Croazia da scoprire

Nel cuore della Dalmazia, antica regione costiera nel centro della Croazia, Zara è una città antica e ricca di testimonianze storiche. Assieme a Spalato, è la principale città dell’Adriatico orientale, con le sue coste frastagliate e rocciose, così diverse dal litorale italiano cui si contrappone. Quest’area è caratterizzata da baie...
Scritto da: Giacomo78
croazia da scoprire
Partenza il: 04/07/2008
Ritorno il: 08/07/2008
Viaggiatori: in gruppo
Nel cuore della Dalmazia, antica regione costiera nel centro della Croazia, Zara è una città antica e ricca di testimonianze storiche. Assieme a Spalato, è la principale città dell’Adriatico orientale, con le sue coste frastagliate e rocciose, così diverse dal litorale italiano cui si contrappone. Quest’area è caratterizzata da baie solitarie e acque cristalline, ideale per una crociera all’insegna del relax. L’itinerario che abbiamo percorso ci ha portato in quattro giorni attraverso decine di isole e isolotti. Le tappe più importanti sono state Voderijak, Brbinj, Molat e Nin.

Il porto di partenza è Zara. Qui nel marina di Sukosan (Dalmacija) è possibile affittare una imbarcazione per una o più settimane. Si tratta di uno dei porti croati più importanti: 1.200 posti per barche lunghe fino a 25 metri. Dista 120 miglia circa da Fano (Marina dei Cesari). Zara è al centro di una vasta area che raggruppa le principali attrazioni turistiche della Croazia: il Parco Nazionale dei laghi di Plitvice, il Parco di Paklenica, il parco delle cascate Krka, il parco Nazionale delle Kornati, il parco Naturale di Telascica, e molti altri.

Illiri, Romani, Bizantini, Veneziani, Ungheresi e molti altri popoli si sono contesi nel corso della storia la città per la sua invidiabile posizione di porto nel Mediterraneo orientale. La città vecchia (chiamata anche la Roma croata) si allunga su una piccola penisola nella parte nordovest che comprende il porto e un’ampia baia, mentre nella parte nord si trova la zona turistica. All’interno sono tantissime le testimonianze storiche delle dominazioni della città, a partire dal Foro romano, di cui sono visibili la pavimentazione lastricata, la scalinata di accesso al portico e le pareti del tabernacolo, nonché l’architrave della porta di Asseria, urne, sarcofagi e iscrizioni varie. Sulla piazza del Foro si affaccia anche la chiesetta medioevale di Sant’Elia (Sveti Ilija), rimaneggiata in forme barocche nel 1773. Del periodo veneziano è visibile la possente Porta Terraferma, a tre fornici di ordine dorico, che divide il centro storico dalla grande fortezza esterna. Sopra il fornice centrale, all’esterno, è visibile un possente leone di San Marco. Da non perdere anche le principali chiese della città, come la cattedrale di Sant’Anastasia (Sveta Stošija), fondata nel secolo IX, capolavoro del romanico italiano, di stile pisano-pugliese ed in luminosa pietra d’Istria; e la chiesa di San Donato (Sveti Donat) che è uno dei più illustri monumenti bizantini della Dalmazia. Costruita all’inizio del secolo IX direttamente sul selciato del foro romano, fu probabilmente modellata sulla Basilica di San Vitale di Ravenna. Lasciato il Sukosan, la prima tappa importante della nostra crociera è l’isola di Dugi Otok. Programmiamo una sosta a Eso, dove si arriva attraverso il canale di Mali Zadrelac. La baia di Voderijak si rivela ideale per un sosta: bagno e pranzo per poi proseguire verso il porto di Veli Iz dove trascorrere la notte.

Dopo un sonno ristoratore, il mattino successivo facciamo rotta verso Dugi Otok, la più grande delle oltre trecento isole che si susseguono a creare un arcipelago intricato e suggestivo. La parte occidentale ospita la località turistica di Božava, attorno a cui si sviluppano la spiaggia di sabbia Sakarun e il faro Veli Rat, che domina l’intera regione. È un luogo per alcuni versi fuori dal mondo, e proprio per questo capace di stregare con i suoi silenzi, i momenti di quiete e la pace che la contraddistingue. Abbiamo trovato baie tranquillissime, come quella di Brbinj, con diversi gavitelli collegati a terra con corpo morto per un approdo sicuro, al limite anche per trascorrere la notte in rada. L’isola di Dugi Otok è particolarmente amata dai turisti per la baia di Telaščica, proclamata Parco naturale. Il giorno successivo ci lasciamo dietro la pace di Brbinj, direzione Boxava, paesino a vocazione turistica che si segnala per i suoi ottimi ristoranti, un market che si rivela provvidenziale per fare cambusa e un bel porticciolo con acqua e corrente elettrica. Ci siamo preparati, così, alla tappa successiva: l’isola di Molat (Melata). Qui scopriamo ben presto che la splendida baia di Sabusa è un posto fantastico per metterci all’ancora e dedicarci a un bagno rinfrescante e ristoratore nelle sue acque cristalline. Il porticciolo è ricavato in una stretta baia naturale. Il lungo pontile con corpi morti offre un suggestivo approdo anche se è frequente una fastidiosa onda lunga notturna.

Il giorno dopo è già tempo di tornare a Zara, per lasciare l’imbarcazione che abbiamo affittato. Non prima di aver fatto sosta a Nin (Nona), città abitata sin dai tempi preistorici. Il luogo è davvero magico: la costa è frastagliata e spezzettata in centinaia di isole e golfi e baie che si susseguono senza sosta. Ancora oggi, per entrare nell’antico centro storico della città, si passa sopra un ponte di pietra pedonale e poi sotto una vecchia porta. Alle bellezze storiche e architettoniche (tra cui la cattedrale più piccola del mondo), fanno da contrappunto le bellezze naturali e le lunghe spiagge sia sabbiose che di ghiaia.



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