Creta orientale
la giornata inizia con la gita alla fortezza di Spinalonga , ci si arriva solo con le barche . Quella su cui saliamo è un gozzetto ( 10 euro a/r) bianco , che con una calma tutta greca attraversa il tratto di mare scintillante che ci separa dalla meta. Abbiamo solo un’ora a disposizione , mi sembra una vera ingiustizia un tempo così limitato, ma il vantaggio di essere i primi a sbarcare sul sito( 2 euro ) è impagabile , poiché i successivi battelli vomitano decine di turisti . La fortezza è molto particolare , come ultimo utilizzo è stato un lazzaretto e gli scorci paesaggistici tra mare e cielo sono notevoli . Il dopo gita ci porta alla spiaggia di grandi sassi bianchi di Plaka ,e il primo tuffo nel mare ellenico diventa realtà . Prendiamo due sdraio che paghiamo alla solerte e vigile fanciulla che viene a riscuotere ( 2 euro a lettino ) . Il pomeriggio ci porta ad Agios Nikolaos , e dopo aver fatto qualche foto dall’alto del suo lago comunicante con il mare , e una lunga passeggiata sul porto decidiamo che non ci piace per nulla, essendo troppo caotica , e tanto calda.
12/08
da Ierapetra prendiamo la nave per l’isola di Crissi , dalla lunga spiaggia bianca , dal mare cristallino e dalle infinite sfumature di colore. Il viaggio con la motonave dura un’ora ( costo 25 euro a testa ) , partiamo alle 10 e ritorneremo alle 16. Una volta sbarcati ci dirigiamo alla spiaggia d’oro , che denomina l’isola stessa . Siamo arrivati tra i primi , anche se ci sono oltre una decina di tende di campeggio libero ( e come li invidio !) , ci allontaniamo un po’ dalla discesa, per non subire la confusione del bar sulla spiaggia , e ci tuffiamo nell’acqua cristallina godendoci un bagno da sogno . Lungo la spiaggia ci sono interessantissime formazioni di conchiglie calcaree, assolutamente proibite da raccogliere , che sono una vera meraviglia della natura . Cerchiamo di raggiungere una costruzione su una duna da cui si vede l’isola nella sua completezza , sia dal lato meridionale che settentrionale , e mentre siamo lì due aerei militari ci spaccano i timpani a bassissima quota , gelando il sangue nelle vene, violando la magia di quei luoghi . Mare , cielo, spiaggia sono un ecosistema che la presenza umana non rispetta sufficientemente , ammorbando l’aria e il mare di creme abbronzanti , lasciando le cicche sulla spiaggia , addirittura spaccando le pietre per rubare una conchiglia fossile , cosa tra l’altro proibita poiché oasi naturale protetta . Il tempo vola fin troppo , è già ora di andare , arrostiti come gamberi ripercorriamo le dune bianche fiancheggiate da alberi bassi e contorti dall’estremo calore, sotto un sole impietoso che si riverbera in tanto biancore . Torniamo verso Elounda godendoci al meglio i paesaggi appena osservati la mattina , e ancora sognanti archiviamo tra i migliori ricordi questa giornata ricca di meraviglia .
13 agosto 2010
Altra sveglia mattutina , si va a vedere gi scavi di Cnosso , a pochi chilometri da Iraklion , e poiché i 75 km da percorrere sono di strada statale buona , ma anche di attraversamento di diverse cittadine ci incamminiamo per tempo . Arrivatati al sito archeologico e pagato il nostro obolo alla cassa ( 6 euro ) ci incamminiamo guida ed acqua alla mano, accompagnati dalle sempre presenti cicale che ci stordiscono con il loro verso assordante. Ci fermiamo per ammirare i resti della “disneyland dell’archeologia” e che avrei snobbato volentieri ( la nostra Pompei ed Ercolano offrono livelli considerevoli di resti archeologici ), ma poi la curiosità e il desiderio di conoscenza hanno prevalso . E ne è valsa la pena , nonostante il caldo asfissiante , perché in due ore di visita , l’idea della civiltà minoica ha preso corpo e consistenza offrendoci un’idea entusiasmante della realtà dell’epoca. Al termine del giro pranziamo al ristorante accanto al parcheggio , un pranzo tipico e un prezzo onesto ( 32 euro in 4 , con insalata greca , slouvtzaki ) . Ci dirigiamo verso Iraklion per visitare il museo archeologico , che immaginavo ricco , ed è vero , se non fosse che la sede è del tutto provvisoria e i pezzi esposti solo in piccola quantità , pur essendo certamente la miglior scelta possibile. Una ulteriore tappa ci porta verso il centro della città, con la visita , alla bella chiesa ortodossa di San Tito, alla fontana Melusina e la loggia Veneziana , e infine la fortezza veneziana . 14 agosto
La spiaggia di Plaka , piccolo e grazioso borgo di pescatori , ci attende semivuota , poiché certamente il mattino presto è l’ora che noi preferiamo per il mare . Nel pomeriggio l’intenzione sarebbe di andare verso l’altopiano di Lassithi , e così ci dirigiamo presso Neapoli , dove però è in corso una festa , e la strada è deviata . Ci sperdiamo tra gli ulivi e le campagne coltivate , in strade che poco più che mulattiere, e dopo aver attraversato un paesino in cui tutti gli anziani erano in mezzo alla strada e a cui il nostro passaggio sarà sembrato un assurdo di cui discutere per un po’ di tempo , decidiamo di ritornare verso Elounda, rinunciando alla gita . Scegliamo di passare per la vecchia strada , tutta inerpicata sulle montagne , tutte vicinissime al ciglio a precipizio delle colline aspre di questa terra . In macchina si ride per la paura , e pian piano percorriamo una ventina di chilometri di salite e discese mozzafiato, fino al panorama atteso e maestoso dei paesini costieri . Una passeggiata che vale quanto quella progettata , mulini a vento e capre comprese . Cosa altro desiderare ?
