Croazia easy e low cost
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Croazia. Estate 2014. Periodo 20 – 27 agosto. 2 coppie giovani (ma non troppo!!!)
Itinerario:Roma Fiumicino – Spalato – Bol – Hvar – Isola di Pag – Petrcane – Zara – Trogir
Ecco una serie di consigli che, se li avessimo saputi prima, sarebbe stato meglio….
1) In Croazia non hanno l’euro, ci sono ancora le Kune e per il cambio, il consiglio è quello di NON farlo in aeroporto perché vi prendono molti soldini per le commissioni. Di “Change” ce ne sono tantissimi e in questo periodo il rapporto è 1Euro= 7 Kune.
Alcuni ristoranti li accettano ma..andate sul sicuro, cambiate in kune.
Ci sono 7 aeroporti in Croazia, quindi se avete intenzione di fare un viaggio itinerante avete l’imbarazzo della scelta. Vicinissima è anche Trieste, praticamente al confine nord. Da dove è possibile affittare la macchina con compagnie italiane e scendere dall’Istria fino alla Dalmazia
Convenienti per prezzo e per la possibilità di portarsi la macchina dall’Italia sono i traghetti, ma ci impiegano dalle 7 alle 11 ore!
2) Se si prenota il biglietto aereo con un paio di mesi di anticipo si paga davvero poco, parliamo di una 70ina di euro a persona a/r con Easy Jet. Noi avendo prenotato a ridosso abbiamo speso il doppio (anche se è cmq poco)..la Croazia in tutto è molto economica.
3) Se prendete l’aereo cosa fondamentale è affittare la macchina prima della partenza,
Noi abbiamo speso 57 euro al giorno con la compagnia NOVA in loco.
4) Ricordate di portarvi un navigatore satellitare per due motivi: affittarlo insieme alla macchina è più costoso, e il telefono non puo aiutarvi a causa della scarsa ricezione di segnale e per la connessione ad internet dovete provvedere un abbonamento economico per Internet all’estero.
5) Per i documenti basta essere muniti di Carta d’Identità valida per l’Unione Europea.
Ricordate sempre la tessera sanitaria!
6) Prima cosa da acquistare una volta in Croazia: le scarpette in gomma per entrare in acqua;
Da comprare in un qualsiasi negozietto lungomare a meno di 10 euro (e da buttare prima della partenza. L’odore diventa un po impregnante per essere rimesse in valigia!)
Se siete persone che facilmente si adattano e amano i viaggi un po avventurosi “last second”, vi consiglio di prenotarvi solo la prima e l’ultima notte in albergo. Di affittacamere se ne trovano a bizzeffe, ovunque. Alcune un po piu fatiscenti, altre di ottima qualità con un ottimo prezzo. Ma è un po un terno al lotto. Dipende che tipi siete!
Noi prenotavamo la sera per la notte stessa. Ma non sempre è stato possibile e ci siamo accontentati di quello che ci capitava. Appena trovavamo un wifi ci si collegava a booking e si prenotava l’appartamento. Beer Briefing lo chiamavamo! Abbiamo cambiato quasi una località al giorno.
7) Per chi ama una situazione piu tranquilla e organizzata, fate tutto dall’Italia ma controllate bene le distanze dai centri storici e dal mare, altrimenti rischiate di avventurarvi in zone desolate.
8) La cittadina piu’ vicina all’aeroporto di Spalato è Trogir, solo 5 km di distanza, mentre Spalato è a 25km. Tenete questo a mente se avete un volo di rientro la mattina presto.
Ecco come è andata a noi
Giorno#1-2
Arriviamo a Spalato la mattina prestissimo. Prendiamo un bus che si trova li in aeroporto per portarci al porto (centro) di Spalato. 30 kune (4euro) a testa. Impiega 40 minuti e parte piu o meno ogni mezz’ora.
Arrivati al porto ci prenotiamo subito il traghetto per l’Isola di Brac (si pronuncia CH, non K), ne partono ogni ora e costano 33 kune a testa, sono grandi traghetti che trasportano anche automobili e impiegano 50 minuti per arrivare a Supetar.
