Creta, un sogno a occhi aperti
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LA CANEA
Diamo il via così al nostro primo giorno visitando la città di Chania o La Canea, il nome con cui venne battezzata dai veneziani. In un batter d’occhio raggiungiamo il centro a piedi dall’hotel e facciamo una passeggiata per ambientarci: la città è molto carina, piena di negozi, locali e ristoranti dislocati nelle caratteristiche calli ricche di piante e fiori colorati. Una volta attraversate le sue viuzze si raggiunge il porto veneziano con i suoi arsenali e la camminata in mezzo al mare per raggiungere il faro è d’obbligo. Il percorso è quasi ad anello – infatti tra esso e i resti della fortezza (oggi sede del Museo Navale) c’è solo un piccolo accesso per le barche – e il panorama che si nota è veramente splendido! Da lì, oltre ad avere una magnifica vista sulle casette variopinte affacciate sul porto vecchio, si può scorgere la penisola di Akrotiri (dove si trova l’aeroporto) e la Kri-kri Island, riserva naturale che prende il nome dalle note capre cretesi. Lungo la camminata rimaniamo affascinati dalla serie di stampe installate a pelo d’acqua, cartografie e fotografie storiche dell’antica città, che con le onde e la luce del sole creano un effetto davvero originale. Dopo aver completato il giro, ci fermiamo in uno dei locali del centro per pranzo. Ce ne sono talmente tanti che abbiamo l’imbarazzo della scelta e i prezzi sono davvero ottimi! Qui abbiamo mangiato la tipica insalata greca e una buona pita gyros. Subito facciamo tappa al Museo Archeologico, visto che l’orario di apertura è limitato durante la giornata (8.30-15) e con soli 3 euro si ha l’occasione di vedere i vari ritrovamenti degli scavi compiuti nel territorio di Chania. Il Museo si trova a pochi passi dalla cattedrale e dalla famosa piazza Venizelou, dove si trova la fontana veneziana e la Moschea dei Giannizzeri, quest’ultima oggi adibita a sala espositiva per mostre d’arte. Proseguiamo verso il quartiere turco Splantzia, a est del porto vecchio, alla ricerca degli scavi archeologici appartenuti all’antica Kidonia. Ecco che al riparo di una tettoia si possono osservare i resti di antiche abitazioni dell’epoca minoica. Merita poi una visita la chiesa ortodossa di Agios Nikolaos, considerata la più importante della città in epoca veneziana. L’edificio è davvero particolare per la contemporanea presenza di un campanile e di un minareto, quest’ultimo unico elemento che resta della sua trasformazione in moschea. Tornando verso la via principale, concludiamo la nostra visita entrando nel grande mercato coperto dove si possono acquistare frutta, verdura, olio e altri prodotti locali. Ritiriamo la macchina a noleggio, prenotata presso AutoCandia dall’Italia, un’indistruttibile utilitaria veramente a buon prezzo (circa 350 euro per 9 giorni). Da qui raggiungiamo il Cormoranos Apartments del villaggio di Nopigia, distante circa 30 km, dove abbiamo prenotato il soggiorno sull’isola al costo di 55 euro al giorno. Il tranquillo complesso di appartamenti sul mare, circondato da un giardino ben curato e dotato di piscina, si trova in una posizione strategica perché abbastanza vicina alle mete principali del nostro programma. All’arrivo ci viene incontro il proprietario Stratis, molto cordiale e gentile, che ci accompagna all’appartamento dove troviamo subito offerti vino, olio e tutto l’indispensabile per la colazione.
