Crociera Emirati e Oman

In crociera, ma sempre con escursioni fai da te
Scritto da: artemisia59
crociera emirati e oman
Partenza il: 21/02/2019
Ritorno il: 02/03/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Da qualche anno abbiamo iniziato ad inserire tra le varie tipologie di viaggio ogni tanto una crociera. Dopo averci provato, abbiamo vinto l’iniziale scetticismo verso questo modo di viaggiare e prenotiamo infatti per la quarta volta, sempre con Msc.

Dubai e il mondo emiratino sono luoghi che ci creano curiosità, ma non un bramoso desiderio, e dedicarvi lo spazio limitato di una crociera ci sembra sensato.

Partiamo in autonomia per Dubai (anziché con il volo della Compagnia) per avere un po’ di tempo in più: oltre i due giorni che Msc le dedica (uno all’inizio ed uno alla fine della crociera) ce ne ritaglieremo un’altro prima di imbarcarci ed uno allo sbarco. 4 giorni ci sembravano tanti, invece Dubai ci ha stupiti per la quantità di cose da vedere.

Volo Turkish Airline con scalo a Istanbul e prime due notti a Dubai all’Oyo 101 Click Hotel in zona Deira,vicina sia all’aeroporto che al nostro imbarco di dopodomani. A parte la colazione scadente che viene servita in camera, l’hotel è molto buono. Ma tanto di buon cibo ne avremo a volontà in nave nella settimana successiva. A pochi passi c’è la stazione della Metropolitana Salah Al Din,ed è con la Metro che principalmente ci muoveremo per la città.

22 febbraio – Dubai

Compriamo al botteghino in stazione la Card ricaricabile per accedere ai mezzi pubblici (tram, metro e bus). Vi sono diversi tipi, e scegliamo la Silver, che ci sembra la più adatta per il nostro numero di giorni. Il servizio è efficientissimo, con la bella caratteristica delle carrozze dedicate alle donne e quella per i passeggeri con i bagagli. C’è poi la carrozza di testa, quella panoramica, che pero’ viene presa d’assalto. Oggi è venerdì, per cui la Metro inizia il servizio alle 10, e il Suk dell’Oro è chiuso, come molti musei, ma lo visiteremo l’ultimo giorno Scendiamo alla fermata Al Ras. Da qui già vediamo l’imponente nave che ci ospiterà a bordo da domani. Prendiamo il traghetto pubblico che con un solo dirham (25 centesimi di euro) ci fa attraversare il Creek. Da questa posizione privilegiata le foto sono d’obbligo. Dopo pochi minuti il barcone attracca a pochi metri dall’ingresso del souk, dove acquisterò una serie di utilissime e coloratissime tuniche. Di sera l’attraversamento del canale tra le luci è ancora più bello, e noi abbiamo avuto la fortuna di poterlo fare più volte. Bur Dubai, questa zona affascinante, resta la mia preferita. Bellissima, anche se visibile solo da fuori, la Grande Moschea ed altre piccole e colorate moschee di cui la zona è disseminata, poi le caratteristiche Torri del Vento in zona Bastakiya, ingegnose costruzioni progettate affinchè il fresco si propagasse all’interno delle abitazioni. Da visitare il Museo di Dubai, nel Forte Al Fahidi, vicino al Diwan Building, il palazzo del sovrano, che si nota subito per le foto giganti del sultano Al Maktoum.

Ora è tempo di riprendere la metropolitana, che in pochi minuti ci porta al luogo oggi più visitato di Dubai: la torre Burj Khalifa., posizionata nel giardino del Dubai Mall. Facciamo un giro doveroso per il centro commerciale, sebbene io li detesti, per non perderci l’assurdo e monumentale acquario, con ogni genere di fauna ittica. Usciti finalmente all’esterno, ecco la meraviglia dell’architettura e dell’ingegneria: la splendida Torre. Soffriamo già di vertigini ad ammirarla da sotto: figuriamoci a salirci! La salita al 125° o al 146° piano (con uno degli ascensori più veloci al mondo) è prenotabile online, indicando giorno e orario di visita, presentandosi poi una ventina di minuti prima. Naturalmente è possibile anche mettersi in fila senza prenotazione, con un costo pero’ maggiore del biglietto. Gli 828 metri di altezza sappiamo che presto verranno superati da un grattacielo progettato in Arabia Saudita (sempre in contesa con gli Emirati) e da un’altra Torre già in progetto nella stessa Dubai. La caratteristica di ogni costruzione in questa città, dal più banale hotel all’edificio più d’effetto, è l’indiscutibile classe, leggerezza, unicità e bellezza. Non per nulla gli emiratini pagano fior di dirahm alle migliori intelligenze mondiali. E non per nulla adorano gli italiani. Orgoglio italiano, nel bellissimo parco sotto il Burj Khalifa, sfila un’interminabile processione di Ferrari.