Supetar è carina e piccola, potete fare una sosta per rigenerarvi prima di prendere il taxi (guidano un po spericolati) o il bus per raggiungere Bol (Vallo della Brazza).
Non c’è molta differenza tra l’uno e l’altro. Il taxi in genere è un furgoncino e fino a che non vengono occupati tutti i posti non parte. Ma tranquilli, ci vuole davvero poco..per chiunque mette piede sull’Isola di Brac una capatina a Bol è d’obbligo! Il costo è di 50 kune a testa (7 euro) ed il bus 40 kune. I tempi di percorrenza sono simili, considerando però che il bus ha ovviamente delle fermate intermedie. Arrivati finalmente a Bol capiamo di aver impiegato piu di mezza giornata di trasferimenti ma che ne è valsa assolutamente la pena.
Bol è una piccola cittadina molto ben curata, ristrutturata da poco e occidentalizzata con divanetti lounge un po ovunque ma frequentata da persone di ogni tipo. Il centro affaccia sul porto e sembra una cartolina. Le costruzioni sono fatte di pietra bianca che al tramonto intona colori rosei, romantici e affascinanti. La pietra proviene proprio dall’Isola di Brac ed è la stessa con cui hanno costruito la Casa Bianca di Washinton DC.
È tutto a portata di mano, tutto facile da trovare e poi la cordialità dei croati è sincera e non di convenienza.
C’è una lunga pineta, dove si possono affittare le bici (lo consiglio) e affaccia su grandi alberghi con SPA da una parte e fantastiche spiagge di ciottoli dall’altra. Se percorrete tutta la pineta arriverete alla famosa spiaggia di Zlatni Rat (quella lingua bianca con mare cristallino a sinistra e a destra che è un po il simbolo turistico di tutta la Croazia). Dicono che sia la spiaggia piu bella di tutto l’Adriatico e i piu romantici la chiamano il corno d’oro.
A Bol noi siamo rimasti ben 3 giorni perché è un piccolo gioiello divertente e rilassante, collegata molto bene alle isole vicine, come quella di Hvar, la piu conosciuta (si legge con l’H aspirata non Kvar).
Per spostarvi via mare, ci sono anche i Taxi Boat, veri e propri taxi del mare che percorrono brevi distanze e che vi fanno vedere tutto dalla costa, tutto da un’altra prospettiva, ad un prezzo molto basso.
Mangiare e bere a Bol: sul lungo mare che costeggia il porto ci sono tantissimi ristorantini, davvero ben curati, con pesce freschissimo. Per farvi capire la spesa, noi qui abbiamo cenato tutte le sere a base di pesce e la media è stata di 15/20 euro a persona! I menu variano da poco a molto turistico, ma pur sempre turistico! Non ci sono ristoranti tipici dove gli abitanti del posto vanno a cena che possono consigliarti, loro non hanno il culto del ristorante come noi viziosi, si accontentano della loro semplice cucina fatta in casa.
Spulciando bene i menù vi consiglio le buonissime zuppe di pesce, cremose e saporite, da assaggiare anche se in estate. Per chi non è amante della cipolla non preoccupatevi, loro la mettono sempre, ma al bordo del piatto, l’alito non odorerà di gelsomino in fioritura, ma perlomeno il sapore non è aggressivo. Oppure dite No Luk..(senza cipolla).
Ottimi sono anche i calamari ripieni..con ripieno di formaggio di Pag, specialità loro. L’unica cosa che sconsiglio è la pasta, purtroppo non sanno cuocerla, è sempre scotta, difatti le tagliatelle sono sempre tagliuzzate perché si rompono in cottura. Un peccato, perché i condimenti sono la fine del mondo!
Attenzione# non stupitevi se la pasta nel menù non lo trovate tra i “primi” per loro il primo è solamente il brodo..quindi la pasta viene considerata secondo!
Oltre a mangiare bene, si beve anche bene. Ottimo è il vino croato, il rosso (a mio gusto ovviamente) soprattutto il Merlot figlio di sterminati vigneti che affacciano sui versanti costieri. Soleggiati e ventilati, pregni di salsedine con la terra vergine e ricca. una bontà!
