete colpiti dalla decadenza di numerosi palazzi (obbligatorio la macchina fotografica) ) e se avrete la fortuna di conoscere uno dei tanti cubani che si offrono di accompagnarvi in un giro turistico anche l’interno di cortili, case o del lungo mare; il Malecon. Davanti a voi troverete palazzi fatiscenti, bambini che giocano in strada e tanta povertà mista a dignità. Vecchietti disposti a farsi fotografare in cambio di qualche moneta o madri che alla carità preferiscono in dono qualche saponetta (premunirsi) che il governo ha decimato così come i generi alimentari dotando tutte le famiglie di una tessera che si può utilizzare solo nei negozi per cubani così come in Italia durante la guerra. Tanti ristoranti a vostra disposizione ma un pranzo in uno dei localini meno trendy è da preferire per assaporare meglio l’atmosfera e i sapori cubani oltre che per “aiutare “ una famiglia piuttosto che un locale realizzato ad uso e consumo del turismo di massa. La bellissima spiaggia vi rimarrà nel cuore così come l’ospitalità e il calore della gente del posto ma non dimenticate prima di andare via un piccolo dono per chi avrà allietato il vostro soggiorno; peso convertibili, un bagnoschiuma, fazzoletti o persino degli assorbenti, oggetti presenti nelle nostre case ma che scarseggiano a Cuba ma che per i giovani che sgobbano nei ristoranti o nell’animazione per parecchie ore al giorno possono essere utili. Luigi Paonessa. Roberta Grossale


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