Crociera in Russia
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Non avevo ancora valutato un viaggio alla scoperta delle bellezze storiche e culturali dell’immensa Russia finché una coppia di amici, nella scorsa primavera, non solleticò la mia curiosità con la loro decisione di effettuare un viaggio in questo paese per la successiva estate. Ed è così che, nel giro di un mesetto, ci troviamo a prenotare una crociera fluviale organizzata dall’agenzia Sanpietroburgo.it, con partenza dalla città di San Pietroburgo e con arrivo a Mosca. Si tratta di un viaggio di 12 giorni, di cui quattro a San Pietroburgo, cinque di navigazione e i restanti tre a Mosca.
La crociera è un modo particolare e molto tranquillo di scoprire la Russia. La nave scorre ad una velocità media di 17 km/h lungo ampi fiumi ed immensi laghi e, nel suo navigare, permette di ammirare il paesaggio circostante fatto di paludi, isole, rive boscose, piccoli villaggi, chiuse e monasteri. Si tratta di luoghi in cui la natura sembra regnare ancora in gran parte incontrastata e in cui la mano dell’uomo sembra esservi posata solo parzialmente sopra, combattendo contro le ostilità del terreno e del clima.
La vita di bordo è molto lenta e il tempo scorre piano, intervallato da diversi programmi organizzati dallo staff come il corso di russo, i giochi, le attività di decorazione delle matrioske, il corso di canti e balli tradizionali, gli incontri sulla cultura e lo stile di vita della popolazione russa, i concerti serali tenuti dai musicisti e dalla cantante dell’equipaggio, la visita al ponte di comando, etc. I tempi vuoti sono comunque molti e, spesso, troppo lunghi. Ma potrete cogliere l’occasione per staccare oziosamente dal frenetico ritmo di tutti i giorni e godervi il panorama sul fiume e sui boschi di betulle.
Non consiglierei questa tipologia di viaggio a dei giovani o a delle persone molto attive e dinamiche. Le visite sono infatti poche durante la navigazione (si scende una sola volta al giorno) e, spesso, sono anche molto brevi (e, purtroppo, mote tappe non sono nemmeno all’altezza delle aspettative) per cui sulla nave si passano circa 21 ore al giorno. E, credetemi, sono decisamente troppe! A parte partecipare a qualche proposta o iniziativa del personale di bordo, leggere, bere qualcosa al bar e guardare il panorama non vi rimarrà molto altro da fare. Personalmente, vi consiglio piuttosto un bel tour delle due principali città (Mosca e San Pietroburgo) e, se avete più giorni a disposizione, di estendere il vostro viaggio all’Anello d’Oro (si tratta di alcune città particolarmente interessanti dal punto di vista turistico, situate nelle “vicinanze” di Mosca).
La nostra nave (Surikov) non è da paragonare in alcun modo a quelle che siamo soliti associare alle crociere. Si tratta di una barca di piccole dimensioni con un paio di piccoli bar, un solarium sul tetto (ma fa sempre troppo freddo per fermarvisi), una reception, una sala conferenze e un grande ristorante che regala splendide vedute durante la consumazione dei pasti. L’arredo è in stile anni ’90 con moquette ovunque e pannelli di legno alle pareti. Diciamo che gli ambienti non sono particolarmente sofisticati o di design ma sono comunque funzionali, puliti e ben tenuti. In un primo momento, la nave sembra sufficientemente grande e spaziosa ma, già dopo pochi giorni, ci si rende conto di quanto sia in verità piccina e, con i lunghi tempi liberi, priva di intrattenimenti e optional.
L’impatto iniziale con la cabina è decisamente shockante. Per riassumerla in una sola parola è semplicemente piccola. Misura infatti circa 10 mq (bagno compreso), per cui, se siete privi di uno spirito ottimistico ed avventuroso, questo potrebbe incrinare la buona riuscita della vostra vacanza e il meritato relax. Noi abbiamo scelto quelle sul ponte superiore (con un piccolo sovrapprezzo) che, a differenza di quelle al piano inferiore, hanno una vista più ampia sul panorama all’esterno. Per il resto sono esattamente identiche. Gli spazi sono sicuramente ben studiati e l’arredamento, pur rimanendo comunque anonimo e poco attraente, è stato ristrutturato negli ultimi anni. Il bagno è l’elemento peggiore in quanto è tremendamente piccolo, con la doccia incrostata, il wc colmo di acqua giallognola proveniente del fiume e senza una finestra.
Se viaggiate con qualcuno con uno spirito di adattamento non troppo marcato, vi consiglio di puntare su altre tipologie di navi. Durante la navigazione, infatti, abbiamo incontrato diverse altre barche, molto più grandi della nostra, che presentavano cabine più ampie e accessoriate di tv e di un bel balcone privato. Sicuramente la qualità della vacanza ne risulterebbe nettamente migliorata anche se, ovviamente, i prezzi saranno più elevati.
