Creta, sole, vento e quad
3° giorno. Dopo aver perlustrato la costa (Hersonissos e dintorni) e aver notato un pullulare di militari Usa, scegliamo di allontanarci dal mare e partiamo alla scoperta dell’altopiano di Lasithi, 900 metri sul livello del mare. E conosciamo così la vera Creta, un po’ come la Sicilia di tanti anni fa, con le anziane vestite di nero con lo scialle sulla testa. Bellissimo. Attraversiamo paesini (o villaggi) che conservano ancora la loro genuinità, coi vecchietti seduti ai bordi delle strade che salutano i visitatori. Da non perdere il paesino di Krissi, coi suoi fiori variopinti e l’accoglienza dei suoi abitanti. La salita sembra non finire mai: sulla strada (ma siamo ancora all’inizio) incontriamo il museo dell’homo sapiens, annunciato da bianchi mulini a vento che un tempo punteggiavano tutta l’isola (chissà come mai!!?!): oggi sull’altopiano se ne contano 5mila. Qui ci sono ‘monoliti’ che rappresentano il cane dell’homo sapiens, il suo trono, etc Carino per qualche foto: si sale ancora. E quando è il momento di fare il pieno, il benzinaio ci regala arance e ciliege. Siamo a caccia della grotta di Zeus e invece ne troviamo un’altra, convinti che fosse quella indicata dalla Lonely Planet. Ci inerpichiamo su una ripida scala e troviamo un signore che per un euro ci consegna una torcia e ci accompagna dentro una minuscola caverna senza un filo di luce, dicendo che lì furono trovati i resti di una famiglia di epoca preistorica. Sorvolo sulla paura che a un certo punto mi assalito, facendomi credere che si trattasse di una rapina: in realtà, il tipo è ok, ma nella grotta non c’è nulla da vedere. Dopo un bel po’ arriviamo al vero Dikteon andro, la grotta dove la leggenda narra che fu nascosto Zeus per evitare che il padre lo divorasse. Per arrivare c’è una scalinata bella ripida che si può scalare anche a dorso di mulo al prezzo di 10 euro (andata e ritorno). Noi andiamo a piedi. Arriviamo alla grotta: niente di eccezionale, ma graziosa. Di fronte al sito ci sono un paio di ristorantini gestiti da gente simpatica. Approfittatene. Torniamo in albergo quasi congelati.
4° giorno Heraklion è la città più importante di Creta, è carina e accogliente. E ha un sacco di bei locali. Tutti bevono il frappè, che (sorpresa!) è una sorta di caffe tritato col ghiaccio. E noi che volevamo qualcosa alla frutta!!! Improssibile non andare al Palazzo di Cnosso: se non mi ricordo male, l’ingresso è 6 euro, meglio seguire una guida per apprezzare fino in fondo.
5° giorno Escursione a Spinalonga (gruppo organizzato, ahiahiahi) In pullman raggiungiamo Agios nikolaos. Sulla strada ci fermiamo a vedere una basilica ortodossa e a osservare le aquile. A elounda prediamo il battello per Spinalonga (ingresso 2 euro, se avete tesserini vati -tipo giornalisti – spesso in Grecia non pagate), l’antica fortezza che un tempo ospitò anche un lebbrosario. Poi spiaggetta di Spinalonga, mare bello (senza vento) ma troppo piccola per ospitare le orde di visitatori. Rientro verso la ricca Agios Nikolaos con le sue numerose gioiellerie.
In conclusione: un viaggio all’insegna di relax, ottimo cibo e cordialità (e poi l’Italia ha anche vinto i Mondiali!!!), meno stimolante dal punto di vista dello ‘shock culturale’…Forse è consigliabile perlustrare la zona a Ovest (Rethymno e Hania) e a sud dove le spiagge sono davvero sorprendenti (in particolare, Elafonisi).