Cuba: case particolar per sentirsi a casa

Agosto 2005, 3 settimane a Cuba col mio ragazzo…l’abbiamo girata quasi tutta e trovo doveroso riportare gli indirizzi di tutte le persone che ci hanno ospitato, perché ci siamo trovati benissimo e vorrei che tanti ripetessero la nostra esperienza, perché è stata umanamente ricchissima, e anche per aiutare loro a guadagnare il meritato...
Scritto da: paoletta
cuba: case particolar per sentirsi a casa
Partenza il: 12/08/2005
Ritorno il: 05/09/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Agosto 2005, 3 settimane a Cuba col mio ragazzo…L’abbiamo girata quasi tutta e trovo doveroso riportare gli indirizzi di tutte le persone che ci hanno ospitato, perché ci siamo trovati benissimo e vorrei che tanti ripetessero la nostra esperienza, perché è stata umanamente ricchissima, e anche per aiutare loro a guadagnare il meritato compenso.

Una premessa: a Cuba una delle poche iniziative imprenditoriali private ammesse è il turismo, vale a dire mettere a disposizione parte della propria casa per ospitare turisti. Per avere il permesso di fare questo, e contribuire al bilancio mediamente risicatissimo della famiglia media cubana, i Cubani pagano tasse altissime, sono controllatissimi…Viene da sé che se si vuol conoscere davvero Cuba, avere la possibilità di parlare davvero con la gente, conviene dormire a casa loro, nelle “case particolar”. E poi così contribuite a fargli guadagnare qualcosa…

All’inizio sei un turista e basta, e se a Cuba vi sembrano tutti tanto affabili, generalmente è per sperare di tirar fuori qualche soldo in più (un vostro euro è pari allo stipendio mensile di un professionista). Anche perché il loro vero parere sul sistema in cui vivono difficilmente lo raccontano ad un estraneo.

Ma se vivi con loro, dopo i primi convenevoli, se passi le serate con loro a cena, o a giocare a domino, o quando fai colazione ti troverai a migliorare nettamente il tuo spagnolo e ad ascoltare storie di vita di un mondo che si fa fatica a capire davvero, ti troverai a ridimensionare la nostra realtà, e comunque a stringere legami indelebili.

Bando alla ciance, ecco il doveroso tributo a chi ci ha accolto a braccia aperte: Siamo stati all’Havana solo 3 giorni, ed è la parte più turistica dell’isola, quella dove sei un soldo che cammina, anche un po’ pericolosa (ebbene sì, all’Havana ho incontrato turisti rapinati, non è più un paradiso!!!!) perché a mano a mano che arrivano i turisti lo storico candore a cui credono tutti gli stupidi che vanno a Cuba solo per sesso si è un po’ perso, ed i Cubani si sono scafati…Per cui solo all’Habana consiglio: dormite in un Hotel della Habana Vieja, godetevi la città che per il resto è abbastanza disastrata, fate un po’ i turisti e poi via verso il paese vero.

Cienfuegos: 3 ore e mezza di macchina sull’Autopista Nacional la strada migliore di Cuba, 6 corsie ma piena di buche, asini e persone che ci passeggiano in mezzo…NON VIAGGIATE DI NOTTE non perché potrebbero accrastarvi, ma perché non si vede niente e le buche sono davvero pericolose.

Cienfuegos è una città di mare, la parte più bella è PUNTA GORDA, una striscia di terra protesa nel mare quindi le case particolar lì hanno sul mare sia la porta d’ingresso che il giardino sul retro! Abbiamo dormito a Punta Gorda – Calle 35 n° 52 fra Ave 0 e Litoral, a casa di “Napoli”, un signore 80enne (con moglie, figli e nipoti) che ci ha insegnato a giocare a domino e ci ha raccontato di quando ha fatto la guerra con Cienfuegos. La famiglia è giovane, moderna, affettuosa. E la stanza costa dai 20 ai 25 euro. Tel. 0432-513196 Nella stessa strada ci sono tante altre case particular di ottimo livello…Ma chiedete di Napoli. E’ una scelta di cuore. E ditegli che vi mandano i due napoletani che giocano a domino.