TRA MARE E TERRA
Belli carichi iniziamo la nuova giornata dirigendoci verso Chora Sfakion, a sud dell’isola. La regione di Sfakia è sicuramente la più selvaggia e incontaminata. La strada è un po’ lunga, ma la zona è così meravigliosa che il peso del tragitto non si fa sentire. Lungo il percorso incontriamo numerose capre, alcune si rintanano all’ombra dei muretti sul ciglio della strada, altre passeggiano attraversando la carreggiata: dopo tutto questo è il loro regno e bisogna guidare davvero con prudenza! Terminata la strada costiera, si apre gradualmente un panorama che ci lascia senza fiato: splendida la vista sul fronte nord dei Monti Bianchi (Lefka Ori), vero gioiello della parte ovest dell’isola. Il bellissimo scenario delle montagne non ci abbandona per gran parte della strada tanto che, anche dopo aver attraversato l’altipiano di Askifou, possiamo ammirare il loro fronte orientale. Lungo la via destano la nostra curiosità moltissime chiesette di pietra in miniatura installate su pilastri distanti poche centinaia di metri uno dall’altro (quasi ad essere un simbolo di protezione per il viaggiatore), che ci accompagneranno durante tutto il nostro viaggio sull’isola. La strada poi inizia a scendere e, dopo aver attraversato il bel paesaggio delle note gole di Imbros, entriamo nella regione di Sfakia. Il cielo limpido e la mancanza di foschia ci permette di avere una perfetta visuale di parte della costa sud riconoscendo il suo profilo fino alla zona di Matala. Arriviamo così a Chora Sfakion, troviamo subito parcheggio all’ingresso del paese (paghiamo solo 3 euro per tutto il giorno) e iniziamo la camminata verso il villaggio di Loutro. Questo percorso corrisponde a un tratto del noto sentiero europeo E4, ideale per chi come noi ama fare trekking in mezzo alla natura. Si segue la strada asfaltata in salita in direzione Anopoli fino all’indicazione Ilingas Hotel (dopo circa 20 min): qui si scorge una bella baia luminosa e la tappa è obbligata per fare un bel bagno rinfrescante! La spiaggia si trova proprio all’uscita della piccola gola di Ilingas e l’acqua è veramente cristallina e fresca. Dopo l’attimo di relax riprendiamo la stessa strada e continuiamo ancora in salita per un breve tratto fino all’indicazione Sweetwater beach, la spiaggia d’acqua dolce, che raggiungiamo in circa mezz’ora grazie al sentiero che da qui inizia e prosegue a mezza costa con immensi panorami e intensi colori. Il caldo non tarda a farsi ben sentire e una volta giunti alla spiaggia ci tuffiamo subito nell’acqua limpida rigenerante. Diverse capre passeggiano tra gli ombrelloni e annusano subito i nostri zaini e le borse … sono davvero curiose, ma innocue e molto affettuose! La Sweetwater beach è una spiaggia davvero unica, non solo per la sua particolare acqua dolce che sgorga dal sottosuolo ma anche per la tipica taverna costruita su palafitte in mezzo al mare. Vale veramente la pena fermarsi per il pranzo in questo posto, dove noi abbiamo gustato un ottimo souvlaki. Qui siamo stati serviti da un simpatico cameriere che dopo aver preso le ordinazioni si infilava la penna nella sua folta e riccia barba! Dopo pranzo rimaniamo per un po’ ad ammirare il panorama dalla taverna allietati da un leggero venticello e ci rimettiamo in cammino per Loutro, l’ultima tappa che raggiungiamo in un’ora circa. Il sentiero continua ad essere molto panoramico, fino a quando si apre di fronte a noi il suggestivo villaggio. Loutro è un borgo di casette bianche e blu incastonato in una piccola baia al riparo dal frastuono e dallo smog delle auto; infatti, è raggiungibile solo a piedi o con il traghetto. Sembra quasi un’oasi in mezzo al deserto, in quanto è l’unico paese completamente isolato perché senza strade. Più tardi ripartiamo con il traghetto (il biglietto costa 4.50 euro) e in mezz’ora siamo di nuovo a Chora Sfakion. Prima di tornare all’appartamento ci fermiamo per un aperitivo in uno dei bar sul porto per goderci il tramonto, che ci regala magnifiche sfumature rossicce sulle montagne, e non possiamo fare a meno di assaggiare il freddoccino, sorta di cappuccino freddo molto buono e dissetante!
SOGNO O REALTÁ?
