Croazia in Chopper, racconto di viaggio

8 giorni, 2500 km su un chopper rigido in giro per la croazia... vi racconterò dello splendore di questa terra tra leggende da sfatare e "chicche" molto interessanti. giorno primo: inizia il viaggio, con tranquillità si carica la moto, zainone da trekking legato al lungo poggiaschiena carico di maglie pantaloni costumi ecc. Borsone legato al...
Scritto da: Cristiano Bucaioni
croazia in chopper, racconto di viaggio
Partenza il: 14/08/2004
Ritorno il: 22/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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8 giorni, 2500 km su un chopper rigido in giro per la croazia…

vi racconterò dello splendore di questa terra tra leggende da sfatare e “chicche” molto interessanti.

giorno primo: inizia il viaggio, con tranquillità si carica la moto, zainone da trekking legato al lungo poggiaschiena carico di maglie pantaloni costumi ecc. Borsone legato al lunghissimo manubrio con le cose dell’ultimo minuto e borsa laterale con tutto ciò che serve per la mia vecchia signora (old lady è il nome della mia moto), cavi acceleratore e frizione, fast, completo di attrezzi per ogni evenienza, e così via. Si parte… Perchè racconto anche il viaggio da Roma fino ad Ancona? provate voi a fare 297 km con un rigido (moto senza ammortizzatori ed una lamiera come sellino…). Il mio compagno di viaggio, amico fraterno nonchè cugino, ha preferito alla durezza della vecchia signora un sellino in doppio strato di neoprene più un cuscino in lana.

il viaggio fra soste, pranzo e bagno a porto Recanati dura all’incirca fino alle 19:00 il traghetto per la croazia parte alle 23:00 così decidiamo di mangiare in un postiocino accanto al molo 13, non ricordo il nome ma tanto è l’unico il pasto ottimo la spesa con grande sorpresa era anche molto contenuta ed i camerieri molto cortesi (più per la moto che per noi credo…) la vacanza inizia molto bene.

Primo problema: la rampa del traghetto è provvista di giunture e “altorilievi” antislittamento che trasformano la salita di pochi metri in un campo da cross sulle giunture con la moto bassa si tocca la coppa dell’olio è necessario quindi alzarla di peso (280 kg), gli intagli antiscivolo invece facevano scrocchiare la spina dorsale come un concerto di nacchere. Secondo problema l’equipaggio è abituato ad assicurare con le corde le normali moto e dopo vari tentativi hanno superato la diffidenza ed hanno lasciato fare a me, molto bravi e pazienti, un grazie all’Adriatica che dopo questa avventura che ha richiamato più pubblico di un circo equestre, ci ha invitato a vedere la partenza della nave dalla cabina di comando, uno spettacolo inaspettato.

Arriviamo la mattina seguente alle 8:00 a Split, stesso problema ma molto più pubblico.

Prima leggenda da sfatare, o quasi, il casco è vero è obbligatorio ma dopo aver visto che non lo porta nessuno ho passato 8 giorni senza… Il sogno dei motociclisti.

La nostra metà è Hvar ed al solo pensiero di dover di nuovo traghettare la moto ci prende un po’ male. 10:30 ci imbarchiamo e vediamo per la prima volta il famoso mare croato, è famoso a ragione! Il sole, i turisti appassionati di moto, il rumore del vecchio traghetto della iadrolinija, i paesaggi e le onde che si infrangono contro la prua ci fanno ottima compagnia per circa un’ora e mezza di percorrenza. Si scende a Stari Grad o Città Vecchia ma il porto non è in città quindi per il momento ci dirigiamo subito a Hvar in cerca di un alloggio, avevo letto su questo e su altri siti che in agosto è difficile trovare posto, questo è relativamente falso in fatti se si cerca una camera a 10 Euro a notte in una famiglia non si trova ma se ci si “accontenta” di spenderne 20 si può trovare (alla prima agenzia a cui abbiamo chiesto…) una stanza con bagno ed aria condizionata con entrata indipendente nel pieno centro storico a 20 metri dalla piazza centrale.

