Cuba all’avventura, con bimbi piccoli senza paura

Senza musica e rum: Cuba in lutto, in un’atmosfera unica. Chiunque penserà che senza la musica, Cuba perda la sua anima, in realtà abbiamo avuto la fortuna di osservare la sua vera essenza senza alcun tipo di filtro, senza artifizi ...
Scritto da: orazio&magda
cuba all’avventura, con bimbi piccoli senza paura
Partenza il: 26/11/2016
Ritorno il: 10/12/2016
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
Sintesi.

Partenza: sabato 26 novembre 2016.

Ritorno: sabato 10 dicembre 2016.

Durata: 14 giorni.

Meteo: Clima perfetto e sole tutti i giorni tranne l’ultimo.

Itinerario: l’Havana-Vinales-Trinidad-Remedios-Playa Jibacoa-l’Havana.

Budget: 2 adulti+2 bambini, per 4000 euro circa

Introduzione

I fatti: mentre nel mondo si diffondeva la notizia della morte di Fidel Castro, sabato 26 novembre all’alba l’allegra famiglia composta da Orazio 41, Magda 37 e i due bimbi Edo di 4 e Daniel, (quasi) 2 anni, era con un piede sull’aereo, inconsapevole che sarebbe stata testimone di un momento storico. Atterrati all’Havana dopo la dura prova diurna di 11 ore di volo da Milano Malpensa tramite la rinnovata Blu Panorama Airlines, tutti abbastanza provati, saliamo adelante sul taxi e giunti in città siamo tutti e 4 affacciati al finestrino, occhi sgranati e lingua da fuori come fidi cagnolini e assetati di cogliere il ritmo…. e già il ritmo, quale ritmo? Il primo ad interrompere l’attesa è Edo: “Papà dove sono quelli che suonano e quelli che ballano?”. A risolvere l’arcano ci penserà il mitico Roberto della casa particular Roberto y Marì all’Havana Veja (www.casaparticular.com), che dopo la sua calorosa accoglienza ci dice della dipartita del leader maximo con il conseguente lutto di 9 giorni e il divieto di musica e alcool. Fermo immagine: siam rimasti con sguardo perso e mascella appesa per 15 minuti di incredulità in cui abbiam pensato di aver vinto il golden globe della sfiga. Dopodiché come per tutte le cose, ce ne siam fatti una ragione, dopotutto viaggiare è in ogni caso un’avventura da scrivere.

Abbiamo organizzato tutto il viaggio in autonomia prenotando dall’Italia via mail. Constatiamo però che viaggiando senza bimbi si può tranquillamente non prenotare nulla, solo volo con largo anticipo e stop: poi dall’autista dell’aeroporto in poi vi potete far aiutare per trovare, alloggi, ristoranti e tutto quel che vi serve, verificando con i vostri occhi e contrattando soprattutto: la rete dei servizi per i turisti è efficientissima ed in questo modo si può ottenere così ottenere il miglior rapporto qualità-prezzo.

Per i genitori temerari invece che vogliono affrontare questa esperienza mi raccomando, scendete a compromessi con il vostro io più premuroso: scordatevi una qualche idoneità statica degli edifici, la sicurezza degli impianti, e ogni sorta di presidio di sicurezza in auto, sui parapetti, dappertutto, i nostri standard igienico-sanitari, le nostre strade… chiudete un occhio e pure l’altro. Di contro, il ritorno di emozioni è grande da queste parti.

L’Havana

Consiglio: Fate base all’Havana Vieja.

