Croazia… sì, ancora

Itinerario da nord a sud tra isole, cittadine, parchi naturali e calette spettacolari viste dalla nostra Guida per Caso
Scritto da: saruccia-87
croazia... sì, ancora
Partenza il: 03/08/2012
Ritorno il: 23/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Quest’anno, dopo la tanto meravigliosa quanto stancante vacanza in Norvegia del 2011, ci vuole un po’ di “relax” e di mare… e quando penso al mare la mia mente va diretta là… dall’altra parte dell’Adriatico, dove i sassolini sono bianchi candidi, l’acqua è verde smeraldo o turchese splendente e le strade sono lastricate: in Croazia!

Partiamo venerdì 3 agosto 2012 alle 23.30 da Milano e arriviamo a Mali Losinj il giorno dopo alle 11.30: esattamente 12 ore! Questa volta abbiamo beccato tutto il traffico che ci è stato risparmiato gli anni scorsi. Gli intoppi sono stati: la coda a Latisana per cui siamo usciti dall’autostrada e abbiamo raggiunto Trieste in statale e un’altra fila al confine Slovenia-Croazia di circa 5 km (pensare che arrivandoci 2-3 ore prima non c’è nessuno!). E per fortuna che dopo Rupa abbiamo raggiunto Rijeka in statale, perché la tangenziale che le collega era completamente bloccata. Noi invece in 15 minuti abbiamo raggiunto Rijeka (è un ottima strada da tenere in considerazione). La mia conclusione è: per evitare la coda partendo il venerdì sera, bisogna arrivare a Trieste entro l’una/le due di notte e passare il confine intorno alle 3, come abbiamo fatto le altre volte, altrimenti è improponibile. Comunque un po’ assonnati ma emozionatissimi nel rivedere il nostro mare imbocchiamo la statale per Opatija e isole del Quarnero e facciamo benzina. Percorriamo questa bella strada da cui si vedono Krk e Cres. Arrivati a Brestova, per 10 macchine perdiamo il traghetto e lo aspettiamo per un’ora. Alla biglietteria rispondo ad una signora italiana che mi chiede come è meglio pagare. Le dico che sarebbe meglio in kune, perché con gli euro poi ci si perde con il resto. A quel punto l’impiegata della Jadrolinja mi urla dietro dicendo che non è vero, che non c’è nessuna perdita…si va bene, signora, da oggi sono in vacanza, arrivederci! Comunque alle 9.15 il traghetto parte e dopo 20 minuti siamo a Porozina, sull’isola di Cres. La percorriamo tutta, io intanto tengo sveglio Marco. Alle 11.30 siamo davanti al nostro alloggio prenotato da casa. La padrona arriva poco dopo, tempo di scaricare i bagagli e mangiare qualcosa, dormiamo fino alle 5 del pomeriggio. Ci svegliamo e scendiamo subito al porto. E’ bello rivedere quel posto dopo 9 anni, mi piace un sacco: tutte quelle casette colorate sui due lati del porto, il campanile della chiesa che spunta da dietro, una miriade di ristorantini e locali. Decidiamo di incamminarci lungo il sentiero che porta a Boka Falsa, ma me lo ricordavo un po’ più corto. La verità è che non abbiamo voglia di camminare, quindi torniamo su, prendiamo la macchina e andiamo a Cikat, in mezzo al giudizio universale. Nel senso che ci ritroviamo avvolti da una bolgia di uomini, donne, bambini, ombrelloni, giochini gonfiabili…..aaaarghhhhh!!! Beh ci stendiamo solo perché avevamo caldo e perché dopo un’ora saremmo comunque andati via. Io vado in acqua fino in vita perché oltre non mi azzardo. Acqua torbida tipo Riccione, visto che la sabbia (messa apposta per ricavare la spiaggia secondo me) è marroncina. Foto? Ma manco morta. Mentre mi guardo in giro mi viene in mente un racconto letto su internet… di Lussino che non è bella ed è troppo incasinata. E te credo, sei rimasto a Cikat per 10 giorni… che differenza faceva andare a Riccione?

Per fortuna poi torniamo su, ci laviamo e poi scendiamo in centro, che è a 3 minuti a piedi dalla casa. Facciamo due giri per il porto, intanto io mi sono già ambientata…riconosco tante cose che non sono cambiate dal 2003. I tre grill uno attaccato all’altro dal lato sinistro del porto in cui una coppia si sporse oltre la ringhiera per ammirare la mia pizza tonno e cipolla, la gioielleria li accanto, i due localini vicino alla piazzetta in cui guardavo (un po’ invidiosa) le giovani compagnie che si divertivano (a 15 anni ero li li per cominciare…), gli altri tre grill dalla parte destra del porto in cui ho intravisto per la prima volta in assoluto il mio moroso nel 2002… insomma mi perdo tra i ricordi. Comunque individuiamo un posticino carino ma tutto pieno… non avevamo voglia di aspettare data la fame, quindi torniamo sulla sinistra del porto e andiamo al Galeb. Come prima sera ci stanno i calamari ai ferri, dai… e poi ovviamente due belle Ozujsko gelate da mezzo litro ciascuna! Io però la mia la finisco in 15 minuti neanche… ops!! Va beh era tanto che non la bevevo Comunque arrivano i calamari, ne mangiamo giusto due gustandoceli bene….ma poi io comincio a chiedermi come facevo gli anni scorsi a mangiarli quasi ogni sera…mamma mia, mai più! E infatti è stata la prima e l’ultima volta…non perché non fossero buoni li eh, anzi erano freschi e gustosi…però basta, è un gusto che ormai mi ha stancato!! Nel frattempo ci mettiamo a parlare con la coppia al tavolo di fianco a noi, due veneti con la barca….e passano più di due ore!!! Quindi poi facciamo un altro girettino in cui compriamo i materassini morbidi di tela e ce ne torniamo a letto. Notte “bollente”, perché non potendo tenere aperta la finestra essendo al piano terra, non tirava un filo d’aria. Il condizionatore ovviamente nella camera più economica non c’era.

