Croazia e un assaggio di Bosnia

Venti giorni tra Dubrovnik, Corkula, Zadar, Mostar e Sarajevo
Scritto da: badinka
croazia e un assaggio di bosnia
Partenza il: 11/07/2012
Ritorno il: 30/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Qualche indicazione pratica e suggerimento per un giro in Croazia e un po’ di Bosnia.

1° giorno – 11 luglio: TORINO – SAMOBOR (circa 750 km in 9 ore)

Siamo partiti da Torino diretti a Sarajevo passando da Lubjana (e acquistando quindi la vignetta per l’autostrada slovena, settimanale a 15 euro). Abbiamo spezzato il viaggio fermandoci a Samobor, paesino simpatico poco prima di Zagabria, citato nella Lonely planet.

2° giorno – 12 luglio: SAMOBOR – SARAJEVO

Da lì abbiamo proseguito fino al confine croazia-bosnia di Slavonski Brod (richiesta carta verde per l’auto) e da qui siamo scesi verso Sarajevo. Primo forte impatto nel percorrere questa strada perché ai lati si susseguono le case colpite dalla guerra, lasciate così come sono state ridotte al tempo e fa impressione vedere che in alcuni casi di fianco alla casa distrutta dai colpi di mortaio è stata ricostruita la casa nuova identica alla precedente.

3°-4° giorno – 13 e 14 luglio: SARAJEVO

A parte gironzolare per il centro storico per moschee, sinagoghe e chiese, raccomandiamo in particolare due posti.

Il museo del tunnel, che si trova un po’ fuori città, noi ci siamo andati col tram (3 o 6) fino a … e poi da lì col bus (si scende al capolinea, che è la 4° fermata) e da lì si percorre tutta la stradina che passa attraverso le case del paese. I cartelli scarseggiano, perciò andandoci autonomamente in auto si potrebbe avere qualche problema a trovarlo, coi mezzi ci si mette un’oretta e si ha modo di vedere con calma dal finestrino la periferia. C’è comunque anche la possibilità di andarci con un’agenzia a costo abbordabili oppure in taxi. la visita a noi è piaciuta molto, nessuna sensazione di ricerca di lucro sulla tragedia, piuttosto voglia di far sapere e non dimenticare e trovarsi sul posto in cui fu realizzata una impresa umana simile è commovente.

Il museo di Bosnia ed Erzegovina: si trova sullo stradone principale al n.5. da non confondere con il museo della storia di Bosnia ed Erzegovina (al n.3 della stessa via) che non abbiamo visto e che ha contenuti di tipo botanico.

5° giorno – 15 luglio: SARAJEVO – CAVTAT

La strada da Sarajevo a Mostar è paesaggisticamente bellissima, infatti taglia i monti e costeggia per quasi tutto il percorso il fiume Neretva.

Mostar, bella ed emozionante. In 2 orette la si può girare tutta, ma sicuramente se ci si può fermare una notte la si può gustare in modo diverso, immagino svuotata di tutti i visitatori mordi e fuggi come noi… Consiglio: entrate nel negozio di cartine, libri, souvenir ecc situato all’angolo che fa la stradina principale subito dopo il ponte, attaccato al museo sulla storia del ponte: trasmettono di continuo il video della distruzione e ricostruzione del ponte.

Da qui il nostro viaggio è proseguito verso la Croazia, trasformandosi decisamente più in una spensierata vacanza di mare e visite a belle città dalmate.

6°-7° giorno – 16-17 luglio: CAVTAT

3 notti le abbiamo fatte a Cavtat, a 15 km da Dubrovnik verso il Montenegro. Questa località l’avevamo scelta perché leggendo qua e là sembrava avere ancora le caratteristiche da paese di pescatori che tendenzialmente cercavamo, ma non è affatto così: il paese è carino ed il mare bello, ma supponiamo che gli yacht giganteschi allineati lungo il molo abbiano contribuito molto ad alterare l’atmosfera originaria del posto e a far salire i prezzi dei ristoranti. Da lì abbiamo visitato Dubrovnik un pomeriggio-sera prendendo il bus (n.10) che fa avanti e indietro lungo la costa fino alla mezzanotte. Consigliamo assolutamente la trattoria “Lady pi pi” per mangiare bene pesce e carne cucinati sulla brace a vista in un angolo nascosto ma piacevolissimo sotto le mura con vista mare, e con una spesa ragionevole. Ovviamente consigliato il giro delle mura, calcolare un’oretta per farlo senza correre e possibilmente nelle ore meno calde (chiude alle 19,30).