Un localino per fare un aperitivo che vi consiglio è il Kala Bar . Particolare per la posizione (un po defilata) fresco e con il personale davvero disponibile. Assaggiate il Mojito, lo fanno con foglie di menta appena colta dai vasi che arredano questo salotto all’aperto, un po kitsch che affaccia su uno scorcio di mare, sotto altissimi pini freschi. Poco turistico, incastonato nelle vecchie casine in pietra, arrampicate sulla collina dove vivono ancora le anziane signore vestite a lutto, con la bianca capigliatura, ordinata e raccolta che nascoste nei loro giardini, osservano i turisti per passare le loro tranquille giornate.
Se arrivate nella parte estrema della cittadina di Bol, troverete una spiaggia di ciottoli (non vanificate i vostri sforzi alla ricerca di spiagge sabbiose) in una posizione davvero particolare. È una baia che sembra inarrivabile. Alla fine della strada principale, il solito lungomare che attraversa il porto, lasciate le bici e attraversate il ristorante Ribarska Kucica rannicchiato sotto le rocce, con alberi che fanno parte attiva dell’arredamento. Il ristorante dove potete anche solo prendere qualcosa da bere, copre quasi tutta la piccola baia fino ad arrivare all’altra estremità che è osservata dal campanile di un bellissimo monastero domenicano.
E’ l’ultima spiaggia di Bol e si chiama Martinica. Prendetevi una birra fresca, quelle croate sono buone e simili alle nostre, meno gassate e quindi piu dissetanti.
Nell’Isola di Brac, ma come in tutta la Croazia balneare, una volta scelta la vostra spiaggia potrete affittare gommoni, bananoni, pedalò..insomma qui i croati hanno giocato di fantasia e vi mettono a disposizione moltissimi giochi acquatici, sono divertenti, economici e alcuni panoramici (il paracadute trascinato dalla barca che ti permette di vedere altissimo tutta la parte costiera) altri di resistenza (ciambelle a posti singoli trascinate con corde da barche con motori potentissimi che ti fanno scontrare con gli altri compagni e con le onde), kitesurf, windsurf…insomma, ce né per tutti i gusti!
Per un pranzo veloce da portare in spiaggia potete farvi dei panini dai supermercati. Il piu fornito e anche un po occidentalizzato, si chiama Konzum, oppure infilatevi nelle Pekara, i panifici. Se acquistate delle bevande nelle bottiglie in vetro al supermercato, non vi preoccupate se sullo scontrino leggerete qualche kuna addebitata in piu. Quello è il loro ottimo metodo di riciclo. Se riporti le bottiglie vuote indietro ti restituiscono la quota e riciclano il vetro integro.
Ristoranti vi elenco i soli 3 degni di nota:
1) Mendula… consigliato per la location ma il cibo non era eccezionale, nonostante ci è stato consigliato da abitanti della zona. La posizione non è centrale, ci si arriva con un paio di belle salite a piedi. Ma la location e l’atmosfera è tutta da provare.
2) Dalmatino. Vi consiglio la zuppa di pesce al pomodoro è molto cremosa e saporita, una vera delizia! Il ristorante si trova centralissimo, nella vietta appena dietro la piazza principale sul lungomare dove si trova la “discoteca / lounge bar “il Varadero”, che si puo definire discoteca solo da una certa ora in poi, all’aperto e senza pagare l’ingresso. È un’ottima soluzione per chi passeggiando dopo cena vuole prendersi un cocktail senza impegno, ascoltando musica all’aperto.
3) Pumparela, proprio sul lungomare del porto. Si ordina con i tablet e nonostante il rischio di “esageratamente turistico” all’apparenza, ci siamo trovati benissimo. Il prezzo era piu che giusto e la qualità del pesce a mio avviso è stata tra le piu alte. Per gli amanti della carne qui i vari tagli te li portano direttamente su pietra ollare.
Giorno #3
Alle 9.00 ci siamo imbarcati su un’elegante e moderna barca, dal porto di Bol per raggiungere l’Isola di Hvar. Sono gite organizzate dalle 9.00 alle 18.00 con due opzioni: il costo base è di 160 kune a/r, poi se vuoi fare il pranzo in barca e farti portare nelle vicine calette devi aggiungerci altre 160 kune. Noi abbiamo preferito utilizzare la barca come mezzo di trasporto e non di crociera.