Domenica 5 agosto: Cuanguski

Il mio obiettivo di oggi era: vedere la “caletta” di Borik e proseguire per il sentiero alla sinistra. Quindi seguiamo le indicazioni per l’Hotel Vespera, nella zona di Cikat, parcheggiamo e ci incamminiamo. Borik è appena sotto all’hotel infatti è molto incasinata, ma è molto bellina. La vediamo, ci piace ma non ci mettiamo perché la gente è già troppa per i nostri gusti. Quindi imbocchiamo subito il sentiero, ma poco dopo ci ritroviamo davanti ad un gabbiotto e il tizio ci informa che per proseguire si pagano 10 kune a persona, perché è zona nudisti. Si ma noi non siamo nudisti, non ci interessa, vogliamo andare oltre!!! Il tizio non sente ragioni, dobbiamo pagare! Questa cosa mi infastidisce parecchio, come il pagare per andare nei bagni pubblici….va beh, o così o niente….so che avanti ci sono delle calettine belle, andiamo va….sul bigliettino infatti c’è scritta una cosa come “Ingresso Nudisti”. Comunque dopo circa 15-20 minuti di passeggiata in piano e sotto la pineta si arriva a Porto Sesula, cioè 4 metri quadrati di ciottoli in cui stendersi. Non c’era nessuno tranne la tizia della casetta vicino….l’acqua è bellissima, però la baia in sè non ci convince del tutto, quindi proseguiamo. Dopo altri 10 minuti arriviamo a Cuanguski, che ci conquista. Siamo noi e una famigliola in gommone in 10 metri quadrati. Perfetta! Quando il gommone se ne va rimaniamo completamente soli per un po’… poi durante la giornata c’è una sorta di ricambio, chi va, chi viene…ma in tutto non siamo mai stati più di 6-7 persone sparse per la pineta intorno. Alla faccia di chi dice che Lussino è invivibile…. . L’acqua è una piscina, il fondale al centro è di sabbia bianca….facciamo un bel po’ di foto perché non mi stanco mai di immortalare quella limpidezza. Torniamo su a metà pomeriggio e andiamo verso Veli. A dire la verità volevo scendere a rivedere Valdarke, ma dopo aver cercato parcheggio per 10 minuti, ci siamo stufati e abbiamo cambiato idea. Va beh, basta e avanza il ricordo dai…anche perché si è carina, ma non imperdibile. Andiamo quindi verso la punta sud dell’isola. Non è semplicissimo trovare la strada: al semaforo prima di Cikat bisogna andare a sinistra, verso la zona commerciale e poi proseguire per Kalvarjia. E’ una strada un po’ strettina, che sale molto ma alla fine è molto panoramica. Si arriva a Mrtvaska, l’imbarco per Ilovik, ma purtroppo non si può fare il bagno, nonostante l’acqua sia molto invitante. Serata nella nostra Veli Losinj….nostra perché è proprio qui che ci siamo incontrati per la prima volta e poi conosciuti ♥ Infatti andiamo a cena al grill Fortuna, perché quella sera di 10 anni fa eravamo entrambi li, io con i miei genitori e lui con i suoi….beh, io mi ricordo che ero riuscita a malapena a mangiare visti gli occhi puntati addosso per tutto il tempo. Pure mio padre lo disse: “Oh, ma quanto guarda quello li!”, me lo ricordo come fosse ieri. Comunque nonostante un ricordo non molto positivo del cibo, mangiamo bene…insalata di polipo freschissima e soprattutto con poca cipolla!! E anche la pizza non era male….Dopo cena saliamo all’Hotel Punta, dove lui alloggiava, e lo troviamo molto cambiato. Ora è molto più esclusivo, con centro benessere, ecc… . Andiamo poi alla ricerca del luogo esatto del nostro primo bacio, proprio sul mare e ci accorgiamo di come sia stato davvero romantico!! Va beh, tornando a noi…..nel tornare indietro vediamo che sul porto di Mali stanno facendo i fuochi d’artificio!!! In fretta raggiungiamo l’alloggio, parcheggiamo e ci precipitiamo al porto e in quel momento finiscono….mannaggiaaaa!!!! Io sapevo che li avrebbero fatti a fine mese e quindi non mi ero mai posta il problema….e invece li hanno anticipati!! Un po’ malinconici per esserceli persi facciamo un giretto a Mali e poi ci ritiriamo.