Da Cavtat abbiamo poi fatto la gita in barca all’isola di Lokrum (80 kn a testa, a cui vanno aggiunte 30 kn per l’ingresso al parco), molto bella e rilassante da girare tra uliveti, piante tropicali e pavoni. Affascinante la zona definita sulla mappa “rocks”, ideale per prendere il sole e fare il bagno, salvo il mare mosso che è capitato a noi. Volendo zona naturista assolutamente vietata agli “abbigliati”!

8° giorno – 18 luglio: CAVTAT – KORCULA

Da Cavtat abbiamo proseguito verso la penisola di Pelijusac o Sabbioncello, fermandoci a Ston dove abbiamo fatto anche qui il giro delle mura (30 kn), le seconde al mondo per lunghezza dopo quelle cinesi con 5,5 km, percorribili in parte, nel tratto che porta a Mali Ston, da cui si può tornare con un sentierino. Purtroppo vista l’ora non abbiamo gustato le ostriche per cui Ston è rinomata!

Da lì abbiamo proseguito verso Orebic attraverso la bella penisola, ricoperta di vigne e venditori di vino e rakija. Da Orebic il traghetto (108 kn-14 euro per auto e 2 passeggeri, 20 minuti) ci porta a Domince, lo scalo per i traghetti di Korcula (i catamarani per soli passeggeri arrivano invece a Korcula città).

9°-12° giorno – 19-22 luglio: KORCULA

Sull’isola di Korcula abbiamo pernottato 5 notti ed avevamo scelto come base Lumbarda anziché Korcula città, sempre presumendo una maggiore vivibilità e genuinità del posto…e in questo caso non ci siamo pentiti affatto! Lumbarda infatti è un paesino distribuito attorno a due porticcioli, di cui uno è il centro della vita del paese, con qualche bar e varie konobe. Dal porto partono alcune gite con pescatori del posto, tra cui quella all’isola di Mijet e un’altra a 6 delle isole davanti a Korcula. Noi avevamo in programma Mijet, ma alla fine per noi è risultata un po’ troppo cara (200 kn + 100 kn di ingresso al parco a testa, circa 40 euro, senza pranzo. Con le agenzie di Korcula città veniva ancora di più, 250+100), purtroppo…

Consigliamo assolutamente:

· Gita all’isoletta di Proizd: fantastica, ha vinto il premio di bagno migliore di tutta la vacanza, una spiaggia in particolare. Dal molo bisogna passare in mezzo ai tavoli del ristorante (provato, nulla di che) e si arriva a un crocevia da cui partono 3 strade che portano a 3 spiagge diverse: la migliore è in assoluto quella più a sinistra (scogliere lisce bianche, spiaggetta di ciottoli tondi e acqua trasparente). Si arriva in mezzoretta da Vela luka, le barche partono più volte al giorno fino a dopo pranzo, costo 50 kn a/r.

· la konoba Maslina (consigliata da LP, si trova a 3 km fuori Lumbarda andando verso Korcula), dove siamo stati due volte per il buon cibo a prezzi migliori che altrove, ma anche per la simpatia della cameriera!

· Spiaggia di Vaja: si attraversa il paesino di Racisce e si prosegue poco oltre fino alla fine della strada. Una stradina ripida (sconsigliate le infradito) conduce alla spiaggetta di ciottoli (non troppo tondi). Mare super, nessun servizio, ombra scarsa.

· Spiaggia di Uvala Zitna, vicino al paese di Zavalatica. Appena imboccata la strada per il paese, senza scendere verso il porto, si deve andare dritto e, arrivati ad un campetto da calcio, andare a sinistra.

· Spiaggia di Pupnatska Luka, vicino al paese di Pupnat: ne avevo letto cose splendide, ma per quanto bella non ci ha entusiasmato, a tratti sporca. Magari era il giorno sbagliato, da visitare e verificare di persona!

Non consigliamo:

· la gita all’isola di Badja, perché il mare è bello, ma come in tanti altri posti, mentre la zona dell’approdo accoglie con musica ad alto volume e sì ci sono i cervi sponsorizzati, ma sono 4 di numero rimpinzati di continuo di schifezze dai visitatori (noi abbiamo scoperto che erano lì dopo aver fatto il giro completo dell’isola per stanarli ed esserci addentrati nella vegetazione, che ingenui!). noi ci siamo andati con le barche che partono ogni mezzora dal porto per 40 kn a/r (poco più di 5 euro), mentre l’infopoint di Korcula (quello all’angolo) dava come unica possibilità il gommone a 200 kn!!!