L’agenzia viaggi sanpietroburgo opera esclusivamente on-line ed è assolutamente affidabile. I prezzi dei pacchetti proposti sono sostanzialmente inferiori rispetto ad altri tour e questo ovviamente comporta un servizio di assistenza inferiore (specialmente nei periodi di grandi partenze) e una qualità del pacchetto offerto più bassa. Ma voglio assolutamente tranquillizzarvi perché il servizio è comunque buono e ben organizzato. Il personale, prima della partenza, si è quasi sempre dimostrato disponibile alle nostre richieste di chiarimenti. E’ ben chiaro che, volendo spendere di meno, non si possono pretendere i medesimi confort offerti da altri tour operator! Il costo della pacchetto acquistato tramite l’agenzia è stato di circa 1.700 euro (comprensivo di transfer da/per l’aeroporto, visto e assicurazione medica). Sono escluse le bevande ai pasti, le consumazioni al bar e la mancia semi-obbligatoria al personale di bordo e all’accompagnatrice turistica. Le escursioni, i pasti e i ticket di ingresso alle varie attrazioni turistiche sono tutti compresi nel pacchetto acquistato, salvo alcune visite facoltative proposte di giorno in giorno dal personale di bordo. A mio avviso, se vi informate un attimo in internet prima di partire, sono quasi tutte facilmente organizzabili da soli e risparmierete almeno la metà del prezzo richiesto.
Il nostro viaggio si è svolto nel mese di agosto e, devo ammetterlo, siamo stati piuttosto fortunati in quanto a pioggia e temperature. Le differenze climatiche sono ovviamente notevoli dato che si attraversa un territorio molto ampio. A San Pietroburgo siamo stati accolti da un’umidità era molto elevata mentre nelle tappe più a nord la temperatura era piacevolmente primaverile. A Mosca, infine, abbiamo trovato temperature estive (almeno 25 gradi) e un bel sole splendente. La pioggia e i temporali ci hanno spesso accompagnato ma erano solitamente di breve entità e di durata limitata.
Veniamo ora al programma di viaggio e alle tappe affrontate durante il tour:
PRIMO GIORNO (8 agosto): San Pietroburgo
Arriviamo a San Pietroburgo attorno all’ora di pranzo e subito veniamo accolti da un caldo e da un’afa mai immaginati. Siamo in pochi ad essere arrivati con un giorno di anticipo (possibilità prevista dal tour operator esclusivamente per la partenza di questa settimana) rispetto al resto del gruppo così, caricati su un piccolo furgoncino, veniamo catapultati nel cuore di questa grande città. La prima notte dormiremo in un hotel (l’unico di tutto il viaggio) situato in fondo alla prospettiva Nevskij, un lungo viale che, partendo dall’Hermitage, attraversa tutto il centro cittadino. Nel pomeriggio approfittiamo del tempo libero per visitare il Monastero Alexander Nevsky (orario di apertura dei giardini dalle 06 alle 22 mentre, per la cattedrale, dalle 06 alle 20 – ingresso gratuito – fermata Ploshchad Aleksandra Nevskogo della metropolitana), situato proprio di fronte all’hotel. Si tratta di un complesso di edifici settecenteschi dai colori vivaci con, al centro, un parco alberato. Dopo il portone di ingresso è necessario attraversare un ponticello dove un folto stormo di piccioni vola, mangia qualcosa lasciato dai turisti e ozia sui fili della corrente. Per raggiungere la cancellata del monastero dobbiamo quindi stare attenti a non essere bombardati. Visitato il piacevole complesso, ci avventuriamo verso l’efficiente e comoda metropolitana (costo del biglietto per ogni corsa di 25 rubli). Alla biglietteria scopriamo subito che comunicare con i russi non è proprio semplicissimo. Anche con persone che hanno a che fare tutti i giorni con i turisti, non c’è proprio verso di riuscire a comunicare in inglese o di farsi anche solo capire a gesti. La grande maggioranza delle persone con cui abbiamo avuto a che fare (all’infuori del personale di bordo che, invece, era molto gentile) è piuttosto fredda e distaccata e non è per nulla collaborativa.
Raggiungiamo il tratto più vivo e trafficato della prospettiva Nevskij, nel centro della città, e visitiamo la neoclassica Cattedrale di Kazan (orario di apertura dalle 08 alle 19 – ingresso gratuito – fermata Nevsky Prospekt della metro) con il suo ampio colonnato e con, all’interno, la veneratissima icona della Vergine, davanti alla quale si dilunga una coda formata da una cinquantina di persone che attendono il loro turno per pregare davanti alla sacra immagine.
Il gran caldo e la stanchezza ci consentono di arrivare giusto fino alle sponde del fiume Neva, di fare due fotografie all’Hermitage e di rientrare quindi in hotel. Ceniamo al buffet organizzato al ristorante dell’hotel e già iniziamo ad intuire le peculiarità della cucina russa, caratterizzata da abbondanza di zuppe, rape, cavoli, salse e accostamenti particolari e, forse, anche azzardati per il palato italiano (siamo abituati troppo bene con la cucina di casa nostra). Io sono di bocca buona e mi sono spesso divertito ad assaggiare questo e quel piatto ma, devo ammetterlo, non per tutti l’ora dei pasti era un bel momento. Talvolta non lo è stato nemmeno per me!
SECONDO GIORNO (9 agosto): Peterhof
Solo nel primo pomeriggio arriverà il nostro tour operator che ci accompagnerà alla visita dello splendido palazzo di Peterhof e che, successivamente, ci condurrà sulla nave. Approfittiamo così dell’uggiosa mattinata per un giro in battello per i canali della città. Da questo punto di osservazione, la città appare sotto un aspetto differente. Nei pressi del ponte Anickov (lungo la prospettiva Nevskij, fermata Nevsky Prospekt della metro) vi sono alcune compagnie che effettuano questo tipo di navigazione al prezzo indicativo di 400 rubli (che può variare notevolmente in aumento se la visita è in lingua inglese), sicuramente molto meno rispetto a quanto proposto tra le gite facoltative organizzate a bordo. Vi consiglio di seguire la visita che corre lungo i canali e che non si limita ad arrivare alla Neva (e a tornare dallo stesso tragitto) in quanto è sicuramente più caratteristica e completa.