Lunedì 6 agosto: Liski e Zabodarski

Oggi ci svegliamo di buon ora e dopo la colazione con una tristissima brioche industriale portata da casa e the freddo ci dirigiamo verso Artatore. Il bivio esatto l’avevo intravisto il sabato all’arrivo e così svoltiamo sicuri per l’aeroporto. Per Liski si gira subito a destra, nella prima stradina sterrata. Andando avanti invece si arriva all’aereoporto, da cui partono altre stradine per altre baie. Comunque noi proseguiamo sullo sterrato per Liski per circa 400 metri, poi si è obbligati a parcheggiare se si tiene alla propria macchina. Bisogna proseguire a piedi per 2 km, seguendo il cartello. Il sentiero è in parte sotto al sole, ma non è difficile. Alcune macchine ci passano, ma sono le vecchie R4 o 500 usate dai croati per arrivare a Liski. La baia in sé non è fenomenale, ha qualche casettina e molte barche “parcheggiate”. Io infatti avevo in mente di andare oltre la baia ed arrivare sul litorale…l’indicazione la troviamo ma poi il sentiero si fa troppo stretto per proseguire. Si vede che è poco battuto e non ci da fiducia. Rinunciamo in fretta e ci mettiamo nella baia principale. Tutto sommato non è male, l’acqua è sempre spettacolare. E devo dire che mi aspettavo ci fossero meno persone vista la strada da fare, ma continua ad arrivare gente. Per fortuna la baia però è grande e non c’è casino. Qui ci rilassiamo alla grande e dopo aver mangiato i nostri panini ripieni di Sunca e Gouda del Konzum decidiamo di tornare alla macchina (con un po’ di fiatone) per vedere qualcos’altro. Ci ricordiamo di aver visto al mattino una macchina italiana che si buttava decisa in una stradina sterrata sulla sinistra dell’aereoporto e decidiamo di fare così. Si va avanti 1-2 km, poi c’è un bivio, a sinistra per Kandjia e a destra per Zabodarski. Noi abbiamo seguito per Zabodarski. Alla fine si arriva ad una baia piuttosto grande adatta a tutti, perché ci sono scogli, calettine con ciottoli e la pineta dietro….il massimo sforzo fatto a Zabodarski è stato osservare un cane che faceva il matto in acqua e una bella dormita, complici le nuvole che oscuravano il sole. Tornata a casa ho poi scoperto che questa è stata la baia preferita dai miei genitori, visto che anche loro hanno fatto le vacanze qui a Lussino….erano qui praticamente tutti i giorni!! In effetti l’acqua è molto limpida, è un luogo molto rilassante e non troppo affollato…consigliato sicuramente, anche perché si arriva comodamente in macchina.

Un po’ rinco dopo la dormita torniamo all’appartamento e poi scendiamo affamati in centro a Mali. Infatti ci fermiamo subito alla pizzeria al fianco del Galeb, dove fanno una pizza che vale per due da quanto è grossa…però è buona!! Il tutto accompagnato da due Ozujsko ovviamente!! Facciamo appena un giretto per il porto per digerire e poi andiamo a nanna perché domani ci aspetta Plieski…

Martedì 7 agosto: Plieski, la caletta più sofferta della Croazia

Eh si, questa caletta ha uno dei mari più limpidi che ho visto….ma che fatica! Comunque bisogna andare verso Mrtvaska, la punta sud dell’isola. Dopo il parcheggio per Krivica si vede l’indicazione per il Restoran Balvanida – 2km. Ci vogliono circa 40 minuti a piedi per arrivare alla caletta di Balvanida, che non li vale assolutamente…proseguendo poi sulla sinistra per altri 15 minuti si arriva a Plieski, che è una vera e propria piscina. In tutta la baia l’acqua assume 4-5 colori, dall’ azzurro trasparentissimo, al verdino, al blu…wow!!!!! Peccato che non ci sia uno straccio d’ombra, va beh…montiamo il nostro ombrellone e ci buttiamo in acqua. Che paradiso! Ma niente è perfetto; questa caletta ha due difetti: ci sono troppi gommoni e quindi risulta un po’ troppo piena (se non ci fossero stati loro saremmo stati in tutto 6-8 persone) e poi è abbastanza sporca, cioè oggetti di plastica, carte e alcune viti (!!!!), e sinceramente visti i padroni dei tanti gommoni non mi stupisco per niente… Va beh a parte questi due inconvenienti ce la godiamo al massimo…anche se io ogni tanto penso al sentiero che mi aspetta in salita. Torniamo su quando il sole è più debole tra una marea di nomi che tiravo a me stessa per aver voluto fare questo sentiero….e in quei momenti ho deciso che non avrei MAI fatto Stiniva a piedi!!! Per poi ricredermi una settimana dopo, va beh…Arriviamo finalmente alla macchina dopo un’ora abbondante e ci accorgiamo di aver fatto fuori due litri d’acqua!! Mamma mia….forse il sentiero più faticoso che ho fatto per una caletta. E’ quasi sempre in salita, sotto al sole, con sassi e sassolini che spuntano da ogni dove…e dura un’ora!!! Io che per un sentierino di montagna mi lagno fino all’inverosimile e mi rifiuto di farlo….arrivo al mare e divento un’”alpinista” provetta!! Misteri…. Comunque tiriamo dritto verso l’appartamento e ci buttiamo sul letto un po’ provati….ma il tempo di riprenderci con una doccia e siamo di nuovo fuori per cena a Mali. Ci dirigiamo decisi verso la parte destra del porto, dove avevamo già visto un ristorantino molto carino: Za Kantuni. Si trova nella prima stradina interna su una specie di terrazzino. Già mi pregustavo il mio polipo cotto sotto la peka ma il cameriere mi dice che non c’è, nooo!!! Va beh, prendiamo cevapcici, insalata di polipo e calamari fritti…tutto buonissimo!! E anche i primi del tavolo accanto avevano una bella faccia… Soddisfatti della cena facciamo un giro per smaltire e poi torniamo a casina.

Mercoledì 8 agosto

Per oggi niente da dire. Il mio intestino ha deciso di farmi uno scherzo e quindi ci siamo persi Liska Slatina e l’ultima serata a Veli Losinj. Volevamo andare a cena al Ribarska Koliba, il ristorantino un po’ “in” proprio sotto alla chiesa di Veli, ma niente. In compenso ci sono andati i miei ed hanno detto che si mangia benissimo! Buono a sapersi per la prossima volta.