Da lì scoprirete come visitare Caleta Buena (mare stupendo), Playa Giron (Baia dei porci), visiterete il Nicho (cascate con laghetti di montagna)…E arriverete a Trinidad.

Trinidad è una tappa da non perdere a Cuba: città patrimonio mondiale dell’umanità per l’Unesco, è l’ideale per godere la musica, il mare, le serate…Quasi una Formentera Cubana. Attorno c’è la Valle de los Ingenios (anch’essa patrimonio mondiale dell’umanità) , punteggiata di zuccherifici, ideale per andare a cavallo fino alla cascata “El Cubano”…Chiamata così perché scoperta da un cubano…Che noi conosciamo!! Si tratta di Rodolfo, il marito di Teresita, che ci ha ospitato nella sua stupenda casa coloniale: tante camere affacciate su un patio pieno di sedie a dondolo. Teresita cucina benissimo, Rodolfo ha accompagnato mezzo mondo a cavallo.

Indirizzo: CASA DE HOSPEDAJE Sr. Rodolfo Bravo Sra. Teresa Eguiguren Calle Piro Guinart (Boca) N. 174 e/ José Martì y Antonio Maceo – Trinidad (53)(01419)3560 Da Trinidad, per andare a Camaguey, ci è toccato fare tappa a Ciego de Avila. Il posto non ha nulla da dire, tranne per il fatto che è il posto più cubano in cui siamo stati!!! Eravamo gli unici turisti quella sera, e siamo andati a cena al ristorante Don Pepe…Solo per cubani. Musica dal vivo, cena abbondante, abbiamo pagato un decimo di quanto abbiamo mai speso in tutta Cuba, perché ci hanno infiltrato tra i cubani.

Lì, abbiamo dormito da una affettuosa matrona: Miriam Marzabal Gomez tel 0433-203295 – Marcial Gomez 58 tra Joaquin Aguero e Chico Valdes Non vi racconto di Sancti Spiritus, un gioiellino di città con un bel mercato dove però abbiamo dormito in albergo perché c’era piaciuta troppo la struttura tutta azzurra e coloniale dell’hotel, o di Camaguey, città grande e troppo piena di jineteros (accalappiatori) che rompono le scatole per assicurarsi un euro di mancia, dove la camera non era gran che ma eravamo sfatti dal viaggio ed abbiamo preso la prima casa che ci è capitata. Però da Camaguey si arriva facilemente a Cayo Coco o Cayo Guillermo…E lì il mare merita davvero. Playa Pilar, la spiaggia di Hemingway , non si può raccontare… Vi racconto piuttosto di Soroa (dall’Habana, verso Pinar del Rio) un posto di montagna con splendide cascate, dove abbiamo dormito “a casa del campesino” vale a dire in una casa particolar di contadini.

Lì sono quasi tutte così, perché Soroa si sta attrezzando solo ora per il turismo.

Ci siamo tornati due volte, in andata verso la fine della provincia di Pinar (direzione Playa Maria la Gorda, un paradiso caraibico), ed al ritorno per ripartire…E sfidare mezzo villaggio a domino, dato che in andata avevamo vinto e se l’erano legata al dito. Abbiamo vinto anche al ritorno.

Eravamo a casa di Ana Lidia che lavora all’Orchideario. Infatti è il marito di Maria il titolare della casa particolar…Dato che lei ha un lavoro stabile, hanno deciso che sarebbe stato lui, a stare a casa e badare all’ospitalità dei turisti…Altro che maschilismo latino! Se vi fermate a far benzina al Servi-Cupet sull’autopista subito dopo trovate il bivio per Soroa.

Indirizzo: Los Sauces Sr. Jorge Luis Vivò – Sra. Ana Lidia Rodriguez Carretera Soroa km.3 – Pinar de Rio E se vi va di stare un altro po’ al fresco prima di tornare a casa, passate per Vinales. E’ un posto unico, per panorama e strane conformazioni di roccia (Mogotes) che lo circondano. Lì, in libreria, salutateci la bionda Deisy. Vi racconterà l’anima di Cuba.



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