Per organizzare questa gita non abbiamo fatto altro che chiedere al banchetto informazioni che si trova al porto. Ecco un’altra cosa meravigliosa dei croati è che non ti stressano per venderti cose o proporti escursioni, se vuoi organizzarti qualcosa ti rechi ai loro banchetti e chiedi, nessuno mai ti importuna per strada cercando di accalappiarti!
Il viaggio è durato un’oretta e mezza. L’abbiamo impiegata prendendo il sole sulla prua, e osservando l’isola di Hvar in tutta la sua lunghezza, così vergine, verde, aspra e brulla , senza segno di civiltà turistica nè locale. Non c’è nessuno lungo tutta la costa, solo stormi di gabbiani appollaiati sugli scogli a prendere il sole in massa. E quando si stufano ti scortano la barca!
Hvar è il nome dell’isola ma anche della nota cittadina. Arrivati ci rendiamo subito conto che è grande, ricca, pulita, e molto frequentata, anche da super ricconi che ormeggiano i loro yacht per farci rimanere a bocca aperta, magari mentre passeggiando per il lungo mare ti mangi una delle tipiche torte salate, a base di ricotta oppure con ricotta e carne , si chiamano Burek e le trovate davvero ovunque. Vi incartano gli spicchi interi della torta salata, tiepidi e un po unti.
Se avete voglia di girarvi la cittadina, vi consiglio di dedicargli almeno 3 ore e perdervi per i vicoletti piu lontani, senza nome. C’è anche la fortezza spagnola, arrampicata su una collina alta un centinaio di metri dalla quale c’è un panorama mozzafiato sulle isole Pakleni. Dalla piazza principale dove c’è la cattedrale Sveti Stjiepan vi accorgerete presto che tutto sembra richiamare Venezia, non a caso la repubblica marinara l’ha dominata per quasi 4 secoli. I leoni e il campanile di San Marco, uniti ai piccioni molesti, vi faranno sentire proprio a casa!
Difatti il 30% di questa popolazione parla correttamente l’italiano. Un italiano molto simile all’antico eppur in uso dialetto veneziano.
Per comunicare con i croati un misto tra inglese base ed italiano è la soluzione piu maccheronica ma efficace!
Consiglio# prima di arrivare a Hvar prenotate una barchetta o taxi boat che vi possa portare in giro per le calette piu suggestive. Ci sono anche dei piccoli gommoni che si possono affittare per un’intera giornata con skipper a bordo che ti accompagna dove, quando e per quanto vuoi..
I pernottamenti:a Bol abbiamo alloggiato nei seguenti posti: Marina Bol 70 euro diviso4. appartamento bellissimo con camera e divano letto con un bel panorama dal balcone: vista mare. Per raggiungerlo è un po faticoso a causa delle salite, soprattutto se hai due valigie da donna da incollarti! Consigliato.
Poi ci siamo spostati affidandoci ad Adria Tours Bol che ci ha trovato una sistemazione simile alla precedente ma piu’ vicina alla pineta, alla spiaggia di Zlatni Rat.
Giorno#4
Abbiamo deciso di tornare a Spalato per affittare una macchina, è stato davvero complicato (per questo vi consiglio di organizzarlo prima della partenza). Ci hanno dato una Ford Fiesta. 57 euro al giorno tutto compreso. Franchigia di 600 euro bloccata sulla carta, sbloccata alla riconsegna. L’abbiamo affittata per 4 giorni con la riconsegna invece che al porto direttamente in aeroporto.
Cartina alla mano ci siamo avventurati per le strade/autostrade croate fino a raggiungere l’Isola di Pag. Si chiama Isola ma in realtà è collegata alla terraferma da un ponte, quindi, almeno stavolta, niente traghetti! Abbiamo impiegato circa due ore ed il costo del pedaggio è stato di 60 kune. Le autostrade sono di recente costruzione. Dovete solo fare attenzione in caso di pioggia, l’asfalto non è drenante come quello delle autostrade italiane e bisogna fare molta attenzione alla guida. Lasciato il temporale alle spalle ci troviamo davanti un paesaggio alieno.. sembra lunare, particolarissimo. Affascinante.