Pian piano si sono fatte le 18.30: l’orario in cui inizia puntualissimo lo spettacolo delle fontane sotto la Torre che man mano si illumina. Ogni 15 minuti l’acqua danzerà al ritmo di una diversa base musicale. Non sarà di certo il miglior spettacolo di fontane e musica del mondo, ma è davvero suggestivo e da non perdere.

Dopo la cena in zona ancora Bur Dubai, decidiamo di rientrare a piedi in albergo, con una bella ma stancante passeggiata. Siamo stravolti e ci prepariamo all’imbarco di domani: mio marito, illuso, conta di riposarsi un po’ in crociera…

23 febbraio- Dubai

Arriviamo alla stazione metro Al Ghubaiba, la più vicina al Terminal Crociere di port Rashid. Vicina si fa per dire, perché anche se da qui sembra di poter toccare la nave, occorre fare un percorso a serpentone di circa 5 km, fattibile solo in auto. Naturalmente qui i taxisti approfittano alla grande dei crocieristi, la razza in assoluto più spremibile. Per quei 5 km sono arrivati a chiederci anche 20 euro, naturalmente senza tassametro (che sarebbe obbligatorio).

L’imbarco è super veloce, anche perché riusciamo ad arrivare prima del gruppo dei crocieristi che hanno acquistato il volo compreso nella quota-crociera. Dopo il volo notturno, arrivano stramazzando sui lettini a bordo piscina. Le cabine non saranno pronte che dopo mezzogiorno. Noi invece approfittiamo per un giro al fornitissimo buffet, poi ci prepariamo per un incontro particolare. Su fb ero stata contattata da quello che era un ragazzino a cui facevo lezione di pianoforte, e che ora è un ingegnere che vive qui a Dubai. Quale migliore occasione per rivederci dopo più di 30 anni? Ci incontreremo e con grande piacere, insieme alla sua simpaticissima moglie messicana, faremo un giro nel deserto fino ad aspettare il tramonto. Resto davvero stupita dalla pista ciclabile che lo attraversa, e che si può godere anche di notte in tutta sicurezza, incontrando tanti animali selvatici. Sarà anche occasione per Andrea di raccontarci come davvero si vive qui, compresi mille aneddoti davvero divertenti. Peccato che il tramonto non sia colorato: il cielo è color piombo da stamattina, nonostante filtri il sole. Andrea ci spiega che dopo mesi di siccità è stato necessario fare piovere artificialmente “sparando metalli nell’aria”, e che quindi per una settimana il tempo sarà piovoso. Che fortuna!

E’ stata una giornata intensa, e risaliamo in nave giusto in tempo per l’esercitazione di salvataggio, poi cena e teatro. Che comodità, quando si è stanchi, non dovere cercare il ristorante o il locale per il dopo cena! Qui c’è tutto. Alle 23, puntuale, sulle note di “Con te partirò”, la Msc Splendida si stacca dalla banchina. Rivedremo Dubai per altri 2 giorni alla fine della crociera.

24 febbraio – Abu Dhabi

Avevo promesso a mio marito che ci saremmo alzati con calma, ma se ad Abu Dhabi alle 6 la nave è già in porto, è assurdo perdere tempo. Quindi, dopo la solita sontuosa e variegatissima colazione (la cosa che forse più amo in crociera) siamo pronti per scendere, come sempre, rigorosamente in fai da te. Sottobordo il bus di Msc ci accompagna gratuitamente fino ad un centro commerciale,dove approfittiamo anche del wifi e dove sono parcheggiati una serie di taxi.