Altro scontro frontale con la verità lo abbiamo fatto al primo ristorante. Sempre su alcuni siti avevo letto che con 10 Euro ci si abbuffava, mentre su altri che i prezzi erano paragonabili ai nostri. False entrambe le cose, la qualità è indiscussa non si mangia con 10 Euro ma con 25 – 30 però le porzioni sono il triplo di quelle di un normale ristorante italiano, noi abbiamo fatto un po’ la vita da ricchi a base di aragoste da un kg e rombi da un kg e mezzo in otto giorni il conto totale arriva a non più di 700 Euro tutto compreso (barca in affitto canoe, pedalò, regali, uscite serali… Insomma proprio tutto compreso).

Hvar è una splendida cittadina di mare, il centro storico è simile ai paesini medioevali della toscana i ristoranti sono tutti ottimi vi consiglio la conchiglia d’oro dove fanno cose un po’ meno turistiche e più ricercate, il prezzo è un po’ più alto degli altri ma ne vale la pena. Altro ottimo ristorante è sito in Milna, come si arriva a destra dopo il campeggio c’è una baia non è il primo che si vede ma quello a fianco un po’ nascosto, il padrone ha qualche problema di alcoolismo e se la fortuna vi assiste e lo trovate “storto” vi proporra una ottima abbuffata di datteri (illegali ma squisiti), attenzione ai primi piatti che come già detto sono il triplo di una porsione normale, io l’ho finito ma mangio come un bue nel giorno del suo compleanno quindi non faccio testo. Consiglio l’ottimo pesce alla griglia, freschissimo.

I locali particolari di Hvar sono i disco bar il più famoso è il Carpe Diem a sinistra del porto di ormeggio delle “barcone dei ricchi” mentre andando a destra si arriva in cima ad una collinetta dove c’è l’unica discoteca oppure al casinò (poco prima c’è un night un po’ losco e poco frequentato). Caratteristico e “poco da turisti” è il piccolo negozio Lush sulla piazza centrale dove si possono acquistare saponi, shampoo, sali da bagno ed altro di diverse essenze, molto particolare. Gli altri negozi sono tutti per i turisti tranne quello per la pesca e articoli nautici, e qui attenzione… Se affittate una barca (circa 500 kuna) assicuratevi che l’ancoira sia ben legata perchè è un giochetto che fanno sempre, la legano male e voi spendete 120 kuna di più per ripagarla.

Altra cosa carina e degna di visita è la fortezza spagnola.

Stari Grad la città vecchia edificata dai greci a quanto mi hanno detto è più pianeggiante di Hvar ed un po’ meno turistica, al contrario di Hvar si incontra anche qualche croato. Carini ed ottimi i ristoranti, c’è solo un disco bar frequentato per la maggior parte da croati, le ragazze sono molto cordiali e amichevoli con noi ma credo perchè siamo arrivati su una moto molto particolare visto che altri italiani ci hanno detto che sono sommerse da attenzioni “troppo pressanti” per usare un eufemismo… E che quando sentono parlare italiano fuggono! Come al solito diamo una cattiva immagine, e francamente darla ai croati un po’ mi rode…

Jelsa, da leggere con la “i” e non gelsa come pensavo è molto carina come anche i paesini che si incontrano tra Stari Grad e Jelsa, vale la pena visitare tutto.

da Jelsa parte la strada per sucuraj (si legge sciuciurai) 70 km di uno stupendo nulla… Brulla come la sardegna la roccia dalla quale spunta ogni tanto un arbusto tipo cespuglio calette meravigliose abitate solo da turisti tedeschi, mare spettacolare, ogni tanto si vedono casette pastorali in rovina e qualche paesino in pietra molto povero, ecco quello che cercavo, la vera Croazia, nella macchina fotografica un rullino in bianco e nero, l’unico che potrebbe rendere a pieno il paesaggio irreale quanto meraviglioso. Raggiungo la punta estrema dell’isola dove sucuraj domina il mare, è una piccola cittadina dalle fattezze svizzere, mare apparte, molto carina, qui scopro che la Lasco Pivo birra pubblicizzata un po’ ovunque non è in realtà croata ma bosniaca quindi prendo l’ottima birra locale Carlovacko (o qualcosa del genere) e ritorno verso casa, la strada è una splendida costellazione di buce dossi e compressioni, 180 km con la vecchia signora in queste condizioni, andata e ritorno e ci si deve infilare subito al letto dopo aver preso un antidolorifico per schiena e fondoschiena.