Leggendo alcune recensioni abbiamo deciso di puntare verso Novaljia.
Grandissimo errore.
È un posto che a breve sostituirà Ibiza (intesa come svago per ragazzi moooolto giovani) discoteche e festini sulla spiaggia, ecco cos’è Novaljia. Noi non eravamo interessati a quel genere di vacanza ma ci hanno detto che la spiaggia di Zrce oltre ad essere attrezzata a discoteca per la notte è anche una spiaggia davvero bella, il tempo non ci ha permesso di andarla a visitare, e siamo tornati verso Pag.
La strada che ci ha portato a Pag è molto panoramica, da una parte il mare, dall’altra sterminati terreni aridi con i famosi “muri a secco” sono piccoli muretti alti un metro circa, fatti esclusivamente di pietre appoggiate e incastonate a secco, appunto. Costituiscono un paesaggio particolare che fa quasi sorridere a pensare come e in quanto tempo hanno costruito questo kilometrico paesaggio rurale. Oltre a delimitare i terreni, serve anche alle pecore per non saltare da una proprietà all’altra e di rubare quella poca ombra che riescono a fare quando il caldo sole picchia. Sono loro poi che danno vita al prelibato formaggio di pecora di Pag.
Lungo la stessa strada si vedono piccoli isolotti che spuntano dal mare e poi le colture di Ostriche. Sono dei cerchi neri, enormi, uno accanto all’altro, che escono dall’acqua, li ci allevano le ostriche, un’altra delle prelibatezze di questa terra. Da citare è anche il tartufo. In base alla stagione ovviamente.
Sulla stessa strada, prima di arrivare al ponte di Pag, si trovano le rovine di un’antica fortezza che vigilava sulla costa per il controllo del traffico delle navi. Si chiama Fortica e le rocce con cui è stata costruita si confondono al paesaggio che qui torna ad essere lunare, quasi bianco.
Arrivati a Pag abbiamo chiesto aiuto ad un’agenzia che ci ha trovato un appartamento poco distante dal centro. L’appartamento non è degno di nota. Molto carina invece è stata Pag da vedere, sono 4 strade incrociate che danno vita a questi viottoli lastricati bianchi e lucidi, dividendo il centro storico in 4 piccoli quartieri. Quando si ricongiungono ci si trova davanti la basilica gotica di Santa Marija. Carini i negozietti, tra cui uno di abbigliamento allestito in una piccola chiesetta sconsacrata.
Di localini e ristoranti ce ne sono anche qui quanti ne volete… Ci hanno consigliato il ristorante Tovrnelle. Beh, il migliore di tutta la vacanza!
Non poteva mancare nell’antipasto il formaggio di pecora di Pag e l’affettato Dalmatino: una specie di speck affumicato tipico della Dalmazia… è l’antipasto di terra di cui vanno piu fieri..e ne hanno tutte le ragioni!
Dopo una bella passeggiata per digerire torniamo all’appartamento e ci accorgiamo di non avere la chiave per chiudere il portone della casa, chiamiamo l’agenzia ma ci spiegano che è normale… in Croazia pare che la criminalità proprio non ci sia..dormono con le case aperte senza problemi!
Giorno#5
Come spiaggia abbiamo chiesto un po’ in giro e invece che andare in quelle affollate e conosciute abbiamo deciso di cercarne di particolari.. una volta attraversato il pontile di Pag (dove ci sono le spiagge piu’ conosciute, lunghe e sabbiose) invece che salire la strada verso la montagna direzione Novaljia… abbiamo preso una stradina sulla destra dove ci sono case vacanze e affittacamere. Abbiamo parcheggiato e attraversato dei campi non coltivati, ci siamo ritrovati su una scogliera di terra marrone a picco sul mare..per scendere abbiamo trovato una scala piuttosto arrugginita e pericolante..ma il “rischio” ne è valso la candela… c’eravamo solo noi.
Il paesaggio è incredibile..in lontananza le bianche e smussate cime collinari lunari, sopra le nostre teste lastroni di terra che gocciolano l’acqua drenata..il mare calmo quasi fosse un lago, una miriade di pesciolini… ci siamo un po avventurati passeggiando per queste piccole cavernette che il terreno franato crea. Abbiamo trovato tantissima ardesia e creta…ci siamo fatti anche i fanghi!
