Cuba 13
3° GIORNO Visitiamo il Vedado con Plaza de la Revolución e poco distante la Necropolis Cristóbal Colón. Niente di speciale, non si percepisce un’atmosfera cubana, ma è una tappa obbligatoria. Nel pomeriggio percorriamo il Malecón (uno dei simboli, a ragione, della capitale) dove la gente si sta preparando per festeggiare, la sera, il carnevale con i carri.
4° GIORNO Visitiamo l’Habana Vieja con il mercatino dell’artigianato, Plaza de la Catedral de San Cristóbal de La Habana, il Palacio de los Marqueses de Aguas Claras, il Museo de Arte Colonial, Plaza de Armas con il mercato di libri usati, il Palacio de los Capitanes Generales, il Castello Real de la Fuerza, il Museo del Automóvil, Plaza Vieja, l’Iglesia y Monasterio de San Francisco de Asis e dintorni. E’ impossibile descrivere tutto quello che incontriamo durante il tragitto a piedi. Ci imbattiamo in suonatori di rumba e salsa (la loro musica ci accompagnerà per tutto il viaggio), veggenti e personaggi caratteristici. L’atmosfera è più intensa di quello che ci aspettiamo. Gli edifici coloniali colorati, alcuni decadenti e altri in ristrutturazione e la solarità dei cubani trasmettono emozioni molto forti.
5° GIORNO Visitiamo il Centro Habana con la zona del Capitolio Nacional simile al Campidoglio di Washington, il Parque Central, il Gran Teatro de la Habana, il Museo Nacional de la Musica, il Paseo de Martì. I vecchi taxi anni ’60 americani coloratissimi e fatiscenti completano la scena. Attraversiamo vie in decadenza dove adulti e bambini chiacchierano e giocano: tutti ci sorridono. Al tramonto ci dirigiamo in taxi alla Fortaleza de San Carlos de la Cabaña, una delle più grandi fortezze coloniali americane: la panoramica sull’intera città toglie il respiro.
6° GIORNO Giornata trascorsa al mare: con il taxi (che si rompe 3 volte durante il tragitto) andiamo a Santa Maria del Mar e ritorno. La spiaggia è bella e il mare anche: non ci passeremmo però più di un paio di giorni.
7° GIORNO Finalmente riusciamo a trovare, dopo estrema fatica, una macchina a noleggio (sono sempre tutte occupate) per la modica cifra di 100 U$ al giorno esclusa la benzina a uno degli uffici della Transautos (ce ne sono vari). Per ammortizzare i costi ci uniamo a una coppia di Bologna conosciuta all’autonoleggio e che ha programmato lo stesso circuito. E’ un incontro fortunato: ci troviamo molto bene. Partiamo per Pinar del Río dove visitiamo il centro storico: case coloniali coloratissime con lunghi colonnati in stile neoclassico. Dormiamo presso una casa particular trovata casualmente: è spartana ma pulita.
8° GIORNO Ci facciamo accompagnare dapprima alla coltivazione di tabacco di Alejandro Robaina che, di persona, ci spiega il processo di produzione e di vendita dei sigari.
Partiamo per la valle di Viñales: colline verdissime a forma di cucuzzolo sorgono su una pianura di palme, banani e piantagioni di tabacco; è tutto molto pittoresco. Qui ci fermiamo a El Mural de la Prehistoria, un dipinto eseguito su una parete rocciosa. Torniamo verso est sostando al Salto di Soroa dove facciamo il bagno sotto la cascata e arriviamo al sud a Playa Larga dove pernottiamo in una casa particular.
9° GIORNO Da Playa Larga, con una guida, percorriamo il parco naturale di Las Salinas Wildlife Refuge. Concludiamo che non ne vale proprio la pena. C’è solo qualche sporadico airone e sciami di zanzare agguerrite! Partiamo per Trinidad. Per la strada ci fermiamo a Guamà all’allevamento di coccodrilli: è una meta classica turistica. Arriviamo a Trinidad quando è già buio.
Dormiamo nella casa particular di un medico indicataci dalla famiglia da cui abbiamo dormito la notte precedente: è situata in bella posizione nel centro della città. L’indirizzo è il seguente: Dottor Ribalta, Colon n.173 entre Frank Pais y Miguel Calzada, tel. 4282. La padrona, detta “mami”, è simpaticissima e ospitale: prepara deliziose cene tipiche cubane e ottime colazioni.