Dopo il pranzo in hotel, l’assistente di viaggio ci invita a salire sul bus che ci porta fuori dalla città fin verso il famoso Palazzo di Peterhof (visita a noi offerta ad costo promozionale di 15 euro). Questo complesso, affacciato sul Golfo di Finlandia, è composto dal Gran Palazzo, da alcune piccole palazzine e dallo straordinario parco. Quello che appare ai nostri occhi è purtroppo una completa ricostruzione di ciò che rimase dai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale. Ma non lasciatevi scoraggiare perché, appena vedrete la Grande Cascata, con i suoi giochi d’acqua e le sue statue dorate, rimarrete a dir poco sbalorditi!
Il parco è un susseguirsi di ambienti differenti, realizzati in diversi stili, in cui le fontane, le siepi, gli scherzi d’acqua e i fiori cambiano continuamente. Il complesso è davvero bellissimo e non ne rimarrete di certo delusi.
Terminata la visita, ci dirigiamo verso il porto turistico di San Pietroburgo. Nel nostro caso, la nave è fortunatamente ormeggiata a poche centinaia di metri dalla fermata Proletarskaya della metropolitana (linea verde) che, dopo 5 fermate, permette di raggiungere la stazione Gostinnij Dvor sulla prospettiva Nevskij. Non lontano dal porto si possono trovare ristoranti, bar e supermercati. La zona è sicura anche se, trattandosi della periferia, talvolta si vedono anche soggetti poco raccomandabili.
All’imbarco sulla Surikov, la nostra motonave, veniamo accolti dal personale di bordo e dalle nostre guide tramite un simpatico rito tradizionale con il quale si prende un pezzetto di pane da un’unica pagnotta e lo si intinge nel sale. Assegnate le camere, gironzoliamo sui ponti e lungo i corridoi alla scoperta della nave.
Ricordo piacevolmente la prima cena a bordo e la vista sul fiume durante il pasto. Non so per quale motivo ma, pur essendo ormeggiati al porto, la trovai molto bella. Durante la navigazione poi lo sarebbe stato ancora di più!
TERZO GIORNO (10 agosto): San Pietroburgo
I tempi di ogni singola giornata sono scanditi dal preciso programma di bordo così, puntuali, ci facciamo trovare sul molo di buona mattina per iniziare la visita della città di San Pietroburgo. L’equipaggio viene suddiviso in 4 pullman turistici e condotto, tappa per tappa, alla scoperta dei monumenti più importanti. Durante il trasporto da un luogo all’altro, la guida ci fornisce informazioni su ciò che verrà di volta in volta visitato, intervallando tali informazioni con interessanti curiosità sulle abitudini russe e, nello specifico, di questa città. Durante la maggior parte delle soste, della durata di circa 10-15 minuti, il tempo è invece libero per la visita dell’attrazione turistica. Visitiamo così l’esterno della Cattedrale di Smolny (orario di apertura dalle 10 alle 19 – costo ingresso dell’interno 150 rubli + 100 per il campanile – chiusura il mercoledì – fermata Chernyshevskaya della metro), uno scenografico complesso monastico di un bell’azzurro pastello, l’imponente Cattedrale di San Isacco (solo l’esterno), con la sua immensa cupola dorata, l’elaborata Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato (solo l’esterno), edificata verso la fine dell’800 su ispirazione della cattedrale di San Basilio di Mosca, le Colonne Rostrate, ai piedi delle quali si ha una bella vista sull’Hermitage e sulla Neva e, infine, la Fortezza dei Santi Pietro e Paolo (visitata anche internamente), con la sua chiesa ricca di elaborate decorazioni in cui riposano gli zar. Lungo il percorso ci vengono inoltre segnalati altri punti di interesse turistico come il Palazzo della Borsa, l’Ammiragliato, il Teatro Marinskij e l’Incrociatore Aurora.
Durante il tragitto, il pullman fa una sosta piuttosto lunga presso un mega negozio di souvenir in cui è possibile, guarda caso, fermarsi ai serviti e dedicarsi allo shopping.
Dopo pranzo raggiungiamo, sempre in autobus, lo splendido Palazzo d’Inverno all’interno del quale è ospitata una parte delle esposizioni dell’Hermitage. Le due ore di visita guidata volano letteralmente di fronte ad opere così celebri e straordinarie. Sfilano sotto i nostri occhi tele del Caravaggio, di Leonardo da Vinci, di Picasso e via dicendo. E si susseguono anche i superbi interni del palazzo, con le sue sale e le sue scalinate riccamente decorate.
Qualcuno si è lamentato della brevità della visita. Effettivamente, dati i tempi ristretti, non ci si è potuti fermare davanti a numerose opere celebri (come quelle del Canova) ma aumentarne la durata di visita rischiava di divenire troppo stancante.
La nave proponeva, per la serata, l’escursione facoltativa allo spettacolo di balletto (circa 3.800 rubli) e a quello di folklore (circa 2.500 rubli) ma preferiamo non partecipare. Dopo cena facciamo due passi nella zona del porto e curiosiamo all’interno dei supermercati locali, meravigliandoci dei prezzi piuttosto elevati dei prodotti. Osservando i costi dei prodotti in vendita nei negozi, quelli riportati sui cartelloni pubblicitari e chiedendo anche informazioni alla nostra guida, non è stato difficile constatare che il costo della vita nelle grandi città russe è praticamente uguale al nostro.