Arriviamo così alla splendida, candida, scintillante, stupefacente Moschea dello Sceicco Zayed. Gli interni decorati con pietre, marmi, lampadari incredibili, tappeti finissimi, sono una gioia per gli occhi e lo spirito. La bellezza forse avvicina ad un qualche dio, per chi ci crede. Torniamo nel centro di Abu Dhabi con il bus che fa capolinea qui alla Moschea (come a Dubai ci vuole una tessera, che ci siamo fermati a comprare lungo la strada, alla Stazione dei Bus, grazie al nostro tassista). Adoro i mezzi pubblici: ti fanno davvero percepire la vita del luogo, piuttosto che essere prigionieri dei bus organizzati per i turisti, insieme ad altri turisti.

Scendiamo sotto gli avveniristici grattacieli del centro cittadino che, inframmezzati da alcune moschee, fanno davvero un bel contrasto. A piedi arriviamo in breve alla Corniche Road e quasi quasi mi viene in mente un bagno in mare, ma poi demordo: troppo complicato. Passeggiamo verso l’Ethiad Tower e verso l’Emirates Palace, che si intravedono lontano. In effetti troppo lontano, per cui di nuovo saliamo sul primo bus che va in quella direzione. Scendiamo al capolinea, e passeggiamo in questa penisola davvero bellissima. Panchine, fiori, lo sky line della città da una parte, la Reggia del Sultano dall’altra, e lo strambo Hotel Fairmont Marina in fondo. Aspettiamo qui il tramonto, per poi renderci conto che la nostra nave ci sta aspettando. Da qui ci sono diversi bus che arrivano fino al porto, ma poi occorre prendere un taxi dalla fermata al Terminal. Fermiamo un taxi al volo. E anche oggi siamo in nave troppo tardi per la cena al ristorante (evviva!) e possiamo sbracarci al buffet senza bisogno di vestiti eleganti. So di essere una crocierista un po’ sui generis.

25 febbraio – Sir Bani Yas

Oggi giornata di relax. Abbiamo lo sbarco all’isola di Sir Bani Yas, solo mare e tranquillità.

Il tender, con una traversata dalla nave all’isola molto tumultuosa, ci lascia sulla passerella che porta alle spiagge. Qui troverete il buffet come sulla nave, e anche la password per il wifi. Ci sarebbe in alternativa un’escursione per vedere gli animali selvatici, ma che, guardata su youtube ci è sembrata praticamente un giro in jeep in una specie di zoo. C’è chi, come sempre, l’ha trovata carina e chi ne è rimasto deluso.

Comunque sia preferiamo passeggiare un po’, e poi sederci sotto il nostro ombrellone. L’aria è piuttosto fredda , ma non rinuncio ugualmente ad un breve bagno. Pranzo al buffet, e poi, per via del vento sempre più teso, il trasbordo in nave con i tender viene leggermente anticipato. Stasera decidiamo per la socializzazione al nostro tavolo al ristorante. Ma non funzionerà, perché siamo al tavolo con due coppie di mezza età davvero deprimenti. Anche noi siamo di mezza età (la Compagnia abbina persone affini), ma ci rifiutiamo di credere di essere ridotti così.

26 febbraio

Oggi giornata di sola navigazione, ma che passa piacevolmente tra cibo, piscina, musica lirica pomeridiana a teatro, cocktail, cena, spettacolo serale e giro tra i bar della nave. Bella vita.

Due parole sulla Splendida: splendida di nome e di fatto, con interni lussuosi ma non pacchiani, nel consolidato stile MSC. Grande nave di 333 metri con altezza 66 metri per 18 ponti, stazza di 137.000 tonnellate, per 4300 passeggeri. Nave enorme, eppure da poco surclassata dai giganti del mare di recentissima costruzione. Onestamente preferisco navi più piccole, dove ci si muove meglio (abbiamo una cabina di poppa e a volte ci sembra di fare km…), dove le piscine non diventano un carnaio di gente maleducata, e dove in generale la vita di bordo è molto più soft.