Giovedì 9 agosto

Oggi giornata di trasferimento ma anche di bellissimi panorami! Lasciamo Mali Losinj alle 9 del mattino, la nostra meta è Sibenik, percorrendo tutta la costa! Quindi prendiamo il traghetto Merag-Valbiska e all’ultimo decidiamo di fermarci a Krk città. Io c’ero stata con i miei nel ‘99 e non mi ricordavo granchè, tranne il porticciolo con tutte le bancarelle di sera. Invece c’è molto di più, la città vecchia è racchiusa dalle mura e all’interno c’è una ragnatela di stradine lastricate con negozietti tipici…molto bella! Parcheggio non proprio comodo però…. Lasciamo Krk, passiamo il ponte (al ritorno non si paga) e “pieghiamo” verso sud mentre io mi godo il panorama sull’isola. Questo tratto di costa non mi entusiasma particolarmente: Crikvenica, Novi Vinodolski e Senj non sono niente di particolare…Però ogni tanto dall’alto si scorgono della calette non troppo affollate con un’acqua fantastica!! Ci fermiamo anche a fare due foto a Sveti Juraj, in cui ero stata qualche giorno nel ’99. Finita Krk, ci si ritrova davanti l’isola di Rab e poi Pag…su cui non si vede un albero neanche a pagarlo. Qui la costa è molto più bella, la strada è proprio a strapiombo e il panorama…wow, da non staccare più gli occhi!! Poi però peggiora di nuovo un po’ prima di Starigrad Paklenica. Comunque arriviamo all’alloggio a Sibenik nel tardo pomeriggio e fatta la doccia andiamo subito a cena. Facciamo prima un bel giro per il centro e ci piace subito. La piazza della cattedrale è molto bella…e tanto per cambiare ci sono tantissime viuzze strette e lastricate! Ceniamo alla Kavana Medulic, un posto molto turistico in una piazzetta…però buono! Io mi limito ad una insalata di pomodori per stare leggera e Marco prende il pesce spada alla griglia. Ecco, vorrei sottolineare una cosa…i pomodori in Croazia sono i più buoni che io abbia mai mangiato…da noi non si trovano neanche a coltivarseli da sé così buoni, forse al Sud….bah… Durante il giretto dopo cena individuiamo un posto veramente bello in cui venire a cena la sera dopo!

Venerdì 10 agosto: Parco nazionale della Krka e Primosten

Ci svegliamo presto dopo la notte peggiore di tutte le nostre vacanze. La camera è un buco, in mansarda, con un caldo infernale….questa volta ho toppato l’alloggio. Per fortuna è solo per due notti, e una è andata. Facciamo “colazione” in un bar e andiamo verso il parco nazionale. Optiamo per entrare a Skradin, perché così si prende il battello. Il biglietto per Skradinski Buk, che è la cascata principale e più famosa, costa 93 kune a persona e comprende battello A/R e ingresso al parco. Dopo 20 minuti il battello si ferma all’inizio del percorso. La prima cascata è quella più grande e più fotografata in assoluto…in effetti è proprio bella! C’è ancora poca gente e quindi riusciamo a fare delle foto al paesaggio….non solo alle persone. Proseguendo il percorso è molto bello, risale lungo il fiume e si ammirano altre cascate e cascatine… poi ruscelli e laghetti fino a tornare al punto di partenza. Il tutto se fatto con calma dura poco più di un’ora. E’ un giro molto piacevole e tranquillo…la cosa migliore è ovviamente farlo il più presto possibile, altrimenti si rischia di sgomitare per vedere le cose. Ci fermiamo alla cascata principale per fare il bagno e altre foto…nel frattempo la gente è aumentata e il luogo ha perso un po’. I due-tre ristoranti che sono li sono pieni e lo spiazzo li vicino è tutto ricoperto di asciugamani….siamo troppi al mondo, l’ho sempre detto!! Decidiamo quindi di tornare indietro tanto quello che c’era da vedere l’abbiamo già visto…a Skradin pranziamo al grill davanti al parcheggio. Infatti puoi parcheggiare gratis se poi consumi qualcosa al ristorante….mangiare bisogna pur mangiare, tanto vale quindi parcheggiare gratis. Intanto la coda per salire sul battello è kilometrica…..meno male che siamo andati al mattino presto!! Ora la destinazione è Primosten per una visita veloce, ma visto il sole cocente decidiamo di piazzarci un po’ in spiaggia e poi visitarla. Ci fermiamo nella spiaggia del piccolo promontorio a nord del paese, che è quasi tutta in ombra. E ce la dormiamo! Dopo esserci riposati visitiamo Primosten, che ovviamente ci piace…chissà perché non avevo dubbi! Torniamo a Sibenik dove visitiamo la fortezza (bellissima la vista al tramonto) e scendiamo per cena, puntando subito il posto visto la sera prima. A dire la verità ci piacevano due ristorantini, uno attaccato all’altro…uno è il Restoran Tinel, in una piazzetta lungo la Zagrebacka Ulica. Il ristorante è su una terrazza tra gli alberi. Si vede subito che è un po’ più “chic”. L’altro è la Konoba Gorica, sulla destra del Tinel e un po’ nascosto. E’ più rustico, con i tavoli in legno e le tovaglie a quadretti rossi e bianchi…volevamo andare qui inizialmente ma per almeno due ore non aveva posto!! Va beh, proviamo nell’altro che ci trova un tavolino per due appartato… l’ambientazione è molto bella, i camerieri gentilissimi e la clientela un po’ più “su” del solito. Per dire, noi eravamo gli unici con la birra…gli altri tutti con il vino. Comunque prendiamo il polipo alla Tinel, semplicemente in umido con contorno di polenta. Buono e saporito! Sono due posti sicuramente da ricordare….e soprattutto da prenotare in anticipo!! Sfiniti dalla giornatina leggera torniamo nel forno…ah no, volevo dire in camera e in qualche modo riusciamo a dormicchiare.