10° GIORNO Visitiamo il centro storico di Trinidad, dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. Penso che sia, assieme all’Habana, il luogo più intenso di Cuba: strade in acciottolato, case colorate stinte con inferriate lavorate alle grandi finestre e dietro a queste vecchini seduti su sedie a dondolo, bambini che spiano chi passa, ragazzi che chiacchierano. Tutta la cittadina è un museo all’aperto, soprattutto la zona della Plaza Major: l’Iglesia Parroquial de la Santissima Trinidad, il Museo Romantico, l’Iglesia de Santa Ana e l’Ermita de la Nuestra Señora de la Candelaria de la Popa che, dalla cima della collina, domina l’intera città.
11° GIORNO Partiamo per la Valle de los Ingegnos, antica terra di zuccherifici. Il paesaggio che si gode dalla torre chiamata Mirador de La Loma del Puerto è molto pittoresco. Il mondo visto dall’alto sembra una carta geografica! Proseguiamo per Santa Clara. Al nostro arrivo ci dirigiamo al Museo Histórico de la Revolución dove si trova la tomba del Che e tutto il resto e, con grande rabbia, lo troviamo… chiuso! (hanno appena cambiato il turno di chiusura: ora è il lunedì). Mestamente ci spostiamo al Monumento a la Toma del Tren Blindado in cui, all’interno dei vagoni (che danno l’idea di essere stati ridipinti da poco), è stato allestito un piccolo museo. Qui Che Guevara catturò 408 soldati di Batista. Successivamente ci dirigiamo nel centro storico, a Parque Vidal, circondato da edifici coloniali come il Teatro La Caridad, il Museo de Artes Decorativas e il Palacio Provincial. Il tutto non è particolarmente interessante e girano personaggi poco raccomandabili. Al ritorno verso Trinidad ci fermiamo a Sancti Spiritus, la più vecchia città all’interno di Cuba con chiese, piazze e strade in stile coloniale: vale la pena di soffermarsi almeno un’ora. 12° GIORNO Partiamo per Cienfuegos, città neoclassica con una struttura ordinata. Visitiamo il Cementerio La Reina: è bello l’insieme delle tombe dei soldati spagnoli in marmo bianco, le statue, i capitelli e le lapidi: sembra una grande scultura bianca. Giriamo un po’ per il centro storico partendo da Parque José Martì con la Catedral de la Purissima Concepción, il Palacio de Gobierno, la Casa de la Cultura Benjamin Duarte. Notiamo la presenza di locali notturni molto alla moda. Torniamo a Trinidad e andiamo a fare il bagno a Playa Ancon: acqua pulita e calda, ma il mare dei Carabi è un’altra cosa.
13° GIORNO Ritorniamo all’Havana. Consegnamo la macchina e ci dirigiamo all’interessantissimo Museo de la Revolución che fornisce un resoconto completo della rivoluzione cubana. Nel pomeriggio abbiamo la fortuna di assistere, tramite un’amica cubana, a un rito di santeria: interiora di animale, bamboline, collane di perline, mosche, gente vestita di bianco e riti propiziatori: un po’ angosciante, ma contemporaneamente molto affascinante. La notte pernottiamo in una casa particular situata nel cuore dell’Havana, nel quartiere popolare. Ci troviamo anche qui molto bene. I padroni di casa sono disponibilissimi, gentili e anche molto simpatici. Il suo indirizzo è: Martha Obregón Bernal, Gervasio 308 altos, entre Neptuno y San Miguel, Centro Habana, tel. 79 7407.
14° GIORNO Dall’Havana prenotiamo un soggiorno a Varadero e uno a Cayo Largo tramite la Cubatur. Questa agenzia presente nella capitale in vari punti offre servizi vari, è efficiente e offre tariffe abbastanza buone. Partiamo con il pullman di linea precedentemente prenotato per Varadero. Arriviamo e ci sistemiamo presso l’Hotel prescelto formula pensione completa. Pomeriggio in spiaggia. Si direbbe che è il mare in assoluto più bello di tutta Cuba, anche se ovviamente è un luogo altamente turistico. Comunque la spiaggia non è affatto affollata.
