Croazia, come unire l’utile al dilettevole
Partenza all’alba in quanto occorre essere là molto presto e nella giornata, con parecchie sedute ad intervalli più o meno lunghi, in serata avevo la mia protesi finita con garanzia due anni per eventuali ritocchi o modifiche.Rientrato in Italia, dopo qualche giorno , capisco di avere necessità di alcuni ritocchi, ma per problemi miei personali, non posso tornare subito. Lascio quindi passare l’estate e fisso l’appuntamento per il 23 di settembre, però onde evitare di dover nuovamente tornare, preferisco prendermi alcuni giorni di vacanza, di modo che se avessi necessitato di più sedute mi sarei trovato nelle vicinanze. Prima di inziare il racconto della vacanza, vorrei però spendere due parole su questa clinica. Io mi sono trovato bene, ho trovato serietà, cortesia ecompetenza, nella clinica c’erano solo pazienti italiani, forse perch+è per i croati ci sono studi a minor costo, ma per noi italiani è già un gran risparmio. I pazienti provenivano da gran parte dell’Italia del nord, Triveneto, Brescia in maggiranza, Bergamo, Milano, uno addirittura dalla Svizzera.
Per evitare levatacce decidiamo di partire, io, mia moglie e sua sorella, il lunedì 22 con arrivo a Rijeka in tarda mattinata, così da poter visitare la città. Buona parte di Rijeka è costruita sul versante di una collina, pertanto la maggior parte delle strade sono in salita o in discesa, da visitare comunque è il centro storico, che è in piano e a ridosso del fiume, che è poi quello che ne ha determinato il nome. La visita deve iniziare dal Korzo ( Corso ) solo pedonale e lastricato con pietre lucide, molto elegante vi si trovano i più bei negozi della città. Al centro del Corso spicca la Torre Civica. Si può poi visitare nella città alta il castello di Trsat, immerso nel verde e da cui si gode uno splendido panorama della città. Terminata la visita di Rijeka, che non offre molte altre cose, andiamo a cercare alloggio, ma prima, visto che siamo sulla strada, andiamo a visitare Opatija ( Abbazia ) che è stata la San Remo d’oriente ed ancora oggi presenta un’atmosfera retrò stile ottocento inizio novecento. Molti gli hotel 5 stelle e molti in stile barocco, tanti i casinò. Dal tipo di persone che abbiamo visto scendere dai pullman Gran Turismo davanti a questi alberghi, la clientela dev’essere per lo più anziana, io che sono del ’37 nei loro confronti mi sono sentito un giovanotto. Ecco vedere Opatija fa compiere un salto nel passato, gradevoòle e simpatico però e comunque è molto ben curata, merita sen’altro di essere visitata. L’alloggio lo troviamo presso il Restaurant Dina che offre anche camere, si trova sulla strada che da Rijeka va verso Rovigno, cento metri dopo la deviazione per Opatija, una camera con 3 letti e servizi € 65 che diventano cento compresa la cena, grigliata di carne con patatine fritte, insalata mistta, vino, acqua e caffè. Ottimo tutto, sconsiglio il caffè.
Il martedì 23 di primo mattino clinica, ritocchi necessari alla protesi, quindi circa alle 9,00 partenza per Plitvice. Arrivo nel ” Nacionali park PLITVICKA JEZERA ” verso le 12,00 la strad scelta è stata l’autostrada che porta a Karlovac e Zagabria, deviando poi sull’autostrada che va verso Split ( Spalato ), la deviazione si trova a Bosiljevo e uscita a Otocac, quindi con strada normale fino al parco. Entrata immediata nel parco, in quanto se si vuople visitare sia i laghi Superiori che quelli Inferiori, occorre avere a disposizione diverse ore. Il biglietto per l’entrata nel parco costa 110 Kn (Kune) a testa, circa € 15 e comprende la fruizione del trenino ( un furgone gommato che traina due rimorchi ) come se ne trovano per la visita di alcune città, il battello per l’attraversamento dei laghi nel punto di divisione tra Superiori ed Inferiori. Via dunque, per pranzo un panino e dalla stazione 2, con il suddetto trenino verso la stazione 4, per poi scendere a piedi attraverso i sentieri e le passerelle che portano al punto centrale dei laghi. Sono sedici tra laghi e laghetti, ognuno che si riversa nell’altro, man mano a scendere gradatamente, formando uno spettacolo di rapide, cascate e cascatelle che non a pari nel mondo. I parco è Patrimonio Mondiale dell’Umanità, tutto il percorso si snoda immersi in una vegetazione che circonda ed avvolge tutto quanto. Non è possibile descrivere ne con la penna, ne con la macchina fotografica, benchè al termine della visita le fotografie scattate siano tantissime, le immagini che solo gli occhi possono raccogliere e conservare nel cassetto dei ricordi. Io ero già stato a Plitvice nel maggio di 3 anni fa e decisamente consiglio la visiota nei mesi primaverili, anche se fa più freddo, in quanto c’è più ricchezza di acqua ed in particolare per i laghi Superiori la scenografia è sicuramente migliore. Infatti la discesa attraverso i loaghi Superiori è stata un pò deludente rispetto ai ricordi di 3 anni prima, ripagata poi nella discesa attraverso i lagjhi Inferiori. Raggiunto in punto centrale, dove partono i traghetti, si hanno due possibilità o l’attraversamento, molto breve del lago verso la stazione 2 , e quindi termonbare la visita, oppure sempre con il traghetto scegliere l’attraversamentro del lago verso i laghi Inferiori e continuare la visita del parco. Naturalmente scegliamo la