Creta: una settimana a maggio ad ovest
Prima del dettaglio delle giornate mi sentirei di dare qualche consiglio generale: • Soggiorno: Creta offre tantissimi alloggi, ovunque girate troverete studios e appartamenti, perciò credo che se anche andate all’avventura, forse anche a ferragosto, potete trovare un alloggio, così pure come un rent a car: ce n’è uno ogni 3 metri, ad ogni angolo c’è un’Athos che vi aspetta! • Cibo: è ottimo e sempre lo stesso. Ovunque andiate troverete una taverna che offre gyros, souvlaki e costolette d’agnello. C’è pochissima varietà, ma è tutto buonissimo ed economicissimo. Il problema è che per 7 giorni dovete mangiare carne mezzogiorno e sera, per la gioia dei vegetariani, il pesce non l’ho mangiato, nonostante ci fosse, visto che qualsiasi turista per caso e pure la guida costosa parla di pesciaccio surgelato pescato in India.
• Città: ho visitato Chania e Rethymnon che sono bellissime e meritano una visita. Heraklion dicono tutti sia pessima, passandoci, in effetti, sembra un postaccio con aeroporto e aerei che partono nel cuore della notte.
• Vacanza. Avete 2 modi per visitare Creta: essendo enorme, non è possibile visitarla rimanendo fermi in un posto. Se volete visitarla tutta e bene vi servono 2 settimane cambiando alberghi e città, altrimenti dovete per lo meno fare una settimana ad ovest e una ad est, oppure, come noi, limitarvi a visitare la zona dove state, e rimandare ad ulteriori possibili settimane la rimanente parte d’isola.
• Spiagge: tutta la costa nord è sabbiosa e modesta, anche se è la più sviluppata turisticamente e dove finiscono tutti i tour operator. I posti più belli sono all’estremo est o estremo ovest o a sud, più impervi e difficilmente raggiungibili.
• Meteo. A maggio faceva sole e caldo e l’acqua del mare era fresca, ma non gelida: Creta è una delle poche località del mediterraneo dove si può fare mare anche a maggio!
SABATO 17 Partenza alle 6.30, di buzzo buono, da Caltana e alle 7.30 siamo già all’aeroporto Valerio Catullo di Verona. Purtroppo, anziché un piacevole volo diretto Verona-Heraklion, dobbiamo fare un tour degli aeroporti italiani a raccogliere anziani turisti per caso: probabilmente, andando in bassa stagione, un solo aeroporto non è sufficiente a riempire un intero boing, e quindi è necessario raccogliere pezzi per strada. Così, alle 7.45 prendiamo una navetta bus che ci porta all’aeroporto di Brescia Montichiari, un piccolo aeroporto sperduto nella campagna bresciana. Lì, con 30 minuti d’anticipo rispetto alle fissate 10.45 (10.15), partiamo per il viaggio aereo più breve della mia vita: Brescia-Bologna in boing 737 air aegean. Alle 10.30, in anticipo, siamo all’aeroporto di Bologna, dove dovremmo ripartire alle 12.30. Stiamo seduti in aereo e, dopo un po’, ci chiedono se preferiamo scendere o rimanere lì. Decidiamo di rimanere dentro, ma, dopo pochi minuti, ci dicono che ci saremmo stancati dentro e che è meglio per noi scendere, tanto possiamo tenere il bagaglio a mano in aereo. Dopo pochi minuti, però, contrordine: si scende con anche il bagaglio a mano per motivi di sicurezza. Prendiamo l’autobus, che ci lascia in un angolo dell’aeroporto. Dopo un po’ siamo smarriti e arriva una poliziotta infuriata che afferma che non possiamo rimanere sulla pista dell’aeroporto, è pericolosissimo, e dobbiamo ritornare in autobus e ci rimanda in aereo. Ma l’hostess, infuriata, non ne vuole sapere di averci a bordo (devono forse divertirsi col comandante?), così ci rispediscono all’autobus/aeroporto ed entriamo a Bologna. Dopo poco, alle 12.50 con 20 minuti di ritardo, c’imbarchiamo assieme agli anziani bolognesi, e alle 16 puntuali siamo a Heraklion. Il volo non è dei migliori: per recuperare 20 minuti scende a tutta velocità, rovinandoci, speriamo non per sempre, i timpani e le orecchie depressurizzate. All’uscita dell’aeroporto ci aspetta la signorina Alpitour/Francorosso/Carambola/Volando che c’indirizza nell’autobus e, dopo 1 ora d’autobus (80km in autostrada cretese), siamo a Platanes all’Elida hotel, un appartamento per 5 semplice e informale ma cmq nuovissimo, carino e pulito. Andiamo a cena giusto appena fuori casa, alla bella taverna Mylos, dove ceniamo bene (mixed grill e souvlaki) con bibite e sorbetto in omaggio a 13€ a testa.