A Starigrad leggo di un raduno harley nella città di Sini a 30 km da Split, immancabile un raduno in Croazia! chiediamo un po’ in giro e ci dicono che Sini non è un granchè ma che vicino a Split c’è Trogir da visitare assolutamente e le cascate del parco nazionale del Krka. Si parte per Split dopo la solita trafila micidiale del traghetto.

Trogir mi delude un po’ è carina ma molto Venezia, c’è anche la stessa puzza di “freschino” detto alla veneziana, il mere è torbido ed in croazia stona molto. Il parco nazionale invece è un paradiso non mi metto a descriverlo perchè scriverei un libro ma andateci! Fare un bagno ai piedi di una cascata è sempre un’esperienza strepitosa.

Al ritorno immancabile nelle vacanze di un motociclista ecco la pioggia, e anche tanta! a Trogir ci aspetta il nostro albergo a 4 stelle a 25 Euro a notte.

La mattina dopo si parte per Sini, meta il radunoooo. All’arrivo faccio un po’ il “coatto” scoppiettando e suonando la trombetta a mano… I locali mi sono corsi incontro per un saluto anche troppo fraterno abbracci e baci a profusione mani dappertutto (sulla moto ovviamente non su di me…) e birra birra birra e ancora birra.

Sini al contrario di quanto mi avevano detto è una cittadina splendida stile Vienna pulitissima piena di bar e li incontriamo solo croati essendo 30 km all’interno dalla costa c’è pochissimo turismo italiano.

Troviamo un gruppo di ragazze amanti della moto e degli italiani (per fortuna li non abbiamo una cattiva reputazione) che ci intrattiene fino alla nostra partenza. Ore 13:30 Siamo di nuovo a Split alle 23:00 il traghetto ci riporterà a casa avevamo programmato un po’ di shopping ma era domenica ed i negozi erano inspiegabilmente chiusi per una città turistica in pieno agosto. Le bancarelle però sono numerose e stracolme di oggettini da comprare molto carine ed a buon prezzo le collanine di corallo, immancabili le magliettine con la scritta Hrvaska per le fidanzate, cappellini e caz.. Volatine varie per gli amici, qualcosa di più castigato e culturale per i genitori e altre 3000 cose sempre per la donna perchè altrimenti dice che in Croazia costa tutto poco ed io non le ho portato un cavolo… Non sapendo che ogni cosa costa almeno 5 – 10 euro ed io spendo un capitale solo per lei, quanto la amo! Una Grandissima mangiata all’ottimo ristorante sumica un po’ fuori Split che ci avevano consigliato le ragazze di Sini perchè non turistico si spende poco il ristorante è di alta classe si mangia da re e si beve il posip, vino locale che al contrario di quanto pensavo non è affatto leggero ed insieme alla bottiglia ti portano un battitore di baseball che ad ogni bicchiere ti spacca la mazza dietro al collo! Attenzione il 17 – 18 agosto è entrata in vigore per la Croazia la legge di tolleranza 0,00% di alcool ovvero chi guida non può mangiare neanche un’insalata o andare a messa, pena ritiro della patente e ricordatevi che non siete in europa ed ho visto portare via la gente dalle guardie senza alcun tipo di riguardo… Se non si fa nulla di male (esempio il casco) sono anche troppo tolleranti ma per il resto non ci vanno leggeri, quindi ricordate niente droghe in pubblico e niente 0,5% di alcool come si legge in ogni sito, la legge ora è 0,00% di tasso alcoolico.

il traghetto inesorabile fa ritorno verso casa… Conclusioni di viaggio: terra meravigliosa, il mare si sa ma non perdetevi l’interno meno bello e turistico ma senza dubbio più affascinante. Non perdete le cascate del Krka ne l’ottima cucina locale, patria di motociclisti liberi e cordiali che salutano sempre! noi italiani a volte lo dimentichiamo… Si spende relativamente poco ma la kuna è strana un euro vale 7,14 Kuna non molto ma neanche poco una maglia in media costa 60 – 70 Kuna circa 10 Euro un pranzo abbondante (per me, quindi eccessivo per un normale essere umano) circa 250 Kuna 30 Euro circa, 100 Euro sono 700 e spicci Kuna sembrano tanti ma se non si fa attenzione spariscono subito.

Andateci è divertente, bella, interessante, poco costosa. Ne vale il viaggio ed i soldi che si possono spendere.

baci e ride free.

Cristiano



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