15 agosto
E’ domenica ed è l’Assunzione .Pur essendoci differenze nel culto cattolico ed ortodosso la venerazione di Maria è centrale nella fede . Oggi iniziamo con la visita alla chiesa a Kristà denominata Panaria I Kera , dove sono conservati bellissimi affreschi del 13° secolo .arriviamo che una moltitudine di fedeli gremiscono la piccola chiesetta , dinanzi alla quale ci sono tavoli dove candide tovaglie proteggono un pane profumato e scuro che si fa soltanto oggi . Ciascun fedele dopo l’uscita dalla chiesa probabile segno di condivisione comune. Siamo estranei alla comunità, e pur non volendo disturbare , ci infiliamo in chiesa per ammirare come possiamo gli affreschi : meravigliosi . Lasciato il luogo proseguiamo per l’altopiano Katharo , che dista “solo” 17 chilometri di una strada tutta curve e salite mozzafiato, ma a metà strada dopo aver fatto una sosta per respirare l’aria rigenerante e ammirate le prospettive fantastiche fino al mare lontanissimo , decidiamo di tornare indietro. Ci dirigiamo verso la spiaggia di Voulsci – Istra . Sabbia finissima e un vento che alza il mare e fa la felicità di due arditi surfisti. Scopriamo che al di là della piccola scogliera si cela una più grande e solitaria spiaggia , ma soprattutto ci sono scavi archeologici in corso , di cui si vede con chiarezza il perimetro e alcune anfore incastrate nel terreno. Per pranzo ci fermiamo ad un ristorante che avevamo adocchiato all’arrivo , con enormi spiedi pieni di quelli che sembrano agnelli e similari. Ci accomodiamo sulla rustica terrazza coperta da una vite e ordiniamo l’arrosto con le patate :spettacolare!!!! Il conto ci pare modesto per come abbiamo mangiato abbondante e con gusto (48 euro in quattro ) , e la tradizionale ’anguria offerta è un dolce commiato a questa giornata di intenso girovagare. (16 agosto)
ci siamo goduti l’ultimo bagno a Plaka . Il pomeriggio abbiamo ritentato il giro dell’altopiano di Lassithi , partendo da Neapoli , oramai sgombra dei tavoli della festa . La salita verso l’altopiano è stata affascinante . La strada comoda e sicura si è snodata tra i paesini dell’entroterra cretese con garbo, ad ogni curva un paesaggio ,ma soprattutto un profumo intenso , caldo , di fragranze mai percepite prime. Le aspre montagne hanno profili sempre diversi tra loro, ciascuna dotata di una propria fisionomia. Per contrasto dove possibile ci sono terreni coltivati a frutta , e un tappeto fitto di olivi . Le capre onnipresenti sulla strada , regine incontrastate di quei luoghi , dove la loro agilità è resa ancora più graziosa dai balzi impensabili per spostarsi da un luogo all’altro . La gente del luogo ha visi scavati , ma il sorriso pronto , cordiale e aperto come abbiamo imparato sa essere tutta la gente di Creta . In alcuni paesi offrono i prodotti della terra , e il loro miele ambrato , che compriamo sulla via del ritorno. L’aria pulitissima esalta il colore azzurro del cielo in modo intenso , poco prima del tramonto tutto si veste d’oro . Silenzio e pace tutto intorno . Di tanto in tanto qualche sporadico mulino a vento , restaurato e tenuto in vita per dare al turista un’attrattiva in più . Ritorniamo mal volentieri alla costa , ma è tempo di valigie da preparare . Cosa resta di Creta? La meravigliosa esperienza di un museo a cielo aperto, della storia che parla attraverso i gesti della gente , le loro consuetudini che si perdono nella memoria del tempo , di una genuinità ed onestà senza pari . Ed è già nostalgia . Efkaristò Creta .