DOMENICA 18 Dopo una notte serena (il nostro appartamento è in una zona molto tranquilla), dedichiamo la prima giornata di vacanza alla spiaggia davanti casa (circa 150 m), dove c’è una spiaggia sabbiosa (ma che non si attacca o incastra come quella di Jesolo), un mare blu e pulito, un ottimo clima: sole splendente e aria fresca. Prendiamo 2 sdraio e ombrellone a 6€. Voto alla spiaggia di Platanes: 7.
Alle 18 rientriamo per l’incontro informativo con Valentina di Alpitour che ci dà le informazioni necessarie a vivere 7 giorni sereni. Grazie a lei otteniamo anche dal padrone di casa (Manos, gentilissimo) uno scolapasta, accessorio fondamentale per noi italiani spaghetti-pizza-baffi-mandolino, che al momento non era previsto negli accessori. Quanto alla moka per il caffè, mi raccomando di portarvela da casa, assieme alla polvere caffè! Alla sera passeggiamo per il bel paesello turistico di Platanes, davvero carino e con tanti negozi.
LUNEDI 19 Alle 8.45, con 15 minuti d’anticipo, arriva l’auto a noleggio, prenotata grazie ai consigli dei turisti per caso su www.Carrentalcrete.Gr che consiglio anche io; innanzi tutto Anna e Andrea Marini di Xerokambos sono gentilissimi e disponibilissimi, vi scrivete via mail in italiano (andrea18@otenet.Gr) e, comodamente a casa vostra, vi arriva l’auto richiesta. Nel nostro caso un’ottima Hunday Athos a 140€ per 5 giorni: forse il prezzo non è bassissimo (28€ al giorno), ma l’auto era ottima: piccola, agevole, abbastanza confortevole, abbastanza economica. Insomma: ne siamo stati davvero entusiasti! Oggi c’è un forte vento, per cui il ragazzetto della macchina ci sconsiglia di andare a sud (nostra meta originaria), e quindi decidiamo di andare a visitare la fortezza veneziana di Rethymnon (anche se solo all’esterno, visto che costa ben 4 €, e non 2.60€ come scritto nelle vecchie letture). Poi ci spingiamo sull’autostrada fino a Hania, bellissima città veneziana, molto simile a Parenzo o alle cittadine della Croazia, con tantissimi negozietti. Pranziamo con un ottimo pyta gyros e una Mithos, immancabile, spendendo solo 4€ a testa. Poi ripartiamo alla ricerca del sole e papà insiste per fermarci alla prima spiaggetta disponibile: purtroppo è una banale spiaggetta sabbiosa, con fiumiciattoli che sgorgano e pochi servizi. L’acqua però è molto bassa e dunque molto calda: pure io, notoriamente freddoloso, riesco a fare un breve bagno. Voto a questa spiaggia senza nome: 6. In un’ora siamo a casa e di sera usciamo a visitare la bellissima Rethymnon, con mille posticini e locali, giovani e bella gente sul lungo mare.