La domenica decidiamo di avventurarci in una delle spiagge più famose e più spettacolari di Creta: la laguna di Balos nella penisola di Gramvousa. Per raggiungere la spiaggia consigliamo di partire la mattina presto e usare la propria auto, lasciando perdere i tour organizzati con partenza in traghetto da Kissamos dato che limitano la visita a poche ore e ci si perde il fascino della laguna vista dall’alto. Balos è un luogo che va vissuto e goduto il più possibile! Certamente la strada sterrata da percorrere, lunga 8 km, non è molto comoda e agevole, ma non è assolutamente pericolosa. Ovviamente, essendo sterrata, bisogna guidare con molta attenzione e impieghiamo quasi un’oretta per arrivare a destinazione … ma tutta la fatica verrà poi ben ripagata! Il paesaggio che si incontra durante il tragitto è davvero incantevole e i colori prevalenti del rosso e arancio delle rocce in contrasto con il bel blu del mare ci fanno entrare in una dimensione quasi irreale. Una volta raggiunta la piazzola del parcheggio, dove termina la strada, iniziamo il sentiero in discesa che conduce alla meravigliosa laguna (percorribile in 20 minuti, ma 50 comprensivi di soste per indimenticabili fotografie!). Dopo poche centinaia di metri nulla può eguagliare la nostra grande emozione alla vista di un paesaggio incredibile e così indescrivibile, un vero sogno ad occhi aperti. Davanti a noi una distesa di acqua cristallina e limpidissima, che dall’alto sembra bianca, cangiante dal blu all’azzurro in un tripudio di varie tonalità. Una striscia di sabbia conduce ad un isolotto montuoso, raggiungibile a guado dalla penisola, in parte ricoperto da vegetazione che rende il posto ancora più affascinante e misterioso. La spiaggia è ben attrezzata con lettini e ombrelloni, ma preferiamo andare alla ricerca di una roccia sotto la quale ripararsi durante le ore più calde. Lasciamo le nostre borse all’ombra e ci perdiamo immediatamente nell’azzurro del mare; conviene godersi la bellezza del paesaggio prima che la folla di turisti invada la laguna arrivando con i traghetti all’incirca verso mezzogiorno. Verso sera abbandoniamo a malincuore il luogo incantato per ripercorrere il sentiero a ritroso, questa volta in salita (circa 45 minuti), e raggiungiamo il punto panoramico proprio al tramonto. La laguna si trasforma e cambia totalmente i suoi colori … un fascio di luce brilla nell’acqua creando un’atmosfera molto romantica ed emozionante. Tornati alla macchina decidiamo di fermarci a cena in una delle taverne che poi si rivelerà il posto più magico dell’intero viaggio: la Taverna Gramvousa di Kalyviani, dove infatti incontriamo gran parte dei turisti che insieme a noi hanno passato la giornata a Balos. L’ambiente è molto accogliente e la cena è davvero eccellente! Scegliamo di assaporare il superbo agnello con salsa di miele e le gustose costine di agnello alla griglia … inoltre, ci viene offerto il tipico antipasto con crostini di pane e olio aromatizzati con origano, mentre alla fine un ricco buffet di frutta è a nostra disposizione. Durante la cena assistiamo ad un live musicale dove sentiamo suonare per la prima volta il bouzouki, strumento simile al liuto … il concerto ci fa innamorare della musica tradizionale cretese e alla radio in auto, tornando a casa, continuiamo ad ascoltarla: è molto allegra e le melodie catturano le nostre orecchie!