13° giorno – 23 luglio: KORCULA – TROGIR

Sbarcati a Orebic abbiamo optato per prendere un secondo traghetto, da Trpanj a Ploce (202 kn, 27 euro, 60 minuti), anziché tornare indietro per la penisola e risalire. Da lì siamo risaliti fino a Spalato. La strada è inizialmente statale (questo pezzo di autostrada è in costruzione, dovrebbe aprire nel 2012) e l’autostrada inizia dopo una quarantina di km (39 kn, poco più di 5 euro per 85 km). Nel pomeriggio abbiamo girato per Spalato 3 orette e abbiamo poi proseguito per Trogir, dove abbiamo pernottato. Sia Spalato che Trogir sono molto carine, ma anche molto molto affollate.

14° giorno – 24 luglio: TROGIR – DUGI OTOK

Da Trogir abbiamo ripreso l’autostrada fino a Zara (non ricordo la cifra precisa, ma anche qui ridicola rispetto all’Italia) e nell’attesa del traghetto per Brbnj a Dugi otok (236 kn-31 euro totali solo andata, 80 minuti) abbiamo gironzolato per la città, compreso un giro anche per il rinomato mercato e facendo un po’ di spesa alimentare per il soggiorno sull’isola.

Già durante il tragitto il tempo non prometteva bene e infatti lungi la strada da Brbnj a Sali è iniziato a piovere… suggestivo ma per fortuna è rimasta l’unica pioggia della vacanza!

15°-18° – 25-28 luglio: DUGI OTOK

Dugi otok ci è piaciuta molto, confermando i motivi della nostra scelta: poco turismo, molta natura, paesini veraci. Sali, dove abbiamo soggiornato, è il centro più grande ed è proprio la dimensione per me ideale: la vita si svolge ovviamente intorno al porticciolo, dove si trovano un bel po’ di ristorantini e bar (il bar Marittimo dalla simpatiche sedie colorate offre mezzora di wifi per ogni consumazione), il mercato (3 banchi!), il supermercato, 2-3 banchi/negozi di souvenir, la posta, il bancomat, una buona gelateria (con wifi), una buona pizzeria (Bruc), l’agenzia e infine una biblioteca molto vitale, che ogni sera proiettava un filmato in riva al porto. Dalla fine del porto parte una bella passeggiata lungo costa che porta alla spiaggia di cemento con mare pulito, noi non ci siamo mai stati a fare il bagno, ma c’è molto posto per accogliere tutti e da lì si gode un bel tramonto.

I paesini li abbiamo visti quasi tutti, sono davvero piccoli.

Noi abbiamo puntato soprattutto sulle spiagge naturali della costa sud, anziché quelle cementate dei paesi. In alcuni casi ci è andata bene in altri no perché a sud spesso arriva la sporcizia dal mare aperto. La famosa spiaggia di sabbia di Sakarun ad esempio, noi l’abbiamo trovata piena di alghe secche e non solo e su questo qualche critica ci è venuta da fare visto che così come c’è il signore che raccoglie i soldi per il parcheggio (50 kn tutto il giorno o 30 kn mezza giornata), così potrebbero mettere qualcuno a pulire la spiaggia.

Consigliamo:

· assolutamente Baia di Telascica: noi siamo andati in macchina entrando dall’ingresso crediamo principale, visibile dalla strada principale. L’ingresso al parco costa 25 kn a testa (andando nel tardo pomeriggio si evita di pagare). Una volta lasciata l’auto al parcheggio al fondo della strada abbiamo fatto prima una bellissima passeggiata prima costeggiando la baia (e incontrando i ciuchini che erano scappati dal recinto e che dei ragazzi stavano cercando con fatica di far rientrare) e poi, arrivati ai ristoranti, seguendo il cartello “cliffs” e salendo così fino alle magnifiche scogliere. Le abbiamo percorse dall’alto verso est per poi ridiscendere e arrivare così a metà del lago salato Mir. Da lì abbiamo ancora proseguito per il sentierino lungo la costa che avrebbe portato ad una spiaggetta di cui avevamo letto da un altro viaggiatore, ma, dopo aver costruito anche noi il nostro omino di pietre (chi andrà capirà cos’è), abbiamo ceduto al caldo e siamo tornati indietro. Tornati al lago alle 13 circa abbiamo assistito alla sua invasione da parte dei visitatori sbarcati dai barconi che provengono da Zara. Quindi…meglio andare prima delle 13 o nel secondo pomeriggio! Per fare il bagno va bene qualsiasi punto della baia, che offre anche molta ombra.