QUARTO GIORNO (11 agosto): Pushkin
Il cielo grigio di stamattina ci accompagna purtroppo fin dentro le porte dell’incantevole Palazzo di Caterina II a Pushkin. La sua elaborata, elegante e lunghissima facciata (350 metri) dai colori blu, bianco e oro è davvero spettacolare. Pur trattandosi di una ricostruzione (ebbene si, anche di questo palazzo non è rimasto molto dopo la seconda guerra mondiale) e nonostante il diluvio, l’impatto è davvero emozionante. La visita si è concentrata nell’interno del palazzo in cui sono state ricostruite diverse sale tra le quali la più famosa è di certo la Camera d’Ambra, con la sua profusione di pannelli e decorazioni in ambra. Si tratta anch’essa di una ricostruzione (addirittura più esosa dell’originale), per la quale è stata spesa una cifra esorbitante. Mi chiedo se interventi di questo tipo abbiano effettivamente senso e se certe somme non potrebbero essere spese per altri interventi. Questa passione per la ricostruzione a nuovo (che è ben differente dalla ristrutturazione così come viene concepita in Italia) non riesce proprio a convincermi. Comunque sia, la visita è interessante e lo sarebbe stata anche maggiormente se avessimo avuto la possibilità di visitare gli splendidi giardini (sotto quell’acqua era impossibile riuscire ad aggirarsi per il parco e per i sentieri fangosi).
Per il pomeriggio libero, avendo preferito non aderire alla visita facoltativa dei canali della città a bordo del battello (circa 2.000 rubli), avevamo pensato alla visita del Palazzo Yusupov (orario di apertura dalle 11 alle 17 – costo ingresso 500 rubli – fermata Spasskaya/Sadovaya/Admiralteyskaya della metro), della Cattedrale di Vladimirsky (orario di apertura dalle 8 alle 18 – ingresso gratuito – fermata Vladimirskaya della metro), dell’interno della Cattedrale di San Isacco (orario apertura cattedrale dalle 10 alle 19 mentre il colonnato dalle 10 alle 16.30 – chiusura il mercoledì – costo di ingresso 300 rubli – fermata Admiralteyskaya della metro), del Museo Russo (orario di apertura lun 10-17, merc/ven/sab/dom 10-18, giov 13-21 – chiuso il mercoledì – costo di ingresso 350 rubli – fermata Gostiny della metro), della Cattedrale di Nikolsky (orario di apertura dalle 9 alle 17 – ingresso gratuito – fermata Spasskaya/Sadovaya della metro) o del Museo Etnografico (orario apertura mar 10.30-21, merc-sab 10.30-18, dom 10.30-17 – chiuso il lunedì – costo di ingresso 350 rubli – fermata Nevsky Prospekt/Gostiny Dvor della metro). Abbandoniamo però le varie idee per andare alla ricerca del Museo del Sottomarino D-2, uno spazio espositivo situato fuori dai normali circuiti turistici e concentrato quasi esclusivamente sul sottomarino “D-2 Volontà del Popolo” della seconda guerra mondiale, interamente visitabile. Contro ogni mia più rosea aspettativa, devo dire che è stato interessante e perfino divertente. Per raggiungerlo è necessario prendere la metro fino a Primorskaya (linea verde) e poi percorrere circa 2 km a piedi. Se, invece, siete avventurosi potete provare a cercare il bus giusto che vi condurrà proprio davanti. Noi abbiamo fatto una fatica incredibile sia a trovare la pensilina che il numero della linea (l’unico aiuto ci è stato dato da un gentilissimo autista in pausa che cercava di darci informazioni in un accalorato russo).
Fatto ritorno sulla nave, nel tardo pomeriggio, si salpa dal porto di San Pietroburgo e ha così inizio la crociera vera e propria.
QUINTO GIORNO (12 agosto): Mandrogy
La prima tappa della crociera è il piccolo villaggio di Mandrogy… una colossale delusione! Si tratta di un paesello in legno (non realmente abitato), realizzato negli ultimi 10-15 anni, con edifici ispirati alle abitazioni tipiche della zona ma con un tocco eccessivamente kitch. In questi edifici sono ospitati bar, pasticcerie (vi sconsiglio le brioche ripiene alla ciliegia perché, nonostante il prezzo, non sono molto buone), negozi di souvenir (a prezzi eccessivi), negozi di vodka e alcuni laboratori artigianali che sono forse la parte più interessante della visita. All’arrivo viene consegnata una piantina del villaggio così da poter dedicare a piacimento le ore libere a disposizione. In attesa del pranzo, servito piacevolmente dal personale della nave sotto una tettoia all’aperto e accompagnato da un piccolo concerto di musiche tradizionali, percorriamo il sentiero che arriva alla fattoria e che attraversa i boschi nei pressi del villaggio.
Bisogna ammettere che la tappa, l’unica di tutta la giornata, è davvero pessima.
Il pomeriggio trascorre tranquillo sulla nave tra intrattenimenti vari, le chiuse lungo il fiume e, infine, l’attraversamento dei laghi Ladoga e Onega. Le luci del tramonto, di un rosso intenso, si riflettono in modo superbo nelle tranquille acque di questi laghi e l’effetto è magico.
