Crociera fluviale nel sud della Francia

Nel sud della Francia in battello
Scritto da: potomac
crociera fluviale nel sud della francia
Partenza il: 22/05/2010
Ritorno il: 30/05/2010
Viaggiatori: 6
Spesa: 1000 €
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Il nostro viaggio è iniziato nel mese di marzo, quando il gruppo di amici, 3 coppie così dette mature, già collaudate con vacanze comuni, ha deciso di informarsi su Internet per organizzare una vacanza in battello- Houseboat – sui Canali della Francia. La scelta è stata per la compagnia francese Le Boat. Subito abbiamo nominato il Capitano. Alla nostra e-mail di richiesta di informazioni è immediatamente pervenuta una garbata ed esauriente risposta con un invito, data la nostra totale inesperienza, di considerare un percorso facile e con poche chiuse. Pochi giorni ed è arrivato il depliant cartaceo. Efficienza della Francia!! Abbiamo deciso per i canali del sud, con un percorso di solo andata da Beaucaire a Port Cassafières, con solo 3 chiuse, 130 km, con previste circa 30 ore di navigazione da sabato a sabato. Dopo la prenotazione e il pagamento anticipato di almeno un mese, la Compagnia ci ha inviato un libricino per fornirci le indicazioni sulla guida del battello e un bellissimo cd con un filmato con tutte le informazioni utili per guidare la barca, per attraccare e fare manovre: tutto molto facile…… Abbiamo scelto un battello con tre camere dotate di servizi (lavandino, wc e doccia), con una cucina funzionale e ben equipaggiata, un salotto molto comodo e abbiamo noleggiato 3 biciclette Siamo partiti pieni di entusiasmo, ma con il senno di poi anche con un poco di incoscienza!! 1° giorno sabato– partiamo il mattino da Torino e dobbiamo arrivare a Beaucaire entro le 16.00/18.00 del pomeriggio, perché se si è in ritardo è previsto un sovrapprezzo di 75 euro. Il deposito delle barche lungo il Canale non è facile da trovare e il navigatore non riconosce la via. La compagnia delle Houseboat fornisce le coordinate satellitari, ma noi non l’avevamo capito e abbiamo subito sbagliato. Una telefonata per chiedere aiuto all’impiegata del deposito e ci portiamo sul posto.. Dopo una buona spiegazione del percorso fluviale, delle caratteristiche della barca e una troppo sbrigativa spiegazione di come si conduce la barca, il pieno di carburante…partiamo. La prima chiusa, a pochi km, pur essendo automatica, alle 19.00 termina la giornata. Bisogna sempre ricordarsi che le chiuse hanno orari precisi di apertura e nel percorso bisogna tenerne conto per non rimanere bloccati. La prima notte attracchiamo vicino alla chiusa, con qualche difficoltà del Capitano a capire come si conduce il battello, c’è un tentativo di ammutinamento dell’equipaggio che contesta le manovre del capitano, ma ci rendiamo conto che la situazione di crisi ci ha reso intolleranti e….. Ci facciamo una gran risata. 2°giorno domenica dopo una navigazione di due ore, con uno splendido paesaggio, il primo attracco è nel piccolo porto fluviale a S.Gilles, al Quai du Canal. Le nostre confuse e impacciate manovre impietosiscono gli altri “navigatori” che si prodigano per aiutarci nel “posteggio” e anche qui non abbiamo fatto danni! Le cittadine francesi un paio di volte la settimana hanno mercati colorati e animati, con giornate fisse (chedere depliant all’Ufficio Turismo). C’è possibilità di acquistare prodotti alimentari freschi e cucinati, abbigliamento, ecc.. Pranziamo sulla barca e visitiamo il paese. S. Gilles ha una bella Chiesa, classificata patrimonio mondiale dell’UNESCO, ed è sulla strada di St Jacques de Compostelle. Sulla piazza c’è la casa del Pellegrino, un ostello per le persone che viaggiano in modo spartano. Visitiamo la scala a spirale in pietra, La Vis de Saint Gilles, costruita nel 1142, un modello architettonico che veniva studiato dagli artigiani della corporazione dei tagliapietre fin dal 1600. Nell’insieme ci pare una cittadina in stato di abbandono e non molto curata. Ottima la granita di cassis al Bar del Pellegrino, sulla Piazza della Chiesa. Alle 17.00 riprendiamo la navigazione e arriviamo a Gallician. Prima di cenare a turno facciamo un giro in bicicletta verso gli stagni che ospitano moltissimi uccelli e una visita ad una delle tante cantine, con degustazione e acquisto di ottimi vini. Gallician è un piccolo paese, con una arena per le corride, ma qui il toro dopo lo spettacolo torna a casa. Il posto nel porto costa 13 euro, con possibilità di allacciarsi alla corrente e di riempire il serbatoio dell’acqua, perché l’autonomia di acqua del battello è limitata. Il porticciolo è dotato di servizi, puliti, ma la doccia è gelata!! 