Da qui partono una 20ina di calette uno dopo l’altra, una piu bella dell’altra..spesso vengono raggiunte da gommoni e barchette ma avventurandosi le si raggiunge anche via terra.
A metà giornata decidiamo di spostarci, prendiamo la macchina e risaliamo la strada per Novaljia. Parcheggiamo in una meravigliosa pineta, a metà tra Simuni e Mandre. Anche qui si apre un magnifico panorama, una spiaggia piuttosto larga a ciottoli bianchi con chioschetti sulla spiaggia e la possibilità di affittare (per la prima volta) un lettino per prendere il sole!.. Abbiamo divorato un enorme hamburger e… birra a go go.
Consiglio# fate attenzione alle porzioni da ordinare perché i croati non hanno il senso della misura quando preparano i piatti..le quantità sono esagerate..!
Insomma qui la giornata è stata proprio piacevole..spiaggia chiara, mare cristallino e alle nostre spalle una freschissima e profumata pineta. La zona è adatta anche al campeggio, difatti ce ne sono diversi ben attrezzati, grandi e curati.
Per tornare a Pag abbiamo fatto la prima sosta a Zara. Al Bodega, meraviglioso locale su uno dei corsi principali di Zara alle spalle della chiesa di San Donato, del Foro e di Sant’Anastasia. 3 delle diverse meraviglie con un fascino tutto italiano che conferiscono a Zara un romantico gemellaggio.
Abbiamo deciso di allontanarci da Zadar per trovare un posto piu tranquillo dove dormire e al caso nostro faceva Petrcane. Solo 14 km di distanza da Zara. Un paesino piccolissimo abitato da molti croati. Vicoletti tra casine bianche che affacciano su un porticciolo. Le spiagge consigliate, tutte intorno. Per dormire abbiamo trovato due appartamentini un po fatiscenti ma si trovano proprio al centro di questa tranquilla e minuscola piazzetta dove c’è un locale e di fronte un ristorante. Non c’è ombra di veicolo, i cani del paese passeggiano tranquilli, sembra di essere tornati indietro nel tempo, in Italia, 40 anni fa. Dove i signori un po allegrotti di vino, si armano di chitarra e cantano le canzoni in dialetto..chissà di che raccontavano quegli stornelli …?!
I ristoranti non sono degni di nota. Non c’è nulla da vedere a Petrcnane ma si trova in una posizione strategica e soprattutto tranquilla.
La mattina abbiamo fatto colazione su una bellissima terrazza di un bar, affacciata proprio sul mare con accanto un piccolo forno per cornetti e dolciumi, di fianco al supermercato Konzum, lo troverete facilmente.
Giorno#6
La colazione “doveva” essere ricca, perché avevamo gia deciso di dirigerci al parco nazionale di Krka. Beh che ve lo dico a fare! Qualcosa di incantevole e meraviglioso. Non potete perderlo. Ospita le cascate piu alte di tutta la Croazia. Si parcheggia la macchina fuori dal paesino Skrodin, lo si attraversa e si raggiunge in fondo alla strada principale, un palazzo a vetri scuri, una costruzione moderna. Lì si fa il biglietto. Costa 110 kune a persona. Con biglietto alla mano si comincia la seconda fila che in genere parte gia di fianco al palazzo e arriva all’imbarco del traghetto che in 10 minuti vi accompagna all’ingresso del parco. È il modo piu bello per raggiungere le cascate, altrimenti c’è il bus. Meno panoramico, meno costoso. Il traghetto parte ogni 30 minuti, ad agosto ogni 20. Per godersi a pieno tutto il percorso panoramico ci si impiega un’oretta di passeggiata. Alla fine del sentiero torni al punto di partenza: le cascate. Prima le costeggi e poi ti ci butti dentro! Sì, perché ci si puo fare il bagno!!!
La zona pericolosa dove l’acqua ha una fortissima pressione e genera corrente, è delimitata da corde e spesso ci sono i “bagnini delle cascate” che ti fischiano se stai facendo qualcosa di inopportuno.