seconda qpzione, raggiunto l’approdo del battello e dopo esserci rificillati e riscaldati con dei buoni cappuccini caldi nel punto di ristoro, riprendiamo la discesa, attenzione a non sbagliare, non bisogna seguiore la stradina asfaltata che sale leggermente, ma quella che indica la stazione 1 del trenino. Nei laghi Iferiori la portat di acqua è maggioer e la scenografia ne risulta decisamente migliorata. Le rapide e le cascatelle risultano più ricche e la delusione iniziale sparisce. Si scende fino a raggiungere the Big Fall ( la Grande Cascata ) che è anche il termine della visita al parco, la portata di questa è decisamente inferiore a quella che si può ammirare in primavera, ma è sempère comunque spettacolare. E’ un salto di acqua che pèiomba dall’alto e che quando la portata è massimna crea una nuvola di vapore veramente spettacolare.Da questo punto si ritorna sui proprii passio per un piccolo tratto e si imbocca il sentiìero di risalita che in breve porta alla stazione del trenino che riporterà alla stazione 2 dove è parcheggiata la macchina. La visita è terminata. Rimangono impressi i ricordi indelebili. Si va alla ricerca di una camera per la notte, ma cirendiamo subito conto che è meglio allontanarsi un pò, perchè nelle immediate vicinanze , dove avevamo alloggiato 3 anni prima, i prezzi sono notevolmente saliti, per una camera doppia con servizi ed una singola chiedono € 80. Risaliamo quindi in auto e percorriamo circa una quindicina di kilometri verso sud raggiungendo Korenica, anche lì moltissime case offrono camere per la notte. Purtroppo peròessendo fine settembre molte di esse sono chiuse,si sta facendo buio, quindi accettiamo l’0fferta di Jovan ( Giovanni ) Rapajie – Rudanovac 39, 2 camere purtroppo senza servi interni, ma con una pulizia impeccabile a € 35 per entrambe, al mattino quando partiamo per ringraziare dell’estrema cortesia di Giovanni e sua moglie gliene lasciamo 40 invece dei 35 pattuiti. Nella serata avevamo cenato con un’altra grigliata di carne, formaggio impanato, patatine fritte, vino, acqua e Ballantine come digestivo, in una trattoria a pochi passi dalla camera, Bistro Vila Velebita, spendendo in 3 Kn 203 circa € 28. E’ molto importante in Croazia, se si desidera bere vino a cena, che detto fra noi, hanno dell’ottimo bianco, occorre trovare un locale vicino a dove si va a dormire, in quanto il tasso alcoolimetrico deve essere pari a “0”.
Al mattino prtiamo per l’isola di Krk ( Veglia ), ma stavolta facciamo tutta strada normale fino a Senj e quindi lungo la litoranea fino al ponte ( otok-Krk ) che collega la costa con l’isola di Krk. Il ponte è a pedaggio si pagano 30 Kn circa € 4 ma solo in entrata e non in uscita. La strada che abbiamo fatto per tornare da Plitvice è molto più corta ed è buona. Nell’isola visitiamo la cittadina di Krk che è il capoluogo, bella la passeggiata lungo il porticciolo ed il centro storico, dove sorge una fortezza in cui appare chiaramente l’impronta veneziana. Visitiamo poi Punat e Stara Baska, che dicono abbia la più bella spiaggioa dell’isola, noi l’abbiamo vista dall’alto, in quanto non abbiamo trovato il sentiero che conduceva alla stessa, comunque anche solo vista dall’alto è molto carina, i colori del mare di tutto il litorale, variano dall’azzuro al verde al blu intenso. L’attraversamento dell’isola è decisamente in contrasto con quanto vedevamo dalla costa prima di raggiungerla. Un versante brullo e secco, veramente poco appetibile, al contrariop l’attraversamento dell’interno si è svolto in mezzo ad una fitta vegetazione mediterranea, assolutamente contrastante con quel che appare nei versanti costieri. Da Stara Baska tornati sui nostri passi fino al bivio per Vrbnik, voltiamo e raggingiamo il paese. Si tratta di un borgo famoso per la produzione del vino Zlahtina, un vino bianco secco, che dopo averlo bevuto a cena mi senti di affermare che meritava la visita. Comunque Vrbnik è un gioiello di paesino arroccato su di un cocuzzolo a picco sul mare, con degli stretti vicoli in mezzo alle case che salgono e scendono e permettono di incontrare degli angoli che definire da cartolina è poco. Bellissimo e pittoresco lo abbiamo girato tutto, dalla chiesa su in cima dedicata a Sant Antonio da Padova, molto bella, a giù fino al porticciolo e poi ancora su per parlare alle 17 con l’agenzia Mare Tours www.Mare-verbnik.Com e mail info@mare-verbnik.Com che apre a quell’ora per trovare da dormire.I titolare parla solo croato e inglese, comunque con qualche parola in inglese e qualche parola in italiano, ci intendiamo. Ci offre, da un’affittacamere, 2 camere con bagno e parcheggiop auto, importante perchè il parcheggio in paese costa 4 Kn all’ora, a € 38 entranbe. Accettiamo ovviamente e chiediamo indicazioni per cenare di pesce. Ci indica il ristorante in paese Konoba Dana e dopo aver preso possesso della camere e sistemato le valigie, pian piano verso le 19,30 lo raggiungiamo, ordiniamo una grigliata di pesce, un piatto di scampi fritti e un piatto di calamaretti fritti, che poi noi 3 ci spartiamo, il tutto annaffiato con un buon litro di Zlahtina, lacqua è rimasta chiusa in bottiglia. La cena è risultata eccezionale, la spesa con una buona mancia compresa € 60. Il mattino del 25 con un pò di rimpianto ci avviamo per la strada del ritorno.