27 febbraio – Muscat

Già l’ingresso nel porto della capitale dell’Oman, ti prepara alle sue bellezze. Il bianco ed enorme incensiere, con le ruvide e nere montagne sullo sfondo, è la prima cosa che salta all’occhio entrando nel porto. Poi appare la Corniche con Muttrah dominata dalla Fortezza, e ancora le montagne che nascondono il sole. Sono già incantata e non vedo l’ora di scendere. Anche qui, avendo consegnato all’imbarco i passaporti alla reception della nave per i timbri dei vari stati attraversati, ci viene consegnato un talloncino con un visto provvisorio da conservare.

Il bus Msc accompagna appena fuori dal Terminal, dove per prima cosa è piacevole entrare nel mercato del pesce di Mutrah, specie a quest’ora del mattino.. Dopo la breve visita, dobbiamo scegliere un taxi tra i molti parcheggiati. A caso scegliamo un signore con la faccia simpatica, che per 30 euro ci accompagnerà alla Grande Moschea, ad una decina di km, e poi ci lascerà su nostra richiesta al Palazzo Al-Alam , il palazzo del Sultano, da dove rientreremo in nave a piedi. La Grande Moschea del Sultano Qaboos, commissionata nel 1992 e la cui costruzione è durata 6 anni, è semplicemente meravigliosa. Meraviglioso l’interno, con stupefacenti lampadari, primo fra tutti quello gigantesco in cristalli Swaroski,i finissimi intarsi marmorei e il secondo tappeto più grande al mondo. All’esterno, meravigliosi i cortili e meravigliosi i giardini curatissimi. L’autista, dopo un breve giro panoramico per farci ammirare il panorama di Muscat dalle alture, ci deposita come da accordi al Palazzo del Sultano. La pulizia di questo piazzale antistante al colorato Palazzo Al Alam ha dell’incredibile. Addetti alle pulizie spazzano e lucidano come se non ci fosse un domani, tra aiuole di fiori lussureggianti e coloratissimi. Il Sultano tanto amato dagli Omaniti, l’illuminato Qaboos che ha fatto uscire il proprio Paese dal medioevo culturale, purtroppo dopo meno di un anno da questo viaggio è passato a miglior vita.

Proprio di fronte alla Reggia ha sede il Museo Nazionale. In uno spazio di rara eleganza, disposto su due piani, sono conservati reperti archeologici, armi, manufatti, abiti, addirittura imbarcazioni e ricostruzioni delle abitazioni arcaiche. Non mancano le postazioni interattive e le proiezioni, anche in una sala dedicata. I 5000 anni della civiltà omanita, dai primi insediamenti del 3000 a.c. agli splendori dei secoli più vicini a noi, non potevano trovare vetrina espositiva migliore. Ingresso se non ricordo male sui 10 euro e carte di credito accettate.

Continuiamo con una splendida passeggiata alle spalle del Palazzo Reale, costeggiando l’insenatura, il porticciolo e i due Forti Mirani e Jalali. Rientriamo verso il centro della città vecchia, e facciamo una sosta al piccolo museo Bait Al Zubair, che è sostanzialmente una casa-museo, dove sono custoditi abiti, gioielli, mobili e manufatti che documentano la vita omanita durante i secoli. Al piano superiore vi è anche una superba collezione di antichi libri del Corano.

Per fortuna le soste di questa crociera sono molto lunghe : mediamente 10-12 ore, per cui ci possiamo godere con calma ogni scalo. Diversamente non l’avrei scelta.

Dal Museo Bait Al Zubair imbocchiamo la Corniche tra ali di enormi cespugli fioriti, e ci godiamo la passeggiata di circa 3 km vista mare. Superando l’incensiere alla nostra sinistra, si arriva sotto il Forte Al Jalali di Mutrah, a cui si può salire tramite una faticosa scalinata. L’ingresso agli interni non è possibile, ma si gode di una vista strepitosa sul porto e le montagne. Ridiscendiamo ed entriamo nel Suq, tra i soliti ma sempre amati e piacevoli colori mediorientali, i soliti odori e le solite paccottiglie per noi turisti.

Siamo ormai al porto e non può non saltare agli occhi lo yacht di 155 m del Sultano Qaboos, qui ormeggiato a pochi metri dalla nostra nave.

A questo punto siamo davvero stanchi e non possiamo che risalire, benedicendo ancora una volta di non dovere più fare alcuno sforzo.