CITTà NELLA CITTà
Il giorno successivo cambiamo completamente zona e andiamo a Rethymno, altra città in stile veneziano. Il luogo cattura subito la nostra curiosità per la sua maestosa fortezza. Entriamo a visitarla (ingresso 3 euro) ed è veramente immensa, una sorta di città nella città. Di fronte a noi il vialone di palme conduce al teatro moderno da cui possiamo godere di una bella vista sul centro abitato. Meno male che all’entrata abbiamo pensato di rifocillarci con una dissetante granita prima di buttarsi per un paio d’ore sotto il sole cocente! All’esterno si sviluppano le possenti mura con i suoi quattro bastioni scanditi da piccole torrette affacciate sul mare, mentre all’interno è possibile visitare la moschea del sultano Ibrahim (costruita nel 1646) e i resti di alcuni edifici pubblici, cisterne e magazzini. Usciamo dalla fortezza e continuiamo il nostro giro per le viuzze del centro dove ci lasciamo andare a qualche buon acquisto negli innumerevoli negozi, tra cui l’ottimo olio di oliva e le spezie. Finalmente dopo ore sotto il caldo soffocante, ecco arrivato il momento del meritato relax all’ombra di un grande albero nella vicina spiaggia! Dopo il pranzo al sacco ritorniamo nella vivace cittadina per visitare la Chiesa dei Quattro Martiri e la Moschea Kara Musa Pasha costruita sui resti di una precedente chiesa e di un monastero. Da non perdere poi una rilassante passeggiata sul lungomare dove assistiamo ad un piacevole tramonto. Andiamo infine alla ricerca di un posticino per la cena … ci colpisce subito un ristorante molto carino e leggermente più isolato rispetto agli altri sul porto, graziosi ma molto costosi, dove decidiamo di fermarci (Taverna Stavridakis): qui mangiamo un tradizionale antipasto di dolmadakia e dakos e, come piatto forte, la moussaka. Alla fine ci viene offerto un dessert a base di yogurt greco, il tutto per la modica cifra di 30 euro in due. Concludiamo la nostra serata con una passeggiata nella zona tra la Loggia veneziana e il porto antico e facciamo altri acquisti. Purtroppo però siamo costretti a tener conto del peso e della dimensione degli oggetti da comprare … accidenti all’eccessivo costo del bagaglio aereo che non ci ha permesso di svaligiare buona parte dei negozi di souvenir che abbiamo tappezzato!
VENTO E ONDE
Cominciamo la nuova mattina con un po’ di tranquillità (dopo tutto siamo in vacanza!) e ci facciamo portare la ottima colazione preparata dalla signora Maria: yogurt greco e frutta, caffè e latte, succo di frutta e torta fatta in casa. Dedichiamo la giornata alla spiaggia di Falassarna, distante pochi km da Nopigia. “La strada è molto semplice e in 20 minuti al massimo dovremmo raggiungerla”… ci siamo detti. Non trovando però le indicazioni sulla strada principale, decidiamo di seguire la mappa e fare una scorciatoia … ebbene, questa strada ci riserverà una brutta sorpresa! Ritroviamo ad un certo punto la segnalazione della località e crediamo di essere sulla via giusta ma siamo stati ingannati: da qui inizia una terribile ripida sterrata dalla quale non riusciamo più a tornare indietro. Impieghiamo un’ora per arrivare alla fine per fortuna indenni … è stata una bruttissima esperienza, però una cosa l’abbiamo imparata: mai fidarsi delle scorciatoie! Esausti giungiamo alla spiaggia e veniamo subito conquistati da uno spettacolo incredibile: onde giganti s’infrangono sulla riva e la baia, pur sottoposta a regime ventoso, presenta ai nostri occhi il suo mare azzurro e perfettamente trasparente. Dopo esserci divertiti tra i cavalloni, per pranzo decidiamo di fermarci in uno dei due bar sulla spiaggia. Qui degustiamo la salsa tzatziki più buona che abbiamo mai mangiato! Consigliamo infine vivamente di dedicare un po’ di tempo alla visita del sito archeologico dell’antica Falassarna, poco distante dalla spiaggia. Dopo aver percorso alcuni km di una strada sterrata, ci si trova improvvisamente di fronte a ciò che rimane di una città enorme e scopriamo con molta sorpresa che in epoca ellenistica era stata una città-stato importante sia sul piano militare sia commerciale. L’antica città era dotata di un grande porto, mura e torri difensive, cisterne e vasche per le varie attività artigianali. Da qui assistiamo a un meraviglioso tramonto che dipinge intensi colori sulle montagne circostanti.