3° giorno lunedì partenza alle 9.00 e arrivo alle 11.00 a Aigues Mortes, la città delle “”acque morte””, costruita dal re crociato francese Luigi IX. Il porto è lungo la strada che costeggia le mura fortificate della città e con pochi passi raggiungiamo il centro. Ci accolgono molti negozi di souvenir, di abbigliamento e di oggettistica, nell’insieme tutto è ordinato ed è piacevole passeggiare in queste strette vie circondate da alte mura piene di turisti. Un buon pranzo in un locale della Place St. Louis, con le classiche moules e frittes (cozze e patate fritte), piatto che non manca mai in questi ristoranti turistici dai prezzi molto abbordabili. Nel pomeriggio la visita alla Chiesa di Notre Dame des Sablons, alle mura fortificate e alla Tour de Constance (a pagamento 7euro) e lo shopping riempiono subito la giornata. Alle 17.00 ripartiamo e nelle due ore di navigazione possiamo osservare gli aironi, i fenicotteri, i gabbiani. Incrociamo chiatte che trasportano sabbia e altri battelli come il nostro, con cui scambiamo festosi saluti, proviamo tutti a guidare con successo. Raggiungiamo Palavas le Flot e con gran confusione, sempre aiutati da chi si fa compassione di noi, riusciamo nella manovra di attracco, lasciando qualche graffio al battello. La banchina di attracco è gestita dal campeggio e quindi possiamo fruire, con la spesa di 23 euro per una notte, dei servizi del campeggio, puliti e funzionali. Ceniamo sul battello. 4 giorno martedì decidiamo di fermarci a Palavas e la mattina ci dividiamo. Qualcuno va in spiaggia a prendere il sole (1km dal molo) e altri, con 1 euro a testa, affittano le biciclette. In bicicletta dopo 4km di strada, in parte chiusa alle auto, che costeggia gli stagni di Prevost e de l’Arnel, raggiungiamo la Cattedrale di Maguelone (aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00), una chiesa fortificata del XII secolo, su un isolotto in mezzo ai campi fioriti e agli stagni. Arriviamo fino al ponte di barche apribile sul canale du Rhône, unico accesso pedonale all’isola dalla parte nord. Qui le piste ciclabili sono numerose e ben curate, con circuiti facilmente accessibili. Palavas le Flot è una città cresciuta con il turismo, piuttosto caotica e piena di negozi molto massificati, ma le spiagge sono molto grandi e c’è ancora poca gente. Pranziamo al Phare di Palavas, alto 45 metri, un tempo torre dell’acqua. Ora è un centro congressi al piano terra e alla sommità della torre, che si raggiunge con un ascensore (costo 2 euro) c’è un locale discretamente elegante, con i tavoli collocati su una piattaforma girevole. Il tempo del pranzo corrisponde al giro completo della piattaforma (1ora e mezza) e pranzando ammirando il paesaggio. Un buon pranzo a menù fisso è di 18 euro, più il vino. I mariti ne approfittano per gustare un piatto di coquillage e gamberi, a prezzo contenuto. Ripartiamo nel tardo pomeriggio, ci godiamo la navigazione chiacchierando e osservando rilassati il paesaggio selvaggio intorno al Canale. Approdiamo a Frontignan, bloccati dal ponte che apre solo un paio di volte al giorno. L’attacco è molto disagevole, altri battelli sono bloccati come noi, non c’è né acqua né corrente, il molo è sotto il ponte della ferrovia. E’ forse l’unico momento negativo della nostra crociera, pazienza… Ci consoliamo con la cena in barca e con le carte. 5 giorno mercoledì alle 8.30 tutti i battelli dei turisti, quelli commerciali, le chiatte….sono pronti per partire. Non tutti i “marinai” sono esperti e si crea del caos, qualche disguido, ma anche questa volta ce la facciamo. Dobbiamo affrontare l’Etang du Thau, L’impiegata della compagnia ci aveva avviati che se il vento è forte è sconsigliabile la navigazione. Prima di partire ci siamo consultati con altri naviganti e sappiamo che il bacino, un piccolo mare, ha un vento a forza 4, al limite della navigazione. Usciamo dal Canale du Rhone à Sete e ..la barca inizia ad oscillare, ma siamo incolonnati dietro ad altri battelli che proseguono senza problemi. Questo incoraggia il nostro Capitano a proseguire. L’equipaggio ha imparato ora a stare zitto. Per scherzo, ma anche per precauzione, alcuni di noi indossano il salvagente e incominciamo a immaginare alte onde che spazzano il battello, ma non succede. Attraversiamo le coltivazioni di cozze e di ostriche e approdiamo con facilità a Mèze, un bellissimo porto peschereccio in stile antico Mediterraneo. Visitiamo il paese, all’Ufficio del turismo incontriamo una impiegata di origine italiana che ci accoglie con entusiasmo e si prodiga in informazioni. Un giro al mercato coperto, alcuni acquisti nei negozi. Ci sono circa 10 ristoranti nel porto a 2 minuti di camminata dalla barca, la scelta è difficile. Optiamo per un ristorante sul molo e con 14 euro ci servono un buon pasto completo. Nel pomeriggio ci dividiamo: tre con le nostre biciclette vanno al Centro sperimentale