28 febbraio – Khasab

Senza aver fatto e disfatto le valige, senza accorgercene proprio, stamattina ci ritroviamo nella seconda tappa omanita, al porto di Khasab. Ma, incredibilmente, piove e fa freddo.

La nostra idea è la gita in dhow (le barche tradizionali) nel fiordo, per avvistare i delfini. Per fortuna non abbiamo acquistato l’escursione Msc, che vedo partire da sotto nave (siamo in rada) nonostante il tempo pessimo. Abbiamo così il tempo di aspettare che spiova, o eventualmente cambiare programma. Per il momento prendiamo il tender che ci sbarca al porto, dove ci sono già diversi procacciatori che offrono la gita con i dhow. Ma preferiamo aspettare e prendiamo la navetta Msc che arriva in città. La città offre davvero poco da vedere, ma facciamo un giro finché non inizia addirittura a diluviare e ci ripariamo tra i negozietti. Finalmente appare un pallido sole, per cui sempre con la navetta Msc torniamo al porto e contrattiamo il giro nei Fiordi: 50 euro in due.

Anche se non piove più, sarà per via del tempo grigio, ma onestamente non vediamo quella magnficenza di panorami e di colori che ci aspettavamo. I delfini pero’ ci sono, e già questo rende l’esperienza entusiasmante. Peccato non poter fare il bagno nel punto programmato, perché francamente fa davvero freddo. Il barcaiolo si tuffa, ma noi siamo tutti con giubbini imbottiti e asciugamani come coperta.

Stasera in nave serata di Gala, e farò la tradizionale foto sulla scalinata Swaroski della nave. Il trash, proprio.

1 marzo – Dubai

Rieccoci, magicamente, di nuovo a Dubai. Mi affaccio dalla cabina e, non ci posso credere, ancora nuvole. Ma poi ricordo cosa ci disse Andrea la scorsa settimana. Infatti appena sbarcati iniza a piovere con forza. Vediamo chi aveva acquistato il biglietto dei bus scoperti, costretto a sedersi all’interno o cercare ostinatamente di ripararsi con le coperture più disparate. Fortunatamente ho il mio ombrellino pieghevole, che porto sempre sia per il sole che per la pioggia. Scesi dalla nave ci sono varie opzioni per uscire dal porto: i taxi naturalmente, poi i bus scoperti hop on hop off che partono proprio dal piazzale appena fuori dal Terminal (per i quali si può fare il biglietto direttamente in nave); ancora vi sono delle grandi auto scoperte ad 8 posti, che per solo 5 euro a persona accompagnano fino al Dubai Mall, infine il bus nero del Dubai Mall (che passa molto raramente ed è preso d’assalto perché gratuito). La soluzione ideale per visitare la città secondo me è la combinazione di taxi e Metropolitana. Nelle ore di punta può esserci un traffico infernale, per cui la Metro sveltisce di molto i trasferimenti più lunghi.

Verso mezzogiorno finalmente smette di piovere, ma succede un’altra cosa che ci disturberà l’odierno itinerario: vento misto a sabbia, con una visibilità quasi assente tipo pianura padana. L’Atlantis di Palm Jumeirah è quasi invisibile e il percorso panoramico sulla Monorotaia è praticamente inutile. Dalla stazione della Monorotaia prendiamo un tram di superficie (con la stessa Card della Metro) che fa attraversare tutta la bella zona residenziale della Marina, dove sosteremo un po’ sulla famosa spiaggia , ma ancora con una visibilità mediocre. Indecisi su come impiegare il tempo, optiamo per gli odiati ma pur sempre caratteristici centri commerciali. Siamo piuttosto vicini (qualche fermata di Metro) al IBN Battuta Mall, e facciamo un giro per questo strano centro commerciale dedicato al famoso viaggiatore e storico marocchino, nel quale i reparti sono a tema dei Paesi del mondo da lui visitati. Per finire la sequenza di questo genere di visite, non può mancare, sempre a poca distanza di Metropolitana, il Mall of Emirates, con le incredibili piste da sci all’interno: un vero e proprio scenario montano. Ora proprio basta con i centri commerciali, e prendiamo il bus 81, che dal Mall of Emirates porta al Burj Al Arab, la famosa Vela, che, oltre che prenotando l’ingresso con un certo anticipo, si può vedere bene dall’esterno e fotografare dalla spiaggia di Jumeirah oppure dalla parte opposta, dalla laguna di Madinath. Con una giornata come questa, le foto purtroppo non sono adatte da nessuna prospettiva. Un po’ delusi, riusciamo almeno a fare un tratto di Metropolitana conquistando la prima fila panoramica, ed è stato bellissimo vedere la città illuminata venirci incontro o scorrere sotto i binari sopraelevati.