SESTO GIORNO (13 agosto): Kizhi
Al risveglio, fuori dalla finestra della cabina ammiriamo le immense distese d’acqua del lago Onega baciate da un bellissimo sole. La giornata promette bene e manterrà le aspettative.
Approdati sull’isola di Kizhi, il paesaggio, fatto di distese erbose interrotte solo dall’acqua del lago e dagli edifici che andremo da lì a poco a visitare, è davvero piacevole.
La perla di questo complesso architettonico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993, è sicuramente la sorprendente Chiesa della Trasfigurazione del 1714, interamente realizzata in legno, con le sue 22 cupole che svettano fiere verso il cielo blu. L’edificio non è visitabile in quanto oggetto di pesanti interventi di ristrutturazione (tutta la parte bassa della chiesa era sollevata da impalcature) ma è comunque possibile ammirarla in buona parte. L’adiacente Chiesa dell’Intercessione, costruita nel 1764 e utilizzata principalmente duranti i mesi invernali, è invece visitabile. Al suo interno è possibile ammirare una bella iconostasi e assistere all’esibizione di un coro di voci maschili (che diventerà poi onnipresente in tutte le tappe successive).
La visita prosegue poi lungo il sentiero che costeggia il lago e che passa accanto ad abitazioni tipiche (in parte visitabili) e ad altre chiesette.
Durante il tempo libero a disposizione prima della partenza, decidiamo di spingerci oltre e di raggiungere il primo centro abitato che si incontra uscendo dall’area prettamente dedicata ai turisti. Con una passeggiata di circa mezz’ora si raggiunge un villaggio, ancora abitato, fatto di antiche case in legno, chiese e qualche mulino.
Forse complice la splendida giornata, credo che questa tappa sia stata una delle più belle ed emozionanti di tutto il tour.
Risaliti a bordo, dopo il pranzo, vengono organizzate delle brevi ma interessanti visite al ponte di comando e la divertentissima attività di pittura delle matrioske (viene fornito un kit al costo di 400 rubli). Eravamo quasi gli unici adulti ma ci siamo divertiti tantissimo a dipingere, più o meno artisticamente, le nostre tre matrioske!
SETTIMO GIORNO (14 agosto): Goritzy
Durante la mattinata è prevista la visita di un monastero a Goritzy. Sopraggiungendo dal fiume, se ne vede uno bianco e molto grande ma non è quello oggetto della visita. Sul molo ci attendono infatti alcuni bus privati che, in circa 15 minuti, ci conducono al Monastero di San Cirillo del lago Bianco, eretto nel XIV secolo e considerato uno dei luoghi di culto più importanti della religione ortodossa in quanto conserva la tomba di San Cirillo. Le premesse sono molto buone ma l’edificio non è per nulla interessante. Lo stato di manutenzione del luogo è decisamente pessimo ma il problema è proprio il basso valore artistico del complesso che non presenta molti elementi di particolare interessante. Si visita una mostra di belle icone provenienti dalla regione, la tomba del santo (l’iconostasi è molto semplice rispetto ad altre visitate durante il viaggio), si assiste ad un piccolo concerto di cantori maschili (ospitato in uno spazio davvero orribile), si passeggia per il complesso e si osservano gli edifici trascurati e il piccolo lago oltre le mura del monastero.
Questa sarà l’unica tappa della giornata. Che delusione! E’ praticamente palese che, per creare un itinerario adatto ad una crociera (con almeno una tappa al giorno), sia stato forzatamente inserito anche questo monastero che, a mio modesto parere, è assolutamente evitabile.
OTTAVO GIORNO (15 agosto): Yaroslav
Dopo una noiosa mattinata, intervallata solamente da una piccola caccia al tesoro improvvisata dalle nostre guide, approdiamo alla città di Yaroslav (anch’essa dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO) nel primo pomeriggio.
Tramite alcuni pullman privati, partiamo dal molo e raggiungiamo le varie attrazioni della cittadina (che dista comunque molto poco dal porto). La prima tappa è costituita dal complesso del Cremlino (che significa città fortificata), nelle cui mura si possono trovare varie chiese. Dopo una rapida spiegazione del complesso e l’esibizione di un campanaro, durante il tempo libero abbiamo la possibilità di scoprire il complesso con i suoi giardini e, eventualmente, di visitare l’interno delle chiese, di salire sulla torre campanaria o di vedere il povero orso, simbolo della città, tenuto rinchiuso in una triste gabbia. Le attrazioni non sembrano particolarmente stimolanti (così come confermato anche dalla guida) così ci limitiamo a passeggiare all’interno delle mura. Lasciato il Cremlino ecco finalmente una meraviglia: la Chiesa di Sant’Elia con il suo strepitoso interno interamente ricoperto da affreschi e da una splendida iconostasi. L’interno è davvero di una bellezza incredibile e lascia il visitatore a bocca aperta. Condotti poi ad una cappella laterale (anch’essa tutta affrescata), abbiamo assistito all’immancabile concerto canoro maschile. Queste esibizioni consistono solitamente in due o tre pezzi cantati da tre persone ma sono davvero molto belli e suggestivi grazie alle diverse tonalità dei cantori.
Durante il tempo libero ne approfittiamo per passeggiare lungo le vie del centro che, grazie al bel tempo, sono gremite di persone che fanno shopping o che sorseggiano qualcosa in uno dei numerosi locali all’aperto. La guida insisteva perché visitassimo il vicino mercato. Si tratta in verità di un ammasso di bancarelle semi-fisse di vestiario e di un mercato di alimentari al coperto che non hanno nulla di particolare da vedere. Molto meglio passeggiare per la cittadina! Noi veniamo anche fermati da un paio di ragazzine che attaccano bottone e ci raccontano di avere il fidanzato in Italia.