MARTEDI 20 Oggi partiamo nuovamente alla volta del sud ma, complici le pochissime segnalazioni e la lingua greca, sbagliamo strada e non riusciamo a raggiungere il sud dell’isola. Ci ritroviamo al monastero Monì Arkadhi, a circa 25 km a sud-est della città, e, tra viottoli di montagna percorsi ad alta velocità da mio fratello, sbuchiamo a Balì, piacevole e piccola località turistica con turisti e servizi, 9 km a est di Panormos. Qui fa un caldo incredibile, non tira aria nemmeno sugli scogli e le sdraio costano ben 7,5€. Balì consiste di tre baie: decidiamo di metterci nella seconda, dove c’è il villaggio originale, con la maggior parte dei negozi locali. Pranzo con mamma in una bella e fresca taverna lungomare con vista mozzafiato e mangio un’ottima e nutriente Moussaka. Voto a Balì: 7 MERCOLEDI 21 Oggi finalmente riusciamo a non sbagliare strada e ad andare al sud, destinazione Plakias, 35 km a sud di Rethimnon. Il paese è formato da una lunga strada che corre parallela ad una spiaggia di sabbia, ma non c’entusiasma più di tanto, anche se è abbastanza grande e spaziosa. Potremmo affermare che Plakias è un’enorme e deserta distesa sabbiosa a maggio, la parte più bella che consiglio è il lato orientale, è pacifica, anche se temo che a ferragosto ci siano delle folle di giovani che la intasano. Saltata la bella Shinaria, ci dirigiamo alla vicina Dhamnoni, che ha sì tre spiagge come scritto nella guida, ma non sono per niente di sabbia gialla, bensì di banale ghiaino. Dhamnoni mi piace, e c’è pure un gruppo d’allegri nudisti, abbastanza corpulenti e poco dotati, che però non giocano al pallone come scritto nella costosa guida di Creta. Sazi di Dhamnoni, ma non di cibo, visto che la Taverna Damnoni è sconsigliata dalla guida e la taverna Akti, subito dietro, è chiusa, decidiamo di trasferirci verso Preveli e la famosa Palm beach. Saltiamo la Taverna Gefyra, in quanto troppo costosa, e iniziamo una strada davvero paurosa: oltre 20 minuti di guida tortuosa e accidentale, con burroni e precipizi, buche e cani legati per strada: fortuna che la guida sicura di papà e l’ottima Atos ci portano a destinazione, in altre parole arriviamo dritti dritti alla taverna Amoudi, dove mangiamo un pranzetto veloce (io mangio un economico Saganaki, che purtroppo cade per terra all’oste, ma in poco tempo me ne prepara un altro). Da qui, Palm beach si raggiunge in 10 minuti di cammino a piedi. Palm beach è bella e molto fresca: c’è un bellissimo e freddissimo fiume con delle palme, piacevoli passeggiate ed escursioni, un piccolo bar con qualche prodotto confezionato e frittate o sovlaki (niente gelati!). Insomma, dopo uno sterrato da brivido (tipo malga di montagna), ci si guadagna un bel panorama. Voto a Palm beach: 8. GIOVEDI 22 Oggi insisto con la famiglia e ottengo di fare 85 km per raggiungere Matala. Per strada, facciamo la sosta a Spili, bel paesello di montagna, molto turitistico, con la fontana con 19 bocche di leone. E poi via, puntiamo dritti verso Matala, che è davvero una spiaggia bella e fantastica come dicono gli altri turisti per caso. A prima vista è favolosa, il mare è mosso e il vento forte, il sole del sud cuoce, il vento spazza, la natura e i vecchi hippie regnano sovrano in tanti negozietti e tavernette turistiche. Consiglio di non seguire la strada principale, ma prendere la scorciatoia: la strada è bella, non certo un viottolo di campagna: passato Timbaki girate a destra per Kalamari, non vale la pena proseguire per la statale. Matala è meraviglia delle meraviglie, e io mi avventuro pure per la red beach: mezz’ora a piedi da urlo, con necessarie scarpe da tennis (non fate come mamma avventura in infradito!), dirupi e arrivate in questa spiaggetta di sabbia dorata, stile Lignano, con tanti nudisti allegri. Voto a Matala: 8,5 Voto a Red beach (caldissima): 9 VENERDI 23 Dopo la tanta strada di montagna di ieri, oggi ci rilassiamo e andiamo nella spiaggetta sull’autostrada vicino al creta marine e creta panorama, ma è pessima e torniamo alla nostra spiaggia di Platanes, in un malinconico e sereno ultimo giorno. Attenzione, badate ben che non voglio criticare Platanes: è un paesello dignitoso, bandiera blu, con acqua pulita, sdrai, servizi, insomma, merita qualche giorno di relax: ne vale la pena! Alla sera cena a Retymnon alla taverna Samaria, davvero economica e buona: mangiamo e beviamo a volontà in 4 con 50 €: consigliatissima! SABATO 24 Sveglia all’alba alle 3.30 alle 5 siamo all’aeroporto alle 630 con 30 minuti d’anticipo parte aereo e alle 8 ora italiana con 25 minuti di anticipo siamo a Verona.