IL FASCINO DELLA NATURA
Le gole di Samaria, ben attrezzate per i turisti, sono tra le mete più visitate dell’isola (ingresso 5 euro). Per raggiungerle bisogna arrivare al paese di Omalos da dove poi ha inizio l’escursione. Partiamo così con l’auto in direzione Chania dove ci aspetta il pullman delle 8.45…durante il tragitto in corriera il paesaggio varia totalmente rispetto a quello a cui ormai siamo abituati e il verde delle colline e dei boschi prevale sull’ambiente roccioso. Arriviamo a Omalos verso le 10 e soltanto alla fine della giornata scopriremo che il tempo a nostra disposizione è troppo contato e che ci vogliono almeno 7 ore di cammino per completare i 16 km con tutte le fermate. Consigliamo proprio per questo motivo di prendere la corriera prima (ore 7.45), in modo da fare il percorso con più calma e arrivare al traghetto diretto a Chora Sfakion (ore 17.30) senza affanno. La prima parte del sentiero è tutta in discesa e si è subito completamente immersi nel fascino della natura: meravigliosi boschi di cipressi e pini costituiscono i padroni del luogo. Non è necessario avere con sé grandi scorte d’acqua in quanto lungo tutto il percorso si possono trovare molte fonti … ma attenzione che qualcuna potrebbe anche non essere funzionante! Durante la camminata incontriamo numerose capre kri-kri (assomigliano molto a piccoli stambecchi) che ci accompagnano silenziose ma senza timori fino al villaggio di Samaria. Da qui il panorama inizia a cambiare radicalmente: terminata la discesa ora ci troviamo in piano a poca distanza dal vero ingresso alle gole che costituiscono la seconda parte del percorso. Una volta entrati nel canyon, splendido paesaggio con pareti altissime, nuovamente il fascino della natura cattura completamente i nostri sensi. Mentre passiamo un ragazzo seduto su un masso suona il suo flauto … la melodia rimbalza tra le rocce e crea un’atmosfera da fiaba. Siamo un po’ tardi sulla tabella di marcia e allora in una delle tappe previste chiediamo a un omino (in teoria ranger del parco) se possiamo noleggiare il suo asino in modo da velocizzare il nostro passo. Purtroppo non riusciamo a comunicare con lui perché il suo inglese è davvero molto strano e capiamo solo attraverso il mimo che l’asino è zoppo! Allora gambe in spalla e, anche se un po’ stanchi, acceleriamo fino a quando per fortuna usciti dalle gole troviamo la fermata del bus che ci conduce in pochi minuti al villaggio di Agia Roumeli. Ripartiamo e sul traghetto conosciamo Pedro (un ragazzo portoghese con l’accento mezzo siciliano e mezzo toscano che vive in Svizzera!), il quale gentilmente si offre di scattarci alcune foto visto che la nostra macchina fotografica proprio in quel momento ha deciso di scaricarsi. Dal traghetto abbiamo una magnifica vista sulle gole di Aradena e sulla spiaggia di Marmara che sarà la meta del nostro penultimo giorno. Una volta giunti al porticciolo di Chora Sfakion saliamo sul pullman che in un’ora e mezza circa ci riporta a Chania. Dopo essere arrivati a destinazione, decidiamo di rimanere in città e cenare lì con un’ottima ed economica pita gyros (2.50 euro)!
LA PIÚ BELLA DI TUTTE
Elafonissi è a nostro avviso senza alcun dubbio la spiaggia più bella di tutte quelle che abbiamo visto, superando anche Balos! Per raggiungerla dobbiamo attraversare gran parte della costa ovest dell’isola, in quanto la strada principale più breve è chiusa per lavori. Tuttavia vale la pena passare per la strada da noi percorsa in quanto ci offre un paesaggio veramente armonioso con piccoli paesetti suggestivi immersi nel verde. Il tragitto è un po’ lungo e da Nopigia impieghiamo circa un’ora e un quarto per arrivare. Suggeriamo tuttavia di partire la mattina il prima possibile per godersi la spiaggia deserta prima dell’arrivo della folla di turisti. Già dalla strada la vista è spettacolare, ma una volta raggiunta la spiaggia i nostri