Percorrete Calle Sant’Ignacio per intero dal centro in direzione mare e lì, subito dopo la bellissima Plaza Vieja, terminati tutti gli specchietti per le allodole in formato turisti iniziano le strade sterrate, un pò buie con le case diroccate in stile post-bellico, le macerie, i bazar improvvisati, i mercatini under low cost per i locali, gli improbabili saloni da barba, la gente per strada a chiacchierare, qualche sorriso ammiccante, le bellezze veraci, i toni di voce sempre alti, i canali di scolo per strada da scansare, i mezzi di trasporto improvvisati, rattoppi e adattamenti che creano un grande museo dell’arte dell’arrangiarsi e poi tanto, tanto altro ancora. Non abbiate paura, tuffatevi: è la Cuba autentica, nessuno vi importunerà, è tutta gente solare e cordiale soprattutto con i bimbi. Quante volte, da genitori occidentali, mentre cercavamo di placare il perenne frastuono e trambusto creato dai nostri piccoli, l’assoluta tolleranza dei cubani ci ha tranquillizzato con un semplice: “no proccupe signor, son pechegnos”. La famiglia della casa particular è stata molto premurosa e attenta ad ogni nostra esigenza. Tutto sempre pulito e ordinato. Abbiam mangiato benissimo: porzioni generose a 10 cuc a testa nei pasti e a 5 cuc per la colazione e i bimbi completamente gratis! È una bella esperienza in una casa particular con i bimbi riempiti di mille attenzioni da parte di tutti. Abbiamo riso tanto, con e senza i fagioli, scusate la battuta ma il buonissimo piatto tipico onnipresente diventa un ossessione, vedrete! In tutto ciò la chicca è stata proprio quell’ininterrotta maratona degli speciali in tv e alla radio dedicati a Fidel Castro a reti unificate e in ogni casa: un popolo che con sincera devozione ha rinunciato a far baldoria per l’ultimo saluto al loro leader, non una nota musicale nemmeno per caso e abbiamo fatto fatica a convincere qualche barista a prepararci dei mojito di nascosto. Di contro nella situazione un po’ surreale, erano tutti forse ancora più propensi al dialogo e noi più attenti alla loro quotidianità.

Incuriositi quindi da questa devozione, non ci siamo persi un’occasione storica unica e come atei al venerdì santo siamo andati anche a dare l’ultimo saluto alle spoglie di Fidel Castro al mausoleo di José Matì in Plaza della Rivolution: un ordinato serpente di km e km di cubani provenienti da tutta l’isola silenziosi e composti. Tanta polizia, telecamere e microfoni e un contesto solenne che ci ha fatto sentire spettatori davvero forunati.

Passiamo a qualche appunto:

1) Wifi di fronte all”hotel L’Otro Mundo tramite internet card Etecsa, costo 2 cuc se acquista in Etecsa direttamente o poco meno di 5 cuc se acquista da altre parti per 1 ora di connessione. Oppure per i coraggiosi chiedete ai ragazzini con l’atteggiamento da bullo che sono sempre di fuori per una connessione illegale agganciati in WiFi ai loro smartphone: 1 cuc a ora è veloci come il vento, testato ed approvato.

2) Mercato in calle Horatio, un po’ un Esselunga locale, potete trovare pasta, pane, ed altro.

3) Mercato solidale, un capannone gigante sul Malecon zona porto alla fine di Calle Sant’Ignacio.

4) Calle Obispo che fa ad L con calle Sant’Ignacio proprio sull’hotel l’Otro Mundo: in una direzione vi porta ai mercatini ed al castello della Plaza delle Armi (da lì volendo si raggiunge in 5 minuti la Bodeguita del Medio) e dell’altra vi porta fino a Plaza grande (passando per il Floridita). Questa è la via più commerciale, interdetta al traffico, ristoranti e self service frequentati da locali e non, il cambio (Cadeca) fino a Plaza grande ove troverete la più belle e scintillanti auto d’epoca tipiche cubane in bella mostra.

5) Vista la presenza di bimbi al seguito vi consigliamo di visitare sì il Vedado (con l’università ed il bar limitrofo dove si organizzava la rivoluzione compresi) ma con un taxi-scooter pluri-posto, o magari fare un giro lungo il Malecon magari con l’Hop-On Hop-Off o un’auto d’epoca cabrio per diminuire i possibili scleri dei bimbi ci sembra più utile.

6) Usate zaini porta bimbo piuttosto che passeggini viste le condizioni non ottimali delle strade: noi eravamo obbligati ad usare spesso entrambi, comunque cari colleghi genitori, sappiatelo: è faticoso, Cuba non è per niente un posto baby-friendly… ma si può fare.

7) A 200m da piazza delle armi sul Malecon abbiam visto almeno un grande parco giochi con scivoli, altalene e quant’altro.