Sabato 11 agosto: Split e Vis

Oggi ci spostiamo sull’isola di Vis, per una settimana intera di “relax”. Partiamo spediti per Spalato, mettiamo la macchina in coda al traghetto a mezzogiorno per partire alle 14.30. Quindi decidiamo di farci un giro in città. Spalato è davvero bella, ogni angolo del Palazzo di Diocleziano ha qualcosa da vedere, nonostante il casino. E ci ripromettiamo di fare un giro con calma al ritorno… Il traghetto parte, passiamo Brac, Hvar e alle 17 siamo al porto di Vis. Ci aspetta la proprietaria dell’alloggio che ci fa strada….e quando apre la porta del nostro appartamento il sollievo è indescrivibile. C’è un angolo cottura spazioso, un bel letto grande, una vista spettacolare su tutta la baia e soprattutto….l’aria condizionata!!!! Ottima soluzione! Decidiamo di mangiare in casa viste le tante cene fuori e poi usciamo per un giro di perlustrazione….io rimango subito piacevolmente colpita dal paese. C’è tranquillità ma quel giusto movimento per non annoiarsi…perfetto!! Rimaniamo a prenderci una birra nel quartiere di Luka, che ha qualche ristorantino carino, qualche bar/locale e dei bei negozietti.

Domenica 12 agosto: Uvala Srebrena… davvero d’argento!

Oggi come prima caletta abbiamo scelto Srebrena (spiaggia d’argento, appunto) e visto che sapevo che sarebbe stata piuttosto affollata ci svegliamo presto. Verso le 9 siamo già in spiaggia e…wow, quello che mi si apre davanti agli occhi è il paradiso! La pineta, una caletta dai ciottoli bianchissimi, una scogliera sulla sinistra e l’acqua, l’acqua così trasparente che non sembra neanche esserci. Un trasparente però con mille sfumature mi sono quasi commossa! E soprattutto non c’era praticamente nessuno Butto subito la roba in terra e mi fiondo in acqua nonostante fosse ancora un po’ freddina. Non mi sembra vero: fantastico, stupendo, incredibile! Torno su e mi butto sull’asciugamano, chiudo gli occhi e mi godo il silenzio di quel momento, mamma mia, lasciatemi qui per tutta la vita! Beh, con tutte le calette bellissime di Vis, questa è stata quella che mi ha preso di più… non c’è un motivo preciso, direi principalmente grazie alle sensazioni che mi ha dato. Con il passare delle ore però la magia svaniva… e a mezzogiorno era piena di gente!! Infatti ci siamo spostati sotto la pineta a leggerci un libro e mangiarci un panino. Ah, ovviamente non poteva mancare il giro di perlustrazione del curioso Marco, che è arrivato alla seconda Srebrena, un’altra calettina sulla destra della principale. Insomma verso le 14 decidiamo di cambiare perché c’è troppa gente… saluto a malincuore Srebrena e seguiamo alcuni cartelli. Prima Bili Bok, ma è solamente una scogliera… poi scegliamo Teplus, che per certi versi assomiglia a Srebrena: con la pineta, i sassi bianchi e l’acqua trasparentissima, con delle chiazze più blu qua e là. Infatti ci piace molto anche qui e rimaniamo a rilassarci sotto la pineta, facendo come unico “sforzo” qualche bagno in mare… Torniamo all’appartamento facendo il giro lungo, cioè da Rukavac proseguiamo per la strada per Komiza, che passa tra tutti i paesini ed in mezzo ai vigneti… e man mano mi innamoro sempre di più di questo posto! La serata la passiamo a Komiza, dopo aver sclerato quasi mezz’ora per parcheggiare… manco fossimo sui Navigli il sabato sera -_- Eravamo già venuti durante una gita in barca da Hvar nel 2009, ma di giorno… invece di sera è molto diversa… tutti i localini/ristoranti si riempiono, c’è molta gente in giro! Oserei dire che è più movimentata di Vis città….anzi, è proprio così!! E nonostante avessimo già cenato ci siamo presi una pizza in due alla pizzeria Charly, con un peperoncino verde che dire piccante è dire poco…comunque buonissima!! E notiamo un localino davvero carino in una spiaggetta fuori dal paese (sulla sinistra) tra le palme….

Lunedì 13 agosto: passeggiata a Kut e Srebrena 2

Oggi ci svegliamo con un bell’acquazzone… restiamo quindi a nanna un po’ di più. Decidiamo poi di fare un giro al quartiere di Kut, in cui faccio un sacco di foto perché ogni scorcio mi colpisce. Le case sono in pietra e devo ammettere che il tutto è tenuto molto bene. I balconi sono abbelliti da piante e fiori. Quest’isola mi piace sempre di più, non pensavo che potesse sorprendermi in questo modo. Nel frattempo è uscito il sole, così al pomeriggio andiamo in spiaggia. Pensiamo subito a Stoncica, comoda e vicina, ma già a vederla dall’alto ci convince poco. Arriviamo giù e non ci piace proprio, c’è una lingua di sabbia in cui stendersi e tutto il resto è occupato da un campo da beach volley, quindi non c’è praticamente spazio. Poi l’acqua è un po’ torbida, ci bastano 3 minuti per decidere di venire via. Allora proseguiamo verso Rukavac, per andare nella seconda Srebrena, quella intravista da Marco ieri. E facciamo bene, perché non c’era quasi nessuno! Ci rilassiamo sotto il nostro ombrellone e il pomeriggio passa tra un libro e qualche bagno! Torniamo su non troppo tardi perché ci aspetta una bella cenetta fuori. Su consiglio della mia collega GpC Chiara scegliamo la Konoba Val, invece del Pojoda….non so come si mangi al Pojoda, ma al Val bisogna proprio andarci! Ci siamo presi un antipasto di cozze alla buzzara, poi io un trancio di tonno alla griglia e Marco un’orata. Io non sono una grande amante di pesce, ma devo dire che mi sono mangiata tutto con gusto! Pesce fresco e cotto benissimo, ottima cena! E visto che non gradiamo tanto il vino bianco… due birrozze anche stasera!