Terminato il tempo libero a disposizione, con il bus raggiungiamo la Cattedrale dell’Assunzione, ricostruita interamente negli ultimi anni in quanto l’edificio venne demolito durante il regime sovietico, e ne visitiamo l’interno. Qui, come in altre città, gli edifici ricostruiti, quelli ristrutturati e i nuovi vanno purtroppo a confondersi gli uni con gli altri in quanto è troppo spesso così sottile la differenza tra di essi. Gli edifici nuovi e quelli ricostruiti richiamano spesso edifici storici, mantenendone lo stile architettonico, mentre quelli ristrutturati vengono praticamente riportati “a nuovo” con pesanti interventi che non ne lasciano trapelare l’effettiva storicità.
Davanti alla Cattedrale si possono trovare dei bellissimi giardini molto curati e ricchissimi di fiori. Ma ancor più bello è il parco che si trova dietro ad essa, proprio sul cuneo di terra in cui si incontrano i due fiumi che bagnano la città, realizzato nel 2010 in occasione del millenario della fondazione di Yaroslav.
NONO GIORNO (16 agosto): Uglich
Consumiamo la colazione adagiati al molo della città di Uglich, con le acque calme del Volga che riflettono il bel sole che questa mattina ci accoglie al nostro risveglio.
Una guida del luogo ci accompagna alla scoperta del Cremlino della città (le cui mura però sono state abbattute) e delle sue splendide chiese, immerse in giardini curati e aiuole fiorite. Ad accoglierci c’è pure un’anziana insegnante che, per arrotondare lo stipendio, durante i mesi estivi si esibisce in abiti tradizionali cantando Katyuscha (una delle più famose canzoni russe).
La Chiesa di San Dimitri, il piccolo zar assassinato, e la Cattedrale della Trasfigurazione presentano dei bellissimi affreschi e un’iconostasi sfavillante. Immancabile, ad intervallare la visita, l’esibizione del coro maschile nel piccolo museo locale che espone tele e oggetti storici.
Durate il tempo libero a disposizione, qui a Uglich, ci sono molte attività che potrebbero suscitare la vostra curiosità. Noi ci dedichiamo, in un primo momento, all’aspetto culturale della città. Ci spingiamo oltre la zona più tipicamente turistica e, dopo circa 15 minuti di cammino (uscendo dal Cremlino ci si dirige a destra e si prosegue poi sempre diritti), raggiungiamo il Monastro della Resurrezione con le sue cupole nuove e dorate che sembrano brillare di luce propria. Il complesso di edifici bianchi ha un sapore tutto autentico ed è possibile spiarne anche l’interno (ingresso libero). Rientrando poi nel centro del paese si può raggiungere anche il Monastero dell’Epifania (uscendo dal Cremlino si procede diritti e lo si raggiunge in 5 minuti), costituito da un insieme di differenti chiese liberamente visitabili e di altri edifici religiosi. Qui erano in corso alcuni interventi di ristrutturazione (o di ricostruzione!) ma una delle piccole chiese che ho visitato era molto piccola ed antica.
Per gli amanti dello shopping di souvenir e chincaglierie, Uglich è sicuramente la tappa più interessante incontrata lungo la navigazione. Proprio all’uscita del porto turistico si incontra una lunga via che attraversa il parco, interamente fiancheggiata da bancarelle con oggetti di artigianato locale e tipici souvenir. Bisogna ammettere che qui i prezzi sono più interessanti e vantaggiosi rispetto ad altre località. Ricordatevi però di contrattare!
DECIMO GIORNO (17 agosto): Mosca
Dopo la lenta navigazione lungo il canale che collega Mosca al Volga e sul quale si affacciano numerose casette, ville e campeggi, nel primo pomeriggio raggiungiamo finalmente la splendida capitale della Russia.
La sostanziale differenza rispetto a San Pietroburgo è che quest’ultima è stata edificata a partire dal XVIII secolo seguendo un gusto e uno stile tutto europeo (e specialmente italiano), per cui gli edifici sono omogenei e fanno quasi tutti riferimento a quel periodo storico. Tutto è più ordinato e la cultura tende molto di più verso la vicina Europa. A Mosca, invece, si susseguono numerosi stili architettonici che lasciano trapelare i lunghi anni di storia della città. Si respira nell’aria una certa importanza politica e culturale che qui inizia ad allontanarsi un poco dagli standard occidentali.
Il porto turistico di Mosca si trova nei pressi di una bella palazzina sovietica (ora in disuso) e di un grande parco pubblico che è necessario attraversare interamente per raggiungere, in circa 15 minuti di cammino, la vicina stazione Rechnoy Vokzal della metropolitana (capolinea della linea verde). Da essa, dopo 9 fermate, si raggiunge la centrale stazione di Teatralnaya (corsa singola 30 rubli).