Vinales

Con poco più di 2 ore di taxi collettivo a 20 cuc, l’immersione nella verde regione dell’ovest di Pinar del Rio fa bene allo spirito: in alcuni villaggi la modernità sembra lontana decenni, sembra che tutto giri in maniera lenta e serena, tanto che sembrava fossero ancora in lutto per la morte di Che Guevara piuttosto che per Fidel Castro. Tutto molto bello, sicuramente ma per due genitori nonostante il borsone con un’intera farmacia ambulante sempre appresso le ansie aumentano. In realtà nulla è come sembra: a Vinales si trova di tutto dalla connessione internet ai pannolini, passando per la pasta, ogni genere alimentare e, ovviamente sigari a volontà!

A proposito di acquisti, i sigari comprateli durante gli imperdibili tour a cavallo immersi nel verde delle molteplici piantagioni di tabacco sotto i Mogotes, è un esperienza unica, i bimbi ne sono stati entusiasti (fate quella corta da 3 ore, le altre magari son più impegnative). A tal proposito io ho messo su lo zaino porta bimbo per andare a cavallo ed è stata una buona scelta perché almeno il più piccolo si è potuto addormentare un po’ e senza rischiare di cadere. La guida ci ha anche offerto un caffè (il migliore che abbiamo bevuto in tutta cuba) nella sua casetta in legno posta proprio lì in mezzo al percorso tra piantagioni di banane e fagioli.

Altra imperdibile escursione è Cajo Yutias. spiaggia bellissima, bianca e compatta con l’ombra degli alberi sin sul bagnasciuga. Fate due passi lungo la spiaggia a est del ristorante e arriverete ad una bellissima laguna di mangrovie. Volete un’alternativa al ristorante? Chiedete una grigliata di pesce agli stessi autisti collettivi, compariranno come per magia cuoco e pescatore che al momento, (sottolineo al momento) vi andranno a pescare una l’angoscia e dell’altro pesce e ve lo cucinano su una griglia improvvisata in riva al mare mentre dal portabagagli dell’auto spunterà una borsa frigo con la cervesa!

Per l’alloggio abbiamo scelto la pluri-recensita casa particular, Casa Campo Marì y Andres. Buono il cibo e buone le condizioni generali dell’alloggio. Persone sempre gentili.

Passiamo a qualche appunto:

1) supermercato

2) ritrovo dei taxististi particular di fronte all’ufficio turistico per le escursioni in spiaggia ad esempio

3) mercatino nella traversa successiva alla chiesa

4) piazzetta della chiesa per far correre e sfogare i bimbi: qualche bimbo del posto si unirà ai vostri per cui il loro divertimento è assicurato

5) punto di connessione a internet la traversa prima della piazza della chiesa di fronte agli uffici della etecsa.

6) Vista la totalità di maleodoranti mezzi anni 50 in circolazione vi sconsigliamo vivamente ristoranti e case particular sulle strade principali, non esagero, si fa davvero fatica a respirare.

7) Locale per sorseggiare cocktail carino dietro la piazza principale

Trinidad

Con un taxi prenotato direttamente tramite i proprietari della casa particolar siamo arrivati dopo 6 ore esatte a Trinidad pagato 160 cuc ma tutto per noi in modo da poter far riposare i bimbi comodamente. Il pensiero a primo impatto con la città è stato: e adesso come andiamo in giro? Il carinissimo centro di Trinidad è costituito da lunghe ed impervie strade ciotolose ed in salita: dimenticatevi ogni tipo di passeggino! Lo zaino porta bimbo è stato utilissimo per il più piccolo oltre alla buona volontà di Edo che invece ha camminato sempre per km con le sue gambine. Per il resto abbiamo utilizzato i taxi-bicicletta che fungevano anche da diversivo per i bimbi. I ristoranti non ci son sembrati un granché ed anche piuttosto carucci, alla fine mangiare nelle case particular è risultata sempre l’alternativa migliore. Noi abbiamo alloggiato nella casa di Damaris nel centro storico. Molto bella la casa, grande, pulita e ben rifinita con terrazzini ovunque comodi per far scorrazzare i bimbi.