Martedì 14 agosto: Uvala Stiniva e Grandovac

Nonostante il sentiero da panico per Plieski a Lussino, ci siamo fatti Stiniva a piedi. Questo per due motivi: il taxi boat costa 100 kune a persona, un po’ troppo direi… e poi perché il giorno prima siamo andati in perlustrazione e le tante persone che tornavano su ci dicevano 15-20 minuti di tempo. Quindi via! Sì, il tutto è fattibile solo perché ci si mette relativamente poco e si sopporta, il sentiero è molto sconnesso quindi se il tempo fosse maggiore sarebbe piuttosto difficile. Io infatti arrivo giù che ho male ai muscoli delle gambe… Va beh, a parte il sentiero, Stiniva è qualcosa di spettacolare, di unico…una piccola caletta racchiusa tra due enormi pareti di roccia. Dal mare infatti vi si accede solo con piccole barchine… Siamo arrivati giù prestissimo infatti eravamo appena in 4 persone più il proprietario del bar e devo dire che si stava da Dio! La sensazione è bellissima nel guardare quelle due pareti enormi. Peccato che dopo appena un’oretta l’atmosfera cambia: di gente a piedi ne arriva parecchia e soprattutto ci sono i taxi boat che entrano ed escono… che nervoso! Infatti devo ammettere che sono rimasta un pochino delusa, cioè questo posto è favoloso, ma non è godibile come dovrebbe. D’obbligo però è fare un bagno e fermarsi all’entrata, esattamente nel mezzo delle due scogliere, così da avere il mare aperto da una parte e dall’altra la caletta protetta, una bella sensazione che ti fa capire la grandezza della natura, cosa che mi affascina sempre! Verso le 14 decidiamo di tornare su e, visto che per tutta la mattina è stato piuttosto nuvoloso, il sole decide di spuntare proprio in quel momento, così ci facciamo il sentiero in salita sotto l’”ocia di dio” delle 2 del pomeriggio. Torniamo verso Vis per andare a Uvala Grandovac, ma prima ci fermiamo all’agriturismo Magica per prenotare la cena per la sera dopo. Questo posto si trova nel bel mezzo dei vigneti, vicino al bivio per Stoncica. E’ facilissimo da trovare, lo si vede dalla strada principale. Grandovac si trova sulla destra di Kut, ma lo sterrato di 2km circa si prende dalla strada sopra (quella che va a Rukavac), prima dei tornanti. Noi forse esageriamo ad andare piano, ma la Getz non è propriamente la macchina adatta. Comunque questa “Uvala” mi piace, l’acqua è bellissima e non c’è troppa gente. Ci mangiamo i nostri panini (finalmente) accompagnati da una birra ghiacciata e io sprofondo in un bel sonnellino pomeridiano. Dopo qualche bagno per svegliarci torniamo a casa. E subito dopo cena, alle 20.30 circa, ci siamo appoggiati al letto e ci siamo risvegliati il mattino dopo!!!! Ci voleva proprio una dormita del genere! Effettivamente in vacanza non sappiamo neanche cosa sia il relax fisico… E’ solo relax mentale!

Mercoledì 15 agosto: Uvala Mala Travna e grigliata di ferragosto

Dopo una dormita di circa 12 ore partiamo decisi per Mala Travna, dove si arriva dopo uno sterrato di 20 minuti circa. L’ambientazione è molto bella, è una piccola calettina di sassolini bianchi, con qualche casetta in pietra intorno. L’acqua è verde smeraldo, c’è qualche barchina ormeggiata. E poi, immancabile, la famiglia italiana che occupa più di metà spiaggetta e si mette a starnazzare fino all’ora di pranzo…uff! Va beh, a parte questo ci godiamo la giornata in questo luogo sperduto di questa sperduta isola..cosa volere di più?! Anche oggi facciamo il giro lungo per tornare… e vuoi che Marco non imbocca il primo bivio che vede, perché “chissà dove porta”? Porta al belvedere su Komiza dal monte Hum, il punto più alto dell’isola, circa 600 m. E’ anche il luogo in cui Tito si rifugiò durante la 2GM. La vista sul paese è spettacolare e dall’altra parte si intravede Srebrena e una sfumatura dell’isola di Korcula. L’ultimo tratto di strada per arrivare a Komiza è bellissimo, a picco sul mare… sarebbe perfetto se non ci fosse quella discarica a cielo aperto… Arrivati all’appartamento ci prepariamo per la cena di ferragosto. Nell’andare all’agriturismo ci fermiamo al belvedere sopra Kut e facciamo delle bellissime foto di Vis al tramonto. Di sera questo agriturismo ha un’atmosfera molto particolare… è immerso nel buio pesto e le uniche luci sono offuscate dal fumo della peka: a vederlo dalla strada sembra di essere in una fiaba. Ma la fiaba sta nel cibo che ci danno: ordiniamo l’agnello cotto sotto la peka e la pasticada, una sorta di arrosto con gnocchi, che la cameriera ci comunica essere fatto dalle manine di sua mamma. Insomma cosa dire, è tutto favoloso! Io addirittura mi metto a spiluccare le costolette, cosa che non ho mai fatto… ah, il tutto viene accompagnato dal vino rosso dell’isola, il Plavac. Siamo soddisfatissimi di questa cena, veramente!! Con la pancia piena e il corpo alleggerito dal vino ce ne torniamo all’appartamento.