occhi vengono quasi accecati dalla straordinaria bellezza della sabbia bianca e rosa in forte contrasto con il mare cristallino. Anche qui la spiaggia è ben attrezzata con ombrelloni, ma decidiamo di spostarci sull’isolotto di fronte che si può raggiungere a guado. L’acqua in certi punti è talmente bassa che ci si può distendere abbandonandosi al sole … questo sì che è vero relax! Camminiamo in lungo e in largo per l’isolotto che, con le sue bellissime dune di sabbia bianca, ci fa rendere conto di essere proprio sperduti in un’isola paradisiaca. Saliamo su alcune dune per vedere meglio il meraviglioso paesaggio circostante e scattiamo tantissime foto panoramiche. Oltre le dune un altro spettacolo si apre di fronte a noi: la sabbia morbida al tatto acquista ulteriori colorazioni e oltre al bianco e rosa troviamo anche piccoli granelli di colore nero. Il contrasto con l’acqua azzurra è veramente unico. Mentre facciamo il bagno ci accorgiamo che piccoli pesci dispettosi iniziano a beccare le nostre caviglie quasi come monito per mandarci via dal loro territorio … questo non c’era ancora mai capitato! Proseguiamo allora sulla strada del ritorno dove, con una piccola deviazione, merita fermarsi alla bella baia di Sfinari per una gustosa cena. Qui troviamo alcuni ristoranti affacciati sul mare e decidiamo di mangiare al Sunset Fish Restaurant (l’ultimo della via) dove il servizio è ottimo. Gustiamo il piatto forte del posto che è il polipo, nelle due varianti alla griglia e in salsa di miele, mentre ci viene offerto l’antipasto di crostini con l’olio e anche il dolce. Il tutto al prezzo di soli 25 euro in due!
TREKKING ARCHEOLOGICO
E ora è la volta di Sougia, piccolo villaggio nella costa sud. Per raggiungerlo impieghiamo circa un’ora e mezza, intervallata da continue e obbligate fermate per ammirare i panorami mozzafiato che cambiano km dopo km: dalle splendide vedute sulla costa occidentale si passa gradualmente alle sinuose colline dell’entroterra per poi sbucare improvvisamente sulla costa del Mar Libico. Lasciamo l’auto nel villaggio e … pronti via per un nuovo itinerario del sempre sorprendente sentiero E4, fino alla vallata dove si erge il famoso sito archeologico di Lissos. Percorriamo il lungomare verso ovest e, una volta superato il porticciolo, entriamo in una piccola e stretta gola in parte mimetizzata da una ricca vegetazione mediterranea. All’uscita dalla gola una salita in mezzo ad un bel bosco di pini, che ci offre riparo dal caldo torrido, ci porta su un vasto arido altipiano ricoperto da una terra rossa. Da qui si apre una vista spettacolare sulla baia e sui resti archeologici dell’antica e fiorente città portuale di Lissos, che raggiungiamo attraverso un ripido sentiero in discesa. Finalmente una fonte d’acqua per dissetarci! Siamo quindi pronti per gustare il nostro pranzo al sacco in questo paesaggio fiabesco dove le capre, padrone come sempre di questi luoghi, sembrano volersi aggiungere al nostro banchetto. Assolutamente raccomandiamo la visita delle eccezionali rovine del tempio di Asclepio con la sua imponente scalinata e i mosaici ben conservati, nonostante siano lasciati senza protezione al sole e alle intemperie. Poco più avanti si nota la chiesa dedicata alla Vergine Maria, con parti di sarcofagi e colonne incorporate nella sua facciata. E ora ci siamo meritati un bel bagno prima di tornare indietro! Durante il tragitto a ritroso, scorgiamo la necropoli romana nella parete opposta della valle somigliante a tante piccole casette immerse nella vegetazione. Alla fine del nostro trekking archeologico, abbagliati da un impareggiabile tramonto, decidiamo all’ultimo di fermarci a cena in uno dei ristoranti sulla spiaggia di Sougia dove assaggiamo l’ottima capra e agnello cotti nel vino. Qui rimaniamo colpiti dall’estrema gentilezza dei camerieri e dal prezzo particolarmente economico (18 euro in due!).