15°-16°-17° GIORNO Relax assoluto: solo vita di mare.
18° GIORNO Ci trasferiamo all’aeroporto di Varadero per prendere l’aereo per Cayo Largo. Orrore! Quella cosa con le ali è un trabiccolo, è rattoppato ovunque, all’interno il pavimento è in salita e i ventilatori (aria condizionata) sono attaccati al soffitto tramite delle ventose!!! Oltre le previsioni riusciamo a partire e ad …Arrivare! L’arcipelago ha lingue di sabbia bianchissima, l’acqua è verde smeraldo, la vegetazione è composta solo da arbusti: sembra il paradiso! 19°-20°-21° GIORNO Giornate all’insegna del sole cocente e dell’acqua che sembra un brodino. Ogni mattina passano pullmini o simili che, in due orari diversi, ci portano nelle spiagge più belle dell’isola tra cui Playa Sirena, in assoluto la migliore. E’ obbligatorio servirsene se non vogliamo restare tutto il giorno davanti all’hotel. Alloggiamo all’Hotel & Villa Pelicano, il più grande albergo, venduto anche in Italia dai principali tour operator. La struttura non è niente di speciale, anzi, il villaggio è anonimo e si mangia malissimo; nel mare antistante, sempre mosso, galleggiano parecchie alghe. La delusione ha il sopravvento. Purtroppo l’isola non offre alternative (ci sono in tutto 6 hotel).
22° GIORNO Dopo le ultime ore di spiaggia partiamo per l’Havana (con scalo inaspettato a Varadero) con un’aereo della 2° guerra mondiale senza finestrini, con il portellone posteriore chiuso con un chiavistello manuale e la condensa che esce dal soffitto. Ricomincia l’agonia visto che il nostro è il primo volo che fanno partire dopo un tifone. All’arrivo all’Havana andiamo a dormire nella ormai “nostra” casa particular, dalla signora Martha.
23° GIORNO Visitiamo ulteriormente l’Habana Vieja per altre foto e per approfondire cose viste troppo in fretta la volta precedente. Sostiamo alla Real Fábrica de Tabacos Partagas per acquistare confezioni di sigari autentiche (buonissimi). Ritorniamo alla casa particular dove ci laviamo, ci prepariamo e ci propongono l’ultima cena cubana. Quindi prendiamo un taxi per l’aeroporto dove la sera parte il volo della British Airways per Londra.
24° GIORNO Da Londra partiamo per Verona. Purtroppo, ma finalmente, a casa.
CONSIGLI Gli hotel, a parte quelli super lusso, non sono assolutamente paritari al nostro standard, ma sono costosi. Scegliete le case particular. Gli indirizzi che vi ho menzionato sono molto validi. E’ gente seria, gentile, di un certo spessore culturale, di cui fidarsi. Sono un po’ spartane, ma il prezzo è bassissimo (15/20 U$ alla camera per notte) e si possono veramente conoscere i cubani e Cuba. In più si mangia benissimo (8 U$), anche spesso l’aragosta che è vietata (10 U$) e vi preparano anche abbondanti colazioni (2/3 U$). Provate i ristorantini delle case particular (non è obbligatorio dormirci).
Affittare una macchina è costoso e in alta stagione è difficile trovarla. Organizzatevi per tempo: è il modo migliore per girare l’isola. La benzina si trova ovunque nelle stazioni di servizio Servi-Cupet indicate anche nella guida dell’EDT. Non organizzate tutto dall’Italia. La Cubatur propone soggiorni in tutte le località di mare anche per qualche giorno e tour nelle città a prezzi vantaggiosi con un buon servizio.
Non comprate i sigari se non nelle fabbriche e negli empori statali. In tutti gli altri posti vi imbrogliano (mescolano sigari buoni con altri falsi).
Non pensate comunque di spendere poco in questa vacanza: costa abbastanza tutto, anche l’acqua in bottiglia.
Non perdete niente in questo viaggio, luoghi, musiche, colori, persone: vi resteranno impresse per sempre nella memoria! Se volete conoscere ulteriori particolari inviatemi un’e-mail. Ciao!!!