· Gita alle Kornati: un po’ impressionati dai barconi visti nella gita di cui sopra, ci siamo assicurati di prenotare una barca con caratteristiche diverse e ci siamo affidati anche per questo all’agenzia Adamo, che proponeva giro con barca veloce (che fa quindi un percorso più lungo) a 300 kn oppure con barca più lenta a 280 kn, entrambe con pranzo compreso, massimo 12 persone, partenza 9,30 e rientro alle 18. Noi abbiamo scelto la seconda opzione ed in particolare quella con il capitano Sebastian perché prevedeva pranzo a casa di sua madre su una delle isole. Scelta azzeccata: il pranzo semplice ma ottimo e saziante (pesci pescati da lui, insalata di cavolo, vino prodotto da lui a volontà, limonata, acqua, caffè e grappa casalinga); la gita piacevole e rilassante. Nella prima parte ci ha portato a vedere le scogliere della baia, che noi avevamo visto da terra, ma che viste dal mare e così vicine da poterle toccare (credo contro qualsiasi regolamento del mare!) erano ancora più impressionanti; dopodiché abbiamo fatto il bagno in quella spiaggetta a cui non eravamo arrivati due giorni prima (bella) e dopo il pranzo giro in mezzo alle Kornati, vedendone una parte minima, ma tanto sono tutte uguali! Secondo bagno in una bella spiaggia con fondale di sabbia bianca e con campeggio annesso sull’isola di Levrnaka, una delle più grandi. Sulle Kornati l’unica possibilità di soggiorno sono le case dei privati o campeggi come questo. È vero che l’arcipelago non offre un panorama molto variegato, ma è certo di una bellezza particolare.

· faro di Veli Rat (abbiamo chiesto se si poteva salire ma in quel momento non era possibile, ora è una casa privata ci pare di aver capito) ai cui lati c’è anche un bel mare con scogli e un bar sotto la pineta

· spiaggia di Veli Zal (detta anche di Mezanj, che è l’isoletta che si trova davanti): c’è un grosso cartello che la segnala e si arriva direttamente alla spiaggia. È lunga e stretta, senza ombra (per fortuna quando siamo andati noi c’erano delle simpatiche “capanne” messe su da qualche volenteroso che fornivano un po’ di ombra). Mare splendido, ciottoli puntuti.

19° giorno – 29 luglio: DUGI OTOK – ZARA

L’ultimo giorno su Dugi, avendo il traghetto alle 16, volevamo approfittarne per vedere le grotte che si trovano poco prima di Brbnj sull’altro lato dell’isola (aperte tutti i giorni tranne il venerdì 10-19,30). Abbiamo intrapreso la stradina sterrata che dopo 3,8 km avrebbe portato alla grotta, ma a un certo punto, vista la ripidità di certi tratti, abbiamo preferito non mettere troppo alla prova la nostra auto e abbiamo parcheggiato per proseguire a piedi, ma anche questa volta, dopo una curva che ci ha fatto intuire il tragitto mancante, il caldo ci ha fatto desistere. Diciamo che anche in questo caso si potrebbe fare qualcosa per rendere un po’ più accessibile un’attrattiva del posto… o forse è meglio così? In ogni caso questo tentativo ci ha permesso di apprezzare un altro pezzo di panorama moto bello.

Sbarcati a Zara alle 17,30 abbiamo gironzolato e cenato in attesa del tramonto che è stato davvero bellissimo (ho letto che è stato definito “il più bello del mondo”, forse è esagerato ma bello lo è di sicuro). E poi ci tenevo a vedere il Saluto al sole ed il vicino Organo marino, due creazioni di un architetto molto suggestive, da vedere e sentire…

Verso le 21 ci siamo diretti verso la sistemazione prenotata a Kozino.