Saliti finalmente sul pullman, la guida ci porta alla scoperta della città di Mosca partendo dal piazzale panoramico sulla Collina dei Passeri, nei pressi dell’immenso grattacielo dell’Università, commissionato in stile gotico e barocco da Stalin intorno agli anni ’50 del secolo scorso. La vista spazia su tutta la città ma non è particolarmente bella. La cosa più curiosa è la folla di sposi (con fotografi e parenti al seguito che arrivano a bordo di pacchianissime limousine) che, essendo sabato, vengono quassù per le fotografie di rito. Sono davvero tantissimi e giovanissimi. La guida ci ricorda però che in Russia la percentuale dei divorzi è elevatissima e che probabilmente solo poche di queste coppie vivranno “felici e contenti” la propria favola d’amore.
La tappa successiva è la Cattedrale del Salvatore, un immenso edificio bianco ed oro recentemente ricostruito a copia dell’originale, andato distrutto durante il periodo stalinista per far posto ad un monumento commemorativo (mai realizzato) e ad una piscina pubblica. L’interno è ricchissimo di oro e decorazioni minuziose ma non riusciamo ad apprezzarlo appieno trattandosi di una ricostruzione. Proprio oltre la chiesa, inizia un lungo ponte dal quale si gode di una bellissima vista sulla Moscova e sul vicino Cremlino.
Il pullman ci lascia poi nella piazza del Teatro Bolshoj, dalla quale raggiungiamo l’impressionante e famosissima Piazza Rossa. Si tratta di uno spazio immenso fiancheggiato dalle possenti mura del Cremlino, da edifici storici in mattoni rossi, dai magazzini GUM e dalla celebre Cattedrale di San Basilio. Purtroppo un grande palco, posizionato nel bel mezzo della piazza e realizzato per una manifestazione, ruba un po’ del fascino del luogo. Gironzolando per i Magazzini GUM, un grande centro commerciale con negozi di alto livello realizzato a fine ‘800 e con il soffitto realizzato in vetro, perdiamo il resto del gruppo. Ma, senza troppi problemi, raggiungiamo la sorprendente chiesa di mattoni rossi di San Basilio con le sue caleidoscopiche cupole colorate. Questo edificio è stato realizzato verso la metà del XVI secolo ma, grazie sempre alla pesante mano utilizzata per le ristrutturazioni, sembra purtroppo quasi nuovo. Il fascino, in ogni caso, è indiscutibile.
Recuperato il gruppo e ritornati a bordo della nave, ceniamo e ci prepariamo per il tour facoltativo “Mosca by night”. Saliti sul bus raggiungiamo alcuni luoghi che, con il calare del sole, vengono illuminati in modo magico e suggestivo. La prima tappa è costituita dal bel Parco della Vittoria con il suo altissimo obelisco e la lunga serie di fontane illuminate di rosso a simboleggiare il sangue versato per la patria. Successivamente ci dirigiamo verso il Convento Novodevichy (orario di apertura dalle 8 alle 20, musei dalle 10 alle 17 – chiuso il martedì – costo di ingresso musei 250 rubli – fermata Sportivnaya della metro) che splende come una gemma preziosa all’interno del buio parco che lo circonda. Le sue mura, le torri e le cupole illuminate si specchiano nelle scure acque del laghetto di fronte e, con la luna piena a sorvegliare questo incredibile quadretto, sembra di essere nell’illustrazione di un libro delle favole.
Ultima tappa del tour serale è, ovviamente, la Piazza Rossa, illuminata in modo magistrale e piena zeppa di gente, di vita e di suoni.
Con il senno di poi, questa bella visita avremmo potuto organizzarcela da soli, spostandoci con la metropolitana che collega ciascuna delle singole attrazioni.
UNDICESIMO GIORNO (18 agosto): Mosca
Per la mattina c’è in programma la visita dello splendido Cremlino di Mosca: uno scrigno ricco di tesori. Mentre la guida fa la coda per l’acquisto dei ticket di ingresso, passeggiamo per i giardini di Alessandro ricchi di fiori e di fontane, tra cui una particolarmente spumeggiante con alcune statue equestri.
L’ampio complesso del Cremlino (orario apertura dalle 10 alle 17 – chiuso il giovedì – biglietto cumulativo 350 rubli – fermata Teatralnaya della metro), circondato da possenti mura lunghe più di due chilometri e da una ventina di alte torri, è da sempre stato il centro della vita politica e religiosa della città e della nazione. Al suo interno si trovano, infatti, le principali cattedrali della città (nonché le più belle), gli edifici pubblici e il Gran Palazzo in cui un tempo risiedeva la famiglia reale.
Al centro del complesso si trova un ampio slargo sul quale si affacciano almeno cinque Cattedrali, tutte intonacate di bianco e con le cupole rivestite d’oro che luccicano sotto i raggi del sole, edificate a partire dal XIII e XIV secolo. La più antica ed importante tra di esse è la Cattedrale dell’Assunzione, epicentro per secoli della vista spirituale di Mosca, che entriamo a visitare. L’interno è interamente ricoperto di preziosi affreschi e da una splendida iconostasi. E’ davvero qualcosa di sorprendente! Le altre chiese, che purtroppo non visitiamo, pare siano molto simili a questa.
La visita prosegue poi verso i giardini e visitiamo anche la Zarina della campane (una delle più grandi campane esistenti) e lo Zar dei cannoni (anch’esso di ragguardevoli dimensioni).
All’interno del Cremlino è possibile visitare anche il Museo dell’Armeria (orario di apertura ai seguenti orari:10, 12, 14.30 e 16.30 – costo di ingresso 700 rubli – fermata Teatralnaya della metro), purtroppo non previsto nel nostro tour, dove vengono conservati i tesori degli zar tra cui armi, carrozze, le uova di Fabergé, gioielli e altre meraviglie. La fila fuori dalle casse pare essere sempre piuttosto lunga quindi vi conviene organizzarvi per tempo.