Forse questa è stata la crociera in cui meno siamo restati in nave, tolto il giorno di navigazione. Il nostro lussuoso hotel galleggiante è stato più che mai solo il nostro mezzo di trasporto.

2 marzo – Dubai

Oggi abbiamo lo sbarco, ma un’altra giornata da dedicare a Dubai, in quanto avremo il volo alle 2 di notte. Finalmente il sole e un cielo azzurrissimo. E finalmente riesco a vedere dalla nave lo skyline della città. Ora abbiamo il problema dei bagagli, e la soluzione più comoda ci sembra farci portare in taxi all’aeroporto, lasciarli al deposito e andarcene in giro a mani libere, riprendendo la nostra ormai fidata metropolitana.

Oggi è sabato, e come prima cosa vogliamo tornare al Suq dell’Oro che venerdì scorso era chiuso, e proseguire il nostro giro nella Vecchia Dubai. Suq veramente particolarissimo, con creazioni orafe davvero fuori dal comune per sfarzo, fantasia e… peso! Qui intorno al suq i Cambi Valuta sono numerosi (ne avevamo trovato solo nel Dubai Mall) e con il tasso migliore.

Ora ci dirigiamo al Dubai Frame, particolare costruzione a forma di cornice, da poco inaugurata, che custodisce un piccolo museo della storia della città, ed uno sul futuro avveniristico della stessa. Gli over 60, come in altri musei cittadini, non pagano l’ingresso. La costruzione è alta 150 metri, e dall’ultimo piano, si ha una vista a 360° sulla città, oltre che poter guardare sotto di voi dalla passerella in vetro che occupa parte del pavimento. Per noi già questa vista è da brivido, e non riusciamo assolutamente a camminarvici sopra. Vista la bella giornata, vogliamo tornare al Burj Al Arab, approfittando per una passeggiata sulla spiaggia pubblica tra i gabbiani. Ma, nonostante il sole, si alza un forte vento freddo. Dove sono i 30 gradi che mi aspettavo? Vicino alla spiaggia, la bella Moschea di Jumeirah, da visitare.

Aspettiamo il tramonto, dopodiché decidiamo di cenare al Dubai Mall, per salutare Dubai con l’ultimo spettacolo delle fontane. Guarda caso, stiamo per andare via, quando partono le note di “Con te partirò”. Proprio la canzone giusta per salutarci. Quasi commossi, dobbiamo pero’ dirigerci per l’ennesima volta all’ingresso della Metropolitana (che è proprio a ridosso del Centro Commerciale), e che ci porterà direttamente all’interno dell’aeroporto e del nostro Terminal.

Dubai non sarà mai la mia città del cuore, ma non è il baraccone che si dice sia. E’ una città elegante, che ha saputo credere nel progresso e che si è creata dalla sabbia. Massimo rispetto per questo. Ho amato sicuramente di più la vecchia Dubai, che ti fa ricordare di essere in medio oriente. Abu Dhabi, la capitale, pur lussuosa e avveniristica, mi è parsa tutto sommato più vicina alla tradizione e più a misura d’uomo. Passando con l’autobus abbiamo anche visto km e km di quartieri non certo abitati da gente agiata.

Muscat è stata una sorpresa e l’ho adorata. Certo non bastano due tappe in crociera per dire di aver visto un Paese come l’Oman, ma sono bastate per confermare la mia idea già esistente di girarlo come si deve. Anche a Dubai, città in continuo cambiamento, di sicuro torneremo. Tante cose restano da vedere, e tante ne verranno create a breve. Viaggiando verso oriente, basterà allungare l’eventuale scalo e darle un saluto.

Riguardo la tipologia di viaggio in crociera, consiglio a chi non l’ha mai fatta, solo di provare per giudicare.

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Dubai dal Frame



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