Giovedì 16 agosto: Uvala Pritiscina

La strada sterrata si prende dopo il villaggio di Podhumlje. A vederla dalla strada principale fa un po’ paura perché appena sotto c’è un bel dirupo, però, va beh, finchè non si incontrano altre macchine fila tutto liscio -_- Insomma dopo più di mezz’ora arriviamo in questo spiazzo sperduto, ci sono altre 3-4 macchine e qualche casa (abitata da non so chi) in pietra….arriviamo alla caletta e non c’è nessuno! Ma nessuno veramente, solo alcuni asciugamani stesi che rimarranno vuoti tutto il giorno… favoloso! L’acqua è verde smeraldo, ancora più bella che Mala Travna, ci sono alcune barchine colorate ormeggiate e la tranquillità più assoluta. Faccio subito il bagno ovviamente mentre Marco fa foto e video… sulla scogliera destra c’è una specie di grotta. Anche qui non mi dispiacerebbe per niente rimanerci per sempre. Nel tornare decidiamo di andare a Komiza l’ultima volta, quindi anche oggi giro lungo dell’isola… ci incamminiamo lungo la strada principale e qualche stradina interna. E notiamo che dietro la Konoba Bako c’è un altro ristorante… incuriosita mi avvicino e dietro la porticina vedo il più bel ristorante che ho visto in Croazia, la Konoba Jastozera. I tavoli sono su una specie di pontile in legno, quindi sotto c’è il mare. E’ tutto decorato da reti da pesca, travi in legno, vasi e statue… bellissima ambientazione! Peccato aver già finito il bonus “cena fuori a Vis”, ma la prossima volta che torno sarà il primo posto in cui andrò a cena. Comunque torniamo a casa e dopo due spaghetti al pesto facciamo un giro fino a Kut, in cui ci prendiamo una birretta nella piazzetta sul porticciolo. E notiamo che la “Pivo Toceno”, cioè alla spina, è un po’ annacquata rispetto a quella in bottiglia… quindi d’ora in poi sempre in bottiglia!

Venerdì 17 agosto: ultimo giorno, noooo!

Oggi è l’ultimo giorno a Vis, il dispiacere è tantissimo, nonostante ci aspetti ancora Dubrovnik! Comunque dopo aver perso un po’ di tempo per raggiungere Vela Travna, che è proprio bruttina, decidiamo (decido) di tornare a salutare Srebrena, perché mi è rimasta nel cuore. Passiamo quindi tutta la giornata qui sotto la pineta e Marco si fa un bagno di ben 1 ora e ¼… va beh, meno male che non è affogato! Torniamo su prestino dopo aver comprato i biglietti del traghetto delle 5 della mattina dopo. Prima di cena infatti mettiamo la macchina già in fila al traghetto, così poi siamo andati giù appena mezz’ora prima della partenza. Non avendo voglia di farci la pasta in casa, puntiamo subito la pizzeria Karijola, sul lungomare tra Vis e Kut, descritta benissimo dalla Lonely Planet. Infatti, dopo aver aspettato un’eternità sia per sederci che per mangiare, possiamo constatare che è la pizza più buona trovata in Croazia fin’ora. Usano anche la mozzarella originale, invece del solito formaggio. E’ la tipica pizza “emiliana”, piuttosto sottile e croccantina. Emiliana perché quasi tutti tra Bologna e Ferrara la fanno così. Dopo cena andiamo dritti a letto, visto che la sveglia è alle 4.

Sabato 18 agosto: Dubrovnik!

Ci svegliamo alle 4, ci prepariamo in fretta e scendiamo al porticciolo. Ottima idea mettere la macchina la sera prima, infatti c’era una gran fila. Alle 5 partiamo e verso le 8 sbarchiamo a Spalato, dove siamo rimasti per un paio d’ore. E’ bellissimo girare a quest’ora, è tutto tranquillo ed è piacevole osservare la giornata che inizia. Visitiamo i sotterranei del palazzo di Diocleziano, carini ma non imperdibili. Alle 10 passate ci mettiamo in macchina perché ci aspetta un po’ di strada per Dubrovnik. L’autostrada finisce a Vrgorac e poi sono altri 100 km di statale. Mi piace un sacco la zona sulla costa, soprattutto la foce della Neretva. Ai lati delle strade è un tutt’uno di bancarelle di frutta e verdura!! Insomma, nel primo pomeriggio arriviamo a Dubrovnik e, anche se ci saremmo fatti volentieri un pisolino, decidiamo di farci un giro in paese. Voglia di cercare parcheggio 0, quindi ci dirigiamo subito a quello di 3 piani sotterranei… e lì la sorpresa! Il prezzo è raddoppiato: 20 kune all’ora! ‘Mazza… va beh, per due ore la smolliamo lì. Arrivati allo Stradun mi sento a casa…davvero, forse è il posto che sento più mio della Croazia, dopo Losinj. Cerchiamo affamati un posto economico in cui pranzare e dopo aver ingurgitato un buon hamburger ci mettiamo a girare per le vie… è sempre bellissima, non c’è niente da fare. Anche se ho notato a malincuore che c’è molta più gente in giro rispetto al 2009, in alcuni punti devi sgomitare per passare. E soprattutto gli italiani sono un sacco! Mannaggia sono arrivati pure all’estremo sud :-S Anche se sono convinta che metà di tutta quella gente sia in crociera… Dopo un po’ siamo parecchio stanchi e andiamo all’alloggio. Si trova esattamente a Plat, circa 10 km a sud di Dubrovnik. Secondo noi ottima sistemazione: camera pulitissima, aria condizionata, vista spettacolare per soli 35 euro a notte! Comunque dopo esserci sistemati e rilassati un attimo decidiamo di andare a cena a Cavtat, perché non ci eravamo mai stati. Parcheggiare è un po’ complicato; la cosa migliore secondo me è andare dritti fino all’hotel Croatia e prendere la stradina sulla sinistra. Alla fine c’è un parcheggio coperto gratuito. Per arrivare in centro poi si scendono degli scalini. Cavtat mi ha piacevolmente sorpreso: ha una bella passeggiata sul porticciolo con tanti tanti ristoranti e negozi. Noi facciamo appena in tempo a fare una passeggiata e a cenare che ce ne torniamo dritti alla camera, in cui ci addormentiamo in un nanosecondo.