Consiglio di indossare le solite scarpette in gomma altrimenti rischiate di tagliarvi con le pietre sott’acqua, a causa della corrente. Non sarà un bagno rilassante, ecco… ma è un’esperienza da provare!
Le vedi lì, così minacciose e potenti, eppure cosi belle… tutt’attorno si creano degli arcobaleni…
Le energie perse si possono recuperare deliziandosi con frutta fresca che le anziane signore con i loro banchetti tutti ordinati e il velo in testa ti vendono con il sorriso. Noi abbiamo trovato uva fresca, more, fichi e poi ci sono mandorle glassate e altri dolciumi secchi da mangiare nel cartoccio a cono.
A Krka ci trascorri tutta la giornata, e nemmeno te ne accorgi. Basta ricordarsi che alle 18.30 passa l’ultimo battello che ti riporta a Skrodin!
Al tramonto mentre torniamo al parcheggio della macchina troviamo in strada molti contadini che vendono le verdure colte poco prima. Sono banchetti improvvisati, quindi l’offerta è di 2 peperoni (piccoli verde chiaro, sono cosi in Croazia), 4 zucchine, 6 pomodori… insomma quello che hanno colto in giornata! E poi c’è il miele, e l’olio, la Dalmazia è ricca di olio..ma la cosa strana è che quello messo in tavola ai ristoranti sembra quello di girasole per quanto è trasparente..quindi, chiedete quello extravergine.
Tornando verso casa non abbiamo proprio resistito… Avevamo gia visto, nei giorni scorsi, sulle strade provinciali, questi enormi barbecue di metallo che ospitato maiali interi infilzati in un tubo che li fa roteare per una cottura lenta e continua. Eravamo incuriositi..ci sembrava una cosa tipica che non avevamo letto da nessuna parte. Alla vista è un po macabro ma per chi non è vegetariano..una vera delizia! E la nostra curiosità è stata accontentata. Ci siamo seduti a cena alle 20.00!
A seconda della stagione oltre al maiale in questi enormi forni /spiedo chiamati Peka arrostiscono pecora e agnello. La cottura comincia dalla mattina e alla sera la carne diventa morbida e delicata, spesso accompagnata da una salsina piccante fatta con i peperoni rossi macinati e bieta.
Come vino abbiamo preso il Malvasia che c’è anche nella nostra Sicilia. I prezzi per le bottiglie sono altini, prendete quelli della casa che ci hanno sempre piacevolmente stupito… i prezzi saranno poco più bassi.
Per finire assaggiamo il Maraskino, tipico liquore di amarene…troppo dolce per i miei gusti …
Con la pancia pienissima torniamo a Petrcane, birretta sotto casa con i soliti stornelli croati e riposo!
Giorno#7
Colazione al solito bar con terrazza vista mare e stavolta decidiamo di rimanere in zona…
Ci siamo avviati verso la spiaggia di buon’ora ma l’errore è stato quello di avvicinarci troppo al complesso alberghiero Falkensteiner. Dei palazzi giganteschi a vetri, lussuosi contornati da prato all’inglese che nulla centra con il paesaggio circostante. Abbiamo pagato l’ingresso alla spiaggia, cosa che da nessun’altra parte ci era capitata e dopo aver visto la sabbia ce ne siamo andati..abbiamo preferito il solito scoglio dove l’acqua sa esprimere al meglio tutto il suo blu! Questa zona è tutta lussuosa, ci sono interi marciapiedi chiusi addirittura, al passaggio dei cani…una nota stonata davvero. Così con l’aggravante del brutto tempo ci siamo convinti ad andare a visitare un po di piu Zara.
Il centro storico è una piccola penisola.. le mura lo circondano e puoi accedervi solo da due parti. Da un ponte pedonale che da sul mare entrando in Porta Marina o da terra, passando per Porta di Terraferma.
Noi abbiamo parcheggiato di fronte al molo (è tutta striscia blu) attraversando il ponte pedonale che è sospeso sull’acqua.
Tra negozietti di souvenir che vendono i tipici sacchetti di lavanda e passeggiate tra i lucidi vicoli costeggiamo tutta la banchina esterna e arriviamo all’organo marino.
Dovete fare una sola cosa. Arrivare in tempo per il tramonto e non avere fretta.