Le tappe sono state: Managa Iznaga in treno e poi Playa Ancon, tutte e due le volte siam tornati a pomeriggio per girare Trinidad.

Qualche appunto:

1) Se optate per l’opzione escursione e treno a Iznaga andate presto al mattino, cercate di mettervi in fila e dopo aver fatto il biglietto non aspettate il treno sotto la pensilina ma andate verso il treno (a dx con sé siete con le spalle alla biglietteria): i furbi fan così in maniera tale da assicurarsi i posti a sedere migliori. considerando che i bimbi dopo vi si addormenteranno in braccio adeguate e fate i furbetti anche voi.

2) Come all’Avana, non seguite solo gli itinerari standard, ma perdetevi tra i viottoli del centro e vedrete la quotidianità vera di Trinidad con gente sempre socievole, sorridente e cordiale.

3) Playa Ancon. Se non volete sottostare agli orari della compagnia degli autobus Transtur che vi ci porta per 2 cuc a tratta per persona , contrattate con i taxisti e con forse meno di 8 cuc vi ci portano in poco più di 10 minuti. La spiaggia è praticamente monopolizzata da 2 hotel con i loro ombrelloni sdraio e baretti. Anche se non siete clienti potrete usufruire di tutto a prezzi contenuti. A noi è sembrata un po’ spiaggia in stile riviera romagnola, ma è una questione di gusti. In alternativa l’escursione le parco naturale con cascata alle porte di Trinidad sarebbe stato meglio… chissà!

Remedios

E finalmente, lunedì 5 dicembre dopo il suo inusuale letargo, Cuba si risveglia non proprio chiassosa e assetata di ritmo come ce l’aspettavamo ma piuttosto assopita. È Remedios quindi ad offrirci un primo assaggio di coinvolgimento musicale, e ciò avviene in maniera inaspettata e mistica: all’interno di una casa a porte aperte un gruppo di persone balla e canta al ritmo tribale dettato da 3 percussionisti. Nel contempo tutti bevono Ron e fumano. Incuriositi ci affacciamo per osservare, al che sorridenti ci invitano ad entrare e partecipare. A farsi trascinare subito dal ritmo è il piccolo Daniel che inizia a muoversi seguendo il movimento degli altri con ottimi risultati, tanto da essere acclamato dai locali. È palese come fosse in atto un rito con relative preghiere in quello spettacolo e ciò lo rendeva ancora più coinvolgente ed affascinante.

Remedios è davvero una chicca. Anche questa meta si è rivelata azzeccata e molto diversa e dalle altre. È una città molto piccola che ricorda in qualche modo le cittadine dell’entroterra del sud Italia. La grande piazza centrale con il parco, le due antiche chiese e gli splendidi hotel è davvero una perla, la più bella, pulita, curata e ben tenuta che abbiamo incontrato a Cuba. I turisti in giro sono relativamente pochi, e per di più con due bimbi così piccoli forse eravamo gli unici. La città ha un aspetto tutt’altro ché trasandato come affermano erroneamente alcune guide: l’aspetto generale più curato fa presagire un benessere maggiore rispetto alle città visitare finora, i negozi sono ben forniti di un sacco di roba (anche per i bimbi). Abbiamo acquistato qui il Ron da portare in Italia e parte dei souvenir, i prezzi ci son sembrati ottimi.

La prima sera abbiamo cenato ovviamente nella piazza centrale nel recensitissimo Louvre dove abbiam mangiato delle buone pizze e degli eccellenti mojito. Ho già detto che nella piazza c’è anche ottimo segnale Wifi? Fate una capatina alla casa della musica, il portico con i musicisti è un posto davvero romantico e suggestivo.