20° giorno – 30 luglio: ZARA – TORINO

Rientro da Zara a Torino tutto in autostrada fino a Fiume, il tratto sloveno di statale (quindi non serve la vignetta) e poi la cara autostrada italiana. Avendo più tempo e magari la possibilità di fare ancora una notte di tappa, sarebbe stato preferibile fare la strada costiera da Zara verso nord anziché l’autostrada, perché da più parti la sapevamo essere paesaggisticamente molto bella, infatti fa parte per un lungo tratto di un parco naturale

Riassumendo il nostro itinerario è stato: Samobor (1 notte) – Sarajevo (3) – Cavtat (3) – Isola di Korcula (5) – Trogir (1) – Dugi Otok (5) – Zara (1)

Totale km: 3.480

Mezzo: Panda 1200 GPL

Spese:

GPL: 170 euro. Sia in Bosnia che in Croazia il GPL viene 0,6-0,7 euro/litro e si trova spesso, tanto che non siamo mai andati a benzina. Sulle isole ci è sempre bastata giusta giusta.

Pedaggi: 130 euro circa compresa la vignetta slovena

Traghetti: 118 euro per auto e 2 persone

Pernottamento: abbiamo prenotato tutto tranne la prima notte. Non so come sarebbe stato a cercare sul posto al momento. Ovunque è pieno di sobe e apartment ma non ho idea dei prezzi e della disponibilità.

Samobor: Hostel Samobor, 17 euro a testa per letto in camerata (avevamo stanza da 8 tutta per noi). Un po’ caro per un ostello, ma nuovo, pulito e attaccato al centro.

Sarajevo: Guest house Rose (http://www.rose.hostel.com/) che consigliamo assolutamente: è gestito da una simpatica famiglia, si trova all’inizio della collina, a 3 minuti a piedi dal centro storico. È solo un po’ difficile da trovare per mancanza totale di indicazioni, noi per fortuna abbiamo trovato un ragazzo molto gentile che ci ha guidato fino alla via e l’abbiamo poi riconosciuta grazie alla rosa adesiva attaccata alla porta. Si può lasciare l’auto all’interno del cortile, noi non l’abbiamo mossa fino alla partenza. La camera doppia costa 36 euro. Volendo c’è la colazione (4 euro a testa) che è preparata dalla mamma ed è davvero buona e sostanziosa dolce e salata, tanto da potere poi saltare il pranzo e la si gusta sulla terrazza con vista sulla città. Super!

Cavtat: Guesthouse Karacic (tramite HostelBookers), doppia per 31 euro/notte, Email ikaracic@acmt.hr.

La struttura esteriormente non è molto curata e la stanza era piccina, però l’essenziale c’era (pulizia, aria condizionata e wifi) e la posizione era comoda, quindi visto il prezzo può anche andare bene.

Lumbarda: Pansion Marinka (da Lonely Planet) assolutamente da consigliare. Si tratta di un agriturismo a gestione famigliare che produce vino, essicca pesce, ecc. e che dispone sia di appartamenti, sia di stanze, in due posizioni diverse, oltre all’enoteca. Noi abbiamo preso una matrimoniale, che era spaziosissima, dotata di piccolo angolo cucina (frigo e lavandino, ma senza piastre o gas) e spazioso terrazzino con vista mare. Costo: 36 euro a notte. La colazione costa 6 euro, noi l’abbiamo fatta una volta e non ci ha entusiasmato (abituati a quella di Sarajevo…), così abbiamo optato per colazione al bar con cappuccio e brioche. Riporto il sito della vineria: http://www.bire.hr/ (tra le foto che scorrono la nostra struttura è quella con le auto parcheggiate sotto il pergolato)

Trogir: Apartment Majic (tramite booking.com), 340 kn-45 euro/notte per uno studio (doppia con lavello e frigo).

Sali: abbiamo preso un appartamento tramite l’agenzia Adamo Travel (con cui ci siamo trovati bene, nella persona di Ivana in particolare), pagando 50 euro a notte. La casa era proprio sopra la spiaggia e a due minuti dal porto. L’alloggio era molto grande, con cucina attrezzata e balconcino.

Kozino (Zara): Dolac Guesthouse (tramite booking.com), 45/notte

Col senno di poi…

Questa vacanza era nata come vacanza di mare in croazia a cui abbiamo aggiunto in corsa una puntatina in Bosnia e oggi possiamo dire che sicuramente quest’ultima meritava più tempo, sicuramente ne sarebbe uscito un viaggio diverso… spunti per un prossimo giro balcanico!

Per altre informazioni scrivete pure!



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