Fatevi cullare per una mezz’ora da questo suono meraviglioso che il mare riesce a produrre con le sue onde. 5 accordi e sette tonalità è la musica che le 35 canne d’organo poste invisibili sotto la banchina suonano. A seconda delle intensità e moto delle onde. Il suono fuoriesce da dei fori circolari incavati nel pavimento della bianca banchina. Qua una bella sigaretta ci sta proprio!
Foto, time lapse e riprese al tramonto. Ora si riparte…con una bella pannocchia fatta calda calda sui carrettini in strada …direzione Trogir, ultimo giorno!
Consiglio# Il centro storico di Trogir è pedonale, quindi se scegliete di prenotare un appartamento in centro, ricordatevi di chiedere la tessera per il parcheggio, perché con la macchina non si entra.
Puoi parcheggiare fuori, attraversare il ponte pedonale e perderti nei vicoli di questa maestosa e semplice cittadina. Incantevole. Tutta composta e sbarazzina!noi abbiamo prenotato ad Apartment Spanic, un gioiellino poco costoso nel centro centralissimo, qualche vicoletto e archetto qua e la alle spalle della grande vivissima piazza centrale. Troverete tutte ottime recensioni su questo appartamento.
Di ristoranti ce ne sono tantissimi e la cosa che colpisce è che sono veri e propri gioielli architettonici e di design, con un gusto sopraffine che distingue Trogir da tutte le altre località.
Non c’è ristorante o locanda (konoba) che non sia stilosissima ed elegante ma allo stesso tempo accessibile nei prezzi. Varrebbe la pena perdersi tra i vicoli e girarsela fino a notte fonda. Arrivare fino al castello, tornare indietro dal lungo mare e subire la stessa solita invidia per i lussuosissimi yacht che anche qui affollano la tranquilla banchina.
Giorno#8
Svegliati per la ripartenza restituiamo la tessera per il parcheggio alla proprietaria dell’appartamento, girovaghiamo per le bancarelle mangiando Surimi fatto a forma di calamaro gigante con una salsetta speziata di peperoncino, erbetta e olio avvolto nel cartoccetto!
Ci facciamo una passeggiata lungo le spiagge adiacenti la parte vecchia di Trogir e decidiamo poi di avviarci verso l’aeroporto ma..non di certo a stomaco vuoto!
Proprio sulla strada che collega Trogir all’aeroporto di Spalato, vediamo questo giardino che dava proprio l’idea di fresco e rilassante..un mulino. 2.5 km da Trogir, 2.5 km dall’aeroporto…perfetto! Si chiama Konoba Milnice. Il posto è particolarissimo, il mulino è in funzione e nella stanza sottostante la grande sala da pranzo c’è un vero e proprio museo. Un’altra camera da pranzo ha parte del pavimento trasparente, proprio sopra il potente getto d’acqua che il mulino sputa fuori, risucchiando il fiumiciattolo che circonda tutto il giardino, dove cigni e papere se la spassano in tranquillità.
Il cibo era buono ma le cameriere un po scocciate. Non abbiamo avuto il tempo di lamentarci…l’aereo di ritorno ci aspettava!
… risaliti in macchina dopo 3 minuti siamo arrivati all’aeroporto.
Siamo entrati nel parcheggio e seguito le indicazioni “Parking rent car” abbiamo cercato i parcheggi della “Nova”, in contemporanea è arrivato il ragazzo che ci ha controllato lo stato di riconsegna della vettura. Documenti della macchina alla mano siamo entrati in aeroporto dove c’è l’ufficio della “Nova”, lì abbiamo fatto le procedure di riconsegna e ci hanno sbloccato i 600 euro di franchigia.
Consiglio# Non arrivate a ridosso dell’orario di imbarco, perché per la riconsegna della vettura perderete una mezzora abbondante.
Insomma, la Croazia è una nazione meravigliosa..è tutta da scoprire, è low cost ed è a meno di un’ora di volo, puo essere l’ideale per vacanze di una settimana come di un week end lungo. Plasmatela a vostro piacimento, si presta a venirvi incontro e a soddisfarvi…tenete a mente questi consigli e la vostra vacanza croata sarà ancora piu godibile.