SCENOGRAFIE SURREALI
Eccoci quasi al termine del viaggio, pronti per affrontare l’ultima escursione tra i canyon dell’isola. Ritorniamo verso sud nella zona di Sfakia per avventurarci nelle selvagge gole di Aradena. La nostra idea però non è quella di percorrere tutta la gola, a causa delle troppe ore necessarie, ma di esplorare solo l’ultimo tratto che sbuca alla spiaggia di Marmara (2 ore di cammino) sfruttando l’accesso dal paese di Livaniana. Saliamo di notevole dislivello su una strada con curve incastonate nella roccia fino a quando giungiamo allo spettacolare altopiano di Anopoli, caratterizzato da una enorme distesa di terra rossa. Impossibile non fermarsi per scattare indimenticabili fotografie: infatti, da qui abbiamo la vista migliore sui Lefka Ori, le cui cime bianche arrotondate e prive di vegetazione sovrastano le più piccole montagne sottostanti rivestite al contrario da boschi rigogliosi. La strada panoramica su cui viaggiamo scende ripida con i suoi numerosi tornanti vista mare, quando scorgiamo improvvisamente l’affascinante villaggio di Livaniana arroccato e quasi invisibile nello sfondo roccioso e deserto. Raggiungiamo il posto collegato solo da una strada sterrata e lasciamo l’auto vicino a una taverna. La cosa sbalorditiva è che tutti questi villaggi hanno pochissime case ma la taverna non manca mai… c’è sempre un luogo accogliente per il turista! Saliamo in cima al paese dove la vista che si apre proprio sopra le gole di Aradena sembra quella di una scenografia surreale. Intraprendiamo così il percorso e, dopo una ripida discesa, entriamo all’interno della gola dove le sue pareti sono così imponenti che ci sovrastano e ci fanno sentire davvero minuscoli. In qualche tratto occorre arrampicarsi per scavalcare dei grossi massi, ma nel complesso il sentiero è abbastanza facile. Pochissimi sono i turisti che incontriamo lungo il cammino, infatti queste gole sono molto meno frequentate rispetto a quelle di Samaria. Di certo però rimaniamo molto più affascinati e più colpiti da questo paesaggio e consigliamo di visitarle per non perdere alla fine la stupenda vista sulla spiaggia di Marmara, con la sua acqua limpidissima e le sue misteriose grotte. La spiaggia si raggiunge solo dopo aver percorso un interminabile canyon e ad ogni sua curva veniamo ingannati dai raggi del sole riflessi sulle pareti che sembrano indicarci l’uscita verso il mare. La Marmara beach è attrezzata con lettini e ombrelloni e c’è anche la taverna costruita sulla roccia, dove decidiamo di dissetarci con il nostro ormai insostituibile freddoccino; qui conosciamo Stelios, un simpatico ragazzo greco alternativo, amante della natura, il quale ci insegna qualche vocabolo greco e ci racconta alcuni aneddoti ed episodi legati alla sua cultura e alla sua terra. Dopo aver scattato una foto ricordo insieme a lui ci tuffiamo per l’ultimo bagno in questo mare meraviglioso che non scorderemo mai. Riprendiamo il sentiero del ritorno per Livaniana e con l’auto giungiamo a Chora Sfakion. Decidiamo di fermarci per la cena nella taverna Three Brothers sulla spiaggia … un ricco piatto di pesce misto alla griglia ci voleva proprio! L’indomani, ultimo giorno, dopo aver preparato le valigie decidiamo di dedicare qualche ora di relax ad un bel bagno nella piscina del Cormoranos Apartments. Non potevamo andarcene senza un tuffo! Ringraziamo Stratis e la signora Maria per la disponibilità e l’accoglienza durante il soggiorno e ci dirigiamo alla volta dell’ultima tappa prima di arrivare in aeroporto: le rovine dell’antica città di Aptera. La città, della quale rimangono visibili la strada, le mura, una villa e le cisterne di epoca romana, è immersa in un paesaggio incantevole. Ma sicuramente rimaniamo colpiti dall’imponenza della fortezza turca con splendida vista sul golfo di Souda e la penisola di Akrotiri. E ora è giunto il momento di partire … lasciamo l’auto al parcheggio indicatoci dall’autonoleggio e veniamo accompagnati con il bus all’aeroporto. Non dimenticheremo mai questo viaggio, abbiamo trascorso 10 giorni magnifici alla scoperta di luoghi davvero emozionanti e siamo tornati con un pezzettino di Creta nel cuore.
Arrivederci e alla prossima avventura!