di coltivazione dei molluschi (3km) e tre fanno un tour in battello per visitare i campi di ostiche (10 euro). Cena in battello e partita a carte 6 giorno giovedì alle 8.30, dopo una colazione in battello con freschi e croccanti croissant partiamo per Marsellian, che raggiungiamo dopo 1 ora di navigazione nello stagno, molto calmo. Adesso il Capitano è più pratico, l’attracco è immediato e preciso. Visita alla città, con le sue strette viuzze. Una volta era una città fortificata, come Aigues Mortes, e molte delle case sono costruite con le pietre prese dalle vecchie mura. Qui producono il Noilly Prat, un “”vermut”” secco fatto nel sud della Francia da circa 200 anni, un vino da aperitivi. Pranziamo in uno dei tanti locali che circondano il porto, con 15 euro, e nel pomeriggio ci dividiamo: i mariti vanno alla spiaggia (5km) in bicicletta, lungo i percorsi ciclabili che costeggiano stagno e canali, le mogli si dedicano agli acquisti vari. Si provvede all’acquisto del vino, dopo una ricca degustazione nella cantina vicino al porto. Ripartiamo nel pomeriggio e dopo un breve tragitto entriamo nel Canal du Midi. Passiamo due chiuse con molta facilità. La chiusa di Agde è rotonda, disciplina un incrocio di tre canali, su tre livelli di acqua, ed è manovrata elettricamente dal custode. I depliant scrivono che è l’unica chiusa rotonda al mondo, ma non abbiamo verificato. Costruita nel 1676, consente ai grandi battelli commerciali di cambiare direzione ruotando su se stessi. Le regole di navigazione, come in tutte le chiuse, prevedono che prima passino i battelli più grandi, poi gli altri. Agde ha antiche case costruite in pietra lavica scura, eruttata migliaia di anni fa dal vulcano di Mont Saint Loup, che si affacciano su stradine strette. Nell’insieme non offre una buona impressione. Molto interessanti alcune facciate dipinte in trompe l’oeil che riproducono case più eleganti, e che ricoprono ampie parti della via. Da visitare la Cattedrale fortificata di Saint Etienne del XII secolo Lungo il fiume ci sono numerosi locali, posti su piattaforme galleggianti, curati ed eleganti, ma noi decidiamo di cenare in battello, anche perché la città è ad un paio di chilometri dal canale. Ne approfittiamo per scambiarci le impressioni sulla crociera con gli altri navigatori, tedeschi e francesi soprattutto, che ormai incontriamo in tutti i porti. 7 giorno venerdì nel primo tratto di navigazione vediamo lungo le sponde del canale molti battelli che ospitano persone che vi vivono stabilmente. La navigazione sul Canal du Midi offre un paesaggio molto diverso, più verdeggiante. Gli alberi formano un tunnel sul canale, molta vegetazione contorna i sentieri lungo i canali, sulle cui sponde ci sono pescatori, persone a cavallo, in bicicletta, c’è chi corre. Due di noi hanno deciso di proseguire con le biciclette fino a Vias, la prossima meta ad un’ora di navigazione. Attracchiamo a Vias, ma gli attacchi per acqua e corrente sono tutti occupati da battelli stanziali. Non ci sono servizi. Per fortuna abbiamo ancora una buona riserva di acqua e possiamo farci la doccia. Partiamo, a piedi, per Vias (1km e mezzo). La parte antica del paese ha una pianta circolare, l’ambiente è molto curato, molti fiori alle finestre. La piccola piazza è animata e sotto il portico vendono ostriche, che ovviamente assaggiamo. La chiesa di St.Jean Baptiste merita una visita. Casualmente troviamo un ristorante molto caratteristico in Rue del La Republique- Le Vieux Logis, con un ambiente sobriamente elegante, dove ci offrono un ottimo pasto a 16 euro. Nel pomeriggio andiamo verso sud, al mare, a Vias la plage (circa 1km e mezzo dal canale) e tra un bagno veloce nel mare freddo e una passeggiata, prendiamo il sole. Ancora shopping nei numerosi negozi di abbigliamento e souvenirs. Visitiamo la Cantina Domain du Bosc, ci proiettano un filmato sulla lavorazione delle vigne e dell’uva, e la ragazza addetta all’accoglienza ci propone una interessante degustazione dei loro vini (3 euro) e ….ovviamente acquistiamo vino, marmellata, miele e patè in quantità.. 8 giorno sabato al mattino presto ripartiamo, passiamo il barrage du Libron, un impressionante sequenza di archi in pietra ed a Port Cassafières, come da contratto, consegniamo il battello entro le 9.00. Ci rimborsano le spese per il carburante non utilizzato. Lasciamo a malincuore la nostra barca, il Capitano ha un momento di commozione ed è molto dispiaciuto, perché dopo una settimana è diventato bravissimo!! La nostra gita finisce ad Avignone- all’Hotel Ibis (88 euro a notte camera doppia con colazione), una città sempre vivace, che in questi giorni è animata da sfilate, mostre e spettacoli per un gemellaggio franco-russo.


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