All’uscita del complesso (nel quale mi sarei soffermato volentieri), pranziamo in un vicino ristorante e, durante il pomeriggio libero a disposizione, decidiamo di effettuare il tour in battello sulla Moscova. Prendiamo quindi la metro fino alla fermata Kievskaya e ci imbarchiamo a Kievsky vokzal su una nave della compagnia Capital Shipping Co. che offre un servizio pubblico di navigazione (biglietto sola andata 450 rubli). Le navi salpano ogni 20 minuti circa dalle 11 alle 21. La navigazione è piacevole e, sotto il sole caldo, assistiamo ad un brioso via vai di gente che, nei pressi del fiume, passeggia, mangia e persino si rinfresca nelle marroni acque della Moscova. Il viaggio è piacevole e rilassante e, qua e là, appaiono lungo il percorso chiese, monumenti, parchi e palazzi. Dopo circa un’ora e mezza, sbarchiamo nei pressi del Monastero Novospassky (orario apertura dalle 8 alle 19 – ingresso gratuito – fermata Proletarskaya della metro) che andiamo a visitare. Sopraggiungiamo ad un orario in cui, probabilmente, si tiene qualche funzione religiosa perché il luogo è animato da numerose persone (per lo più donne anziane con i loro foulard in testa). Il monastero è carino, leggermente fuori dai soliti circuiti del turismo di massa, ma dopo una decina di giorni gli edifici tendono ad assomigliarsi un po’ tutti (che brutta cosa che ho appena scritto!).
Raggiunta la fermata della metropolitana di Proletarskaya (non proprio vicinissima), iniziamo il tour delle più belle e celebri stazioni della metropolitana di Mosca. Realizzate in modo pomposo e con smisurato sfarzo, alcune di esse presentano splendidi mosaici, grandi statue, rivestimenti in marmo, affreschi e grandi lampadari in cristallo. Visitarle è semplice e divertente, basta avere sotto mano una cartina con i vari cambi e il gioco è fatto (sempre che siate in grado di leggere il cirillico perché le fermate sono scritte solo con questi caratteri)! Quelle consigliate e selezionate dalla nostra guida sono: Arbatskaya, Novoslobodskaya, Komsomol’skaya, Kievskaya, Teatral’naya e Mayakovskaya.
Raggiungiamo, al termine di questo ricco pomeriggio, la famosa via Arbat (fermata Arbatskaya della metro), il cuore pulsante della città, con i suoi numerosi negozi, ristoranti e café. Lungo la via pedonale è riversata una gran folla di curiosi, turisti e molti giovani che si sofferma ad osservare le tele esposte dai pittori e le performance degli artisti di strada. Ci fermiamo in uno Starbucks a sorseggiare un lungo caffè con una fetta di torta ed osserviamo, fuori dalla vetrata, il via vai frenetico della gente.
La visita facoltativa proposta dalla nave, che non seguiamo, per il primo pomeriggio prevedeva la visita delle stazioni della metropolitana e di via Arbat. Mentre, per il tardo pomeriggio, un’ulteriore opzione facoltativa proponeva lo show folkloristico “Kostroma”.
Noi ceniamo tranquilli sulla nave e, la sera, usciamo nei pressi del porto con la nostra guida ed altri ragazzi per bere qualcosa.
DODICESIMO GIORNO (19 agosto): Mosca
Ecco infine arrivato l’ultimo giorno del nostro viaggio.
Dobbiamo lasciare libere le cabine ma, avendo il transfer per l’aeroporto nel primissimo pomeriggio, decidiamo di fare un ultimo salto in città. Purtroppo non abbiamo tempo per visitare alcuni luoghi interessanti come il parco e il complesso architettonico di Kolomenskoe (orario di apertura dalle 8 alle 21 – ingresso gratuito – fermata Kolomenskaya della metro), la cittadina di Sergijev Posad (orario di apertura dalle 10 alle 18 – ingresso gratuito- bus 388 ogni 10-20 minuti dalle 8.30 alle 19.30 con partenza dalla stazione VDNKh della metropolitana, durata viaggio 70 minuti, costo trasporto 145 rubli), il Museo Pushkin (orario di apertura dalle 10 alle 18 – chiuso il lunedì – costo 300 rubli – fermata Kropotkinskaya della metro) o la Galleria Tetryakov (orario di apertura dalle 10 alle 19.30 – chiuso il lunedì – costo 360 rubli – fermata Tretyakovskaya della metro).
Ieri Giorgio aveva visto in via Arbat un quadro che gli sarebbe piaciuto acquistare così torniamo in zona ma, essendo lunedì mattina, per le strade non c’è nessuno se non qualche impiegato che rientra al lavoro dopo il weekend. Dei venditori di tele non c’è nemmeno l’ombra.
Torniamo così nella Piazza Rossa per darle un’ultima occhiata sotto il cielo blu di oggi e ritentiamo poi nuovamente l’ “operazione quadri” in via Arbat ma invano (sembra che solo il nostro famoso venditore abbia deciso di rimanere a letto il lunedì mattina).
Rientrati al porto turistico, raccogliamo le nostre valigie e, salutata la nostra nave Surikov, saliamo sul bus che ci riaccompagnerà in aeroporto. Tusoperator.it. Vieni a visitare anche il mio blog, troverai tante informazioni, curiosità, approfondimenti e fotografie!