La casa particular vale la pena segnalarla: La Capina, un’ottima famiglia molto avvolgente con una casa enorme e ben curata nei dettagli. Ai bimbi hanno giovato gli ampi spazi e dello standard decisamente più alto di questa famiglia. Utilissimo e decisamente scaltro il giovane Eduardo, che ci ha dato ottime dritte e risolto parecchie piccole rogne. Pensate che in casa ha anche un router con il quale regala un’ora di connessione al giorno per i turisti! Al primo risveglio in Remedios, dopo la ricca colazione della casa, Eduardo ci ha portato a Cayo Santa Maria. È un’escursione che stra-consigliamo: mattina al Pueblo Plaza Las Terrazas e pomeriggio nella spiaggia Las Gaviotas. Innanzitutto il percorso: una lingua di terra in mezzo all’oceano senza alcun tipo di protezione ai bordi lunga 50km! Immaginate che sogno farla in bici! Al ritorno percorrerla con i panorami del tramonto del sole è un’esperienza davvero unica.

Pueblo Plaza Las Terrazas è una spiaggia modello resort con ristoranti, bar, negozi, mercatino ed addirittura una modernissima pista da bowling! Ma pur volendo sorvolare sull’accoglienza lussuosa, il re e la regina sono ovviamente la spiaggia ed il mare: sabbia bianca pulita, mare cristallino, livello dell’acqua basso in stile laguna, l’ombra dei gazebi di palme su comode sdraio, sole caliente e pochi turisti…cos’altro vi serve? E in stile “Parola di Baffo” vi dico che tutto ciò ve lo re-ga-la-no a soli 5cuc a testa mojito compreso! Non aggiungo altro.

Al pomeriggio siamo stati alla spiaggia di Las Gaviotas, alla quale si accede pagando 4 cuc, attraverso un sentiero di circa mezz’ora in una riserva naturale di mangrovie e flora locale che vi porta in questa spiaggia forse ancor più bella che e appare ancora più stile laguna, provare per credere. Il percorso presenta anche un camminamento tramite ponte sull’acqua che insieme alla caratteristica mappa iniziale ha galvanizzato i bimbi che si sono lanciati in cerca del tesoro! Consigliatissima anche questa breve escursione.

Playa Jibacoa

Il giorno successivo è già tempo di salutare Remedios e imboccare la strada del ritorno all’Havana. Abbiamo percorso circa 300 km sulla Caŕeta Central che vi consigliamo per il passaggio all’interno di una miriade di cittadine dell’entroterra, autentiche, vivaci e per niente intaccate da alcun tipo di turismo. A tal proposito è nostra opinione che i taxi e taxisti, le strade, i paesi e i panorami che meritano contemplazione nonchè le ridotte indicazioni, la pericolosità dei percorsi sono tutti ottimi motivi per non noleggiare un auto a Cuba ma, affidarsi agli esperti taxisti.

Siamo stati dunque a Playa Jibacoa, al Villa Tropicana. Il fine era quello di trascorrere 2-3 giorni di decompressione low cost prima di prendere il volo e osservare la barriera corallina. Diciamo che l’obiettivo è stato raggiunto ma il consiglio spassionato è quello di puntare a qualche altro resort magari pur rimanendo in zona che rimane comodissima a 60km dall’Havana per evitare stress e imprevisti dell’ultim’ora in quanto la soluzione è davvero spartana. Comunque 300 euro in 4 per 3 notti in formula hard all inclusive (con open bar compreso) può rappresentare anche per qualcun’altro una buona alternativa, considerando che la vera chicca comunque è senza dubbio la stupenda barriera corallina di fronte alla spiaggia.

L’ultimo giorno infine, avendo il volo al pomeriggio, non ci siam fatti mancare un’ultima capatina all’Havana per salutarla nella sua veste chiassosa ed alcolica. Come in ogni viaggio lasciamo la meta con malinconia e un ugual voglia di tornare a casa e alla nostra pur sempre beata quotidianità.

Considerazioni finali

Cuba è una meta unica che forse proprio grazie al suo isolamento rimane (ancor per poco) intatta nel suo micro-mondo, dove la salsa e il ron sono solo ciliegine di un enorme torta multistrato da assaporare.

È un viaggio assolutamente fattibile con un bimbo piccolo, con due pure ma solo un po’ più faticoso: le ansie per il loro stomaco, per ogni eventuale tipo di macchia di pelle o puntura, per la loro sicurezza e incolumità e qualche senso di colpa vi faranno compagnia durante tutto il viaggio ma state tranquilli nonostante tutto, a loro l’esperienza piacerà tantissimo!



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