Domenica 19 agosto: Uvala Pasjaca

Oggi il nostro obiettivo è la caletta sotto il paese di Popovici, a cui facevo il filo da un po’ guardando in continuazione foto su internet e che mi era sfuggita nel 2009. In effetti, a meno che uno non sappia che c’è, è impossibile da scovare. E anche sapendo che c’è è difficile da trovare. Bisogna svoltare per Popovici dalla strada principale e dopo circa 5 km (arrivati al paesino), prendere una stradina quasi invisibile sulla destra, che sembra portare dappertutto tranne che al mare. Va beh, continuiamo, anche perché non ci sono altre possibilità. Finalmente si arriva ad uno spiazzo, parcheggiamo e cominciamo il sentiero. A scendere ci vuole un attimo, in neanche 5 minuti si arriva. Il sentiero costeggia tutta la roccia a strapiombo ed è ripidissimo, infatti la salita è un po’ dura… Comunque ci si apre davanti qualcosa di spettacolare… sotto alla parete di roccia a strapiombo ci sono due lingue di ciottoli e l’acqua ha un sacco di sfumature di verde! Sicuramente è una tra le calette più belle della Croazia per quanto riguarda l’ambientazione. Ma è anche il posto con più api in assoluto, infatti, ho avuto dei seri problemi a mangiarmi il panino con la mortadella -_- Torniamo su prestino perché vogliamo farci un bel giro a Dubrovnik con la luce e fare delle belle foto finalmente con una fotocamera decente! Riusciamo a parcheggiare al primo colpo appena fuori dalla porta Nord (insomma non Porta Pile ne Ploce, non mi ricordo come si chiama) per 10 kune all’ora: perfetto! Cominciamo a girare per le vie interne, la luce è perfetta, vengono delle foto molto carine! Decidiamo poi di concederci una birra al Cafè Buza, forse il più famoso (e caro) locale di Dubrovnik, perché è incastonato tra le rocce a picco sul mare, all’esterno delle mura. E’ molto suggestivo, anche se pieno di gente! Decido di provare la Ozujsko Lemon visto che la puntavo da un po’ di giorni… praticamente una lemon soda: meglio rimanere sul classico! Prima di cena decidiamo di salire sul monte Srd con la funivia, per una bella vista dall’alto sulla città. Il prezzo ci sorprende un po’: circa 13 euro a testa per 8 minuti di tragitto totale… siamo in Norvegia e non ce ne siamo accorti? Va beh, la vista da lassù ripaga sicuramente… almeno fino a quando scopriamo che si poteva salire in macchina -_- Comunque nel frattempo è diventato buio e Dubrovnik tutta illuminata è bellissima! Scendiamo e cerchiamo un posto economico per la cena. E torniamo nello stesso ristorante di 3 anni fa, in una via laterale dello Stradun. Io mi azzardo a prendere un piatto di pasta… che non è niente male!

Lunedì 20 agosto: Zuljana – Penisola di Peljesac – e cena tra GpC

Con calma ci mettiamo in macchina e partiamo per Zuljana, dove so che c’è una serie di calettine bellissime. Ci mettiamo circa 3 ore, visto che ci fermiamo un po’ a Ston, patria delle ostriche! Una volta arrivati, la prima cosa che noto è l’acqua, di un colore turchese bellissimo! Ci mettiamo in cerca della caletta Grdini Do, che si trova sulla strada per Trstenik. La intravedo dall’alto e parcheggiamo. La vista da sopra è spettacolare, l’acqua brilla!! Ora però arriva il bello: come si scende? Sotto di noi c’era una ripidissima e verticalissima scogliera a picco sul mare e la spiaggia sotto… ah ah… Però in qualche modo dobbiamo arrivarci, ormai siamo qui! Alla fine c’è una specie di sentiero/arrampicata tra alberi e rocce e in 10 minuti (tra qualche imprecazione) siamo giù. Non scherzo, c’è un punto in cui la scogliera scende dritta per quasi 2 metri… si lo so, siamo matti. Ma se non facciamo fatica per raggiungere una caletta non siamo contenti! Beh comunque è favoloso questo posto… l’acqua è splendida, tutte le altre persone sono in gommone e quando se ne vanno rimaniamo completamente soli in questo paradiso, lontano da tutto e tutti! Ci godiamo la giornata in questo angolo di mondo, facendo una miriade di foto e rilassandoci al massimo! Poi nel tardo pomeriggio torniamo alla macchina e ci prepariamo ad andare a Orebic, in cui abbiamo appuntamento con la mia collega GpC Chiara e la sua famiglia! Passiamo una bella serata in loro compagnia, cenando molto bene in un ristorante in paese. Verso mezzanotte partiamo e arriviamo alla camera per le 2: Buona notte!

Martedì 21 agosto: ultimo giorno di vacanza

Oggi è proprio l’ultimissimo giorno delle nostre vacanze… un po’ indecisi su dove andare decidiamo di tornare a Pasjaca, perché alla fine è la seconda caletta più bella della riviera di Dubrovnik. La prima in assoluto secondo noi è Sjekirika, vista nel 2009 ma non ci penso minimamente a rifare quel sentiero! I colori dell’acqua a mezzogiorno sono abbaglianti e noi ci godiamo l’ultimo giorno di mare fino in fondo! Per cena ci facciamo un mega hamburger con patatine in un fast food niente male di fianco allo stradun… e poi ci godiamo una birra seduti sulla fontana di Onofrio prima di tornare in camera.

Mercoledì 22 agosto: verso Nord

Partiamo da Dubrovnik con malinconia, pranziamo con degli ottimi cevapcici poco prima di Makarska, e facciamo una deviazione all’interno nel Canyon di Omis. Troviamo una camera per la notte a Novi Vinodolski.

Giovedì 23 agosto: a casa Prima di entrare in Italia facciamo una sosta nel paese di Motovun, in Istria, molto carino e suggestivo, e in serata arriviamo a Milano!

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Grdini Do - Peljesac



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